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BJT MOS
Pd = Ps − PL
• Da questa definizione si evince che tanto più è maggiore la potenza
dissipata sul transistore, tanto più bassa sarà l’efficienza
dell’amplificatore.
(2 Ak )2 / 2 Ak
Dk = 2
= , k ≥2
(2 A1 ) / 2 A1
• che rappresenta la radice quadrata del rapporto tra la potenza (2Ak)2/2
della k-esima armonica prodottasi per distorsione, e la potenza (2A1)2/2
della prima armonica, che viene considerata come la replica non
distorta del segnale d’ingresso.
• In teoria esistono infiniti coefficienti di distorsione, in pratica però sono
rilevanti soltanto quelli di ordine inferiore (seconda e terza armonica).
Pd deff
D= 2
=
(2A1 ) / 2 2A1
• dove abbiamo definito il segnale distorsione come “residuo” del
segnale d’uscita, tolta la componente utile e quella continua:
+∞
d (t ) = y (t ) − A0 − 2 A1 cos(2π f0t + θ1 ) = 2∑ Ak cos(2π kf0t + θ k )
k =2
Segnale d’ingresso
Distorsione di
a 2 toni
intermodulazione
θ
1
I1 =
π ∫θ g V
−
m in (cos ωt − cosθ ) cos ωtd (ωt ) =γ 1 (θ ) I
θ
1
In =
π ∫θ g V
−
m in (cos ωt − cos θ ) cos( nωt )d (ωt ) =γ n (θ ) I
I n = γ n (θ ) g mVin = γ n (θ ) I
Elettronica delle telecomunicazioni – Giovanni Breglio – L17 - 16
Classi base di funzionamento
Per
determinare
la
classe
di
funzionamento
di
un
amplificatore
di
potenza,
si
considera
un
semplice
stadio
resis0vo
come
quello
in
Figura,
dove
Lch
è
un
indu7ore
ideale,
Cb
è
il
condensatore
di
blocco
della
con"nua
ed
R
è
la
resistenza
di
carico.
Il
disposi"vo
aJvo
si
comporta
come
un
generatore
ideale
di
corrente
controllato
in
tensione
con
resistenza
di
saturazione
nulla.
La tensione di uscita V sul collettore è la somma della tensione di alimentazione continua Vcc e
della tensione cosinusoidale VR ai capi della resistenza R.
Per un carico puramente resistivo, la tensione al collettore V può essere scritta come
v = Vcc + V cos(! t +180°) = Vcc ! V cos ! t
dove V è l’ampiezza della tensione di uscita.
Sostituendo la prima equazione nella seconda si ottiene
v = Vcc − (i − I q ) R
⎛ V ⎞ v
i = ⎜ I q + cc ⎟ −
⎝ R ⎠ R
che stabilisce una dipendenza lineare della corrente di collettore dalla tensione di collettore.
Una situazione di questo tipo è nota come modo di funzionamento in Classe A.
θ = θt = 360°
1.24mA
1.20mA
1.16mA
0s 100us 200us 300us 400us 500us
Ic(Q1)
Time
50
40
30
20
1.0Hz 10Hz 100Hz 1.0KHz 10KHz 100KHz 1.0MHz 10MHz 100MHz
DB(V(R2:1)/V(V5:+))
Frequency
" 2 %" 2 % 2 2 2
VCE (max) − VCE (min)
VP =
2
IC (max) − IC (min)
IP =
2
40mA 80mA
0A 40mA
-40mA
0A
-80mA
0s 0.5ms 1.0ms 1.5ms 2.0ms -40mA
Ie(Q1) 0s 0.5ms 1.0ms 1.5ms 2.0ms
Time Ie(Q2)
Time
Forma d’onda della corrente del transistore NPN Forma d’onda della corrente del transistore PNP
40mA
0A
-40mA
-80mA
0s 0.5ms 1.0ms 1.5ms 2.0ms
-I(RL)
Time
π π
1 1 IP
IC1 = ∫
2π 0
i c1dt = ∫
2π 0
IP sin(ωt )dωt =
π
IPVP / 2 π ⎛ VP ⎞
η= = ⎜⎜ ⎟⎟
2IPVCC / π 4 ⎝ VCC ⎠
che sarà massima scegliendo
VP = VCC η = 78,5%
Elettronica delle telecomunicazioni – Giovanni Breglio – L17 - 30
Amplificatori in classe AB
50mA
0A
-50mA
-100mA
0s 1.0ms 2.0ms 3.0ms 4.0ms 5.0ms
I(Rl)
Time
2IPVCC ⎛ 2IP ⎞
Ps = + IQVCC = VCC ⎜ + IQ ⎟
π ⎝ π ⎠
L’angolo di conduzione può essere scritto come rapporto tra la corrente di quiescenza Iq e
l’ampiezza della corrente I come
Iq
cosθ = −
I
Ne segue che è possibile introdurre una classificazione dei modi di funzionamento degli
amplificatori di potenza mediante la metà dell’angolo di conduzione nella maniera
seguente
Quando θ < 90°, allora cosθ > 0 e Iq < 0 corrisponde al funzionamento in Classe C.
1 #
I1 =
!
!g m ( ) ( )
Vin (cos " t - cos# )cos wt d(" t) =$1(# )I
-#
1
γ 0 (θ ) = (sin θ − θ cosθ )
rispettivamente, dove π
1 sin 2θ
γ 1 (θ ) = (θ − )
π 2
P1 1 I1 1 γ1
η= = ξ= ξ
P0 2 I 0 2γ0
VI1 VIγ 1 (θ )
P1 = =
2 2
e dipende dall’angolo di conduzione 2θ.
π
η max = ≅ 78.5%
4
La dissipazione di potenza a riposo nel Classe B è nulla.
2
V '
= Vcc
π
O PD max
DISSIPAZIONE DI POTENZA DELLO STADIO D'USCITA IN CLASSE B IN FUNZIONE DELL'AMPIEZZA DELLA SINUSOIDE D'USCITA.
Poiché la tensione tra le due basi resta uguale a VBB, l’incremento di vBEN produrrà
un eguale decremento di vBEP e quindi di iP.
vBEN + vEBP = VBB
⎛ iN ⎞ ⎛ iP ⎞ ⎛ IQ ⎞
VT ln⎜ ⎟ + VT ln⎜ ⎟ = 2VT ln⎜⎜ ⎟⎟
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎝ IS ⎠ ⎝ IS ⎠ ⎝ IS ⎠
iN iP = I Q2
Quindi, non appena iN cresce, iP decresce di un fattore uguale mentre il prodotto
rimane costante.
Elettronica delle telecomunicazioni – Giovanni Breglio – L17 - 40
Le relazioni sulla potenza nello stadio in Classe AB sono quasi identiche a quelle
derivate per il circuito in Classe B.
STADIO D'USCITA IN CLASSE AB CHE UTILIZZA DIODI PER LA POLARIZZAZIONE.
Nel caso specifico, se i diodi sono in stretto contatto termico con i transistor
d’uscita, la loro temperatura aumenterà della stessa quantità di QN e QP. Così VBB
diminuirà nella stessa misura di vBEN + vBEP, con il risultato che IQ resta costante.
Inoltre viene generalmente fornito un grafico come quello in Figura che stabilisce
che per temperature al di sotto di TA0, il componente può dissipare il valore indicato
PD0, senza rischiare di danneggiarsi.
MASSIMA
DISSIPAZIONE
DI
POTENZA
IN
FUNZIONE
DELLA
TEMPERATURA
DEL
CONTENITORE
DEL
TRANSISTORE.
Elettronica delle telecomunicazioni – Giovanni Breglio – L17 - 45
Se la temperatura ambiente è TA0 e se la potenza dissipata dal dispositivo è
quella massima (PD0), allora la temperatura di giunzione è TJmax. L’inverso della
pendenza della retta nel grafico vale
TJ max − TA0
θ JA =
PD 0
Ad una temperatura ambiente TA > TA0, la massima potenza che può essere
dissipata PDmax si ottiene per TJ = TJmax, cioè
TJ max − TA
PD max =
θ JA
Nel caso limite di TA = TJmax, non può essere dissipata potenza perché non è
possibile rimuovere calore dalla giunzione.
Inoltre ogni aumento della corrente IL provoca un incremento della tensione VBE5,
con conseguente aumento della corrente di collettore IC5, che limita ulteriormente
la corrente di base IB1. Infatti:
I E5
VBE 5 = I L RE1 = VT ln
IS5 I L RE 1
I0 = IM α1(θc)
Se V0 = Vdc, il piccolo della tensione di collettore vale vmax = 2Vdc ed il picco della
corrente di collettore è dato da
Vdc
imax = iM =
Rα1 (θ c )
Mentre la potenza di uscita vale
V02 Vdc2
P0 = =
2R 2R
Arrivati alla fine dell’analisi possiamo dire che l’efficienza di un Classe C aumenta al
diminuire dell’angolo di conduzione, al punto che se θc -> 0, allora η -> 100%.
Nel caso in cui la resistenza R1 sia nulla, il condensatore si carica ad una tensione
continua data dal picco di Vi diminuita della tensione di soglia del diodo; a regime,
quindi, ritroviamo sulla giunzione base-emettitore il segnale Vi traslato verso il basso
e con un picco positivo agganciato a circa 0,5 V.
La durata degli impulsi della corrente di collettore è pari al tempo di conduzione del
transistore, per tale motivo è fortemente condizionata dalla capacità del clamper in
quanto a parità di resistenza, una capacità più grande richiede un tempo maggiore di
carica e quindi un periodo di conduzione del BJT maggiore.
La scelta del transistore è importante perché a seconda della scelta, c’è un limite
sulla minima dimensione della capacità del clamper che può essere utilizzata. In
particolare questo limite dipende dalle capacità base-collettore e base-emettitore
secondo le relazioni:
CC >> CBC CC >> CBE
dove CC è la capacità del clamper e CBC e CBE sono le capacità base-collettore e
base-emettitore del transistore.
Elettronica delle telecomunicazioni – Giovanni Breglio – L17 - 56