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ASSOCIAZIONE ITALIANA WING CHUN

una via per cercare e cercarsi

Quaderno n° 4, Dicembre 2002


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Associazione Italiana Wing Chun
Gli obiettivi dell’Associazione, che non ha scopi di lucro, sono:
• promuovere, propagandare, diffondere, organizzare e disci-
plinare lo studio e la pratica, anche sportiva del Kung Fu sti-
le Wing Chun in tutte le sue versioni, stili e scuole.
• agevolare la crescita culturale di tutti i soci attraverso
l’organizzazione di seminari, corsi, conferenze e mediante
l’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione e di informazio-
ne.

Il “Tao del Wing Chun”, quaderno tecnico-divulgativo nonché


notiziario dell’Associazione, viene distribuito gratuitamente ai
soci in regola con l’iscrizione.

La quota di iscrizione è di € 15.50 per anno accademico (1


sett./31 ago.) da versare su conto corrente postale N. C/C
22926323 intestato a: Associazione Italiana Wing Chun,
Via Armando Diaz 29 – 30020 Eraclea (VE). Previa compila-
zione di una domanda.

URL: http://digilander.iol.it/1111

Redazione e realizzazione: Francesco Macaluso, Angelo Nardo.


Hanno collaborato per questo numero: Francesco Macaluso, Antonio Dell’Anna, Manolo
Gallo, Massimo Dalla Zorza, Giuliano Saramin.
Traduzione dall’inglese: Caterina Macaluso.

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L’interesse verso questo quaderno tecnico cre-
sce progressivamente, un interesse soprattutto Sommario
verso quello che rappresenta: un invidiato ricet-
tacolo di esperienze e riflessioni autentiche sulla
dimensione Wing Chun. Una scusa e una possi-
bilità per fissare su carta quello che sperimen- I Grandi Maestri ... Victor Kan
tiamo in palestra e nella vita. Di certo il nostro
tentativo è quello di fornire un mezzo divulgati-
Hawkins Cheung ricorda i suoi giorni
vo che si distingua per la qualità dei suoi conte- di allenamento con Ip Man e Bruce
nuti. È importante che resti nero su bianco
l’impronta di un passaggio, il segno di un inse- Lee
gnamento che possa essere conservato e tra-
Combattimento da strada e com-
mandato, un atto dovuto in onore e in ricono-
scenza di chi prima di noi e per noi ha pensato battimento sportivo
di conservarlo e tramandarlo. Siete invitati tutti
a partecipare a questa tradizione, perché la stes- Il Ving Tsun: esercizi e sifu
sa tradizione, fin dalla nascita di questo stile, si
è mostrata come una sua intrinseca forza impre- Dalle tesi d’esami:
scindibile, al pari dell’efficacia in combattimen-
to. psicologia dello studente
benefici pers onali
LA REDAZIONE
Victor Kan Ving Tsun Italia
L’A.I.W.C. sale sul ring del Play
Village di Jesolo
Se il Wing Chun potesse parlare…
Recensioni
Una virtù marziale: La rettitudine
Invito alla meditazione

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I Grandi Maestri …Victor Kan (1941)

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Gli inizi dell’era moderna del Wing Chun:
Hawkins Cheung ricorda i suoi giorni di allenamento con Ip Man e
Bruce Lee

La maggior parte delle informazioni relative alla vita di Granmaster Ip Man ruotano at-
torno ad aneddoti. Ma prendendo in esame il suo approccio all’insegname nto, possiamo
riuscire a scorgere in modo eccellente la statura morale del più grande maestro di Wing
Chun dell’era moderna. Attraverso questo processo di introspezione saremo in grado di
rispondere a molte delle domande che gli studenti solitamente pongono relativamente a Ip
Man.

Gli inizi di Ip Man


[…] Quando, nel 1949, i Comunisti riusci- trasmesse dagli studenti più anziani ma per-
rono a consolidare il loro potere nel paese, lopiù ci si poteva allenare da soli o con i po-
Ip Man, che a quel tempo aveva 55 anni, fu chi amici. L’elevato numero di persone di
costretto a lasciare i suoi possedimenti e la passaggio durante queste ore rese impossibi-
sua ricchezza, e scappò con la sua famiglia le le conoscenza di tutti quelli che lì si alle-
ad Hong Kong. Ip Man si diede all’inse- navano. Bruce Lee ed io non ci accorgemmo
gnamento per sopravvivere ed ebbe parec- che entrambi ci allenavamo da Ip Man fin-
chie scuole. La sua prima sistemazione fu chè Bruce non si trasferì nella mia classe al-
all’Unione Kowloon dei Ristoranti di Hong la scuola superiore junior di Saint Xavier.
Kong. Questa durò solo un breve periodo. Avendo Ip Man in comune cominciammo a
Quindi egli si trasferì a Li Dai Strect nel passare la maggior parte del nostro tempo
(1953-4) e quindi all’area di Reinsediamento insieme. A queste sessioni aperte Ip Man
del Governo. La misura media della sua prestava scarsa attenzione. Il più delle volte
scuola andava dai 350 ai 400 piedi quadrati, guardava cosa stava succedendo fuori nella
area che raddoppiò per renderla uno spazio strada, mentre i suoi studenti più anziani si
vivibile per la sua famiglia. In sintesi la sua occupavano dell’insegnamento. Tuttavia sa-
era una scuola dentro una scuola . Le lezioni peva cosa stava succedendo sebbene fosse
pomeridiane tenute dalle 2 alle 4 del generalmente disinteressato al progresso del
pomeriggio erano informali. Chiunque pa- gruppo in generale.
gava poteva allenarsi. Le informazioni erano

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Gli studenti dell’uomo anziano
Prima di continuare la storia, lasciatemi de-
scrivere i tre gruppi iniziali di studenti che
diedero forma a molto di quello che è stato
insegnato dalla morte di Ip Man. Il primo
gruppo era composto in modo predominante
da persone che avevano studiato altri stili di
arti marziali. Il più notevole di questi erano
Leung Sheung, Lok Yiu e Tsui Sheung Tin.
Essi erano più vecchi di noi e il loro approc-
cio era più tradizionale, e forse più intelle t-
tuale a causa della loro maturità. Il secondo
gruppo era composto da me, Bruce Lee e al-
tri studenti adolescenti. Noi volevamo impa-
rare a combattere. Eravamo dei combattenti
e parzialmente grazie ai nostri sforzi vitto-
riosi sulla strada, il wing chun iniziò ad otte-
nere una buona reputazione come un effic a-
ce sistema di lotta. Faccio questa distinzione
perché gli altri praticanti di arti marziali ci
guardavano dall’alto in basso sostenendo
che eravamo tutta rissa e niente arte. Noi vo-
levamo acquisire le tecniche il più veloce- Comunque, tre o quattro volte a settimana ci
mente possibile in modo da poter combatte- dirigevamo da Ip Man dopo la nostra sessio-
re. Proprio come gli altri adolescenti noi vo- ne sul tetto, dove facevamo un allenamento
levamo mostrare la nostra capacità e corag- regolare ed informale. Il regime di allena-
gio. Il terzo gruppo era costituito in gran mento ci permetteva di trovarci a contatto
parte di individui o di piccoli gruppi che con molte persone differenti, ciascuna delle
studiavano privatamente. La maggior parte quali aveva un modo singolare di fare le co-
dei componenti di questa sezione erano pro- se. Questo fatto ci diede l’esperienza per a-
fessionisti per i quali il wing chun era un dattarci a differenti situazioni e sensazioni.
hobby. Si crede che ci siano state persone a Ci allenavamo con persone più anziane, con
noi sconosciute che si allenavano privata- lavoratori e con persone più giovani. Duran-
mente con l’uomo anziano e che fossero te questo periodo non ho mai visto Ip Man
probabilmente combattenti eccellenti. Si do- misurarsi con qualcuno della scuola. Era co-
vrebbe anche ricordare che Ip Man cominciò sì indaffarato a guardare quello che succe-
ad insegnare all’età approssimativa di 56 deva nella scuola o raccontare barzellette.
anni. Nel ‘54-‘55 aveva 60 anni, nel ’65 a- Mi ci volle molto tempo a capire come gli
veva ’70. Ovviamente come diventò più studenti che miglioravano ottenessero le loro
vecchio fu obbligato a cambiare il suo ap- informazioni. Infine chiesi a Bruce e appresi
proccio all’insegnamento, sia perché che dopo le 6 del pomeriggio Ip Man inse-
l’esperienza gli aveva mostrato modi miglio- gnava a gruppi privati per appuntamento. Il
ri per raggiungere i suoi obiettivi, sia perché nome del gioco era denaro e per i ragazzini
mano a mano doveva adattare il suo stile alle di Hong Kong come noi le somme che lui
sue limitazioni fisiche. Si dovrebbe anche chiedeva erano considerate una fortuna.
ricordare che ognuno dei suoi studenti era Comunque io feci gruppo con Bruce e come
diverso, io ero alto 1,70 m e pesavo 98 lib- molti altri, mettemmo insieme il nostro de-
bre, Bruce pesava 40 libbre in più e William naro e ci allenammo privatamente. Questi
Cheung era persino più grosso. I nostri biso- gruppi privati erano piccoli e in genere com-
gni erano differenti. Il nostro allenamento si posti di studenti, avvocati, poliziotti e uomi-
svolgeva così. Ogni giorno dopo scuola an- ni d’affari. Di solito uno, due studenti anzia-
davamo sul tetto dell’hotel Rose per un paio ni accompagnavano Ip Man e si assumevano
d’ore di pratica di chi sao. Vicino all’hotel il grosso dell’allenamento fisico. Ip Man
c’era la palestra dove Bruce cominciò guardava ed allenava, eppure non si misura-
l’allenamento pesi e parecchi giorni a setti- va mai con nessuno in queste sessioni. Oc-
mana andava lì dopo le sessioni sul tetto. casionalmente mostrava un po’ di mosse per

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illustrare i suoi obiettivi o prendeva in giro Per illustrare meglio questo punto pensiamo
l’incapacità dello studente nel fare le mosse al lap sao. Il lap sao cambia in base alla ta-
esagerando la tecnica dello stesso studente. glia della persona che segue la tecnica e
Questo lo faceva in parte per aiutare lo stu- all’efficacia a cui punta nella varie situazio-
dente ma anche per farsi una sana risata. ni. Uno ad esempio è rigorosamente difensi-
Quello che voglio che sappiate a questo pun- vo, un altro può essere prettamente offensi-
to è che Ip Man non rientrava per nulla nello vo. La taglia e la forma dell’avversario det-
stereotipo di sifu che si può vedere nei film. tano l’uso, la consuetudine. Si potrebbe de-
Era un amico, un allenatore, aveva il senso cidere di rompere l’avambraccio del proprio
dell’umorismo e il senso del divertimento. Il avversario mentre gli si fa perdere l’equili-
nostro rispetto era per lui quello di un amico brio, mentre si può decidere di provocare un
per un altro amico. Questo non significa che flusso di sangue cosicché un secondo pugno
non avesse un lato serio. Se perdevi una lotta possa atterrarlo, la scelta è di ciascuno. Io
o avevi un problema diveniva molto serio. ritornai ad Hong Kong dopo aver frequenta-
to una università australiana. Mi allenai pri-
vatamente sotto Ip Man. Allora aveva 70
Il suo metodo d’insegnamento anni e stava principalmente offrendo un al-
Io andai con lui a molti dei diversi gruppi sia lenamento privato agli studenti più anziani.
come istruttore anziano, sia come amico per Io mi ero allenato con lui da adolescente e
tenergli compagnia. Ogni gruppo era istruito ora mi stavo allenando con lui da adulto.
in modo diverso. Gli uomini d’affari o i pro- Avevamo una certa affinità che era basata
fessionisti affrontavano il wing chun come sull’essere della stessa taglia e di carattere
un hobby o uno sport, così egli si concentrò simile. Gran parte di questo allenamento più
più sulla teoria e sull’allenamento del chi recente era relativo alla tecnica e al control-
sao. Il nostro gruppo invece voleva combat- lo. Per sintetizzare la teoria del sistema co-
tere così egli si concentrò sulla tecnica me mi fu impartita da Ip Man l’essenza del
d’entrata, sul chiudere lo spazio e sulla si- wing chun è portare la mente è il corpo a la-
multaneità di tecniche in combinazione. Inol vorare a una velocità tale da poter elaborare
tre egli adattava i suoi metodi al carattere le informazioni di una data situazione in mi-
dello studente, all’abilità naturale, alla taglia crosecondi, e quindi eseguire la manovra
dello studente stesso, alla coordinazione e al corretta con la miglior coordinazione e tem-
bisogno. Per esempio se qualcuno non riu- pismo possibile. Dentro a ciò sta l’abilità di
sciva a trovare il perno cioè a tenere entram- leggere nella testa del proprio avversario
bi i talloni piantati a terra e a spostare la par- prima che egli agisca o di indurre questo
te anteriore dei piedi simultaneamente a de- stesso avversario con l’inganno all’azione.
stra e a sinistra, mentre la parte superiore del Questo è il livello di controllo del wing chun
corpo si muove, egli faceva fare alla persona che richiede una grande dose di esperienza.
un passo e la faceva girare. Questa diveniva Esso era l’ultimo gioco che Ip Man giocò
una tecnica a doppio conteggio invece che a verso la fine della sua vita. Ci sono molte
conteggio singolo, ma permetteva allo stu- storie, molte voci e molti aneddoti su Bruce
dente di eseguire la tecnica. e su Ip Man. Non ho intenzione di entrare
Lo studente acquisiva o guadagnava qualc o- nel merito su quali siano vere, ma ci sono tre
sa ma perdeva anche qualcosa, facendo un di queste che per me sono più importanti.
passo spesso ci sfugge la dinamica interna. Esse mostrano il carattere di Ip Man,
Perché così il tempismo è dilatato e il corpo l’umanità di Bruce e il rapporto che esisteva
si allontana dall’avversario. Comunque se lo tra l’uomo anziano e il suo stimato allievo.
studente si sentiva a posto e naturale, e affi-
lava la tecnica il compromesso diveniva mi- Uno studente di nome Choy
nimo grazie all’abilità dello studente Durante i nostri giorni di scuola superiore Ip
nell’eseguire la manovra. Questo significava Man aveva un altro studente di nome Choy.
che ogni persona imparava qualcosa di di- Egli era figlio di un ristoratore. Bruce e
verso perché ognuno aveva un differente li- Choy non si potevano sopportare e ognuno
vello di abilità. Quindi una persona lavorava dei due si chiedeva se avrebbe avuto la me-
sulle tecniche che le piacevano e le rendeva glio sull’altro se fossero giunti ad uno scon-
proprie. Sebbene ognuno è differente, ognu- tro. Choy andò da Ip Man e gli chiese se a-
no è nel giusto. vrebbe potuto battere Bruce. Ip Man gli fece

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vedere una tecnica e gli disse che a quel
punto avrebbe potuto battere Bruce. Anche
Bruce andò da Ip Man con la stessa doman-
da ed ancora Ip Man gli mostrò una tecnica e
gli disse che a quel punto egli avrebbe potu-
to battere Choy. La barzelletta è che ognuno
pensava che avrebbe potuto battere l’altro e
provarlo non importava perché il sifu aveva
detto a ciascuno che lui era il migliore.
Quando Ip Man mi raccontò la storia, rise e
disse “Che altro potrei fare? Essi sono en-
trambi miei studenti, entrambi mi rispettano,
entrambi sono predisposti al wing chun, io
devo soddisfarli entrambi e mantenere la pa-
ce tra i miei studenti”.

Bruce voleva abbandonare


Una volta che noi del secondo gruppo co-
minciammo a crescere, ci rendemmo conto
di poter sfidare qualsiasi stile. Questo fatto
ci dava una grande dose di esperie nza nel
trattare con molti e differenti avversari. I
praticanti dello stile choy Li Fut diventarono
i nostri più acerrimi nemici perché il loro sti- scella del ragazzo e vinse la sua lotta. Spesso
le di lunga distanza era opposto al nostro sti- nelle sue lettere che mi mandava dagli Stati
le di corta distanza. La metà degli anni ’50 Uniti scriveva quanto il wing chun lo tenesse
la grande reputazione del wing chun era do- asciutto come lo stesse ancora praticando.
vuta in gran parte ai nostri successi sulla Senza badare a quello che poi ottenne io
strada. Le regole di queste lotte erano sem- penso ancora che questa prima lotta fu uno
plici: ogni parte procurava un arbitro, le lotte dei punti di svolta della sua vita.
duravano due round. Nel primo round un
avversario attaccava per primo, nel secondo Il rifiuto di Ip Man
l’altro avversario attaccava per primo. La Nel 1964 Bruce ritornò ad Hong Kong per i
prima lotta di Bruce Lee ebbe luogo sulla funerali di suo padre. Quando visitò Ip Man
cima di un tetto nella città di Kowloon, con- gli chiese il permesso di filmarlo mentre e-
tro un pratic ante di Choy Li Fut, era la se- seguiva le tecniche sull’uomo di legno. Ip
conda di due lotte pomeridiane. L’avversario Man rifiutò. Sebbene fosse uno dei suoi fa-
fu il primo ad attaccare, il suo attacco fu vio- voriti non era uno degli studenti più anziani.
lento con un forsennato ciclone di tecniche. Se avesse la sciato Bruce filmarlo, avrebbe
Bruce controllò la situazione quanto meglio dovuto permettere la stessa cosa a tutti i suoi
poteva, prese qualche pugno, si difese e studenti più anziani. Più tardi nella sua visita
ammortizzò parecchi colpi. Alla fine del ad Hong Kong Bruce fece una dimostrazio-
primo round Bruce aveva paura e voleva ab- ne televisiva durante la quale parlò solo del
bandonare. Noi avevamo già perso la prima suo gung fu. Per me questo fu il primo se-
lotta grazie all’inesperienza del nostro primo gnale del distacco di Bruce dal wing chun.
combattente e dicemmo a Bruce che il peg- […]
gio era passato perché egli era sopravvissuto
al primo round. Gli dicemmo di avventarsi HA WKINS CHEUNG(Tradotto liberamente da
sulla sua faccia quanto prima possibile. La uno scritto dell’autore apparso su:
sua eccitazione e la sua paura si fusero ed www.wingchunkuen.com)
egli si avvicinò per attaccare. Ruppe la ma-

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Combattimento da strada e combattimento sportivo

nere di tecnica spettacolare, reagendo solo


ad un autentico attacco. Risulta efficace per
la contemporaneità della difesa e del contrat-
tacco, senza però mai trascurare il controllo
dell’avversario in modo da non permettergli
di eseguire ulteriori azioni, a differenza
d’altri sistemi di combattimento, dove ci si
allena quasi esclusivamente alle cosiddette
“due fasi”: parata, e contrattacco o come per
la boxe o altri sport similari dove si schiva e
si colpisce simultaneamente, affidandosi e-
L’Autore (a sinistra) mentre esegue una tecnica sclusivamente al buon esito dei colpi portati
d’entrata. a segno, lasciando l’avversario libero nei
movimenti ed in grado di prendere qualsiasi
Ebbi il primo approccio alle arti marziali al- iniziativa. Attraverso l’allenamento Wing
l'età di 11 anni praticando karatè e Judo. Chun, si esercita sia il sistema neuro-
Non soddisfatto, mi diedi per qualche anno muscolare, aumentando così il benessere fi-
alla pratica del pugilato, dove ho vinto un sico generale, sia la capacità di autocontrollo
campionato novizi. Dopo una pausa di qual- e di introspezione, acquisendo così maggiore
che anno, praticai la Kick Boxing che poi sicurezza in se stessi. La praticità di questo
sospesi per dedicarmi per circa cinque anni sistema e l’allenamento a particolari eserci-
al Tae kwon-do, dove ho vinto un campiona- zi, come il chi-sao ad esempio, consente al
to italiano. Ripresa la Kick Boxing, ne sono praticante di poter essere sempre preparato
diventato Maestro. Mi sono allenato per in caso di aggressione senza aver bisogno di
qualche anno con il campione del mondo di una particolare preparazione atletica. Diver-
Full Contact, Giovanni Orrù, a cui ho inse- samente di quanto avviene in un combat-
gnato nozioni di pugilato. L’esperienza ma- timento sportivo dove gli atleti sono
turata nel corso di questi anni di duro alle- obbligati a scaldarsi prima di fronteggiarsi.
namento, fra una gara e l’altra, avendo prati-
cato il combattimento a contatto pieno, ha ANTONIO DELL’ANNA
indubbiamente contribuito a formare il mio
carattere, l’irruenza nel combattimento, la
mia predilezione per l’attacco piuttosto che
per la difesa, senza avermi fatto acquisire
però, quel senso di sicurezza e tranquillità
rispetto ad una situazione reale di pericolo,
che può accadere in strada od in ogni luogo,
dove l’aggressore non ha né regole né limiti,
senza che ci sia un arbitro che fermi il com-
battimento quando si è in difficoltà. Appren-
dere i colpi migliori del karate, judo, jeet-
kune-do, tae kwon-do, pugilato, kick boxing,
o d’altri sistemi, è molto utile, ma tutto è
sempre o spesso finalizzato all’attività spor-
tiva, favorendo, di fatto, i confronti interdi-
sciplinari, dove è molto importante che il
praticante abbia una buona preparazione at-
letica. Grazie al suo approccio lineare, il
metodo Wing Chun, essendo più concreto e
pratico rispetto ad altri sistemi, permette di L’Autore con Giovanni Orrù
non sprecare né tempo né energia in movi- campione del mondo di full contact.
menti superflui, perché rinuncia ad ogni ge-

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Il Ving Tsun: esercizi e sifu

rare con il proprio compagno, ma a contra-


starlo ed a combatterlo. In questo modo non
può esistere la crescita nel ving tsun perché
essa viene bloccata dal nostro atteggiamento
sbagliato. Il lavoro quindi con il partner (che
deve essere sempre diverso) ha un’impor-
tanza fondamentale per vedere, ma soprat-
tutto sentire quello che è maturato nell’al-
lenamento singolo. In questo modo ci si ac-
corge di quale aspetto del training personale
si è curato di più e su cosa bisogna lavorare
maggiormente, ma non bisogna mai dimen-
ticare che si lavora con un partner, ovvero
un compagno, un fratello di kung fu, non un
avversario. Ciò secondo me permette di non
essere sifu-dipendenti in ogni momento. Il
sifu in questo modo può osservare il lavoro
del suo studente, assicurarsi che abbia lavo-
rato nella via giusta, consigliarlo dove lavo-
rare di più e portarlo così avanti nella com-
Sifu Manolo Gallo mentre esegue un pak sao e prensione del nostro stile. La maggior parte
pugno basso all’addome.
delle volte è più facile per il sifu trasmettere
qualcosa al suo allievo tramite i movimenti,
Gli esercizi con il partner nell’allenamento il contatto, e non tramite le parole perché
Ving Tsun (Wing Chun) sono fondamentali. certi movimenti non hanno parole per poterli
Esiste l’allenamento a vuoto come ad esem- spiegare, ma solo tramite il feeling si posso-
pio le forme, che danno l’idea per allenare il no percepire. Se ciò che scrivo non fosse ve-
proprio corpo, e ci sono esercizi da poter fa- ro basterebbe spendere dei soldi, comperare
re con il partner, che hanno funzioni ben mi- una videocassetta o un libro e imparare da
rate. Questi esercizi si chiamano tan sao, lap questa il sistema Ving Tsun o qualsiasi altro
sao con le sue varie applicazioni, chi-sao stile. Io penso proprio sia impossibile: è ve-
con le proprie diverse applicazioni, per e- ro, potrei imparare i movimenti in modo
sempio lut sao e go sao ecc. ognuno di que- meccanico come ad esempio imparare una
sti esercizi serve a qualche scopo preciso: poesia a memoria, ma cosa c’è dietro il mo-
uno serve per la coordinazione delle gambe vimento o dietro la poesia? Se una persona
e delle braccia, un'altro serve per la stabilità, si domanda: “ma perché si fa in questo mo-
un altro ancora serve per acquistare la pa- do? Che parte interna del corpo lavora? Che
dronanza del movimento ovvero per cercare scopo c’è dietro questo tipo di allenamen-
di far diventare istintivi alcuni movimenti. Il to?” A queste domande non può certo ri-
bello di tutto questo è che così gli allena- spondere una videocassetta o un libro, ma
menti sono connessi fra loro, ma hanno an- solo un buon sifu può dare delle risposte ed
che un senso unico per raggiungere uno sco- aiutare gli allievi in una buona e veloce cre-
po che non consiste solo nel combattere, ma scita. Spero che questa mia idea sugli eserci-
soprattutto quello di migliorare sempre più zi e sull’importanza del sifu sia di aiuto e di
la propria pratica dell’arte del Ving Tsun consiglio a tutti i praticanti del nostro stile.
Kung Fu Tradizionale. È veramente facile
cadere nell’errore di trasformare l’idea di MANOLO GALLO
esercizio in idea di combattimento, poiché in
molti esercizi ci si allontana dall’idea di al-
lenare se stessi e il partner, ma si pensa che
quello che si sta facendo sono solo tecniche
di combattimento e non si pensa più a lavo-

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Dalle tesi di esami …

Psicologia dello Studente piace. Il 15enne vede in TV i film d’arti


marziali, magari con qualche attore cinese
È da circa due anni che il mio Sifu mi ha da- che fa sfoggio di tecniche di kung fu spetta-
to l’opportunità di poter insegnare il Wing colari ed acrobatiche, e le vuole imitare an-
Chun nella palestra dove mi alleno. Di que- che lui. Così parte alla ricerca di una palestra
sto gli sono molto riconoscente, perché que- dove siano insegnate quelle tecniche favolo-
sta esperienza mi ha permesso di approfon- se. Normalmente quando arriva un nuovo
dire le basi ed i concetti più importanti da allievo in palestra da noi e sono io la persona
insegnare ad un allievo. Non solo. Mi ha an- incaricata del suo primo insegnamento,
che permesso di imparare a tracciare un pro- chiedo sempre perché vuole imparare il
filo psicologico dell’allievo Wing Chun. kung fu. Quasi tutti mi rispondono che lo
Voglio iniziare affermando che secondo il vogliono imparare perché ne sono incuriosi-
mio Sifu ed io l’età ottimale per iniziare ad ti, perché hanno visto dei film in TV, perché
imparare seriamente il kung fu parte dai vogliono semplicemente fare attività fisica,
14/15 anni in su. Il perché è molto semplice. ma quasi nessuno mi risponde che vuole im-
A questa età un ragazzo ha una consapevo- parare a difendersi in qualsiasi situazione
lezza psicologica e un atteggiamento menta- (ho notato che questa domanda tutte le volte
le che si stanno formando a poco a poco mette in difficoltà i nuovi allievi perché non
dentro di lui. Consapevolezza psicologica sanno bene cosa rispondere). Comunque do-
significa che un adolescente ha (o inizia ad po circa due/tre mesi di pratica gli studenti
avere) chiari certi valori e principi che gli si dimezzano! Perché? Il kung fu non è acqua
riproporranno costantemente durante tutto il di rose, richiede dei sacrific i, un allenamento
resto della sua vita, quali la differenza tra fisico e spirituale non da poco, richiede con-
fare del bene e fare del male, ciò che è giu- sapevolezza e atteggiamento mentale. Chi
sto e ciò che è sbagliato, valori che normal- due/tre mesi prima voleva imitare le spetta-
mente gli sono insegnati dai genitori. Non colari tecniche viste in TV se ne va e non si
dimentichiamo però che al giorno d’oggi i fa più vivo, chi voleva praticarlo come atti-
ragazzi vivono di televisione, e molte volte vità fisica si iscrive in un’altra palestra a fare
gli insegnamenti dei genitori possono essere pesistica perché fa meno fatica: ma chi re-
distorti dai media e dai valori errati che essi almente capisce l’efficacia del sistema e
danno agli adolescenti. I media confondono l’importanza dei sacrifici sostenuti difficil-
e non aiutano di certo un adolescente, anzi si mente lo abbandonerà. Lo studente capisce il
può affermare che sotto certi aspetti lo in- significato degli insegnamenti e dei sacrifici
gannano sul vero valore della vita. Qui entra che ha dovuto sostenere, li comprende sia a
in gioco l’atteggiamento mentale che un livello fisico che mentale e spirituale. A il-
14/15enne inizia a sviluppare. Per atteggia- vello fisico si scopre più forte, più allenato,
mento mentale intendo il modo di porsi di con un tono muscolare migliore. A livello
fronte alla vita di tutti i giorni. Un adole- mentale si scopre più sveglio, più reattivo,
scente, in questa fase, impara ad avere con- psicologicamente più consapevole di quello
tatto con problemi di qualsiasi natura e, cosa che sta facendo non solo in palestra, ma nel-
meravigliosa della psiche umana, reagisce la vita di tutti i giorni. Capisce che quello
ad essi e inizia quel processo che lo porterà a che sta imparando non è solamente un effi-
vivere nel senso più profondo del termine. cace sistema per dare calci e pugni, ma un
Una buona consapevolezza psicologica as- nuovo modo di interpretare le cose: e che
sociata ad un giusto atteggiamento mentale per lui può addirittura divenire una filosofia
sono secondo me un ottimo requisito per di vita. Vede che è mentalmente più calmo,
imparare bene basi e concetti del sistema più controllato, meno irascibile, pondera con
Wing Chun. Lo studente al suo primo ap- più attenzione le sue scelte, analizzandone in
proccio con il kung fu molte volte non sa primis le conseguenze e decidendo poi come
bene di che cosa si tratta, se non di calci e agire. Pone a se stesso domande sulle nozio-
pugni dati in uno strano modo, che però gli ni che ha imparato in palestra, pone doman-

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de al suo istruttore e molte volte riesce a tro- assieme che per incontrarsi semplic emente.
vare da solo le risposte che cercava, scavan- Stabilisce con il suo istruttore un rapporto di
do dentro se stesso e meditando su quello stima reciproca, discute assieme a lui delle
che gli è stato spiegato. Non dimentichiamo tecniche, degli esercizi svolti, ma anche di
infine che l’ambiente della palestra per lo questioni estranee all’arte marziale. A lungo
studente di kung fu non è solo il luogo dove andare questo rapporto può tramutarsi in
ci si ritrova due o tre volte la settimana per un’amicizia profonda, sincera e duratura. E
allenarsi e basta, ma diventa il luogo dove spesso l’allievo col tempo diventa lui stesso
imparare assieme ai suoi compagni. Qui un istruttore, facendo tesoro degli insegna-
stringe amicizia con persone nuove, sue coe- menti ricevuti e trasmettendoli ai suoi allie-
tanee o più anziane, di diversa estrazione so- vi, ripetendo così quel ciclo che prima di lui
ciale o di diversa nazionalità: ed impara il anche il suo stesso amico/istruttore aveva
valore del rispetto verso chi è più anziano di iniziato. Anche se insegno il Wing Chun io
lui, impara valori come la generosità, l’umil- mi considero sempre uno studente, perché
tà, la coesistenza con individui diversi da se ho notato che ogni giorno apprendo qualcosa
stesso. Quindi l’ambiente della palestra di- in più rispetto ad ieri. Il Wing Chun mi ha
viene quasi una specie di “casa” dove si riu- dato e continua a darmi sempre nuovi spunti,
nisce con la sua “famiglia” composta da per- come sistema di combattimento, come filo-
sone con la sua stessa passione, a volte la sofia di vita, come vivere meglio. Come
sua stessa filosofia di vita, e questo lo fa consapevolezza psicologica mi ha dato mol-
sentire al sicuro e lo rasserena mentalmente. tissimo, mi ha fatto scoprire quali sono i
Un aspetto che secondo me va tenuto in con- miei limiti e mi ha indicato la via da intra-
siderazione è il rapporto che si viene a for- prendere per superarli e migliorarmi. Mi ha
mare tra allievo e maestro. In questo rappor- dato più fiducia in me stesso e nelle altre
to ha senz’altro un ruolo decisivo il fatto che persone, mi ha indirizzato verso la costante
l’allievo si sta addentrando in un campo a lui ricerca interiore, mi ha fatto scoprire la bel-
pressoché sconosciuto, del quale non cono- lissima sensazione dell’essere consapevoli di
sce termini, simboli e comportamenti, ed ha ogni parte del proprio corpo attraverso gli
quindi un costante bisogno di riferirsi a una esercizi di respirazione e di chi kung, che
guida esperta che lo conduca e lo segua cor- sono un vero toccasana per la mente e lo spi-
rettamente in questo suo cammino. In pale- rito. Ho un diverso atteggiamento mentale
stra l’allievo impara a comportarsi in un verso le persone, le cose, gli animali, la stes-
modo diverso da come si comporterebbe sa vita. Sottolineo soprattutto il fatto di aver
normalmente al di fuori di essa. Caratteria l- avuto l’enorme fortuna di trovare nel mio
mente si annulla, perché sa che di fronte al Sifu una persona valida, preparata ed esperta
suo istruttore, ai compagni e a se stesso deve in questo sistema. A lui mi riferisco sempre
rispetto. Rispetto insegnatogli dal suo istrut- per qualsiasi tipo di problema, sia esso sco-
tore, il quale diviene una figura della quale lastico che personale, e noto che molti suoi
fidarsi ciecamente, alla quale si deve tutto allievi stanno facendo lo stesso. Auguro a
quello con fatica si sta imparando, quindi il tutti gli studenti di qualsiasi stile di kung fu
rispetto diventa quasi una forma di ringra- di provare l’amore che è cresciuto a poco a
ziamento. Non solo. Il nuovo allievo molte poco dentro di me e, una volta provato, non
volte arriva in palestra emotivamente timido lo abbandonino mai.
ed impaurito di fronte ai suoi compagni ed al
suo istruttore perché non sa cosa aspettarsi e MASSIMO DALLA ZORZA
come comportarsi di fronte alle nuove per-
sone che ha di fronte. Giorno dopo giorno
capisce cose che gli saranno di utilità non
solo in palestra, ma anche al di fuori di essa.
Capisce che le nuove persone conosciute
non gli sono ostili, anzi lo aiutano nel suo
cammino di artista marziale, dandogli confi-
denza, scherzando e confrontandosi allena-
mento dopo allenamento. E spesso si fa de-
gli amici che incontra non solo in palestra,
ma anche al di fuori di essa, sia per allenarsi Massimo, a destra, con il suo sifu.

12
Benefici personali perdere mai il contatto con le braccia
dell’altro, se non per colpire, perché la pecu-
Come l’anno scorso, anche dopo un anno di liarità del chi sao consiste nel mantenere
pratica della seconda forma (chum kil) e del sempre la giusta energia verso il compagno e
chi sao, l’aspetto dei benefici personali mi nell’affinare la sensibilità del contatto; ciò
appare importante, tanto che il wing chun è comporta necessariamente un attento ascolto
diventato oramai una pratica quotidiana. dei propri sensi. Esistono inoltre le cosiddet-
Ogni momento libero è sfruttabile per ripas- te “rotture”, cioè mosse fatte per aprire il
sare le forme, o un controllo e una contro- controllo avversario nel tentativo di portare
mossa, magari immaginando un attacco sfer- un colpo. Dopo ogni rottura è ovvio aspet-
rato da un ipotetico avversario. L’esperienza tarsi un contrattacco dal compagno, che cer-
fatta è cospicua ma ancora giovane e me ne cherà di controllare il nostro attacco e di
rendo continuamente conto, soprattutto sfruttarlo per una sua mossa. Ecco che il chi
nell’allenamento con il maestro o coi com- sao diventa uno studio, un ascolto delle e-
pagni più esperti, durante il quale si rendono nergie tra i due praticanti, alla ricerca di
evidenti le lacune su cui devo ancora lavora- un’apertura nella difesa avversaria. Il portare
re. La novità principale di quest’anno è stata un colpo, magari grazie ad una rottura, non
lo studio della chum kil, la seconda forma, vuol dire però abbandonare il controllo della
che prevede l’approfondimento di alcuni propria linea centrale, né tanto meno della
concetti fondamentali, quali la simultaneità corretta posizione dei piedi e della schiena
delle combinazioni, la forza del footwork e durante il movimento. La correttezza delle
l’uso dei calci. Sebbene avessimo già affron- azioni risulta presto dimostrata dalla loro ef-
tato teoricamente tali argomenti, è proprio la ficacia: un colpo o un controllo privi di tec-
pratica di questa forma che li mette in primo nica ed energia non sono solo inutili, ma an-
piano, a sottolinearne l’importanza. Grazie che pericolosi, perché diventano un ottimo
agli esempi ed agli esercizi a coppie, mi so- aggancio per l’attacco altrui. Unendo lo stu-
no reso conto della necessità di una padro- dio della chum kil al chi sao, mi sono accor-
nanza maggiore del footwork, per riuscire ad to di come anche i piccoli errori diventino
avere un miglior controllo della forza ed una importanti e quanto sia necessario perfezio-
maggiore velocità di risposta, con tecniche nare le tecniche ed approfondire i principi.
legate tra loro. Mantenere una postura cor- Sento fondamentale soprattutto il lavoro sul
retta durante gli spostamenti aumenta la sen- footwork, sulla postura, sui quattro cancelli
sibilità alle pressioni o trazioni avversarie e, e sulla percezione dell’energia. Trovo molto
portando l’attenzione al baricentro, permette utile pensare al corpo come un’unità che si
cambi di direzione più efficaci. Un footwork muove fluidamente e non fissare l’attenzione
corretto consente di muoversi mantenendo la sui singoli gesti separatamente, e questo in
stabilità e trova applicazione, per esempio, ogni esercizio scolastico. Si possono ottene-
nel deviare o intercettare la forza avversaria re vantaggi notevoli con l’approfondimento
angolando a 45° e chiudendo subito la di- dei principi posturali già presenti nella prima
stanza nel portare il contrattacco. Rimane forma, allenando correttamente il footwork e
sempre fondamentale il lavoro sulla prote- liberando le braccia da tensioni muscolari
zione della linea centrale, ancor più necessa- controproducenti. Credo che il senso vero
rio durante i controlli con rotazioni e cambi della pratica consista nel lasciare che
di guardia continui, dove spesso mi accorgo l’apprendimento e l’esperienza invadano
di trovarmi in posizioni scorrette. Altro a- sempre più la vita dello studente, al punto da
spetto nuovo dell’allenamento è la pratica al diventare dei riferimenti costanti anche du-
chi sao, esercizio di sensibilizzazione che rante tutte le altre attività svolte. Anche
dà, a mio parere, le più grandi frustrazioni e l’aspetto psicologico del combattimento è
soddisfazioni. Occorre mantenere uno stato uno studio da non trascurare e, come la pra-
di tensione rilassata, concentrandosi sulla tica delle forme, andrebbe vissuto costante-
sequenza di tecniche eseguite, ma senza irri- mente nella quotidianità. Tutte le nostre pau-
gidirsi nelle posizioni. L’impegno che ri- re, le convinzioni e gli istinti andrebbero
chiede è totale, non si può tralasciare niente, prima ben compresi per poi poterli padro-
e solo molta pratica permette di percepire le neggiare. Non bastano due lezioni alla setti-
minime spinte del compagno. Non è sempli- mana per trasformare i propri difetti e diven-
ce. Durante la pratica si è concentrati a non tare abili, così come non basta sapere la tec-

13
nica per vincere. Il combattimento è un mo-
do di essere che non deve restare chiuso in
palestra, perché i veri avversari non sono i
compagni di allenamento, ma sono le nostre
debolezze e le incertezze dovute soprattutto
alla paura. La paura non è solo un pugno che
arriva contro il proprio viso, ma può nascere
da un imprevisto negli affetti più cari, può
nascondere codardia per un nuovo modo di La Victor Kan Ving Tsun Italia è
vivere, la paura è legata al mistero perché è un’organizzazione nata per la diffusione del
Ving Tsun Kung Fu Tradizionale. Sifu San-
mancata conoscenza. Chi studia dovrebbe
dro Scali e Sifu Manolo Gallo, dopo aver
essere mosso dalla curiosità di oltrepassare
avuto una lunga esperienza di Ving Tsun
l’oscurità, l’ignoranza, e cercare la verità,
hanno avuto l’onore e la possibilità di tocca-
scoprirsi interamente. Questo è ciò che cerco
re con mano il Ving Tsun di Grandmaster
io. In un occasionale combattimento ci sono
Victor Kan presso la sua Scuola di Londra,
tante variabili, fortuna compresa, e non c’è il
tempo per riflettere. Il wing chun dovrebbe sin dal primo momento hanno potuto vedere
con i propri occhi un sistema veramente
essere sempre lì, pronto ad ogni situazione,
semplice ma efficace, e provare delle sensa-
come un attitudine naturale e non qualcosa
zioni che per la loro intensità li accompa-
da fare solo in palestra. Neanche questo è
gnano tutt’oggi. Non è stato facile per loro
facile. L’educazione mentale ha bisogno di
entrare a far parte della famiglia di Gran-
stimoli, di prove, di successi e sconfitte: la
dmaster Victor Kan e diventare suoi allievi
riflessione sui propri errori è utile se porta
ad un miglioramento. Ci vuole determina- diretti e personali, questo si è reso possibile
zione e tanta volontà. È per questo che il grazie all’umiltà da loro dimostrata. Poiché
G.M. dà molta importanza alla qualità del
wing chun come forma di autodifesa può es-
Ving Tsun da lui insegnato, al rispetto ed al
sere efficace solo se c’è l’intima convinzio-
comportamento delle persone: lui è la Tradi-
ne di poter fare qualcosa di effic ace.
zione. Le Scuole della V.K.V.T. ITALIA,
Tutto quindi parte da un’idea e quell’idea
con sede in Genova e La Spezia sono le uni-
nasce dalla pratica. E la pratica parte da una
Piccola Idea. che in Italia autorizzate ad insegnare il Ving
Tsun Kung Fu Tradizionale di Grandmaster
GIULIANO SARAMIN Victor Kan e nello stesso tempo Sifu Sandro
Scali e Sifu Manolo Gallo sono diventati gli
unici Istruttori Italiani Qualificati a rappre-
sentarlo. Circa ogni due mesi G.M. Victor
Kan viene in Italia per insegnare e seguire di
persona il loro allenamento, così può anche
seguire tutto il gruppo di praticanti che si
sta formando. A loro volta Sifu Sandro Scali
e Sifu Manolo Gallo hanno degli Allievi –
Istruttori che ricevono l’insegnamento nei
corsi tenuti mensilmente presso le due sedi
di Genova e La Spezia. I due Responsabili
Tecnici si spostano in Italia con l’intento di
diffondere il Ving Tsun Kung Fu nella ma-
niera Tradizionale imparando dal loro Sifu
Victor Kan, allievo diretto di Sifu Ip Man.
Nelle Arti Marziali Tradizionali è molto im-
portante la generazione: “Più si è vicini alla
fonte, più l’acqua è limpida.” Info: Sifu
Sandro Scali (Genova, tel. 3332998907, E-
mail: ssge93@interfree.it), Sifu Manolo Gal-
lo (La Spezia, tel. 3388961259, E-mail:
manolo33@interfree.it).

14
Eventi… di kung fu ha visto protagonisti allievi di en-
trambi le scuole di San Donà e Marcon fa-
centi capo all’A.I.W.C. Il ring non è un luo-
L’A.I.W.C. sale sul ring del Play go usuale sul quale un’arte marziale pura
Village di Jesolo Lido come il wing chun è abituata ad esprimere le
sue potenzialità. Negli anni ’50 i luoghi più
strani dove è stato praticato il Wing Chun,
naturalmente con finalità per nulla sportive,
erano i tetti delle case di Hong Kong.
L’obiettivo delle performance eseguite al
Play Village di Jesolo era mostrare come re-
agisce il sistema wing chun a tecniche di

braccia e di gambe affini ad altre arti mar-


ziali e sport da combattimento. L’intento era
di mettere in evidenza il diverso approccio
adottato da un’arte marziale pura che non ha
fra le sue preoccupazioni quello della spetta-
colarità, pur non essendo per questo aspetto
seconda a nessun altro stile, ma solo e uni-
…alcuni soci in azione durante l’esibizione.
camente quello dell’efficacia, dell’economia
di movimento, della brevità e sicurezza degli
scontri. A tale scopo sono state eseguite tec-
Sabato 3 agosto al centro polisportivo
niche che hanno certo una componente di
Play Village di Jesolo, in occasione di una
spettacolarità, ma che sono consistite in
convention di arti marziali che, fra i vari
chiari esempi di letale efficacia, sia come
incontri di kick boxing, full contact, muai
risposta a pugni sia come risposta a calci. Da
tai, vedeva in palio il titolo di campione
segnalare le tecniche eseguite da Marilena
del mondo di full contact (titolo mantenu-
Pasqualato che ha dimostrato ai presenti
to quella sera da Giovanni Orrù), alcuni
come i cedimenti intelligenti del Wing Chun
studenti dell’A.I.W.C. si sono esibiti in
possano validamente aiutare una donna in
una serie di tecniche e atterramenti che
caso di aggressione.
svelano l’efficacia del Wing Chun nella
difesa pe rsonale.
FRANCESCO MACALUSO
Jesolo. L’evento, coordinato per quanto ri-
guardano gli aspetti organizzativi dall’Istrut-
tore Antonio Dell’Anna, si è svolto sotto la
direzione tecnica di Sifu Angelo Nardo che
ha filmato tutte le sequenze di tecniche.
L’occasione di mostrare ad esperti di altre
arti marziali le caratteristiche del nostro stile

15
Se il Wing Chun parlasse…

…ci spiegherebbe certamente la “soluzio-


ne univers ale nella tecnica d’entrata”, i
“quattro tipi di pressione” nel chi sao, i
“sette punti di potenza”, il “soft control” e
mollto altro, e poi, sicuramente, “mande-
rebbe a casa molti allievi, ma anche molti
maestri, attualmente in circolazione”
(come qualcuno giustamente ha detto).

Marcon. Una vera carica di adrenalina mista


a pura esperienza a cui attingere a piene ma-
ni è risultato essere l’ultimo seminario di Si-
fu Nuccio Nastasi (International WingTjun Da destra: Sifu N. Nastasi con il suo
Maestro Iadarola.
KungFu Association) dedicato a “Lut sao,
chi sao e applicazioni in combattimento”.
L’evento, svoltosi al Palazzetto dello sport
di Marcon domenica 17 novembre 2002, i-
deato e orchestrato da Sifu Angelo Nardo,
direttore tecnico dell’A.I.W.C., per il quale
Antonio Dell’Anna ha fatto da assistente, ha
lasciato tutti gli studenti addirittura entusia-
sti. L’esperimento di comprensione è consi-
stito nel tentativo di far acquisire agli allievi
presenti le basi di postura, di footwork e di
chi sao di un sistema diverso da quello prati-
cato dagli intervenuti: il Wing Tsun di
Leung Ting. Tutti coloro che si sono impe-
gnati a spogliarsi per un attimo e con umiltà
delle proprie nozioni, hanno potuto “mettere
nella loro valigia” una differente efficacia
che utilizzando gli stessi principi cardine
delle altre scuole di wing chun lavora però Sifu Nuccio Nastasi in azione durante un
in modo un po’ diverso, soprattutto per gli seminario.
angoli ciechi e il footwork che sfruttano leve
e movimenti da altre posizioni. È sempre un
grande motivo di accrescimento rispondere a
questo fra gli scopi dell’A.I.W.C., cioè ap-
prendere le basi di confronto dei vari stili
sviluppatisi dall’albero genealogico di Ip
Man per avere una visione quanto mai com-
plessiva del suo insegnamento e della vastità
di intuizioni esperibili. Non finiremo mai di
ringraziare Sifu Nuccio Nastasi che riesce,
con i suoi “esempi molto convincenti” a sti-
molarci nella ricerca e nell’osservazione,
guidandoci in modo molto diretto
nell’inesplorato e sottile mondo delle pres-
sioni del chi sao, un universo che tutti hanno
riconosciuto come la più sincera base reatti-
va del Wing Chun.

FRANCESCO MACALUSO

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Recensioni

L’arte del Chi Kung, sfruttare al massimo Why Wing Chun Works. Alan Gibson.
la propria energia vitale. Wong Kiew Kit. Summersdale Editrice. circa € 20.00.
Astrolabio-Ubaldini Ed., Roma. € 19,00. Ottimo compendio di
Le prodezze apparente- tutte le principali tecni-
mente miracolose di un che di wing chun per ora
maestro di chi kung sono purtroppo pubblicato so-
rese possibili da una lo in lingua inglese. Il
mente altamente svilup- testo che può essere
pata e intuitiva più che tranquillamente adottato
da ogni altra abilità. Il anche dai principianti a
chi kung, infatti, agisce patto che conoscano la
contemporaneamente a lingua, tratta dei principi
livello fisico e mentale, e può diventare un posturale e biomeccanici che regolano e
eccellente mezzo di realizzazione spirituale. consolidano in modo stabile l’efficacia dello
Senza pretendere dal lettore occidentale una stile wing chun. La forza di questo semplice
cieca fiducia, Wong Kiew Kit, da più di e, pur tuttavia, completo manuale sta nel lin-
trent’anni insegnante delle arti marziali Sha- guaggio accessibile a tutti con il quale spie-
olin, offre qui un’ampia panoramica delle ga in maniera razionale e sistematica il valo-
tecniche e delle applicazioni mediche del chi re e la precisione dei movimenti che si espe-
kung, chiarendo la sua relazione con le arti riscono eseguendo le basilari tecnic he di
marziali cinesi e presentando una serie di e- questo scientifico stile del kung fu cinese. Il
sercizi accuratamente spiegati e illustrati. suo punto di forza consiste anche nel mo-
Un’ottima guida per chi si accosta per la strare attraverso chiarissime fotografie le va-
prima volta a quest’arte millenaria e per chi rie combinazioni di addestramento a contatto
desidera approfondirne i presupposti teorici. possibili, i trucchi per eseguire in maniera
Basato su un sistema di esercizi le cui origi- corretta e assoluta sicurezza tecniche di cal-
ni sì perdono nel tempo, il chi kung agisce cio migliorando nel contempo l’equilibrio
contemporaneamente a livello fisico e men- dell’intera postura. Concetti come il lavoro
tale e può diventare un eccellente mezzo di triangolare delle braccia nelle tecniche di
realizzazione spirituale. Oltre a risolvere approccio, la teoria della linea centrale, la
problemi generali di salute e aumentare la differenza d’uso fra energia e forza, la teoria
vitalità, è molto valido per l’insonnia al mal della cosiddetta forza corta legata alla dimo-
di schiena, dai disturbi cardiaci all’iperten- strazione del “pugno da un pollice”, la cede-
sione, all’asma, al diabete, all’artrite, inoltre, volezza fondata su una reattivissima sensibi-
naturalmente, il chi kung accresce la forza lità e la simultaneità di attacco e difesa sono
muscolare e l’energia dando agilità al corpo, argomenti cardine di questo testo. Sono inol-
risveglia la sessualità e restituisce la gioia di tre esplic ate in un linguaggio molto divulga-
vivere, favorisce la longevità e dona rila s- tivo singole tecniche tipiche dello stile wing
samento e benessere generale. Wong Kiew chun come gli intrappolamenti, il lap sao, il
kit, di cui è già apparso il “Libro del Tai Chi pak sao, sia nella loro pratica che si avvicina
Chuan”, da più di trent’anni insegna chi al combattimento, come nella tecnica a con-
kung in tutto il mondo. In questo testo offre tatto del chi sao, sia nell’esperirle nelle tre
un’ampia panoramica delle applicazioni di forme tradizionali del wing chun a corpo li-
quest’arte in ogni campo, dalla medicina alle bero (Sil lim tao, Chum kiu, Bill jee), sia
tecniche marziali, presentando e illustrando nelle applicazioni della forma sull’uomo di
una serie di utilissimi esercizi. Unica pecca legno (Mak yan chong). Molto utile la se-
rispetto all’edizione statunitense riguarda la quenza di foto alla fine del libro che ritrae
qualità delle illustrazioni che nella versione l’autore, Alan Gibson, fondatore della “The
oltreoceano sembra siano migliori. Wing Chun Federation” mentre esegue tutte
le sezioni della Sil lim tao.

LA REDAZIONE

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Una virtù marziale: Non insegno a colui che non si sforza di ca-
pire; non aiuto colui che non si sforza di e-
La rettitudine sprimere il suo pensiero. Se qualcuno, dopo
aver sentito esporre la quarta parte di una
Una terza virtù della moralità marziale è la
teoria, non è in grado di capire da se le altre
rettitudine. Il comportarsi in modo giusto,
tre parti, è inutile che io gli insegni.
che potremmo definire anche come coerenza
Lunyu, VIII 8
con i propri principi, è uno stile di vita. La
rettitudine richiede che una persona abbia le Si diventa veramente saggi cercando essen-
idee chiare su ciò che è giusto e su ciò che zialmente di essere fedeli e sinceri, e com-
non lo è, ed è basata comunque anche portandosi con giustizia. Desiderare la vita
sull’umiltà e sul rispetto per gli altri. Per
di chi si ama e la morte di chi si odia è in-
spiegarci semplicemente, quando una perso-
gannare se stessi.
na “retta” giudica che una cosa deve essere
Lunyu, XII 10
fatta, la fa, e quando vede una cosa che non
deve essere fatta, evita di farsi coinvolgere.
Un uomo perfetto parla poco, con ritegno e
In questo modo, nella persona che si fa gui- prudenza, perché colui che è corretto nelle
dare dalla razionalità e dalla chiarezza di parole è corretto anche nelle azioni.
mente, piuttosto che dalle emozioni, non c’è
Lunyu, XII 10
posto per il senso di colpa o per il rimorso.
Inoltre, chi si fa influenzare dagli avveni-
Il guerriero della luce medita. Si siede in un
menti esterni e sa evitare le influenze nega-
angolo tranquillo della sua tenda, e si ab-
tive degli altri, si guadagnerà la stima e il
bandona alla luce divina. Nel farlo, cerca di
rispetto di tutti. non pensare a niente. Si distacca dalla ricer-
Da: Il Kung Fu – di Y. Kieffer & L. Zanini. ca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni,
Xenia Edizioni, Milano.
e lascia che i doni e i poteri si manifestino.
Anche se al momento non li avverte, questi
doni e questi poteri si stanno impossessando
della sua esistenza e influiranno sulla sua vi-
ta quotidiana. Mentre medita, il guerriero
non è se stesso, ma una particella dell'Anima
del Mondo. Sono questi momenti che gli
permettono di comprendere le sue responsa-
bilità, e di agire in base a esse. Un guerriero
della luce sa che, nel silenzio del suo cuore,
c'è un ordine che lo guida.
Paulo Coelho

Prima delle battaglie i nostri antenati cerca-


vano gli auspici, le previsioni sulla fortuna,
osservando il volo degli uccelli. Chiedevano
Invito alla meditazione la sorte al cielo. E io vi dico: guardate quella
coppia di falchi. Li vedete? Sono la prova
Il discepolo non è da più del suo maestro; che noi vinceremo. Guardate amici, volano a
ogni allievo, compiuta la sua formazione, est. Virano verso l’alba, verso il sole.
sarà tutt'al più come il suo maestro. Gianni Riotta,Il Principe delle Nuvole
Luca, 6,40
Il buon regnante non combatte, il buon guer-
Si può insegnare in molti modi. Quando mi riero non si arrabbia, il buon vincitore non
contende, chi impiega bene gli uomini si ab-
rifiuto di formare e di istruire qualcuno, an-
bassa. Questo si chiama il Te (vantaggio) del
che questo mio comportamento è una lezio-
non contendere, questo si chiama il potere di
ne che gli do.
impiegare gli uomini, questo si chiama con-
Mengri, Libro sesto, II 16
formarsi al cielo.
Tao te king, LXVIII

18
Da: Dice lo Zen, di Tsai Chih Chung. Feltrinelli, Milano.

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