Sei sulla pagina 1di 29

NRIF AA012745

UNI EN 932-1:1998 - 31-01-1998 - Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati. Metodi di campionamento.
IDcompl

ITEM3 UNICEMENTO

NORMA TECNICA UNI EN 932-1:1998


DATA 31/01/1998
AUTORI UNICEMENTO

TITOLO Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati. Metodi di
campionamento.
Tests for general properties. Methods for sampling.

SOMMARIO Versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 932-1 (edizione agosto
1996). specifica i metodi per ottenere campioni di aggregati da forniture, da impianti di
preparazione e di trattamento, ivi compresi scorte. I metodi descritti nella norma sono
altresi' adatti per ottenere campioni elementari che possono essere provati
separatamente. Sono anche indicati per la riduzione di campioni. I metodi specificati
nella norma sono limitati agli utilizzi in ingegneria civile.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.15


CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO AA10D0102

PARZIALMENTE SOSTITUITA

GRADO DI COGENZA Raccomandata


STATO DI VALIDITA' In vigore

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI

LINGUA Italiano
PAGINE 22
PREZZO EURO Non Soci 46,50 Euro - Soci 23,25 Euro
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


N O R M A I T A L I A N A aggregati UNI EN 932-1
Metodi di campionamento

GENNAIO 1998

Tests for general properties of aggregates


Methods for sampling

Aggregato, campionamento, campione, addetto alla campionatura, marca-

NORMA EUROPEA
DESCRITTORI
tura

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.20

SOMMARIO La norma specifica i metodi per ottenere campioni di aggregati da forni-


ture, da impianti di preparazione e di trattamento, ivi compresi le scorte.
I metodi descritti nella norma sono altresì adatti per ottenere campioni ele-
mentari che possono essere provati separatamente. Sono anche indicati
metodi per la riduzione di campioni. I metodi specificati nella norma sono
limitati agli utilizzi in ingegneria civile.

RELAZIONI NAZIONALI La presente norma sostituisce la UNI 8520-3.

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 932-1:1996


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 932-1 (edizione agosto 1996).

ORGANO COMPETENTE UNICEMENTO - Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte, Calce-
struzzi e Cemento Armato

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 22 dicembre 1997

RICONFERMA

UNI  UNI - Milano 1998


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 8 Nº di riferimento UNI EN 932-1:1998 Pagina I di IV


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 932-1 (edizione agosto 1996), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
L’UNICEMENTO (Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte,
Calcestruzzi e Cemento Armato - via Battistotti Sassi 11B, 20133
Milano), ente federato all’UNI, che segue i lavori europei sull’argo-
mento, per delega della Commissione Centrale Tecnica, ha appro-
vato il progetto europeo il 17 maggio 1996 e la versione in lingua ita-
liana della norma il 2 luglio 1997.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per la revisione della norma stessa.

UNI EN 932-1:1998 Pagina II di IV


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

INDICE

PREMESSA 2

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 3

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3

3 DEFINIZIONI 3

4 PRINCIPI DI CAMPIONAMENTO 4

5 CAMPIONE GLOBALE, QUANTITÀ E NUMERO DEI PRELIEVI 4

6 PIANO DI CAMPIONAMENTO 4

7 APPARECCHIATURA 5

8 PROCEDURE DI CAMPIONAMENTO 5
figura 1 Campionamento da mucchi piani..................................................................................................... 6

9 RIDUZIONE DEI CAMPIONI 7


figura 2 Riduzione di un campione mediante quartatura ...................................................................... 8

10 MARCATURA, IMBALLAGGIO E SPEDIZIONE DEI CAMPIONI 8

11 RAPPORTO DI CAMPIONAMENTO 8
figura 3 Esempio di rapporto di campionamento .................................................................................... 10

APPENDICE A ESEMPI DI ATTREZZATURA PER IL CAMPIONAMENTO E PER LA


(informativa) RIDUZIONE DEI CAMPIONI 11
figura A.1 Esempio di paletta per campionamento con sezione trasversale rettangolare ... 11
figura A.2 Esempio di paletta per campionamento con sezione trasversale circolare ........... 11
figura A.3 Esempio di pala ...................................................................................................................................... 11
figura A.4 Esempio di telaio di campionamento .......................................................................................... 12
figura A.5 Esempio di una scatola di campionamento ............................................................................. 12
figura A.6 Esempio di tubo di campionamento ............................................................................................ 13
figura A.7 Esempio di canna a punta di campionamento ....................................................................... 13
figura A.8 Esempio di un divisore a scomparti ............................................................................................. 14
figura A.9 Esempio di un divisore rotativo per aggregato grosso ...................................................... 15
figura A.10 Esempio di un divisore rotativo per aggregati fini ................................................................ 15

APPENDICE B DETERMINAZIONE DELLA VARIABILITÀ DEL CAMPIONAMENTO 16


(informativa)

APPENDICE C ESEMPI DI METODI PER CAMPIONAMENTI DA MUCCHI CONICI 17


(informativa)
figura C.1 Distribuzione del volume in un mucchio conico di aggregati fini o di aggregati
pressoché monogranulari (1:7:19) ............................................................................................... 17
figura C.2 Distribuzione del volume in un mucchio prismatico di aggregati fini o di aggre-
gati pressoché monogranulari (1:3:5) ......................................................................................... 17
figura C.3 Campionamento da mucchi conici usando una tavola di legno o una lastra
metallica [modalità a)] e usando una canna a punta con estremità obliqua
[modalità b)] .............................................................................................................................................. 18
figura C.4 Composizione schematica di un mucchio conico di aggregati con segrega-
zione.............................................................................................................................................................. 18

UNI EN 932-1:1998 Pagina III di IV


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE D USO DI NUMERI CASUALIZZATI PER LA SELEZIONE CASUALE 19


(informativa)
prospetto D.1 Numeri casualizzati .............................................................................................................................. 20

APPENDICE E BIBLIOGRAFIA 22
(informativa)

UNI EN 932-1:1998 Pagina IV di IV


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


aggregati EN 932-1
NORMA EUROPEA Metodi di campionamento

AGOSTO 1996

Tests for general properties of aggregates


EUROPEAN STANDARD Methods for sampling

Essais pour déterminer les propriétés générales des granulats


NORME EUROPÉENNE Méthodes d’échantillonnage

Prüfverfahren für allgemeine Eigenschaften von Gesteinskörnungen


EUROPÄISCHE NORM Probenahmeverfahren

DESCRITTORI Aggregato, campionamento, campione, addetto alla campionatura, marcatura

ICS 91.100.20

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 26 luglio 1996.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche.
Gli elenchi aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali
corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centra-
le oppure ai membri del CEN.
Le norme europee sono emanate in tre versioni ufficiali (inglese, francese e te-
desca). Traduzioni nella lingua nazionale, fatte sotto la propria responsabilità
da membri del CEN e notificate alla Segreteria Centrale, hanno il medesimo
status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spa-
gna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

 CEN 1996
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 1 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 154 "Aggre-
gati", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito la status di norma nazionale, o me-
diante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro febbraio
1997, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro febbraio 1997.
La presente norma europea appartiene ad una serie di norme relative alle prove per de-
terminare le proprietà generali degli aggregati come di seguito elencato.
prEN 932-2 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Metodi per la riduzione dei campioni di laboratorio
EN 932-3 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Procedura e terminologia per la descrizione petrografica
semplificata
prEN 932-4 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Sistema quantitativo e qualitativo per la descrizione e la pe-
trografia1)
prEN 932-5 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Attrezzatura comune e calibrazione
prEN 932-6 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Definizioni di ripetibilità e di riproducibilità
prEN 932-7 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Criteri di conformità per i risultati delle prove1)
I metodi di prova relativi ad altre proprietà degli aggregati sono trattati nelle parti delle se-
guenti norme europee:
EN 933 Metodi di prova per determinare le caratteristiche geometriche de-
gli aggregati
EN 1097 Metodi di prova per determinare le caratteristiche meccaniche e fi-
siche degli aggregati
EN 1367 Metodi di prova per determinare le proprietà termiche e l’alterabi-
lità degli aggregati
EN 1744 Metodi di prova per determinare le caratteristiche chimiche degli
aggregati
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, i seguenti Paesi sono tenuti ad adot-
tare la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germa-
nia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Re-
gno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.

1) In corso di preparazione.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 2 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica i metodi per ottenere campioni di aggregati da for-
niture, da impianti di preparazione e di trattamento, ivi compresi le scorte.
Scopo del campionamento è di ottenere un campione globale che sia rappresentativo del-
la media delle proprietà del lotto.
I metodi descritti nella presente norma europea sono altresì adatti per ottenere prelievi
che possono essere sottoposti a prova separatamente.
Sono anche indicati metodi per la riduzione dei campioni.
I metodi specificati nella presente norma europea sono basati su procedimenti manuali.
Si possono usare anche campionatori o riduttori di campioni meccanici o automatici. I cri-
teri per la progettazione e la valutazione di tale apparecchiatura sono indicati nell'appendice A.
I metodi specificati nella presente norma europea sono limitati agli utilizzi in ingegneria civile.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presen-
te norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizio-
ne della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
prEN 932-5 Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Attrezzatura comune e calibrazione

3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano le definizioni seguenti.

3.1 lotto: Quantitativo di produzione, quantitativo di fornitura, quantitativo parziale di conse-


gna (carico di vagone ferroviario, carico di autocarro, carico di nave) o scorta prodotto in
una sola volta in condizioni ritenute uniformi.
Nota In un procedimento continuo la quantità prodotta in un periodo concordato viene considerata come
un lotto.

3.2 prelievo: Quantità di materiale prelevato da un lotto con una operazione dell'apparecchia-
tura di campionamento.

3.3 campione globale: Aggregazione di prelievi.

3.4 campione rappresentativo: Campione globale ottenuto da prelievi separati secondo un


piano di campionamento che rende probabile che la qualità di tale campione corrisponda
a quella del lotto.

3.5 sottocampione: Campione ottenuto da prelievi o da un campione globale con un proce-


dimento di riduzione di campione.

3.6 campione di laboratorio: Campione ridotto derivato da un campione globale per prove di
laboratorio.

3.7 addetto alla campionatura: Persona o insieme di persone operanti, come gruppo od or-
ganismo, che prelevano abitualmente campioni.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 3 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

4 PRINCIPI DI CAMPIONAMENTO
Un campionamento ed un trasporto adeguati ed appropriati rappresentano un prerequisi-
to per una analisi in grado di dare risultati attendibili. L'uso corretto delle apparecchiature
specificate serve ad evitare campionature falsate.
Le variazioni di campionamento causate dalla eterogeneità del lotto vengono ridotte a un
livello accettabile prelevando un numero adeguato di prelievi. Se l'aggregato viene omo-
geneizzato mediante processi di produzione, un solo prelievo importante può essere rap-
presentativo del lotto.
I prelievi vengono scelti a caso da tutte le parti del lotto che il campione globale deve rap-
presentare. Gli aggregati dai quali non si possono ottenere prelievi (in quanto non acces-
sibili o per altre ragioni pratiche) non devono essere considerati come parte del lotto rap-
presentato dal campione globale. Per esempio se i prelievi vengono effettuati da aggre-
gati scaricati da un silo, il campione globale rappresenta gli aggregati scaricati e non quelli
rimasti nel silo.
L'addetto al campionamento deve essere informato dello scopo del campionamento.

5 CAMPIONE GLOBALE, QUANTITÀ E NUMERO DEI PRELIEVI


La quantità del campione globale deve essere calcolata tenendo conto della natura e del
numero delle prove, delle dimensioni degli aggregati e della loro massa volumica.
Se vi è necessità di sottoporre a prova prelievi separati, invece del campione globale, la
quantità dei prelievi deve essere calcolata sulla base degli stessi parametri sopra indicati.
Scegliere il numero dei prelievi, presi per formare il campione globale, sulla base delle
passate esperienze di campionamento per aggregati simili provenienti da condizioni di
produzione similari.
Tali esperienze devono essere basate preferibilmente sui risultati dei resoconti di prova.
Nota 1 Si consiglia di calcolare la massa minima di un campione globale secondo l’equazione seguente:
M = 6 × D × ρb
dove:
M è la massa del campione, in kilogrammi;
D è la dimensione massima dei granuli, in millimetri;
ρb è la massa volumica in mucchio, in megagrammi per metro cubo, determinata come spe-
cificato nel prEN 1097-3.
Nota 2 Una procedura che i produttori possono utilizzare per controllare se il numero di prelievi che stanno
effettuando è adeguato ai loro prodotti e procedimenti è indicata nell'appendice B.

6 PIANO DI CAMPIONAMENTO
Si deve predisporre un piano di campionamento prima di effettuare i campionamenti stes-
si, tenendo conto della dimensione dell'aggregato, della natura e dimensione del lotto,
delle circostanze ambientali e degli scopi del campionamento. Detto piano deve com-
prendere:
- il tipo degli aggregati;
- lo scopo del campionamento, ivi compresa una lista delle proprietà da sottoporre a
prova;
- l'identificazione dei punti di campionamento;
- la massa approssimativa dei prelievi;
- il numero dei prelievi;
- le apparecchiature di campionamento da impiegare;
- i metodi di campionamento e di riduzione dei campioni con riferimento alle clausole
della presente norma europea;
- le marcature, l'imballaggio e la spedizione dei campioni.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 4 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

7 APPARECCHIATURA
Tutte le apparecchiature devono conformarsi ai requisiti generali del prEN 932-5.
Nota 1 Consigli generali circa le apparecchiature da utilizzare nel campionamento e nella riduzione del
campione vengono forniti nell'appendice A.
In tutti i casi la larghezza w dell'apertura dell'apparecchiatura usata per il campionamento
non deve essere minore di tre volte rispetto la dimensione maggiore dell'aggregato del
lotto e, in nessun caso, minore di 10 mm.
Nota 2 Quanto sopra vale anche per le dimensioni indicate nelle figure dell'appendice A.
Nell'appendice A viene anche indicata l'apparecchiatura da utilizzare per la riduzione dei
campioni.
Nota 3 In tutti i casi si possono usare apparecchiature alternative purché le dimensioni essenziali dell'am-
piezza dell'apertura e della lunghezza siano rispettate e sempre che gli apparecchi possano essere
utilizzati per soddisfare i metodi di campionamento descritti in 8 ed i metodi di riduzione descritti in 9.

8 PROCEDURE DI CAMPIONAMENTO

8.1 Generalità
Si devono seguire i regolamenti di sicurezza e di ergonomia.
Nota 1 I metodi di campionamento comportano inevitabilmente che gli addetti al campionamento lavorino
vicino all'impianto di trattamento e ai veicoli in movimento. Coloro che si occupano della program-
mazione e dell'esecuzione dei campionamenti dovrebbero lavorare a stretto contatto con la direzio-
ne operativa per garantire la sicurezza del lavoro.
Nota 2 Gli aggregati dovrebbero essere prelevati preferibilmente da nastro trasportatore fermo o dal flusso
di materiale. I prelievi dovrebbero essere eseguiti a intervalli regolari durante tutto il periodo di mo-
vimentazione del lotto.
Nota 3 Quando si effettua il campionamento da mucchio, come descritto in 8.8 è difficile mantenere il prin-
cipio dei prelievi a caso su tutte le parti del lotto perché la segregazione può essere causa di risultati
di campionamento falsati. Pertanto tale metodo dovrebbe essere, per quanto possibile, evitato.
I prelievi manuali a mezzo di palette o simili non devono essere effettuati su materiali in
movimento.

8.2 Campionamento da nastro trasportatore fermo


Nota 1 Il campionamento dovrebbe avere inizio dopo un’avviamento preliminare per accertare che even-
tuali irregolarità di scorrimento non causino il prelievo di un campione falsato.
Tutti i prelievi devono essere effettuati nello stesso punto di campionamento. Il materiale
deve essere prelevato attraverso la sezione trasversale completa del nastro trasportatore
ad ogni prelievo.
Nota 2 Si dovrebbe usare l'attrezzo di campionamento A.3 per separare il materiale da prelevare come pre-
lievo al punto di campionamento. In alternativa, si può usare una paletta o un pezzo piano di metallo
per separare il prelievo dal materiale che rimane sul nastro ad entrambe le estremità. Tale prelievo
deve avere lunghezza pari a circa tre volte l'ampiezza del flusso di materiale sul nastro oppure una
massa minima calcolata in base all'equazione di cui in 5.

8.3 Campionamento al nastro e ai punti di scarico dello scivolo


Nota 1 Un'apparecchiatura meccanica costituisce il mezzo più pratico per il prelievo di campioni dal nastro
e dai punti di scarico dello scivolo.
Se possibile dovrebbero essere evitati i prelievi a mano a causa sia degli errori sia dei pericoli che
ciò comporta.
Il periodo durante il quale si deve eseguire il campionamento deve essere suddiviso in un
numero di intervalli uguali, e un prelievo deve essere eseguito a metà di ogni intervallo.
Il prelievo deve essere eseguito facendo passare il recipiente di campionamento, ovvero
la scatola di campionamento (vedere A.4) attraverso il flusso di scarico con movimento
uniforme, accertandosi che venga intercettata la completa sezione trasversale del flusso
del materiale.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 5 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Nota 2 Quando opportuno, il campionamento dovrebbe essere iniziato dopo un avviamento preliminare per
assicurarsi che le possibili irregolarità di flusso non diano luogo al prelievo di campioni falsati.
Nota 3 Si possono prelevare campioni anche allo scarico di un crivello con lo stesso metodo.

8.4 Campionamento di aggregati trasportati pneumaticamente


Il campionamento da trasporto pneumatico in un impianto deve essere eseguito in confor-
mità con 8.3 e a mezzo di apparecchiatura per campionamento installata dal produttore.
Tale apparecchiatura per campionamento, basata essenzialmente sul principio di deriva-
zione, deve essere progettata in modo che l'intero flusso dell'aggregato possa essere in-
terrotto per dirigere il flusso verso la derivazione.

8.5 Campionamento di aggregati imballati


Quando gli aggregati sono imballati in sacchi, fusti o altri piccoli contenitori, il campione
globale deve essere costituito scegliendo un numero di colli a caso.
Nota Come prelievo si può prendere un collo intero, oppure usare la sonda di campionamento (vedere
A.6) per prelevare un campione da ciascuno dei colli prescelti, oppure ognuno dei colli prescelti può
essere ridotto con una delle procedure descritte in 9.
Quando possibile si devono eseguire scelte di colli a caso, scegliendo dei colli a intervalli
casuali al loro passaggio attraverso un punto prescelto di campionamento durante il cari-
co o lo scarico, oppure numerando tutti i colli e usando numeri casuali (vedere appendici
D ed E).

8.6 Campionamento di materiale da elevatori a tazza, caricatori a pale o benne


Ogni prelievo deve essere costituito dall'intero contenuto di una benna o di una cucchiaia.
Nota Quando il prelievo così ottenuto è troppo grande, si dovrebbe eseguire la riduzione con uno dei me-
todi descritti in 9, oppure detto prelievo dovrebbe essere scaricato in modo da formare un piccolo
mucchio dal quale effettuare il prelevamento in conformità a 8.8.

8.7 Campionamento da silo


Il prelievo deve essere eseguito ad un punto di estrazione in conformità a 8.3.
Il silo deve essere aperto a sufficienza per consentire un flusso uniforme di materiale sen-
za segregazione e ciò richiede un'apertura di diametro almeno tre volte maggiore del dia-
metro massimo dei granuli. Per aggregati, con dimensione minima maggiore di 32 mm, è
necessaria un'apertura di almeno 200 mm.

8.8 Campionamento da mucchi


Devono essere prelevati campioni di dimensioni approssimativamente uguali da punti dif-
ferenti a differenti altezze o profondità distribuite su tutto il mucchio (vedere figura 1).
L'ubicazione e il numero di prelievi deve tener conto del modo in cui il mucchio è stato realiz-
zato, della sua forma e della possibilità di segregazione nell'ambito del mucchio.
Si deve effettuare il prelievo, usando una paletta (vedere A.1), una pala (vedere A.2) o
una sonda (vedere A.7), dal punto più profondo di ogni foro.
figura 1 Campionamento da mucchi piani

Nota I mucchi conici presentano problemi particolari.


Nell'appendice C vengono riportate altre indicazioni per il campionamento da tali mucchi.

8.9 Campionamento da carri ferroviari, autocarri e navi


I campionamenti di aggregati pressoché monogranulari e di aggregati fini che fluiscono li-
beramente da autocarri possono essere effettuati come descritto in 8.8.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 6 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Il campionamento di aggregati fini da autocarri può essere eseguito anche utilizzando il


tubo di campionamento (vedere A.5). Ogni prelievo deve essere eseguito inserendo il tu-
bo verticalmente in tutta la profondità dell'aggregato.
In altre situazioni può non essere possibile eseguire una appropriata campionatura da
carri ferroviari, autocarri o navi. Perciò il campionamento deve essere eseguito, dove pos-
sibile, durante il carico o lo scarico in conformità con 8.2, 8.3 o 8.6.
Soltanto quando ciò non è possibile, l'aggregato deve essere scaricato per formare un
mucchio, dal quale effettuare il prelievo secondo 8.8.

9 RIDUZIONE DEI CAMPIONI

9.1 Generalità
La procedura descritta in 9.2 deve essere preferibilmente utilizzata per la preparazione di
campioni di laboratorio da campioni globali di aggregati. Si possono impiegare le proce-
dure descritte in 9.4, 9.5 e 9.6 quando le altre non risultano adatte o mancano le attrezza-
ture. Inoltre tutte le procedure possono essere usate anche in combinazione, per esempio
la quartatura in una limitata fase preliminare di riduzione seguita da riduttore a comparti.
Nota Per gli aggregati con dimensione maggiore di 63 mm, può essere opportuno separare gli aggregati
di oltre 63 mm e trattarli separatamente.
Se necessario, il campione globale deve essere portato allo stato di libero flusso, ma non
talmente asciutto da causare la perdita o l'agglomerazione dei grani fini.
Per la miscelazione e le altre operazioni, che richiedono un piano di lavoro, utilizzare una
superficie pulita, piana, dura quale una bacinella per campionamento (vedere A.9) o una
piastra di vetro (per i fini). Se serve una paletta, questa deve essere conforme al 7.
Il separatore rotante di campioni, se disponibile, è preferito per la riduzione di campioni.

9.2 Riduzione di un campione globale a mezzo di un riduttore a scomparti


Mettere il campione globale in un apposito contenitore e mettere in posizione i due racco-
glitori del riduttore a scomparti (vedere A.10). Versare l'aggregato dalla parte lunga della
tramoggia lungo la linea mediana del riduttore.
Scartare gli aggregati che cadono dentro uno dei due raccoglitori. Ripetere tante volte
quanto necessario per raggiungere la quantità richiesta del campione di laboratorio.
Se il campione globale è troppo voluminoso per entrare nella tramoggia del riduttore, di-
videre il campione globale in sottocampioni sufficientemente piccoli, ridurre ciascuno di
essi con lo stesso numero di fasi di separazione e infine combinare i campioni ridotti.

9.3 Riduzione di prelievi a mezzo di un riduttore a scomparti


Quando i prelievi sono stati tenuti separati, usare la procedura descritta in 9.2 per ridurre
ogni prelievo con lo stesso numero di fasi di riduzione.
Se richiesto, combinare i prelievi ridotti formando così il campione di laboratorio.

9.4 Riduzione di un campione globale a mezzo di quartatura


Collocare il campione globale sul piano di lavoro e mescolarlo a fondo ammassandolo a
forma di cono, quindi rovesciarlo con una paletta per formare un nuovo cono.
Ripetere l'operazione tre volte. Nel formare il cono depositare ogni palata sulla sommità
del nuovo cono in modo che l'aggregato scorra tutto intorno al cono stesso e che gli ag-
gregati con differenti dimensioni siano uniformemente distribuiti e le varie granulometrie
ben mescolate.
Appiattire il terzo cono inserendo la paletta ripetutamente e verticalmente nella sommità
del cono, formando un mucchio piano di spessore e diametro uniformi.
Quartare il mucchio piano lungo due diagonali intersecandole ad angoli retti (vedere figura 2).
Scartare un paio di quarti opposti e ammucchiare il rimanente.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 7 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

figura 2 Riduzione di un campione mediante quartatura

Ripetere il processo di miscelazione e di quartatura fino ad ottenere la quantità richiesta


per il campione di laboratorio.
Nota L'impiego di una piastra o crociera di quartatura di legno o lamiera di metallo che possa essere for-
zata verso il basso attraverso il mucchio, spesso facilita la quartatura nei casi in cui il materiale tende
a segregare.

9.5 Riduzioni di prelievi per quartatura


Quando i prelievi sono stati tenuti separati, usare la procedura descritta in 9.4 per ridurre
ogni prelievo con lo stesso numero di fasi di quartatura e di miscelazione. Se necessario,
combinare i prelievi ridotti formando il campione di laboratorio.

9.6 Riduzione di campioni mediante paletta


Il frazionamento mediante paletta è un metodo di riduzione del campione nel quale un
campione globale viene diviso in un certo numero di sotto campioni di massa approssima-
tivamente uguale, uno o più dei quali viene poi conservato come campione di laboratorio.
Determinare la massa approssimativa m (in kilogrammi) del campione globale e il numero
n dei sottocampioni nei quali deve essere ridotto. Usare una pala in grado di sollevare al
massimo una massa (in kilogrammi) di m/(30 n) di aggregato. Prelevare palate dal cam-
pione globale e aggiungerle a ciascuno dei sottocampioni n a turno fino ad esaurimento
dell'intero campione globale.
Nota Per il frazionamento, una paletta può essere costituita da un qualsiasi attrezzo usato per raccogliere
l'aggregato dal piano di lavoro, per esempio una spatola da chimico o una paletta meccanica.
Usando numeri casuali (vedere appendici D ed E) scegliere a caso il sottocampione o i
sottocampioni che devono essere tenuti.

10 MARCATURA, IMBALLAGGIO E SPEDIZIONE DEI CAMPIONI


I campioni o i contenitori devono essere marcati in modo chiaro e indelebile.
La marcatura deve comprendere:
a) un codice unico, oppure
b) l'identificazione dei campioni di laboratorio, il luogo e la data di campionamento, e la
designazione del materiale.
I campioni di laboratorio devono essere imballati e trasportati in modo da conservare la lo-
ro condizione al momento del campionamento, per esempio gli aggregati misti devono es-
sere imballati in idonei contenitori in modo che i granuli fini non vadano perduti nel trasporto.
Se necessario, per mantenere il contenuto di umidità o il tenore di sostanze volatili dei
campioni di laboratorio, i contenitori devono avere una chiusura ermetica.

11 RAPPORTO DI CAMPIONAMENTO
L'addetto al campionamento deve predisporre un rapporto di campionamento per ogni
campione di laboratorio o per ogni gruppo di campioni di laboratorio provenienti da una
unica fonte. Detto rapporto deve fare riferimento alla presente norma europea e deve in-
dicare:
a) l'identificazione del rapporto di campionamento (numero di serie);

UNI EN 932-1:1998 Pagina 8 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

b) la marcatura e l'identificazione del campione di laboratorio;


c) la data e il luogo del campionamento;
d) il tipo di classificazione e le dimensioni del lotto;
e) il punto di campionamento o l'identificazione del lotto campionato;
f) un riferimento al piano di campionamento preparato in conformità al 6;
g) il nome dell'esecutore/i della campionatura.
Nota Secondo le circostanze possono essere importanti altre informazioni. La figura 3 offre un esempio
di un rapporto di campionamento esauriente.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 9 di 24


EN 932-1 Identificazione del rapporto di campionamento Procedura di campionamento utilizzata (vedere 8):
(numero di serie):
figura

Apparecchiatura usata: scatola/telaio/canna a punta/tubo/paletta/pala meccanica:


Marchio d’identificazione del campione di laboratorio:
3

Numero dei colli: Massa dei prelievi:


Descrizione dell’aggregato campionato
Numero dei prelievi:
Nome della cava o dell’impianto di produzione:

Altre osservazioni:
Nome del produttore:

UNI EN 932-1:1998
Metodo di riduzione dei campioni:
Tipo: roccia frantumata/sabbia/ghiaia/... terrestre/marina:

Spedizione dei campioni:


Dimensione massima dell’aggregato:

Operatore - Nome in maiuscolo:


Natura del lotto: mucchio/silo/carro ferroviario/....:
Esempio di rapporto di campionamento

Particolari del contratto


Impiego cui l’aggregato è destinato:
Identificazione del contratto:
Ubicazione del/i punto/i di campionamento:
Nome e indirizzo del richiedente il campionamento:
.............................................................................................................................
Identificazione del lotto:
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1

............................................................................................................................
............................................................................................................................
Dimensioni del lotto:
Nomi delle persone presenti al campionamento:
............................................................................................................................
Altre osservazioni (per esempio avvertimenti, se necessario): ............................................................................................................................
............................................................................................................................
Descrizione del metodo di campionamento ............................................................................................................................
............................................................................................................................
Data e ora del campionamento:

Riferimento al piano di campionamento adottato, se scritto: Firme: ................................................................................................................


................................................................................................................
Condizioni meteorologiche al momento del campionamento: ................................................................................................................
................................................................................................................
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Pagina 10 di 24
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE A ESEMPI DI ATTREZZATURA PER IL CAMPIONAMENTO E PER LA RIDUZIONE DEI


(informativa) CAMPIONI

A.1 Paletta (vedere figure A.1 e A.2)


I requisiti dimensionali sono indicati in 7.
figura A.1 Esempio di paletta per campiona- figura A.2 Esempio di paletta per campiona-
mento con sezione trasversale ret- mento con sezione trasversale cir-
tangolare colare

A.2 Pala (vedere figura A.3)


I requisiti dimensionali sono indicati in 7.
figura A.3 Esempio di pala

A.3 Telaio di campionamento (vedere figura A.4)


Le fiancate del telaio di campionamento sono parallele; la loro forma è realizzata per
adattarsi al nastro trasportatore e la loro lunghezza è approssimativamente pari all'am-
piezza del nastro stesso. Le fiancate dell'armatura del telaio di campionamento sono suf-
ficientemente alte per impedire che delle particelle trabocchino. La larghezza w ha dimen-
sione almeno 3 volte maggiore delle dimensioni massime delle particelle.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 11 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

figura A.4 Esempio di telaio di campionamento

A.4 Scatola per campionamento (vedere figura A.5)


I fianchi della scatola per campionamento sono verticali e le pareti opposte sono parallele.
Gli orli alla sommità sono arrotondati. La capacità della scatola è tale che essa non viene
riempita per più della metà per ciascun prelievo. La larghezza w dell'apertura è conforme
al 7. La lunghezza l dell'apertura è sufficientemente grande da permettere l'intercettazio-
ne dell'intero flusso di materiale. La profondità della scatola per campionamento è tale da
impedire la fuoruscita di particelle.
figura A.5 Esempio di una scatola di campionamento
Legenda
1 Direzione del movimento durante l'uso

A.5 Tubo di campionamento (vedere figura A.6)


Il tubo di campionamento consiste di due tubi, l'uno dentro l'altro. Ambedue i tubi hanno
delle aperture lungo il loro lato operativo di modo che, facendo rotare un tubo nei confronti
dell'altro, l'aggregato può entrare nel tubo di campionamento e rimanervi imprigionato.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 12 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

figura A.6 Esempio di tubo di campionamento

La lunghezza l del tubo di campionamento deve essere compresa tra 1 000 mm e 2 000 mm.
La larghezza w delle aperture dei tubi interno ed esterno è conforme al 7.
Lo spessore delle pareti dei tubi deve poter sopportare l'uso normale senza deformarsi.

A.6 Canna a punta di campionamento (vedere figura A.7)


La canna a punta di campionamento è un tubo lungo, liscio, con la parte terminale tagliata
obliquamente.
Per effettuare prelievi da un mucchio, la lunghezza l della canna è compresa fra 1 000 mm
e 2 000 mm. Il diametro interno w è conforme al 7. Per campionamento da imballi, la can-
na dovrebbe essere sufficientemente lunga per raggiungere tutto il materiale contenuto.
figura A.7 Esempio di canna a punta di campionamento

A.7 Paletta e benne per campionamento


I requisiti dimensionali sono indicati in 7.

A.8 Criteri per apparecchiatura di campionamento meccanico


L'apparecchiatura per il campionamento meccanico è progettata in modo che ogni parti-
cella di un lotto abbia la stessa probabilità di far parte del campione globale.
L’apparecchiatura dovrebbe assicurare:
- che non si producano straripamenti né versamenti di materiale;
- che non si producano intasamenti né intralci al fluire degli aggregati nell'apparecchio;
- che abbia luogo un completo svuotamento del contenitore dei campioni;
- che non venga introdotto nell'aggregato prelevato alcun altro materiale (per esempio,
proveniente dai raschiatori dei nastri trasportatori e dalle pulegge);
- che il deterioramento dei granuli sia ridotto al minimo;

UNI EN 932-1:1998 Pagina 13 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

- che l'apparecchio tagli una sezione trasversale completa del flusso degli aggregati;
- che l'apparecchio tagli il flusso degli aggregati su un piano perpendicolare al percorso
medio della traiettoria, o lungo un arco normale al suddetto percorso;
- che l'apparecchio entri nel flusso degli aggregati alla stessa velocità uniforme ogni-
qualvolta viene effettuato un prelievo;
- che la geometria dell'apertura di taglio consenta che ogni punto nel flusso venga ta-
gliato per lo stesso intervallo di tempo;
- che la larghezza dell'apertura di taglio sia conforme con i requisiti per w in 7;
- che la velocità dello strumento di taglio non superi 0,3 (1 + w0/w) m/s dove w è l'effet-
tiva larghezza dell'apertura di taglio e w0 è il valore minimo consentito in 7.
Nota 1 Le ISO 1988 e ISO 3082 (vedere appendice E) danno suggerimenti sulla progettazione e il controllo
di macchine adatte al tipo di lavoro e riportano figure che indicano i principi riguardanti le apparec-
chiature di campionamento meccaniche.
Nota 2 In merito al campionamento automatico, altri dispositivi di suddivisione a scomparti eccetto le sca-
tole di separazione, sono accettabili sempre che vengano seguite le raccomandazioni di A.10.

A.9 Bacinella per campionamento


La bacinella dovrebbe essere realizzata in materiale liscio resistente alla corrosione e ab-
bastanza grande per poter mescolare il campione senza tracimazioni.

A.10 Divisore a scomparti (vedere figura A.8)


Il numero degli scomparti del divisore deve essere pari e non minore di 8. La larghezza
degli scomparti dovrebbe essere almeno doppia rispetto alla dimensione massima degli
aggregati per evitare intasamenti.
figura A.8 Esempio di un divisore a scomparti

A.11 Separatori rotanti di campioni


Nelle figure A.9 e A.10 sono riportati esempi di divisori rotanti (vedere 9.1) per aggregati
grossi e fini.

A.12 Contenitori
I contenitori per il trasporto devono essere puliti, impermeabili, non assorbenti, quali per
esempio sacchi di plastica di almeno 100 µm di spessore o secchielli.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 14 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

figura A.9 Esempio di un divisore rotativo per aggregato grosso

figura A.10 Esempio di un divisore rotativo per aggregati fini

UNI EN 932-1:1998 Pagina 15 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE B DETERMINAZIONE DELLA VARIABILITÀ DEL CAMPIONAMENTO


(informativa)

B.1 Introduzione
Questa procedura può essere impiegata per controllare che il numero (k) dei prelievi ef-
fettuati per ottenere il campione principale risulti adeguato al metodo di prova usato. Essa
consente di misurare il valore dello scarto tipo di campionamento e di confrontarlo con lo
scarto tipo di ripetibilità. Se lo scarto tipo di campionamento supera lo scarto tipo di ripe-
tibilità, il numero dei prelievi dovrebbe essere aumentato da k a k ' (vedere B.4).

B.2 Procedimento
Utilizzando il metodo di campionamento che deve essere valutato, prelevare in doppio
campioni globali in almeno 15 occasioni. Ogni campione globale deve essere ridotto a
campione di laboratorio, dopo di che si ottengono due porzioni di prova da ogni campione
di laboratorio. Su ogni porzione di prova si ottiene un risultato impiegando la procedura
scelta allo scopo. Le occasioni di campionamento possono essere distribuite lungo un pe-
riodo di tempo esteso.

B.3 Calcoli
Le seguenti equazioni sono valide soltanto per campionamenti effettuati in doppio.
n è il numero di occasioni in cui sono prelevati campioni globali in doppio;
i = 1, 2 ... n viene usato per indicare le occasioni;
A e B vengono usati per distinguere due campioni globali presi nella stessa occasione;
mAi è la media dei due risultati di prova del campione A, occasione i;
mBi è la media dei due risultati di prova del campione B, occasione i;
dAi è la differenza fra due risultati di prova del campione A, occasione i;
dBi è la differenza fra due risultati di prova del campione B, occasione i;
Calcolo:
Media generale: x = Σ ( m Ai + m Bi ) ⁄ ( 2 n )
2 2
Varianza di ripetibilità: V r = Σ ( d Ai + d Bi ) ⁄ ( 4 n )
2
Varianza fra campioni: V s = Σ ( m Ai Ð m Bi ) ⁄ ( 2 n )

Scarto tipo di ripetibilità: σ r = Vr

Scarto tipo del campione: σ s = ( V s Ð 0,5 V r )

B.4 Adattamento del numero di prelievi


Se σs > σr, allora il numero dei prelievi utilizzati viene aumentato per ottenere campioni
globali per il metodo di prova usato per la valutazione.
Un numero adeguato di prelievi k ' può essere stimato con l’equazione seguente:
2
k ' = k ( σs ⁄ σr)
dove:
k' è il numero richiesto di prelievi;
k è il numero di prelievi effettuati per campione globale in B.2;
σr è lo scarto tipo di ripetibilità;
σs è lo scarto tipo del campione.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 16 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE C ESEMPI DI METODI PER CAMPIONAMENTI DA MUCCHI CONICI


(informativa)

C.1 Campionamento dall'interno di un mucchio utilizzando una pala meccanica


L'aggregato di un mucchio è suscettibile di segregazione; pertanto è meglio, quando pos-
sibile, prelevare dall'interno e non soltanto vicino alla superficie. Questo vale particolar-
mente per gli aggregati grossi.
Si utilizza una pala meccanica per scoprire una superficie di campionamento all'interno
del mucchio. Si prelevano un certo numero di secchi dalla superficie di campionamento e
si forma un mucchio di campionamento, quindi con una pala si effettuano alcuni prelievi
da posizioni scelte a caso nel mucchio.

C.2 Campionamento a mano di mucchi di aggregati fini


In generale i prelievi a mano di campioni sono possibili soltanto vicino alla superficie.
Nel caso di aggregati fini, in un mucchio conico (avente base approssimativamente circo-
lare), nel quale non compaiono evidenti segni di segregazione, la distribuzione dei volumi
è quella illustrata nella figura C.1. Pertanto i prelievi saranno 19 volte maggiori alla base
e 7 volte maggiori al centro rispetto al terzo superiore del mucchio.
Nel caso di aggregati fini, in un mucchio prismatico (con base più lunga in una direzione
che nell'altra), nel quale non compaiono evidenti segni di segregazione, la distribuzione
dei volumi è quella illustrata nella figura C.2. Pertanto i campioni saranno 5 volte maggiori
alla base e 3 volte maggiori al centro rispetto al terzo superiore del mucchio.
figura C.1 Distribuzione del volume in un muc- figura C.2 Distribuzione del volume in un muc-
chio conico di aggregati fini o di chio prismatico di aggregati fini o di
aggregati pressoché monogranulari aggregati pressoché monogranulari
(1:7:19) (1:3:5)

Introducendo una tavola di legno o una lamiera di metallo entro il mucchio nel punto scel-
to per effettuare il prelievo subito sotto, si evita che il materiale di superficie precipiti
nell'incavo [vedere figura C.3, modalità a)]. La superficie del mucchio dovrebbe essere ri-
mossa fino a una profondità pari ad almeno il doppio della dimensione massima dell'ag-
gregato, prima di effettuare un prelievo.
Questo procedimento può non essere realizzabile con materiale grossolano.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 17 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

figura C.3 Campionamento da mucchi conici usando una tavola di legno o una lastra metallica [modalità a)] e
usando una canna a punta con estremità obliqua [modalità b)]

Le canne a punta di campionamento (vedere A.6) possono essere adatte anche per cam-
pionare sabbia; la canna viene introdotta orizzontalmente o in leggera pendenza verso
l'alto entro il mucchio al punto di campionamento [vedere figura C.3, modalità b)].

C.3 Campionamento manuale da mucchi di materiale grossolano


Al momento di effettuare prelievi da mucchi di aggregati grossolani si devono prendere in
considerazione il modo in cui è stato costituito il mucchio e la conseguente segregazione
per decidere dove prelevare i campioni. Un esempio di segregazione di un mucchio rea-
lizzato consentendo al materiale di cadere dall'estremità di un trasportatore fisso è indica-
to nella figura C.4. Il campionamento dovrebbe essere effettuato conformemente alla ef-
fettiva segregazione.
figura C.4 Composizione schematica di un mucchio conico di aggregati con segregazione
Legenda
1 Aggregato fine
2 Aggregato medio
3 Aggregato grossolano

UNI EN 932-1:1998 Pagina 18 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE D USO DI NUMERI CASUALIZZATI PER LA SELEZIONE CASUALE


(informativa)

D.1 Principi generali D.2 Esempio per l'uso di numeri casualizzati


per la selezione casuale
Un campione casuale di n ele- n = 7 sacchi scelti a caso da un lotto di 70 sacchi.
menti viene preso da un lotto
che consiste di N elementi.

Gli elementi del lotto sono nu- I sacchi sono numerati da 1, 2 ... 70.
merati con 1, 2, ..., N.

Se N consiste di K cifre, i nu- N = 70 è un numero di 2 cifre (K = 2); perciò ven-


meri casuali di K cifre sono gono presi numeri di 2 cifre nel prospetto D.1.
presi dal prospetto D.1.

Una cifra iniziale arbitraria vie- La cifra arbitraria di partenza potrebbe essere per
ne scelta nel prospetto D.1. esempio la cifra 9 nella fila 14 nella 31ª colonna
del prospetto D.1.

Una serie di numeri di cifre K Iniziando da questa cifra i numeri successivi di


casuali viene letta da sinistra a due cifre sono letti da sinistra a destra:
destra iniziando con la cifra di (93) (00) 57 (00)
partenza. 29 49 (73) 56
66 65 (89) (80)
[49] (77) 45 {73...}

Un numero di cifra K non viene I numeri 93, 00, 73, 89, 80 e 77 fra parentesi tonde
considerato se non vi è alcun non sono considerati non essendovi sacchi con
elemento con questo numero. tali numeri.
Un numero di cifre K non viene Il numero 49 fra parentesi quadre viene scartato
considerato se questo numero perché già indicato prima.
è già indicato.

Gli elementi con i primi n I 7 sacchi con i numeri 57, 29, 49, 56, 66, 65 e 45
numeri non scartati vengono sono scelti come campione.
tutti campionati. (I numeri fra le graffe che iniziano con 73 vengono
scartati perché n = 7 sacchi sono già stati scelti).

UNI EN 932-1:1998 Pagina 19 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

prospetto D.1 Numeri casualizzati

colonna

riga 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
1 5 7 2 2 4 5 0 3 0 7 8 9 1 7 0 6 6 7 2 3 5 5 1 9 2
2 1 1 8 8 2 3 6 1 4 8 9 9 2 0 7 0 4 7 9 5 8 2 2 9 6
3 4 2 6 3 0 5 2 6 3 2 0 7 8 3 3 2 9 4 8 8 7 7 3 2 8
4 9 8 2 2 3 3 2 6 5 3 2 3 2 4 2 6 8 6 9 3 5 8 4 2 8
5 7 7 0 7 5 8 0 1 7 9 3 6 9 9 5 9 5 5 4 6 0 1 2 1 1
6 7 2 6 2 6 7 9 2 7 2 0 7 5 8 1 1 8 2 7 5 3 4 2 1 5
7 9 7 2 9 9 0 6 3 2 1 4 5 8 6 9 9 8 9 8 5 5 9 4 7 4
8 9 4 4 9 5 5 3 9 5 6 5 1 4 3 0 6 3 9 8 4 2 5 5 9 8
9 2 2 6 1 5 5 6 4 6 6 4 0 2 0 4 6 7 8 6 8 8 8 0 1 3
10 8 1 0 2 9 8 2 0 3 5 5 0 7 7 4 0 4 3 8 8 2 2 5 8 4
11 1 5 3 1 2 5 5 2 9 6 4 0 6 5 3 9 7 9 7 7 0 3 5 9 7
12 8 6 4 8 2 6 1 4 8 6 4 1 2 6 2 5 0 9 4 6 8 2 1 3 3
13 7 0 2 4 2 8 7 2 0 3 3 5 9 9 8 2 9 8 6 8 4 8 8 1 1
14 1 3 5 9 9 7 2 6 5 7 0 6 9 4 1 7 0 0 4 9 6 4 7 1 2
15 8 9 8 0 4 9 7 7 4 5 7 3 3 2 2 0 4 9 1 6 4 2 2 6 6
16 2 9 5 1 4 2 7 2 6 8 8 7 4 4 9 6 7 0 6 3 2 7 2 4 6
17 4 5 0 5 0 5 6 3 7 0 7 0 8 7 1 4 7 4 6 8 4 6 6 7 5
18 6 9 5 9 7 4 2 3 2 6 8 6 5 3 0 3 7 2 3 3 2 5 2 0 9
19 2 8 8 6 1 3 1 8 8 5 4 9 0 1 6 2 4 0 3 1 9 1 0 0 6
20 8 8 5 2 8 5 2 6 1 8 9 1 5 6 0 1 2 0 8 3 7 1 5 5 8
21 1 2 1 4 8 4 0 6 0 1 7 4 0 1 4 8 1 8 9 0 1 1 9 8 1
22 5 1 5 2 9 9 9 2 2 3 8 1 4 6 5 5 4 4 9 1 5 4 8 3 8
23 0 9 9 3 5 4 6 5 0 3 7 1 0 9 1 1 5 8 6 1 3 4 5 6 4
24 7 8 7 7 5 2 7 4 5 6 7 4 0 1 6 8 2 7 6 4 3 3 4 9 8
25 2 4 8 0 4 0 3 4 4 1 2 0 9 3 3 9 9 8 3 8 0 5 4 6 9
26 1 8 7 8 0 7 2 7 6 5 4 5 6 8 6 9 8 6 5 2 1 3 5 2 9
27 4 3 2 8 3 0 3 3 4 5 9 4 5 3 3 1 3 0 8 7 2 2 1 8 0
28 3 4 8 0 3 3 0 3 7 9 8 2 0 1 4 3 0 2 1 8 7 5 6 7 6
29 9 2 4 8 1 3 9 1 9 7 0 6 9 3 4 2 3 4 2 5 6 9 6 6 0
30 1 9 6 1 3 0 0 7 8 7 6 8 5 5 6 9 5 1 0 5 2 6 1 1 6
31 6 7 4 1 3 2 4 3 3 5 0 6 2 5 7 3 9 6 2 3 5 7 3 0 6
32 2 6 2 5 6 6 8 1 8 2 0 2 9 8 1 8 8 9 9 9 1 5 6 9 5
33 3 3 0 2 7 2 8 6 8 3 6 0 4 2 9 4 8 2 9 6 4 6 3 9 7
34 5 7 5 4 2 4 7 2 0 9 9 1 0 2 5 4 5 9 1 4 3 3 5 1 3
35 2 9 3 7 2 4 2 1 9 0 1 5 5 7 0 2 6 8 8 6 3 9 8 1 4
36 2 6 0 4 1 6 5 3 8 7 9 5 1 5 1 1 7 5 2 0 0 5 4 5 4
37 9 2 3 2 8 6 6 6 1 8 8 1 4 8 5 0 2 6 2 9 2 0 3 9 6
38 3 3 8 7 2 2 3 8 8 7 8 7 4 2 2 6 7 7 6 7 1 4 3 8 7
39 3 0 8 4 3 3 7 0 3 1 9 0 8 1 4 7 8 2 4 9 3 1 6 2 0
40 5 3 4 2 8 0 9 5 0 8 9 9 5 7 2 2 1 4 0 6 5 6 3 9 9
41 7 3 2 1 9 0 3 5 6 2 6 1 0 9 6 7 6 9 4 1 1 8 2 8 4
42 1 1 5 3 6 4 2 4 8 9 9 6 5 0 8 4 4 3 2 1 6 5 3 7 3
43 0 3 2 2 2 4 0 5 3 8 4 5 8 8 0 4 8 1 8 7 3 7 5 8 4
44 0 2 9 4 3 9 9 3 4 3 6 4 2 5 3 7 7 2 6 6 9 4 2 1 5
45 4 9 0 0 3 6 0 3 4 7 0 6 4 5 0 7 8 3 5 9 9 4 8 7 9
46 9 9 7 5 6 9 6 5 3 7 5 1 1 8 5 1 6 7 3 5 1 6 5 6 7
47 0 4 1 0 9 2 4 4 3 5 0 8 2 7 6 4 3 4 5 7 0 9 2 1 8
48 7 7 5 7 4 2 0 1 7 8 8 2 4 7 4 4 5 5 4 9 0 8 9 6 9
49 1 5 4 7 5 8 3 9 2 0 9 1 0 8 3 8 0 9 0 0 2 3 0 5 2
50 1 0 8 5 1 7 6 9 3 3 4 7 0 7 5 3 4 4 1 9 3 4 0 2 7

riga 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

colonna

UNI EN 932-1:1998 Pagina 20 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

colonna

26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 riga
6 7 2 5 7 4 5 2 1 6 1 8 1 0 5 6 5 4 2 6 5 3 1 3 4 1
3 8 6 5 6 8 6 7 2 0 4 5 2 9 9 8 0 4 0 4 4 5 9 1 7 2
8 0 5 3 0 9 2 5 2 2 1 7 3 2 7 8 6 6 3 6 1 2 7 8 2 3
8 0 0 2 8 6 8 6 2 6 1 9 8 3 7 8 5 8 8 0 4 5 1 9 0 4
4 3 6 2 4 9 7 0 8 3 6 3 2 8 8 9 4 3 0 7 4 3 9 0 5 5
1 0 6 1 6 7 2 3 8 3 8 2 2 5 5 1 1 3 6 3 3 8 5 7 2 6
1 9 8 1 8 3 0 6 6 2 1 9 3 4 6 3 4 4 4 9 3 1 3 6 0 7
2 1 3 0 1 7 9 7 6 2 9 2 4 8 7 0 7 4 0 2 9 1 7 4 8 8
0 8 0 9 0 0 3 2 4 8 8 8 6 4 3 0 1 5 2 0 6 2 8 0 8 9
3 6 5 3 4 9 2 0 6 6 3 9 6 5 8 7 7 6 4 1 1 2 8 0 9 10
0 6 5 4 6 3 0 8 6 9 1 7 0 7 6 3 0 8 0 5 4 0 7 0 0 11
9 5 7 9 5 5 2 1 6 0 9 8 9 5 4 3 2 5 4 7 4 9 5 0 2 12
3 0 3 5 8 5 1 3 8 5 9 2 6 9 0 6 2 3 3 0 4 1 3 6 9 13
7 0 1 9 0 9 3 0 0 5 7 0 0 2 9 4 9 7 3 5 6 6 6 6 5 14
3 1 5 8 8 9 6 6 1 3 2 8 2 3 6 0 2 0 1 3 4 0 1 2 5 15
0 7 1 7 0 1 0 9 7 5 1 3 7 5 5 0 3 8 5 3 2 1 1 1 8 16
6 1 8 6 0 6 7 8 5 6 5 4 9 6 0 5 4 1 9 3 4 3 2 0 1 17
8 6 5 0 7 2 0 9 0 9 2 4 4 8 3 9 4 4 6 1 7 1 9 0 6 18
4 7 5 3 8 0 9 6 2 8 4 4 0 7 4 3 2 0 0 2 7 4 6 9 6 19
7 5 6 6 7 3 1 0 7 0 6 7 9 1 2 0 4 9 2 6 7 4 7 8 8 20
7 9 2 8 1 6 8 3 5 7 1 6 2 0 1 4 8 4 4 2 5 4 0 2 1 21
6 7 1 5 7 1 7 2 7 9 2 5 1 5 4 7 8 3 8 1 2 8 9 8 4 22
9 4 5 9 9 7 3 6 8 4 0 8 1 7 9 9 9 4 5 3 7 2 8 6 8 23
6 7 5 5 2 6 0 5 3 8 2 8 1 8 1 5 0 4 9 8 5 0 1 1 0 24
5 2 3 6 9 5 0 6 1 8 9 2 5 6 4 0 9 3 2 3 5 2 4 0 6 25
0 0 0 8 8 2 7 1 6 6 7 5 2 0 0 2 2 0 3 3 9 3 9 2 5 26
4 3 9 8 7 1 3 6 3 6 3 2 4 2 2 3 1 8 3 5 8 1 1 7 2 27
8 6 6 7 7 5 1 2 3 1 9 1 9 5 5 9 1 8 0 3 5 0 9 1 9 28
1 8 4 8 8 2 3 4 2 3 3 0 8 8 5 3 7 9 8 6 2 3 3 8 7 29
8 4 0 6 4 7 4 2 3 1 7 2 5 0 3 7 4 0 4 6 0 8 4 6 6 30
4 3 9 3 0 4 0 1 0 5 7 7 8 7 9 6 9 5 2 5 1 4 4 7 1 31
9 1 2 0 2 2 9 8 0 0 9 0 2 7 3 9 7 4 6 2 3 6 7 8 2 32
9 8 7 1 2 0 5 9 5 5 6 3 0 5 4 8 5 9 9 7 5 1 6 0 1 33
1 2 1 3 3 9 5 9 6 0 5 6 7 6 4 4 7 9 8 6 5 9 1 4 2 34
0 8 4 1 2 5 6 8 1 1 3 5 5 3 7 4 3 8 0 5 8 9 8 4 6 35
0 7 2 4 3 7 6 0 6 9 6 4 8 2 5 1 2 4 0 0 8 3 6 9 8 36
3 3 1 9 0 2 6 2 1 7 5 5 0 8 4 2 2 9 8 4 4 3 2 9 7 37
2 5 5 6 4 1 2 1 0 0 1 6 0 4 4 2 5 7 2 5 1 7 6 4 8 38
3 7 8 6 7 4 8 8 4 3 3 2 1 0 2 9 3 7 1 9 2 5 7 7 7 39
4 6 3 2 2 9 2 5 4 8 4 4 3 6 3 9 1 0 6 0 1 1 1 3 1 40
7 9 5 6 9 9 3 1 8 0 2 3 4 3 7 7 1 7 2 3 4 8 1 6 9 41
5 8 6 6 4 9 1 6 9 1 5 6 8 2 1 5 5 4 9 7 5 8 7 5 1 42
3 9 3 4 8 7 3 6 9 0 5 5 3 6 5 8 8 9 9 5 2 8 1 4 1 43
9 6 9 9 3 8 1 1 9 9 7 6 5 4 6 2 1 4 7 3 4 4 7 2 9 44
4 1 1 5 8 8 7 4 8 8 8 9 5 8 7 0 1 8 8 8 9 1 8 7 5 45
7 2 1 4 3 4 1 1 8 8 5 4 9 8 0 5 3 0 8 5 3 3 2 4 6 46
3 0 1 6 8 2 3 7 5 8 4 4 4 8 1 8 8 6 7 4 7 0 2 0 9 47
4 6 8 7 3 9 1 5 0 8 6 0 6 4 4 7 2 0 6 8 5 2 2 2 3 48
4 7 6 6 4 5 5 1 5 0 9 0 4 1 3 7 9 7 4 1 1 7 6 6 6 49
8 9 8 3 0 0 3 2 1 4 0 2 3 7 0 9 7 6 9 6 6 7 9 8 7 50

26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 riga

colonna

UNI EN 932-1:1998 Pagina 21 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE E BIBLIOGRAFIA
(informativa)
prEN 1097-3 Metodi di prova per determinare le proprietà meccaniche e
fisiche degli aggregati - Determinazione della massa volu-
mica in mucchio e della porosità intergranulare
ISO 1988:1975 Carbone duro - Campionamento
ISO 3082:1987 Minerali ferrosi - Campionamento per prelevamento e pre-
parazione di campioni - Metodo meccanico
MURDOCH, J. and BARNES, J.A. Statistical tables for science, engineering, manage-
ment and business studies. 3rd ed. Macmillan, 1989
ABDUN-NUR, Edward A. Random sampling made easy. Concrete International, Septem-
ber 1981
ZUIDELIJK WEGENBOUW LABORATORIUM (KOAC - Vught): Final report V-26 Phase I
and II "Sampling of Granular Materials", 1992

UNI EN 932-1:1998 Pagina 22 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

UNI EN 932-1:1998 Pagina 23 di 24


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

PUNTI DI INFORMAZIONE E DIFFUSIONE UNI

Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992
Internet: www.unicei.it - Email: diffusione@uni.unicei.it

Roma Piazza Capranica, 95 - 00186 Roma - Tel. (06) 69923074 - Fax (06) 6991604
Email: uni.roma@uni1.inet.it

Bari c/o Tecnopolis CSATA Novus Ortus


Strada Provinciale Casamassima - 70010 Valenzano (BA) - Tel. (080) 8770301 - Fax (080) 8770553

Bologna c/o CERMET


Via A. Moro, 22 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) - Tel. (051) 6250260 - Fax (051) 6257650

Brescia c/o AQM


Via Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS) - Tel. (030) 2590656 - Fax (030) 2590659

Cagliari c/o Centro Servizi Promozionali per le Imprese


Viale Diaz, 221 - 09126 Cagliari - Tel. (070) 306877 - Fax (070) 340328

Catania c/o C.F.T. SICILIA


Piazza Buonarroti, 22 - 95126 Catania - Tel. (095) 445977 - Fax (095) 446707

Firenze c/o Associazione Industriali Provincia di Firenze


Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze - Tel. (055) 2707268 - Fax (055) 2707204

La Spezia c/o La Spezia Euroinformazione, Promozione e Sviluppo


Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia - Tel. (0187) 728225 - Fax (0187) 777961

Napoli c/o Consorzio Napoli Ricerche


Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli - Tel. (081) 5537106 - Fax (081) 5537112

Pescara c/o Azienda Speciale Innovazione Promozione ASIP


Via Conte di Ruvo, 2 - 65127 Pescara - Tel. (085) 61207 - Fax (085) 61487

Torino c/o Centro Estero Camere Commercio Piemontesi


Via Ventimiglia, 165 - 10127 Torino - Tel. (011) 6700511 - Fax (011) 6965456

Treviso c/o Treviso Tecnologia


Via Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV) - Tel. (0422) 608858 - Fax (0422) 608866

Udine c/o CATAS


Via Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD) - Tel. (0432) 756289 - Fax (0432) 756914

Vicenza c/o Associazione Industriali Provincia di Vicenza


Piazza Castello, 3 - 36100 Vicenza - Tel. (0444) 545573 - Fax (0444) 547318

UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

UNI EN 932-1:1998 Pagina 24 di 24

Potrebbero piacerti anche