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NRIF AA016006

UNI EN 932-5:2001 - 30-04-2001 - Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati - Attrezzatura comune e taratura
IDcompl

ITEM3 UNICEMENTO

NORMA TECNICA UNI EN 932-5:2001


DATA 30/04/2001
AUTORI UNICEMENTO

TITOLO Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati - Attrezzatura
comune e taratura
Tests for general properties of aggregates - Common equipment and calibration

SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 932-5
(edizione novembre 1999). La norma specifica i requisiti generali relativi all'attrezzatura
comune, alle procedure di taratura e ai reagenti necessari all'esecuzione delle prove
intese a determinare le proprietà degli aggregati.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.15


CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO AA10D0102

PARZIALMENTE SOSTITUITA

GRADO DI COGENZA Raccomandata


STATO DI VALIDITA' In vigore

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI

LINGUA Italiano
PAGINE 11
PREZZO EURO Non Soci 32,00 Euro - Soci 16,00 Euro
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


N O R M A I T A L I A N A aggregati UNI EN 932-5
Attrezzatura comune e taratura

APRILE 2001

Tests for general properties of aggregates


Common equipment and calibration

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.15

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica i requisiti generali relativi all’attrezzatura comune, alle
procedure di taratura e ai reagenti necessari all’esecuzione delle prove
intese a determinare le proprietà degli aggregati.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 932-5:1999


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 932-5 (edizione novembre 1999).

ORGANO COMPETENTE UNICEMENTO - Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte, Calce-
struzzi e Cemento Armato

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 3 aprile 2001

RICONFERMA

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 5 UNI EN 932-5:2001 Pagina I


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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 932-5 (edizione novembre 1999), che assu-
me così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
L’UNICEMENTO, ente federato all’UNI, segue i lavori europei
sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

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INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI E DEFINIZIONI 1

4 ATTREZZATURA COMUNE 2
prospetto 1 Esempi di categorie di bilance ................................................................................................................. 2

5 TARATURA 4
prospetto 2 Distribuzione granulometrica del campione per la verifica delle prestazioni di stacci
di prova con apertura di maglia uguale a d mm ................................................................................ 9

6 REAGENTI 10

APPENDICE A BIBLIOGRAFIA 11
(informativa)

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Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


aggregati EN 932-5
NORMA EUROPEA Attrezzatura comune e taratura

NOVEMBRE 1999

Tests for general properties of aggregates


EUROPEAN STANDARD Common equipment and calibration

Essais pour déterminer les propriétés générales des granulats


NORME EUROPÉENNE Equipements communs et étalonnage

Prüfverfahren für allgemeine Eigenschaften von Gesteinskörnungen


EUROPÄISCHE NORM Allgemeine Prüfeinrichtungen und Kalibrierung

DESCRITTORI

ICS 91.100.20

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 16 aprile 1999.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

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PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 154 "Aggre-
gati", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro maggio 2000, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro dicembre 20031).
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi
Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
La presente norma appartiene a una serie di metodi di prova per determinare le proprietà
generali degli aggregati. I metodi di prova relativi ad altre proprietà degli aggregati saran-
no trattati da parti delle seguenti norme europee:
EN 933 Tests for geometrical properties of aggregates [Prove per determi-
nare le caratteristiche geometriche degli aggregati]
EN 1097 Tests for mechanical and physical properties of aggregates [Prove
per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati]
EN 1367 Tests for thermal and weathering properties of aggregates [Prove per
determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati]
EN 1744 Tests for chemical properties of aggregates [Prove per determinare
le proprietà chimiche degli aggregati]
EN 13179 Tests for filler aggregate used in bituminous mixtures [Prove per
aggregati complementari usati negli impasti bituminosi]
Le altre parti della EN 932 sono le seguenti:
Parte 1: Methods for sampling [Metodi di campionamento]
Parte 2: Methods for reducing laboratory samples [Metodi per la riduzione
dei campioni di laboratorio]
Parte 3: Procedure and terminology for simplified petrographic description
[Procedura e terminologia per la descrizione petrografica semplificata]
Parte 6: Definitions of repeatability and reproducibility [Definizioni di ripeti-
bilità e riproducibilità]
Nell’appendice A (informativa) si fa riferimento alla classificazione effettuata dall’International
Organization for Legal Metrology (OIML) che viene adottata nella presente norma al fine
di determinare la frequenza per la taratura delle masse per bilance.

1) Nota nazionale - A seguito di decisioni del Bureau Technique del CEN, è ammesso, in casi ben definiti e per un periodo
transitorio fissato dal CEN, di mantenere in vigore norme nazionali contrastanti con norme europee.
Al termine del periodo transitorio, le norme nazionali contrastanti devono essere ritirate.
In relazione al gruppo di norme europee, per le prove per determinare le proprietà generali degli aggregati, il CEN ha fis-
sato per la presente norma europea un periodo transitorio con scadenza dicembre 2003.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica i requisiti generali relativi all’attrezzatura comune,
alle procedure di taratura e ai reagenti necessari all’esecuzione delle prove intese a de-
terminare le proprietà degli aggregati.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 933-1 Tests for geometrical properties of aggregates - Determination of
particle size distribution - Sieving method [Prove per determinare
le caratteristiche geometriche degli aggregati - Determinazione
della distribuzione granulometrica - Analisi granulometrica per
stacciatura]
EN 933-2 Tests for geometrical properties of aggregates - Determination of
particle size distribution - Test sieves, nominal size of apertures
[Prove per determinare le caratteristiche geometriche degli aggre-
gati - Determinazione della distribuzione granulometrica - Stacci di
controllo, dimensioni nominali delle aperture]
ISO 386 Liquid-in-glass laboratory thermometers - Principles of design,
construction and use [Termometri di laboratorio a dilatazione di li-
quido in un bulbo in vetro - Principi di progettazione, costruzione
ed uso]
ISO 3310-1 Test sieves - Technical requirements and testing - Test sieves of
metal wire cloth [Stacci di prova - Requisiti tecnici e verifiche -
Stacci di prova in tessuto metallico]
ISO 3310-2 Test sieves - Technical requirements and testing - Test sieves of
perforated metal plate [Stacci di prova - Requisiti tecnici e verifiche
- Stacci di prova in lamiera metallica forata]
prEN ISO 3650 Geometrical product specifications (GPS) - Length standards -
Gauge blocks [Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) - Campioni
di lunghezza - Blocchetti piani paralleli] (ISO/FDIS 3650:1998)
ISO 4788 Laboratory glassware - Graduated measuring cylinders [Vetreria
da laboratorio - Cilindri graduati]
ISO 6353-2 Reagents for chemical analysis - Specifications - First series
[Reagenti per analisi chimiche - Specifiche - Prima serie]
ISO 6353-3 Reagents for chemical analysis - Specifications - Second series
[Reagenti per analisi chimiche - Specifiche - Seconda serie]

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma, si applicano le definizioni seguenti.

3.1 taratura: Insieme delle operazioni che permettono di stabilire, in condizioni specificate, la
relazione tra valori la cui grandezza è indicata da uno strumento o da un sistema di misu-
razione, oppure tra valori rappresentati da una misura materializzata o da un materiale di
riferimento, e i corrispondenti valori realizzati per mezzo di campioni standard.
Nota Vedere ISO 10012-2.

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4 ATTREZZATURA COMUNE

4.1 Tolleranze

4.1.1 Tolleranze di fabbricazione

4.1.1.1 Dimensioni lineari


Una dimensione deve essere considerata essenziale quando è specificata con limiti o tol-
leranze di fabbricazione.
Nota Le dimensioni indicate senza tolleranze sono fornite a titolo informativo.

4.1.1.2 Massa
Quando la massa viene specificata, la tolleranza di fabbricazione deve essere uguale a ± 1%
della massa specificata, salvo quando diversamente indicato.

4.1.2 Tolleranze di funzionamento


Le tolleranze di funzionamento si applicano all’apparecchiatura che ha subito un certo lo-
gorio dovuto all’uso, salvo quando diversamente indicato, e tali tolleranze non devono su-
perare il doppio delle tolleranze di fabbricazione.

4.2 Strumenti di misurazione

4.2.1 Bilance e masse


Bilance e masse devono essere tarate. La taratura e la verifica delle bilance e delle masse
deve essere conforme a quanto indicato rispettivamente in 5.5.1 e 5.5.2.
Nota 1 Le bilance possono essere provviste di un visualizzatore analogico o numerico.
Le bilance (e, se richiesto, le masse) scelte per una pesatura devono permettere di deter-
minare la massa con l’accuratezza richiesta dal metodo di prova. Se la taratura stabilisce
che la bilancia non è adatta all’uso per tutto il suo campo di funzionamento, su tale bilan-
cia si deve apporre un’etichetta per evidenziare i limiti superiore ed inferiore della capacità
utilizzabile.
Nota 2 Esempi di bilance sono indicati nel prospetto 1.
prospetto 1 Esempi di categorie di bilance

Capacità Intervallo di graduazione o cifra Scarto massimo ammesso rispetto al


g g valore indicato g
200 0,001 0,005
1 200 0,01 0,05
2 000 0,1 0,3
5 000 0,5 1
10 000 1 3
25 000 5 10
50 000 10 30

4.2.2 Termometri
I termometri devono essere scelti in funzione del metodo di prova. Gli intervalli di graduazione
o le cifre digitali non devono essere maggiori della metà della precisione di lettura richiesta.
Per i termometri a dilatazione di liquido in un bulbo di vetro, le graduazioni devono essere
come specificato nella ISO 386. La taratura dei termometri deve essere conforme a quan-
to indicato al 5.5.3.

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4.2.3 Strumenti per le misurazioni dimensionali

4.2.3.1 Righe di acciaio


Le righe di acciaio devono avere graduazioni almeno ogni 1 mm ed essere tarate in con-
formità a quanto indicato al 5.5.4.

4.2.3.2 Calibri a cursore


I calibri a cursore digitali, a quadrante o con nonio, utilizzati per le misurazioni interne ed
esterne, devono avere accuratezza di almeno 0,1 mm e devono essere tarati conforme-
mente a quanto indicato al 5.5.4.

4.2.3.3 Micrometri
I dispositivi di misurazione micrometrici devono permettere una lettura rispettivamente al-
meno di 0,01 mm oppure almeno di 0,002 mm in funzione della risoluzione richiesta dal
metodo di prova. La taratura deve essere conforme a quanto indicato al 5.5.4.

4.2.3.4 Comparatori
I comparatori devono consentire una lettura rispettivamente di almeno 0,01 mm oppure di
almeno 0,002 mm in funzione della risoluzione e dell’estensione della corsa richieste dal
metodo di prova. I comparatori devono essere tarati conformemente a quanto indicato al 5.5.4.

4.2.4 Contatempo
I contatempo devono essere tarati conformemente a quanto indicato al 5.5.5.
Nota 1 Sono appropriati i contatempo che permettono una lettura a 1 s.
Nota 2 È consentito utilizzare anche un orologio a muro provvisto di lancetta dei secondi a condizione che sia suffi-
cientemente grande e posto in modo da poter essere letto dalla stazione di lavoro.

4.2.5 Vetreria graduata


Si deve utilizzare vetreria graduata da laboratorio conforme alla classe A o B della ISO 4788.
Prima dell’utilizzo iniziale, la vetreria graduata di classe B deve essere tarata conforme-
mente a quanto indicato al 5.5.6.
La taratura interna (vedere 5.5.6) non è richiesta quando si utilizza vetreria graduata cer-
tificata conforme alla classe A della ISO 4788.

4.2.6 Forni
I forni utilizzati per l’essiccazione degli aggregati devono essere provvisti di un termostato
con regolazioni di ± 5 °C per mantenere la temperatura di funzionamento specificata.
Ciascun forno deve essere provvisto di un indicatore di temperatura con campo e accura-
tezza conformi a quanto richiesto.
I forni devono essere tarati in conformità a quanto indicato al 5.6.1.

4.2.7 Stacci di prova


Gli stacci di prova devono essere conformi alla EN 933-2. Gli stacci di lamiera forata con
fori quadrati conformi alla ISO 3310-2 devono avere aperture di almeno 4 mm. Gli stacci
in tela metallica conformi alla ISO 3310-1 devono avere un’apertura di maglia minori di 4 mm.
Ogni staccio deve essere identificato separatamente. La taratura degli stacci deve essere
effettuata conformemente a quanto indicato al 5.6.3.

4.2.8 Agitatori per stacci


Gli agitatori meccanici per stacci devono essere in grado di trattenere saldamente un
gruppo di stacci completi dei relativi coperchio e fondo. Devono essere progettati in modo
che, quando in funzione, il materiale di prova di ciascun staccio si sposti sulla superficie
dello staccio stesso.

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4.2.9 Essiccatori e camere di essiccazione


Gli essiccatori devono essere muniti di un coperchio che garantisca la tenuta stagna. Le
camere di essiccazione devono essere provviste di una porta che garantisca la tenuta
stagna. Quando l’essiccatore è in funzione, gli scaffali a muro, se previsti, devono consen-
tire la libera circolazione dell’aria in senso verticale.
Nota 1 Il materiale assorbente più frequentemente utilizzato è costituito da cristalli di gel di silice contenenti indicatore.
Nota 2 Gli essiccatori a vuoto di vetro devono essere protetti da una gabbia di sicurezza quando viene creato il vuoto,
durante la permanenza sottovuoto e quando viene ripristinata la pressione ambiente.

4.2.10 Agitatori oscillanti o rotanti


Un dispositivo motorizzato per l’oscillazione/rotazione dei recipienti deve poter garantire
in modo continuo la rotazione o l’agitazione dei recipienti alla velocità specificata.
Gli agitatori motorizzati devono essere tarati conformemente a quanto indicato al 5.6.5.

4.2.11 Riscaldatori
Una piastra riscaldante elettrica deve essere munita di un comando regolabile per portare
il contenuto di un recipiente all’ebollizione e/o mantenerlo riscaldato alle temperature specificate.
Nota In alternativa, come fonte di calore regolabile, può essere utilizzato un becco Bunsen provvisto di treppiede
e reticella metallica.

5 TARATURA

5.1 Campioni di riferimento di laboratorio

5.1.1 Campioni di riferimento per taratura interna


Quando la taratura degli strumenti di misurazione è effettuata all’interno, il laboratorio de-
ve essere in possesso dei campioni o degli strumenti di riferimento appropriati da utilizza-
re unicamente ai fini della taratura.
Quando non utilizzati, i campioni o gli strumenti di riferimento devono essere conservati in
un luogo sicuro ed adeguato e tenuti separati dagli altri campioni e strumenti di lavoro. Devono
essere utilizzati esclusivamente ai fini della taratura e da personale addestrato al loro uso.
I campioni e gli strumenti di riferimento devono avere un livello di accuratezza maggiore di
quello dello strumento di lavoro in modo da ottenere l’accuratezza richiesta per le misura-
zioni di prova.
I campioni e gli strumenti di riferimento devono essere tarati e certificati come specificato
in 5.1.2 e 5.2.
La ritaratura dei campioni o degli strumenti di riferimento deve essere effettuata ad intervalli
non maggiori di quanto indicato in 5.2 per ogni tipo di strumento. Indipendentemente da tale
frequenza, si deve ritarare lo strumento di riferimento prima di un nuovo utilizzo ogniqualvol-
ta si sospetti una variazione nel livello di accuratezza, oppure quando tale strumento è stato
maneggiato in modo errato, riparato, smontato, regolato o revisionato.

5.1.2 Taratura e riferibilità dei campioni di riferimento


I campioni e gli strumenti di riferimento devono essere tarati da un laboratorio di taratura
accreditato. La certificazione deve consentire di risalire a campioni primari di misura.
Nota Per questa funzione sono appropriati i laboratori di taratura accreditati EUROMET*) conformi alla EN 45001,
oppure organismi internazionali qualificati.

*) EUROMET è un organismo che raggruppa gli Istituti Europei di Metrologia e/o laboratori di taratura.

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5.2 Specifiche per campioni e strumenti di riferimento

5.2.1 Masse di riferimento


Le masse di riferimento devono essere adatte alla categoria di bilance da sottoporre a ta-
ratura. Tali masse devono avere tolleranza (errore massimo ammissibile) migliore rispetto
alla risoluzione della bilancia da tarare. Le masse di riferimento devono essere identificate
come tali e conservate in un luogo sicuro, separate dalle masse di lavoro.
Prima del loro utilizzo iniziale, le masse di riferimento devono essere calibrate. Le masse
di riferimento di classe F1, F2 e M1 devono essere ricalibrate ogni 12 mesi, mentre quelle
di classe E1 ed E2 devono essere ricalibrate ogni due anni.

5.2.2 Termometri e termocoppie di riferimento


I termometri a dilatazione di liquido in bulbo di vetro da utilizzare come termometri di rife-
rimento per la taratura dei termometri di lavoro del laboratorio, devono essere tarati prima
del loro utilizzo iniziale e quindi ritarati o sostituiti ogni cinque anni.
Oltre alla ritaratura prescritta ogni cinque anni, sui termometri di riferimento si deve effet-
tuare una verifica del punto fisso del ghiaccio, oppure di un diverso punto unico adeguato,
sei mesi dopo il primo utilizzo e quindi con frequenza annuale.
Le termocoppie e i termometri a resistenza di platino tarati da utilizzare come strumenti di
riferimento devono essere ritarati almeno una volta all’anno.

5.2.3 Campioni dimensionali


I blocchetti piani paralleli devono essere conformi alla ISO 3650 e devono essere ritarati
ad intervalli di cinque anni.

5.3 Taratura e verifica dell’attrezzatura di prova

5.3.1 Riferibilità
Tutte le attività di misurazione necessarie all’esecuzione delle prove descritte dalla pre-
sente norma devono potere essere riferibili, ove tale concetto può essere applicato, a dei
campioni di misura nazionali o internazionali attraverso un continuo processo di tarature.
Il numero delle fasi del processo non deve essere maggiore di quanto strettamente ne-
cessario per ottenere l’accuratezza richiesta.

5.3.2 Taratura esterna ed interna

5.3.2.1 Requisiti generali


Le tarature possono essere effettuate sia da un’organizzazione esterna sia all’interno, dal
personale stesso del laboratorio. I sistemi utilizzati devono essere conformi ai principi ed
ai requisiti indicati in 5.6 e, quando appropriato, applicando il metodo di prova corrispon-
dente.
Tutti gli strumenti tarati devono essere utilizzati esclusivamente per il campo per il quale
sono stati tarati.

5.3.2.2 Taratura esterna


Ogniqualvolta è possibile, tutte le tarature esterne devono essere effettuate da un labora-
torio accreditato e riconosciuto su scala nazionale. Quando la taratura è effettuata su con-
tratto da un’organizzazione esterna, si deve definire la riferibilità mediante l’emissione di
un certificato di taratura per il relativo strumento. Tale certificato, che deve essere conser-
vato in archivio, deve comprendere le informazioni seguenti:
a) il nome dell’organizzazione che ha effettuato la taratura;
b) per conto di chi ed il luogo dove è stata effettuata la taratura;
c) una descrizione dell’oggetto tarato ed il relativo numero di identificazione;
d) il metodo utilizzato per la taratura;
e) l’attrezzatura utilizzata, compresi gli strumenti di riferimento;

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f) il numero del certificato di taratura dell’attrezzatura di riferimento con la quale è stato


tarato lo strumento, ed il percorso di riferibilità se la taratura non è stata effettuata da
un laboratorio accreditato e riconosciuto;
g) la temperatura alla quale è stata effettuata la taratura;
h) i dati ed i risultati della taratura;
i) la data di taratura;
j) la firma del responsabile della taratura;
k) un mezzo unico di identificazione del certificato (per esempio un numero di serie);
l) una dichiarazione di conformità alle relative specifiche;
m) una dichiarazione sull’incertezza di misura dell’oggetto.

5.3.2.3 Taratura interna


Le tarature interne devono essere effettuate unicamente da personale qualificato ed
esperto, in conformità con le procedure scritte relative a ciascuno oggetto. Gli strumenti o
i campioni di riferimento rispetto ai quali vengono tarati gli strumenti di lavoro devono es-
sere conformi a quanto richiesto al 5.1.
I rapporti di taratura devono essere conservati in archivio e devono comprendere le infor-
mazioni seguenti:
a) una descrizione dello strumento tarato ed il relativo numero di identificazione;
b) il metodo utilizzato per la taratura;
c) l’attrezzatura usata, compresi gli strumenti di riferimento;
d) il numero del certificato di taratura degli strumenti di riferimento;
e) la temperatura alla quale è stata effettuata la taratura;
f) i dati ed i risultati della taratura;
g) la data della taratura;
h) la data prevista per la taratura successiva, ove applicabile;
i) la firma del responsabile della taratura;
j) una dichiarazione di conformità alle relative specifiche.

5.4 Frequenza della taratura


Per garantire che l’accuratezza richiesta non vada persa tra due interventi di taratura, la
frequenza delle ritarature periodiche degli strumenti di misurazione deve essere definita
in funzione dell’uso e dell’analisi dei dati di taratura documentati.
Nota Gli intervalli tra due ritarature specificati in 5.5 corrispondono agli intervalli massimi per ciascun tipo di strumento.
Si deve ritarare lo strumento prima di un nuovo utilizzo ogniqualvolta si sospetti una varia-
zione nel livello di accuratezza, oppure quando è stato maneggiato in modo errato, riparato,
smontato, regolato o revisionato.

5.5 Taratura e verifica degli strumenti di misurazione

5.5.1 Bilance
Le bilance devono essere verificate, regolate e tarate entro il loro campo di lavoro comple-
to, utilizzando masse di riferimento certificate. Tali operazioni devono essere effettuate al-
meno una volta all’anno o, se necessario, più frequentemente, per impedire che gli errori
massimi di lettura superino i valori specificati in 4.2.1.

5.5.2 Masse
Prima del loro uso iniziale, le masse devono essere calibrate. Per le masse di classe F1 o
classe inferiore si deve effettuare una ritaratura ogni 12 mesi. Le masse di classe E1 ed E2
devono essere ritarate ogni due anni (vedere nota).

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Nota Le masse vengono classificate secondo una tolleranza o un errore massimo ammissibile come specificato
nella Raccomandazione Internazionale N° 20 della OIML (vedere appendice A). Anche il materiale costitutivo
e la qualità della finitura sono considerati ai fini della classificazione.
Classe E1 ed E2 Masse interamente costruite di acciaio inossidabile senza marcature né camera di tara-
tura (tolleranza ± 0,5 mg/kg o ± 1,5 mg/kg).
Classe F1 Masse di acciaio inossidabile, eventualmente provviste di una maniglia avvitata (tolleran-
za ± 5 mg/kg).
Classe F2 Masse di ottone placcato (tolleranza ± 15 mg/kg).
Classe M1 Masse di ottone (prive di corrosione o ossidazione) o di ghisa con una finitura a vernice
di buona qualità (tolleranza ± 50 mg/kg).

5.5.3 Termometri
I termometri da laboratorio a dilatazione di liquido in bulbo di vetro conformi alla ISO 386
devono essere tarati o sostituiti come minimo ogni cinque anni. Gli altri termometri a dilata-
zione di liquido in bulbo di vetro devono essere tarati prima del loro utilizzo iniziale compa-
randoli con un campione di riferimento e devono essere ritarati o sostituiti come minimo
ogni cinque anni.
In aggiunta alla ritaratura prescritta ogni cinque anni, sui termometri si deve effettuare una
verifica del punto fisso del ghiaccio, oppure di un diverso punto unico adeguato, sei mesi
dopo il primo utilizzo e quindi con frequenza annuale.
Le termocoppie, ove utilizzate (per esempio per verificare le temperature dei forni), devo-
no essere tarate almeno con frequenza semestrale, per confronto con una termocoppia di
riferimento, un termometro di riferimento a resistenza di platino oppure a dilatazione di li-
quido in bulbo di vetro.

5.5.4 Strumenti per le misurazioni dimensionali


Le righe di acciaio devono essere controllate prima dell’uso per verificare la leggibilità dei
valori almeno una volta all’anno per la verifica dello stato di usura alle estremità. I calibri
a cursore con nonio ed i micrometri devono essere tarati almeno annualmente confron-
tandoli con blocchetti piani di riferimento.
I calibri a quadrante devono essere tarati almeno una volta all’anno confrontandoli con un
dispositivo micrometrico tarato o utilizzando un comparatore e blocchetti piani di riferi-
mento o barre campione.

5.5.5 Contatempo
Almeno una volta all’anno, i dispositivi per la determinazione del tempo, quali i contatempo,
devono essere tarati a 10 min ± 1 s.

5.5.6 Vetreria graduata


La taratura interna della vetreria graduata deve essere effettuata determinando la massa
di acqua bollita o disaerata che il recipiente contiene o rilascia ad una temperatura misu-
rata. Si devono utilizzare una bilancia tarata e le tabelle di correzione delle temperature
della ISO 4788. La vetreria graduata deve essere ricontrollata a rotazione, almeno una
volta ogni cinque anni.

5.6 Taratura e calibrazione dell’attrezzatura comune

5.6.1 Forni
Si deve controllare l’andamento della temperatura di un forno vuoto prima del suo uso iniziale
e dopo qualsiasi importante intervento di riparazione o in seguito alla sostituzione degli
elementi riscaldanti e/o del termostato.
La temperatura impostata nel punto centrale dello spazio utile del forno vuoto deve essere
controllata almeno una volta all’anno mediante un dispositivo tarato per la misurazione
della temperatura.

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Nota La procedura indicata qui di seguito è un metodo appropriato per verificare l’andamento della temperatura del
forno, ma si possono utilizzare altre procedure a condizione di potere dimostrare che permettono di ottenere
dati con un livello di precisione sufficiente.
Per misurare l’andamento della temperatura nello spazio utile del forno si dovrebbero utilizzare otto dispositivi
tarati per la misurazione della temperatura oltre al dispositivo ubicato nel punto centrale. Quattro di tali dispo-
sitivi dovrebbero essere posti nel terzo superiore dello spazio del forno mentre gli altri quattro nel terzo inferiore.
Ciascuno degli otto dispositivi tarati dovrebbe trovarsi ad almeno 75 mm dalle pareti interne della camera del
forno. La temperatura rilevata in ciascuno degli otto punti dovrebbe essere entro ± 5 °C rispetto alla tempe-
ratura impostata misurata nel punto centrale dello spazio utile del forno.

5.6.2 Bagni a temperatura costante


I bagni d’acqua a temperatura costante devono essere controllati come minimo una volta
all’anno mediante un termometro ad immersione tarato. Una volta stabilizzata, la tempe-
ratura deve essere controllata in diversi punti all’interno del volume utile del bagno.
Nota Per una data temperatura ambiente stabile, la regolazione del dispositivo per il controllo della temperatura
dell’acqua può essere calibrata rispetto a diverse temperature d’acqua ripetendo la procedura per una gamma
di regolazioni.

5.6.3 Stacci di prova

5.6.3.1 Controllo visivo


Tutti gli stacci devono essere controllati dall’operatore prima di ogni singolo utilizzo. Si de-
ve eseguire un controllo visivo accurato delle condizioni di ciascun staccio ad intervalli re-
golari, definiti in funzione dell’uso.
I controlli visivi devono permettere di identificare qualsiasi deterioramento, rigatura o
ostruzione che possa alterare le prestazioni dello staccio. In caso di dubbio, si deve effet-
tuare una misurazione o una verifica delle prestazioni, secondo il caso, prima di utilizzare
nuovamente tale staccio.
Gli stacci di prova che non superano il controllo visivo devono essere chiaramente identi-
ficati come tali e devono essere scartati oppure utilizzati come stacci di protezione quan-
do servono.

5.6.3.2 Stacci di prova di lamiera perforata


Le aperture dei fori degli stacci di prova di lamiera perforata si devono misurare secondo
quanto indicato nella ISO 3310-2, almeno con frequenza annuale.
Nota Per effettuare tale controllo è consentito utilizzare altri metodi ottici.

5.6.3.3 Stacci di prova di tessuto metallico


L’apertura di maglia degli stacci di prova di tessuto metallico deve essere misurata almeno
una volta all’anno in conformità con la ISO 3310-1 oppure le aperture di tali stacci si de-
vono sottoporre a verifiche di prestazione ad intervalli regolari, definiti in funzione dell’uso,
utilizzando il metodo sotto specificato.
Nota Per effettuare tale controllo è consentito utilizzare altri metodi ottici.
Per ciascuna apertura di maglia di staccio da controllare, si deve preparare un campione
per la verifica delle prestazioni costituito da particelle completamente o parzialmente ar-
rotondate. Il campione per la verifica delle prestazioni deve avere una granulometria distri-
buita e deve essere conforme a quanto indicato nel prospetto 2.

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prospetto 2 Distribuzione granulometrica del campione per la verifica delle prestazioni di stacci di prova con
apertura di maglia uguale a d mm

Apertura di maglia dello staccio di Percentuale


prova di passante
(mm)
La dimensione più vicina maggiore 100
di 2 d
d da 40 a 60
0,5 d oppure la dimensione più vicina da 0 a 5
minore di 0,5 d, definita nella EN 933-2,
quando 0,5 d non corrisponde ad
una dimensione di questa serie.
Nota - Il requisito relativo a stacci di prova con apertura di
maglia uguale a 0,5 d non si applica se 0,5 d è minore
di 63 µm.

Si deve scegliere la massa del campione per la verifica delle prestazioni in modo che non
sia minore del 50% e non maggiore del 100% della massa massima di trattenuto specifi-
cata nella EN 933-1.
Ad ogni staccio di lavoro deve essere associato un staccio campione con la stessa aper-
tura di maglia. Lo staccio campione non deve essere stato precedentemente impiegato
per nessun altro uso e deve essere conservato esclusivamente per usarlo come staccio
campione fino al momento previsto per la sua sostituzione. La sostituzione dello staccio
campione dovrà avvenire dopo 200 impieghi oppure dopo otto anni, secondo quale situa-
zione si verifichi per prima.
La procedura di controllo delle prestazioni (vedere nota 1) deve essere espletata prima
dell’uso iniziale dello staccio di lavoro. Tale procedura consiste nello stacciare a secco il
campione per la verifica delle prestazioni prima con lo staccio campione ed in seguito con
lo staccio di lavoro, utilizzando gli stessi metodi, fino al raggiungimento di un punto finale
stabilito. Calcolare e registrare la differenza tra la massa percentuale del passante dallo
staccio campione e la massa percentuale del passante dallo staccio di lavoro.
Dopo un intervallo di tempo adeguato (vedere nota 2), la procedura di verifica delle pre-
stazioni deve essere nuovamente seguita utilizzando altri campioni per la verifica delle
prestazioni (vedere nota 3). Uno staccio di lavoro deve essere considerato non conforme
ai criteri della verifica delle prestazioni quando il valore della differenza varia di più di 5 ri-
spetto al valore registrato prima dell’uso iniziale dello staccio.
Gli stacci di lavoro in uso al momento della prima verifica delle loro prestazioni si devono
considerare come aventi prestazioni equivalenti al primo utilizzo se il valore della differen-
za rispetto al primo controllo non è maggiore di 5.
Gli stacci di prova che non superano i controlli della misura dell’apertura o delle prestazio-
ni devono essere chiaramente identificati come tali e devono essere scartati oppure utiliz-
zati come stacci di protezione quando servono.
Non è richiesto l’utilizzo di stacci campione se sono disponibili dei "campioni di riferimento"
debitamente certificati.
Nota 1 La procedura per la verifica delle prestazioni stabilisce la differenza tra uno staccio di prova nuovo ed uno
staccio campione. La procedura permette di sorvegliare la velocità di usura dello staccio di prova con un livello
di precisione conforme alle tolleranze di fabbricazione dello staccio e alle prove per le quali viene utilizzato.
Nota 2 Il logorio degli stacci dipende molto dal modo in cui vengono utilizzati e dall’abrasività del materiale da con-
trollare. Fino al momento in cui il laboratorio non disporrà di informazioni sufficienti per determinare la velocità
di usura e pertanto stabilire la frequenza appropriata per i controlli, le verifiche di prestazione dovrebbero es-
sere effettuate ad intervalli non maggiori di 3 mesi.
Nota 3 Il campione per la verifica delle prestazioni può essere conservato e riutilizzato. Può non essere necessario
utilizzare lo staccio campione per ogni verifica delle prestazioni a condizione che vengano adottate le dovute
misure per controllare la degradazione e la perdita di particelle del campione per la verifica delle prestazioni.

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5.6.4 Stampi
I pezzi delle attrezzature, quali gli stampi, devono essere controllati determinando le loro
dimensioni essenziali e, se applicabile, la massa. Per verificare l’usura, tali controlli devo-
no essere effettuati sui pezzi prima dell’uso iniziale e ripetuti ad intervalli regolari, in fun-
zione della frequenza d’uso. Il pezzo non deve più essere usato quando le variazioni do-
vute all’usura superano le tolleranze di lavoro ammesse.

5.6.5 Agitatori oscillanti o rotanti


La velocità di oscillazione o rotazione delle apparecchiature utilizzate per agitare o rotare
i flaconi o i contenitori di gas deve essere tarata almeno una volta all’anno. Ai fini della ta-
ratura, l’apparecchiatura deve essere caricata alla capacità massima.

5.6.6 Apparecchiature rotanti


Quando la velocità di rotazione di un’apparecchiatura espressa in giri al minuto (giri/min),
o la velocità equivalente costituisce un fattore essenziale per un metodo di prova, deve es-
sere verificata come minimo una volta all’anno utilizzando uno strumento tarato, quale un
tachimetro. L’apparecchiatura deve essere caricata normalmente durante la procedura di
verifica.

5.6.7 Apparecchiature vibranti


Quando la frequenza di vibrazione di un’apparecchiatura costituisce un fattore essenziale
per un metodo di prova, deve essere verificata come minimo una volta all’anno utilizzando
uno strumento tarato. L’apparecchiatura deve essere caricata normalmente durante la
procedura di verifica.

6 REAGENTI

6.1 Acqua distillata


Quando se ne richiede l’uso, l’acqua distillata deve essere prodotta per distillazione o con
un deionizzatore. L’acqua distillata o deionizzata deve essere conforme ai requisiti seguenti:
a) residui non volatili non più di 5 mg/l di residuo;
b) valore di pH non minore di 5,0 e non maggiore di 7,5.

6.2 Reagenti chimici


Si devono utilizzare reagenti chimici di qualità analitica, per esempio, dei reagenti di grado
AR (conformemente alla ISO 6353-2 e alla ISO 6353-3).
Nota Quando il metodo di prova lo consente, possono essere utilizzati reagenti chimici di grado diverso da AR.

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APPENDICE A BIBLIOGRAFIA
(informativa)
ISO 10012-2:1997 Quality assurance for measuring equipment - Guidelines for control
of measurement processes
ISO 45001:1998 General criteria for the operation of testing laboratories
International Organization for Legal Metrology (OIML), Internal Recommendation No 20,
Weights of Accuracy, classes E1, E2, F1, F2, M1, from 50 kg to 1 mg

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di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
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20133 Milano, Italia

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