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Figura 3.1 – Interpolazione iperbolica dei dati sperimentali di una prova di carico su un palo
In assenza di prove di carico su pali, o comunque a titolo di confronto, la rigidezza del palo isolato
per il carico di esercizio può essere stimata con metodi semi-empirici, analitici o numerici, di diver-
sa complessità. Nel seguito sono brevemente richiamati i metodi di Vesic (1977) e di Randolph e
Wroth (1978).
in cui:
we è il cedimento totale per il carico di esercizio Qe,
we(1) è il cedimento per deformazione assiale del palo,
we(2) è il cedimento dovuto al carico agente alla punta del palo,
we(3) è il cedimento dovuto al carico agente sulla superficie laterale del palo.
Nell’ipotesi che il materiale costituente il palo sia elastico, la deformazione assiale del palo può es-
sere stimata con l’equazione:
w e(1) =
(Q e,p + Q e,s ) L
(3.5)
Ap Ep
in cui:
Qe,p è il carico agente alla punta del palo in condizioni di esercizio,
Qe,s è il carico agente alla superficie laterale del palo in condizioni di esercizio,
Ap è l’area della sezione retta del palo cilindrico,
Ep è il modulo di elasticità del materiale costituente il palo,
è un coefficiente empirico che dipende dalla distribuzio-
ne delle tensioni tangenziali di attrito e/o di aderenza late-
rale lungo il palo in condizioni di esercizio, s,e.
In particolare Vesic consiglia di assumere = 0.5 per di-
stribuzione di s,e costante o parabolica o comunque sim-
metrica rispetto alla profondità corrispondente a metà della
lunghezza del palo e = 0.67 per distribuzione di s,e
triangolare (Figura 3.2).
Il cedimento dovuto al carico agente alla punta del palo
Figura 3.2 – Valori del coefficiente può essere stimato con l’equazione:
per diverse distribuzioni delle tensio-
q e,p D
ni tangenziali in esercizio lungo il pa-
lo
w e( 2) =
E
( )
1 − 2 I e,p (3.6)
in cui:
D è il diametro del palo (o il lato, nel caso di sezione quadrata),
qe,p = Qe,p / Ap è la pressione media alla punta del palo in condizioni di esercizio,
E è il modulo di elasticità del terreno alla profondità e sotto la punta del palo,
è il coefficiente di Poisson del terreno,
Ie,p 0.85 è un coefficiente di influenza.
Il cedimento dovuto al carico agente alla punta del palo può anche essere stimato con l’equazione:
Q e,p C p
w e( 2) = (3.7)
D qp
in cui:
qp = è la pressione media alla punta del palo in condizioni di rottura,
Cp è un coefficiente empirico dipendente dal tipo di terreno e di palo per il quale Vesic (1977) con-
siglia i valori di Tabella 3.1.
Tabella 3.1 – Valori del coefficiente Cp secondo Vesic (1977)
Terreno Palo battuto Palo trivellato
Sabbia (densa o sciolta) 0.02 ÷ 0.04 0.09 ÷ 0.18
Argilla (consistente o molle) 0.02 ÷ 0.03 0.03 ÷ 0.06
Limo (denso o sciolto) 0.03 ÷ 0.05 0.09 ÷ 0.12
w e ( 3) =
Q e,s D
As E
(
1 − 2 I e,s) (3.8)
in cui:
Qe,s è la quota parte del carico di esercizio sostenuta delle tensioni tangenziali di aderenza e/o di at-
trito laterale,
As è la superficie laterale del palo,
D è il diametro del palo (o il lato se di sezione quadrata),
E è il modulo di elasticità del terreno in cui è immerso il palo,
è il coefficiente di Poisson del terreno,
Ie,s è un coefficiente di influenza, che si stima con la relazione:
L
I e,s = 2 + 0.35 (3.9)
D
Il cedimento dovuto al carico agente sulla superficie laterale del palo può anche essere stimato con
l’equazione:
Q e,s C s
w e ( 3) = (3.10)
L qp
in cui:
qp = è la pressione media alla punta del palo in condizioni di rottura,
Cs è un coefficiente empirico dipendente dal tipo di terreno e di palo, determinabile con la relazione
(Vesic, 1977):
L
C s = 0.93 + 0.16 Cp
(3.11)
D
La rigidezza del palo isolato sotto il carico di esercizio è, per definizione:
Qe
k1 = (3.12)
we
(3.13)
con:
Qe carico totale applicato alla testa del palo,
we spostamento della testa del palo,
L lunghezza del palo,
r0 raggio del palo,
GL modulo di taglio alla profondità della base del palo,
Gb modulo di taglio sotto la base del palo,
Gavg modulo di taglio medio lungo il fusto,
= GL/Gb
= Gavg/GL parametro che tiene conto della non omogeneità della rigidezza del terreno in dire-
zione verticale, e che vale: = 1 per terreno omogeneo, = 0.5 per rigidezza varia-
bile linearmente con profondità,
Ep modulo di Young del palo,
= Ep/GL rapporto di rigidezza palo-terreno,
rm = 0.25 + 2.5(1-) - 0.25L massimo raggio di influenza del palo,
= ln(rm/r0) parametro di trasferimento del carico per la superficie laterale,
coefficiente di Poisson del terreno,
Secondo la teoria di Randolph e Wroth (1978) il rapporto fra il carico trasferito alla base del palo e
il carico totale vale:
(3.14)
Naturalmente il punto più delicato è la scelta dei valori da attribuire ai parametri elastici del terreno.
I metodi sperimentali in sito e di laboratorio, e le correlazioni empiriche per la stima di G0 e delle
leggi di variazione di G con la deformazione di taglio (leggi di decadimento del modulo di taglio),
sono oggetto del corso di Ingegneria Geotecnica Sismica. Il valore del modulo di taglio, G, da in-
trodurre nelle precedenti relazioni è nettamente inferiore al valore per piccole deformazioni, poiché
nell’intorno del palo le tensioni tangenziali e le distorsioni sono molto elevate.
ESEMPIO 3.1
Prova di carico su un palo trivellato in c.a. in argilla sovraconsolidata
D = 0.8 m Diametro
L = 24.0 m Lunghezza
Ep = 25000 MPa Modulo elastico del materiale costituente il palo,
Qe = 2.5 MN Carico d’esercizio
5
Q (MN) w (mm) w/Q
0 0
0.714 0.943 1.320 4
1.428 1.570 1.100
w/Q (mm/MN)
m = 0.9381 mm/MN 0
k0 = 1/m = 1.066 MN/mm
0 10 20 30
Qe
we = = 3.23mm Cedimento stimato sotto il carico di esercizio.
k 1,e
w e(1) =
(Q e,p + Q e,s ) L
= 2.48 mm Cedimento per deformazione assiale del palo,
Ap Ep
q e,p D
w e( 2) =
E
( )
1 − 2 I e,p =1.26 mm Cedimento per carico alla punta del palo,
Q e,s D
w e ( 3) =
As E
( )
1 − 2 I e,s = 1.20 mm Cedimento per carico sulla superficie laterale del palo,
R=
( )
n −1 s + D
n
s
(3.15)
L L
(
E eq = E + E p − E ) Ap
Ag
(3.17)
in cui wpl è il cedimento della platea equivalente stimato con i metodi usati per la stima dei cedi-
menti di fondazioni superficiali e w è l’accorciamento elastico dei pali fino alla profondità della
platea equivalente.
in cui ij è un coefficiente di interazione. Nel caso particolare di due pali identici soggetti a carico
eguale Q la (3.19) diviene:
Q (1 + )
1
w= (3.20)
k1
in cui k1 è la rigidezza efficace (valore secante) del palo isolato per il carico Q.
L
ln
21 = s (3.24)
L
2 ln
d
per s > L 21 = 0
Generalizzando, il cedimento del palo i-esimo appartenente ad un gruppo di pali fra loro eguali in
terreno omogeneo può essere stimato con il metodo dei coefficienti di interazione nel modo seguen-
te:
Qi Qj
wi = + ij (3.25)
ki j k0
Se tutti i pali del gruppo sono soggetti (approssimativamente) allo stesso carico Q e hanno rigidezza
k, il cedimento del palo i-esimo risulta:
1
ij
wi = Q +
j
(3.26)
k k0
da cui si ricava la rigidezza del palo appartenente al gruppo:
Q 1
ki = = (3.27)
wi
1
ij
+
j
k k0
1 w 1
ed essendo, per definizione: = = m+nw e =m risulta:
k Q k0
(3.28)
Un diverso metodo per la stima dei cedimenti di un gruppo di pali, basato su un’analisi statistica di
97 “case histories” ben documentati, che si riferiscono a pali eseguiti con tecnologie diverse (con,
senza e con parziale asportazione di terreno), a gruppi aventi configurazioni e numerosità molto dif-
ferenti (4 ≤ n ≤ 6500, 2 ≤ s/d ≤ 14, 10 ≤ L/d ≤ 126) e a condizioni geotecniche e stratigrafiche di-
verse, è illustrato in Russo (2018).
Il cedimento medio di un gruppo di pali può essere espresso nel modo seguente:
w = RS wS = n RG wS (3.29)
Le curve carico cedimenti dei pali del gruppo sono date da:
C C
B
w
Q=
n w + m 1 + ij Figura 3.7 - Disposizione
j dei pali nel gruppo
L
2 ln = 6.802
D
s = 3m L 2.079
ln = 2.079 = 0.306
s 6.802
s 2 = 4.243m L 1.733
= 0.255
ln = 1.733
s 2 6.802
2 s = 6m L 1.386
ln = 1.386 = 0.204
2s 6.802
s 5 = 6.708m L 1.275
= 187
ln = 1.275
s 5 6.802
s 8 = 8.485m L 1.040
= 0.153
ln = 1.040
s 8 6.802
In Tabella 2 e in Figura 3.8 sono riportate le curve carico cedimenti del palo isolato, dei pali di tipo
A, B e C del gruppo e del gruppo di 9 pali.
Q (MN) Q (MN)
0 1 2 3 4 5 6 0 5 10 15 20 25 30 35 40
0 0
5 5
10 10
w (mm)
w (mm)
15 15
20 20
25 25
30 30
Figura 3.8 - Curve carico cedimenti del palo isolato, dei pali di tipo A, B e C del gruppo e del
gruppo di 9 pali.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Caputo V. e Viggiani C. (1984) – Pile foundation analysis: a simple approach to a non linearity ef-
fects. RIG, vol. 18,n. 1, pp. 32-51
Cestelli Guidi C. (1981) – Geotecnica e tecnica delle fondazioni. Vol. 1, Settima edizione riveduta e
aggiornata, Hoepli, Milano
Poulos H.G. (1968) - Analysis of the settlement of pile groups. Géotechnique, vol. 18, pp. 449-471
Randolph M.F. (1994) – Design methods for pile groups and piled raft. Proc. XIII ICSMFE, vol. 5,
pp. 61-82, New Delhi
Randolph M.F. e Wroth C.P. (1978) - Analysis of deformation of vertically loaded piles. JGED,
Proc. ASCE, vol. 104, No GT12
Russo G. (2018) – Analysis and design of pile foundations under vertical load: an overview. Rivista
Italiana di Geotecnica, anno LII, n. 2, pp.52-71
Vesic A.S. (1977) – Design of pile foundations. National Cooperative Highway Research Program
Synthesis of Practice, No 42, Transportation Research Board, Washington D.C.