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CAPITOLO 4

MIXER

In tutti i moderni ricevitori è presente un blocco non lineare che realizza la traslazione in frequenza

del segnale dalle radio frequenze alle frequenze intermedie: generalmente questo blocco è

rappresentato dal mixer.

Il mixer effettua la conversione realizzando il prodotto tra il segnale RF e quello dell’ oscillatore

locale,in maniera tale da ottenere le componenti a frequenza somma e differenza; in ricezione siamo

interessati alla frequenza differenza, per cui si utilizza un filtro passabasso in uscita.

Questo tipo di ricevitori sono detti supereterodina e possono essere anche a doppia o tripla

conversione.

Lavorare a frequenze intermedie consente una più semplice realizzazione degli amplificatori,

maggior efficienza e maggior guadagno, dato che si può lavorare a banda stretta essendo fissata la

frequenza del segnale in uscita dal mixer; infatti nel ricevitore, in base al canale da ricevere, si varia

la frequenza dell’ amplificatore RF e parallelamente quella dell’ oscillatore locale in maniera tale

che la loro differenza sia pari alla frequenza IF fissata.

Per tali motivi i ricevitori T-RF (tuned radio frequency), caratterizzati dalla presenza di diversi stadi

amplificatori RF, risultano ormai superati.

Figura 4.1 ricevitore TRF


4.1-REALIZZAZIONE DEL MIXER

Un mixer può essere realizzato attraverso l’ uso di una particolare cella non lineare detta cella di

Gilbert, realizzata mediante una doppia coppia di transistori.

Figura 4.2 cella di Gilbert

Considerando come segnali di ingresso

vy

i x = i x1 − i x 2

e come segnale d’uscita

io = io1 − io 2

che può essere scritto come

io = ic1 − ic 2 + ic 3 − ic 4

nell’ ipotesi che la cella lavora in condizioni di ampio segnale, vale la seguente relazione ingresso-

uscita

vy
io = α F i x ⋅ tanh .
2VT
Per rendere l’ uscita indipendente dall’ ampiezza di v y ,deve valere la seguente relazione

v y >> 2VT

altrimenti si può andare incontro ad un peggioramento del rapporto segnale-rumore.

In questa ipotesi, sviluppando in serie di Fourier la tangente iperbolica si ottiene

vy ⎡ sin n π ⎤
tanh = 2⋅ ∑ ⎢ 2 ⋅ cos(nω t )⎥
2VT n =1, 3,.., 2 k −1 ⎢ n
π y

⎣ 2 ⎦

e considerando che

i x = Ax cos ωx t

dal prodotto tra i due segnali si ottengono componenti a frequenza somma e differenza tra ω x ed

nω y .

Tra queste la componente che ci interessa è, considerando che v y è il segnale prodotto dall’

oscillatore locale e i x il segnale RF,

2 2
v IF = ARF cos[(ωRF − ωLO )t ] = ARF cos ω IF t
π π

che può essere filtrata attraverso un filtro passabasso.

Per avere ingressi e uscite in tensione bisogna inserire un convertitore tensione-corrente in ingresso,

per il segnale a radiofrequenza, e corrente tensione in uscita.


Figura 4.1 mixer con ingressi e uscita in tensione

In questo caso

g m1, 2
iRF = iRF 1 − iRF 2 = ⋅ v RF
1 + g m1, 2 RE

e il segnale d’ uscita è

2 g m1, 2
v IF = ⋅ ⋅ A ⋅ cos(ω IF t ) ⋅ RL .
π 1 + g m1,2 RE RF

Se g m1, 2 RE >> 1, il guadagno di modulazione non dipende da g m e la tensione di uscita assume l’

espressione semplificata

2 RL
v IF = ⋅ ⋅ A ⋅ cos(ω IF t ) .
π RE RF

La condizione precedente può essere ottenuta o aumentando la corrente di polarizzazione, il che

comporta un aumento della potenza dissipata, o aumentando la resistenza RE , la qual cosa

comporta un degradamento della figura di rumore.


4.2-IL PROBLEMA DELLA FREQUENZA IMMAGINE

Si definisce frequenza immagine la frequenza

ωIM = 2ωLO − ωRF

che è simmetrica ad ωRF rispetto ad ωLO , in corrispondenza della quale può trovarsi del rumore.

Il problema nasce poiché, quando si effettua la traslazione, viene traslato anche l’ eventuale rumore

presente a questa frequenza, che si sovrappone al segnale a frequenza intermedia e che, se di elevata

potenza può distorcerlo.

Figura 4.4 frequenza immagine

Il problema può essere risolto inserendo un filtro ad elevata selettività e bassissima attenuazione ,

dato che non si può tollerare un significativo abbassamento di potenza, a monte dell’ amplificatore

RF, che però ha un costo elevato, oppure inserendo un filtro ad elevata selettività a valle dell’

amplificatore RF, richiedendo a quest’ ultimo un’ ampia dinamica lineare.

In applicazioni in cui non sono richieste grosse specifiche di rumore si può anche utilizzare un filtro

a bassa attenuazione ma non ad elevata selettività prima dell’ amplificatore RF.

Tuttavia se la frequenza immagine è molto vicina alla banda di interesse queste soluzioni non sono

sufficienti: si utilizza in questo caso il mixer a reiezione d’ immagine.


4.3-MIXER A REIEZIONE DI IMMAGINE

Il mixer a reiezione d’ immagine è costituito da due mixer in quadratura, all’ ingresso dei quali è

presente lo stesso segnale e le cui uscite dopo essere state riportate in fase vengono sommate.

Figura 4.5 mixer a reiezione d' immagine

Se il segnale d’ ingresso è

vi = ARF cos(ωRF t ) + AIM cos(ωIM t )

e i segnali dell’ oscillatore locale in ingresso ai due mixer sono

v LO , I = ALO cos(ω LO t )

v LO ,Q = ALO sin(ωLO t )

In uscita dai due modulatori, considerando che ωRF − ωLO = ωLO − ωIM = ωIF , si ottengono i segnali

v IF , I = k ( ARF + AIM ) cos(ω IF t )

v IF ,Q = −k ( ARF − AIM ) sin(ω IF t ) .

In uscita dal primo mixer è presente uno sfasatore di novanta gradi, la cui uscita è

v ' IF ,I = −k ( ARF + AIM ) sin(ωIF t )

che sommata a v IF ,Q fornisce

vIF = −2kARF sin(ωIF t ) .

Quindi in teoria è infinita la reiezione della frequenza immagine ma nella pratica, a causa degli

errori di fase e della non perfetta uguaglianza tra i mixer, per i quali si dovrebbero considerare dei

diversi k, si riesce ad ottenere un’ attenuazione non superiore a 30 dB.


4.4-SIMULAZIONE DI UN MIXER

E’ stato progettato un mixer con ingressi e uscita in tensione, realizzato mediante cella di Gilbert,

considerando come ingressi il segnale RF ad 1.5 MHz e il segnale dell’ oscillatore locale ad 1.4

MHz, volendo ottenere in uscita il segnale a frequenza intermedia a 100 KHz.

Figura 4.6 circuito per la simulazione del mixer

Il circuito è stato progettato inizialmente con i seguenti valori:

I EE = 1mA

VCC = 5V

RE = 100Ω

RL = 1KΩ .

Utilizzando per il segnale RF un’ ampiezza di 1mV e per il segnale dell’ oscillatore locale

un’ampiezza di 100mV si è ottenuta l’ uscita mostrata in figura.


Figura 4.7 segnale in uscita dal mixer

E’ possibile osservare la non linearità del dispositivo ed effettuando un’ analisi dello spettro

frequenziale del segnale,tramite FFT (trasformata di Fourier veloce), è possibile verificare come

questo contenga le frequenze somma e differenza tra quella del segnale RF e quelle delle armoniche

del segnale dell’ oscillatore locale e tra queste la frequenza 100 kHz.

Figura 4.8 FFT del segnale in uscita dal mixer


E’ possibile filtrare la componente a 100 KHz attraverso un filtro passabasso.

Figura 4.9 circuito per la simulazione del mixer con filtro

Si è utilizzato un filtro passabasso realizzato mediante cascata di tre celle RC con i seguenti valori

R = 100 KΩ

C = 10.6 pF

quindi con frequenza di taglio di 150 KHz, ottenendo in uscita il segnale mostrato in figura.

Figura 4.10 segnale in uscita dal filtro passabasso


Si può verificare come aumenti l’ ampiezza del segnale in uscita dal mixer aumenti aumentando l’

ampiezza del segnale dell’ oscillatore locale fino a 500 mV : questo è il valore al di sopra del quale

l’ uscita del mixer è indipendente dall’ ampiezza del segnale dell’ oscillatore locale.

Figura 4.11 segnale in uscita dal filtro con ampiezza del segnale dell’ oscillatore di 500 mV

E’ possibile aumentare l’ ampiezza del segnale filtrato abbassando il valore delle resistenze RE e

aumentando la corrente I EE .

Utilizzando i seguenti valori

RE = 1Ω

I EE = 10mA

si ottiene il segnale mostrato in figura.


Figura 4.12 segnale in uscita dal filtro con RE = 1Ω I EE = 10mA

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