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Del Parlato Al Canto
Del Parlato Al Canto
Carmela Caramagno
PROSODIA E MUSICA
“Tutta la musica è, nella sua origine, vocale…le variazioni della voce sono il risultato fisiologico di
variazioni del sentimento.”
“I caratteri distintivi del canto non sono altro che i tratti caratteristici, amplificati e sistematizzati, del
discorso emozionale”.
“La musica nasce come necessità comunicativa, come intensificazione della parola parlata e come esternazione
dell’ansia”.
La principale differenza tra la parola e il suono consiste nel fatto che la prima si presenta nella duplice
connotazione di significante (forma esteriore) e significato (contenuto o concetto mentale a cui il
significante rinvia), mentre il secondo si avvale soltanto del significante.
La parola dunque racchiude un significato, la musica significa solo per se stessa.
Gli elementi prosodici del linguaggio verbale costituiscono invece un elemento comune tra la parola e il
suono: il parlato contiene infatti una grande percentuale di musicalità, che si manifesta nell’intonazione,
nel ritmo, nell’intensità e in molti altri aspetti sonori.
Saper comunicare significa riuscire ad utilizzare la voce nel modo giusto, sfruttandone tutte le
potenzialità: un uso corretto ed espressivo della voce diventa indispensabile per tutti coloro che
esercitano una professione in cui la comunicazione ha un ruolo centrale (attori, insegnanti,
annunciatori, avvocati, commercianti…).
La formazione linguistico - espressiva dell’alunno costituisce, in una prospettiva interdisciplinare, un
obiettivo importante anche per l’educazione musicale e rientra nell’articolato e ampio progetto di
educazione dell’orecchio e della voce.
Rendere l’alunno cosciente della stretta affinità tra musica e linguaggio è utile non solo per
comprendere e gustare meglio una poesia, uno slogan pubblicitario, un pezzo teatrale o un brano
musicale, ma è indispensabile anche per l’uso quotidiano della lingua.
Carlo Delfrati, nel suo libro intitolato “La voce espressiva”, propone una vasta scelta di attività pratiche
sull’uso espressivo della voce parlante, sostenendo l’importanza didattica di questo argomento, che
molto spesso viene trascurato o addirittura ignorato dagli insegnanti.
Presupposti per un uso corretto della voce:
• importanza dell’ascolto: l’alunno non può trovare l’espressività su una pagina scritta, ma deve
prima di tutto saper ascoltare la propria voce e quella degli altri, concentrarsi sulle caratteristiche
sonore del parlato e provare ad imitarle. Il primo modello dovrebbe essere l’insegnante.
• igiene vocale: mettere l’alunno in condizioni di parlare e cantare in modo corretto e
consapevole. Lavorare sulla respirazione costo-diaframmatica, sull’ emissione coperta, sulle
caratteristiche delle vocali e delle consonanti, sugli elementi di ortofonia (per correggere i difetti
della voce e dell’articolazione) e di ortoepia (per la corretta pronuncia).
La sapiente combinazione dei vari parametri permette di comunicare un’infinita gamma di emozioni e
di sentimenti (gioia, tristezza, paura, malinconia, rabbia, entusiasmo ecc.)
Proposta di lavoro:
Applicare su una parola o su un breve testo, singolarmente e poi contemporaneamente, i tratti prosodici sopraelencati, in
base al significato o all’emozione che si vuole comunicare.
Provare anche a rappresentare graficamente il messaggio verbale.
Le pause
Quando si legge o si parla, (lo stesso vale per il linguaggio musicale), è importantissimo utilizzare le
pause al momento giusto: cambiare la posizione della pausa all’interno di una stessa frase permette di
variare l’effetto espressivo o addirittura, in alcuni casi, di modificare il significato del messaggio.
Proposta di lavoro
Proposta di lavoro
Provare a recitare delle poesie, mettendo in risalto tutti gli aspetti musicali sopraelencati.
Ascoltare registrazioni di attori o personaggi che recitano dei testi poetici.
Proposta di lavoro
Analizzare interiezioni, oralismi e onomatopee, ricercandoli nel linguaggio parlato e nei fumetti.
Applicarli ad un testo in prosa o in versi. (R. Queneau “Esercizi di stile”)
Creare sonorizzazioni o sequenze sulla base di un testo o di una situazione proposta dall’insegnante.
Proposta di lavoro
Simulare differenti stili orali, imitando i compagni di classe, o alcune categorie lavorative.
Proposta di lavoro
Simulare la pronuncia di alcune lingue straniere, individuando i tratti prosodici caratteristici.
Proposte di lavoro:
Trasformare una frase parlata in una frase cantata, cercando di mantenere il più possibile gli aspetti melodici, ritmici e
dinamici.
Analizzare alcune tecniche di canto utilizzate nel corso del tempo, individuando i tratti prosodici nel rapporto musica -
parola. (Esempi di: Recitar cantando; Recitativo; Arioso; Aria; Sprechgesang; Rap.)
Analizzare alcune forme vocali, tratte dalla musica colta e dalla musica leggera, individuando il rapporto parola- musica.
( Mottetto, Madrigale, Recitativo, Aria, Lied…)
( Repertorio di musica leggera )
Ma che rapporto c’è tra il significato di una parola e il suono di cui essa si riveste nel canto?
E’ un equilibrio misterioso, difficile da comprendere…
Come puntualizza Schafer, nel canto le vocali sono gli elementi di sostegno melodico, mentre le
consonanti servono ad articolare il ritmo; inoltre egli sostiene che “quando il linguaggio si eleva al
livello del canto deve perdere il suo significato”.
Egli ha cercato di chiarire questo concetto attraverso uno schema, inserendo tra i due poli estremi (il
massimo di significato e il massimo di musicalità) una serie di situazioni intermedie.