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Esempio 1
Si voglia verificare il supporto di una statua equestre in bronzo (Fig.1.1) che pesa, com-
presa la base d’appoggio, P = 150 KN. Il basamento sia alto l = 10 m ed abbia una sezione
rettangolare di dimensioni b=2m e h= 4 m.
Si faccia in modo che il baricentro G del cavallo
sia verticalmente allineato con l’asse geometrico
del supporto. Il sistema può essere schematizzato
come un’asta verticale sottoposta ad una forza as-
siale P, applicata nella sezione terminale, e ad un
carico assiale q uniformemente distribuito
(Fig.2.1). Il carico distribuito è dato dal peso pro-
prio del supporto per unità di lunghezza. Il valore
di q si ottiene, quindi, moltiplicando il peso speci-
fico del materiale per il volume unitario. Se si ipo-
tizza che il materiale sia ad es. bio-calcarenite e
che il suo peso di volume sia 1800 daN/m3, il cari-
co q vale (2x4x1)x1800 = 14400 daN.
Fig. 1.1 Si effettui l’analisi strutturale del sistema schema-
tizzato in Fig.2.1. Sappiamo che per analisi strutturale si intende quel processo che porta a
stabilire se un determinato manufatto gode sia della
stabilità di corpo rigido, che del grado di resistenza
opportuno affinché esso possa sopportare, senza rom-
persi, le azioni che si prevede agiscano su di esso.
Il vincolo esterno è stato rappresentato come un inca-
stro, cioè come un vincolo in grado di sopprimere oltre
alla traslazione verticale, anche quella orizzontale e
tutte le possibili rotazioni. Il vincolo reale, in effetti
non è tale, esso è un vincolo di semplice contatto, di
tipo monolatero, in grado, cioè, di reagire secondo una
sola direzione 1. Tuttavia, per i fini che ci proponiamo
in questa sede, è possibile considerarlo come un inca-
stro, cioè come un vincolo in grado di rendere isostati-
Fig. 2.1 co (stabile) il sistema.
Dalla scrittura delle equazioni di equilibrio si ricava
che l’unica reazione esistente è la reazione verticale VA, il cui valore è uguale a P+ql.
La legge di variazione delle caratteristiche della sollecitazione si ottiene, come è noto,
calcolando le reazioni interne in corrispondenza della sezione generica a distanza x:
N ( x )= P + qx
T( x ) = 0
M( x ) = 0
1
Vedi: Filippo Cucco, Statica e consolidamento degli edifici storici, Grafill, Palermo, 2008
2
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
L’unica sollecitazione presente è lo Sforzo Normale, il cui diagramma è lineare con valore
massimo in corrispondenza della base vincolata 2. La sezione critica risulta sollecitata a
sforzo normale semplice e, pertanto, la reazione diffusa del vincolo di continuità sarà for-
mata soltanto da tensioni normali σ, costanti in tutti i punti, ed uguali al rapporto tra lo
sforzo normale e l’area della sezione
N P + ql
σ
= =
A bh
Sostituendo i valori numerici, ed adoperando come unità di misura il daN per le forze ed il
cm per le grandezze geometriche, si ottiene che all’interno del supporto della nostra statua
il massimo stress si trova nei punti appartenenti alla sezione di base e vale
Il nostro materiale lapideo riuscirà a sopportare una tensione normale di 1,94 daN/cm2 ?
Per dare una risposta a questa domanda è necessario conoscere quale è la tensione normale
di rottura del materiale. Essa, certamente, non possiamo trovarla tabellata, in quanto la re-
sistenza della bio-calcarenite –come di un qualunque altro materiale- non è sempre identi-
ca, essa dipende dalla particolare composizione mineralogica della pietra. Pertanto, prima
dell’analisi, occorre prelevare un certo numero di campioni ed inviarli presso un laborato-
rio specializzato. Esso ci restituirà tutti i parametri che caratterizzano il comportamento fi-
sico-meccanico del materiale: il suo peso di volume Pv, il modulo di Young E, il coeffi-
ciente di Poisson ν e, infine, le tensioni di rottura.
Supponiamo che le prove di laboratorio forniscano i seguenti risultati
Pv = 1500 daN/m3;
E = 30.0000 daN/cm2;
ν = 0,21
σ+r = 0,36 daN/cm2;
σ-r = 3,5 daN/cm2;
τr = 0,31 daN/cm2;
3, 5
=
s = 1, 8
1, 94
Ciò significa che i carichi previsti, per provocare la rottura del materiale, dovrebbero am-
plificarsi 1,8 volte. Se riteniamo che questo margine di sicurezza possa metterci al riparo
2
Essendo il carico distribuito secondo l’asse qo(x)=costante, l’integrale è proprio una funzione lineare.
3
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
4
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Esempio 2
Fig. 3.1
5
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
N AB ( x ) = 0
TAB ( x ) = q( x + a ) + P
q( x + a )2
M AB ( x ) =
− − Px
2
N BC ( x ) = 0
TBC ( x ) = qx
qx 2
M BC ( x ) = −
2
Come si vede dai diagrammi, la sezione critica è la sezione d’incastro: in essa agiscono
contemporaneamente il massimo valore del taglio e del momento flettente. La reazione di-
stribuita del vincolo di continuità sarà formata, in ogni punto, sia da tensioni normali σ
(dovute ad M), che da tensioni tangenziali τ dovute a T. In particolare sappiamo, dalla
Teoria della Trave, che la distribuzione delle tensioni normali è lineare, nulla in corrispon-
denza dell’asse neutro, ed esprimibile dalla formula di Navier
M
σ= λ
Jn
832 (12 + 2 )
2
q( l + a )2
M = Pl + = 15000 ⋅12 + = 261536 daNm
2 2
bh3 ( b − 2d )( h − 2d )
3
200 ⋅ 703 196 ⋅ 663
Jn = − = − =1020898 cm4
12 12 12 12
h 70
λ += λ −= = = 35 cm
2 2
6
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
26153600
σ=+
σ=
−
=35 897 daN/cm2
1020898
La nostra trave in acciaio riuscirà a sopportare una tensione normale massima di 897
daN/cm2 ? Per dare una risposta a questa domanda è necessario conoscere quale è la ten-
sione normale di snervamento del materiale. Essendo l’acciaio un materiale prodotto e con-
trollato in stabilimento, le sue caratteristiche fisico-meccaniche sono note a priori, e per-
tanto non è necessario procedere a delle prove di laboratorio preventive. Esse, se mai, van-
no effettuate soltanto per controllare se il materiale fornito ha realmente le caratteristiche
dichiarate dal produttore.
Le caratteristiche del materiale siano
Pv = 7850 daN/m3;
E = 2.100.000 daN/cm2;
ν = 0,3
σ+n = 4500 daN/cm2;
σ-n = 4500 daN/cm2;
τn = 3600 daN/cm2;
4500
=s = 5 , 02
897
Ciò significa che i carichi previsti, per provocare lo snervamento del materiale, con riferi-
mento alla sola flessione, dovrebbero amplificarsi 5,02 volte. Se riteniamo che questo mar-
gine di sicurezza possa metterci al riparo da eventuali errori di valutazione dei carichi, da
eventuali difetti di esecuzione e da una possibile sottostima della resistenza del materiale,
possiamo senz’altro passare alla fase esecutiva, altrimenti dobbiamo cercare di aumentare
il margine di sicurezza.
In genere il valore minimo del coefficiente di sicurezza s viene stabilito per legge, per i
vari tipi di materiale.
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F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Esempio 3
Fig. 6.1
Il peso della statua, compresa la base d’appoggio, è sempre P = 150 KN. Il sistema può es-
sere schematizzato come un’asta incastrata sottoposta ad
una forza verticale P, applicata a distanza l dall’incastro,
ad un carico q uniformemente distribuito e ad una coppia
Pt agente sul piano della sezione B (Fig.7.1). Il carico di-
stribuito è dato dal peso proprio del supporto per unità di
lunghezza. Il valore di q si ottiene, quindi, moltiplicando
il peso specifico del materiale per il volume dell’unità di
lunghezza della trave. Il peso specifico dell’acciaio è di
7850 daN/m3, il volume unitario è
V= [(2x0,7)-(1,96x0,66)]x1= 0,106 m3
8
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
distanza x:
N AB ( x ) = 0
TAB ( x ) = q( x + a ) + P
q( x + a )2
M yAB ( x ) = − − Px
2
M xAB ( x ) = Pt
N BC ( x ) = 0
TBC ( x ) = qx
qx 2
M yBC ( x ) = −
2
M xBC ( x ) = Pt
La particolarità, rispetto all’esempio precedente, è che questa volta compare anche come
sollecitazione il Momento Torcente, che è costante in tutte le sezioni del tratto AB della
trave. Nel tratto BC non c’è momento torcente
perché la coppia Pt si considera applicata in B.
Notare dai diagrammi, che nel punto B nascono
due salti: uno nel taglio dovuto al carico concen-
trato P ed uno nel momento torcente dovuto alla
coppia concentrata Pt. Gli stessi diagrammi ci in-
formano che la sezione critica è la sezione
Fig. 8.1 d’incastro: in essa, infatti, agiscono contempora-
neamente il massimo valore del taglio e del momento flettente, ed il valore costante del
momento torcente. La reazione distribuita del vincolo di continuità sarà formata, in ogni
punto, sia da tensioni normali σ (dovute ad My), che da tensioni tangenziali τ dovute a T ed
Mx. In particolare sappiamo, dalla Teoria della Trave, che, essendo la sezione trasversale
una sezione cava a parete sottile, la distribuzione delle tensioni tangenziali dovute alla tor-
sione è conforme alle ipotesi di Bredt: le τ sono costanti lungo lo spessore ed inversamente
proporzionali ad esso. Esse sono esprimibili dalla formula
Mt
τ=
2Ω ⋅ s
s=d= 2 cm
9
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
1200000
=τ = 23 ,19 daN/cm2
2 ⋅12936 ⋅ 2
Limitatamente, per adesso, alla sola torsione, la nostra trave in acciaio riuscirà a sopportare
una tensione tangenziale di 23,19 daN/cm2 ? Le caratteristiche del materiale sono
Pv = 7850 daN/m3
E = 2.100.000 daN/cm2
ν = 0,3
σ+n = 4500 daN/cm2
σ-n = 4500 daN/cm2
τn = 2475 daN/cm2
2475
=s = 106 , 72
23 ,19
Fig. 9.1
10
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Esempio 4
Si vogliano calcolare le tensioni tangenziali indotte dal taglio nella sezione critica
dell’esempio precedente e, in particolare, la tensione massima. La Teoria semplificata del
taglio consente di calcolare la reazione diffusa del vincolo di continuità tramite la formula
di Jourawski
TS
τ=
Jη b
Il diagramma delle tensioni è parabolico con valori nulli ai bordi superiore ed inferiore e
con valore massimo in corrispondenza dell’asse baricentrico η−η (Fig. 10.1).
In prossimità delle variazioni brusche dell’ampiezza della corda b si hanno dei salti nel
diagramma. Le tensioni τxz sono nulle in quanto le τxy risultano già tangenti ai bordi della
sezione.
Fig. 10.1
b = 2d = 4 cm
b h3 ( b − 2d )( h − 2d )3 200 ⋅ 703 196 ⋅ 663
Jη = − = − =
1020899 cm4
12 12 12 12
Il momento statico S è quello della porzione di area che sta sopra la corda baricentrica ri-
spetto al medesimo asse η−η . Tale momento statico si può ottenere per differenza tra il
momento statico del semirettangolo esterno e quello del semirettangolo interno
h h ( h − 2d ) ( h − 2d ) b h2 ( h − 2d )2
S = b ⋅ − ( b − 2d ) ⋅ = − ( b − 2d )
2 4 2 4 8 8
200 ⋅ 70 196 ⋅ 66
2 2
S= − = 15778 cm3
8 8
Il taglio è
11
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Limitatamente, per adesso, al solo taglio, la nostra trave in acciaio riuscirà a sopportare una
tensione tangenziale di 103 daN/cm2 ?
Le caratteristiche del materiale sono
Pv = 7850 daN/m3
E = 2.100.000 daN/cm2
ν = 0,3;
σ+n = 4500 daN/cm2
σ-n = 4500 daN/cm2
τn = 2475 daN/cm2
2475
=s = 24 , 02
103
Ciò significa che i carichi previsti, per provocare lo snervamento del materiale per solo ta-
glio, dovrebbero amplificarsi 24,02 volte.
12
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Esempio 5
Quando in un vincolo interno esistono più sollecitazioni che concorrono alla generazione
del medesimo tipo di tensione, per determinare lo stato di sofferenza del materiale occorre
procedere al calcolo delle tensioni massime risultanti. Con riferimento all’Esempio 3, si
voglia calcolare la massima tensione tangenzia-
le τ prodotta dall’azione contemporanea del
Taglio e del Momento Torcente ed il punto do-
ve essa si verifica (punto critico).
Come l’individuazione della sezione critica
avviene dall’osservazione dei diagrammi delle
caratteristiche della sollecitazione, così
l’individuazione del punto critico avviene pro-
Fig. 11.1 prio attraverso l’osservazione dei diagrammi
delle tensioni.
Il valore di τ generato dal momento torcente è costante in tutti i punti, quindi la massima
tensione tangenziale si avrà, di certo, in corrispondenza della massima tensione tangenziale
generata dal taglio, cioè sull’asse baricentrico η−η. In particolare il punto critico è quel
punto in cui la somma vettoriale delle due τ fornisce il valore massimo, cioè il punto A in
cui le tensioni sono parallele e di verso concorde (Fig. 11.1).
Pertanto la massima tensione tangenziale in assoluto vale
13
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Esempio 6
Fig. 12.1
Calcoliamo sia le reazioni dei vincoli esterni che le caratteristiche della sollecitazione in
funzione di x.
∑ Fx = 0 ; qo s − H C = 0
qv s
=∑ Fy 0 ; VC − q( l + a ) − = −P 0
2
∑ M C = 0 ; ( l + a )2 qo s 2
MC − q − − Pl =
0
2 2
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F. Cucco – Esercitazioni di Statica
da cui
H C = qo s
qv s
VC = q( l + a ) + +P
2
q( l + a )2 qo s 2
=
M C + + Pl
2 2
qv x
qv ( x ) =
s
Fig. 13.1 Si ottiene
0
0
QDB = qx 0 ≤ x ≤ a
qx 2
−
2
qv x 2
0 −q( a + l ) − P −
2s
Q=
0
AD q( a + x ) + P 0 ≤ x ≤ l
0
Q AC = qo x 0≤ x≤s
q( a + x )2
− q( a + l ) − Pl − qo x
2 2
− − Px
2 2 2
Fig. 14.1
15
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Le possibili sezioni critiche sono due: la sezione A del tratto AD, in cui si ha il massimo
valore del taglio, e la sezione C del tratto CA in cui si ha il massimo momento flettente. La
sezione A è sollecitata a Taglio e Flessione, mentre, la C è sollecitata a Presso-Flessione e
Taglio.
Sezione critica A
Disegniamo i diagrammi delle tensioni normali e tangenziali nella prima sezione (Fig.15.1)
Fig. 15.1
Si ricorda che il punto critico della sezione, quello dove si ipotizza che si debba verificare
la rottura, è quel punto in cui si manifestano, contemporaneamente, la massima tensione σ
e la massima τ. Nel nostro caso non esiste un tale punto, per cui occorre prendere in esame
più punti: prenderemo i punti A, B, C e D
M h
M h M h σ C = 0 =
σ D J 2 − d
σ A = + σ B = − n
Jn 2 Jn 2 TS (1.1)
τ = 0 τ = 0 τ C = J 2d τ = TS
A b n
D J n 2d
Ricordiamo che tali valori sono quelli che si ottengono considerando il piano di taglio
(vincolo interno) come ortogonale all’asse della trave. Ora sappiamo che se si effettua un
taglio obliquo passante per ciascuno dei punti in esame, in genere, si ottengono valori di-
versi delle caratteristiche della sollecitazione e quindi anche delle componenti di tensione
σ-τ o, se si vuole, della loro risultante ti. Le componenti di tensione ottenute sono quelle
16
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
che forniscono il massimo valore di ti? Per saperlo dobbiamo calcolare, in ogni generico
punto i, l’intero stato di tensione tramite il teorema di Chauchy, ovvero, direttamente le
tensioni principali σ1i e σ2i (che forniscono sia le massime ti che le massime tensioni nor-
mali) e le massime tensioni tangenziali τ1i = −τ2i . Queste informazioni possono essere ot-
tenute analiticamente con le formule
2
σ
σi
σ1i =+ i + τ i2
2 2
2
σi σ
σ 2i = − i + τ i2 (2.1)
2 2
σ −σ 2 i
τ 1i =
−τ 2 i =1i
2
Pv = 7850 daN/m3
E = 2.100.000 daN/cm2
ν = 0,3
σ+n = 4500 daN/cm2
σ-n = 4500 daN/cm2
τn = 2475 daN/cm2
P = 150 KN
l = 700 cm
a = 200 cm
s = 700 cm
b = 200 cm
h = 70 cm
d = 2 cm
qvento = 150 daN/m2
qo = 150 x 2=300 daN/m
Per ogni metro lineare di scatolare si ha un peso uguale al volume per il peso specifico Pv,
pertanto
{
q = qv = bh − ( b − 2d ) ⋅ ( h − 2d ) Pv }
q = qv = {2 ⋅ 0 , 70 − ( 2 − 2 ⋅ 0 , 02 ) ⋅ ( 0 , 70 − 2 ⋅ 0 , 02 )} 7850 = 836 daN/m
q (l + a)
2
836 ⋅ 92
=
M =
+ Pl + 15000
= ⋅ 7 138858 daNm
2 2
17
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Essendo
bh3 ( b − 2d ) ⋅ ( h − 2d )
3
200 ⋅ 703 196 ⋅ 663
Jn = − = − = 1020899 cm4
12 12 12 12
h h ( h − 2d ) ( h − 2d ) b h2 ( h − 2d )2
S = b ⋅ − ( b − 2d ) ⋅ = − ( b − 2d )
2 4 2 4 8 8
200 ⋅ 70 196 ⋅ 66
2 2
S= − = 15778 cm3
8 8
Punto critico A
M h 13885800
σA =
+ = 35 =
476 daN/cm2
Jn 2 1020899
τA = 0
3
I vari cerchi verranno disegnati in modo qualitativo, senza ricorrere ad alcuna rappresentazione in scala
18
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Punto critico B
M h 13885800
σB =
− =
− 35 =
−476 daN/cm2
Jn 2 1020899
τB = 0
19
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
σB σB
no le due tensioni σ = − eτ =. Ciò significa che, se il piano di taglio passante per
2 2
il punto A fosse inclinato di 45°, su di esso agirebbero una tensione normale ed una tensio-
ne tangenziale uguali tra loro e di valore pari alla metà della tensione normale agente sul
piano di taglio ortogonale all’asse geometrico del solido.
.
Punto critico C
σ C = 0 daN/cm2
TS 22524 ⋅15778
τ= = = 87 daN/cm2
1020899 ⋅ 4
C
Jb
20
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Punto critico D
Nel punto D non agisce nessuna tensione massima, tuttavia, esso è il punto in cui ad una
tensione tangenziale molto prossima a quella massima è associata anche una tensione nor-
male (si potrebbe anche prendere in esame il punto simmetrico in cui la tensione normale è
di compressione). Sostituendo ed omogeneizzando le unità di misura, per il punto D, si ot-
tiene
M h 13885800
σD =
− −d =− 33 =
449 daN/cm2
Jn 2 1020899
TS 22524 ⋅ ( 200 ⋅ 2 ⋅ 34 )
τ= = = 75 daN/cm2
1020899 ⋅ 4
D
Jb
2 2
σD σ 449 449
σ1 = + D + τ D2 = + + 752 = 461 daN/cm2
2 2 2 2
2 2
σD σ 449 449
σ 2 = − D + τ D2 = − + 752 =
−12 daN/cm2
2 2 2 2
σ −σ 2 461 + 12
τ1 =−τ 2 =1 = =236 , 5 daN/cm2
2 2
21
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Conclusioni
Una volta che sono stati ottenuti i valori numerici delle varie tensioni principali ed è stato
scelto il criterio di sicurezza da adottare, si possono effettuare le verifiche di resistenza.
Scegliendo un coefficiente di sicurezza s=2,5, si possono ottenere le tensioni di sicurezza
+ − σn
4500
σ=
S σ=
S = = 1800 daN/cm2
s 2 ,5
τ n 2475
τ=
S = = 990 daN/cm2
s 2 ,5
Criterio di Galileo
Essendo sia la tensione principale massima di trazione che la tensione principale massima
di compressione (in valore assoluto) minori delle rispettive tensioni di sicurezza, la verifica
si ritiene soddisfatta.
Trattandosi di materiale duttile, in cui la resistenza a trazione è uguale a quella a compres-
sione, sarebbe stato sufficiente confrontare la tensione principale massima in valore assolu-
to soltanto con l’unica tensione normale di sicurezza.
Criterio di Tresca
Essendo la tensione tangenziale massima minore della relativa tensione di sicurezza, la ve-
rifica si ritiene soddisfatta.
22
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Criterio di Mises
Occorre confrontare la tensione normale ideale σi massima con quella di sicurezza. La ten-
sione ideale in un punto può calcolarsi sia a partire direttamente dalle tensioni agenti sul
piano ortogonale, sia a partire dalle tensioni principali σ1 e σ2
σ iB =σ B2 + 3τ B2 =( −476 ) =
2
476 daN/cm2
σ iB = σ12B + σ 22B −σ1Bσ 2 B = 4762 = 476 daN/cm2
σ iC = σ C2 + 3τ C2 = 3 ⋅ 87 2 =151 daN/cm2
87 2 + ( −87 ) − 87 ⋅ ( −87 ) 151 daN/cm2
2
σ=
iC σ12C + σ 22C −σ1Cσ=
2C =
σ iD= σ D2 + 3τ=
2
D 4492 + 3 ⋅ 75=
2
467 daN/cm2
essendo la tensione ideale massima minore della tensione normale di sicurezza, la verifica
si ritiene soddisfatta.
= 476 < 1800 daN/cm2
σ i max
Il criterio delle tensioni ammissibili è la commistione del criterio di Galileo con quello
di Tresca, la verifica si ritiene soddisfatta se sia le tensioni principali massime che la ten-
sione tangenziale massima risultano inferiori, o, al limite, uguali alle rispettive tensioni di
sicurezza (tensioni ammissibili, appunto).
23
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Sezione critica C
Disegniamo i diagrammi delle tensioni normali e tangenziali nella seconda sezione critica
(Fig.20.1)
Fig. 20.1
Si ricorda che il punto critico della sezione, quello dove si ipotizza che si debba verificare
la rottura, è quel punto in cui si manifestano, contemporaneamente, la massima tensione σ
e la massima τ. Nel nostro caso non esiste un tale punto, per cui occorre prendere in esame
più punti: prenderemo i punti A, B, C e D
N M h N
M h N M h N σ C = − σ D =
− −d −
=
σA − σ B =
− − A Jn 2 A
Jn 2 A Jn 2 A (3.1)
τ = 0 τ = 0 τ = TS τ = TS
A b C J n 2d D J n 2d
Ricordiamo che tali valori sono quelli che si ottengono considerando il piano di taglio
(vincolo interno) come ortogonale all’asse della trave. Ora sappiamo che se si effettua un
taglio obliquo passante per ciascuno dei punti in esame, in genere, si ottengono valori di-
versi delle caratteristiche della sollecitazione e quindi anche delle componenti di tensione
σ-τ o, se si vuole, della loro risultante ti. Le componenti di tensione ottenute sono quelle
che forniscono il massimo valore di ti? Per saperlo dobbiamo calcolare, in ogni generico
punto i, l’intero stato di tensione tramite il teorema di Chauchy, ovvero, direttamente le
tensioni principali σ1i e σ2i (che forniscono sia le massime ti che le massime tensioni nor-
mali) e le massime tensioni tangenziali τ1i = −τ2i. Queste informazioni possono essere otte-
24
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
nute analiticamente con le formule (2.1) oppure graficamente tramite l’uso del cerchio di
Mohr.
Le sollecitazioni, arrotondando sempre per eccesso, sono
q (l + a)
2
qo s 2 836 ⋅ 92 300 ⋅ 7 2
M= M C= + + Pl= + + 15000 ⋅ 7= 146208 daNm
2 2 2 2
T = H C = q o ⋅s = 300 ⋅ 7 = 2100 daN
qv s 836 ⋅ 7
N = VC = q( l + a ) + + P = 836 ⋅ 9 + + 15000= 25450 daN
2 2
essendo
Punto critico A
M h N 14620800 25450
σA = − = 35 − = 477 daN/cm2
Jn 2 A 1020899 1064
τA = 0
25
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Punto critico B
M h N 146208000 25450
σB =
− − =
− 35 − =
−525 daN/cm2
Jn 2 A 1020899 1064
τA = 0
26
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Punto critico C
N
25450
σC =
− =
− = −24 daN/cm2
A 1064
TS 2100 ⋅15778
τ= = = 8 daN/cm2
Jb 1020899 ⋅ 4
C
2 2
σC
σ −24 −24
σ1 = + C + τ C2 = + + 82 =
−2 , 42 daN/cm2
2 2 2 2
2 2
σC σ −24 24
σ 2 = − C + τ C2 = − + 82 = −26 daN/cm2
2 2 2 2
σ −σ 2 −2 , 42 + 26
τ1 =−τ 2 =1 = =
12
2 2
27
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Fig. 23.1
Punto critico D
Nel punto D non agisce nessuna tensione massima, tuttavia, esso è il punto in cui ad una
tensione tangenziale molto prossima a quella massima è associata anche una tensione nor-
male (si potrebbe anche prendere in esame il punto simmetrico in cui la tensione normale è
di compressione). Sostituendo ed omogeneizzando le unità di misura, per il punto D, si ot-
tiene
M h N 14620800 25450
σD =
− −d − =
− 33 − =
−497 daN/cm2
Jn 2 A 1020899 1064
TS 2100 ⋅ ( 200 ⋅ 2 ⋅ 34 )
τ= = = 8 daN/cm2
1020899 ⋅ 4
D
Jb
2 2
σD σ −497 −497
σ1 = + D + τ D2 = + + 82 = 0 ,13 daN/cm2
2 2 2 2
2 2
σD σ −497 −497
σ 2 = − D + τ D2 = − + 82 =
−497 daN/cm2
2 2 2 2
σ −σ 2 0 ,13 − ( −497 )
τ1 =−τ 2 =1 = =249 daN/cm2
2 2
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F. Cucco – Esercitazioni di Statica
le intersezioni del cerchio con l’asse delle ascisse forniscono, letti in opportuna scala, le
tensioni principali. Come si vede si ha una tensione principale positiva σ1 (O1) ed una ten-
sione principale negativa σ2 (O2).
Tracciando dal punto π1 la parallela alla retta
normale al piano π1 si ottiene il polo delle
normali P. Se si congiunge P con i punti di in-
tersezione 1 e 2 si ottiene la normale al piano
su cui agiranno le due tensioni principali.
La tensione tangenziale massima è pari al
σ −σ 2
raggio del cerchio e si ottiene τ mx = 1
2
Fig. 24.1
Conclusioni
Una volta che sono stati ottenuti i valori numerici delle varie tensioni principali ed è stato
scelto il criterio di sicurezza da adottare, si possono effettuare le verifiche di resistenza.
Scegliendo un coefficiente di sicurezza s =2,5 le tensioni di sicurezza sono
+ − σn
4500
σ=
S σ=
S = = 1800 daN/cm2
s 2 ,5
τ n 3600
τ=
S = = 1440 daN/cm2
s 2 ,5
Criterio di Galileo
Essendo sia la tensione principale massima di trazione che la tensione principale massima
di compressione (in valore assoluto) minori delle rispettive tensioni di sicurezza, la verifica
si ritiene soddisfatta.
Trattandosi di materiale duttile, in cui la resistenza a trazione è uguale a quella a compres-
sione, sarebbe stato sufficiente confrontare la tensione principale massima in valore assolu-
to con l’unica tensione normale di sicurezza soltanto.
Criterio di Tresca
=
τ max 262 , 5 < 990
29
F. Cucco – Esercitazioni di Statica
Essendo la tensione tangenziale massima minore della relativa tensione di sicurezza, la ve-
rifica si ritiene soddisfatta.
Criterio di Mises
Occorre confrontare la tensione normale ideale σi massima con quella di sicurezza. La ten-
sione ideale in un punto può calcolarsi sia a partire direttamente dalle tensioni agenti sul
piano ortogonale, sia a partire dalle tensioni principali σ1 e σ2
σ iB =σ B2 + 3τ B2 =( −525 ) =
2
525 daN/cm2
σ iC= σ C2 + 3τ=
2
C 242 + 3 ⋅ 8=
2
28 daN/cm2
262 + ( −2 , 42 ) − 26 ⋅ ( −2 , 42 ) 27 daN/cm2
2
σ=
iC σ12C + σ 22C −σ1Cσ=
2C =
σ iD= σ D2 + 3τ=
2
D 497 2 + 3 ⋅ 8=
2
497 daN/cm2
essendo la tensione ideale massima minore della tensione normale di sicurezza, la verifica
si ritiene soddisfatta.
σ i max= 525 < 1800 daN/cm2
Il criterio delle tensioni ammissibili è la commistione del criterio di Galileo con quello
di Tresca, la verifica si ritiene soddisfatta se sia le tensioni principali massime che la ten-
sione tangenziale massima risultano inferiori, o, al limite, uguali alle rispettive tensioni di
sicurezza (tensioni ammissibili, appunto).
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