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L’ECO DI BERGAMO S P E T TA C O L I DOMENICA 13 APRILE 2003 51

L’INTERVISTA Una leggenda dietro le quinte: i ricordi del direttore d’orchestra, fondatore e guida artistica della manifestazione

«Festival, un applauso lungo quarant’anni»


Il Maestro Orizio: gli ho dedicato la mia vita, ora è una rassegna che il mondo ci invidia
L
e luci in sala si spen- Haydn, io diressi la Sinfo- Il Festival pianistico internazionale «Arturo del pianismo mondiale. La kermesse è stata ne alcune, dirette da bacchette del calibro un rècital alcuni artisti fatto di non avere fisica-
gono. Agostino Ori- nia in fa minore "La Pas- Benedetti Michelangeli» taglia il traguardo segnata dalla collaborazione del compian- di Riccardo Muti, Claudio Abbado, George non si muovono nemme- mente di fronte l’interpre-
zio sale sul podio, le sione", quindi lui terminò dei quarant’anni. Una manifestazione tra le to Filippo Siebaneck, presidente del Festi- Solti, Wolfgang Sawallisch e Lorin Maazel. no, mentre è molto più fa- te?
soavi armonie di Franz Jo- il rècital da solista. La più importanti del mondo che ha ospitato i val per quasi trent’anni, ruolo dal 2000 affi- Quest’ultimo sarà protagonista della «prima» cile ingaggiarli per due se- «È allo stesso tempo un
seph Haydn si librano nel- scelta del repertorio da far più grandi pianisti: oltre allo stesso Miche- dato ad Andrea Gibellini per espressa volontà di quest’anno, il 28 aprile al Teatro Donizetti, rate. Ci sono poi anche fa- limite e un pregio. Io però
l’aria, ha inizio la leggen- eseguire ai suoi allievi langeli, sul palco del Teatro Donizetti di Ber- dello stesso Siebaneck. Un Festival che ne- alla testa dell’ensemble scaligero e con il pia- cilitazioni a livello econo- preferisco senza ombra di
da. È il 1964, il pubblico cadde invece sui Concerti gamo e del Teatro Grande di Brescia si sono gli anni, sul fronte prettamente musicale, ha nista austriaco Rudolf Buchbinder. Agostino mico. Il trasporto aereo di dubbio le esecuzioni dal
del Teatro Grande di Bre- a uno, due, tre e quattro alternati Claudio Arrau, Maurizio Pollini, visto la presenza anche delle migliori or- Orizio è tra i fondatori della kermesse, oltre un’intera orchestra, per vivo».
scia assiste, testimone in- pianoforti di Johann Se- Lilya Zilberstein, Martha Argerich, Wilhelm chestre e dei più grandi direttori: la Filar- ad esserne direttore artistico e apprezzata fare un esempio, ha un’in- Condivide l’allarme lan-
consapevole, a un memo- bastian Bach». Kempff, Sviatoslav Richter, Nikita Magaloff, monica della Scala, i «Berliner» e la Israel bacchetta. Con lui abbiamo ripercorso la sto- cidenza rilevante nelle vo- ciato da Riccardo Muti sul
rabile concerto di Arturo Come arrivo il Festival a Ivo Pogorelich e Paul Badura Skoda: il «gotha» Philharmonic Orchestra, soltanto per citar- ria del Festival e la sua carriera musicale. ci di spesa. Il fatto che lo fatto che ci sia un numero
Benedetti Michelangeli e Bergamo? stesso ensemble si esibi- sempre minore di giovani ai
dell’Orchestra «Gasparo «Il grande successo che Come avvenivano le pro- pesse, ma poi gli riferii che zione del suo rècital (Fran- l’accaduto: "Ho capito, ho Russia e a Parigi», ndr). sca in due città rende pos- concerti classici?
da Salò» che la cronaca l’iniziativa riscosse fin dal- ve con Michelangeli? quando avevano saputo cesco Siciliani è stato uno capito, lasci perdere", mi Fondamentale, poi, è sta- sibile un’equa divisione «Oggi i ragazzi preferi-
consegnerà alla storia. È l’inizio ebbe innanzitutto «Non abbiamo mai avu- che si trattava dell’auto storico direttore artistico rispose, e non se ne fece ta la presenza di stru- dei costi. Per non parlare scono i megaconcerti rock
la «prima» del Festival pia- l’effetto di coinvolgere un to problemi particolari, del maestro Michelangeli del «San Carlo» di Napoli, nulla. Fu un grande con- mentisti eccezionali e del- dell’ospitalità, della stam- ai rècital nei teatri. Que-
nistico internazionale. gruppo di personalità ber- anzi, direi che tutto si l’avevano strappata "sen- della Scala di Milano, fon- certo tanto che, al termi- le migliori orchestre. Oltre pa dei programmi, e via di- ste forme di esaltazione
Sono passati quasi qua- gamasche come il maestro svolgeva in un clima di af- za batter ciglio". Era in datore della Sagra musi- ne, Michelangeli mi chie- ai più grandi pianisti co- cendo». collettiva che raccolgono
rant’anni da quel 22 giu- Bindo Missiroli, direttore fettuosa collaborazione. I grado di perdersi in cose cale umbra e presidente se: "Ma perché non l’ave- me Richter, Arrau, Pollini, Veniamo per un momen- le masse hanno poco a
gno e Agostino Orizio, a del "Teatro delle Novità", brani affrontati erano ab- di un’ingenuità incredibi- dell’Accademia di Santa te registrato?". Inutile di- Kempff, Weissenberg e to alla sua attività artisti- che vedere con la musica,
tutt’oggi direttore artisti- il sindaco Clauser e il bastanza lineari e non le». Cecilia, a Roma, ndr). Il re che cosa ho provato in Magaloff, il Festival ha ca. Com’è cambiata la dire- è un discorso ritmico più
co della kermesse, è pros- commendator Vicentini, particolarmente ostici da C’è qualche episodio cu- giorno del concerto arrivò quel momento...». ospitato anche artisti co- zione d’orchestra in questi che musicale».
simo al traguardo degli ot- allora presidente dell’A- un punto di vista inter- rioso legato alle esibizioni una squadra di trenta tec- Torniamo al Festival. me Rostropovich, Maisky anni? Trova che la televisione
tantun’anni. Bresciano co- zienda autonoma di turi- pretativo. Penso a pagine di Michelangeli al Festival? nici della Rai. Entrando in Quali sono le ragioni di un e Ughi». «Trovo che i progressi abbia qualche responsabi-
me la rassegna che ha smo appena istituita. Tra di Haydn e soprattutto di «Ricordo la sua estrema teatro verso le sei di sera, successo di questa portata? Il fatto che il Festival si maggiori siano stati fatti lità?
creato, ne regge il timone i suoi più autorevoli con- Mozart. A volte, però, Mi- timidezza nel rompere il Michelangeli vide i mi- «Oltre a un nome come svolga tra Bergamo e Bre- nell’avvicinamento allo sti- «Non c’è dubbio che il
con la stessa linearità, siglieri c’era il dottor Fi- chelangeli era protagoni- ghiaccio e sedersi al pia- crofoni e mi disse: "Non li quello di Michelangeli, la scia rappresenta un aiuto le. Una volta capitava di tubo catodico rappresen-
saggezza e rigore con cui lippo Siebaneck, in segui- sta di inediti "siparietti". noforte. Era per questo voglio. O via loro o via io". scelta di proporre un te- da questo punto di vista? ascoltare concerti in cui ti una grande distrazione
ha diretto in tutto il mon- to divenuto presidente del "Guarda qui, Agostino, ho che gli davano particolar- Gli ricordai che si tratta- ma ben definito a ogni edi- «Poter distribuire i con- pagine di Mozart non era- e che trasmetta troppo po-
do, dal podio dell’Orche- Festival per quasi preso una multa per di- mente fastidio i microfoni. va di una cosa concorda- zione, a volte monografici, certi su due città offre la no molto dissimili da bra- ca musica».
stra del Festi- trent’anni. Fu vieto di sosta. Non suono", Al quarto Festival, quello ta, con tanto di contratto altre volte compositi («Il possibilità di proporre pro- ni di Rachma- Il suono è
val, musicisti però Missiroli mi disse una volta. E io: dedicato a Chopin, ci era- firmato, ma lui non volle pianoforte di Beethoven», grammi più ampi e pres- minov, oggi linguaggio.
del calibro di a proporre di "Lascia fare a me". Natu- vamo accordati con lui e sentire ragione: "O via lo- «Il pianoforte di Schu- soché ogni tipo di integra- non è più co- Crede che il
Rostropovich, portare la ma- ralmente la pagai di tasca con il compianto maestro ro o via io". Chiamai Sici- mann», «Il pianoforte a le, scelta a volte inattua- sì. Penso a problema stia
della Argerich nifestazione a mia, senza che lui lo sa- Siciliani per la registra- liani per informarlo del- Vienna», «Il pianoforte in bile per una sede sola. Per compagini nel fatto che la
e di Ughi. Dal Bergamo e specialistiche musica classi-
’65 il Festival dal ’65, anno come l’Orche- ca sia una for-
pianistico in- della seconda stra del XVIII ma di comuni-
ternazionale è edizione, la secolo di Am- cazione che i
diventato «di kermesse in- sterdam diret- giovani non
Brescia e Ber- cluse anche ta da Frans riescono più a
gamo» e si è Bergamo co- Brüggen (a comprendere?
evoluto a tal me sede dei Bergamo il 15 «Forse la
punto da esse- concerti. Mi- maggio, ndr) scuola non fa
re incluso, a «Dopo la prima chelangeli ne che utilizza «Le ragioni del abbastanza
partire dall’88, edizione di Brescia, fu subito en- strumenti d’e- successo? I per diffondere
nell’«Associa- fu il direttore del tusiasta e die- poca». migliori interpreti, la cultura mu-
tion européen- de il suo tota- C’è qualche sicale. Perché
ne des Festi- Teatro delle Novità le assenso artista con cui le più grandi non dotare
vals» accanto Missiroli a proporre perché amava ha suonato che orchestre e un ogni istituto di
alle più presti- di portare il Festi- molto la città. ricorda in par- tema ben definito un sistema vi-
giose rassegne Naturalmente ticolare? deo che tra-
musicali del val a Bergamo» io fui ben lieto «Ho diretto ad ogni edizione» smetta a ca-
mondo. che ciò avve- strumentisti denza stabilita
Maestro Orizio, perché nisse. Già nell’autunno come la Argerich, Weis- le esecuzioni di grandi
nacque la kermesse? del ’64, tuttavia, ci fu un senberg, Oppitz, il duo Ca- strumentisti con tanto di
«Quell’anno ricorreva il piccolo prologo, con l’ese- nino-Ballista, Ughi, Ro- commento critico?».
venticinquesimo d’inse- cuzione al "Donizetti" dei stropovich e Maisky. No- Fra poco più di due set-
gnamento di Benedetti Mi- Concerti di Bach. Il fatto mi talmente grandi che è timane il Festival piani-
chelangeli e gli proposi di che il Festival sia giunto difficile sceglierne uno...». stico aprirà il sipario sul-
festeggiare l’anniversario al traguardo dei qua- Qual è il brano più diffi- la sua quarantesima edi-
con alcuni concerti dei rant’anni, testimonia il cile che ha affrontato? zione. Agostino Orizio tor-
suoi allievi. Michelangeli grande senso di respon- «La Messa in do minore nerà sul podio accanto al
accettò subito volentieri e, sabilità che ha sempre ac- di Mozart per soli, coro e violinista Uto Ughi e al
dopo qualche giorno, de- compagnato le scelte di orchestra, una pagina violoncellista Rostropovi-
cise di partecipare in pri- quanti hanno collabora- quasi beethoveniana con ch: «Quest’anno abbiamo
ma persona invitandomi a to alla riuscita della ras- una polifonia assai com- chiesto agli interpreti di
salire sul podio accanto a segna, tanto a Bergamo plessa». offrire al pubblico dei "fio-
lui. Il maestro sapeva che quanto a Brescia, e a cui Trova che il livello delle ri musicali" a loro scelta e
non potevo partecipare co- va la mia più profonda orchestre si sia innalzato in abbiamo inserito un ri-
me pianista a causa di gratitudine». questi anni? cordo di Prokofiev nel cin-
una brutta caduta in cui Benedetti Michelangeli «Direi proprio di sì an- quantesimo della morte
mi ruppi il gomito ed era ha suonato molte volte sot- che perché oggi c’è una con due recital monogra-
al corrente del fatto che to la sua direzione, ricor- maggiore possibilità di fici, oltre che con l’esecu-
avevo iniziato a dirigere da qualche concerto in par- scelta degli strumentisti. zione di suoi brani in al-
l’orchestra del Conserva- ticolare? I Conservatori forgiano tri concerti. Di assoluto ri-
torio di Brescia, dove in- «Oltre alla serata inau- elementi sempre più di lievo è poi la performance
segnavo pianoforte. Io tra- gurale del Festival, ritengo prim’ordine». della percussionista
salii e gli risposi: "Ho di- di grande significato i rèci- E il pubblico? Evelyn Glennie, una no-
retto soltanto poche volte, tal del ’68, quando propo- «È sempre più esigente, vità per il Festival, oltre ai
e in forma confidenziale. nemmo il Concerto in do preparato e capace di sot- concerti "da brivido" del
Mi sembra una pazzia...". maggiore K 415 di Mozart tolineare meglio i valori in duo Argerich-Zilberstein,
A quell’epoca lui era già poi eseguito anche alla "Sa- campo. Penso agli entu- di Schiff, di Pollini e di Pe-
una leggenda (la storica gra malatestiana" di Rimi- siastici consensi per l’esi- rahia, soltanto per citar-
vittoria al Concorso di Gi- ni, e quello dell’11 ottobre bizione di Arcadi Volodos ne alcuni». Al di là del-
nevra risale al ’39, ndr) del ’66 nella Sala del Con- dell’anno scorso: virtuosi- l’indubbio valore dei soli-
tuttavia insistette per cistoro, in Vaticano, dove smo all’ennesima poten- sti che dirigerà, con ap-
avermi con sé: "So bene eseguimmo, sempre di Mo- za». prezzabile modestia Ori-
quello che faccio", mi dis- zart, il Concerto in re mino- Qual è il suo rapporto con zio non ha incluso i con-
se, e aggiunse: "E poi re K 466 alla presenza di i dischi? certi che lo vedono sul po-
eventualmente chi di noi Paolo VI. Ricordo ancora «Hanno il grande van- dio tra quelli davvero pre-
due ci rimette di più? Tu con emozione il lirismo ro- taggio di diffondere capil- stigiosi di quest’edizione.
non hai nulla da perdere". mantico con cui Michelan- larmente esecuzioni di al- Nessun problema, lo fac-
Alla "prima" eseguimmo il geli propose il tema inizia- tissimo livello». ciamo noi.
Concerto in re maggiore di le del pianoforte». DIRETTORE E VIOLONCELLISTA Agostino Orizio e Mstislav Rostropovich saranno protagonisti al Teatro Donizetti nel «Concerto in do» di Franz Joseph Haydn Considera un problema il Andrea Spolti

Allievo del grande pianista, nel ’52 fu tra i vincitori della prestigiosa kermesse di Bolzano. Una carriera da solista che l’ha portato ad esibirsi in tutta Europa

«Fu Michelangeli a volermi al Busoni: se non suoni non salutarmi più»


I
l percorso musicale di il concorso...". "Verrò frontato il "Busoni" sa- rappresentato da Debus-
Agostino Orizio ebbe senz’altro ad ascoltare la pendo di non avere alcu- sy e Ravel. Inarrivabili.
inizio dallo studio del finale", gli risposi. "Devi na responsabilità e sono Michelangeli amava mol-
pianoforte. Allievo del pa- suonare anche tu", in- sicuro che nessuno abbia to anche l’insegnamento,
dre, Pietro, e di Arturo calzò lui. Gli spiegai che mai partecipato a un con- al punto di tenere in clas-
Benedetti Michelangeli, non toccavo la tastiera da corso internazionale in si- se allievi che forse non l’a-
tenne concerti in tutta un mese e che non ero mili condizioni. Fu un at- vrebbero meritato:
Europa e si affermò al mi- nemmeno iscritto, ma to di fiducia illimitata nei "Quanto tempo perso...",
tico «Busoni». non volle sentire ragione: miei confronti». mi disse sconsolato una
«Nell’agosto del 1952 si "All’iscrizione ci penso io Una carriera pianistica, volta, ma poi nemmeno
tenne il Quarto concorso e poi è meglio così, perché quella di Orizio, salda- con loro perdeva la pa-
internazionale "Ferruccio sei riposato". Cercai di mente segnata dall’in- zienza. Averlo avuto come
Busoni" - spiega Orizio - farlo desistere obiettando contro con Michelangeli: maestro ad Arezzo, dove
e Michelangeli era in giu- che non avevo nemmeno «Sono stato molte volte a si dedicò anche alla pre-
ria. Io ero in vacanza a in repertorio la Sonata di lezione da lui nella sua parazione dei Concerti di
Ponte di Legno ospite di Beethoven richiesta, ma casa di Brescia, in via Bach proposti nella pri-
monsignor Montini, a non ci fu nulla da fare: Marsala, senza contare il ma edizione del Festival
quell’epoca non ancora "Se non suoni non salu- Corso di Arezzo. Era lapi- pianistico, è uno dei ri-
Papa. Un giorno Bene- tarmi più", fu il suo lapi- dario nelle indicazioni ed cordi che sono rimasti più
detti Michelangeli mi te- dario commento. Non sol- era in grado di diteggia- profondamente impressi
lefonò: "Vieni a Bolzano tanto mi fece partecipare, re i brani in maniera stre- nella mia memoria per co-
che ti devo parlare". Par- ma volle addirittura pre- pitosa. È difficile stabili- me ha curato lo stile, i
tii subito con la mia Cin- sentarmi come suo allie- re che cosa suonasse me- particolari e il sincroni-
quecento e, una volta da vo. Arrivai terzo fra cen- glio, ma direi che il cul- smo degli abbellimenti».
AL PIANOFORTE Agostino Orizio alla tastiera in un’instantanea scattata a Istanbul lui, mi disse: "Sai, qui c’è tottanta iscritti. Ho af- mine del suo pianismo è An. Sp. Arturo Benedetti Michelangeli fu il maestro di Agostino Orizio

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