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IL JUDO: UN MAESTRO DI VITA

Il judo, di origini orientali, più precisamente nato in Giappone alla fine del XIX secolo, è molto più
di uno sport di combattimento. Quest'arte marziale giapponese, fondata da Jigoro Kano nel 1882 nel
tempio di Eisho a Tokio, si è evoluta nel corso del tempo non solo come disciplina fisica, ma come
un sistema completo che abbraccia valori etici, filosofici e morali. Attraverso il suo percorso storico
e i principi che lo guidano, il judo ha plasmato individui, comunità e culture in tutto il mondo,
offrendo benessere fisico, crescita personale e una visione unica della vita.

Per comprendere a fondo il judo, è essenziale esplorarne le radici storiche. Alla fine del XIX secolo,
Jigoro Kano, desideroso di sviluppare un sistema di autodifesa che andasse oltre la forza bruta e che
riuscisse a difenderlo dai bulli pur essendo fragile fisicamente, integrò elementi di jiu-jitsu, creando
così il Kodokan Judo, il suo primo dojo, letteralmente “scuola per lo studio della via”, formato da 9
allievi e 12 tatami nel tempio di Eisho a Tokio. Il fondamento di questa disciplina risiede nel
principio di "seiryoku zenyo," che si traduce approssimativamente come "massima efficienza con il
minimo sforzo." Questo concetto centrale riflette la saggezza giapponese, incoraggiando l'uso
intelligente dell'energia disponibile anziché affidarsi esclusivamente alla forza fisica.

Il judo non è solo un'arte marziale fisica, ma anche un percorso di crescita personale che può
iniziare anche dalla tenera età. Il termine "judo" stesso significa "la via della cedevolezza,"
sottolineando l'importanza dei valori morali nella pratica di questa disciplina. Il rispetto per
l'avversario è un elemento chiave del codice etico del judo. Quando due judoka si confrontano sul
tatami, c'è una consapevolezza radicata nel rispetto reciproco. Questo valore si estende anche al
rispetto per l'arbitro, gli allenatori e, più in generale, a una comprensione di come la competizione e
la cooperazione possano coesistere armoniosamente che si impara a riflettere anche nella vita di
tutti i giorni.

Un concetto molto importante del judo è il "randori," sessioni di allenamento in cui gli atleti
praticano tecniche in un contesto di resistenza controllata e che va oltre la semplice pratica fisica.
Nel randori, i judoka sviluppano una mentalità di adattamento alle situazioni in continua
evoluzione. Questo va oltre la competizione sul tatami, influenzando positivamente la vita di tutti i
giorni, dove la capacità di pensare in modo rapido e risolvere problemi diventa preziosa.

Un altro aspetto distintivo del judo è il concetto di "ju no ri," o principio della flessibilità. Questo
principio si traduce nella capacità di avere una mentalità elastica, di adattarsi alle circostanze e di
affrontare le sfide con calma e resilienza. Nel judo, gli atleti apprendono che la rigidità può portare
alla sconfitta, mentre la flessibilità e l'adattabilità sono chiave per il successo. Questo principio può
essere applicato nella vita di tutti i giorni, incoraggiando una mentalità aperta e una risposta positiva
alle sfide, molto importante per una crescita personale.
Detto ciò, il judo è un percorso che va oltre l'aspetto fisico e alla forza. L'autocontrollo è un
elemento cruciale che va sviluppato attraverso la pratica costante delle tecniche e degli esercizi.
Questa disciplina richiede una concentrazione mentale costante, una calma sotto pressione e una
capacità di prendere decisioni ponderate. Questa abilità di autocontrollo si riflette sia dentro che
fuori dal dojo, influenzando le interazioni personali e professionali.

La diffusione del judo a livello globale è stata catalizzata dalla sua inclusione come sport olimpico
nel 1964. Questo ha portato il judo ad essere praticato da milioni di persone in tutto il mondo,
contribuendo a diffondere i suoi valori e principi. Oltre ai benefici fisici, il judo contribuisce allo
sviluppo caratteriale dei suoi praticanti. La perseveranza richiesta per padroneggiare le tecniche, la
lealtà verso i compagni di allenamento e l'umiltà acquisita attraverso la pratica regolare sono solo
alcune delle virtù inculcate dai principi del judo. Infatti, l’UNESCO ha dichiarato lo sport del
judo come migliore attività fisica per bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni in quanto promuove
un’educazione fisica completa.

Per questo il judo non è solo uno sport, ma un modo di vivere. La sua influenza si estende oltre il
tatami, plasmando la mentalità e la prospettiva di coloro che lo abbracciano. L'accento posto sulla
gentilezza, sul rispetto e sull'autocontrollo rende il judo una disciplina unica, in grado di arricchire
la vita di chiunque si impegni in questo percorso.

In conclusione, il judo è un'arte marziale completa che offre molto più di semplice autodifesa. È un
percorso di crescita personale che integra aspetti fisici, mentali e morali. I suoi principi, radicati
nella cultura giapponese, hanno reso il judo un faro di saggezza che continua a illuminare il
cammino di coloro che si avventurano su questo percorso. La sua diffusione globale è testimonianza
della sua capacità di trascendere confini culturali, influenzando positivamente individui e comunità
in tutto il mondo.

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