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9 Pi precisamente, la retta di azione comune dei carichi dovrebbe passare per il baricentro del-
Figura 2.53 la sezione (cfr. Paragrafo 1.3).
Sforzi e deformazioni - Caric hi assiali 91
(J y = (<J)med = A
p
(a)
t P'
(b)
Figura 2.54
Se per i carichi sono concentrati, come illustrato in Figura 2.55, le zone nel-
le immediate vicinanze dei punti di applicazione dei carichi sono soggette a
sforzi molto elevati, mentre altre parti vicine ali' estremit deli' elemento non
risentono della presenza dal carico. Ci pu essere verificato osservando che
vicino ai punti di applicazione dei carichi si producono grandi spostamenti e
quindi anche forti deformazioni e grandi sforzi, mentre non si hanno defor-
r
mazioni negli angoli.
Se si considerano zone sempre pi lontane dalle estremit, si nota per, sul-
la sezione dell'elemento, una distribuzione degli spostamenti, e quindi de-
gli sforzi e delle deformazioni, progressivamente pi uniforme. Questo
aspetto illustrato ulteriormente nella Figura 2.56 che mostra, per una pia-
stra sottile rettangolare soggetta a carichi concentrati, la distribuzione del-
lo sforzo su varie sezioni ottenuta tramite calcoli effettuati con metodi ma-
tematici avanzati.
Si nota che, a una distanza b da una delle estremit, dove b la larghezza del-
la piastra, la distribuzione degli sforzi sulla sezione pressoch costante, e il
valore dello sforzo <JY in un punto qualsiasi della sezione pu essere ritenuto
pari al valore medio P/ A. Quindi si pu ritenere che, a una distanza pari o
superiore alla larghezza dell'elemento, la distribuzione degli sforzi su una se- P'
zione sia la stessa indipendentemente dal fatto che l'elemento venga caricato
Figura 2.55
come in Figura 2.53 o come in Figura 2.55. In altre parole, a eccezione del-
le immediate vicinanze delle zone di applicazione del carico, si pu ritenere
che la distribuzione degli sforzi sia indipendente dalle effettive modalit di
applicazione del carico. Questa affermazione non valida solo per i carichi
assiali, ma praticamente per ogni tipo di carico ed nota come principio di
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Si noti che per gli elementi lunghi e snelli vi un ' altra configurazione possibile e in genere
questa a prevalere se il carico sufficientemente elevato; l'elemento si instabilizza e assume una
forma curva. Si discuter questo aspetto nel Capitolo Il .
92 Capitolo 2
r
b
P'
Figura 2.56
Si deve anche osservare che le piastre utilizzate per ottenere una distribuzio-
ne degli sforzi uniforme nell'elemento di Figura 2.54 devono permettere al-
l'elemento di espandersi liberamente in direzione trasversale. Quindi le pia-
stre non possono essere vincolate rigidamente all'elemento; si deve supporre
che esse siano semplicemente a contatto con le basi dell'elemento prismati-
co e che siano abbastanza levigate da non impedire l'espansione trasversale
dell'elemento.
Mentre per un elemento soggetto a compressione si riescono in pratica a
realizzare alle estremit le condizioni suddette, ci risulta impossibile per
un elemento da porre in trazione. Non ha per importanza che si sia in gra-
do o no di costruire e utilizzare un sistema di fissaggio per l'applicazione
di carichi a elementi tale che la distribuzione degli sforzi nell'elemento sia
uniforme.
La cosa importante essere in grado di immaginare un modello che possa
permettere una simile distribuzione degli sforzi e di tenerlo presente in mo-
do da poterlo successivamente paragonare con le reali condizioni di carico
che si incontrano in pratica.