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Il Quarto concilio ecumenico – Cacedonia 451

Nell’insegnamento di Cirillo, insisteva sulla unicità della natura divina del Verbo. I successore di Cirillo,
Dioscoro di Alessandria e il monaco Eutiche di Costantinopoli, sostenevano una dottrina cristologica :

“monofisismo” = l’unica natura (divina) – Cristo assorbe completamente la natura umana.


Nell 448 Eusebio di Dorileo accusò Eutiche davanti al sinodo permanente di Costantinopoli, sostenendo che
egli rifiutava la dottrina delle due natura di Cristo. Fu colpito dall’anatema.
Nel 449 L’imperatore Teodosio II (401-450) decise di risolvere la questione con il concilio che si era riunito a
Efeso. I monofisiti guidati dal Dioscoro si videro accusati di “nestorianesimo”, ma le irregolarità e le
violenza in questo sinodo lo fecero passare alla storia come “latrocinio” di Efeso (esclusione dal numero dei
concili ecumenici riconosciuto dalla trad. ecclesiastica).

1. Il concilio di Cacedonia del 451

 500 vescovi da tutto l’oriente. L’occidente fu rappresentato da una piccola delegazione. Si rifiuta la
teoria monofisita. Come il dogma “In Cristo ci sono due nature, non confuse, non trasformate, no
divise no separate, bensì congiunte in una sola persona o ipostasi.
 Il canone 28 riaffermò i privilegi della sede di Costantinopoli “la nuova Roma”.

2. L’eredità di Calcedonia

 Nel concilio si era creata tensione tra i teologi orientali e occidentali (Chiesa di Roma e l’oriente). Il
pensiero orientale era inclinato alla unità, dopo Calcedonia. Accentuò la fusione Religione e
politica. Mentre l’occidente faceva suo quel fondamentale duofisismo, l’oriente tendeva invece al
“monofisismo politico”. Ci furono delle separazioni e formazione di diversi chiese in oriente, dei
vescovi e delle diocesi del patriarcato di Antiochia ne rifiutò le decisione dogmatica.
 Queste diocesi si costituirono autonoma “Chiesa di Oriente, con centro patriarcale a Seucia-
Ctesifonte”, assumendo l’affermazione : l’esistenza di “una sola natura incarnata nel Verbo di Dio”
– la Chiesa siro-ortodossa nell’ambiento del patriarcato di Antiochia / la Chiesa copta ortodossa
nell’ambito del patriarcato di Alessandria.

Il Quinto concilio ecumenico – Costantinopoli II - 553


Un secolo dopo Cacedonia i monofisiti erano ancora numerosi e conservavano molti agganci politici alla
corte di Costantinopoli, tra di loro Giustiniano, Imperatrice Teodora.
Giustiniano, promulgò nel 543-544 un editto con cui si prefisse di ricucire i rapporti coi monofisiti. Nel 546
Papa Vigilio fu prelevato da Roma e condotto forzosamente nella capitale bizantina, per controfirmare al
decreto. Vigilio rifiutò di firmarlo. L’11 aprile 548 il pontifice condanna i tre capitoli. Vigilio convoca il
concilio ecumenico.
Giustino aveva convocato un numero di vescovi da tutti i 5 patriarcati. Il concilio si riunì 5 maggio 553 nella
basilica di Santa Sofia, la cattedrale di Costantinopoli. Il patriarca di Costantinopoli, Eutichio, presidente del
sinodo.
L’approvazione dei canoni conciliari di condanna del nestorianesimo.
Teodoro di Mopsuestia (maestro di Nestorio – già condannato dal concilio di Efeso del 431), Teodoro aveva
scritto :
 contro questo sinodo e contro i 12 anatematismi di Cirillo in difesa di Nestorio.
 la lettera di iba, dove si afferma che dalla vergine Maria è nato un puro uomo (eresia condannata al
concilio di Costantinopoli).
 Che il concilio di Efeso aveva condannato Nestorio senza il dovuto esame
 Chiamò empi e contrari alla retta fede i dodici capitoli pronunciati ad Efeso da Cirillo contro
Nestorio
 Il secondo Concilio di Costantinopoli proclamava infine la

“ verginità perpetua di Maria” 14-05-553 per papa Vigilio

 Rigetta 60 proposizioni di Teodoro di Mopsuestia, si concluse con 14 anatematismi.

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