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Unità didattica impostazione strumento

Primo approccio con il flauto traverso

Soggetti coinvolti: alunni delle classi 1 di flauto traverso, suddivisi in piccoli gruppi da 3 massimo 4 alunni.
L’orario dovrebbe essere strutturato in modo da permettere la compresenza di piccoli gruppi di ragazzi, in
quanto si ritiene la modalità di lezione collettiva come la modalità privilegiata. Le lezioni così strutturate
prevedono una durata di 2 ore con 3 o massimo 4 ragazzi compresenti, in modo che ci sia il tempo per il
necessario approfondimento degli argomenti e per curare le esigenze di tutti. L’apprendimento collettivo a
piccoli gruppi potenzia l’apprendimento del singolo e permette di affrontare le varie attività proposte in
modalità laboratoriale.

Obiettivi formativi

Capacità di ascolto, di coordinazione e di propriocezione con lo strumento; Affinare il senso del ritmo

Obiettivi specifici di apprendimento

Emettere i primi suoni con il flauto traverso; Acquisizione della corretta imboccatura; acquisizione della
corretta posizione delle mani; Mantenere la pulsazione ritmica nelle principali divisioni e suddivisioni
metriche

Modalità e articolazione delle attività /strategie metodologiche

Prima lezione: la prima lezione di flauto verrà impostata in modo da consentire agli alunni un primo
approccio esplorativo allo strumento e ad alcuni concetti musicali di base. I ragazzi prenderanno la sola
testata del loro flauto traverso. Saranno messe a disposizione delle bottigliette in vetro (o richiesto al
singolo alunno di portarne una da casa) e uno specchio. Il primo approccio all’imboccatura viene stimolato
con la similitudine al soffiare nella bocca di una bottiglia in vetro per farne uscire il suono. Questo gioco
spesso è stato fatto da quasi tutti i ragazzi, quindi può suggerire un approccio partendo da esperienze di
produzione del suono e di esplorazione già incamerate a livello propriocettivo. Si suggerisce quindi di
sperimentare la produzione di suono nella bottiglia e nella testata del flauto. Attraverso domande mirate si
portano i ragazzi a comprendere che il funzionamento di base consiste nel dirigere il flusso di aria contro lo
spigolo esterno del foro di imboccatura. Una volta capito e sperimentato questo (anche con la guida
dell’insegnante per ogni ragazzo, e il controllo allo specchio della corretta posizione delle labbra
sull’imboccatura) e verificato che ogni alunno abbia trovato la maniera di emettere un suono con la testata
del flauto, verranno proposti ai ragazzi dei giochi ritmici.

Attività 1: Si cammina per l’aula scandendo regolarmente il passo tutti all’unisono. Questa è la maniera più
immediata per percepire un ritmo binario. Si propone di emettere un suono con la testata solo quando si fa
il passo con il piede destro. Poi si suddividono i partecipanti tra chi suonerà sul passo destro e chi suonerà
sul passo sinistro, per stimolare la coordinazione, l’ascolto e la concentrazione.
Attività 2: In cerchio, deciso un metro di base, l’insegnante assegna ad ognuno il ruolo di suonare su uno
specifico tempo (sul 1 sul 2 sul 3 o sul 4, di volta in volta in base al metro stabilito), sempre con la sola
testata del flauto. L’insegnante gestisce le entrate ‘dirigendo’ il metro con il movimento della mano. Questa
attività abbina la concentrazione, l’attenzione e la capacità di ascolto alla decodifica dei gesti direttoriali.

Attività 3: In cerchio, con una pulsazione regolare di base, si procede ad un piccolo gioco di improvvisazione
a catena: l’insegnante propone un brevissimo inciso ritmico che deve venir imitato dal ragazzo alla sua
destra (o alla sua sinistra) che, dopo aver imitato l’inciso proposto, ne propone a sua volta da passare al
compagno a destra e così di seguito. Questo gioco stimola la capacità di ascolto, la concentrazione, il senso
ritmico, e permette, anche a partire da un solo suono, di esperire già delle condotte musicali.

Attività 4: Procedendo come per l’attività 3, l’insegnante inserisce nelle proposte musicali dei suoni ‘altri’
che i ragazzi sono invitati ad imitare e ad usare nelle loro cellule musicali improvvisate: soffi nella testata,
chiudere l’estremità con la mano cambiando il pitch, inserire un dito all’interno dell’estremità e muoverlo
dentro e fuori causando un effetto ‘uaua’ sul suono ecc. I ragazzi possono inventare ed esplorare i loro
suoni ‘altri’ ed inserirli nell’improvvisazione.

Seconda lezione: Si procede a montare tutto il corpo del flauto. L’insegnante avrà cura di mostrare come
eseguire questa operazione in modo corretto senza danneggiare la meccanica dello strumento. A questo
punto verrà mostrato ed esperito il corretto posizionamento delle mani e la corretta presa dello strumento.
Verranno introdotte le diteggiature di tre note: il si, il la e il sol.

Con queste tre note, prima una alla volta e poi mescolandole, verranno ripetute le attività 1, 2 e 3.

Attività 5: con queste tre note viene proposta una breve e semplice melodia dall’insegnante, che i ragazzi
sono invitati a riprodurre per imitazione (ad orecchio e con la contestuale osservazione delle diteggiature) e
a memorizzare. Sono invitati a comporre per casa, con queste stesse tre note una piccola melodia di loro
invenzione.

In questo modo si introducono le basi della corretta postura, inserendole già in un vissuto musicale, si
collegano i principi di base dell’emissione del suono e delle prime diteggiature a delle immediate possibilità
espressive e si introducono in modo pratico e funzionale (prima di una teorizzazione e relativa notazione) le
principali pulsazioni metriche (binarie, ternarie) collegate (nell’attività 2) già al gesto direttoriale che i
ragazzi si troveranno a seguire nelle esperienze di musica d’insieme e a dover formalizzare per la lettura del
solfeggio.

Modalità di valutazione: in questa fase precocissima la valutazione è svolta in itinere ed è mirata


all’accertamento che il processo di acquisizione delle abilità di base si svolga efficacemente, per poter
intervenire tempestivamente con strategie mirate alla comprensione del singolo alunno.

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