Carlo Goldoni

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Carlo Goldoni

La vita
Le varie esperienze giovanili
 Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707 da una famiglia di condizione borghese.
 Goldoni era sempre in movimento tra diverse città italiane. Studiò legge all’università di
Pavia e con la morte del padre accellerò gli studi dinanzi alla necessità di provvedere alla
madre.
 Dopo essere diventato avvocato, in lui si fece viva la sua forte vocazione teatrale.
 Goldoni scrisse i testi per il teatro veneziano di San Samuele. Scrisse nei più vari generi:
1. Tragicommedie
2. Melodrammi
3. Intermezzi
 Goldoni si tuffò anche nel genere comico e avviò una radicale riforma del teatro comico.
 Conosciuto a Livorno il capocomico Madebac, fu da questi convinto a impiegarsi come
“poeta di teatro” presso la sua compagnia.
 Cosi Goldoni lasciò definitivamente l’avvocatura e divenne scrittore di teatro per
professione.

L’attività di scrittore per il teatro: la compagnia Madebac


 Goldoni è lo scrittore che vive dei guadagni della sua professione intellettuale.
 Non scrive più esclusivamente per un pubblico di letterati, bensì per il mercato.
 Lo scrivere commedie deve dunque obbedire alle leggi del mercato:
1. si adattò sempre con grande disponibilità
2. cercò di compiacere i gusti e le richieste del pubblico, producendo delle merci
che si vendessero bene.
 Goldoni lavorò per la compagnia Medebac, scrivendo un numero elevato di commedie
 Dopo un insuccesso di una commedia, prese con gli spettatori un impegno di scrivere per la
stagione successiva ben 16 nuove commedie.

Dal teatro San Luca a Parigi


 Con la compagnia Madebac però Goldoni entrò in attrito, soprattutto per questione
economiche.
 Allora passò al teatro San Luca
 A causa delle polemiche di Carlo Gozzi, Goldoni accetto l’invito a recarsi a Parigi.
 Il pubblico parigino dimostrò freddezza per le novità di Goldoni, perciò dovette adattarsi.
 Entrato nelle grazie della corte, fu assunto come maestro d’italiano delle principesse reali,
ottenendo una modesta pensione.
 Morì nel febbraio del 1793.

La riforma della commedia


Il declino della Commedia dell’Arte
 La commedia dell’arte aveva trionfato nell’età barocca:
1. gli attori impersonavano le maschere tradizionali
2. improvvisavano le battute senza seguire un testo scritto. Ma solo sulla base di
un canovaccio che indicava le azioni dell’intrigo.
 Nei confronti di questo tipo di teatro Goldoni assunse atteggiamenti molto polemici.
 La commedia dell’arte era in decadenza, mostrava segni di:
1. involuzione
2. inaridimento nella ripetizione
<<Mondo>> e <<Teatro>>, Dalla “Maschera” al “carattere”
 Goldoni ritiene che non siano più utilizzabili le maschere tradizionali.
 Goldoni riteneva che tra il personaggio e la maschera ci fosse una distanza, cioè che un
conto è l'uomo e un altro è la maschera.
 Secondo lui, non si poteva improvvisare una storia con una maschera perché non esiste un
solo modo di interpretare l'arroganza o la simpatia, ma ci sono vari.
 Per Goldoni sul palco gli attori non dovevano improvvisare ma recitare una parte: così al
posto del Canovaccio porta il copione.
1. Il primo ostacolo che incontrò fu l'opposizione degli attori che avrebbero così
dovuto studiare il copione e che in questo modo non sarebbero più stati loro i
protagonisti, ma sarebbe stato l'autore.
2. Il secondo fu il pubblico che pensava che un attore non potesse rappresentare al
meglio un personaggio scritto da un’altra persona, cioè l'autore.
 Goldoni sceglie gli attori dopo aver scritto i personaggi; quindi li adegua.
 I “libri” dai quali Goldoni attinge le sue opere sono “Il mondo” e il “Il teatro”, vuole infatti
rappresentare la realtà.

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