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UNI 8199:1998 - 30-11-1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
IDcompl
ITEM3 ACUSTICA
SOMMARIO La norma definisce le modalita' di misurazione negli ambienti del livello di rumore
conseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e ventilazione e
definisce un criterio di valutazione della rumorosita'.
PARZIALMENTE SOSTITUITA
COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI
LINGUA Italiano
PAGINE 9
PREZZO EURO Non Soci 27,00 Euro - Soci 13,50 Euro
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2007.1
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Acustica
NORMA ITALIANA Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e UNI 8199
ventilazione
Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
Seconda edizione
NOVEMBRE 1998
Acoustics
Acoustic test of air conditioning and ventilating systems
Contract guide lines and method of measurements
RELAZIONI INTERNAZIONALI
RICONFERMA
PREMESSA
La presente norma è stata elaborata dalla Commissione "Acustica"
dell’UNI e dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano - via G. Pascoli,
41, 20129 Milano), nell’ambito del Gruppo di lavoro misto "Revisio-
ne UNI 8199" ed è stata approvata per la sua presentazione alla
Commissione Centrale Tecnica dell’UNI rispettivamente il 10 no-
vembre 1997 e il 10 marzo 1998.
È stata quindi esaminata ed approvata dalla Commissione Cen-
trale Tecnica, per la pubblicazione come norma raccomandata, il
25 giugno 1998.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
0 INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 1
4 METODO DI MISURAZIONE 3
4.1 Condizioni di funzionamento dell'impianto .................................................................................. 3
figura 1 Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti d’impianti ................ 4
4.2 Strumentazione di misura .................................................................................................................... 5
4.3 Grandezze rilevate e posizioni di misurazione ......................................................................... 5
prospetto 1 Valori del tempo di riverberazione di riferimento ..................................................................... 6
7 VERIFICHE DI COLLAUDO 7
prospetto 2 Livelli di riferimento: valori indicativi ............................................................................................... 8
8 RESOCONTO DI PROVA 8
0 INTRODUZIONE
Il rumore prodotto dagli impianti di climatizzazione e/o ventilazione può interessare l’am-
biente all'interno o all’esterno degli edifici.
La presente norma definisce la metodologia da seguire per il collaudo acustico degli impian-
ti negli ambienti serviti al fine di valutare la rumorosità da essi immessa all'interno degli am-
bienti dell'edificio nell'ottica della salvaguardia delle condizioni di benessere acustico.
I limiti per la protezione dell'udito negli ambienti di lavoro, a cui gli impianti devono unifor-
marsi, sono stabiliti dalla legislazione vigente sull'igiene del lavoro1).
Per quanto riguarda la rumorosità degli impianti che si propaga agli ambienti di terzi si do-
vrà fare riferimento a quanto indicato dalla legislazione vigente2).
Il rumore esistente in un ambiente è dovuto sia al rumore dell'impianto sia al rumore di tut-
te le altre sorgenti interne ed esterne. Per eseguire il collaudo acustico dell'impianto si è
scelto di valutare il solo livello di rumore di impianto al fine di eliminare l'influenza della va-
riabilità del rumore residuo al momento della misurazione. Per la determinazione del ru-
more di impianto, la presente norma indica che le misurazioni vengano eseguite nelle
condizioni di minima influenza del livello di rumore residuo.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
ISO 3382 Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione negli auditori
CEI 29-1 Misuratori di livello sonoro (fonometri)
CEI 29-4 Filtri di banda di ottava, di mezzo ottava e di terzi di ottava per
analisi acustiche
CEI 29-10 Fonometri integratori mediatori
CEI 29-14 Calibratori acustici
3 TERMINI E DEFINIZIONI
3.1 curva di ponderazione A: Curva di ponderazione in frequenza come definita nella CEI 29-1.
3.2 livello di pressione sonora ponderato A: Livello espresso in decibel ponderato A, dB (A),
e definito dalla formula:
formula 1
L pA = 10 lg ( p A ⁄ p o ) 2
1) Alla data di pubblicazione della presente norma, è in vigore il DL 277 15 agosto 1991 "Attuazione delle direttive
n° 80/1107/CEE, n ° 82/605/CEE, n ° 83/477/CEE, n ° 86/188/CEE e n ° 88/642/CEE, in materia di protezione dei
lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norme
dell’art. 7 della legge 30 luglio 1990, n ° 212" pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n ° 200
del 27 agosto 1991.
2) Alla data di pubblicazione della presente norma, sono in vigore il DPCM 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori
limite delle sorgenti sonore" e il DPCM 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi".
dove:
pA è il valore efficace della pressione sonora ponderato A, in pascal;
po è il valore della pressione sonora di riferimento pari a 20 µPa.
3.3 livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A nel tempo di misura-
zione T, LAeq,T: Espresso in decibel dB (A) ed è definito dalla formula seguente:
formula 2
1 T pA ( t ) 2
L Aeq, T = 10 lg ---- ∫ --------------- dt
T o po
dove:
pA(t ) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderato A, in pascal;
po è il valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 µPa;
T è l’intervallo di integrazione, in secondi.
3.5 livello di rumore ambientale, La: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponde-
rato A che si misura con l'impianto in funzione.
Nota Il livello del rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e del rumore d'impianto.
3.6 livello di rumore residuo, Lr: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato
A, che si misura con l'impianto non in funzione.
3.7 livello di rumore d'impianto, Li: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato
A, prodotto dal solo impianto; non è misurato ma deve essere calcolato come indicato in 5.
3.8 livello corretto del rumore d'impianto, Lic: Livello di rumore d'impianto (Li), corretto per
tenere conto delle eventuali componenti impulsive e/o tonali delle sorgenti appartenenti
all'impianto oggetto del collaudo e delle caratteristiche fonoassorbenti dell'ambiente in cui
si esegue la misurazione.
3.9 livello di rumore medio nell'ambiente, Lam: Media dei livelli di rumore ambientale rilevati
nelle varie posizioni di misurazione; è definito dalla formula seguente:
formula 3
( L a ) j ⁄ 10
L am = 10 lg 1 ⁄ N ∑ 10
dove:
j è il campione j esimo rilevato nel punto generico di misurazione j ed N il numero to-
tale di punti.
3.10 rumore con caratteristiche impulsive: Immissione sonora nella quale siano chiaramente
udibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di durata minore di 1 s.
Nota Le componenti impulsive possono avere carattere ripetitivo, come succede, per esempio, per il ru-
more di dilatazione delle tubazioni, o isolato, come avviene, per esempio, per il rumore del "colpo
d'ariete" o dello scatto di un teleruttore.
3.11 rumore con componenti tonali: Immissione sonora nella quale siano chiaramente udibili
e strumentalmente rilevabili, nel campo da 20 Hz a 20 000 Hz, eventi sonori caratterizzati
da toni puri.
3.12 rumore di breve durata: Rumore di durata minore di 60 s, con o senza caratteristiche im-
pulsive, contraddistinto da livello sonoro più elevato rispetto a quelli di regime.
Nota Rumori di breve durata sono, per esempio: la fase di prelavaggio del bruciatore, l'accensione e/o lo
spegnimento di un ventilatore, l'inversione di ciclo di una "pompa di calore", lo slittamento delle cin-
ghie di un ventilatore, la modulazione della valvola motorizzata di regolazione, il colpo d'ariete, lo
scatto di un teleruttore ed inoltre i periodici avviamenti degli apparecchi tutto-niente, ecc.
3.13 rumore di avviamento: Rumore prodotto dall'impianto nella fase di avviamento nel caso in
cui il livello di pressione sonora sia più elevato rispetto a quello di regime (vedere figura 1);
la sua durata è, di solito, minore di 120 s.
3.14 ambienti: Ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o comu-
nità ed utilizzato per le diverse attività umane.
4 METODO DI MISURAZIONE
4.2.1 Generalità
Il sistema di misurazione deve essere scelto in modo da poter indicare il livello continuo
equivalente della pressione sonora ponderato A, i livelli sonori con caratteristica I (impul-
se), S (Slow) e F (Fast) con memorizzazione del livello massimo. La strumentazione per
la misurazione dei livelli di pressione sonora con caratteristiche dinamiche S, F o I deve
essere di classe 1 secondo la CEI 29-1; quella per la misurazione del livello continuo equi-
valente di pressione sonora ponderato A deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-10.
Nel caso si analizzino rumori con caratteristiche tonali si deve utilizzare strumentazione
dotata di filtri di terzo di ottava rispondenti alla CEI 29-4.
4.2.2 Calibrazione
La calibrazione della strumentazione e/o della catena di misurazione deve essere esegui-
ta prima e dopo ogni ciclo di misurazione mediante un segnale campione emesso da uno
strumento almeno di classe 2 secondo la CEI 29-14. Nel caso si utilizzi un sistema di mi-
surazione comprendente uno stadio di registrazione si deve registrare anche il segnale
campione. La differenza, in valore assoluto, tra le due calibrazioni deve essere minore o
uguale a 0,5 dB.
10 lg T ⁄ T o
dove:
T è il tempo di riverberazione, a 1 000 Hz, misurato nell'ambiente nelle condizioni in
cui viene effettuato il collaudo;
To è il tempo di riverberazione di riferimento variabile in funzione del volume del lo-
cale secondo i valori del prospetto 1.
prospetto 1 Valori del tempo di riverberazione di riferimento
V ≤ 100 m3 To = 0,5 s
3
100 < V < 2 500 m To = to V / V o con to = 1 s e Vo = 400 m3
V ≥ 2 500 m3 To = 2,5 s
Il tempo di riverberazione deve essere misurato come indicato nella ISO 3382. Nel caso
non fosse possibile procedere alla sua misurazione, il tempo di riverberazione può essere
stimato teoricamente mediante il calcolo sulla base delle dimensioni dell'ambiente e dei
coefficienti di assorbimento delle superfici: in tal caso il rapporto di prova deve riportare,
per intero, il procedimento di calcolo adottato.
Li = La se L a – L r ≥ 10 dB
formula 6
La ⁄ 10 L r ⁄ 10
L i = 10 lg 10 – 10 se 6 dB ( A ) < L a – L r < 10 dB
formula 7
L i = L a – 1,6 dB ( A ) se L a – L r ≤ 6 dB 3)
Lic = Li + Kf + Ki + KT
7 VERIFICHE DI COLLAUDO
Il collaudo si intende superato nei casi seguenti:
a) il valore del livello di rumore ambientale La (eventualmente corretto) è minore di Lrif;
b) quando il valore del livello corretto del rumore d'impianto (Lic) risulta minore o uguale
al valore del livello di riferimento (Lrif) indicato nelle condizioni di contratto:
Lic ≤ Lrif
Inoltre si deve verificare che i valori della differenza Lmax - Lrif risultino minori di 5 dB per il
rumore di avviamento e di 3 dB per quelli di breve durata.
Per impianti installati in edifici con particolari destinazioni d'uso (auditorium, teatri, sale di
registrazione, ecc.) può essere richiesta l'assenza di rumori di breve durata e la loro even-
tuale presenza ne invalida il collaudo.
In assenza di livelli di riferimento nelle specifiche di contratto il collaudatore si riferirà al
prospetto 2.
3) Il livello del rumore d’impianto così determinato è sicuramente sovrastimato: se è necessario disporre una stima più
accurata di Li occorre ripetere il collaudo con valore di Lr inferiore.
8 RESOCONTO DI PROVA
Nel resoconto di prova devono essere riportati almeno i dati seguenti:
- il riferimento alla presente norma;
- la data del collaudo;
- il nome del collaudatore;
- le caratteristiche della strumentazione di misura impiegata (tipo, n° di serie, ecc.);
- la data dell'ultima taratura della strumentazione;
- la descrizione del tipo d’impianto;
- la descrizione degli ambienti in cui si effettuano le misurazioni: dimensioni, destinazio-
ne d'uso, tipi di arredi, ecc.;
- i valori del livello di riferimento;
- le condizioni di funzionamento dell'impianto durante il collaudo: a pieno regime, a re-
gime parziale, a regime variabile per l'azione della regolazione d'impianto, ecc.;
- il numero delle posizioni di misurazione e le relative ubicazioni;
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