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Eurocodice 3
NORMA Progettazione delle strutture di acciaio UNI EN 1993-1-2
E U R OP E A Parte 1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro
l’incendio
LUGLIO 2005
Versione italiana
Eurocode 3 del maggio 2009
Design of steel structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
TESTO ITALIANO
UNI © UNI
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Sannio, 2 il consenso scritto dell’UNI.
20137 Milano, Italia www.uni.com
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1993-1-2 (edizione aprile 2005 + errata corri-
ge AC:2005 + errata corrige AC:2009), che assume così lo status di
norma nazionale italiana.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
English version
Eurocode 3 - Calcul des structures en acier - Partie 1-2: Eurocode 3: Bemessung und Konstruktion von Stahlbauten-
Règles générales - Calcul du comportement au feu Teil 1-2: Allgemeine Regeln - Tragwerksbemessung für den
Brandfall
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Central Secretariat or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Central Secretariat has the same
status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland,
France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland,
Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
© 2005 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN 1993-1-2:2005: E
for CEN national Members.
INDICE
PREMESSA 1
figura 0.1 Procedura di progettazione ....................................................................................................................... 5
1 GENERALITÀ 6
1.1 Scopo e campo di applicazione ........................................................................................................ 6
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 7
1.3 Ipotesi .............................................................................................................................................................. 7
1.4 Distinzione tra principi e regole applicative ................................................................................ 7
1.5 Termini e definizioni................................................................................................................................. 7
1.6 Simboli ............................................................................................................................................................ 9
APPENDICE D COLLEGAMENTI 72
(informativa)
prospetto D.1 Fattore di riduzione di resistenza per bulloni e saldature ............................................................ 73
figura D.1 Gradiente termico lungo lo spessore di una giunzione composita ........................................... 74
PREMESSA
La presente norma europea EN 1993-1-2 "Eurocode 3 - Design of steel structures" è stata
elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 250 "Eurocodici strutturali", la cui segreteria è
affidata al BSI.
Il CEN/TC 250 è responsabile per tutti gli Eurocodici Strutturali.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o
mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro
ottobre 2005, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro marzo 2010.
Il presente documento sostituisce la ENV 1993-1-2.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Cipro,
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia,
Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo,
Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e
Ungheria.
Cronistoria del programma degli Eurocodici
Nel 1975, la Commissione delle Comunità Europee decise di attuare un programma di
azioni nel settore delle costruzioni, sulla base dell’articolo 95 del Trattato. L’obiettivo del
programma era l’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio e l’armonizzazione delle
specifiche tecniche.
Nell’ambito di tale programma di azioni, la Commissione prese l’iniziativa di stabilire un
insieme di regole tecniche armonizzate per la progettazione delle opere di costruzione
che, in una prima fase, sarebbe servito come alternativa rispetto ai regolamenti nazionali
in vigore negli Stati Membri ed, alla fine, li avrebbe sostituiti.
Per quindici anni, la Commissione, con l’aiuto di un Comitato Direttivo composto da
Rappresentanti degli Stati Membri, ha provveduto allo sviluppo del programma degli
Eurocodici, che ha portato alla stesura della prima generazione di codici Europei negli
anni ‘80.
Nel 1989, la Commissione e gli Stati Membri della UE e della EFTA decisero, in base ad
un accordo1) tra la Commissione ed il CEN, di trasferire il compito della preparazione e
della pubblicazione degli Eurocodici al CEN attraverso una serie di Mandati, con
l’obiettivo di attribuire ad essi nel futuro lo status di Norme Europee (EN). Questa
decisione lega de facto gli Eurocodici alle prescrizioni di tutte le Direttive del Consiglio e/o
le Decisioni della Commissione relative alle norme Europee (per esempio, la Direttiva del
Consiglio 89/106/EEC sui prodotti da costruzione - CPD - e le Direttive del Consiglio
93/37/EEC, 92/50/EEC e 89/440/EEC sui lavori e sui servizi pubblici e le analoghe
Direttive EFTA predisposte con l’obiettivo di stabilire il mercato interno).
Il programma degli Eurocodici Strutturali comprende le seguenti norme, generalmente
composte da un certo numero di Parti:
EN 1990 Eurocode 0: Basis of Structural Design
EN 1991 Eurocode 1: Actions on structures
EN 1992 Eurocode 2: Design of concrete structures
EN 1993 Eurocode 3: Design of steel structures
EN 1994 Eurocode 4: Design of composite steel and concrete structures
EN 1995 Eurocode 5: Design of timber structures
EN 1996 Eurocode 6: Design of masonry structures
EN 1997 Eurocode 7: Geotechnical design
EN 1998 Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance
EN 1999 Eurocode 9: Design of aluminium structures
1) Accordo tra la Commissione delle Comunità Europee ed il Comitato Europeo di Normazione (CEN) concernente il lavoro
sugli EUROCODICI relativi alla progettazione di edifici e di opere di ingegneria civile (BC/CEN/03/89).
2) Secondo l'Art. 3.3 della CPD, i requisiti essenziali (ER) sono precisati in documenti interpretativi destinati a stabilire i
collegamenti necessari tra i requisiti essenziali ed i mandati per le norme armonizzate EN e ETAG/ETA.
3) Secondo l'Art. 12 della CPD, i documenti interpretativi devono:
a) precisare i requisiti essenziali armonizzando le terminologie e i concetti tecnici di base, ed indicando classi o livelli
per ciascun requisito ove necessario;
b) indicare metodi per correlare queste classi o livelli di requisiti alle specifiche tecniche, per esempio metodi di calcolo
e di verifica, regole tecniche per la progettazione, ecc.;
c) servire come riferimento per stabilire norme armonizzate e orientamenti per i benestari tecnici europei.
Gli Eurocodici, de facto, ricoprono un ruolo simile nel campo dell’ER 1 e di una parte dell’ER 2.
4) Vedere l'Art. 3.3 e l'Art. 12 della CPD, così come 4.2, 4.3.1, 4.3.2 e 5.2 dell'ID 1 (Documento Interpretativo n. 1).
Procedure di progettazione
Una procedura analitica completa per la progettazione strutturale contro l’incendio tiene
conto del comportamento del sistema strutturale a temperature elevate, della potenziale
esposizione al calore e degli effetti benefici dovuti ai sistemi di protezione antincendio
attivi e passivi, nonché delle incertezze associate a questi tre aspetti e dell’importanza
della struttura (conseguenze del collasso).
Ad oggi è possibile seguire una procedura per la determinazione di prestazioni adeguate
che tengano conto di alcuni, se non tutti, questi parametri e dimostrare che la struttura, o
i suoi componenti, forniscano prestazioni adeguate durante un incendio reale dell’opera.
Tuttavia, laddove la procedura sia basata su un incendio nominale (normalizzato), il
sistema di classificazione, che richiede specifici periodi di resistenza antincendio, tiene
conto (anche se non in maniera esplicita) degli aspetti e delle incertezze sopra descritti.
L’applicazione della presente parte 1-2 è illustrata in figura 1, in cui sono delineati
l’approccio prescrittivo e l’approccio prestazionale. L’approccio prescrittivo fa uso di
incendi nominali per generare le azioni termiche. L’approccio prestazionale, utilizzando i
principi dell’ingegneria della sicurezza antincendio, fa riferimento ad azioni termiche
basate su parametri fisici e chimici.
Per la progettazione secondo la presente parte, è necessario fare riferimento alla
EN 1991-1-2 per la determinazione delle azioni termiche e meccaniche agenti sulla
struttura.
Ausili per la progettazione
Qualora non siano disponibili modelli di calcolo semplificati, le parti fuoco degli Eurocodici
forniscono delle soluzioni di progetto in termini di dati tabellari (basati su prove o su
modelli di calcolo avanzati), che possono essere utilizzati all’interno di specificati limiti di
validità.
Ci si attende che organizzazioni esterne interessate sviluppino degli ausili per la
progettazione, basati sui modelli di calcolo forniti nella EN 1993-1-2.
Il testo principale della EN 1993-1-2, assieme alle appendici normative, comprende la
maggior parte dei concetti e delle regole principali necessari per la progettazione
strutturale antincendio di strutture di acciaio.
Appendice Nazionale per la EN 1993-1-2
La presente norma fornisce procedure alternative, valori e raccomandazioni per classi,
con note che indicano dove possono essere applicate scelte a livello nazionale. Di
conseguenza la norma nazionale che implementa la EN 1993-1-2 dovrebbe avere
un’appendice nazionale contenente tutti i Parametri Determinati a livello Nazionale da
impiegare nella progettazione delle strutture di acciaio da realizzarsi nella nazione
interessata.
Una scelta a livello nazionale è permessa nella EN 1993-1-2 attraverso i seguenti
paragrafi:
- 2.3 (1)
- 2.3 (2)
- 4.1 (2)
- 4.2.3.6 (1)
- 4.2.4 (2)
1 GENERALITÀ
1.3 Ipotesi
(1) In aggiunta alle ipotesi generali dalla EN 1990 valgono le seguenti ipotesi:
- ogni sistema di protezione antincendio passiva preso in considerazione nella
progettazione deve essere soggetto ad una adeguata manutenzione.
1.5.4.3 Emissività
Uguaglia il coefficiente di assorbimento, cioè il rapporto tra il calore assorbito per
irraggiamento da una data superficie, e quello assorbito dalla superficie di un corpo nero.
*) Nota Nazionale - In questo contesto, bulk temperature è stata tradotta come “temperatura di mescolamento” (una
traduzione alternativa, specifica dello studio dei fenomeni di trasporto, potrebbe essere “temperatura in tazza”). Tuttavia,
una traduzione meno letterale, e forse più espressiva, potrebbe essere: “temperatura del gas ad una distanza dalla
superficie dell’elemento sufficientemente grande da poter trascurare l’effetto dell’elemento stesso”.
1.6 Simboli
(1) Ai fini della EN 1993-1-2, si applicano i seguenti simboli:
Lettere latine maiuscole
Ai area elementare della sezione trasversale ad una temperatura T i;
Am area della superficie di un elemento per unità di lunghezza;
Am / V fattore di sezione per elementi di acciaio non protetti;
Ci coefficiente di protezione della faccia i-esima di un elemento;
Ap area appropriata di materiale protettivo antincendio per unità di lunghezza
di un elemento [m2/m];
Ea modulo di elasticità dell’acciaio per la progettazione a temperatura
ordinaria;
Ea,T pendenza del ramo della curva elastica lineare dell’acciaio a temperatura
elevata Ta;
Efi,d effetto di progetto delle azioni nella situazione di incendio, determinato
secondo la EN 1991-1-2, inclusi gli effetti delle dilatazioni e delle
deformazioni termiche;
Fb,Rd resistenza portante di progetto di bulloni;
Fb, t,Rd resistenza portante di progetto di bulloni in caso d’incendio;
Fv,Rd resistenza a taglio di progetto di un bullone, per piano di taglio, calcolata
assumendo che il piano di taglio passi attraverso la filettatura del bullone;
Fv,t,Rd resistenza di progetto in caso d’incendio di bulloni caricati a taglio;
Fw,Rd resistenza di progetto per unità di lunghezza di un cordone di saldatura;
Fw,t,Rd resistenza di progetto per unità di lunghezza di un cordone di saldatura in
caso d’incendio;
Gk valore caratteristico di un’azione permanente;
If flusso termico radiativo emesso da un’apertura;
Iz flusso termico radiativo emesso da una fiamma;
Iz,i flusso termico radiativo emesso da una fiamma sulla faccia i-esima di una
colonna;
L lunghezza del sistema colonna nel relativo piano;
Mb,fi,t,Rd momento resistente di progetto all’instabilità al tempo t ;
·
h net,d valore di progetto del flusso termico netto per unità di area;
hz altezza della sommità della fiamma al di sopra della superficie di
intradosso della trave;
i indicatore della faccia di una colonna (1), (2), (3), o (4);
kb,T fattore di riduzione determinato per l’appropriata temperatura del bullone;
kE,T fattore di riduzione, di cui alla sezione 3, della pendenza del ramo elastico
lineare, corrispondente alla temperatura dell’acciaio Ta raggiunta al
tempo t ;
kE,T,com fattore di riduzione, di cui alla sezione 3, della pendenza del ramo elastico
lineare, corrispondente alla massima temperatura dell’ala compressa
Ta,com, raggiunta al tempo t ;
ksh fattore di correzione per l’effetto ombra;
kT valore relativo di una proprietà di resistenza o di deformazione dell’acciaio
a temperatura elevata Ta;
kT fattore di riduzione di una proprietà di resistenza o di deformazione
(XT,/Xk), dipendente dalla temperatura del materiale, vedere sezione 3;
kw,T fattore di riduzione della resistenza di saldature;
ky,T fattore di riduzione, di cui alla sezione 3, della resistenza a snervamento
dell’acciaio, corrispondente alla temperatura Ta, raggiunta dall’acciaio al
tempo t ;
ky,T,com fattore di riduzione, di cui alla sezione 3, della resistenza a snervamento
dell’acciaio, corrispondente alla massima temperatura nell’ala compressa
Ta,com, raggiunta al tempo t ;
ky,T,i fattore di riduzione della resistenza a snervamento dell’acciaio a
temperatura T i;
ky,T,max fattore di riduzione della resistenza a snervamento dell’acciaio,
corrispondente alla massima temperatura dell’acciaio Ta,max, raggiunta al
tempo t ;
ky,T,web fattore di riduzione della resistenza a snervamento dell’acciaio,
corrispondente alla temperatura dell’acciaio Tweb, vedere sezione 3.
ky fattore di interazione;
kz fattore di interazione;
kLT fattore di interazione;
m numero di aperture sul lato m;
n numero di aperture sul lato n;
l lunghezza a 20 °C; distanza da un’apertura, misurata lungo l’asse della
fiamma;
lfi lunghezza d’instabilità di una colonna per la progettazione in caso
d’incendio;
s distanza orizzontale dell’asse di simmetria di una colonna da un muro di
un compartimento antincendio;
t tempo di esposizione all’incendio;
wi larghezza di un’apertura;
zi distanza dall’asse neutro plastico del centroide dell’area elementare Ai.
Lettere greche maiuscole
't intervallo di tempo;
'l dilatazione termica;
'Tg,t incremento della temperatura dei gas presenti nel compartimento durante
l’intervallo 't ;
2.1 Requisiti
2.2 Azioni
(1) Si raccomanda che le azioni termiche e meccaniche siano ricavate dalla
EN 1991-1-2.
(2) In aggiunta alla EN 1991-1-2, si raccomanda che l’emissività relativa alla superficie
dell’acciaio sia assunta pari a 0,7 per l’acciaio al carbonio e pari a 0,4 per l’acciaio
inossidabile secondo l’appendice C.
2.4.1 Generalità
(1) Si raccomanda che il modello del sistema strutturale adottato per la progettazione
secondo la presente parte 1-2 della EN 1993 rifletta le prestazioni attese della
struttura in caso d’incendio.
Nota Nei casi in cui le regole fornite nella presente parte 1-2 della EN 1993 risultano valide solo per
l’esposizione ad un incendio normalizzato, ciò è evidenziato nei relativi punti.
(2) Si deve verificare che, per la specifica durata t di esposizione all’incendio:
Efi,d d Rfi,d,t (2.3)
dove:
Efi,d è l’effetto delle azioni di progetto nella situazione di incendio, determinato in
conformità alla EN 1991-1-2, inclusi gli effetti delle dilatazioni e delle
deformazioni termiche;
Rfi,d,t è la corrispondente resistenza di progetto nella situazione di incendio.
(3) Si raccomanda che l’analisi strutturale nella situazione di incendio sia effettuata
secondo il punto 5.1.4 (2) della EN 1990.
Nota 1 Per l’analisi di elementi, vedere il punto 2.4.2.
Per l’analisi di parti della struttura, vedere il punto 2.4.3.
Per l’analisi dell’intera struttura, vedere il punto 2.4.4.
Nota 2 Per la verifica dei requisiti di resistenza per un incendio nominale, è sufficiente l’analisi di un elemento.
G k + \ fi Q k,1
K fi = ------------------------------------------
- (2.5b)
[J G G k + J Q,1 Q k,1
dove:
Qk,1 è il valore caratteristico di un’azione variabile principale;
Gk è il valore caratteristico di un’azione permanente;
JG è il coefficiente parziale per azioni permanenti;
JQ,1 è il coefficiente parziale per l’azione variabile 1;
\ f i è il fattore di combinazione per i valori, fornito da \1,1 oppure \2,1, vedere
EN 1991-1-2;
[ è un fattore di riduzione per azioni permanenti sfavorevoli G.
Nota 1 Un esempio della variazione del fattore di riduzione K fi in funzione del rapporto di carico Qk,1/Gk, per diversi
valori del fattore di combinazione \fi = \1,1 secondo l’espressione (2.5), è mostrato nella figura 2.1 con le
seguenti assunzioni: JG = 1,35 e JQ = 1,5. I fattori parziali sono specificati nelle specifiche appendici nazionale
della EN 1990. Le equazioni (2.5a) e (2.5b) forniscono valori lievemente superiori.
figura 2.1 Variazione del fattore di riduzione K f i con il rapporto di carico Qk,1/Gk
Nota 2 Come semplificazione si può utilizzare il valore raccomandato K f i = 0,65, eccetto per carichi imposti secondo
la categoria di carico E fornita nella EN 1991-1-1 (aree suscettibili di accumulo di merci, incluse le aree di
accesso) per cui il valore raccomandato è 0,7.
(4) È necessario considerare solo gli effetti delle deformazioni termiche risultanti da
gradienti termici lungo la sezione trasversale. L’effetto delle dilatazioni termiche
assiali o nel piano può essere trascurato.
(5) Si può assumere che le condizioni al contorno ai vincoli ed alle estremità di un
elemento rimangano costanti durante tutta la durata dell’esposizione all’incendio.
(6) I metodi di calcolo semplificati o avanzati forniti rispettivamente nel punto 4.2 e nel
punto 4.3 sono adeguati per la verifica degli elementi in condizioni di incendio.
3.1 Generalità
(1) A meno che siano fornite come valori di progetto, si raccomanda che i valori delle
proprietà dei materiali fornite nella presente sezione siano trattati come valori
caratteristici.
(2) Si raccomanda che le proprietà meccaniche dell’acciaio a 20 °C siano assunte in
conformità a quelle fornite nella EN 1993-1-1 per la progettazione a temperatura
ordinaria.
b H y,T – H
Hp,T H H y,T f p,T – c + b/a > a – H y,T – H @
2 2 0,5 ------------------------------------------
-
2 2 0,5
a > a – H y,T – H @
H y, T d H dH t ,T fy,T 0
H = Hu,T 0,00 -
Parametri Hp,T = fp,T/Ea,T H y,T = 0,02 H t,T = 0,15 Hu,T = 0,20
Funzioni 2
a = H y,T – H p,T H y,T – H p,T + c/E a,T
2 2
b = c H y,T – H p,T E a,T + c
2
f y,T – f p,T
c = --------------------------------------------------------------------------------------
-
H y,T – H p,T E a,T – 2 f y,T – f p,T
Legenda
V Tensione
H Deformazione
fy,T Resistenza di snervamento effettiva
fp,T Limite di proporzionalità
Ea,T Pendenza del ramo elastico lineare
Hp,T Deformazione al limite di proporzionalità
Hy,T Deformazione di snervamento
Ht,T Deformazione limite per la resistenza di snervamento
Hu,T Deformazione ultima
prospetto 3.1 Fattori di riduzione per la relazione tensione-deformazione di un acciaio al carbonio a temperature
elevate
figura 3.2 Fattori di riduzione per la relazione tensione-deformazione di un acciaio al carbonio a temperature
elevate
Legenda
X Temperatura [°C]
Y Fattore di riduzione kT
A Resistenza di snervamento effettiva kyT = fy,T / fy
B Pendenza del ramo lineare elastico kET = Ea,T /Ea
C Limite di proporzionalità kpT = fp,T / fy
4.1 Generalità
(1) La presente Sezione fornisce le regole per le strutture di acciaio che possono
essere, in alternativa:
- non protette;
- isolate da materiali protettivi antincendio;
- protette da schermi termici.
Nota Esempi di ulteriori metodi di protezione sono i riempimenti d’acqua o le protezioni parziali in pareti e solai.
(2) Per determinare la resistenza al fuoco sono consentiti i seguenti metodi di
progettazione:
- modelli di calcolo semplificati;
- modelli di calcolo avanzati;
- prove sperimentali.
Nota La decisione sull’utilizzo dei modelli di calcolo avanzati in uno Stato può essere trovato nell’appendice
nazionale.
(3) I modelli di calcolo semplificati sono dei metodi di progetto semplificati applicabili a
singoli elementi, basati su ipotesi cautelative.
(4) I modelli di calcolo avanzati sono dei metodi di progetto in cui vengono applicati dei
principi ingegneristici in maniera realistica per applicazioni specifiche.
4.2.1 Generalità
(1) Si deve assumere che la funzione portante di un elemento di acciaio sia mantenuta
dopo un tempo t per un dato incendio se:
E f i,d d R f i,d,t (4.1)
dove:
E f i,d è l’effetto di progetto delle azioni nella situazione di incendio, determinato
secondo la EN 1991-1-2;
R f i,d,t è la corrispondente resistenza di progetto dell’elemento di acciaio, nella
situazione di incendio, al tempo t.
(2) Si raccomanda che la resistenza R f i ,d,t, al tempo t, sia determinata, solitamente sotto
l’ipotesi di una temperatura uniforme sulla sezione trasversale, modificando la
resistenza di progetto per la progettazione a temperatura ordinaria determinata
secondo la EN 1993-1-1, in modo da tenere conto delle proprietà meccaniche
dell’acciaio a temperature elevate, vedere punto 4.2.3.
Nota Nel punto 4.2.3 R fi ,d,t assume il significato di M fi ,t,Rd , N fi,t,Rd ecc. (separatamente o in combinazione)
ed i corrispondenti valori di M fi ,Ed , N f i,Ed ecc. rappresentano E fi,d.
(3) Se si utilizza una distribuzione di temperatura non uniforme, la resistenza di progetto
per la progettazione a temperatura ordinaria secondo la EN 1993-1-1 viene
modificata sulla base di questa distribuzione di temperatura.
(4) In alternativa al comma (1), utilizzando una distribuzione di temperatura uniforme, la
verifica può essere effettuata nel dominio della temperatura, vedere punto 4.2.4.
(5) Non si deve considerare il collasso della sezione netta in corrispondenza dei fori dei
dispositivi di giunzione, purché ci sia un dispositivo di giunzione in ogni foro, poiché
la temperatura dell’acciaio è minore nei collegamenti a causa della presenza di
materiale aggiuntivo.
4.2.3 Resistenza
dove:
Ai è un’area elementare della sezione trasversale a temperatura T i ;
ky,T,i è il fattore di riduzione per la resistenza di snervamento dell’acciaio a
temperatura T i , vedere sezione 3;
Ti è la temperatura nell’area elementare A i .
D = 0,65 235/f y
La snellezza adimensionale O T per la temperatura Ta, è fornita da:
O T = O [ ky,T / kE,T ] 0,5 (4.7)
dove:
ky,T è il fattore di riduzione, di cui alla sezione 3 per la resistenza di snervamento
dell’acciaio alla temperatura dell’acciaio Ta raggiunta al tempo t.
kE,T è il fattore di riduzione, di cui alla sezione 3, della pendenza del ramo elastico
lineare alla temperatura dell’acciaio Ta raggiunta al tempo t.
(3) Si raccomanda che la lunghezza di instabilità lfi di una colonna nella situazione di
progettazione antincendio sia determinata, in linea generale, come per la
progettazione a temperatura ordinaria. Tuttavia, in un telaio controventato, la
lunghezza di instabilità lfi di una colonna può essere determinata considerandola
fissa nella direzione dei collegamenti continui o semi continui al sistema colonna dei
compartimenti antincendio superiore ed inferiore, purché la resistenza al fuoco dei
componenti dell’edificio che separano tali compartimenti antincendio sia non
inferiore alla resistenza al fuoco della colonna.
(5) Nel caso di telaio controventato, in cui ogni piano include un distinto compartimento
antincendio avente sufficiente resistenza al fuoco, in un piano intermedio, la
lunghezza di instabilità lfi di una colonna continua può essere assunta come
lfi = 0,5 L, e nell’ultimo piano la lunghezza di instabilità può essere assunta come
lfi =0,7 L dove L è la lunghezza del sistema nel piano corrispondente, vedere
figura 4.1.
dove:
zi è la distanza tra l’asse neutro plastico ed il centroide dell’area elementare Ai;
fy,i è la resistenza di snervamento nominale fy per l’area elementare Ai assunta
come positiva sul lato compresso dell’asse neutro e negativa sul lato teso;
Ai e k y ,T,i sono definite come nel punto 4.2.3.1 (2).
(7) Si raccomanda che il valore del fattore di adattamento N1 per una distribuzione di
temperatura non uniforme lungo la sezione trasversale sia assunto come segue:
- per una trave esposta su tutti e quattro i lati: N1 = 1,0
- per una trave non protetta esposta su tre lati,
con una soletta di composito o calcestruzzo sul quarto lato: N1 = 0,70
- per una trave protetta esposta su tre lati, con una soletta
composita o di calcestruzzo sul quarto lato: N1 = 0,85
(8) Si raccomanda che per una distribuzione di temperatura non uniforme lungo la trave
il fattore di adattamento N2 sia assunto come segue:
- in corrispondenza dei vincoli di una trave
staticamente indeterminata: N2 = 0,85
- in tutti gli altri casi: N2 = 1,0
4.2.3.5 Elementi con sezioni trasversali di Classe 1, 2 o 3, soggette all’azione combinata di flessione e
compressione assiale
(1) Si raccomanda che la resistenza all’instabilità di progetto Rfi,t,d, al tempo t, di un
elemento soggetto all’azione combinata di flessione e compressione assiale sia
verificata soddisfacendo le espressioni (4.21a) e (4.21b) per un elemento con
sezione trasversale di Classe 1 o Classe 2, oppure le espressioni (4.21c) e (4.21d)
per un elemento con sezione trasversale di Classe 3.
N fi,Ed k y M y,fi,Ed k z M z,fi,Ed
------------------------------------
- + ------------------------------- + ------------------------------- d1 (4.21a)
fy fy fy
F min,fi Ak y,T --------- W pl,y k y,T --------- W pl,z k y,T ---------
J M,fi J M,fi J M,fi
N fi,Ed k LT M y,fi,Ed k z M z,fi,Ed
-------------------------------
- + ------------------------------------------- + ------------------------------- d1 (4.21b)
fy fy fy
F z,fi Ak y,T --------- F LT,fi W pl,y k y,T --------- W pl,z k y,T -------- -
J M,fi J M,fi J M,fi
N fi,Ed k y M y,fi,Ed k z M z,fi,Ed
------------------------------------
- + ------------------------------- + ------------------------------- d1 (4.21c)
fy fy fy
F min,fi Ak y,T --------- W el,y k y,T --------- W el,z k y,T -------- -
J M,fi J M,fi J M,fi
N fi,Ed k LT M y,fi,Ed k z M z,fi,Ed
-------------------------------
- + ------------------------------------------- + ------------------------------- d1 (4.21d)
fy fy fy
F z,fi Ak y,T --------- F LT,fi W el,y k y,T --------- W el,z k y,T ---------
J M,fi J M,fi J M,fi
dove:
Fmin,fi è come definito nel punto 4.2.3.2;
Fz,fi è come definito nel punto 4.2.3.2;
FLT,fi è come definito nel punto 4.2.3.3 (5);
P LT N fi,Ed
-d1
k LT = 1 – -------------------------------
fy
F z,fi Ak y,T ---------
J M,fi
P y N fi,Ed
k y = 1 – -------------------------------- d 3
fy
F y,fi Ak y,T -------- -
J M,fi
Per l’asse forte: P y = 2 E M,y – 5 O y,T + 0,44 E M,y – 0,29 d 0,8 con O y 20qc d 1,1
P z N fi,Ed
-d3
k z = 1 – -------------------------------
fy
F z,fi Ak y,T ---------
J M,fi
E M,< <
E M,Q = 1,3
E M,Q = 1,4
M
E M = E M,\ + ---------
Q
E M,Q – E M,\
'M
Nota L’appendice nazionale può fornire dei valori di riferimento per le temperature critiche.
dove:
ksh è il fattore di correzione per l’effetto ombra, vedere comma (2);
Am / V è il fattore di sezione per elementi di acciaio non protetti [1/m];
Am è l’area della superficie dell’elemento per unità di lunghezza [m2/m];
V è il volume dell’elemento per unità di lunghezza [m3/m];
ca è il calore specifico dell’acciaio, di cui alla sezione 3 [J/kgK];
·
h net,d è il valore di progetto del flusso termico netto per unità di area [W/m2];
't è l’intervallo di tempo [secondi];
Ua è la massa volumica dell’acciaio, di cui alla sezione 3 [kg/m3].
(2) Per sezioni a I sotto l’azione dell’incendio nominale, il fattore di correzione per
l’effetto ombra può essere determinato da:
ksh = 0,9/[Am / V ]b/[Am / V] (4.26a)
dove:
[Am / V ]b è il valore del fattore di sezione di una sezione scatolare.
In tutti gli altri casi, il valore di ksh si raccomanda che sia assunto come:
ksh = [Am /V ]b/[Am / V] (4.26b)
Nota 1 Per sezioni trasversali di forma convessa (per esempio sezioni cave rettangolari o circolari) completamente
avvolte dalle fiamme, l’effetto ombra non si manifesta e pertanto il fattore di correzione ksh è pari all’unità.
Nota 2 Ignorare l’effetto ombra (cioè ksh = 1), porta a soluzioni cautelative.
·
(3) Si raccomanda che il valore di h net,d sia ottenuto tramite la EN 1991-1-2, usando
H f = 1,0 e Hm secondo il punto 2.2 (2), dove H f e Hm sono come definite nella
EN 1991-1-2.
(4) Si raccomanda che il valore di 't non sia assunto maggiore di 5 s.
(5) Si raccomanda che nell’espressione (4.26) il valore del fattore di sezione Am / V non
sia assunto minore di 10 m-1.
Nota Alcune espressioni per calcolare i valori di progetto dei fattori di sezione Am / V, per elementi di acciaio
non protetti, sono fornite nel prospetto 4.2.
prospetto 4.2 Fattori di sezione Am / V per elementi di acciaio non protetti
Sezione aperta esposta all’incendio da tutti i lati: Tubolare esposto all’incendio da tutti i lati: A m / V = 1/t
A Perimetro
-------m = --------------------------------------------------------------------------------
V Area della sezione trasversale
Sezione aperta esposta all’incendio da tre lati: Sezione cava (o sezione scatolare saldata di spessore uniforme) esposta
A Superficie esposta all'incendio all’incendio da tutti i lati:
-------m = ---------------------------------------------------------------------------------
V Area della sezione trasversale Se t « b: A m / V | 1/t
prospetto 4.2 Fattori di sezione Am /V per elementi di acciaio non protetti (Continua)
Ala di una sezione a "I" esposta all’incendio da tre lati: Sezione scatolare saldata esposta all’incendio da tutti i lati:
A m / V = b + 2t f / bt f A 2 b+h
-------m = --------------------------------------------------------------------------------
Se t « b: A m / V | 1/t f V Area della sezione trasversale
Se t « b: A m / V | 1/t
Angolare esposto all’incendio da tutti i lati Sezione a "I" con rinforzo scatolare, esposta all’incendio da tutti i lati:
A m / V = 2/t A 2 b+h
-------m = --------------------------------------------------------------------------------
V Area della sezione trasversale
Barra piatta esposta all’incendio da tutti i lati: Barra piatta esposta all’incendio da tre lati:
A m / V = 2 b + t / bt A m / V = b + 2t / bt
Se t « b: A m / V | 2/t Se t « b: A m / V | 1/t
prospetto 4.3 Fattore di sezione Ap/V per elementi di acciaio isolati con materiali protettivi antincendio
Rivestimento scatolare di 2h + b
spessore uniforme, ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Area della sezione trasversale dell'acciaio
esposto all’incendio
da tre lati1)
1) Si raccomanda che le dimensioni del gioco c1 e c2 generalmente non siano maggiori di h/4.
4.3.1 Generalità
(1) Si raccomanda che i metodi di calcolo avanzati forniscano un’analisi realistica delle
strutture esposte all’incendio. Si raccomanda che essi siano basati sul
comportamento fisico di base, in modo da condurre ad un’approssimazione
affidabile del comportamento atteso del particolare componente strutturale, sotto
condizioni di incendio.
(2) Si raccomanda che ogni potenziale modalità di collasso, non coperta dai metodi di
calcolo avanzati (incluse instabilità elastiche locali e collasso per taglio), sia
eliminata utilizzando mezzi appropriati.
(3) Si raccomanda che i metodi di calcolo avanzati comprendano modelli di calcolo
separati per la determinazione di:
- sviluppo e distribuzione della temperatura all’interno degli elementi strutturali
(modello di risposta termica);
- comportamento meccanico della struttura o di una qualsiasi parte della stessa
(modello di risposta meccanica).
(4) I metodi di calcolo avanzati possono essere usati congiuntamente ad una qualsiasi
curva di riscaldamento, purché le proprietà dei materiali siano note per il
corrispondente intervallo di temperature.
(5) I metodi di calcolo avanzati possono essere usati per qualsiasi tipo di sezione
trasversale.
figura A.2 Relazioni tensione-deformazione alternativa per l’acciaio a temperature elevate con incrudimento
Legenda
Ha Deformazione
B.1 Generalità
Legenda
b) Travi
1) Trave parallela alla parete
2) Trave perpendicolare alla parete
2 Sezione
(3) Si raccomanda che per un elemento avvolto dalle fiamme, la temperatura media
dell’elemento di acciaio Tm [K] sia determinata dalla soluzione del seguente bilancio
termico:
4
V Tm + D Tm = lz + lf + D Tz (B.2)
dove:
Tz è la temperatura di fiamma [K];
Iz è il flusso termico radiativo emesso dalla fiamma [kW/m2];
If è il flusso termico radiativo emesso dall’apertura corrispondente [kW/m2].
(4) Si raccomanda che il flusso termico radiativo Iz emesso dalle fiamme sia determinato
secondo la situazione ed il tipo di elemento come segue:
- colonne non avvolte dalle fiamme: vedere punto B.2;
- travi non avvolte dalle fiamme: vedere punto B.3;
- colonne avvolte dalle fiamme: vedere punto B.4;
- travi completamente o parzialmente avvolte dalle fiamme: vedere punto B.5.
Altri casi possono essere trattati in modo analogo, usando un adeguato adattamento
di quanto specificato dal punto B.2 al punto B.5.
Legenda
b) Condizione di "ventilazione forzata"
1) Colonne davanti ad un’apertura
2) Colonna tra due aperture
A Aperture
B Fiamme
C Aperture m
D Aperture n
E Fiamma dal lato m
F Fiamma dal lato n
Legenda
b) "Ventilazione forzata"
1 Rettangolo anteriore equivalente
2 Colonna
3 Sezione
4 Pianta
Legenda
b) "Ventilazione forzata"
1 Rettangolo laterale equivalente
2 Colonna
3 Sezione
4 Pianta
(2) Se la colonna si trova tra due aperture, si raccomanda che le emissività totali H z,m e
H z,n delle fiamme presenti sul lato m e n siano determinate dall’espressione di
fornita nell’appendice B della EN 1991-1-2 usando un valore per lo spessore totale
della fiamma Ocome segue:
m
dove:
m è il numero di aperture sul lato m;
n è il numero di aperture sul lato n;
O i è lo spessore delle fiamme per l’apertura i-esima.
(3) Si raccomanda che lo spessore della fiamma Oi sia assunto come segue:
- per la condizione di "ventilazione non forzata":
O i = wi (B.10a)
- per la condizione di "ventilazione forzata":
O i = wi + 0,4s (B.10b)
dove:
wi è la larghezza dell’apertura;
s è la distanza orizzontale dall’asse di simmetria della colonna alla parete del
compartimento antincendio, vedere figura B.1.
dove:
Iz,m è il fattore di configurazione globale della trave per il calore irradiato dalle
fiamme presenti sul lato m, vedere il punto B.3.2;
Iz,n è il fattore di configurazione globale della trave per il calore irradiato dalle
fiamme presenti sul lato n, vedere il punto B.3.2;
Hz,m è l’emissività totale delle fiamme presenti sul lato m, vedere il punto B.3.3;
Hz,n è l’emissività totale delle fiamme presenti sul lato n, vedere il punto B.3.3;
Tz è la temperatura di fiamma [K], vedere il punto B.3.4.
figura B.5 Trave non avvolta dalle fiamme
Legenda
a) "Ventilazione non forzata"
1) Presenza di parete al di sopra e h < 1,25 w
2) Presenza di parete al di sopra e h > 1,25 w o assenza di parete al di sopra
1 Rettangolo anteriore equivalente
2 Trave
3 Sezione
4 Pianta
5 Rettangolo laterale equivalente
Legenda
b) "Ventilazione forzata"
1 Rettangolo anteriore equivalente
2 Trave
3 Sezione
4 Pianta
5 Rettangolo laterale equivalente
dove:
m è il numero di aperture sul lato m;
n è il numero di aperture sul lato n;
O i è la larghezza dell’apertura i-esima.
(3) Si raccomanda che lo spessore della fiamma Oi sia assunto come segue:
- per la condizione di "ventilazione non forzata":
O i = wi (B.16a)
- per la condizione di "ventilazione forzata":
O i = wi + 0,4s (B.16b)
dove:
wi è la larghezza dell’apertura;
s è la distanza orizzontale della parete del compartimento antincendio dal
punto della trave considerato, vedere la figura B.5.
dove:
Iz,i è il flusso termico radiativo emesso dalla fiamma verso la faccia i-esima della
colonna;
H z,i è l’emissività delle fiamme rispetto la faccia i-esima della colonna;
i è l’indicatore della faccia della colonna (1), (2), (3) o (4);
Ci è il coefficiente di protezione della faccia i-esima dell’elemento, vedere punto
B.1.4;
Tz è la temperatura di fiamma [K];
T0 è la temperatura di fiamma in corrispondenza dell’apertura [K] dall’appendice B
della EN 1991-1-2.
figura B.6 Colonna avvolta dalle fiamme
Legenda
a) Condizione di "ventilazione non forzata"
1 Fiamma
2 Colonna
3 Pianta
4 Sezione
Legenda
b) Condizione di "ventilazione forzata"
1) L’asse della fiamma interseca l’asse della colonna al di sotto della sommità dell’apertura
2) L’asse della fiamma interseca l’asse della colonna al di sopra della sommità dell’apertura
1 Fiamma
3 Pianta
4 Sezione
5 Asse della fiamma
(2) Si raccomanda che l’emissività delle fiamme H z ,i per ognuna delle facce 1, 2, 3 e 4
della colonna sia determinata dall’espressione di H fornita nell’appendice B della
EN 1991-1-2, usando uno spessore della fiamma O uguale alla dimensione O i
indicata nella figura B.6 corrispondente alla faccia i-esima della colonna.
(3) Si raccomanda che per la condizione di "ventilazione non forzata", siano utilizzati i
valori di O i al livello della sommità dell’apertura, vedere figura B.6(a).
(4) Per la condizione di "ventilazione forzata", se il livello dell’intersezione tra l’asse
della fiamma e l’asse di simmetria della colonna è al di sotto della sommità
dell’apertura, si raccomanda di usare i valori di O i al livello dell’intersezione, vedere
figura B.6(b)(1). Altrimenti si raccomanda di usare i valori di Oi al livello della sommità
dell’apertura, vedere figura B.6(b)(2); tuttavia, se O4 0 in corrispondenza di tale
livello, si raccomanda che sia utilizzato il valore corrispondente al livello in cui O4 = 0.
(5) Si raccomanda che la temperatura di fiamma Tz sia assunta pari alla temperatura
dell’asse della fiamma ottenuta dall’espressione di Tz fornita nell’appendice B della
EN 1991-1-2 per la condizione di "ventilazione non forzata" o di "ventilazione
forzata", a seconda del caso in esame, ad una distanza l dall’apertura, misurata
lungo l’asse della fiamma, come segue:
- per la condizione di "ventilazione non forzata":
l = h/2 (B.19a)
- per la condizione di "ventilazione forzata", l è la distanza lungo l’asse della
fiamma dal livello dove viene misurato O i . Purché non ci siano oggetti o balconi
al di sopra dell’apertura:
l = (O 3 + 0,5d1)X/x ma l d 0,5hX/z (B.19b)
dove h, X, x e z sono come indicati nell’appendice B della EN 1991-1-2.
(6) Si raccomanda che il coefficiente di assorbimento delle fiamme sia determinato da:
H z,1 + H z,2 + H z,3
a z = -------------------------------------
- (B.20)
3
dove Hz,1, Hz,2 e Hz,3 sono le emissività della fiamma per le facce 1, 2 e 3 della colonna.
B.5.1.1 Generalità
(1) In tutto il punto B.5 viene fatta l’ipotesi che il livello della superficie di intradosso della
trave non sia al di sotto del livello della sommità delle aperture del compartimento
antincendio adiacenti.
(2) Si raccomanda di fare una distinzione tra una trave parallela alla parete esterna del
compartimento antincendio ed una trave perpendicolare alla parete esterna del
compartimento antincendio, vedere figura B.7.
(3) Se la trave è parallela alla parete esterna del compartimento antincendio, si
raccomanda che la sua temperatura media Tm sia calcolata per un punto sulla
lunghezza della trave direttamente al di sopra del centro dell’apertura.
(4) Se la trave è perpendicolare alla parete esterna del compartimento antincendio, si
raccomanda che il valore della temperatura media Tm sia determinato per una serie
di punti, ogni 100 mm lungo la lunghezza della trave. Si raccomanda che il massimo
di questi valori sia quindi adottato come la temperatura media dell’elemento di
acciaio Tm.
(5) Si raccomanda che il flusso termico radiativo Iz emesso dalla fiamma sia determinato
da:
l z,1 + l z,2 u d 1 + l z,3 + l z,4 u d 2
l z = --------------------------------------------------------------------------------- (B.21)
C1 + C2 u d1 + C3 + C4 u d2
dove:
Iz,i è il flusso termico radiativo emesso dalla fiamma sulla faccia i-iesima della
colonna;
i è l’indicatore della faccia della colonna (1), (2), (3) o (4).
Legenda
b) Condizione di "ventilazione forzata"
1) Trave non adiacente alla parete
2) Trave immediatamente adiacente alla parete
1 Fiamma
4 Sezione
5 Superficie superiore della fiamma
(4) Se la sommità della fiamma è al di sotto del livello della sommità della trave, si
raccomanda di applicare le seguenti equazioni:
4
I z,1 = C 1 H z,1 V T o (B.23a)
I z,2 = 0 (B.23b)
4 4
I z,3 = h z /d 2 C 3 H z,3 V T z,1 + T x /2 (B.23c)
4 4
I z,4 = h z /d 2 C 4 H z,4 V T z,1 + T x /2 (B.23d)
dove:
Tx è la temperatura di fiamma in corrispondenza della sommità della fiamma
[813 K];
hz è l’altezza della sommità della fiamma al di sopra della superficie di intradosso
della trave.
(2) Per una trave parallela alla parete, ma non immediatamente adiacente ad essa, o
per una trave perpendicolare alla parete si raccomanda di usare le seguenti
equazioni:
4
I z,1 = C 1 H z,1 V T z (B.24a)
4
I z,2 = C 2 H z,2 V T z,2 (B.24b)
4 4
I z,3 = C 3 H z,3 V T z,1 + T z,2 /2 (B.24c)
4 4
I z,4 = C 4 H z,4 V T z,1 + T z,2 /2 (B.24d)
(3) Se la trave è parallela alla parete ed immediatamente adiacente ad essa, si
raccomanda che solo la faccia inferiore sia considerata avvolta dalle fiamme,
tuttavia un lato e la faccia superiore siano considerati esposti al calore irradiato dalla
superficie superiore della fiamma, vedere figura B.7(b)(2). Perciò:
4
I z,1 = C 1 H z,1 V T z (B.25a)
4
I z,2 = I z,2 C 2 H z,2 V T z,2 (B.25b)
4 4
I z,3 = I z,3 C 3 H z,3 V T z,1 + T z,2 /2 (B.25c)
I z,4 = 0 (B.25d)
dove:
I z,i è il fattore di configurazione relativo alla superficie superiore della fiamma, per la
faccia i-esima della trave, dall’appendice G della EN 1991-1-2.
C.1 Generalità
(1) Nella presente appendice sono fornite le proprietà termiche e meccaniche dei
seguenti acciai inossidabili: 1.4301, 1.4401, 1.4571, 1.4003 e 1.4462.
Nota Per altri acciai inossidabili conformi alla EN 1993-1-4, si possono usare le proprietà meccaniche fornite
nel punto 3.2. Le proprietà termiche possono essere tratte dalla presente appendice.
(2) Si raccomanda che i valori delle proprietà dei materiali fornite nella presente
appendice siano considerati come valori caratteristici.
(3) Si raccomanda di considerare le proprietà meccaniche dell’acciaio a 20 °C come
quelle fornite nella EN 1993-1-4 per la progettazione a temperatura ordinaria.
d u H u,T – H
Hc,T H dHu,T f 0,2p,T – e + d/c
2
c – H u,T – H
2 -------------------------------------
-
2 2
c c – H u,T – H
f u,T – f 0,2p,T
e = ----------------------------------------------------------------------------------------------
H u,T – H c,T E ct,T – 2 f u,T – f 0,2p,T
Legenda
V Tensione
H Deformazione
fu,T è la resistenza a trazione
f0,2p,T è la resistenza di prova allo 0,2% di deformazione plastica
Ea,T è la pendenza del ramo lineare elastico
Ect,T è la pendenza alla resistenza di prova
Hc,T è la deformazione totale alla resistenza di prova
Hu,T è la deformazione ultima
prospetto C.1 Fattori per la determinazione della deformazione e rigidezza di acciai inossidabili a temperature
elevate
Temperatura dell’acciaio Fattore di riduzione Fattore di riduzione Fattore di riduzione Fattore per la
(relativo ad Ea) per la (relativo a fy) per la (relativo a fu) per la determinazione della
pendenza del ramo lineare resistenza di prova resistenza a trazione resistenza di snervamento
elastico fy,T
prospetto C.1 Fattori per la determinazione della deformazione e rigidezza di acciai inossidabili a temperature
elevate (Continua)
Temperatura dell’acciaio Fattore di riduzione Fattore di riduzione Fattore di riduzione Fattore per la
(relativo ad Ea) per la (relativo a fy) per la (relativo a fu) per la determinazione della
pendenza del ramo lineare resistenza di prova resistenza a trazione resistenza di snervamento
elastico fy,T
prospetto C.2 Fattore di riduzione e deformazione ultima per l’utilizzo di metodi di calcolo avanzati
prospetto C.2 Fattore di riduzione e deformazione ultima per l’utilizzo di metodi di calcolo avanzati (Continua)
APPENDICE D COLLEGAMENTI
(informativa)
D.3.1 Generalità
(1) La temperatura di un collegamento può essere valutata usando il valore A/V locale
delle parti che formano quel collegamento.
(2) Come semplificazione, può essere valutata una temperatura distribuita
uniformemente nel collegamento; questa temperatura può essere calcolata usando
il massimo valore dei rapporti A/V degli elementi di acciaio connessi in prossimità del
collegamento.
(3) Per i collegamenti trave-colonna e trave-trave, in cui le travi sorreggono un qualsiasi
tipo di solaio di calcestruzzo, la temperatura del collegamento può essere ottenuta
dalla temperatura dell’ala inferiore a metà larghezza.
prospetto E.1 Fattori di riduzione per acciai al carbonio per la progettazione di sezioni di classe 4 a temperature
elevate
Temperatura dell’acciaio Fattore di riduzione (relativo a f y ) per la Fattore di riduzione (relativo a f y b ) per la
Ta resistenza di snervamento di progetto di sezioni resistenza di snervamento di progetto di sezioni
laminate a caldo e saldate di classe 4 formate a freddo di classe 4
k 0,2p,T = fp0,2,T /fy k0,2p,T = fp 0,2,T /fyb
20 °C 1,00
100 °C 1,00
200 °C 0,89
300 °C 0,78
400 °C 0,65
500 °C 0,53
600 °C 0,30
700 °C 0,13
800 °C 0,07
900 °C 0,05
1 000 °C 0,03
1 100 °C 0,02
1 200 °C 0,00
Nota 1 Per valori intermedi della temperatura dell’acciaio, è consentita l’interpolazione lineare.
Nota 2 Si raccomanda che la definizione di fyb venga assunta dalla EN 1993-1-3.
figura E.2 Fattori di riduzione per la relazione tensione-deformazione di sezioni di acciaio di classe 4 formate a
freddo e laminate a caldo, a temperature elevate
Legenda
X Temperatura [°C]
Y Fattore di riduzione kT
1 Pendenza del ramo lineare elastico kET = Ea,T/Ea
2 Resistenza di snervamento di progetto k0,2p,T = f0,2p,T/fy
UNI
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di Unificazione
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