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La Fuga – forma musicale

Una forma musicale ampiamente diffusa nel Barocco, e usata anche successivamente sino al ‘900, è
senz’altro la Fuga. Essa è basata sull'elaborazione contrappuntistica di un'idea tematica (Soggetto),
che viene esposta e più volte riaffermata nel corso della ricerca di tutte le possibilità espressive e/o
contrappuntistiche da essa offerte. Le parti che compongono la fuga sono: Esposizione, eventuale
Controesposizione o Riesposizione, Coda, Sviluppo con uso dei Divertimenti, Stretti e Pedale. Ogni
fuga inizia con un Soggetto e sarà imitato alla quinta superiore o alla quarta inferiore da una seconda
voce (Risposta). La Risposta può essere di due tipi: reale e tonale. Nel primo caso gli intervalli
rimangono identici a quelli del soggetto. Nel secondo caso presentano modificazioni intervallari
rispetto al soggetto chiamate mutazioni. Il controsoggetto è la controparte che accompagna il soggetto
e la risposta durante lo sviluppo della fuga. Il c. ha una particolare importanza nella struttura della
fuga perché costituisce un elemento tematico nuovo. La Coda, invece, è un frammento che ha la
funzione di collegare melodicamente e tonalmente il soggetto e il controsoggetto. La sezione
successiva è costituita dallo Sviluppo, il quale si articola in ripercussioni del soggetto e della risposta
nelle cosiddette tonalità vicine, collegate tra loro da divertimenti di più ampio respiro rispetto a quelli
dell'esposizione. Dopo le varie ripercussioni di soggetto e risposta si incontra la sezione degli stretti,
costituita da entrate ravvicinate tra soggetto e risposta, le quali determinano sovrapposizioni a canone
in cui la risposta entra prima che la serie di note costituenti il soggetto abbia termine. Gli stretti
possono anche verificarsi tra soggetto e soggetto, tra risposta e risposta, o tra risposta e soggetto, sia
utilizzando questi elementi nella loro forma originale, sia per moto contrario, per moto retrogrado,
per aggravamento o diminuzione. L'ultimo stretto spesso si sviluppa su un Pedale, in genere di
tonica, cioè su un suono posto nella voce di basso sul quale si susseguono successioni armoniche
dissonanti nei confronti del pedale stesso.

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