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    a      i      u      e      o

     ka      ki      ke       ko     


        ku

       sa     shi (sci)    su      se       so

     ta    chi  (ci)      tsu        te        to

      na       ni       nu       ne       no

       ha       hi       fu       he       ho

       ma       mi       mu       me          mo

 
   
     ya      yu        yo

      ra         ri       ru        re         ro

   
      wa   wo  (o)       n

 
 
      ga     gi (ghi)      gu   ge (ghe)       go

        za       ji   zu        ze        zo

      da       ji      zu         de              do

       ba       bi        bu        be       bo

       pa       pi        pu         pe        po

 
 
 

   
        kya           kyu          kyo

        sha         sho  


       shu  (sciu)
(scia) (scio)

   
       cha         chu         cho

 
   
       nya         nyu          nyo

 
   
      hya        hyu         hyo

 
   
        mya       myu         myo

 
   
          rya              ryu            ryo

       gya       gyu       gyo  


(ghia) (ghiu)  (ghio)

 
   
         ja         ju         jo

 
      ja        ju        jo (poco usati)

 
   
      bya       byu       byo

 
   
    pya       pyu       pyo
 

      a        i       u      e        o

       ka      ki          ku      ke              ko     

      sa     shi (sci)    su      se          so

        ta    chi  (ci)      tsu       te            to

      na       ni       nu       no


          ne
 
     ha
      hi        fu       he       ho

       ma          mi       mu          me          mo

 
   
    ya        yu          yo

         ri       ru        re         ro


       ra

 
   
     wa       wo  (o)       n

 
 

       ga     gi (ghi)   ge (ghe)        go


     gu

     za       ji   zu        ze         zo

      da     ji     zu              de             do

     ba    bi      bu        be     bo

      pa     pi        pu         pe        po

 
 
 
   
         kya           kyu           kyo
 
   
  sha (scia)     shu  (sciu)        sho (scio)

 
   
       cha         chu           cho

 
          nya          nyu           nyo  

 
   
       hya             hyu            hyo

 
   
            mya               myu               myo

 
   
              rya                    ryu                  ryo

        gyu  
    gya (ghia)       gyo (ghio)
(ghiu) 

   
         ja           ju             jo

 
       ja        ju        jo (poco usati)

 
   
       bya         byu          byo

 
   
      pya          pyu            pyo
Vocabolario:
Ecco un elenco di saluti e frasi utili (tra parentesi la pronuncia delle parole):

ohayou gozaimasu (ohayoo gozaimas)  -  buongiorno (appena alzati,


di mattina presto);"gozaimasu" si aggiunge per rendere più cortese il
saluto
konnichiwa (konniciwa)  -  buongiorno

konbanwa  -  buonasera (dopo il tramonto)

sayounara  -  arrivederci
arigatou gozaimasu (arigatoo gozaimas)  -  grazie; il "gozaimasu" si
aggiunge nella forma cortese
douitashimashite (dooitascimascite)  -  prego (in risposta al grazie)

douzo (doozo)  -  prego (quando si offre qualcosa)

kanpai  -  cin cin (brindisi)

itadakimasu (itadakimas)  -  buon appetito


gochisousama deshita (gocisoosama descita)  -  grazie del pasto
(dopo che si è mangiato a chi ha cucinato, o se si mangia fuori a chi
paga)
oyasumi nasai  -  buona notte; il "nasai" si mette nella forma cortese

hai  -  sì

iie  -  no

Pronomi (per alcuni di essi ci sono varie forme, la prima riportata è la più usata):
watashi (watasci)  -  io (il più usato)

boku - io (solo per maschi giovani); ore - io (solo


per maschi adulti, molto informale); watakushi - io
(molto formale, usato anche nelle lettere)
anata  -  tu (il più usato)

kimi - tu (fra amici); omae - tu (lo usa il maschio


rivolto alla femmina, può avere anche una
connotazione di superiorità)
kare  -  lui

kanojo  -  lei  (in giapponese non si dà del "lei")

watashitachi(watascitaci)  -  noi (il più usato)

wareware       watashidomo     watakushidomo;


watakushitachi - noi; bokutachi   oretachi - noi
(solo per uomini)

anatatachi (anatataci)  -  voi (il più usato)

kimitachi - voi; anatagata - voi (più cortese, molto


usato)

karetachi (karetaci)  -  essi

karera  -  essi

kanojotachi (kanojotaci)  -  esse

kanojora  -  esse

Ancora frasi utili:

gomennasai  -  scusa

sumimasen  -   scusa (anche per chiedere un'informazione)

hajimemashite (hagimemascite)  -  piacere

shitsureishimasu (scizureiscimas)  -  permesso (nell'entrare


in una stanza, non in casa)
shitsureishimashita (scizureiscimascita)  -  permesso
(nell'uscire da una stanza, non in casa)

douzo yoroshiku (doozo yorosciku)  -  piacere di conoscerla

onegaishimasu (onegaiscimas)  -  saluto informale, usato


anche prima di praticare dello sport
douzoyoroshiku onegaishimasu (douzoyoroshiku
onegaishimasu)  -  piacere di conoscerla ancora più
formale dei precedenti
tadaima  -  sono a casa! (informale, quando si rientra a
casa)
doumo arigatou (doomo arigatoo)  -  grazie mille

-san  -  suffisso da mettere dopo i nomi, sia femminili che


maschili in segno di rispetto, si può tradurre come il
signor ....
-kun  -  come sopra, ma si usa solo per gli uomini
-chan (cian)  -  suffisso vezzeggiativo, che si usa per i
bambini, o quando si ha tanta confidenza.

Frase di presentazione:

Hajimemashite. Watashi wa Eugenia desu.


Douzoyoroshiku

Piacere. Io sono Eugenia. Piacere di conoscerla.


(Per la "struttura della frase" e il "verbo essere" vedi le lezioni successive)

Verbo "essere", tempo presente (per visualizzare la trascrizione in alfabeto degli hiragana
passare con il mouse sulla parola):

FORMA AFFERMATIVA FORMA NEGATIVA


PIANA CORTESE PIANA CORTESE

La forma piana è quella normale, usata tra familiari e amici.


La forma cortese è quella che dobbiamo usare con chi non conosciamo o con cui non abbiamo
confidenza.
 
Le forme negative di "desu" si scrivono con l'hiragana  , che si pronuncia in questo caso
"wa", quindi "dewanai" e "dewaarimasen"
 
Aru  è la forma di esistenza per le cose (piante e oggetti).
Iru  è la forma di esistenza per gli esseri viventi (uomini e animali).
 
Il verbo si mette sempre alla fine della frase.
 
"Da" e "desu" si usano quando il verbo essere ha funzione di predicato nominale (copula), cioè quando
è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo, in altre parole quando "identifica" una
caratteristica del soggetto (nasce dalla contrazione della particella "de" e il verbo essere "aru") e si
utilizza sia per gli esseri viventi, che per gli oggetti.
 
In pratica "desu" ha il significato di "è", mentre "aru" e "iru" hanno il significato di "c'è".

Esempi:

Koko ni isu ga arimasu.       Qui c'è una sedia. (* la spiegazione dell'uso di "ni" alla Lezione 20)

Tanakasan ga imasuka.       C'è il signor Tanaka?

Watashi wa gakusei desu.       Io sono uno studente (studentessa; in giapponese non c'è la distinzione
                                             tra maschile e femminile).
Anata wa gakusei dewaarimasen.       Tu non sei uno studente.
 
I due esempi precedenti in forma piana:
 
Watashi wa gakusei da.           Io sono uno studente .
 
Anata wa gakusei dewanai.     Tu non sei uno studente.
 
Kore wa hon desu.    Questo è un libro. (n.b. :in questo caso, pur essendo un oggetto, non si usa "iru",
ma
                              desu, in quanto il verbo qui ha funzione di predicato nominale, voglio dire che "è"
                              un libro, non che "c'è" un libro)
 
Kono hon wa omoshiroi desu.    Questo libro è interessante. (anche in questo caso pur essendo un
                                              oggetto non si usa "iru", ma desu, in quanto si vuole identificare una
                                              caratteristica del soggetto)

Verbo "essere", tempo passato (per visualizzare la trascrizione in alfabeto degli hiragana
passare con il mouse sulla parola):

FORMA AFFERMATIVA FORMA NEGATIVA


PIANA CORTESE PIANA CORTESE

Esempi:

Tanakasan ga imashitaka.       C'era il signor Tanaka?

Watashi wa gakusei deshita.     Io ero uno studente.


 
Anata wa gakusei dewaarimasendeshita.       Tu non eri uno studente.
 
I due esempi precedenti in forma piana:
 
Watashi wa gakusei datta.           Io ero uno studente .
 
Anata wa gakusei dewanakatta.     Tu non eri uno studente.
Da questa lezione cominciamo ad affrontare la struttura della frase. Da qui in avanti, per
comodità scriverò tutto in romanji (così si chiama la trascrizione delle parole giapponesi nel
nostro alfabeto), voi scrivete sempre tutto in hiragana e katakana. Per vedere la loro
trascrizione in hiragana andate a vedere la sezione "atarashii kotoba"(nuove parole), dove
raccoglierò tutte le parole nuove di ogni lezione (in fondo alla pagina).
 
L'ordine tra soggetto, complementi e verbo, può essere così schematizzata:
 
SOGGETTO +  COMPLEMENTI INDIRETTI +  COMPLEMENTO OGGETTO + VERBO
 
e più precisamente:
 
In giapponese: Io + ieri + a Firenze + al
- SOGGETTO  + TEMPO + LUOGO + TERMINE + OGGETTO + VERBO spedito
In italiano: Ieri a Firenze io ho spedito u
 
- AGGETTIVI, COMPLEMENTI DI SPECIFICAZIONE, AVVERBI E In giapponese: Io + ieri + a casa + del m
PROPOSIZIONI SECONDARIE precedono sempre il sostantivo a cui si dimenticato
riferiscono In italiano: Ieri io ho dimenticato a casa
In giapponese non esistono articoli né preposizioni: Esistono però delle particelle che adempiono alla
funzione delle nostre preposizioni e indicano anche quale è il soggetto e quale il complemento oggetto,
ecc. Queste particelle seguono la parola a cui si riferiscono.

Per adesso cominciamo con 4 particelle:

  wa

La particella "wa" (si scrive con l'hiragana "ha", ma si pronuncia "wa"), in genere si usa per indicare il
soggetto della frase.

es.:   

Watashi wa gakusei desu.              Io sono uno studente.

Watashi wa itariajin desu.            Io sono italiano.

Ringo wa akai desu.           La mela è rossa.

Kanojo wa Matsushitasan desu.       Lei è la signora Matsushita.

  

  ga

Anche la particella "ga" viene usata per indicare il soggetto della frase giapponese, ma nel caso in cui
serve ad indicare l' OGGETTO della frase italiana che nella frase in giapponese sarebbe il SOGGETTO,
mentre il SOGGETTO della frase in italiano diventa il tema del discorso in giapponese e viene seguita
da WA..

es.:   

Kino ame ga furimashita.              Ieri ha piovuto (lett: ieri la pioggia è caduta)

Ano hito wa eigo ga dekimasu.          Lui sa l'inglese (lett: quanto a lui, l'inglese è possibile)

Inoltre viene usato nei seguenti casi:

- con il soggetto di una proposizione secondaria:

Ame ga futta node kooen e Non sono andato al parco perchè ha piovuto (lett: Poichè la
ikanakatta.        pioggia è caduta non sono andato al parco)

- nelle proposizioni interrogative quando il soggetto è un pronome interrogativo:

Dare ga kimashita ka. Chi è venuto?

* in luogo di ga si usa WA per indicare il TEMA DELLA FRASE O DEL DISCORSO; il tema può coincidere
con il soggetto, come nel primo esempio, ma può anche essere, come nel secondo, un complemento
della frase (complemento oggetto, di luogo o di tempo):

Kono hon wa omoshiroi desu.         


Questo librò è interessante.

Kono mise ni wa omoshiroi mono ga


In questo negozio ci sono oggetti interessanti.
aru.         

 
   ka

La particella "ka" si usa in fondo alla frase per indicare una frase interrogativa; non si mette il punto
interrogativo.

es.: 

Anata wa Matsushitasan desu ka.       Tu sei Matsushita ?

Anata wa gakusei dewanai ka.            Tu non sei uno studente ?

"Wa" viene sostituito con la particella enfatizzante    nel senso di "anche".

es.:  

Watashi wa nihonjin desu.             Io sono giapponese.

Watashi mo nihonjin desu.   Anche io sono giapponese.

        

    no

La particella "no" si usa per indicare il complemento di specificazione. Esprime il possesso:

A B  -     B   di    A

es.:     

Watashi no hon          Il mio libro

Anata no musume Tua figlia

Colori:

aka        rosso
ao         blu
shiro      bianco
kuro       nero
midori     verde
murasaki   viola
kiiro      giallo
momoiro    rosa pesca
haiiro     grigio
mizuiro    colore dell'acqua
 
Nazionalità:
 
italiajin       italiano
nihonjin        giapponese
igirisujin      inglese
jin  è il suffisso che indica la nazionalità
chuugokujin     cinese
denmaakujin     danese
americajin      americano

Lingue:
itariago     italiano
nihongo      giapponese
go è il suffisso che indica la lingua
eigo         inglese
chuugokugo   cinese

Dimostrativi schema complessivo:

PRONOMI AGGETTIVI AVVERBI


QUESTO+sost QUESTO TIPO TANTO COME IN QUESTO
OGGETTO LUOGO DIREZIONE
. DI QUESTO MODO

Cominciamo con "questo, codesto, quello":

QUESTO kono kore (vale solo per gli oggetti)

Indica un oggetto o un essere animato vicino a chi parla e a chi ascolta, oppure si riferisce a ciò di cui
si sta parlando.

Kore wa hon desu.  Questo è un libro


Kore wa enpitsu dewa arimasen Questa non è una matita
Kono hito wa matsumotosan desu. Questa persona è il signor Matsumoto
Kono kata wa chuugokujin desu. Questa persona è cinese.  (La parola kata è più gentile di hito)
 
CODEST
sono sore (vale solo per gli oggetti)
O

Indica un oggetto o un essere animato vicino a chi ascolta e lontano da chi parla, oppure si riferisce a
ciò di cui si è parlato in precedenza nel contesto.

Sore wa tsukue dewa arimasen.  Codesta non è una scrivania.


Sore wa shinbun desu. Codesto è un giornale.
Sono hito wa dare desu ka. Chi è codesta persona ?
 
QUELLO ano are (vale solo per gli oggetti)
 
Indica un oggetto o un essere animato lontano da chi parla e da chi ascolta, oppure si riferisce a
qualcosa che è noto sia a chi parla sia a chi ascolta.
 
Are wa nan desu ka..  Cosa è quello ?
Ano hito wa dare desu ka. Chi è quello persona ?
Ano hito wa jonsan desu. Quella persona è il signor John.
Are wa watashi no kasa desu. Quello è il mio ombrello.
 
QUALE dono dore (vale solo per gli oggetti)
 
Dono hito desu ka.  Quale persona è ?
Dore wa isu desu ka. Quale sedia è ?

Dopo "kore, sore, are, dore" si mette il  "wa", dopo "kono, sono, ano, dono" si mette il sostantivo.
L'uso di      "dare" e    "donata"  trovati in esempi precedenti:
 
   PERSON
CHI ?  A

 
Dare si usa con hito e donata con kata:
 
Kono hito wa dare desu ka. Chi è questa persona ?
Kono kata wa donata desu ka. Chi è questa persona ? (forma più gentile)

Pronomi dimostrativi di luogo:


 
qui
costì
là, lì

dove ?

Esempi:

Koko wa watashi no uchi desu. Qui è la mia casa.


Soko wa Maria-san no uchi desu. Costì è la casa di Maria.
Asoko wa Ari-san no uchi desu.  Là è la casa di Ari.
Anata no uchi wa doko desu ka?    Dove è la tua casa?

Con l'aggiunta della terminazione    indicano la direzione e possono essere utilizzati anche come
pronomi personali onorifici:
 
questa direzione / questa
persona
codesta direzione / codesta
persona
quella direzione / quella persona
quale direzione? / quale
persona?

Esempi:

Kochira ni kinasai (forma imperativa del verbo che vedremo


Vieni qui
in lezioni successive). 
Kochira wa Yamada sensei desu.       Questo è il professor Yamada.
Sochira no hou ga suzushii desu.  Da codesta parte fa fresco.
Achira e itte (forma imperativa) kudasai (per favore = rende
Vada in quella direzione
+ gentile la frase).
Dochira e ikimashouka (forma verbale che studieremo in
Dove andiamo?
lezioni successive).

Derivano dalla stessa serie e hanno di solito valore di aggettivi:


 
 
tale / come questo
tale / come codesto
tale / come quello

quale? / di che tipo?

Esempi:

Konna hito wa inai. Una persona simile non esiste.


Sonna hon wa yomanai. Non leggerò un libro del genere.
Anna koto wa wasureta. Una cosa come quella l'ho dimenticata.
Donna hon desuka. Che tipo di libro è?
 

Con l'aggiunta della particella assumono la funzione di avverbi:


 
in tale modo
in tale modo
in tale modo
in quale
modo?

Esempi:

Konnani muzukashii to wa Non credevo che fosse tanto difficile. (lett: Quanto a essere difficile
omoimasen deshita. in tale modo, non pensavo)
Donnani taihen deshitaka. Quanto è stato difficile?

Anche allungando la vocale assumono la funzione di avverbi:


 
in questo
modo
in codesto
modo
in quel modo
in quale
modo?

Esempi:

Kou shimashou. Facciamo così!


Dou ikimashitaka. In che modo sei andato?

In questa lezione troverete esempi di conversazione riguardanti la presentazione, l'uso di "Dare", e


della particella "no" e dei dimostrativi (per le spiegazioni vedi lezioni 14, 15 e 16).

Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la
traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla
traduzione.)

In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole) e gli "atarashii kanji" (nuovi kanji).


Clicca sull'immagine per leggere la prima pagina della lezione

Traduzione:

Tanaka:  Mi chiamo Tanaka (lett. Io sono Tanaka). Piacere.

Ari:  Mi chiamo Ari. Piacere.

Tanaka: Arisan, sei uno studente malese? (lett. della Malesia)

Ari:  Si, sono uno studente malese.

Tanaka: Anche tu sei uno studente malese? 


             (Notare l'uso di "mo" invece di "wa" per intendere "anche")
 
Mana: No, non sono uno studente malese. Sono uno studente tailandese. (lett. della Tailandia). Io
           sono Mana. Piacere.
 
Tanaka: Chi è quella donna?
 
Ari : Quella donna è Maria-san. Maria-san è filippina. Chi è quella persona?
        (Per dire "quella donna" o "quell'uomo" la forma è questa "ano onna no hito", "ano otoko no
hito")
        (Per "Chi è quella persona si poteva usare anche "Ano hito wa dare desuka.", ma è una forma
meno
         rispettosa - vedi lezione 16)
Tanaka: Quell'uomo è l'insegnante Yamamoto. E' l'insegnante di lingua giapponese.
 
Tanaka: Tutti, questa persona è Yamamoto-sensei. ("Minasan", vuol dire "tutti", oppure "Signore e
             signori", in questa frase si potrebbe tradurre con "scusate", dato che indica che si sta
rivolgendo
             a tutti in generale)
 
Yamamoto: Sono Yamamoto. Piacere.
                  Chi è Ari-san dalla Malesia? (lett. "Quale persona è Arisan della Malesia?")
 
Ari:  Sono io.
 

Clicca sull'immagine per leggere la seconda pagina della lezione

Traduzione:

Yamamoto:  Codesta è la tua borsa?

Ari: Questa e questa sono le mie borse.


(Vi ricordo che in giapponese non esiste il genere e il plurale e singolare - tranne i alcuni casi con
l'aggiunta di suffissi)
 
Yamamoto: Anche codesta è una tua borsa.
 
Ari: Si, anche questa è mia.
 
Yamamoto: Quella macchina fotografica di chi è? (lett. "Questa macchina fotografica è la macchina
fotografica. di chi?)
 
Ari; Quella è la macchina fotografica di Maria-san.
 
Yamamoto: Arisan, cos'è codesto?
 
Ari: Questo è un disco.
 
Yamamoto: E' un disco della Malesia o del Giappone?
                  (Quando in una stessa frase si vogliono dare due opzioni il verbo essere viene ripetuto.)
 
Ari: E' un disco malese.
 
Yamamoto:  Maria-san, queste sono le chiavi della tua stanza. Prego.
 
Maria: Grazie mille.
 
Ari: Professore, quali sono le chiavi della mia stanza?
 
Yamamoto: Queste sono le chiavi della tue stanza. Prego. (Come potete notare la costruzione della
frase
                  in giapponese è praticamente ribaltata rispetto alla nostra)

Ari: Grazie mille. ("Domo arigatou gozaimasu" è la forma di ringraziamento più formale)

In questa lezione troverete esempi di conversazione riguardanti l'uso dei dimostrativi, come chiedere
l'ora e i numeri.

Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la
traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla
traduzione.)

In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole).

Clicca sull'immagine per leggere la prima pagina della lezione

Traduzione:

<Aula>

Ari: Buongiorno.

Suzuki: Buongiorno.

Ari: Maestro, è qui l'aula?


Suzuki: Si, costì è l'aula della classe A. (In giapponese le lettere vengono pronunciate all'inglese,
quindi
             in questo caso si dice "ei kurasu" - classe A)
 
Ari: Anche codesta stanza è un'aula?
 
Suzuki: No, qui non è un'aula.
            E' la stanza dell'insegnante.
 
Ari: Di chi è? (letterale "E' la stanza di chi?")
 
Suzuki: E' la stanza del maestro Yamamoto.
 
Ari: La stanza del maestro Suzuki dove è?
 
Suzuki: E' là.
 
Ari: Che tipo di stanza è?
 
Suzuki: E' una stanza piccola.
 
Ari: Maestro, che ore sono? (lett. "adesso che ora è?)
 
Suzuki: Sono le undici e mezzo.
 
Ari: Dove è la mensa?
 
Suzuki: E' là.
 
Grammatica:
 
Numeri:
I numeri in giapponese si pronunciano in due modi diversi; c'è la "serie giapponese" che arriva fino al
numero dieci, con una pronuncia, e la "serie cinese" con un'altra pronuncia.
La serie cinese si usa sempre, mentre quella giapponese si usa per contare cose per cui non esiste un
numeratore (dei numeratori ne parlerò in lezioni future)
 
Serie giapponese:
 
1 -   hitotsu
2 -   futatsu
3 -   mittsu
4 -   yottsu
5 -   itsutsu
6 -   muttsu
7 -   nanatsu
8 -   yattsu
9 -   kokonotsu
10 - too
 
Serie cinese:   clicca  qui    (per vederli direttamente in giapponese con i rispettivi kanjii)
 
Pronunce particolari:
-  Come potete vedere i numeri 4, 7, 9 hanno due pronunce che si possono usare indifferentemente,
   tranne in casi particolari in cui si usa una delle due obbligatoriamente.
-  300 si pronuncia "sanbyaku" non "hyaku" come gli altri
-  600 "roppyaku"  e  800  "happyaku"
-  3000  "sanzen" invece di "sansen"
 
Le ore:
in rosso le eccezioni nelle pronunce:
 
l'una ichi ji un minuto ippun
le due ni ji due minuti ni fun
le tre san ji tre minuti san pun
le quattro yo ji (non "yon") quattro minuti yon pun
le cinque go ji cinque minuti go fun
le sei roku ji sei minuti roppun
le sette shichi ji  (nana con l'orario non si usa) sette minuti nana fun
le otto hachi ji otto minuti happun
le nove ku ji (kyuu con l'orario non si usa) nove minuti kyuu fun
le dieci juu ji dieci minuti jippun / jyuppun
le undici juuichi ji undici minuti jyuu ippun
le dodici juuni ji dodici minuti jyuuni fun
     ? nan ji    ? nan pun
 
Esempi:
 
 Ima nanji desu ka?     Che ore sono?
     - juuichi ji desu.     Sono le undici.
     - roku ji han desu.    Sono le sei e mezzo.
     - yo ji go fun mae desu.      Mancano 5 minuti alle 4 (lett. "Sono le 4  meno 5 minuti")
     - go ji happun sugi desu.    Sono le 5 e 8 minuti (lett, "sono 8 minuti dopo le 5")

In questa lezione troverete esempi di conversazione su come chiedere il prezzo e sull'uso degli
aggettivi.

Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la
traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla
traduzione.)

In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole).

Clicca sull'immagine per leggere la lezione

Traduzione:

<Mensa>

Suzuki: Ecco i buoni pasto (lett. qui i buoni pasto). Questo buono pasto bianco vale 10 yen. Questo
buono pasto rosso vale 100 yen.

Ari: Maestro, quanto costa il pane?

Suzuki: Il pane grande costa 60 yen. Il pane piccolo costa 40 yen.


 
Ari: Il latte giapponese è caro?
 
Suzuki: No, non è caro. E' economico.
 
<Giardino>
 
Suzuki: Qui c'è il giardino della scuola. Quell' edificio è il dormitorio.
 
Ari: Quell' edificio alto cosa è?
 
Suzuki: Quello è l'ospedale. Quell' ospedale è grande. Ed è nuovo.
 
Grammatica:
 
Gli aggettivi si dividono in aggettivi in -i e aggettivi in -na:
 
aggettivi in -i:
 
grande

piccolo

alto

nuovo

vecchio

basso

buio

luminoso

 
La prima parte dell'aggettivo si chiama 'RADICE'
es: ooki  è la radice  dell'aggettivo 'ookii'

aggettivi in -na:
 
shizuka na  -  tranquillo     
 
kirei na  -  bello
 
il na viene utilizzato anche per creare degli aggettivi da sostantivi:
 
binbou na  -   povero     da 'binbou'  -  povertà
 
shoujiki na  -  onesto     da 'shoujiki'  -  onestà
 
questo meccanismo consente di formare aggettivi dalle parole straniere:
 
ereganto na   -   elegante   (ereganto è scritto in katakana, mentre na in hiragana)
 
romantikku na  -  romantico    (romantikku è scritto in katakana, mentre na in hiragana)
 

Gli aggettivi vengono coniugati a seconda se la forma sia affermativa, negativa, passata, ecc.
 
schema generale:
 
TIPO DI ESEMPIO RADICE B1 B2 B3 B4 B5
AGGETTIVO

1-
agg. - i takai taka
2-

3-

1-
agg. - na shizukana shizuka
2-
3-
 
Per il momento vedremo solo la forma affermativa e quella negativa al presente:
 
AFFERMATIVA:
 
aggettivi in -i
 
soggetto      radice          +  desu  (forma gentile)
                                                senza il desu per la forma piana
 
es:   Kono hon wa takai desu.    Questo libro è costoso. (forma gentile)
 
       Kono uchi  wa akarui desu.    Questa casa è luminosa. (forma gentile)
      
       Kono uchi  wa akarui.    Questa casa è luminosa.(forma piana)
 
 
aggettivi in -na
 
soggetto    radice  + desu (forma gentile)
                               + da (forma piana)
                                  ("da" è la forma piana del verbo essere)
 
es: Kono uchi wa shizuka desu.   Questa casa è tranquilla. (forma gentile)
 
     Kono uchi wa shizuka da.   Questa casa è tranquilla. (forma piana)
 
     Kono e wa kirei desu.   Questo quadro è bello.(forma gentile)
 
Nella forma affermativa, quando l'aggettivo è seguito dal verbo essere il "na" viene omesso.

 
NEGATIVA:
 
aggettivi in -i
 
soggetto      radice + b2 - 2  [ ] +   arimasen  (forma cortese)
                                                    + nai (forma piana)
 
es:          Kono hon wa takaku wa arimasen. Questo libro non è costoso (forma cortese)
  oppure  Kono hon wa takaku nai  Questo libro non è costoso  (forma piana)
 
aggettivi in -na
 
soggetto    radice + b2 - 2  [ ]+    arimasen (forma cortese)
                                                   + + nai (forma piana)
 
es:           Kono uchi wa shizukade wa arimasen.  Questa casa non è silenziosa (forma cortese)
   oppure  Kono uchi wa shizukade nai   Questa casa non è silenziosa (forma piana)
 

Aggettivo seguito dal sostantivo:


 
aggettivi in -i
 
ookii uchi  -  una casa grande
 
chiisai neko  -  un gatto piccolo
 
atarashi hon  -  un libro nuovo
 
es:  Kore wa atarashi hon desu.    Questo è un libro nuovo
 
aggettivi in -na
 
kireina uchi  -  un bella casa
 
shoujikina otoko  -  un uomo onesto
 
es:  Kore wa shizukana michi desu.  Questa è una strada tranquilla.

COMPLEMENTI DI LUOGO.

Prima dei complementi di luogo vi indico la particella del complemento oggetto:

 o

La particella "o"(si scrive con l'hiragana "wo", che si pronuncia "o"), indica il complemento oggetto di
una frase:

Kodomo wa ringo o tabemasu. Il bambino mangia la mela.

Maria wa hon o yomimasu.       Maria legge un libro

Complemento di stato in luogo:

  de

La particella "de"indica lo stato in luogo:

Hon wa* Kamakura de kaimasu. Compro i libri a Kamakura.

Resutoran de tabemasu.       Mangio al ristorante

* qui si utilizza il wa e non la particella del complemento oggetto "wo", perché è il tema del discorso.
- Con i verbi essere "aru" e "iru", con il significato di "trovarsi", "esistere", il verbo "sumu" (vivere) e
"tomaru" (fermarsi), si utilizza la particella "ni":

Hon ga koko ni aru. Il libro è qui.

Gakusei wa gakkou ni iru.       Lo studente è a scuola

Complemento di moto a luogo:

La particella "e"(si scrive con l'hiragana "he", ma si pronuncia "e") indica il moto verso luogo:  

America e iku      Vado in America

- Quando si vuole mettere in evidenza l'arrivo in un determinato luogo si utilizza la particella "ni":  

Gakkou ni iku                          Vado a scuola

Complemento di moto da luogo, origine, durata nel tempo:

kara

- indica il moto da luogo:

Nihon kara kimashita.* Sono venuto dal Giappone


   
Sake wa kome kara dekiru Il sakè si ricava dal riso (lett. Il sake deriva dal riso)
   
Asu kara gakkou ga hajimarimasu Da domani comincia la scuola
      
(*questo verbo è nella forma al passato che spiegherò in una prossima lezione.)

- indica il complemento di durata nel tempo:

Senshuu kara Mirano ni imasu  Sono a Milano dalla settimana scorsa


 

- indica il complemento d'agente:

Tomodachi kara moratta hon wa


Il libro che ho ricevuto dal mio amico è interessante
omoshiroi 

- preceduto dalla forma te del verbo acquista il significato di dopo (che):

Te o aratte kara shokuji o shimasu Dopo essermi lavate le mani faccio colazione
   
Benkyou shite kara asobimasu Dopo aver studiato gioco

- preceduto da un verbo o da un aggettivo coniugato introduce una proposizione causale:

Ame ga futte iru kara soto e


Non esco perchè sta piovendo
ikimasen
 
 
Non l'ho comprato perchè era caro
Takakatta kara kaimasen deshita
Complemento di moto a luogo, indica fino a (di luogo e di tempo):

made
 
Mirano made ikimasu Vado fino a Milano
   
Sanji made gakkou ni imasu    Sono a scuola fino alle tre

- seguito da ni significa entro:

Getsuyou made ni kaette kudasai Torni entro lunedì per favore

Complemento di luogo:

dentro

fuori

sopra

sotto
SOSTANTIVO
davanti

dietro

a sinistra di

a destra di

A     B tra A e B

Es:

Reizouko no naka ni gyuunyuu ga* arimasu Dentro al frigorifero c'è il latte.

Gyuunyuu wa* reizouko no naka ni arimasu Il latte è dentro al frigorifero

* le due frasi sopra hanno lo stesso significato, ma due "sfumature" diverse: nella prima si vuole dire
cosa c'è dentro al frigorifero e quindi si utilizza la particella "ga", nella seconda si vuole mettere
l'accento sul fatto che il latte è nel frigo, altre cose possono essere fuori dal frigo, quindi si utilizza la
particella "wa" (che mette in rilievo la parola a cui si riferisce).

Mannenhitsu to keshigomu no aida ni enpitsu


Tra la penna stilografica e la gomma non c'è la
wa* arimasen.
matita

Enpitsu wa*  mannenhitsu to keshigomu no aida


La matita non è tra la penna stilografica e la gomma.
ni  arimasen.

*la matita non c'è, ma ci può essere qualcos'altro

Uchi no mae ni neko ga imasu Davanti alla casa c'è il gatto

Inu wa uchi no hidari ni imasu Il cane è a sinistra della casa

La particella ni si usa con i verbi "iru" e  "aru", con il desu non si usa:

Watashi no uchi wa ano niwa no ushiro ni La mia casa è dietro quel giardino
arimasu

Ano niwa no ushiro ni watashi no uchi ga Dietro quel giardino c'è la mia casa
arimasu
La mia casa è dietro quel giardino
Watashi no uchi wa ano niwa no ushiro desu

Complemento di tempo:

  ni

es.:   

Kuji ni jimusho e iku Vado in ufficio alle nove.

Atarashi kotoba di tempo (clicca sull'immagine):

Traduzione:

ieri l'altro due settimane fa mattina


ieri la scorsa settimana
oggi questa settimana pomeriggio
domani la prossima settimana
imbrunire
dopodomani fra due settimane
notte/sera
tutti i giorni (ogni giorno) tutte le settimane (ogni settimana) ogni mattina       ogni sera
ogni tanto

I giorni della settimana con relativa trascrizione in kanji:

lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato
domenica

quale giorno della


settimana?

 
L'ultimo kanji di ogni giorno della settimana è il kanji di "giorno" e da solo si pronuncia "hi".
 
Curiosità:
Il primo kanji di lunedì è il kanji di luna e con questo significato si pronuncia "tsuki"
Il primo kanji di martedì è il kanji di fuoco e con questo significato si pronuncia "hi"
Il primo kanji di mercoledì è il kanji di acqua e con questo significato si pronuncia "mizu"
Il primo kanji di giovedì è il kanji di albero e con questo significato si pronuncia "ki"
Il primo kanji di venerdì è il kanji di denaro e con questo significato si pronuncia "kane"
Il primo kanji di sabato è il primo dei due kanji che compongono la parola terra ("tsuchi").

  si utilizza anche nei seguenti casi:


 
- quando indica il complemento di termine (dativo):
 
Mario ni tegami o kakimasu Scrivo una lettera a Mario
 
- quando indica il complemento di stato in luogo con i verbi aru e iru (essere), sumu (vivere) e
tomaru (fermarsi), ecc.:
 
America ni imasu Sono in America
 
- quando indica il complemento di moto a luogo:
 
Koen ni ikimasu (per i tempi dei verbi vedi
Vado al parco
Lezioni 24 e 25)
 
 
Vado in America
America ni ikimasu
 
- quando funge da complemento d'agente nelle forme passiva e causativa del verbo:
 
Nezumi wa neko ni taberareta Il topo è stato mangiato dal gatto
   
Kodomo ni hon o yomaseru Faccio leggere il libro dai bambini
 
- è obbligatorio con alcuni verbi intransitivi come au (incontrare), naru (diventare), fureru (toccare),
sawaru (toccare):
 
Ho incontrato un amico
Tomodachi ni atta
   
E' diventato un medico
Isha ni narimashita
   
Non tocchi questo argomento (lett. non andare a
Kono mondai ni furete wa ikemasen
toccare questo argomento)
  Non tocchi questo oggetto (lett. non andare a toccare
Kono mono ni sawatte wa ikemasen
questo oggetto)
 
 
- si usa per formare avverbi a partire dagli aggettivi au/no:
 
Shoojiki ni - onestamente
 
Heiwa ni - pacificamente

I giorni del mese con relativa trascrizione in kanji:

l'uno
il due
il tre
il quattro
il cinque
il sei
il sette
l'otto
il nove
il dieci
l'undici
il dodici
il tredici
il
quattordici
il quindici
il sedici
il
diciassette
il diciotto
il
diciannove
il venti
il ventuno
il ventidue
il ventitre
il
ventiquattr
o
il
venticinque
il ventisei
il ventisette
il ventotto
il ventinove
il trenta

il trentuno

 
17° e 27° giorno si possono leggere anche "jyuunananichi" e "nijyuunananichi".
 
L'ultimo kanji di ogni giorno del mese è il kanji di "giorno", che si pronuncia "ka" per i giorni dal primo
al decimo (per cui si usano i numeri della serie giapponese), mentre si pronuncia "nichi" per tutti gli
altri (per cui si usano i numeri della serie cinese).
 
Questi vocaboli si utilizzano anche per contare i giorni (tranne che "un giorno", che si dice "ichinichi"):
 
esempi
 
tre giorni   mikka
 
dieci giorni   tooka
 
da tre giorni   mikka mae kara  (mae "davanti", kara "da" moto da luogo, vedi lezioni precedenti)
 
L'ultimo giorno del mese si dice "misoka"; l'ultimo giorno dell'anno "oomisoka".
 

 
I mesi:
 
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembr
e
ottobre
novembr
e

dicembre

 
Il kanji dopo i numeri è quello di "luna", che da solo si pronuncia "tsuki", mentre per indicare i mesi si
pronuncia "gatsu".
 
Per contare i mesi si mette tra il numero e il kanji di luna un ausiliario che si pronuncia "ka"; in
questo caso il kanji di luna si pronuncia "getsu":
 
qualche esempio:
 
ikkagetsu un mese
nikagetsu due mesi
sankagetsu tre mesi
yonkagetsu quattro mesi
gokagetsu cinque mesi
rokkagetsu sei mesi
nanagetsu sette mesi
hakkagetsu otto mesi
 
Per uno, due o tre mesi si può anche dire: hitotsuki
                                                             futatsuki
                                                             mitsuki

 
       anno

 
sengetsu il mese scorso
kongetsu questo mese
raigestu il mese prossimo
kyonen l'anno scorso
kotoshi quest'anno
rainen l'anno prossimo
 
Per contare gli anni, le settimane, le ore, ecc., si usano i numeri di serie cinese seguiti dai rispettivi
kanji:
 
nen anno
syuu settimana
ji ora
fun minuto
byou secondo
 
Per indicare un "intervallo di tempo" si aggiunge il kanji "kan", il cui uso è obbligatorio
per le settimane e le ore, facoltativo per gli altri.
 
Esempi:
 
Sono stato 5 anni in Giappone.    Gonen Nihon ni imashita.
 
Lavoro a Milano da 3 anni.  Sannen mae kara Mirano de hataraite imasu.
 
Sarà pronto fra due ore.  Nijikan go dekiagarimasu.
 
Finite entro cinque minuti.  Gofunkan no uchi ni oete kudasai.
 

Festività:
 
1° gennaio - festa di capodanno
 
Primi giorni di gennaio    "osyougatsu" - primi giorni dell'anno
 
3 febbraio  "setsubun no hi" - è la cerimonia del lancio dei fagioli, per allontanare la cattiva sorte
 
15 gennaio    "seijin no hi" -  festa degli adulti (per coloro che compiono 20 anni)
 
3 marzo    "hina masturi" -  festa delle bambole (festa delle bambine)
 
21 marzo   "hana no higan" - equinozio di primavera
 
29 aprile   "midori no hi" - compleanno del precedente imperatore, Showa
 
3 maggio   festa della costituzione
 
5 maggio   "kodomo no hi" - festa dei bambini
 
A fine aprile - inizio maggio c' è la "Golden week", in cui molte persone prendono una settimana di
ferie.
 
7 luglio  "tanabata" - è la festa riferita alla leggenda dei due innamorati, Orihime e Hikoboshi, che si
                                potevano vedere una sola  volta all'anno, appunto in questo giorno; è usanza
                                scrivere i propri desideri su fogli di carta e attaccarli a piante di bamboo.
 
Metà agosto   "kyuubon" (anche "obon") - festa per gli antenati
 
16 settembre - giorno del rispetto degli anziani
 
23 settembre "aki no higan" - equinozio d'autunno
 
10 ottobre  - festa dello sport (festeggiata soprattutto nelle scuole con gare sportive)
 
3 novembre   "bunka no hi" - festa della cultura
 
15 novembre  "shichi-go-san no hi" - festa dei bambini di 3, 5 e 7 anni.
 
23 dicembre - compleanno dell'imperatore
 
31 dicembre   "oomisoka" - ultimo dell'anno (è la festa più importante per i giapponesi)
 

Che giorno è oggi?    Kyou wa nannichi desuka?


 
Oggi è il 15 novembre del 1994.     Kyou wa senkyuuhyakukyuujuuyonen (1994nen) juuichigatsu
(11gatsu) juugonichi (15nichi) desu.
 
Quale anno?    Nannen
 
Quale mese?    Nangatsu
 
Che ore sono?   Nanji desuka?
 
Sono le tre.   Sanji desu.
 
Sono le tre e mezza.      Sanji han desu.
 
Sono le tre e un quarto.      Sanji juugofun sugi desu.
 
Sono le quattro meno un quarto.    Yoji juugofun mae desu.
 
Per indicare le ore antimeridiane e quelle pomeridiane si premette all'ora rispettivamente "gozen" (lett.
prima della costellazione del cavallo) e "gogo" (lett. dopo la costellazione del cavallo):
 
Le sei A.M.     Gozen rokuji.
 
Le undici P.M.      Gogo jyuuichiji

Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la
traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla
traduzione.)

Clicca sull'immagine per leggere la prima parte della lezione

Traduzione:

< Nella stanza di Maria >

Yamada: Maria, buongiorno.

Maria: Buongiorno. Questa è la mia stanza (lett. Qui è la mia stanza). Prego.

Yamada: E’ una stanza luminosa !

Maria: Yamada, prendi questi dolcetti filippini. Questi grandi sono alla banana.

Yamada: Grazie.

Maria: Yamada, vuoi bere del caffè o del tè occidentale?

Yamada: Del caffè.

Yamada: Gli studenti mangiano tutti i giorni alla mensa del dormitorio?

Maria: Sì, mangiano alla mensa.

Yamada: A che ora apre la mensa di sera.

Maria: La sera apre alle sei.

Yamada: Oggi è domenica. La mensa è chiusa?

Maria: Sì, è chiusa.

Clicca sull'immagine per leggere la prima parte della lezione


Yamada: Maria, la domenica ti prepari i pasti al dormitorio?

Maria: No, non me lo preparo. Vado al ristorante (lett. Faccio i pasti al ristorante)

Yamada: Di chi è quella chitarra?

Maria: Di Mana.

Yamada: Mana suona la chitarra?

Maria: Sì, la suona.


           Sabato della scorsa settimana abbiamo organizzato una festa.
           Mana ha suonato la chitarra alla festa.
           E poi ha suonato anche il pianoforte.

Yamada: Anche tu hai suonato la chitarra?

Maria: No, non l’ho suonata.

Yamada: Hai fatto qualche cosa?

Maria: Ho cantato delle canzoni giapponesi

Yamada: Dove avete fatto la festa?

Maria: L’abbiamo fatta in mensa.

Grammatica:
 
Nella quinta riga della prima parte della lezione Maria dice: "Kono ooki no wa banana no okashidesu.-
Questi grandi sono alla banana"

In questo caso l'hiragana "no" serve ad indicare l'oggetto senza ripetere che cosa è.

Esempio:

Questi fiori sono belli. Compro quello rosso e quello bianco.   Kore hana wa kireidesu. Watashi wa
akaino to shiroino o kaimasu.

Si mette il no dopo l'aggettivo invece di ripetere la parola "hana" (fiore).

Alla fine del dialogo le forme verbali sono coniugate al passato. Parlerò della coniugazione dei verbi
nella prossima lezione.

I tempi dei verbi

I verbi hanno due tipi di coniugazione, quella gentile (formale) e quella piana (informale).
Sono suddivisi in due classi:
i verbi "ichidan", cioè quelli che terminano in iru e eru, che subiscono poche modifiche nella
coniugazione (kamiichidan quelli in iru e shimoichidan quelli in eru); i verbi "godan", la maggior parte
dei verbi, che subiscono molte modifiche nella coniugazione (comprendono anche vari verbi in iru e
eru)
Poi ci sono due verbi irregolari : suru (fare), kuru (venire)
 
Sotto le tabelle riassuntive con le varie coniugazioni di alcuni verbi di esempio.
Verbi godan:
 
B1 B2 B2a
B3 B4 B5
negativa B1a forma forma B6
forma quando condizional imperativ
volitivo cortese in
  RADICE del ..... e o
(forma dizionari
o
 
piana)
iku piccolo
i ka ko ki ku ku ke ke
(andare) tsu
kiku
ki ka ko ki i ku ku ke ke
(ascoltare)
oyogu
oyo ga go gi i gu gu ge ge
(nuotare)
osu
o sa so shi shi su su se se
(spingere)
tatsu piccolo
ta ta to chi tsu tsu te te
(alzarsi) tsu
shinu
shi na no ni n nu nu ne ne
(morire)
yomu
yo ma mo mi n mu mu me me
(leggere)
kaku
ka ka ko ki i ku ku ke ke
(scrivere)
iu piccolo
i wa o i u u e e
(dire) tsu
kaeru piccolo
kae ra ro ri ru ru re re
(ritornare) tsu
hairu piccolo
hai ra ro ri ru ru re re
(entrare) tsu
kiru piccolo
ki ra ro ri ru ru re re
(tagliare) tsu
shiru piccolo
shi ra ro ri ru ru re re
(conoscere) tsu
hashiru piccolo
hashi ra ro ri ru ru re re
(correre) tsu
aruku
(camminare aru ka ko ki i ku ku ke ke
)
kesu
ke sa so shi shi su su se se
(spegnere)
hanasu
hana sa so shi shi su si se se
(parlare)
matsu piccolo
ma ta to chi tsu tsu te te
(aspettare) tsu
katsu piccolo
ka ta to chi tsu tsu te te
(vincere) tsu
 
verbi ichidan
kamiichidan (iru) - consonante + i = X:
 
B2=B2a
B1=B1a
forma B3 B4 B5
negativa B6
forma del quando condizionale
  RADICE imperativo
dizionario
forma  
  .....
volitiva

X X X + ru X + ru X + re X + yo
miru
(vedere- - mi mi miru miru mire miyo
guardare)
iru
- i i iru iru ire iyo
(esserci)
ochiru
o chi chi chiru chiru chire chiyo
(cadere)
oriru
o ri ri riru riru rire riyo
(scendere)
ikiru
i ki ki kiru kiru kire kiyo
(vivere)
kiru
- ki ki kiru kiru kire kiyo
(indossare)
shinjiru
shin ji ji jiru jiru jire jiyo
(credere)
niru
- ni ni niru niru nire niyo
(somigliare)
okiru
(svegliarsi- o ki ki kiru kiru kire kiyo
alzarsi)
 
shimoichidan (eru) - consonante + e = X:
 
B2=B2a
B1=B1a
forma B3 B4 B5
negativa B6
forma del quando condizionale
RADICE imperativo
dizionario
forma  
  .....
volitiva

X X X + ru X + ru X + re X + yo
miseru
mi se se seru seru sere seyo
(mostrare)
taberu
ta be be beru beru bere beyo
(mangiare)
deru
- de de deru deru dere deyo
(uscire)
kaeru
ka e e eru eru ere eyo
(cambiare)
kangaeru
kanga e e eru eru ere eyo
(pensare)
kotaeru
kota e e eru eru ere eyo
(rispondere)
neru
- ne ne neru neru nere neyo
(dormire)
umareru
uma re re reru reru rere reyo
(nascere)
 
verbi irregolari (del loro uso parlerò più avanti):
 
B2=B2a
B1=B1a
forma B3 B4 B5
negativa B6
forma del quando condizionale
RADICE imperativo
dizionario
forma  
  .....
volitiva

kuru
- ko ki kuru kuru kure koi (koyo)
(venire)
suru
- shi shi suru suru sure seyo
(fare)

La forma verbale giapponese vale per tutti i generi e numeri: taberu può cioè significare "io mangio",
"tu mangi", "lei mangia", "noi mangiamo", ecc.
La coniugazione al presente è la stessa per il futuro certo.
C'è un unico tempo per il passato che corrisponde perciò all'imperfetto italiano, al passato remoto, al
passato prossimo, ecc.
 

I tempi dei verbi

PRESENTE (FUTURO CERTO) e PASSATO:

BASE NEGATIVA B1

si utilizza per fare la coniugazione negativa dei verbi in forma piana (informale):
- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "a" e poi si aggiunge nai (aggettivo che significa
inesistente) per il presente e nakatta per il passato.
- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge nai per il presente e nakatta per il passato.
 
Esempi:
yomanai - non leggo, non leggerò
yomanakatta - non ho letto
 
tabenai - non mangio, non mangerò
tabenakatta - non ho mangiato
 
BASE INDEFINITA B2
 
si utilizza per fare la forma gentile del verbo sia al presente, che al passato:
- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "i" e poi si aggiunge masu per il presente e
mashita per il passato positivo; masen e  masen deshita rispettivamente per il presente e per il
passato negativo.
- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge masu per il presente e mashita per il passato
positivo; masen e  masen deshita rispettivamente per il presente e per il passato negativo.
 
Esempi:
yomimasu - leggo , leggerò
yomimashita - leggevo
yomimasen - non leggo, non leggerò
yomimasen deshita - non ho letto
 
tabemasu - mangio, mangerò
tabemashita - ho mangiato
tabemasen - non mangio, non mangerò
tabemasen deshita - non ho mangiato
 
BASE INDEFINITA B3
indica il presente e il futuro certo in forma piana (informale) e coincide con la forma del dizionario (in
giapponese non esiste la forma all'infinito):
 
Esempi:
yomu - leggo, leggerò
 
taberu - mangio, mangerò.
 
Frasi:
 
Ieri ho bevuto il latte  -  kinou ha giuuniuu o nomimasu (forma gentile)
                                   -  kinou ha giuuniuu o nomu (forma piana)
Ieri non ho bevuto il latte  -  kinou ha giuuniuu o nomimasen deshita (forma gentile)
                                           -  kinou ha giuuniuu o nomanai (forma piana)
 
Domani scriverò una lettera  -  ashita ha tegami o kakimasu (forma gentile)
                                               -  ashita ha tegami o kaku (forma piana)
Domani non scriverò una lettera  -  ashita ha tegami o kakimasen deshita (forma gentile)
                                                      -  ashita ha tegami o kakanai (forma piana)
 

IMPERATIVO
 
BASE INDEFINITA B6
indica l'imperativo del verbo:
- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "e"
- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge yo.
 
Esempi:
yome - leggi!
 
tabeyo - mangia!
 

Schema riassuntivo:
 
FORMA GENTILE
  PRESENTE
E PASSATO IMPERATIVO
 
FUTURO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO
MANGIAR tabemasen (in lezioni
tabemasu tabemasen tabemashita tabeyo
E deshita successive)
yomimasen (in lezioni
LEGGERE yomimasu yomimasen yomimashita yome
deshita successive)
FORMA PIANA
  PRESENTE
  E PASSATO
  FUTURO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO
MANGIAR (in lezioni
taberu tabenai tabenakatta
E successive)
(in lezioni
LEGGERE yomu yomanai yomanakatta
successive)
Gli aggettivi qualificativi italiani non hanno una corrispondenza in giapponese e vengono resi con la
seguente forma
 
sostantivo + no
 
i più comuni:
 
italiano itaria no 
malato byouki no
vero hontou no
falso nise no
molto takusan no
poco sukoshi no
pieno ippai no
vuoto karappo no
pubblico ooyake no
privato kojin no
primo hajime no
ultimo owari no
ovvio touzen no
verde midori no
uguale onaji no
 
Esempio:
 
la cucina italiana   -   itaria no ryouri ("itaria" si scrive in katakana, mentre il "no" in hiragana)
 
Il "no" cade davanti alle forme del verbo essere:
 
Haha wa byouki desu.      Mia madre è malata.
 

Alcuni sostantivi posso essere seguiti dal suffisso "teki na"    acquistando il significato di "alla
maniera di", "relativo a":
 
nihonteki na      -     alla giapponese
 
tetsugakuteki na     -     (di tipo) filosofico
 

I due aggettivi "suki na" (che piace) e "kirai na" ( che non piace) accompagnati dal verbo essere
esprimono rispettivamente predilezione o avversione (vengono comunemente usati anche per dire "ti
amo" e "ti odio"):
 
Watashi wa ongaku ga suki da.   Mi piace la musica (DA è il verbo essere in forma piana)
 
Watashi wa ongaku ga kirai da.   Non mi piace la musica (DA è il verbo essere in forma piana)
 
Anata ga suki da.   Mi piaci. (Ti amo)

Forma in :
 
Aggettivi in -       radice + b2 - 2 [ ]+  (vedi lo schema degli aggettivi nella lezione 19)
 
Aggettivi in -       radice + b2 - 2 [ ]
 
Serve per coordinare due o più aggettivi, due o più proposizioni dello stesso tipo e per introdurre una
proposizione causale.
 
Esempi:
 
Ringo wa akakute oishii desu.  La mela è rossa e buona.
 
Ringo wa akakute oishii katta.  La mela era rossa e buona.
 
Chiisakute kawaikute rikouna desu .  E' piccolo, carino e intelligente.
 
Kono kodomo wa rikoude kawaii desu. Questo bambino è intelligente e carino
 
- Come potete notare la terminazione dell'ultimo aggettivo prima del verbo (segnato in rosso) torna ad
essere normale.
 
Machi wa kireide shizuka deshita .  La città era bella e tranquilla
 
- In questo caso il "na" dell'aggettivo shizuka non c'è perché il sostantivo è all'inizio della frase (questo
vale solo per gli aggettivi in na).
 
Hon wa takakute kaemasen.  Poiché il libro è caro , non lo posso comprare
 

L'uso avverbiale degli aggettivi:


 
Aggettivi in -       radice + 
 
Aggettivi in -       radice +
 
l'uso avverbiale degli aggettivi serve per indicare il modo in cui si attua un'azione (spesso resa in
italiano con la terminazione -mente), a volte descrive uno stato risultante da un'azione:
 
hayaku wa hashiru     -     correre velocemente
 
hayaku okiru     -     alzarsi presto
 
akaku nuru     -     colorare di rosso
 
shizukani aruku     -     camminare silenziosamente
 
kare wa hayaku arumimasu    -    lui cammina velocemente
 
kawa wa shizukani nagarete imasu     -    il fiume scorre tranquillamente  (il verbo è nella forma
                                                             continuativa in - te, che vi esporrò in lezioni più "avanzate")

Gli aggettivi prendono le terminazioni in ku e ni anche davati ai verbi "naru" (diventare) e "suru" (con il
significato di "rendere, far diventare"):

Aggettivi in -       radice +    + 

                                                  
 
heya ga kuraku naru   -   La stanza è diventata scura (buia).
 
heya ga kitanaku naru   -   La stanza è diventata sporca.
 
Aggettivi in -       radice +   + 

                                                   
 
kodomo ga jyoubuni naru   -   Il bambino è diventato robusto.
 
heya ga genkini naru   -   Il bambino è diventato vivace.
 
kinou watashi wa heya wo kireini shimashita   -   Ieri ho pulito la stanza
                                                                        (lett. Ieri ho fatto diventare pulita la stanza)
Forma al passato degli aggettivi:
 
positivo:

Aggettivi in -       radice + b2  - 1 [ ] + "desu" (verbo essere) forma cortese, senza
niente per la forma piana
 
haha wa yasashikatta desu  -  mia madre era dolce (forma cortese)
 
haha wa yasashikatta  -  mia madre era dolce (forma piana)
 
 
Aggettivi in -       radice + b2 - 1 [ ]  - forma piana -  per la forma cortese si toglie il
"datta" e si aggiunge "deshita" (passato del verbo essere)
 
heya ga shizuka deshita    -   La stanza era tranquilla. (forma cortese)
 
heya ga shizukadatta    -   La stanza era tranquilla. (forma piana)
 
negativo:
 
Aggettivi in -       radice + b2  - 2 [ ] + "arimasen deshita" (verbo essere) forma cortese, +
"na katta" (verbo essere) per la forma piana
 
haha wa yasashiku arimasen deshita  -  mia madre era dolce (forma cortese)
 
haha wa yasashikunakatta  -  mia madre non era dolce (forma piana)
 
 
Aggettivi in -       radice + b2 - 2 [ ] +     + arimasen deshita (verbo essere) forma
cortese + na katta (verbo essere) per la forma piana
 
heya ga shizuka dewa arimasen deshita    -   La stanza non era tranquilla. (forma cortese)
 
heya ga shizuka dewa na katta    -   La stanza non era tranquilla. (forma piana)

Se nella frase al passato ci sono più aggettivi, viene coniugato al passato solo l'ultimo:
 
umi ga aokute, kireideshita   -   il mare era blu e pulito. (forma cortese)
 
umi ga aokute, kireidatta   -   il mare era blu e pulito. (forma piana)
 
[il primo aggettivo (aoi) è coniugato semplicemente con la forma in "te" per unire più aggettivi come
spiegato nella lezione 26]
 
umi ga kireide, aokattadesu   -   il mare era pulito e blu. (forma cortese)
 
umi ga kireide, aokatta   -   il mare era pulito e blu. (forma piana)
 
[il primo aggettivo (kirei) è coniugato con la forma in "te" per unire più aggettivi come spiegato nella
lezione 26]

Schema riassuntivo:
 
FORMA GENTILE
  PRESENTE
E PASSATO CERTO
 
FUTURO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO
AGGETTIVO -
takaidesu takakuwaarimasen takakattadesu takakuarimasendeshita

AGGETTIVO - shizukadesu shizukadewaarimase shizukadeshita shizukadewaarimasendeshit


n a
FORMA PIANA
  PRESENTE
  E PASSATO CERTO
  FUTURO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO
AGGETTIVO -
takai takakunai takakatta takakunakatta

AGGETTIVO -
shizukada shizukadewanai shizukadatta shizukadewanakatta

Forma negativa nai:


 
  nai è un aggettivo che significa "inesistente" e che si usa per:
 
- coniugare in forma piana negativa gli aggettivi in -i:
 
akaku nai - non è rosso
 
akaku nakatta - non era rosso
 
- coniugare in forma gentile negativa gli aggettivi in -i, che si ottiene aggiungendo desu:
 
akaku nai desu - non è rosso
 
akaku nakatta desu - non era rosso
 
- coniugare i verbi in forma piana negativa partendo dalla base negativa B1 (vedi lezione 24):
 
tabe nai - non mangio
 
tabe nakatta - non ho mangiato
 
- coniugare i verbi in forma gentile negativa aggiungendo desu:
 
tabe nai desu - non mangio
 
tabe nakatta desu - non ho mangiato
 
§ Nella forma attributiva nai può essere sostituito da nu:
 
naka nai / naka nu kodomo - bambino che non piange
Per contare gli oggetti si deve unire ai numeri della "serie cinese" specifici ausiliari, a
seconda degli oggetti o animali di cui si deve dire il numero.
 
Di seguito la tabella:
 
KA PRONU UTILIZZ
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 QUANTI ?
NJI NCIA O
FORMAR
EI
NUMERI                      
ORDINAL
I
ICCH HACCH
VESTITI
AKU
            AKU   JUCCHAKU  
ROKKA HAKKA
VOLTE IKKAI         I
  I
  JUKKAI  
CONTENI
SANB
TORI DI IPPAI   AI
            JUPPAI  
LIQUIDI
ANIMALI
PICCOLI
IPPIK SANBI ROPPIK JUPPIKI/JIPPI
(ESCLUSI
I
  KI
    I
      KI
NANBIKI
GLI
UCCELLI)
OGGETTI
LUNGHI,
SOTTILI SANBI
E
IPPIN   N
    ROPPIN   HAPPIN   JUPPIN NANPIN
CILINDRI
CI
IKKE SANK ROKKE HAKKE
CASA
N
  EN
    N
  N
  JUKKEN  
AEREI IKKI                    
PER GLI
OGGETTI
CHE NON
HANNO IKKO         ROKKO   HAKKO   JUKKO  
UN AUS.
SPECIFIC
O
BRANI
IKKY ROKKY HAKKY
MUSICAL
OKU
        OKU   OKU   JUKKYOKU  
I
OGGETTI
SOTTILI
                     
HITO FUT YON
PERSONE
RI ARI
  IN
             
JUSSAI
HASSA
ETA' ISSAI             I
  (20 -  
HATACHI)
ISSAT HASSA JUSSATSU/JIS
LIBRI
SU
            TSU
  SATSU
 
PAIA DI
SCARPE, ISSO SANZ HASSO NANZOKU/NA
CALZE, KU
  OKU
        KU
  JUSSOKU
NSOKU
ECC.
ANIMALI ITTO HATTO
GRANDI U
            U
     
SANB
UCCELLI     A
            JIPPA/JYUPPA NANBA
ITTSU HATSU
LETTERE
U
            U
  JUTTSUU  
NAVI ISOU                    
MACCHIN
ARI,                      
AUTO
 
Nella tabella sopra trovate riportati i kanji e le rispettive pronunce degli ausiliari più comuni.
L'ausiliare si utilizza unendo al numero (serie cinese) l'ausiliare che ci serve, cioè quello
relativo all'oggetto o animale che vogliamo contare. (Per i numeri vai alla lezione 18)
 
In verde sono riportate alcune eccezioni nella pronuncia di alcuni numeri associati agli ausiliari:
esempio: una volta    si legge "IKKAI" e non "ichikai", come sembrerebbe logico unendo
semplicemente il numero uno con l'ausiliare "KAI".
 
Alcuni esempi dell'utilizzo degli ausiliari:
 
- "BAN" - per formare i numeri ordinali:   KURASU DE ICHIBAN NO GAKUSEI - Il primo della classe
(KURASU - "classe" è scritto in katakana)
 
- "CHAKU" - per i capi di vestiario:   AKAI FUKU O ICCHAKU KAIMASHITA - Ho comprato un vestito
rosso.
 
- "HAI" - tazze o bicchieri di bevande:   NANBAI SAKE O NOMIMASHITA KA - Quanti bicchieri di sakè
hai bevuto? (la parola bicchiere non c'è, è sottintesa con l'uso dell'ausiliare).  Risp: NIHAI
NOMIMASHITA - ne ho bevuti Due.
 
- "KAI" - per contare le volte:   MOU SANKAI IIMASHITA - Te l'ho già detto tre volte.
 
- "KEN" - per case e fabbricati: IE WA NANGEN ARIMASU KA - Quante case ci sono?  Risp: SANKEN
ARIMASU - Ce ne sono tre.
 
- "KO" - per tutti gli oggetti che non hanno un ausiliare specifico: SANKO NO HISUI (pietre di giada) O
KAIMASHITA - Ho comprato tre pietre di giada.
 
- "MAI" - per oggetti piatti e di poco spessore: ROKUMAI NO SARA - Sei piatti
 
- "NIN" - per le persone: HITORI - Una persona / FUTARI - Due persone / SANNIN - Tre persone /
HACHININ NO GAKUSEI - Otto studenti.
 
- "SAI" - per indicare l'età: ANO KODOMO WA JUSSAI DESU - Quel bambino ha 10 anni.
 
- "TSUU" - per le lettere: KYOU TEGAMI (lettere) O NITSUU KAKIMASHITA - Oggi ho scritto due lettere
 
Per gli oggetti che non hanno un ausiliare specifico si può anche utilizzare la "serie giapponese" dei
numeri. (Per i numeri vai alla lezione 18)

Si possono formare i numeri ordinali dai cardinali anche nei seguenti modi:
 
- serie giapponese seguita da "ME":
 
  HITOTSUME  - primo
  MITTSUME - secondo
 
  Es: MITTSUME NO MICHI - la terza strada
 
- serie cinese (quando i numeri sono soli, cioè non seguiti da un ausiliare) seguita da "BAN" o
"BANME", oppure preceduta da "DAI":
  quindi primo si potrà dire:
 
  ICHIBAN
  ICHIBANME
  DAIICHI
  DAIICHIBAN
  DAIICHIBANME
 
  Es: ICHIBAN NO HITO  - la prima persona
 
- serie cinese (quando i numeri sono seguiti da un ausiliare o da una parola così da formare una parola
composta) seguita da "ME", oppure preceduta da "DAI":
  quindi il primo anno (nen) si potrà dire:
 
  ICHINENME
  DAIICHINEN

Altre particelle:

  node

Preceduto da un verbo o da un aggettivo coniugato introduce una proposizione causale:

Ame ga futta node soto e ikimasen


Non sono uscito perchè pioveva
deshita

Non lo compro perchè è caro


Takai node kaimasen   

 
  to

- Indica il complemento di compagnia:

Mario to shokuji o shimashita Ho pranzato con Mario

Inu to kaimasen    Passeggio col cane

- In certi casi assume il significato di contro:

Nihon wa Amerika to sensou o


Il Giappone ha fatto la guerra contro l'America
shimashita

- Può indicare separazione (nel senso di allontanamento):

Kare to wakaremashita Mi sono separato da lui

- Si usa per unire due o più sostantivi quando l'enumerazione è completa:

Hon to pen Un libro e una penna

Tokyo to Kyoto e ikimasu Vado a Tokyo e a Kyoto

- Si usa per fare un confronto:

Nihonjin to Itariajin wa chigaimasu I Giapponesi e gli Italiani sono diversi

Are wa kore to onaji desu Quello è uguale a questo

- Seguito da iu corrisponde all'italiano si dice:

Nihongo de "grazie" wa nan to


Come si dice "grazie" in giapponese?
iimasu ka

Si dice arigatou
Arigatou to iimasu
- Introduce il discorso indiretto con verbi come omou, hanasu, iu, kiku, ecc.:

Kenkou wa ichiban daiji da to


Penso che la tua salute sia la cosa più importante
omoimasu

E' stato detto di fare silenzio


Shizuka ni seyo to iwaremashita

 
  ya

Si usa per unire due o più sostantivi quando l'enumerazione è incompleta:

Hon ya pen ga arimasu Ci sono libri, penne eccetera

Tokyo ya Nara e ikimashita  Sono stata a Tokyo, a Nara eccetera

 
  nado

Significa eccetera. E' un rafforzativo di ya:

Hon ya noto ya pen nado o


Ho comprato il libro, il quaderno, la penna eccetera
kaimashita

 
  ka

- Denota che la frase è interrogativa:

Kono hana wa suki desu ka Ti piace questo fiore ?

- Ha il valore di congiunzione disgiuntiva:

Nihonjin ka Chougokujin Un giapponese o un cinese

- In unione con   douka corrisponde all'espressione se... o no:

Iku ka douka wakarimasen Non so se ci vado o no


Traduzione:
1. Inu mo aruke bou ni ataru - Anche se il cane cammina, batte contro il bastone
                                         (Ora è come andare in cerca di guai. / Ognuno ha il suo raggio di sole)
 
2. Kon yori shouko - Contano più i fatti che la teoria
                            (Contano più i fatti che le parole)
 
3. Hana yori dango - Meglio gli spiedini dolci che i fiori
                            (Meglio qualcosa di utile che una lode)
 
4. Nikumarekko yo ni habakaru - Nel mondo sono diffusi i bambini che non piacciono
                                           (L'erba cattiva non muore mai)
 
5. Honeori zon no kutabire mouke - Il gioco non vale la candela
 
6. Heta no yokozuki - Fare qualcosa malgrado non si abbia talento
 
7. Toshiyori no hiyamizu - Sudore freddo del vecchio
                                   (E' un'imprudenza per un vecchio)
 
8. Chiri mo tsumore ba yama to naru - Anche la polvere diventa una montagna
                                                    (Tante briciole fanno una montagna / Tanti rigagnoli fanno un
fiume)
 
9. Kawaiiko niwa tabi o saseru - Far fare un viaggio al bambino che si ama
                                           (Se i genitori amano davvero i propri figli, devono farli viaggiare da soli)
 
10. Tsuki to suppon - La luna e la tronige (tipo di tartaruga)
                             (Ci corre come dal giorno alla notte)
 
11. Nen niwa nen o ireyo - Mettere dentro prudenza e ancora prudenza
                                    (La prudenza non è mai troppa)
 
12. Kusaimono niwa futa - Un coperchio sulla cosa che puzza
                                    (Soffocare uno scandalo)
 
13. Koroba nu saki no ue - Prima di inciampare è meglio mettere il bastone
                                    (Meglio prevenire che curare)
 
Nelle lezioni precedenti avete già visto molte particelle per la costruzione delle frasi, adesso vi riporto
ulteriori esempi e qualche integrazione:
 
1. Luogo :      luogo      soggetto    . (o .)
 
                    Koko ni denwa ga arimasu.    Qui c'è il telefono.
 
                    Koko ni denwa wa* arimasen.    Qui non c'è il telefono.   *Nella frase negativa la
particella wa sostituisce il ga.
 
2. Luogo + quantità :  luogo    soggetto    quantità  . (o .)
 
                              koko ni ringo ga mittsu arimasu.  Qui ci sono 3 mele.
       
                              asoko ni otokonoko ga jyuunin imasu.  Là ci sono 10 bambini.
 
                             
3. Shika - soltanto:   Shika si utilizza solo con la forma negativa del verbo.
 
                             koko ni mikan wa mittsu shika arimasen.  Qui ci sono solo 3 mandarini.
                           
                             koko ni onna no ko wa futari shika imasen.  Qui ci sono solo 2 bambine.
 
4. Quando si deve precisare o si vuole sapere il luogo e la quantità dell'oggetto in questione:
 
                           - soggetto     luogo    [ ] (o .)
 
                             denwa wa doko ni arimasuka.  Dove è il telefono ?
 
                             Mariasan wa doko ni imasuka.  Dove è Maria ?
                             Mariasan wa asoko ni imasu.    Maria è là.
 
                           - soggetto     luogo    quantità [ ] (o .)
 
                             ringo wa hako no naka ni ikutsu* arimasuka.  Quante mele ci sono all'interno della
scatola ?
                             ringo wa hako no naka ni too arimasu.  All'interno della scatola ci sono 10 mele.
 
                           - luogo     soggetto    quantità  [ ] (o .)
 
                             koko ni hon ga nansatsu* arimasuka.  Quanti libri ci sono qui ?  (satsu - ausiliare
numerale per i libri)
                             koko ni hon ga nisatsu arimasuka.  Qui ci sono 2 libri.
 
  * IKUTSU - quanti?: si usa quando il soggetto non ha un ausiliare per la numerazione (vedi LEZIONE
28)
 
     NAN - quanti?: si usa quando il soggetto ha un ausiliare per la numerazione (vedi LEZIONE 28)
 
5. Quando ci sono più di due soggetti, questi possono essere uniti dalla particella , e all'ultimo
soggetto, segue spesso la particella . viene usato quando la numerazione è COMPLETA; si usa la
particella nel caso in cui la numerazione NON E' COMPLETA, e in questo caso spesso viene aggiunta
in fondo la parola (nado - eccetera)
 
                           - luogo     soggetto    soggetto   (o .)
 
                             koko ni kutsu to kutsushita ga arimasu. Qui ci sono scarpe e calzini.
 
                          - luogo     soggetto    soggetto   (o .)
 
                             koko ni kutsu ya kutsushita nado ga arimasu. Qui ci sono scarpe, calzini, ecc.
 
6. Hon no migi ni wa* kushi wa* arimasen. Il pettine non è a sinistra del libro.
 
    * questo wa (sempre scritto con l'hiragana "ha") è il wa della negazione del verbo essere.     
    * questo wa (scritto con l'hiragana "ha") serve a precisare che non è a sinistra del libro, ma che
potrebbe essere da un'altra parte.        
 
    Kushi wa* hon no migi ni wa* arimasen.   Il pettine non è a sinistra del libro.
 
    * questo wa (scritto con l'hiragana "ha") è per indicare il soggetto (il tema del discorso)   
 
7. ATTENZIONE LA SEGUENTE FRASE E' ERRATA:
    Reizouko no naka ni gyuunyuu to kudamono no aidani tamago ga arimasu.    Le uova sono nel
frigorifero tra il latte e la frutta
 
    SI DEVONO SCRIVERE DUE FRASI DISTINTE:
 
    Reizouko no naka ni tamago ga arimasu. Gyuunyuu to kudamono no aidani tamago ga arimasu.
 
8. Otoko no hito wa* donata de*, onna no hito wa* donata desuka. Chi è l'uomo e chi è la donna?
    Otoko no hito wa* Tanakasan de*, onna no hito wa* Ryokosan desu.  L'uomo è il signor Tanaka e la
donna è la signora Ryoko.
    
    Dono hito ga* Tanakasan de*, dono hito ga* Ryokosan desuka. Quale è il signor Tanaka e quale è la
signora Ryoko.
    Otoko no hito ga* Tanakasan de*, onna no hito ga* Ryokosan desu.  Il signor Tanaka è l'uomo e la
signora Ryoko è la donna.
 
 * ga si usa quando il soggetto è un PRONOME INTERROGATIVO [DONO - DORE]
 * per unire due frasi distinte di toglie il SU alla forma del verbo essere DESU.     
 
9.  Le parole NANIMO (niente), DONATAMO (nessuno), DOKONIMO (nessuna parte) si usano con la
forma negativa del verbo senza :
 
    Ryokosan wa dokoka ni imasuka.   Dovè è la signora Ryoko?
    Iie, Ryokosan wa dokonimo imasen.  No, la signora Ryoko non è da nessuna parte.
 
10.  Kireina hana ga takusan arimasu.  Ci sono tanti bei fiori.
     
      Akaino* mo shiroino mo kiiroino mo arimasu. Ce ne sono di rossi, di bianchi e di gialli.
 
    *il "no" qui sostituisce la parola fiore. Può sostituire cose, persone e tempo.
     

 
Varie forme di domande
 
1.
Dono hito ga Ryokosan desuka. Quale è Ryoko?
Ryokosan wa donohito desuka Quale è Ryoko?
Ryokosan wa donata desuka. Chi è Ryoko?  [+ formale]
Ryokosan wa dare desuka Chi è Ryoko?  [+ informale]
 
Risposta:
 
Dono hito desu. Questa è Ryoko
Dono hito wa Ryokosan desu. Questa è Ryoko
Ryokosan kono hito desu. Questa è Ryoko
 
2.
Donata ga anata no sensei
Chi è il tuo professore?
desuka.
Anata no sensei wa donata
Chi è il tuo professore?
desuka
Anata no sensei wa dono hito
Quale è il tuo preofessore?
desuka.
Anata no sensei wa dare
Chi è il tuo professore?
desuka.
 
Risposta:
 
Ayakosan ga watashi no sensei desu. Ayako è la mia insegnante.
 
3.
Dono tatemono ga toshokan
Quale è l'edificio della biblioteca?
desuka.
Toshokanwa dono tatemono
Quale è l'edificio della biblioteca?
desuka.
 
Risposta:
 
Kono [sono, ano] tatemono desu. E' questo (codesto, quello) edificio.
 
4.
Dore ga sensei no kaban
Quale è la borsa dell'insegnante?
desuka.
Sensei no kaban wa dore
Quale è la borsa dell'insegnante?
desuka
 
Risposta:
 
Kono [sono, ano] kaban desu. E' questa (codesta, quella) borsa.
 
5.
Doko ga toire desuka. Dove è il bagno?
Toire wa doko desuka. Dove è il bagno?
 
Risposta:
 
Toire wa achira [kochira, sochira] desu. Il bagno è in quella direzione (questa, codesta direzione).
Toire wa asokoni [kokoni, sokoni] desu. Il bagno è là (qui, costì).
                                     
6.
Dochira ga higashi desuka. In che direzione è l'est?
Higashi wa dochira desuka. In che direzione è l'est?
 
Risposta:
 
Higashi wa achira [kochira, sochira] desu. L'est è in quella direzione (questa, codesta direzione).
 
7.
Kore [sore, are] nan desuka. Cosa è questo (codesto, quello) ?
Kore wa donata no kasa
Di chi è questo ombrello?
desuka.
 
8.
Kore wa Kyokosan no tokei wa
Questo orologio è di Kyoko?
desuka.
Kyokosan tokei wa kore
L'orologio di Kyoko è questo? (in scelta tra più orologi)
desuka.
 
Risposta:
 
Iie, sore wa Kyokosan no tokei wa dewa arimasen. No, codesto orologio non è di Kyoko.
Iie, Kyokosan tokei wa sore dewa arimasen. No, codesto orologio non è di Kyoko.
Hai, sore wa Kyokosan no tokei wa desu. Sì, codesto orologio è di Kyoko.
Hai, Kyokosan tokei wa sore desu. Sì, codesto orologio è di Kyoko.
 
9.
Unione di due domande:
 
Kore wa nihongo no shinbun desuka. Kore wa chuukokugo no shinbun desuka.
 
Per unire le due domande il secondo "kore wa" deve essere tolto:
 
Kore wa nihongo no shinbun desuka, chuukokugo no shinbun desuka.  Questo giornale è in lingua
giapponese o in lingua cinese?

 
Kono heya ni denwa ga arimasuka. Il telefono è in questa stanza?
Iie, kono heya ni wa* denwa wa arimasen. No, non c'è. 
Hai, kono heya ni denwa ga arimasu. Sì, c'è
 
* wa (sempre scritto "ha") serve ad indicare che non è in questa stanza, ma può essere da un'altra
parte.

 
Asoko wa* nan desuka. Cosa è là?
Asoko wa* niwa desu. Là è un giardino.
 
* wa (sempre scritto "ha") non NI perchè non chiede cosa c'è là (avrebbe utilizzato arimasu), ma COSA
E' LA'.

 
Kore wa* kaban desu. Questa è una borsa.
 
* perchè è il soggetto della frase.
 
E' questa borsa. (in risposta alla domanda "Quale è la
Kono kaban desu.
borsa di...?)
 
* perchè è l'aggettivo di borsa.

 
Watashi no kuni no kikou to nihon no kikou
Il clima del mio paese e quello del Giappone sono uguali.
wa onaji desu.
Watashi no kuni no kikou wa nihon no kikou
Il clima del mio paese è uguale a quello del Giappone.
to onaji desu.
 
Ogenki desuka - Come sta?

Taihen genki desu - Sto bene

Maamaa desu - Così così

Maamaa ! - Suvvia, coraggio ! (Non fare così!)

Byoonin desu - Sto male

Kanashii desu - Sono triste

Shiawase desu - Sono felice

Anata ni sansei desu - Sono d’accordo con te

Fusansei desu - Non sono d’accordo

Shirimasen - Non so

Wakarimasen - Non capisco

Daijobu desuka - Stai bene ? (Ti sei fatto male?)

,
Hai, daijoubu desu - Sto bene. (anche solo Daijoubu desu)

Otanjobi omedetou - Buon compleanno


Kooun o inotte masu - Buona fortuna

Yoi bakansu o - Buone vacanze

Yoi goryokou o - Buon viaggio

  Merii kurisumasu - Buon Natale

Shinnen omedetoo - Felice anno nuovo

Yoi fukkatsusai o - Buona Pasqua

 [ Omedetoo (gozaimasu) - Auguri (si aggiunge gozaimasu per renderli più


formali)
]
Tasukete kudasaimasen ka - Potrebbe aiutarmi?

Tasukete ! - Aiuto ! (Anche solo "tasuke")

Moshimoshi - Pronto? (rispondendo al telefono)

accettabile, discreto maamaa achira quella direzione


Acqua mizu ai amore
Adesso ima aisukuriimu gelato
Aereo hikouki aka rosso
Agosto hachigatsu akai rosso (aggettivo)
aiutare tasukeru akarui luminosa
albero ki aki autunno
alto takai ame pioggia
alzarsi tatsu ame ga furu piovere
americano (persona) amerikajin amerikajin americano (persona)
amico tomodachi anata tu
amore ai anatatachi voi
andare iku ano quello
anno nen ao blu
anno prossimo rainen arau lavare
anno scorso kyonen arigatou grazie
aprile shigatsu aruku camminare
arancia orenji asa mattina
argomento mondai asatte dopodomani
aria kuuki ashita domani
ascoltare kiku asobu giocare
aspettare matsu asoko là
aula kyoushitsu asokoni la
autralia oosutoraria atarashii nuovo
autunno aki banana banana
bacchette hashi beddo letto
bagno, toilet toire benkyou studio
bambino kodomo benkyou o suru studiare
bambino (femmina) onna no ko bijyutsukan museo d'arte
bambino (maschio) otoko no ko bin bottiglia
banana banana boushi cappello
banca ginkou bukka prezzi
bello kireina bunka cultura
bere nomu byou secondo
bianco shiro byouin ospedale
bianco (aggettivo) shiroi byouki malattia
biblioteca toshokan byuffue bouffet
bicicletta jitensha casa ombrello
block notes nooto chieen catene
blu ao chigau diverso
borsa kaban chiisai piccolo/a
borsetta handobaggu chikatetsu metropolitana
bottiglia bin chikyuu terra
bouffet byuffue chizu carta geografica
brindisi kanpai chokoreeto cioccolato
bue ushi chuugoku cina
bugia nise chuugokugo cinese (lingua)
buongiorno ohayou chuugokujin cinese (persona)
buono oishii daijobu certamente, sicuro
buono pasto shokken dare chi ?
cadere ochiru deisunei Disney
caffè koohii dekiru derivare
calzini kutsushita denmaakujin danese (persona)
cambiare kaeru densha tram
camicia shazu denwa telefono
camminare aruku deru uscire
candela rousoku dochira quale direzione?
cane inu dokidoki ogni tanto
cantare utau doko dove ?
canzone uta dokonimo nessuna parte
capolavoro kessaku donata chi ? (più gentile)
cappello boushi donatamo nessuno
caramella kyandee donna che tipo di
carino kawaii doyoubi sabato
carta kaado dyussendorufu Dusseldorf
carta geografica chizu e quadro
casa uchi eigakan cinema
casa (propria) ie eigo inglese (lingua)
cassetto ikidashi eki stazione
catene chieen enpitsu matita
cavallo uma Firipin Filippine
cento hyaku fuirenshe Firenze
certamente, sicuro daijobu fun minuto
che cosa ? nan fuufu marito e moglie
che cosa, quale nan gakkou scuola
che tipo di donna gakusei studente
chi ? dare geemu gioco
chi ? (più gentile) donata genkina vivace
chiave kagi getsuyoubi lunedì
chiavi kagi ginkou banca
chitarra gitaa gitaa chitarra
cina chuugoku gogatsu maggio
cinema eigakan gohan pasto
cinese (lingua) chuugokugo gohan riso (cotto)
cinese (persona) chuugokujin goorudo oro
cioccolato chokoreeto goshujin marito (altrui)
città machi gyuunyuu latte
classe kurasu hachigatsu agosto
clima kikou haha mamma
codesta direzione sochira haiiro grigio
codesto sono hairu entrare
cognome myouji hajimaru cominciare
colazione shokuji hajime no primo
colorare nuru hako scatola
colore dell'acqua mizuiro han mezzo
cominciare hajimaru hana fiore
compiti shukudai hanasu parlare
otanjobi handobaggu borsetta
compleanno
(tanjobi) hashi bacchette
comprare kau hashiru correre
conoscere shiru hayai veloce
consenso sansei hayaku presto
coperchio huta heiwana pacifico
correre hashiru heya stanza
costì sokoni hi giorno
costoso takai hikkoshi trasloco
cravatta nekutai hikouki aereo
credere shinjiru suonare (uno
hiku
cucina ryouri strumento)
cultura bunka hiru pomeriggio
danese (persona) denmaakujin hito persona
decisione kesshin hon libro
denaro okane hontou verità
derivare dekiru hoshi stella
destra migi hou direzione
diario nikki houki scopa
dicembre jyuunigatsu huta coperchio
dire iu huyu inverno
direzione hou hyaku cento
disco rekoodo ichigatsu gennaio
Disney deisunei ie casa (propria)
ditta kaisha igirisu inghilterra
diverso chigau igirisujin inglese (persona)
dolce yasashi ike laghetto
domani ashita ikidashi cassetto
domenica nichiyoubi ikiru vivere
dopo sugi iku andare
dopodomani asatte ikutsu quanti
dormine neru ima adesso
dormitorio ryou imouto sorella minore
dove ? doko indo india
due settimane fa sensenshuu inu cane
Dusseldorf dyussendorufu ippai pieno
economico yasui ippun un minuto
edificio tatemono isha medico
entrare hairu isu sedia
esse kanojotachi itaria italia
essi karetachi itariago italiano (lingua)
fabbrica koujyou itariajin italiano (persona)
fabbricare, produrre tsukuru iu dire
famiglia kazoku ji ora
febbraio nigatsu jidousha macchina
felice shiawasena jikan tempo
figlia musume jimusho ufficio
figlio musuko jitensha bicicletta
Filippine Firipin jyaketto giacca
filosofia tetsugaku jyoubuna robusto
finestra mado jyoudan scherzo
fiore hana jyuudou judo
Firenze fuirenshe jyuugatsu ottobre
fiume kawa jyuuichigatsu novembre
fra due settimane saraishuu jyuunigatsu dicembre
francobollo kitte ka zanzara
fratello maggiore oniisan kaado carta
fratello minore otouto kaban borsa
fresco suzushii kaeru cambiare
frigorifero reizouko kaeru ritornare
frutta kudamono kagi chiave
gatto neko kagi chiavi
gelato aisukuriimu kagu mobile
gennaio ichigatsu kaisha ditta
gentilezza shinsetsu kaji incendio
giacca uwagi kaku scrivere
giacca jyaketto kamera macchina fotografica
giallo kiiro kanai moglie (propria)
giapponese (lingua) nihongo kanashii triste
giapponese (persona) nihonjin kangaeru pensare
giardino niwa kanojo lei
giglio yuri kanojotachi esse
giocare asobu kanpai brindisi
gioco geemu karappo vuoto
giornale shinbun kare lui
giorno hi karetachi essi
giovedì mokuyoubi kata persona (più gentile)
giugno rokugatsu katsu vincere
gnocchi nyokki kau comprare
gomma da cancellare keshigomu kawa fiume
gonna sukaato kawaii carino
grado elementare shokyuu kayoubi martedì
grande ookii kaze vento
grazie arigatou kazoku famiglia
grigio haiiro kekkon matrimonio
guanciale makura keshigomu gomma da cancellare
guardare miru kessaku capolavoro
guerra sensou kesshin decisione
ieri kinou kesu spegnere
ieri l'altro ototoi ki albero
imbrunire yuugata kiiro giallo
incendio kaji kikou clima
india indo kiku ascoltare
indossare kiru kingyo pesce rosso
inghilterra igirisu kinou ieri
inglese (lingua) eigo kinyoubi venerdì
inglese (persona) igirisujin kinu seta
insegnante sensei kireina bello
insetto mushi kiru indossare
intelligente rikouna kiru tagliare
interessante omoshiroi kisoku regola
inverno huyu kitanai sporco
io watashi kitte francobollo
italia itaria kochira questa direzione
italiano (lingua) itariago kodomo bambino
italiano (persona) itariajin kojin no privato
judo jyuudou koko qui
la asokoni kome riso (crudo)
là asoko kongestu questo mese
laghetto ike kono questo
latte gyuunyuu konshuu questa settimana
latte miruku koohii caffè
lavare arau kotae risposta
leggere yomu kotaeru rispondere
lei kanojo kotoba parola
lettera tegami kotoshi quest'anno
letto beddo koucha tè occidentale
libro hon kouen parco
lontano tooki koujyou fabbrica
luglio shichigatsu kudamono frutta
lui kare kugatsu settembre
luminosa akarui kuni paese
luna tsuki kurai scuro, buio
lunedì getsuyoubi kurasu classe
macchina jidousha kuro nero
macchina kuruma kuru venire
macchina fotografica kamera kuruma macchina
madre okaasan kushi pettine
maggio gogatsu kutsu scarpe
malattia byouki kutsushita calzini
malesia mareeshia kuuki aria
mamma haha kyaku ospite
mandarino mikan kyandee caramella
mangiare tameru kyonen anno scorso
mano te kyou oggi
marito (altrui) goshujin kyoushitsu aula
marito (proprio) shujin maamaa accettabile, discreto
marito e moglie fuufu machi città
martedì kayoubi mado finestra
marzo sangatsu mae prima
matita enpitsu mago nipote di nonno
matrimonio kekkon mai ogni
mattina asa maiasa ogni mattina
medico isha maiban ogni sera
mela ringo mainichi ogni giorno
melanzana nasu maishuu ogni settimana
mensa shokudou makura guanciale
mercoledì suiyoubi mannenhitsu penna stilografica
mese prossimo raigetsu mareeshia malesia
mese scorso sengetsu matsu aspettare
metropolitana chikatetsu me occhio
mezzo han megane occhiali
Michelangelo mikeranjero nipote femmina di
mei
milano mirano zio/a

minuto fun midori verde

mobile kagu migi destra

moglie (altrui) okusan mikan mandarino

moglie (propria) kanai mikeranjero Michelangelo

molto takusan mimi orecchio

mondo sekai minasan tutti; Signore e


montagna yama signori
morire shinu mirano milano
mostrare miseru miru guardare
museo d'arte bijyutsukan miru vedere
musica ongaku miruku latte
musica myuushikku mise negozio
musicassetta teepu miseru mostrare
nascere umareru mizu acqua
negozio mise mizuiro colore dell'acqua
nero kuro mokuyoubi giovedì
nessuna parte dokonimo momoiro rosa pesca
nessuno donatamo mondai argomento
niente nanimo mono oggetto
nipote di nonno mago murasaki viola
nipote femmina di mushi insetto
mei
zio/a musuko figlio
nipote maschio di musume figlia
oi
zio/a
myouji cognome
noi watashitachi
myuushikku musica
nome namae
nabe pentola
nonna obaasan
nagareru scorrere (di liquidi)
nonno ojiisan
namae nome
notte yoru
nan che cosa ?
novembre jyuuichigatsu
nan che cosa, quale
nuotare oyogu
nangatsu quale mese?
nuovo atarashii
nanimo niente
occhiali megane
nannen quale anno?
occhio me
nannichi quale giorno?
oggetto mono
quale giorno della
oggi kyou nanyoubi
settimana?
ogni mai nasu melanzana
ogni giorno mainichi neko gatto
ogni mattina maiasa nekutai cravatta
ogni sera maiban nen anno
ogni settimana maishuu neru dormine
ogni tanto dokidoki nezumi topo
ombrello casa nichiyoubi domenica
onesto shoojina nigatsu febbraio
ora ji nihongo giapponese (lingua)
orecchio mimi giapponese
nihonjin
oro goorudo (persona)
orologio tokei nikki diario
ospedale byouin niru somigliare
ospite kyaku nise bugia
ottobre jyuugatsu niwa giardino
ovvio touzen no nomu bere
pacifico heiwana nooto block notes
paese kuni nuru colorare
pane pan nyokki gnocchi
pantaloni zubon oba zia
pantofole surippa obaasan nonna
parco kouen ochiru cadere
parlare hanasu ocha tè
parola kotoba ogenki (genki) salute
party paatii ohayou buongiorno
passeggiata sanpo nipote maschio di
oi
pasto gohan zio/a

penna stilografica mannenhitsu oishii buono

pensare kangaeru oji zio

pentola nabe ojiisan nonno

persona hito okaasan madre

persona (più gentile) kata okane denaro

pesce rosso kingyo okashi snack, dolcetti

pettine kushi okiru svegliarsi, alzarsi

piccolo/a chiisai okusan moglie (altrui)

pieno ippai omoshiroi interessante

pioggia ame onaji uguale

piovere ame ga furu oneesan sorella maggiore

poco sukoshi ongaku musica

poi; e soshite oniisan fratello maggiore

pomeriggio hiru onna no ko bambino (femmina)

pomodoro tomato ookii grande

presto hayaku oosutoraria autralia

prezzi bukka ooyake no pubblico

prima mae orenji arancia

primo hajime no oriru scendere

privato kojin no osu spingere

pubblico ooyake no otanjobi (tanjobi) compleanno

puma pyuuma otoko no ko bambino (maschio)

quadro e ototoi ieri l'altro

quale anno? nannen otouto fratello minore

quale direzione? dochira owari no ultimo

quale giorno della oyogu nuotare


nanyoubi
settimana? paatii party
quale giorno? nannichi pan pane
quale mese? nangatsu pyuuma puma
quanti ikutsu raigetsu mese prossimo
quella direzione achira rainen anno prossimo
quello ano raishuu settimana prossima
questa direzione kochira rajyo radio
questa settimana konshuu reizouko frigorifero
quest'anno kotoshi rekishi storia
questo kono rekoodo disco
questo mese kongestu resutoran ristorante
qui koko rikouna intelligente
radio rajyo ringo mela
regola kisoku rokugatsu giugno
ricevuta ryoushuusho rooma roma
riposo yasumi rousoku candela
riso (cotto) gohan ryokku zaino
riso (crudo) kome ryokou viaggio
rispondere kotaeru ryou dormitorio
risposta kotae ryouri cucina
ristorante resutoran ryoushuusho ricevuta
ritornare kaeru sakka scrittore
rivista zasshi sandaru sandali
robusto jyoubuna sangatsu marzo
roma rooma sanpo passeggiata
rosa pesca momoiro sansei consenso
rosso aka saraishuu fra due settimane
rosso (aggettivo) akai sekai mondo
sabato doyoubi sekken sapone
sala d'esposizione shooruumu sengetsu mese scorso
sale shio sensei insegnante
salute ogenki (genki) sensenshuu due settimane fa
sandali sandaru senshuu settimana scorsa
sapone sekken sensou guerra
scarpe kutsu serori sedano
scatola hako shazu camicia
scendere oriru shekkusupia Shakespeare
scherzo jyoudan shiawasena felice
scopa houki shichigatsu luglio
scorrere (di liquidi) nagareru shigatsu aprile
scrittore sakka shikke umidità
scrivania tsukue shinbun giornale
scrivere kaku shingapoore singapore
scuola gakkou shinjiru credere
scuro, buio kurai shinsetsu gentilezza
secondo byou shinu morire
sedano serori shio sale
sedia isu shiro bianco
separarsi wakareru shiroi bianco (aggettivo)
seta kinu shiru conoscere
settembre kugatsu shizuka silenzioso
settimana shuu shizukana tranquilla
settimana prossima raishuu shokken buono pasto
settimana scorsa senshuu shokudou mensa
Shakespeare shekkusupia shokuji colazione
silenzioso shizuka shokyuu grado elementare
singapore shingapoore shoojina onesto
snack, dolcetti okashi shooruumu sala d'esposizione
sogno yume shujin marito (proprio)
somigliare niru shukudai compiti
sorella maggiore oneesan shuu settimana
sorella minore imouto sochira codesta direzione
spegnere kesu sokoni costì
spingere osu sono codesto
sporco kitanai soshite poi; e
sport supootsu sugi dopo
stanza heya suiyoubi mercoledì
stazione eki sukaato gonna
stella hoshi sukoshi poco
storia rekishi supootsu sport
studente gakusei surippa pantofole
benkyou o suzushii fresco
studiare
suru tai Tailandia
studio benkyou takai alto
suonare (uno takai costoso
hiku
strumento)
takusan molto
svegliarsi, alzarsi okiru
tamago uova
tagliare kiru
tameru mangiare
Tailandia tai
tasukeru aiutare
tavola teeburu
tatemono edificio
tè ocha
tatsu alzarsi
tè occidentale koucha
te mano
telefono denwa
teeburu tavola
televisore terebi
teepu musicassetta
tempo jikan
tegami lettera
terra chikyuu
terebi televisore
tokyo toukyou
tetsugaku filosofia
topo nezumi
toire bagno, toilet
tram densha
tokei orologio
tranquilla shizukana
tomato pomodoro
trasloco hikkoshi
tomodachi amico
triste kanashii
tooki lontano
tu anata
toshokan biblioteca
tutti; Signore e
minasan toukyou tokyo
signori
ufficio jimusho touzen no ovvio
ufficio postale yuubinkyoku tsuki luna
uguale onaji tsukue scrivania
ultimo owari no tsukuru fabbricare, produrre
umidità shikke uchi casa
un minuto ippun uma cavallo
umareru nascere
uova tamago
uscire deru ushi bue
vacanza yasumi uta canzone
vedere miru utau cantare
veloce hayai uwagi giacca
venerdì kinyoubi waisukii whisky
venire kuru wakareru separarsi
Vento kaze watashi io
Verde midori watashitachi noi
Verità hontou yama montagna
viaggio ryokou yasashi dolce
vincere katsu yasui economico
Viola murasaki yasumi riposo
vivace genkina yasumi vacanza
vivere ikiru yomu leggere
Voi anatatachi yoru notte
Vuoto karappo yume sogno
whisky waisukii yuri giglio
Zaino ryokku yuubinkyoku ufficio postale
zanzara ka yuugata imbrunire
Zia oba zasshi rivista
Zio oji zubon pantaloni
 

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