Apocrifo = occulto, segreto, prima libri occulti di una setta, poi libro di dubbia origine -> libro eretico. I libri
apocrifi non canonici = libri non entrati a far parte del canone delle scritture. Pseudepigrafi = scritti falsi, i
loro autori attribuiscono il libro a un personaggio famoso passato.
La bibbia ebraica
La struttura tripartita. Bibbia ebraica = TANAK (Torah (legge) + Nebiim (profeti) + Ketubim (scritti)).
Toràh = fondamento su cui poggia tutta la fede ebraica. Nebim = gli scritti della profezia, primo commento
della legge. Ketubim = risposta di Israele al dono della Toràh (centro della scrittura ebraica -> cuore della
rivelazione divina a Israele e testimonianza del patto di alleanza con Yhwh). Si chiude al termine del
deuteronomio con la morte di Mosè. Nebim = istanza critica circa la fedeltà di Israele alla Toràh, la
attualizzano. Offrono una meditazione con cui il credente può vivere la comunione con Dio.
Struttura teologica riflette la liturgia sinagogale di Israele = lectio cursiva della Toràh + lettura di un brano
profetico. Scritti presenti con la lettura dei salmi e delle 5 meghillot.
Evidenza teologica-letteraria. Fissazione del canone conferma l’elenco dei libri sacri e la loro articolazione
teologica dominata dalla centralità della legge.
La Toràh. Assoluta singolarità della Toràh e del profeta Mosè. Evento della liberazione esodica = evento
costitutivo di Israele e evento fondante di tutta la sua storia. Rivelazione data a Mosè superiore.
I profeti. Unità degli scritti profetici connessa con la Toràh. Giosuè successore di Mosè, continuatore della
sua opera -> compito: ascoltare la legge e agire in conformità di essa. Mosè = servo del signore. Giosuè =
servo di Mosè -> compito di testimoniarla. Conquista della terra caratterizzata dalla testimonianza della
legge. Scritti profetici = memoria della Toràh. La profezia compito di attualizzare la legge e mantenerla viva
nella memoria d’Israele. Elia = secondo Mosè perché è salito sul monte e ha incontrato dio nella caverna.
Gli scritti. Aggancio significativo con le due parti precedenti. Si aprono con un salmo imperniato sulla legge.
Il singolo fedele deve testimoniare la propria fede con l’osservanza fedele della legge. Toràh = guida di
preghiera. La conclusione è un passo che chiude l’intera bibbia. Messaggio di speranza per l’avvenire rivolto
al popolo. Toràh = segno di alleanza.
Conclusione. Struttura teologica -> Toràh centro di tutta la scrittura. Intimamente legata alla persona di
Mosè -> ruolo unico ed eccezionale di testimone della rivelazione. Le istituzioni di Israele sono
premonarchiche e risalgono alla personalità di Mosè, alla sua opera di mediatore. Il NT supera la centralità
di Mosè a favore della centralità di Gesù. Nell’ottica cristiana la scrittura ebraica diventa AT -> continuazione
compimento della parola precedente.
La bibbia cristiana
2 grandi unità: AT e NT. AT riprende ma in modo originale la scrittura ebraica. NT compimento del primo.
La recezione cristiana della scrittura Ebraica passa attraverso la bibbia, struttura quadripartita diversa dal
Tanak. Pentateuco: rivelazione primordiale di dio agli uomini. Libri storici: difficoltà di tradurre nella vita i
dettami della legge; storia tipo che mostra la difficoltà di conciliare il regno di dio con il regno umano. Libri
poetici: libri sapienziali, elogio della sapienza = invito al singolo fedele ad accoglierla mediante un ascolto
della parola. Libri profetici: interpellazione a Israele sulla sua condotta incoerente rispetto alla legge; visione
del compimento del mondo e della storia. Annunciano la speranza messianica: tutti i popoli dopo aver
accolto la parola salgono alla città santa all’annuncio del ritorno di Elia (Giovanni Battista).
Schema teologico basato su passato, presente e futuro: rivelazione primordiale a Israele; storia di Israele
nella terra promessa; proposta sapienziale rivolta ad ogni uomo capace di accogliere la sapienza; profezia
che da istanza critica su Israele -> compimento di un nuovo regno.
Scrittura ebraica nella bibbia cristiana = costituisce AT, conferisce un’interpretazione unitaria. Chiamati
anche Primo Testamento per evidenziare la sua
precedenza cronologia e il suo valore permanente. Fondamento: Toràh Vangeli
La struttura del NT. Struttura teologico-letteraria. 4 Passato: Libri storici Atti degli apostoli
unità come AT. Presente: Libri sapienziali Lettere apostoliche
Vangeli. Centro e fondamento della bibbia cristiana. I Futuro: Libri profetici apocalissen
4 vangeli Matteo, Marco, Luca, Giovanni = unico Vangelo quadriforme. Criterio fondamentale dell’unità =
memoria autentica di Gesù assicurata dalla memoria apostolica. I 4 vangeli condividono il genere letterario
della vita Jesu dalla nascita fino alla passione, morte e resurrezione. Il ministero pubblico di Gesù nei 4
vangeli inizia al Giordano dove viene battezzato da Giovanni Battista = luogo dove Mosè ha consegnato la
Toràh al popolo. Gesù scende al Giordano e annuncia la venuta del regno nella sua persona e poi nella
comunità. Gesù porta a compimento l’opera di Mosè, la salita definitiva a Gerusalemme e la costruzione del
nuovo tempio.
Gli atti degli apostoli. Costituiscono la seconda unità neotestamentaria. Prima secondo volume dell’opera di
Luca poi staccato. Descrivono la storia delle chiese primitive nel loro dispiegarsi fino a Roma. Storia non
fallimentare perché guidata dallo spirito di Gesù.
Le lettere apostoliche. 2 blocchi: il corpo delle lettere paoline e il corpo delle lettere cattoliche. Le lettere
paoline: caratterizzate dall’unità di autore. Scritti appartenenti al genere letterario epistolare -> teologia
costituita dalla memoria del kérigma che Paolo ha ricevuto. Trasmettono la memoria kerigmatica di Gesù ->
vera sapienza che conferisce identità alla comunità cristiane.
7 lettere cattoliche: rivolte a tutte le chiese. Attribuzione a degli apostoli = colonne della chiesa primitiva.
Trasmettono la memoria kerigmatica di Gesù grazie alle autorità apostoliche.
L’apocalisse. Chiude il NT e tutta la scrittura cristiana. Il progetto iniziale di Dio circa l’uomo si realizza nel
futuro escatologico della chiesa, La Nuova Gerusalemme.
Conclusione. Bibbia = elenco di libri venutisi ad aggiungere uno dopo l’altro; libro la cui struttura è pensata
in funzione di una teologia. La bibbia cristiana sposta il centro su Gesù, sottolinea la continuità storico-
salvifica con l’alleanza precedente mutandone la scrittura e la interpreta alla luce di Gesù.
Scrittura ebraica = AT dove la collocazione finale introduce il NT, il gruppo dei 4 vangeli. Distinzione scrittura
ebraica e scrittura cristiana = testimonia due recezioni ecclesiali diverse nell’attesa che si compia quanto
detto da Paolo.
La forma canonica
L’unità teologale sollecita le domande che sorgono dall’analisi della forma letteraria. È vero che l’unità delle
scritture è assicurata dall’azione misteriosa ma reale dello spirito; è vero anche ciò che avviene all’interno di
una storia umana. Prima domanda sulla forma linguistica: il testo canonico è soltanto quella originale? Il
concilio di Trento indicò la Vulgata come un testo scritturistico affidabile riconoscendole un’autenticità
giuridica. Non possediamo più il testo originale della bibbia. La tradizione testuale -> tradizione attenta alla
collocazione delle azioni in un contesto culturale, religioso, ecclesiale e autoritativo. Lento processo di
formazione del testo biblico.
Le versioni moderne della bibbia sono traduzioni interpretative dei testi originali.
La chiesa on ha mai canonizzato una sola forma di testo perché il testo biblico non si è mai staccato dalla
tradizione di una comunità di fede capace di nuove interpretazioni.
La forma testuale è fluida grazie alle continue modifiche.
Le singole chiese con la fissazione del canone hanno delimitato il numero e l’ordine dei libri sacri
accogliendo il progresso e l’arricchimento avvenuto nella conoscenza testuale.
La presenza di testi diversi trasmessi in uno stesso canone esige la necessità di un’ermeneutica capace di
tener conto di questa pluralità. La chiesa cattolica ha sempre optato per le forme lunghe.
Canone lungo e canone breve = due circoli concentrici, 2 raccolte aventi un medesimo centro, il canone
lungo include quello breve + sviluppo ulteriore.
IV: L’ISPIRAZIONE
Canonizzazione e ispirazione
Il fondamento ultimo della normatività dei libri biblici è la fede nella loro ispirazione -> libri fondati sulla
stessa autorità di dio. Fondamento ultimo del NT = autorità di Gesù cristo. Solo quando si riconosce questa
autorità uno scritto ecclesialmente originario può essere accolto come canonico.
Canonizzazione e ispirazione connessi. La chiesa cristiana precede il NT e lo costruisce in 2 momenti
storicamente successivi ma teologicamente contemporanei: prima scrivendo i testi poi riconoscendo il loro
carattere di scrittura, costituendolo corpo canonico. La scrittura però precede la chiesa, NT scritto alla luce
dell’AT. Scritti apostolici = canonici perché ispirati. Ispirazione precede e fonda il canone. Canone = criterio
prioritario dell’ispirazione. L’azione dello spirito che permette alla chiesa di riconoscere in uno scritto e poi
nel canone la parola di dio si esprime all’inizio del contesto della vita di fede della chiesa poi diventa oggetto
di riflessione teologica.
10
La verità biblica secondo il concilio Vaticano II. Allargamento del concetto di verità in ordine alla salvezza.
Passaggio da inerranza al concetto di verità -> affermazione centrale. Caratterizzata da 2 elementi: la qualità
divina: verità intensa in senso biblico. Dio è stesso la verità. La bibbia contiene una sola verità che è dio.
Verità solida, dio non dice menzogne; la qualità salvifica: la verità è un’esperienza salvifica. Dio parla
all’uomo per condurlo alla vita vera, verità per la nostra salvezza.
Chiusura dello scontro con la scienza.
La riflessione postconcicliare. Affermazione conciliare rispetto al carattere salvifico della verità biblica apre
nuovi interrogativi: pluralismo del testo, processo redazionale, nuove conoscenze scientifiche, il dibattito
sulla storicità e le nuove istanze morali.
Il testo biblico. Attestazioni molteplici: errori materiali dovuto alla scrittura manuale; varianti intenzionali
dovuti a interventi dello scriba; macrotesti corti e lunghi, la verità biblica va identificata con le pluralità;
pluralità di lingue. Non intaccano la dottrina, testimoniano la vivacità e la ricchezza delle comunità
particolari.
Il lungo processo redazionale. Possono essere presenti testi diversi e contrastanti. Es Es21,2-11/Dt15,12-18;
episodio della purificazione del tempio. Il concordiamo tenta di sottolineare gli elementi simili tacendo gli
elementi incompatibili. L’interpretazione allegorica sceglie una tra le due attestazioni giudicandola veritiera,
l’altra la interpreta in senso allegorico.
In età moderna -> approccio storico: la contraddizione fra i testi rappresenta l’evoluzione e il progresso
morale della rivelazione divina. Vengono privilegiati i testi più recenti. Presa di coscienza della storicità
dell’uomo e del lento processo con cui giunge al raggiungimento dei suoi ideali. Miglior comprensione del
nostro statuto di credenti. PLURALISMO PROBLEMATICO: invita ad assumere le differenze senza tacerle e
a riconoscere non solo la verità ma anche a contestualizzarla della bibbia. Quando l’accettazione delle
differenze risulta impossibile -> tacere e rispettare i limiti della nostra storicità.
Le nuove conoscenze scientifiche. Progresso delle scienze impressionante. Non c’è posto per la parola di dio
nella scienza. La scienza -> rivendicazione di autonomia rispetto al sapere teologico. La descrizione
scientifica del mondo ha carattere di completezza, competenze sempre nuove.
Cosa risponde la teologia biblica? La rivendicazione dell’autonomia della scienza rispetto al sapere teologico
è corretta. La ricerca di una costruzione globale del reale sperimentabile fa riferimento alla scienza. La
complessità del reale orienta verso una varietà di livelli di descrizione del reale, ognuno coerente con gli
altri.
Teologia biblica: vede una possibilità di pensare all’azione di dio che opera per condurla a compimento. Non
rientra in descrizioni scientifiche, ma operante su un livello diverso. Scienza = ateismo metodologico non
deve tradursi in ateismo ontologico. Dio non rilevabile dalla scienza può comunque essere reale.
Figura di dio che opera nel segreto, si manifesta a chi ha sguardo attento percezione di una complessità
del reale che conserva una eccedenza di senso.
Il dibattito sulla storicità. Contestazione storiografica sulla consistenza storica dei racconti biblici. Se dio si è
rivelato in una storia e questa storia non è credibile viene allora vanificata la rivelazione. Storia biblica
ridotta a parabola -> eventi e parole intimamente connessi tra loro.
2 osservazioni rispetto alla trattazione storiografica: 1. necessario partire da una concezione corretta di
storia; 2. bisogna tener conto di alcuni dati imprescindibili:
- i dati archeologici sono una possibile interpretazione,
- l’argomento e silentio è di difficile uso, la mancanza di documenti non significa non storicità,
- la ricostruzione degli accadimenti è sempre ideologica,
- una precomprensione religiosa di per sé non è meno oggettiva rispetto a una politica,
- un uso attento dei generi letterari aiuta a comprendere meglio il modo con cui gli antichi
raccontavano la storia.
Essenziale la ricerca di un serio fondamento storico.
Le nuove istanze morali. Temi su cui la bibbia pone obiezioni. Nella scrittura ci sono verità contingenti e
superate. La verità biblica risiede nel vasto orizzonte biblico, nel centro di senso della verità di Gesù. Verità
di dio = salvifica e assoluta; l’approssimazione ad essa = soggetta a errori. La scrittura diventa realtà liturgica
e profetica, realtà viva che testimonia grazie allo spirito la presenza di dio.
11
Il mistero della scrittura. Logos = parola di dio che per eccellenza è Gesù. Le parole di dio poi sono le azioni e
le parole che Gesù esprime durante il suo ministero; l’annuncio kerigmatico degli apostoli. Scrittura come
parola di dio -> in forza dell’ispirazione ha con dio rivelato una relazione permanente che la costituisce
parola di dio vive ed efficace. Ispirazione scritturistica = qualità permanente della scrittura nell’umiltà di una
lingua che esprime i limiti della creatura. In quanto parola di dio scritta, la bibbia condivide la condizione
dello scritto: perdita quantitativa di parole e azioni, ma guadagna qualità e diventa un incremento iconico ->
offre un’interpretazione degli eventi. Nuova vita dell’AT -> vista come una parola, ricondotto a un impegno
di comprensione e interpretazione da parte di un lettore.
Problemi aperti. L’ISPIRAZIONE DELLA LXX è una credenza che nasce nel iudaismo alessandrino ad opera di
Filone. Contestazione rabbinica. È attestata dai padri della chiesa. Critica e successiva riabilitazione. LXX =
testimone sostanziale della parola di dio, testimone autorizzato, fedele e privilegiato dalla tradizione.
Motivi per conferirle un’autorità più grande? 1. Il posto eminente della LXX nello sviluppo della rivelazione.
Anello di congiunzione tra AT e NT. Usato come veicolo della parola di dio. LXX = strumento linguistico per la
messa per iscritto della predicazione nel NT. 2. Carattere interpretativo della LXX. LXX traduzione che
interpreta e approfondisce il testo originale alla luce della tradizione vivente. 3. Gli originali perduti, ma
possediamo la traduzione greca della LXX. Veicolo autentico della parola e condivide con esso la qualità di
testo ispirato. 4. Le glosse e le aggiunte interpretative. Segno della crescita e dell’approfondimento della
rivelazione.
La chiesa primitiva ha cercato nella LXX le basi del suo linguaggio teologico -> l’ha usata come scrittura,
come testo ispirato. Non è la leggenda che ha fatto nascere la fede nell’autorità e ispirazione delle LXX ma è
questa fede che ha creato la leggenda per darle un supporto.
I LIBRI SACRI DELLE GRANDI RELIGIONI. Molte religioni trovano la norma morale della loro fede ed ella loro
pratica nei rispettivi testi sacri -> libri portatori di una parola divina. Questi libri possono essere ritenuti
ispirati? Non sempre perché può essere ritenuto come dato direttamente da dio oppure trascritto da un
agente umano senza partecipazione. La rivelazione divina non riveste solo la modalità ebraico-cristiana ma
anche altre. Le religioni si offrono come espressioni dell’autotrascendenza dell’uomo verso il mistero e
come possibili luoghi dell’autocomunicazione divina. Coloro che non hanno la possibilità di conoscere e
accogliere il vangelo hanno accesso alla salvezza di Cristo in virtù della grazia che proviene da Cristo.
Presenza e attività dello spirito. I libri sacri delle religioni non cristiane contengono elementi autentici
dell’autocomunicazione divina, il cui discernimento è possibile solo alla luce della rivelazione avvenuta in
cristo. Non possono essere considerati parola di dio, ne paragonati all’AT. Le verità espresse nei libri sacri
delle religioni si incontrano con le verità bibliche -> presenza e azione dello spirito di dio. I libri che le
contengono possono essere detti ispirati nel senso ampio, ma non in senso stretto perché non hanno dio
come autore in senso vero e proprio.
V: L’ERMENEUTICA
Premessa
Chi può interpretare la scrittura e con quali criteri? Ermeneutica = scienza teorica dell’interpretazione.
Esegesi = pratica di questa interpretazione. Ermeneutica biblica = ricerca e propone i principi che devono
animare l’interpretazione della scrittura. Importanza e difficoltà dell’ermeneutica biblica. La bibbia = libro
antico e complesso, normativo di alcune comunità e parola di dio. Scopo: raggiungere la verità della
scrittura. Come i testi biblici ci conducono a questa verità salvifica?
12
Atteggiamento medesimo anche tra gli Ebrei tramite il ricorso a sod (consiglio, realtà segreta che permette
al saggio di scoprire il significato profondo); mashàl (allegoria, procedimento letterario che tramite
un’apparente digressione svela in realtà il significato vero del testo). Ebrei usano il metodo allegorico greco
-> Gesù aveva fornito la chiave ermeneutica fondamentale dell’interpretazione biblica.
I padri sviluppano l’allegoria come strumento dell’interpretazione biblica ermeneutica aperta e
innovativa. Tramite la loro capacità di intendere come tipo ogni realtà presente nella scrittura scoprono la
figura e la presenza del mistero di Cristo e della chiesa. Scrittura per loro = valenza infinita di senso. I padri
non finiscono mai di interpretare la scrittura perché provenendo da dio contiene la sua sapienza. I padri
usano unitamente il senso letterale e spirituale. Es esegesi origeniana -> opposizione tra lettera (historia) e
spirito (allegoria). Opposizione: primato del secondo rispetto alla prima. Origene vuole combattere le
interpretazioni ripiegato eccessivamente o esclusivamente sulla lettera del testo. 3 sensi dell’esegesi
origeniana: 1. Racconto, historia; 2. Figura, allegoria; 3. In ciascuno di noi -> senso morale.
Metodo allegorico crea problemi nasce la scuola antiochena che intendeva limitare la theorìa cioè la
contemplazione della realtà futura.
L’ESEGESI MEDIEVALE. Espressione nella dottrina dei quattro sensi: il senso letterale resta la base di ogni
interpretazione, mentre il senso spirituale si articola su tre livelli: allegoria (riferimento a cristo e alla chiesa,
oggetto della nostra fede); morale (imperativo etico del testo, oggetto della nostra carità); analogia
(rivelazione delle realtà escatologiche, oggetto della nostra speranza). Non tutti i sensi venivano poi
applicati a tutti i testi.
L’EPOCA MODERNA. Erasmo = interpretazione della scrittura basata sulla conoscenza delle lingue bibliche e
sulla critica letteraria. Lutero = critica l’uso esasperato dell’allegoria e propone un’interpretazione basata
sull’autorità dello spirito -> sola scriptura e libero arbitrio.
Nasce poi il movimento del razionalismo = ogni conoscenza umana deve essere fondata sulla sola ragione ->
Spinoza applica questo principio all’interpretazione biblica.
Nuovo impianto della critica storica: ogni avvenimento deve essere spiegato solo in forza dello sviluppo e
del processo temporale nasce il metodo storico-critico di Simon: storico perché attento allo sviluppo
temporale, critico perché fedele alla scienza razionale. Metodo con procedere analitico, analizzato ogni
singolo passo e collocato nel contesto del suo periodo storico. Senso unico del testo scoperto dall’analisi
storico-letteraria, il senso spirituale diventa secondario. Il contesto interpretativo = la scrivania dello
studioso erudito nasce doppio binario: interpretazione scientifica delle accademie e l’interpretazione
pietistica delle chiese. Separazione AT e NT. Rifiuto del nuovo metodo.
L’ERMENEUTICA MODERNA mette in discussione la concezione dell’oggettività storica presupposta del
metodo storico-critico. L’attenzione si sposta dall’autore all’opera stessa e al lettore -> dove c’è un soggetto
c’è soggettività. Nel Dei Verbum -> ermeneutica d’autore affianca quella del testo. Nel documento
L’interpretazione della bibbia nella chiesa la chiesa ha preso coscienza del problema ermeneutico.
Descrizione dei 3 orientamenti che hanno segnato la storia dell’interpretazione biblica oscillano tra una
posizione storico-critica e una polisemica -> ma entrambi mancanza di saldo riferimento alla tradizione.
13
14
15
PAPIRI. Circa 96, provengono dall’Egitto, risalgono al III e IV sec. d.C. i principali: Papiro Ryland, papiro più
antico; Papiri Chester Beatty; Papiro Bodmer II; P72; P75.
CODICI MAIUSCOLI. Circa 299. I più importanti: Codice Sinattico, Codice Vaticano; Codice Alessandrino; Il
Palinsesto di Efrem; Codice Occidentale.
CODICI MINUSCOLI. Circa 2792 e si diffondono dal IX sec. fino al invenzione della stampa. Hanno grande
valore solo quando riproducono un archetipo antico. Quando fra loro c’è parentela costituiscono una
famiglia.
LEZIONARI. Manoscritti con le letture liturgiche del NT. Sono 2193 posteriori al IX sec.
CITAZIONI DEI PADRI. Materiale copioso da abbracciare la totalità del NT. Citazioni che riportano un testo
più antico rispetto a quello dei grandi codici.
RECENSIONI. In base a somiglianze e affinità i manoscritti del NT sono classificati in 4 gruppi testuali,
chiamati recensioni: 1. Recensione alessandrina, breve e rifugge da rielaborazioni grammaticali o stilistiche.
2. Recensione occidentale, numerose aggiunge, omissioni -> testimonianza testuale antica. 3. Recensione
cesariense, forma linguistica migliore, infiltrazione di alcuni elementi della recensione occidentale.
4. Recensione Bizantina, testo ampio, correzioni stilistiche e aggiunte esplicative.
16
CAUSE INTENZIONALI: preoccupazioni grammaticali dello scriba che corregge un errore o migliora lo stile
sciatto; preoccupazioni armonistiche, armonizzare o completare passi paralleli. Si ha una lezione conflata
quando lo scriba trovandosi di fronte a due lezioni diverse le riporta entrambe; preoccupazioni teologiche.
17
Tappe della messa per iscritto e della trasmissione del messaggio profetico: - messi per iscritto i lònghia
orali; - aggiunte di piccole unità; - inserimento di un testo con valore redazionale per l’intero libro; - rilevare
legami redazionali fra gli stessi libri, legami che servono a fissare un corpus propheticum; - aggiunte testuali
possono rapportarsi ad altri corpi scritturistici.
In che modo avvenivano queste aggiunte? Intento era la conservazione e la preservazione del senso. I nuovi
sviluppi redatti nella forma profetica e posti in modo anonimo sulla bocca del profeta. Corpo profetico->
libro di Isaia = voce direttrice, testimoniano una profezia che dal tempo assiro arriva fino all’evento di un
cielo nuovo e di una terra nuova. Altri profeti trasmettono profezia complementari.
Trasmissione poetica e teologica -> reinterpretano e attualizzano profeticamente l’antica parola profetica.
Gli scritti profetici potevamo diventare un corpus solo in connessione con il corpus autoritario -> Toràh. I
profeti così trasmettevano e interpretavano la Toràh.
La formazione degli scritti. Scritti diversi e tardivi. Spazio aperto a nuove acquisizioni fino alla decisione
giudaica e cristiana di chiudere il canone. L’ordine dei libri non è omogeneo nelle varie tradizioni. Nelle
edizioni della bibbia a stampa: i 3 grandi scritti, il gruppo delle 5 m eghillòt, Daniele, Esdra, Neemia, 1-2
Cronache. La tradizione della diaspora greca addotta la chiesa cristiana e aggiunge altri libri.
18
Raccolta da più discepoli, unite dall’evangelista e conclusione grazie a un redattore finale che include gli
elementi antichi esclusi.
La prima lettera = gioiello, vertice della teologia neotestamentaria; la seconda e la terza sono biglietti.
Un confronto tra le lettere e il vangelo permette di affermare che provengono dalla medesima tradizione.
Apocalisse = autentico annuncio del vangelo a una comunità cristiana. L’autore di presenta come Giovanni e
si qualifica come profeta. Diversità di stile e problematica teologica non sono tali da negare il riferimento a
Giovanni.
LE LETTERE CATTOLICHE: le lettere di Giacomino, due lettere di Pietro e la lettera di Giuda. Universali perché
destinare all’insieme delle chiese. Ortodossia = diritto di appartenere al canone scritturistico.
Lettera di Giacomo: omelia o raccolta di temi omiletici. Autore giudeo-cristiano.
La 1 Pietro: catechesi legata alla liturgia battesimale rivolta a cristiani battezzati per richiamarli alla grazia
del sacramento ricevuto e alla conseguente coerenza di vita. Autore Silvano, collaboratore di Paolo e di
Pietro. Raccoglie il ricordo di Pietro dopo la sua morte.
La 2 Pietro: diversa lingua, stile e impostazione teologica. Autore vuole lasciare un testamento spirituale che
salvaguardi e sigilla la testimonianza apostolica su Gesù. Discepolo dell’apostolo.
La lettera di Giuda: omelia di stampo giudaico-ellenistico. Si polemizza contro le nascenti eresie e si esorta a
una degna condotta cristiana. Autore giudeo-cristiano di cultura ellenistica che la attribuisce a Giuda.
19
(elencazione ordinata di una serie. Riunisce sotto una comune identità elementi diversi fra loro e focalizza
l’attenzione su un elemento particolare nel contesto-confronto degli altri).
LE TECNICHE DI MONTAGGIO. Es cantico di Debora -> intense invocazioni succedono quadri fori e
impressionistici e intermezzi altamente lirici.
I SIMBOLI. Accostamento di due elementi, il primo materiale. Accostamento che genera una novità di senso.
Il simbolo è legato all’esperienza reale dell’uomo, ma la trascende rinviando a significati nuovi.
Simbolo -> symbàllo (mettere insieme) vs diabàllo (disperdere) -> diabolo (dispersore).
Leggere la realtà in chiave simbolica-> mettere insieme i molti aspetti del reale e scoprire significati nuovi.
Leggere la realtà in modo frammentario -> compiere un’opera diabolica.
Il mondo contemporanea ha liquidato il simbolo come un linguaggio prelogico. Rivalutazione del simbolo
nella lettura della bibbia -> rivalutazione dell’opera. Il simbolo si indirizza all’uomo intero, è in grado di
caricarsi di significati. Simboli nella bibbia -> leggere il mondo come una realtà dotata di senso, come un
mistero che il simbolo svela in parte. Il simbolo permette di evitare il rischio di dire dio è come e quello di
dire dio non è come. Simbolo permette di rivelare e velare insieme.
3 ambiti in cui si muove la simbologia biblica: teologico [antropomorfismo per descrivere un dio giustiziere
del male, ma anche paterno e materno. Teriomorfismo per descrivere il mistero dell’uomo], antropologico,
cosmico.
La poetica narrativa
Un poeta biblico esprime la sua arte nel complesso di interi libri. Master of the tale, maestro del racconto ->
Costruisce la narrazione in vista di un tèlos. L’intero libro biblico appare in un disegno armonico che va dalla
Genesi all’Apocalisse. Lettore biblico -> respiro ampio che invita a un orizzonte comprensivo di tutta la
storia.
I generi letterari
Ricchezza che si esprime all’interno delle modalità letterarie definite generi letterari. Procedimenti
espressivi propri di una determinata cultura e caratterizzati da elementi specifici. L’articolazione del libro
sacro testimonia una struttura fondata su grandi generi letterari: per AT Toràh, profeti e scritti; per NT
vangeli, atti degli apostoli, lettere, apocalisse. Toràh -> narrazione storico-mitica e prosa legale; profeti ->
storiografia; scritti -> genere sapienziale e altri generi. Vangeli -> sintesi della tradizione apostolica relativa a
Gesù; atti degli apostoli -> genere letterario vangelo; lettere -> alcune genere epistolare ellenistico, altre
genere parenetico, altre genere omiletico-haggadico; Apocalisse -> genere apocalittico.
Un comandamento antiestetico?
Comandamento che nega ogni legittimità artistica. Divieto di immagini scolpite, interdizione di ogni tipo di
rappresentazione o di figura tratta dal mondo creato. Pèsel = immagine scolpita dall’uomo -> idolo o
immagine sacra. Proibizione ad ogni possibile raffigurazione cultuale. Culto aniconico. Divieto di ogni altro
dio anche di Yhwh. Purificazione della fede di Israele -> meditazione della teofania sinaitica. Non si può
rappresentare Yhwh perché non si è autorivelato. Scelta aniconica ->> orienta l’estetica e la teologia verso
la vita dell’uomo, immagine vivente di dio. Gesù = celebrazione suprema della visibilità del divino nella
carne dell’uomo e nella storia. Possibilità autentica di vedere Dio. Tramite la parola accediamo a Dio. Parola
permette di superare l’ambiguità del fatto storico e di trasformare una serie di eventi in storia salvifica.
L’evento conferisce alla parola lo spessore della realtà, superando il piano della promessa. Il testo biblico
accoglie con dovizia simboli, miti e figure concrete -> ricco repertorio iconografico, bibbia = stupendo
giardino di arte e di simbolo capace di captare il tob divino tramite la bellezza della creatura.
20
La geografia fisica
Il contesto medio-orientale. Palestina = mezzaluna fertile che partendo dal Golfo persico risale lungo i fiumi
e devia a occidente verso il mediterraneo, scende lungo la costa del mare per arrivare al delta del Nilo. La
Palestina si trova nel passaggio dalla Mesopotamia all’Egitto. (cartina pag 234).
La Mesopotamia. Terra tra i fiumi, regione a nord del punto in cui Eufrate e Tigri si congiungono.
Tigri nasce dai monti dell’Armenia, passa presso Ninive, bagna Assur e si unisce a sud con l’Eufrate.
Eufrate corso più lungo. Nasce da Ararat, dirigendosi poi verso il mediterraneo e poi a sud presso
Carchemis, e sfociando nel golfo persico.
Regolazione delle acque dei due fiumi -> obbiettivo primario dei governanti ottenuto con la costruzione di
una fitta rete di canali e argini. Pericolo costante delle inondazioni -> mito del diluvio. Controllo dei fiumi
imponeva la necessità di un controllo politico dell’intera regione. I due fiumi costituirono mezzo con cui la
civiltà venne trasmetta in tutti il Vicino Oriente. Erano le vie di comunicazione verso Occidente.
L’Egitto. Cuore e via = Nilo scende dai laghi ricco di limo fino al mediterraneo, fecondando una stretta
striscia di terra e dividendosi in 7 rami principali -> forma la regione del Delta con una rete di canali e di
lagune. Regione ricca di pesci e vegetazione e selvaggina. A destra e sinistra del Nilo = deserto senza vita.
L’acqua del Nilo debordando depositi il limo e feconda il terreno -> piena invocata.
Egitto si divide in due regioni: regione meridionale Alto Egitto (clima secco e calore tropicale) e regione
settentrionale Basso Egitto (regione umida e temperata). Collocazione del Nilo ha reso il paese sicuro.
LA DEPRESSIONE LIBANO-PALESTINESE. Tra il corso dell’Eufrate e il Mediterraneo sorge la Siria, Aram. A
meridione inizia la depressione libano-palestinese costituita da 3 zone: pianura della Beqàh; fossa
giordanica , scende con il fiume Giordano; Arabàh. A occidente di queste due ultime zone si estende il paese
della Bibbia.
Il paese della bibbia. IL NOME. Svariate denominazioni. Mat Amùrru -> Retènu -> Djahi e terra di Hurru ->
Canaan. Canann termine usato dalla bibbia per indicare il territorio dove i gruppi di Israele si istallarono.
Israele = regno del Nord abitato dalle 10 tribù = popolo di dio. Giuda = designa le tribù del sud -> territorio
meridionale del regno -> Yehud = provincia dell’impero persiano -> denominazione dello stato asmoneo ->
Iudea = provincia amministrata facente parte della Siria -> Syria Palestina -> Palestina prima e Palestina
secunda e Palestina Tertia. Palestina = territorio occupato dai Falistei nella pianura costiera meridionale.
Palashtu indicava giù la Cisgiordania.
DESCRIZIONE FISICA DEL PAESE. Delimitato a ovest dal Mediterraneo, a nord dal fiume Litani, a est Giordano
+ regione del Galaad, a sud Negheb. Da nord a sud si susseguono le montagne e poi le colline della Galilea.
A sud le montagne della Samaria, ancora più a sud la montagna di Giuda. Catena del Carmelo prolunga le
montagne sella Samaria in direzione nord-ovest. Versante trasgiordanico: altopiano di Basan. A sud del
fiume Yarmukn c’è la regione biblica del Galaad, a sud il paese di Ammon e di Moab -> confine variabile. 5
pianure del paese: piccola di Asher, di Yizreèl, piccola di Dor, di Saron, pianura falistea. Tra le zone
montagnose e pianeggianti c’è Sefèla -> zona collinosa fertile e ricca di insediamenti.
Il fiume più importante è il Giordano che si getta nel Mar Morto -> mare con alto grado di salinità,no essere
viventi. Lago Tiberiade è di acqua dolce, centro della vita economica della Galilea. (cartina pag 241).
Il clima è subtropicale ma con grandi variazioni a seconda delle regioni. Due stagioni: invernale (da
novembre a marzo, fredda e piovosa); estiva (da aprile a ottobre, secca e senza pioggia -> abbondante la
rugiada). Caratteristico ma non frequente -> vento chamsìn.
La geografia umana
Città e popolazioni. Centro urbano -> edifici amministrativi, scriptorum, artigianato. Sistema idrico consenta
l’approvvigionamento regolare dell’acqua. Sistema difensivo -> mura. Nel regno di Israele -> centri urbani
completi: Samaria e Dan e centri con funzioni militari. Nel regno di Giuda -> due centri urbani: Lachis nella
Sefèla e Gerusalemme.
21
Gerusalemme postesilica più modesta -> città per lungo tempo senza mura, sede dell’amministrazione della
provincia e del tempio.
Popolazione prima dell’esilio forse -> 300.000 abitanti nel regno del Nord, 100.000 abitanti nel regno del
Sud. NT popolazione -> Palestina: 500.000/600.000 abitanti; Gerusalemme 20.000 dentro le mura e
5.000/10.000 fuori.
Tra le città notevoli: Sefforis centro amministrativo della Galilea; Tiberiade; Cesarea Marittima capitale della
Guidea. Centri urbani caratterizzati da una presenza della cultura greco-romana -> dipendono da essi piccoli
centri abitati da popolazioni autoctone.
I popoli circonvicini. I FENICI. Popolazione semista che vive lungo la costa mediterranea a nord della
Palestina, concentrata in alcune città: Tiro, Sidone… retroterra necessario per la loro sussistenza, dedite alle
relazioni marittime. Tiro partner commerciale di Salomone. Il regno di Israele avvia relazioni con la città
fenice. Alleanze concretizzata con un matrimonio.
I FILISTEI. Gruppo appartenete ai popoli del mare stabiliti nella pianura costiera meridionale. 5 città.
Allargarono la loro zona di influenza fino alla montagna abitata dagli Israeliti assicurandosi il monopolio del
ferro e la superiorità militare. Sconfitti solo da Davide.
GLI ARAMEI. Tribù semitiche. Fondazione di piccole entità statali nella Mesopotamia settentrionale e in
Siria. Tra gli stati Aramei emerge quello di Damasco spesso in guerra contro Israele. Fine degli stati arami e
divisione in province annessi all’impero assiro.
GLI AMMONITI, I MOABITI E GLI EDOMITI. Si insediano in Transgiordania, danno vita a formazioni statuali.
Gli ammoniti attorno alla capitale Rabat-Ammon. I Moabiti sull’altopiano a oriente del Mar Morto. Gli
edomiti nella arenaria nubiana. Davide li assoggettò a stati vassallo ma cessa con Salomone. Termina
l’autonomia di questi stati limitrofi e diventano province assire.
La geografia economica
Strade e commercio. Posizione strategica della Palestina = crocevia essenziale per le comunicazioni.
Via Maris parte dall’Egitto, attraversa Gaza, risale lungo la pianura di Salon, entra dopo il promontorio del
Carmelo nella pianura di Yzreèl, fiancheggia la costa occidentale del lago Tiberiade per entrare nell’alata
valle del Giordano e raggiungere Damasco e la Mesopotamia. Parallela corre anche un’altra strada.
All’interno le comunicazioni sono assicurate da una strada che va da nord a sud (dalle montagne di Giuda e
Samaria alla pianura di Yzreèl). La valle del Giordano = corridoio naturale di comunicazione nord-sud. Da
Gerusalemme a Beisàn e Galilea. La comunicazione est-ovest = Neghev -> da Arabia a Gaza e Mediterraneo.
Ci sono anche altre strade usate nel passato. Pianura di Yzreèl = importanza strategica, incrocio di strade
internazionali. Il regno di Giuda lontano dalla Via Maris, lontana dai circuiti commerciali = Economia rurale.
Cesarea Marittima di Erode il Grande = preciso disegno economico-sociale-> efficiente porto. Rapido
sviluppo e raggiungimento di un’indiscussa centralità.
Agricoltura, allevamento e artigianato. Economia della Palestina essenzialmente agricola: grano, orzo, fave,
lenticchie, miglio e spelta, vite o olivo. Paese di Giuda -> fornitore di materie prime ma privo di mezzi
economici per trasformarla, venivano esportate in altre regioni. Allevamento bovino nelle regioni ricche di
acqua, più diffuso quello di ovini e capre -> transumanza. Non ci sono notizie della bibbia sulla pesca ma si
pensa che sia stata praticata dalle tribù costiere. Testimoniata nel NT nel lago di Tiberiade. Esistenza
dell’artigianato -> necessità di provvedere alla popolazione i vasi per uso domestico. Artigianato di lusso ->
presuppone l’urbanizzazione e una certa cultura, regno del nord. Produzione liturgica aniconica legata al
tempio di Gerusalemme. Promozione dell’industria grazie ai lavori pubblici finanziati da Erode.
Organizzazione sociale e circuiti economici. Profezia di Amos. Formazione di una classe dirigente affamata di
potere e di ricchezza a detrimento dei ceti marginali. Le leggi del codice dell’alleanza -> affermano il rischio
di impoverimento dei già poveri, persone senza terreni, a rischio di indebitamento e schiavitù. Aumento di
persone bisognose a causa delle migrazioni dal regno del nord. Codice deuteronomico invita i proprietari
terrieri a rendere giustizia ai non possidenti. Struttura sociale a Y ehùd -> 3 gruppi: popolo del paese,
popolazione ebrea rimasta in Giuda; gruppo degli esuli; popolazione straniera residente nel territorio. Gher
e toshàb = coloro che non appartengono al gruppo dei reduci. Gher: residente in rapporto al reduce
dall’esilio Ritorno dall’esilio -> tensioni sociali -> costruzione di una comunione effettiva tra i due gruppi
tramite la comune partecipazione alla liturgia del tempio. Toshàb: lo straniero istallatosi nel paese. Testi
biblici sottolineano la necessità di un apertura verso gli stranieri, altri sono contro i matrimoni misti.
22
La Palestina conosce il flusso migratorio verso l’Egitto -> sorgono molte comunità. Gli ebrei si dedicano a
ogni tipo di professione e si trovano distribuiti tra tutte le classi sociali. Queste comunità giudaiche sono di
lingua greca e sembrano godere di notevoli privilegi giuridici. Integrazione -> letteratura giudaica in lingua
greca e traduzione della bibbia in greco. Ellenizzazione delle comunità giudaiche della diaspora ->
ellenizzazione del giudaismo palestinese. Palestina conosce prosperità economica durante il regno di Erode.
Posizione strategica commercialmente. Economia locale stimolata da lavori edili e da un grande flusso
turistico. Ciò cessa con la rivolta antiromana e la distruzione del tempio di Gerusalemme -> situazione
economica precaria, deportazione degli schiavi. Con la seconda rivolta antiromana l’impero riprenderà una
politica di sviluppo economico.
La geografia storica
Connessa con le varie fasi della sia storia.
Tradizione patriarcale. Ciclo di Abramo, episodi: Ebron; quattro re orientali. Ciclo di Giacobbe episodi:
Sichen; Carran. Le tradizioni patriarcali testimoniano una geografia imperniata sulle due città di Ebron e
Sichem con i rispettivi territori.
Epoca dei giudici. Cananei -> zone più fertili del paese, piccole città stato. Filistei -> pentapoli. Gruppi
israeliti -> parte più povera del paese, montagna. Sorgenti del Giordano -> Dan. Regione dei laghi di Hule e
Ganèzaret -> tribù di Neftali. Aser -> zona montuosa della Galilea. Tabulo e Issacar -> colline della bassa
Galilea. A nord della montagna di Samaria -> tribù Manasse. Efraim -> parte meridionale della montagna di
Samaria. Tribù di Beniamino -> parte occidentale della montagna tra Samaria e Giuda. Tribù di Giuda ->
montagna a sud di Beniamino.
Epoca monarchica. La conquista di Davide di Gerusalemme la rende il centro politico del regno, estensione
da Dan a Barsabea. Territorio salomonico = territorio davidico + uno sbocco sul mare, porto di Ezion-Ghbèr.
Dopo la morte di Salomone -> divisione delle dieci tribù del nord dal regno di Giuda. Nel regno del nord
emergono 2 località: Betel e Dan. La capitale passa a Samaria. Con l’espugnazione assira di Samariaa il regno
del nord diventa provincia dell’impero assiro con il nome: Samaria. Il regno di Giuda prima di riduce solo a
Gerusalemme poi si allarga di nuovo includendo nuovi territori.
Epoca postesilica. Il territorio giudaico molto ristretto sotto l’impero persiano. Con la morte di Alessandro
Magno fa parte della Celesiria -> stessa condizione geografica coni Seleucidi. Rivolta dei Maccabei ->
costituzione del regno degli Asmonei -> copre il territorio palestinese con l’aggiunta di altri territori.
Epoca romana. Erode riconquista tutti i territori del regno di Davide. Alla sua morte divisione fra i suoi tre
figli. Deposto il primo -> territorio diventa provincia romana della Giudea. Con il figlio di Erode, 3° figlio,
riunione dei territori in un unico regno. Con le rivolte antiromane la Giudea + la Siria = Syria Palaestina.
La geografia teologica
Il significato della terra nel Pentateuco. Terra = definisce il gruppo etnico. Israele la terra che occupa è una
nuova terra, la terra promessa. Quattro filoni teologici attinenti al tema.
UNA COABITAZIONE PACIFICA. Nei racconti sui patriarchi -> tema della terra è rilevante fin dalla chiamata di
Abramo e dalla prima promessa divina. Abramo percorre il paese di Canan e ne prende possesso erigendo
degli altari a Yhwh. Segno di una presenza nella terra che Yhwh ha promesso e indicato. Prima forma di
possesso -> acquisizione di un pozzo a Bersabea e acquisto del campo di Macpela. Occupazione di Abramo
-> condivisione pacifica del territorio.
UNA TERRA CONQUISTATA. Nel deuteronomio la terra = forma di conquista militare sotto la guida di Yhwh.
Una volta entrati nella terra gli Israeliti devono cacciare gli abitanti, no convivenza. Influsso dell’ideologia
regale neoassira. Yhwh sovrano assoluto che conclude un trattato di alleanza con Israele donandogli un
territorio. Popoli = idolatria.
UNA TERRA SACRA. Nel Levitico la terra = spazio rituale. Terra pura incompatibile con la presenza delle
popolazioni pagane ivi residenti. Yhwh le caccia dal paese. Esilio = tempo di purificazione per ritrovare la
spiritualità rituale. Paese = spazio sacro posseduto da Yhwh. Israeliti = usufruttuari.
TERRA PROMESSA E DIASPORA. Dopo l’esilio la diaspora ha dimensioni notevoli e la terra promessa ha
perso l’indipendenza politica -> condizione che accetta la legittimità di una residenza all’estero. Si può vivere
nella diaspora a condizione di riposare nella terra di Israele.
23
UNA TERRA DALLE VARIE MEMORIE. Nel Pentateuco emergono varie concezioni -> stessa idea che il paese è
stato donato da Yhwh a Israele. Interpretazione del dono differente. Nel deuteronomio -> urgenza di
conservare la purezza della fede (perdita della terra = conseguenza della connivenza peccaminosa con i
popoli), annuncia il ritorno a una terra purificata. Accettare una convivenza con altri popoli. Nel Levitico ->
esigenza di una comunità di fede. Nel realismo storico -> concezione fisica della terra. Nella redazione finale
del Pentateuco -> Mosè contempla la terra promessa restando fuori.
La concezione della terra nel Pentateuco. 3 esempi che testimoniano la dimensione simbolico-teologica
della geografia nei testi biblici. LA GEOGRAFIA SIMBOLICA DEL CICLO DI GIACOBBE. Delimita le frontiere
della terra promessa. Confronto Isacco e Filistei -> frontiera sud-occidentale. Confronto tra Giacobbe e
Labano -> frontiera nord-orientale. Rivalità tra Giacobbe e Esaù -> frontiera sud-orientale.
Presa di possesso di Giacobbe della terra. Itinerario dove percorre tutto il paese accogliendo con la sua
presenza e con i vari segni del suo passaggio il dono che gli fa il signore. Autorità del patriarca su tutto il
paese -> antenato comune di tutto il paese.
LA SIMBOLICA DEL DESERTO. Il tempo del deserto -> uscita dall’Egitto e entrata nella terra promessa.
Cammino iniziale, soggiorno di Israele a Sinai e cammino/soggiorno nel deserto fino al Giordano. Cammino
teologico. 1° tappa: deserto orientale fino ai piedi del Sinai, montagna santa -> per servire Yhwh. Presa di
coscienza degli Israeliti della difficoltà di intraprendere un cammino di fede. Cammino con dure prove dove
Yhwh pare assente e Mosè impotente. Cammino necessario per Israele perché la presenza salvifica entri
nella sua vita. Rito di passaggio -> uscita dall’Egitto = atto di separazione dalla condizione precedente;
cammino nel deserto = entrata in una condizione marginale; ingresso nella terra promessa = nuova struttura
sociale. Israele inizia un cammino = pellegrinaggio di fede, cammino di ricerca di identità di popolo di dio.
Cammino di dio verso Israele. Israele camminando verso il Sinai sta camminando verso Dio.
L’ “OLTRE GIORDANO” DEL DEUTERONOMIO. Deuteronomio = luogo geografico dove Mosè rivolge quel
testamento spirituale. Il deuteronomio si rivolge a Israele che non ha ancora una terra -> dono di dio da
accogliere come tale ogni giorno. Yhwh vero e unico proprietario della terra. Distanza geografia di Israele
dalla terra nel Deuteronomio = distanza teologica.
La geografia simbolica della terra nel Nuovo Testamento. 3 esempi che testimoniano la dimensione
simbolico-teologica della geografia nei vangeli. MATTEO. Betlemme = luogo di nascita di Gesù ->
compimento della profezia Michea. Con l’episodio della fuga in Egitto e del rientro nella terra di Israele Gesù
compie lo stesso percorso del popolo di Israele. Gesù = vero Israele, compie l’esodo definitivo.
Monte Sinai = monte da cui Gesù proclama le beatitudini e dove Yhwh dona le leggi di Israele -> Gesù nuovo
Mosè. Trasfigurazione su un alto monte e presenza di una nube luminosa; Yhwh si manifesta a Mosè e ad
Elia -> Gesù = profeta per eccellenza rivelatore del padre.
TERRITORI EBRAICI E TERRITORI PAGANI IN MARCO. 2 episodi significativi rispetto al problema della
missione ai pagani: 1. guarigione dell’indemoniato di Gerasa -> guarigione dell’indemoniato di Cafarnao.
L’evangelista tramite il transfert geografico di Gesù prefigura la missione ai pagani. 2. Transfert geografico di
Gesù a Tiro. Reticenze della comunità giudeo-cristiana ad aprirsi ai pagani.
LA GEOGRAFIA SIMBOLICA DI LUCA. Centro geografico-teologico = Gerusalemme. Viaggio di Maria e
Giuseppe a Betlemme, presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme; pellegrinaggio di Gesù a
Gerusalemme. Anche il ministero di Gesù converge a Gerusalemme. Apparizioni pasquali a Gerusalemme e
episodio dei 2 discepoli di Emmaus -> incomprensione della passione allontani da Gerusalemme. La fede
nella resurrezione di Gesù -> ritorno a Gerusalemme dei 2 discepoli.
Gli atti degli apostoli -> l’annuncio del vangelo si espande da Gerusalemme a Roma. Compimento autentico
della profezia isaiana. Pellegrinaggio dei popoli a Gerusalemme = frutto dell’annuncio di un parola giunta da
Gerusalemme.
GESU’ NUOVO TEMPIO. Terra di Israele = terra di Yhwh -> cuore = Gerusalemme, in esso Yhwh dimora in
mezzo al suo popolo. Relatività del tempio materiale -> speranza in un nuovo tempio presentato da
Giovanni come Gesù. Gesù come nuovo tempio, punto di partenze e segno per la comprensione per il
mistero di Gesù -> abitazione di dio tra gli uomini. Gesù = vero tempio consacrato dal padre. Gesù = centro
di riunione delle genti disperse.
24
Storia di Israele
Epoca premonarchica. IL PROBLEMA DELLE “ORIGINI”. Fissazione dell’inizio di Israele = scelta ideologica
quando c’è una realtà ben costruita e che esige una risalita nel tempo per essere compresa. Scelta di
stabilire l’inizio con Abramo -> scelta
Periodo del Bronzo 3000-2000 Bronzo antico
ideologica perché Abramo appartiene a un
2000-1550 Bronzo medio
territorio, a una lingua, a un popolo. Si
1550-1200 Bronzo recente
tratterà di indagare sui motivi per cui è stata
fata questa scelta. Periodo del Ferro 1200-900 Ferro I
Passata ricerca: unicità di Israele rispetto ai 900-600 Ferro II
popoli circonvicini. Unicità di Israele Periodo persiano 600-332
caratterizzata dal decorso della storia. Periodo ellenistico 332-63 a.C.
Emergere di Israele nel quadro temporale del Periodo romano 63 a.C.-324 d.C.
Vicino Oriente antico Periodo bizantino 324-640 d.C.
Due tradizioni distinte: patriarchi ed esodo. Storia dei patriarchi biblici -> Bronzo medio. Esodo dell’Egitto ->
fine del XIII sec. Ma solo documentazione biblica a testimonianza di ciò -> appaiono nel Pentateuco.
Origine del popolo = riflessione indirizzata ad una comunità in crisi durante l’esilio, perché attraverso la
presa di coscienza delle origini possa recuperare la propria identità e orientare le proprie scelte. Esuli si
interrogano se non ci sia un’identità più profonda che li qualifichi come popolo di dio. Problema storico in
rapporto ai diversi contesti della produzione dei racconti delle origini.
Pentateuco = successione cronologica di varie epoche. MA le storie dei patriarchi e dell’esodo avevano
origini indipendenti che passano attraverso la mediazione profetica, cioè la parola divina.
La corrente sacerdotale ha voluto armonizzare e combinare le due traduzioni. Lettura del Pentateuco come
successione di epoche ma anche come sintesi di tradizioni diverse sull’origine di Israele.
L’origine patriarcale. Il titolo “Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe” non menzione Giuseppe, da spazio a
Isacco. Legati ad Habitat diversi.
La figura patriarcale più antica è quella di Giacobbe. La tradizione di Giacobbe presenta le origini di un
gruppo tribale, e lo colloca in Carran e in Galaad. Ciclo che risale all’epoca premonarchica.
Abramo collegato con Ebron. Più difficile è determinare la nascita e la crescita di Abramo. La tradizione
sacerdotale unisce questo ciclo con quello degli altri patriarchi e sottolinea il carattere di un Abramo
antenato ecumenico, modello di fede.
25
La storia di Giuseppe = racconto unitario. Un solo testo nella bibbia che da allusione a Giuseppe. Racconto
tardivo. Per la trama del Pentateuco la sua storia non è indispensabile. Probabile che la storia di Giuseppe
sia il prodotto della diaspora egiziana.
Comune preoccupazione di presentare un grande mito d’origine che propone al giudaismo nascente
un’identità tramite la via genealogica. Alle differenti comunità che sono invitate a ritrovarsi nella Toràh si
presentano degli antenati che provengono tutti da una medesima famiglia. Modello delle origini basato sul
modello della discendenza.
L’origine mosaica. Contrariamente ai patriarchi Mosè non è un antenato, ha certo dei figli che non giocano
alcun ruolo. Mosè mediatore, rifiuta il progetto di Yhwh che vuole fare di lui il capostipite di un nuovo
popolo. Prima tradizione scritta di Mosè in epoca assisa -> assume importanza in epoca babilonese e
persiana = mediatore della legge e responsabile del culto, primo dei profeti e intercessore per eccellenza.
Racconto di Mosè propone al giudaismo un’identità basata sull’adesione libera del popolo alla legge.
Identità e origine vocazionale.
L’integrazione delle due tradizioni. Il Pentateuco unisce le due tradizioni. Difficile trovare un’attestazione del
legame letterale -> perché gli autori non conoscevano entrambe le tradizioni. Le storie di Giacobbe e
Abramo dovettero confluire insieme essendo racconti di antenati. Giacobbe = antenato che scende in Egitto.
Corrente sacerdotale integra l’esodo alla tradizione patriarcale che si imporrà nella redazione finale del
Pentateuco. Gli ultimi redattori legheranno le due tradizioni maggiormente.
Il fondamento storico. Storicità dei patriarchi e di Mosè con gli eventi annessi.
I PATRIARCHI. Racconti patriarcali = redazione tardiva dei testi. I racconti patriarcali della Genesi descrivono
la vita di alcuni clan di pastori seminomadi di piccolo bestiame con i loro problemi -> no tracce storiche. È
molto difficile inventare gli antenati di un popolo -> perché se non c’è nella tradizione difficilmente sarà
accettata. Patriarchi = figure popolari conosciute in determinati posti, da determinati gruppi del paese di
Canaan. Verità di una storia poetica che descrive e riconosce in loro la futura identità del popolo israelita.
LA TRADIZIONE DELL’ESODO. No documentazione diretta dell’esodo, ma ricerca di una documentazione
indiretta. Dati interessanti: presenza di Semiti/stranieri in Egitto. Papiro Leiden 348 = reale indizio della
possibilità della presenza di manovalanza israelita nei lavori di costruzione di Pi-Ramses. Presenza di gruppi
semitici non è il risultato di una frontiera aperta. Analogie con esodo permettono dio affermare la
verosimiglianza della fuga israelita. La stele di Israele attesta la presenza di un gruppo etnico chiamato
Israele residente nella regione Siro-Palestina e coinvolto in un conflitto locale. -> compatibilità con il dato
biblico con l’arrivo dei clan israeliti dall’Egitto e la loro istallazione sulla monagna di Efraim.
Evidenza biblica, indizi: tratti relativi alla figura di Mosè. Ricordo di due città: Pitom (dio Atum -> regione
dove si sono concentrate le ricerche archeologiche dell’antica città identificandola con Tell el-Maskhuta e
Tell el-Retabeh) e Ramses (identificata con Tell el-Dab’a).
Riferimenti pochi e vaghi rispetto all’evento esodo, dato importante: celebrazione della pasqua.
Celebrazione preisraelitica. Festa più importante del calendario liturgico israelita e la sua celebrazione
precede lo scritto biblico. Menzione in tutti i codici = importante. Prima del Deuteronomio, pasqua = festa
familiare. Intestazione del decalogo = elemento significativo. Israele fa scaturire tutta la legislazione
dall’evento storico dell’esodo. Auto comprensione di Israele pesa sul fatto storico.
Installazione in Canaan ed epoca dei Giudici. La stele di Mernepthàs testimonia la presenza del popolo di
Israele. Ma la consistenza? Proveniva dall’esterno o evoluzione dell’interno? Numerose incertezze.
La bibbia contribuisce a questa incertezza presentando 2 versioni: quella del libro di Giosuè e quella del
libro dei Giudici. 3 soluzioni proposte: 1. Conquista militare di un gruppo proveniente dall’Egitto;
2. Infiltrazione pacifica di nomadi, che diventarono sedentari; 3. Rivolta di contadini contro le città-stato
cananee, caudate da un movente interno oppure da un gruppo proveniente dall’Egitto.
Nessuna soluzione ha abbastanza sostegno. Rilevazione però di una crescita rapida della popolazione in
Canaan -> aumento dei siti abitativi -> crescita economica = Israeliti. Gruppo esterno proveniente dall’Egitto
e portatore di un esperienza religiosa nuova. Emergere della religione yahwista lenta e faticosa ->
affermazione solo dopo l’esilio e la ricostruzione. El libro dei Giudici: Periodo di istallazione israelita in
Canaan -> instabilità politico-sociale. Qui i giudici = figure carismatiche, leader nei momenti di emergenza.
12, numero simbolico. Politicamente i gruppi israeliti sono divisi e in lotta fra loro. Base sociologica = grande
famiglia patriarcale allargata ad altre famiglie creando un clan -> clan legati tra loro da territorio e tradizioni
comuni formano una tribù. Tribù sono indipendenti, condividono la stessa appartenenza etnica e la fede in
26
dio -> unificazione politico monarchica. Processo di sedentarizzazione in corso. La monarchia tenterà di
trasformare questi gruppi in un popolo unito.
La monarchia. LA MONARCHIA UNITA. Filistei = popoli del mare, regione tra Giaffa e Gaza, mire
espansionistiche in tutto il paese, supremazia militare ed economica. Nemico per eccellenza di Israele.
A causa di una sconfitta si affidano a Saul -> inizio della monarchia israelita. Breve regno, non aveva una
capitale, un governo e una struttura organizzativa. Con la fine -> fine del regno.
Davide = successore di Saul, primo re vero e proprio: possiede forza militare organizzata, con lui emerge la
supremazia della tribù di Giuda. Appoggiato dai Filistei -> diventa re di Giuda. Supremazia del regno di
Giuda in quanto erede di Israele. A causa della crisi egiziana Davide riesce a sconfiggere i Filistei e ad
assumere posizione di forza con gli stati circonvicini. Vittoria su Golia sembra reale.
La narrazione biblica ricorda elementi significativi rispetto alla conquista della città-stato di Gerusalemme =
capitale del nuovo regno -> struttura amministrativa organizzata . Tensioni nella famiglia reale -> conflitti
politici. Il testo biblico evidenzia la fede di Davide -> crescente importanza che Davide aveva acquistato nella
tradizione giudaica in quanto figura messianica, cantore dei Salmi e yahwista fervente. Religiosità venata di
sincretismo. Gli succede Salomone -> apice della monarchia israelita. Diventa saggio per eccellenza, patrono
della letteratura sapienziale. Cinico e avido di potere. Tempio da lui costruito = modello cananaico o siro-
palestinese, realizzato da architetti fenici. Sviluppa la struttura amministrativa centrale iniziata da Davide,
istituisce un sistema di tasse, introduce lavori pubblici -> cause di rivolte dopo la sua morte, sfaldamento del
regno.
I due regni. LA DIVISIONE. Causata anche dall’incapacità politica del figlio e successore Roboamo in
contrasto con Geroboamo. 2 entità politiche: regno del nord: Israele; regno del sud: Giuda. Divisione
religiosa: il regno del nord -> più composita, Geroboamo istituisce un culto parallelo iconico nei santuari di
Betel e Dan. Fatto politico rilevante durante il loro regno: faraone Sheroq che vuole riaffermare il controllo
egizio sulla regione palestinese. Regno del nord invaso, regno del sud dovette pagare un tributo.
IL REGNO DI ISRAELE (930-722 A.C.). A Geroboamo successero 4 re -> instabilità politica. Prese poi il potere
Omri, costituisce la capitale Samaria e si allea con Tiro, aprendo il territorio al commercio fenicio. Si espande
militarmente conquistando territorio moabita. Il figlio continua ma si scontra con gli assiri, riuscendo a
fermare la loro espansione. Israele vive un momento di prosperità economica -> crescente ingiustizia
sociale. Sincretismo religioso -> si afferma il culto di Baal. Prende il potere Yehu con un colpo di stato.
Combatte contro il culto di Baal. I successori continuano la sua politica filo assira. I seguenti successori, tra
cui Geroboamo II inaugurano l’ultimo periodo di splendore del regno di Israele. Riconquistano i territori
transgiordanici e impongono l’autorità sul regno di Ammon. Critica porfetica a Osea e Amos -> denunciando
i compromessi politico-religiosi con l’Assiria. Dopo la di Geroboamo II -> crisi del paese. Successione di 4 re
in poco tempo. L’ultimo organizza un’alleanza antiassira dando vita alla guerra siro-efraimita.il re di Giuda
sventa l’aggressione appoggiandosi al re dell’Assiria. Il nuove re dopo 9 anni di fedeltà si ribella al re assiro
che distrugge Samaria, deportando la popolazione. Il regno di Israele cessa la sua esistenza, diventa
provincia assira -> insediamento di nuove popolazioni -> sincretismo religioso.
IL REGNO DI GIUDA (931-586 A.C.). Roboamo e il figlio continuano le ostilità con il regno del nord. Il
successore Asa si allea contro Israele costringendolo a un atteggiamento pacifico. Combatte ogni forma di
culto idolatrico. Succede il figlio e poi la moglie Atalia entrambi eliminati. Come anche il successore e il figlio
vengono assassinati. Succede il figlio Ozia -> lungo regno con relativa prosperità economica e buone
relazioni con Israele. Gli succede il figlio e poi il nipote Acaz che respinge la coalizione siro-efremita. Poi il
figlio Ezechia abolisce i santuari e favorisce la centralizzazione del culto. Riannette parte del territorio
filisteo e si allea con l’Egitto in funzione antiassira. Fortifica il regno e fa costruire un tunnel-acquedotto. Il re
assiro invade il territorio ma poi toglie l’assedio alla città. Poi il regno di Manasse -> profonda decadenza
politica e religiosa -> sincretismo culturale. Gli succede poi il figlio. Con il nuovo regno di Giosia. L’Assiria sta
scomparendo. Giuda passa sotto l’influenza egizia ma con relativa autonomia. Riscoperta del codice
deuteronomico -> profonda riforma religiosa: eliminazione culti non yahwisti, unicità del tempio di
Gerusalemme e centralizzazione liturgica. Programma che incontrerà resistenze. Giosia allarga la sua
influenza sui territori del nord. Muore improvvisamente. Ultimi anni del regno di Giudia -> crisi politica.
Succedono i figli, Yoaqim porta alla conquista di Gerusalemme a causa dell’alleanza con l’Egitto.
27
Il nipote deve arrendersi e dare il via all’esilio a Babilonia. A Gerusalemme Nabucondonosor pone un altro
figlio di Giosia ma la sua politica vacillante porta all’espugnazione di Gerusalemme -> mura distrutte e
tempio incendiato. Attorno alla città resta solo un piccolo territorio sotto l’autorità di Godolia -> ucciso poco
dopo. Fine del regno di Giuda -> provincia babilonese amministrata da autorità residenti in Samaria.
Esilio ed epoca persiana. ESILIO BABILONESE (586-531 A.C.). Dopo la caduta di Gerusalemme restano in
Giudea solo le classi più povere, gruppo dirigente trasferito a Babilonia. Gruppo degli esiliati vive in libertà. Il
centro spirituale si sposta a Babilonia. Nonostante l’esilio si sviluppa una riflessione sull’identità del popolo
di dio. Si raccolgono le antiche tradizioni e le si ricompongono in complessi unitati. Una nuova corrente
deuterinomista reinterpreta la storia di Israele sotto una chiave religiosa -> sacerdoti, profeti. Il contatto con
la religione babilonese produce la necessità di una purificazione della fede.
LA RICOSTRUZIONE POSTESILICA. Crollo dell’impero babilonese e imposizione dell’impero persiano. La
politica religiosa di Ciro permette a un gruppo di esuli ebrei di tornare in patria. Opera di restaurazione. I
rimpatriati (il resto di Israele) assumono la guida della comunità e ricostruiscono il tempio. Succede un
momento buio, un periodo di difficoltà politico-sociali e religiose. Arriva Neemia per porre rimedio alle
difficoltà. Interviene con decisione ricostruendo le mura di Gerusalemme. Torna una seconda volta e
interviene con energia combattendo le discriminazioni sociali, la corruzione e il sincretismo. Il sacerdote
Esdra arriva con un gruppo di esuli per preservare la purezza della fede. Legge mosaica = legge del re, legge
legata al tempio = nucleo della Toràh. Fusione della tradizione sacerdotale e deuteronomista ed emerge la
letteratura sapienziale. Nasce il giudaismo = comunità retta da una dinastia sacralizzata e su un enoteismo
di fatto, fondata sull’adesione alla legge mosaica e sulla celebrazione di una liturgia legittima nel tempio di
Gerusalemme. Sommo sacerdote = ruolo importante. Nel periodo persiano si sviluppa il fenomeno della
diaspora = presenza di comunità stabili nelle varie regioni dell’impero. Cuore religioso = sinagoga.
Epoca ellenistica-romana. ALESSANDRO MAGNO E I DIADOCHI. Magno sconfigge l’impero persiano.
Comincia ad imporsi la cultura ellenistica: indiscussa centralità dell’uomo, spirito critico basato sul logos,
vocazione artistica di alto livello, lingua ricca e colta, tecnica sviluppata. Si apre alla cultura ellenistica anche
la comunità giudaica di Gerusalemme. Magno tollerante in campo religioso verso i popoli conquistati. Gli
succede Tolomeo -> periodo di prosperità economica e apertura alla cultura ellenistica. I Seleucidi lo
sconfiggono e cambiano l’impostazione, aumentano le tasse e saccheggiano i templi. Tentativo di prendere
l’oro dal tempio di Gerusalemme crea opposizione.
LA RIVOLTA MACCABAICA. A Seleuco succede Antioco IV -> peggiorano le condizioni dei Giudei. Un
sacerdote riesce a deporne un altro e a comprare la carica di re -> processo di ellenizzazione di
Gerusalemme. Menelao poi estromette il sacerdote e prende la carica. Antioco in seguito alla campagan
fallimentare in Egitto saccheggia il tempio di Gerusalemme e fa erigere un altare a Zeus e fa istallare l’Akra.
I giudei vedono il trionfo del male, l’abominio della desolazione. Giuda Maccabeo raduna un gruppo di
ribelli ottiene successi. Riconquista il controllo di Gerusalemme e riconsacra il tempio. Muore in uno scontro
armato. Gli succede il fratello Gionata che passa alla lotta diplomatica -> ottiene il sommo sacerdozio e
un’autonomia ampia. Lascia il posto al fratello Simone che trasforma la carica di sommo sacerdote in carica
politica ottenendo l’indipendenza della Giudea. Deriva politica della famiglia maccabaica -> concorre alla
nascita di movimenti importanti.
LA DINASTIA ASMONEA. A Simone succede il figlio -> forte politica di espansione che continua anche con i
suoi successori. La dinastia asmonea raggiunge l’apogeo con Alessandro Janneo, ma viene contestata dai
gruppi religiosi. La moglie attua una politica di conciliazione con i Farisei. Dopo la sua morte -> guerra tra i
figli -> entrano a Gerusalemme i romani. Pompeo conferma Ircao II sommo sacerdote, ma ridimensiona il
suo potere. Il giglio prende il potere ma viene ucciso da Erode. Fine della dinastia asmonea.
ERODE IL GRANDE E I SUOI SUCCESSORI. Erode -> tiranno spietato. Elimina gli avversari. Politico abile e
ambizioso. Programma grandioso di lavori pubblici -> ampliamento dell’area del tempio e ristrutturazione.
Ricostruisce Samaria, fonda una città sul mare, edifica fortezze. Conquistò i romani ma non i giudei. Verso la
fine del suo regno nasce Gesù. Muore poco dopo e lascia il regno ai tre figli: Archelao, Erode Antipa, Filippo.
Archelao viene deposto e sostituito da un governatore militare romano = prefetto. Sommo sacerdote =
potere religioso e poco militare. Cresce animosità dei giudei contro i romani. Filippo governa pacificamente,
fonda la città di Betsaida. Erode Antipa fonda Tiberiade, fa decapitare Giovanni Battista. Tenta di
impadronirsi dei territori di Filippo alla sua morte ma viene esiliato.
28
emerge Erode Agrippa I -> riunisce i territori del regno. Responsabile dell’uccisione di Giacomo. Dopo di
lui la Giudea torna ad essere provincia romana con prefetti corrotti.
LE DUE RIVOLTE GIUDAICHE. Prima rivolta antiromana a Gerusalemme -> massacro della guarnigione
trincerata nel palazzo di Erode. I rivoltosi subiscono il contrattacco dei romani. Vespasiano riprende tutta la
Galilea ma poi cessano le operazioni militari. Poi il figlio Tito prosegue la campagna militare. Cinge l’assedio
di Gerusalemme che cade poco dopo, incendiata e saccheggiata. Popolazione -> crisi economica. Sopravvive
la legge = centro della fede ebraica. La religione ebraica continua ad essere praticata -> nuova rivolta.
Risposta durissima dei romani. Repressa completamente la rivolta -> situazione catastrofica. Ricostruzione
di una città: Aelia Capitolina. Il giudaismo sopravvivrà nella diaspora come religione della Toràh. Si sviluppa il
cristianesimo.
Movimenti politico-religiosi. Guidaismo: gruppi sociali, politici, religiosi diversi. Giudaismo pluralista.
I FARISEI. Corrente, orientamento. Osservanza irreprensibile della legge -> osservanza alle norma della
putirà rituale. Si tenevano distanti da tutto ciò che era impuro. Nascono dal movimento che aveva sostenuto
la causa maccabaica ma poi distaccati. Estrazione sociale medio-alta. Influenti nella società. Preghiera e
fedeltà alla legge tramandata oralmente. Sono aperti all’accoglienza di nuove posizioni teologiche.
Separazione dai peccatori -> disprezzo e superbia religiosa. Rifiutano la politica oltranzista degli zeloti.
SADDUCEI. Il nome deriva dal capostipite di una famiglia sacerdotale che dopo l’esilio divenne la più
importante. Gruppo ristretto, influente, costituito dall’aristocrazia sacerdotale di Gerusalemme. Rifiutano la
tradizione orale, attenendosi alla Toràh. Accettano compromessi con i governanti di turno -> in cambio
appannaggio del sommo sacerdote. Opposizione a Gesù per motivi politici.
GLI SCRIBI. Carattere religioso. Studiosi e interpreti della legge. Elaborano norme che permettono la pratica
quotidiana della legge. Non formano un gruppo ma influenza alta -> sono dottori della legge. Scribi si
diventa dopo lo studio in una scuola rabbinica -> poi interpellati come Rabbi. Grazie a loro il giudaismo
sopravvive diventando una religione del libro.
GLI ZELOTI. Movimento organizzato, nasce con la prima insurrezione antiromana. Provengono dall’ala
estremista dei farisei ma con le correnti apocalittiche -> assumono la lotta armata come unico mezzo per
affrettare l’avvento del messia e la restaurazione della signori di dio. Movimento di Gesù opposto a questo.
GLI ESSENI. Gruppo religioso, stile di vita ascetico. I membri vivono in comunità ai margini del mondo, ferrea
disciplina interna -> obbedienza assoluta al superiore, comunione dei beni e celibato. Manoscritto Regola
della comunità descrive la loro vita, rituali di purità. La comunità qumraniana nasce da un gruppo di
sacerdoti in opposizione alla dinastia asmonea -> abbandonan o il tempio e si istallano sulle rive del Mar
Morto in attesa del giudizio escatologico.
I SAMARITANI. Origine con l’insediamento degli Assiri in Samaria -> perdita della purezza etnica della
popolazione locale. Il deteriorarsi delle reazioni tra i due popoli si accentua con l’alleanza politica dei
samaritani con il potere tolemaico e antiocheno e con l’opposizione alla politica asmonea. Elaborazione del
Pentateuco samaritano -> separazione tra Giudei e samaritani. Monoteisti e si ritengono gli unici portatorei
della tradizione israelita. Attendono un messia profeta come Mosè, il tahèb, che restaurerà l’unità del
popolo di Israele. Gesù intrattiene buone relazioni con loro.
Istituzioni giuridico-religiose. IL TEMPIO ERODIANO. I lavori di restauro del tempio di Erode vengono ultimati
pochi anni prima della distruzione. 3 parti del tempio: cortile dei Gentili, il tempio e il santuario.
Al cortile dei Gentili potevano accederei non-Ebrei. Cinto da mura, portico regio e portico di Salomeno a sud
e a est. Il tempio delimitato da un recinto e diviso in due parti: atrio della donne a est e atrio degli Israeliti a
ovest (una parte solo per i sacerdoti, in mezzo altare degli olocausti). Ingesso principale = porta bella.
Iscrizioni minacciavano la morte ai non-ebrei che osavano entrare nel tempio. Il santuario 3 parti: il
vestibolo, il santo e il santo dei santi. Nel santo = altare dell’incenso, la m enoràh cioè il candelabro a 7 bracci,
la mensa della presenza; separato con un velo dal santo dei santi = luogo della presenza di dio, luogo più
sacro accessibile solo al sommo sacerdote una volta all’anno.
IL SINEDRIO. Consiglio supremo che governa il popolo giudaico -> deriva dal gruppo di anziani del tempio di
Esdra, ma compiti più precisi e maggior responsabilità. 71 membri, presieduto dal sommo sacerdote, 3
gruppi: anziani, rappresentanti dell’aristocrazia laica; sommi sacerdoti e membri delle famiglie sacerdotali
più importanti; scribi. Autorità dipende dal grado di autonomia concesso dai capi politici. Grande potere
sotto l’amministrazione romana. Si trasferisce poi a Tiberiade fino alla soppressione di Teodosio.
29
IL BEN DIT. Tribunale rabbinico che nasce dopo la distruzione del tempio. Assemblea di saggi che
definiscono i principali halachici che devono improntare la vita del popolo. Vero tribunale con giurisdizione
sul popolo. Si affianca al sinedrio.
LA SINAGOGA. Riunione periodica di un’assemblea per leggere e commentare la scrittura. Poi designa
l’edificio dove si svolgeva. I vangeli e gli atti degli apostoli menzionano le sinagoghe. Prende forma sotto il
periodo asmoneo. Acquisisce importanza dopo la distruzione del tempio. Segno evidente del passaggio a
una religione del libro. Rituale: recita dello Shemà e altre preghiere; lettura di un brano della Toràh e di un
brano dei profeti; omelia su questi; benedizione finale. Era amministrata da un consiglio di anziani e
presieduta dall’arcisinagogo che dirigeva il servizio e sceglieva il lettore e l’omileta. Un inserviente portava il
rotolo sacro al lettore e lo riprendeva. Annunciava il sabato con il suono della tromba. Cacciata dalla
sinagoga provvedimento grave
IL BET MISDRÀSH. Scuola rabbinica. Scuola di vita, gli alunni apprendono dal maestro l’halachàh e
l’haggadàh, condividono con lui la sua vita. Alla morte del maestri i discepoli entrano nella scuola di un altro
maestro o proseguono sotto la guida di un nuovo maestro, il discepolo più distinto.
L’evento Gesù
Gesù = ebreo che nasce e opera nella storia della Palestina. Ebreo che ha segnato di più la storia universale.
Problematica di inclusione di Gesù nella storia di Israele. Nuova serie di studi su Gesù -> terza ricerca. Figura
di Gesù studiata nel contesto del giudaismo, con la relativizzazione del criterio di discontinuità che
caratterizzava la precedente ricerca e attenzione al contesto ellenistico. Focalizza sulla figura complessiva di
Gesù -> emergono diverse e unilaterali. Esito problematico perché Gesù appare come un saggio più o meno
contestatore, qualità messianica assente. Dibattito provocato -> ha indirizzato la ricerca verso nuovi
paradigmi. Paradigma storico: ogni indagine storica implica una scelta ermeneutica che dipende dalle
incomprensioni e dallo finalità dello storiografo: indagine scientifica perché controllabile in tutto il percorso.
Gesù trascende ogni ricostruzione storica -> la ricerca storica potrà progredire sulla base di nuove
metodologie. Approfondito studio del giudaismo contemporaneo + tentativo di delineare un ritratto globale
di Gesù = punto positivo per la novità e la singolarità sua. Paradigma metodologico: le fonti dirette più
affidabili sono i vangeli canonici. Metodo storico-critico fondamentale. Metodo sociologico = per la
conoscenza della realtà contemporanea di Gesù. Paradigma teologico: definizione critica del rapporto tra
ricerca storica su Gesù e concezione cristologica. Ricerca storica su Gesù = disciplina storica importante per
il teologo perché gli offre la dimensione dell’incarnazione. Lo storico non può assumere un’assoluta
neutralità di fronte a Gesù. Non deve rifiutare a priori la possibilità di una comprensione cristologica. La
precomprensione cristologica può diventare uno stimolo per la ricerca storica: differenza teologia di Gesù.
Sarà compito del teologo mostrare la continuità tra la cristologia implicita nell’autocoscienza di Gesù e la
cristologia esplicita confessata dalla chiesa primitiva.
Archeologia e storia
La nascita di una scienza. Eusebio di Cesarea (primo storico) -> interesse per i dati concreti. Nel suo
Onomasticon offre l’elenco delle località menzionate dalla bibbia. Con Giuseppe Flavio nella Guerra giudaica
descrive la topografia della città. Esigenza di identificare sul posto le antiche località citate dalla bibbia ->
archeologia biblica = archeologia palestinese. Le due scienze: archeologica e biblica fondano un percorso
autonomo che poi pone a confronto le conclusioni. L’archeologia palestinese nasce in funzione della bibbia
per dimostrare le verità storiche. L’occupazione di un luogo da parte dell’uomo comporta determinate
scelte. Accumulo delle strutture e degli oggetti; quando necessita di una nuova costruzione l’uomo antico
riutilizza il materiale, quasi mai cambia sito. Esistenza di insediamenti archeologici -> resti di costruzioni
precedenti. Tendenza dell’uomo al progresso -> nascita di modelli culturali -> confronto da nascere la
stratigrafia. Archeologia = scienza dell’antichità si propone di ricostruire le civiltà antiche tramite lo scavo e
lo studio. L’archeologia grazie alla stratigrafia studia ciò che emerge dagli scavi sul posto. Tecniche di scavo:
orizzontale: mettere allo scoperto grandi estensioni del sito (possibilità di verificare la struttura urbanistica
ma presenta solo un periodo unico della storia del sito); verticale: praticare un taglio verticale dall’alto al
basse del sito fino al fondo roccioso (mostra la successione degli strati, perde però l’orizzonte abitativo e
culturale di ogni epoca). Si tende ad usarli contemporaneamente. Lo studio dei modelli permette la
correlazione degli strati di diversi luoghi -> si allarga l’orizzonte consocitivo.
30
Istituti archeologici e scavi palestinesi. Storia degli scavi palestinesi è molto ricca. Durante il periodo turco
sorgono importanti enti promotori della ricerca archeologica. Durante il mandato britannico ne sorgono
altri. Così come nel nuovo stato di Israele , nella Cisgiordania.
Alcune acquisizioni significative. OGGETTI. Architettura urbana e contadina emerge con scavi sistematici.
Distruzione massiccia a causa di un attacco militare. Ceramica: vasta tipologia. Costante evoluzione ->
necessità di approntare dei vocabolari per classificare, datare. Ogget vari: tipologia vasta. Oggetti di pietra,
metallo, figurine di terracotta, oggetti con iscrizioni. Quando le iscrizioni sono più estese = ostraca, riportano
testi amministrativi. Numerosi sono i sigilli e le bulle.
TOPONIMI E GEOGRAFIA STORICA. La localizzazione delle città e dei villaggi biblica si fonda sulla stabilità
delle installazioni. Palestina = preservazione della toponimia per diversi fattori. Stabilità abitativa +
persistenza dei nomi grazie ai gruppi umani che si sono installati e parlavano una lingua semitica che ha
permesso di riprendere i nomi antichi. Spesso il nome di una località veniva trasferita a un luogo non troppo
lontano.
IDENTITA’ DELLA POPOLAZIONE E ISCRIZIONI REGALI. Palestina = presenza di Cananei, Israeliti, Filistei. Ma
identificazione dei primi due e dei loro territori è risultata difficile. Oltre all’indizio dell’assenza di carne di
maiale servirebbero altri indizi per stabilire di che popolazione si stia parlando. La distinzione di Israeliti e
Cananei è difficile = probabilmente distinzione tra gruppo di nuovi arrivati e precedente popolazione. Più
facile la determinazione dei Filistei = gruppo etnico dei popoli del mare. Molteplici indizi che la distinguono
dalle altre due popolazioni. Nei regni di Israele e Giuda non è stata ritrovata alcuna iscrizione regale. Le
uniche iscrizioni regali appartengono a re non-israeliti. Archeologia = scienza autonoma dotata di propri
metodi e strumenti importante per l’indagine dello storico. Della storia rileva gli aspetti che definiscono e
ritmano la vita quotidiana: l’habitat, l’attività agricola… Archeologia rapporto con la bibbia perché testimone
della storia. Punto di partenza dell’indagine archeologia = terreno di scavo.
L’archeologia e il Gesù storico. Moderna ricerca archeologica contributo per la conoscenza di Gesù storico.
Es la scoperta a Cesarea Marittima di una inscrizione latina che menzionava Ponzio Pilato come prefetto.
Particolarmente interessanti sono alcuni scavi archeologici curati dallo Studium Biblibum Franciscanum. La
ricostruzione o il restauro dei santuari cristiani è stata preceduta da una precisa indagine archeologica con
l’intento di offrire ai pellegrini un fondamento storico affidabile della loro pietà. 3 significativi:
IL LUOGO DELL’ANNUNCIAZIONE. In occasione della costruzione della basilica dell’Annunciazione -> Nei vari
edifici di culto di sono susseguiti costruttori che ebbero cura di comprendere nel piano architettonico anche
una grotta scavata nella tenera roccia del luogo. Grotta = luogo dell’annunciazione = quanto rimane di
un’abitazione antica. Dallo scavo sotto la navata della chiesa bizantina -> blocchi tagliati nello stesso modo
delle sinagoghe galilee. Carattere giudaico dell’edificio -> grazie a un bagno rituale intagliato nella roccia.
Ritrovamento di simboli e graffiti cristiani, uno riportante l’invocazione a Maria. L’edificio precedete =
sinagoga dei giudeo-cristiani di Nazaret che volevano ricordare la casa di Maria. Del villaggio sono state
portate alla luce altre abitazioni. Testimonianza di vita quotidiana che proietta al tempo di Gesù.
IL VILLAGGIO DI CAFARNAO. Sotto la pavimentazione della sinagoga bizantina in pietra è stato scoperto un
edificio sinagogale in basalto nero del periodo romano = sinagoga del centurione Cafarnao. Dagli scavi del
villaggio sono emersi 12 complessi di case, raggruppate in piccoli quartieri delimitati da strade. Le case per
più famiglie dello stesso clan = diverse stanze intorno a un cortile scoperto, scale per salire ai terrazzi. Il tetto
a terrazza. In un quartiere è stata individuata la casa di Pietro. Sotto i mosaici che coprivano l’ottagono
centrale della chiesa bizantina hanno trovato una sala quadrangolare inframmezzata da un arco mediano
-> sala con segni di venerazione: preghiere rivolte a cristo o invocazioni con il nome di Pietro -> santuario
cristiano frequentato da pellegrini. Il santuario comprendeva un muro di cinta che lo separava dal resto del
villaggio e un corridoio con vestibolo di accesso. Si sono conservate le strutture murarie più antiche
nonostante le trasformazioni. Una delle stanze si abitazione all’interno di una casa polifamiliare.
MAGDALA. Città natale di Maria Maddalena. Gli scavi rivelano dati per la comprensione dell’ambiente
economico e sociale di Gesù e dei suoi seguaci. Nel settore occidentale della città sono emersi ricchi
quartieri abitativi, organizzati in maniera regolare attorno a un decumano lastricato. Decumano + cardo =
tratto urbano della Via Maris che Gesù e i suoi seguaci dovettero percorrere negli spostamenti da e per
Cafarnao. Presenza di alcune piscine a gradini. Quadro di una polis ricca e con intense relazioni commerciali.
Presso la piazza sono stati scoperti resti di strutture portuali, rampe per le navi, intonaco da
ormeggio. Più grande complesso portuale di epoca romana sulle coste del lago di Tiberiade.