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UNI EN 1097-1:2004 - 01-05-2004 - Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Determinazione della resistenza all'usura (micro-Deval)
IDcompl
ITEM3 UNICEMENTO
SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN
1097-1 (edizione luglio 1996) e dell'aggiornamento A1 (edizione settembre 2003). La
norma specifica una procedura per la misurazione della resistenza all'usura di un
campione di aggregato. La norma si applica agli aggregati naturali o artificiali impiegati
nell'edilizia o nell'ingegneria civile.
PARZIALMENTE SOSTITUITA
GRADO DI COGENZA
COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI
LINGUA Italiano
PAGINE 8
PREZZO EURO Non Soci 27,00 Euro - Soci 13,50 Euro
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.
NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica una procedura per la misurazione della resistenza
all’usura di un campione di aggregato. La norma si applica agli aggregati
naturali o artificiali impiegati nell’edilizia o nell’ingegneria civile.
ORGANO COMPETENTE UNICEMENTO - Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte, Calce-
struzzi e Cemento Armato
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1097-1 (edizione luglio 1996) e dell’aggiorna-
mento A1 (edizione settembre 2003), che assumono così lo status
di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
L’UNICEMENTO, ente federato all’UNI, segue i lavori europei
sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Rispetto all’edizione precedente sono stati aggiornati i riferimenti
normativi, è stata introdotta una nota in 6 e in 7, è stata aggiunta
una appendice (B) informativa contenente classi granulometriche ri-
strette alternative, sono state apportate modifiche redazionali.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 1
4 PRINCIPIO 2
5 APPARECCHIATURA 2
figura 1 Diagramma di un’apparecchiatura tipica .............................................................................................. 3
7 PROCEDIMENTO DI PROVA 4
9 RESOCONTO DI PROVA 4
APPENDICE C PRECISIONE 7
(informativa)
BIBLIOGRAFIA 8
DESCRITTORI
ICS 91.100.15
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 2003 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1
Il presente documento (EN 1097-1:1996/A1:2003) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 154 "Aggregati", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro marzo 2004, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro marzo 2004.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna,
Svezia, Svizzera e Ungheria.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 932-2 Tests for general properties of aggregates - Methods for reducing
laboratory samples to test portions
EN 932-5 Tests for general properties of aggregates - Common equipment
and calibration
EN 933-1:1997 Tests for geometrical properties of aggregates - Determination of
particle size distribution - Sieving method
ISO 3290:1975 Rolling bearings - Bearing parts - Balls for rolling bearings
ISO 4788:1980 Laboratory glassware - Graduated measuring cylinders
ISO 5725:1986 Precision of test methods - Determination of repeatability and
reproducibility for a standard test method by inter-laboratory tests
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma, si applicano le definizioni seguenti:
3.2 provino: Qualora un metodo di prova richiede più di una determinazione per una proprietà,
il provino è il campione impiegato per una singola determinazione.
3.3 campione di laboratorio: Campione ridotto derivante da un campione destinato alle prove
di laboratorio.
3.4 massa costante: Massa ottenuta dopo essiccazione e verificata mediante pesate succes-
sive effettuate con un intervallo di almeno 1 h e che non differiscono di oltre lo 0,1%.
Nota In molti casi la massa costante può essere raggiunta mediante essiccazione del campione di prova in un forno
specificato regolato a una temperatura di (100 ± 5) °C per un periodo prestabilito. I laboratori di prova possono
determinare il tempo richiesto per il raggiungimento della massa costante secondo il tipo e le dimensioni del
campione e in funzione della capacità di essiccazione del forno impiegato.
4 PRINCIPIO
La prova determina il coefficiente micro-Deval, che è la percentuale del campione origina-
le macinato per rotolamento a una dimensione minore di 1,6 mm.
La prova consiste nel misurare l’usura prodotta in condizioni definite dalla frizione tra ag-
gregati e carica abrasiva all’interno di un tamburo rotante.
Al termine della rotazione la percentuale trattenuta sullo staccio da 1,6 mm viene utilizza-
ta per calcolare il coefficiente micro-Deval.
Il metodo di prova descritto nella presente norma europea costituisce il metodo di riferi-
mento. La prova si effettua impiegando un aggregato secco con aggiunta di acqua, al fine
di ottenere un valore MDE. L’appendice A descrive dettagliatamente in che modo può es-
sere effettuata la prova senza aggiunta di acqua per ottenere un valore MDS.
Nota Minore è il valore del coefficiente micro-Deval, migliore è la resistenza all’usura.
5 APPARECCHIATURA
Se non diversamente indicato, tutta l’apparecchiatura deve essere conforme ai requisiti
generali di cui nella EN 932-5.
5.1.1 Bilancia, in grado di determinare la massa del provino e della carica abrasiva con accura-
tezza dello 0,1%.
5.1.2 Serie di stacci: 1,6 mm, 8 mm, 10 mm, 11,2 mm (o 12,5 mm) e 14 mm.
5.1.3 Forno ventilato, regolato in modo tale da mantenere una temperatura di (110 ± 5) °C.
5.1.5 Apparecchio per ridurre i campioni di laboratorio, come descritto nella EN 932-2.
5.1.6 Provetta/e graduata/e di vetro conforme/i alla ISO 4788:1980, o altri strumenti idonei alla
misurazione di (2,5 ± 0,05) l di acqua.
5.2.1 Deve essere costituita da uno a quattro tamburi cavi, chiusi a un’estremità, con diametro
interno di (200 ± 1) mm e lunghezza interna misurata a partire dalla base fino alla parte
interna del coperchio di (154 ± 1) mm. I tamburi devono essere di acciaio inossidabile dello
spessore di almeno 3 mm e devono essere collocati sopra due alberi che rotano su un
asse orizzontale.
5.2.2 All’interno dei tamburi non devono essere presenti protuberanze causate dalla saldatura
o dal modo di fissaggio. I tamburi devono essere chiusi da coperchi piatti dello spessore
di almeno 8 mm e dotati di giunti a tenuta stagna e a tenuta di polvere.
5.2.3 La carica abrasiva deve essere costituita da sfere di acciaio del diametro di (10 ± 0,5) mm
conformi alla ISO 3290:1975.
Nota È possibile verificare rapidamente il diametro delle sfere facendole passare sopra delle barre parallele poste
a una distanza di 9,5 mm l’una dall’altra.
5.2.4 Un motore (generalmente della capacità di circa 1 kW) in grado di assicurare ai tamburi
una velocità regolare di rotazione di (100 ± 5) giri/min.
5.2.5 Deve essere previsto un contatore o un altro dispositivo in grado di bloccare automatica-
mente il motore al raggiungimento del numero di giri specificato.
figura 1 Diagramma di un’apparecchiatura tipica
Legenda
1 Ruota di trasmissione
2 Albero fisso
3 Telaio
4 Giunto di accoppiamento flessibile
5 Motore elettrico e riduttore a ingranaggi
6 Tamburo
7 Sezione trasversale di un tamburo
7 PROCEDIMENTO DI PROVA
Collocare in ogni tamburo un provino. Aggiungere un numero sufficiente di sfere di acciaio
in modo tale da ottenere una carica di (5 000 ± 5) g.
Nota Quando si sottopongono a prova frazioni di dimensioni diverse in conformità all’appendice B, dovrebbe essere
utilizzata la carica indicata nel prospetto B.1.
Aggiungere (2,5 ± 0,05) l d’acqua in ogni tamburo.
Fissare un coperchio su ogni tamburo e collocare ciascuno di essi su due alberi.
Far rotare i tamburi a una velocità di (100 ± 5) min-1 per (12 000 ± 10) giri.
Dopo la prova, raccogliere l’aggregato e le sfere di acciaio in un vassoio, evitando perdite
di aggregato. Lavare accuratamente l’interno del tamburo e il coperchio con una spruzzet-
ta e raccogliere l’acqua di lavaggio.
Versare il materiale e l’acqua di lavaggio in uno staccio da 1,6 mm protetto da uno staccio
da 8 mm. Lavare i materiali con un getto di acqua pulita.
Separare accuratamente le particelle di aggregato. Per fare questo è possibile estrarre a
mano le particelle di aggregato oppure rimuovere le sfere con un magnete.
Collocare le particelle di aggregato trattenute sullo staccio di protezione da 8 mm in un
vassoio. Aggiungere sullo stesso vassoio il materiale trattenuto sullo staccio da 1,6 mm.
Essiccare vassoio e contenuto in un forno a (110 ± 5) °C. Completare la determinazione
della massa trattenuta sullo staccio da 1,6 mm in conformità al prEN 933-1.
Registrare la massa (m) trattenuta sullo staccio da 1,6 mm arrotondandola al grammo.
9 RESOCONTO DI PROVA
Il resoconto di prova deve dichiarare che il valore micro-Deval è stato determinato confor-
memente alla presente norma europea.
Esso deve contenere almeno le informazioni seguenti:
a) il nome e l’origine del campione;
b) la classe granulometrica del campione sottoposto a prova;
c) il tipo di prova effettuata (a umido o a secco);
d) il(i) risultato(i) della prova, compresi il valore ottenuto da ciascun provino e il valore
medio;
e) la data in cui è stata condotta la prova.
A.1 Introduzione
La presente appendice descrive una variante del metodo descritto nella presente norma,
effettuato senza l’aggiunta di acqua nei tamburi e che permette di ottenere un valore MDS.
Il presente metodo può fornire informazioni supplementari sulle caratteristiche del provino,
ma non dovrebbe essere utilizzato in sostituzione del metodo di riferimento.
Nota La determinazione a secco del coefficiente micro-Deval può essere effettuata contemporaneamente al metodo
di riferimento, a condizione che gli alberi descritti in 5.2.1 siano sufficientemente lunghi per sorreggere quattro
tamburi.
A.2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura è quella descritta in 5, ad eccezione degli strumenti per la misurazione
del volume dell’acqua aggiunta (vedere 5.1.6) che in questo caso non sono necessari.
A.6 Resoconto
Il resoconto di prova dovrebbe essere conforme al 9, precisando che la prova è stata con-
dotta a secco.
Da 4 a 6,3 2 000 ± 5
Da 6,3 a 10 4 000 ± 5
Da 8 a 11,2 4 400 ± 5
Da 11,2 a 16 5 400 ± 5
APPENDICE C PRECISIONE
(informativa)
La ripetibilità r e la riproducibilità R sono state determinate sulla base di due ripetizioni
delle prove su ciascun materiale in 18 laboratori. I risultati di precisione forniti qui di segui-
to sono basati su un singolo valore per prova (non sulla media fra i due valori).
I risultati stabiliti per i livelli da 2 a 30 sono i seguenti (prove a secco e a umido):
- Ripetibilità r = 1 + 0,11 x
- Riproducibilità R = 1,1 + 0,25 x
dove x è il livello del valore.
I risultati sono stati interpretati conformemente alla ISO 5725:1986.
BIBLIOGRAFIA
NF P 18572:1990 Granulats - Essai d’usure micro-Deval
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia