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Data questa interpretazione di Didachè 9, 1-3; 10, 1-4. 7; 15, 1, risulta che
« eucaristia » sta qui per indicare non già una generica forma di « preghiera di
ringraziamento », ma è il « ringraziamento » proprio e specifico che accompagna il
rito del « calice » e dello « spezzamento del pane » QDidachè 9, 1-3; 10, 3-4), e
cioè il rito già conosciuto attraverso il racconto dei Sinottici come « cena pa
squale di Cristo », e da 1 Cor 11 rievocato nella celebrazione detta « cena del
Signore ».
1 Per una più accurata analisi si vedano, tra i più recenti e autorevoli studiosi, tanto il cattolico
A. Hamman, La preghiera, IL I primi tre secoli, Roma 1967, pp. 19-37, quanto il teologo calvinista J. de
Watteville, Le sacrfice dans les textes eucharistiques des premiers siècles (Bibliothèque théologique), Neuchàtel
1966, pp. 23-37, che conclude la sua inchiesta dicendo che « in ogni caso si può ritenere che alla fine del I
secolo ^eucaristia si trova al centro del culto cristiano e che essa è considerata come un vero sacrificio, che fa ri
scontro a quelli dell’Antico Testamento e del quale bisogna raccogliere i frutti ».
Conseguentemente è superfluo notare che noi non consideriamo l’opinione di quegli autori (per es.
J. A. Jungmann, Missarum solemnia, trad. it. Torino 1953, p. 13; idem La 'Liturgie des premiers siècles (Lex
orandi 33), Paris 1962, p. 64, che in Didachè 9-10 non riconoscono preghiere «eucaristiche» nel pieno
senso cristiano. Ugualmente non riteniamo convincente l’ipotesi-spiegazione di J. P. Audet, La Didachè, Ins-
tructions des apótres (Etudes bibliques), Paris 1958, p. 407 e p. 460, secondo cui Didachè 9-10 si riferiscono a
una « fractio panis » cristiana, che senza essere un analogo della « agàpe » (che deve essere ritenuta di origi
ne pagana, ivi, 406; cfr. Hamman o. c., p. 36) non è tuttavia neppure l’eucaristia vera e propria, ma solo
un rito di passaggio a quella che egli chiama « eucaristia maggiore », e che comparirebbe solo in Didachè 14
(ivi, 407; 460). Da notare che L. Ligier, Il Sacramento dell’Lucaristia (ad uso degli studenti), Roma 1977,
p. 99 ss. si distacca dall’ipotesi di Audet, dopo averla condivisa nel suo Magnae orai, euchar. seu anaforae origo
et significatio (ad usum privatum auditorum, Roma 1964, p. 44).
2 L. Bouyer, L’Lucaristie, Théologie et spiritualité de la prière eucharistique, Tournai 1966, p. 118 ss.; Ham
man, o. c., passim.
3 I. Quasten, Patrologia I, Torino 1967, p. 37; Hamman, o. c., p. 35; Watteville, o. c., p. 26.
4 H. G. Gibbins, Thè Problems of thè Liturgical Section of thè Didachè, in «Journal of Theol. Studies » 35,
1935, 386.