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In generale…
Il taekwondo è un’arte marziale inventata in corea nel 1940 la sua nascita è dovuta all’unione del taekkyon,
un’arte marziale autoctona popolare tra i soldati, dalla quale derivano le numerose tecniche di calcio che
rimangono tutt’oggi quasi invariate; ed il karate, poiché in quel periodo di guerra la corea era invasa dai
giapponesi, che imponevano le loro arti marziali, rendendo fuorilegge tutte le altre. L’unione non avvenne
subito, infatti anche durante il dominio giapponese il taekkyon continuava ad essere praticato
clandestinamente, talvolta mascherato come danza, questo fino alla fine della seconda guerra mondiale,
dalla quale il giappone uscirà sconfitto e sarà costretto ad abbandonare la corea. Tuttavia, le scuole di arti
marziali coreane erano ancora influenzate dalle arti giapponesi dando il via alla fusione delle due arti.
Qualche anno dopo, nel pieno della guerra di corea, ci fu un’esibizione di arti marziali. In una
dimostrazione, un’atleta ruppe tredici mattonelle con un pugno, impressionando il presidente coreano
dell’epoca che decise di introdurre le arti marziali nell’addestramento dei soldati, unificando tutte le scuole
in una sola, con il nome di taekwondo (arte di calci e pugni).
Il regolamento
Il combattimento “da gara”, si basa sulle regole sancite dalla WTF, questo viene applicato ad ogni livello di
competizione, dai tornei locali fino alle olimpiadi. Tutti i combattimenti si effettuano in campi ottagonali di 8
x 8 m, detti tatami, tra due atleti muniti di alcune protezioni obbligatorie:
Corazza (con sensori)
Caschetto (con sensori)
Paradenti
Guantini
Parabraccia
Paratibie
Parapiedi (con magneti)
Il combattimento è sancito dai punti, diviso in tre round da due minuti ciascuno, per segnare dei punti è
necessario colpire l’avversario con una forza tale da attivare i sensori della corazza o del caschetto con i
magneti dei parapiedi. Non esiste limite ai colpi, a patto che quest’ultimi non siano considerati fallosi. Un
incontro può concludersi in diversi modi:
Round: al termine dei tre round chi ha più punti vince l’incontro
Ai punti: se un’atleta ha una differenza di 20 punti dall’altro allora vince automaticamente
l’incontro
KO: se un’atleta non è più in grado di combattere la vittoria viene assegnata al combattente ancora
“in piedi”
Le penalità: le azioni proibite vengono punite dall’arbitro con l’assegnazione di un punto all’avversario, se si
accumulano in questo modo 10 punti si perde per penalità. Vengono punite le seguenti azioni: uscire dal
tatami; cadere; evitare il combattimento (scappare, girarsi di schiena, fingere lesioni ecc...); trattenere
l’avversario; colpire con testa, ginocchio o gomito; colpire “sotto la cintura”; comportamento antisportivo.
In Italia
Una situazione analoga alle altre nazioni si riflette anche in Italia, ovvero la WTF viene rappresentata da una
federazione locale che ne fa le veci, in questo caso la FITA (Federazione Italiana Taekwondo).
I principi
La filosofia del taekwondo ha come
fondamento l’etica e la morale, ogni
studente che segue il taekwondo sia in
maniera tradizionale o sportiva deve
seguire queste regole, o essere
allontanato dal gruppo:
1. Cortesia
Vergognarsi dei propri
vizi e rifiutare quelli
degli altri
Comportarsi
educatamente
Costruire un carattere
nobile
Rispettare i gradi, che
essi siano maggiori o
minori del proprio
Agire con giustizia
2. Integrità
Saper ammettere i propri errori
Distinguere correttamente il giusto dallo sbagliato
3. Perseveranza
Generare una forza tale da poter affrontare qualsiasi difficoltà
Perseverare per il raggiungimento della perfezione tecnica
4. Autocontrollo
Sempre rimanere concentrati
Pensare in maniera oggettiva
Mantenere sempre la calma
5. Spirito Indomito
Quando si affronta un problema bisogna usare il proprio coraggio, non quello degli altri,
senza però rinunciare agli altri principi
Ed. Civ.
L’arte del doping, se così la si vuole
chiamare, risale a molto prima di quanto si
possa pensare; già dai tempi degli antichi
romani infatti, gli atleti erano soliti
assumere delle sostanze per migliorare le
prestazioni sportive. Al contrario di quello
che si potrebbe pensare questa pratica
non era affatto proibita, infatti il doping
divenne vietato solo molti anni dopo; per
la precisione nel 1998, in cui il Comitato
Olimpico e le federazioni sportive
internazionali collaborarono per fondare
l’Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA). Al giorno d’oggi sono molte le sostanze proibite in campo
sportivo, dalle più naturali, come certi funghi, alle più sintetiche, come gli stimolanti. Di recente, la WADA,
ha allargato i controlli anche in direzione delle sostanze che NON favoriscono l’utilizzatore, come per
esempio la cannabis, che al contrario delle anfetamine, diminuisce la prontezza di riflessi. Di seguito una
breve lista delle sostanze più comuni utilizzate dagli atleti di tutto il mondo:
Steroidi: gli steroidi provocano un ipertrofia muscolare, con conseguente aumento della
forza fisica
Anfetamine: Le anfetamine agiscono sul sistema nervoso centrale, migliorando la
prontezza di riflessi
Oromoni della crescita: un sostituto agli steroidi sono gli ormoni della crescita, anch’essi
provocano un grosso aumento della forza, in aggiunta ad una maggiore energia e resistenza
agli sforzi
Effetti negativi… Oltre ai benefici fisici o mentali che prestano queste sostanze, sono ben noti i lati negativi
dovuti alla loro assunzione, per gli steroidi per esempio, si ha una graduale perdita di elasticità dei muscoli,
che va a risultare in una più frequente rottura di tendini. Sono molto più gravi invece i lati negativi dati
dall’assunzione delle sostanze che agiscono sul sistema nervoso, andando ad assomigliare nella
maggioranza dei casi agli effetti collaterali della cocaina; ovvero aritmia, convulsioni, emorragie cerebrali,
dipendenza, e morte.
Nel taekwondo… Grazie forse agli insegnamenti dati del “codice” e dai principi del taewkondo, i casi di
doping sono rari, anche se non inesistenti. La maggior parte dei casi di doping avvenuti in questa disciplina
sono di natura cerebrale, con lo scopo di aumentare la concentrazione ed i riflessi, al contrario di molti altri
sport che prediligono un doping di tipo fisico. Fortunatamente i casi di doping nel taekwondo stanno
sempre diminuendo, sia parlando di numeri, che di pericolosità, infatti l’ultimo caso documentato,
avvenuto a Roma, durante i campionati italiani, vede come protagonista una ragazza positiva al THC,
sostanza presente all’interno della cannabis.