Il primo esempio è il nostro graduale quaresimale, mentre il secondo
esempio è tolto da uno dei graduali delle ultime ferie di Avvento. La differenza sta nella diversa posizione del primo accento verbale: sulla prima sillaba del testo nel primo caso (“^-gelis”), sulla seconda sillaba nel secondo caso (“in 50-le”). Si tratta di una differenza che attiene alla conformazione materiale del testo e che viene risolta molto semplice- mente con un neuma d’accento di tre note (torculus) nel primo caso e con un neuma d’accento di due note ascendenti (pes) preceduto da un neuma monosonico sulla prima sillaba nel secondo caso13. Poi, come si può vedere, il procedimento formulare torna ad essere simile nei due casi, in obbedienza alla logica della melodia-tipo. Questo piccolo adat tamento della formula iniziale in rapporto alla conformazione del testo non crea alcun problema compositivo e viene dato come regola estetica. Dunque, se abbiamo un testo che inizia subito con un accento di parola, ci dobbiamo aspettare il comportamento del primo caso; viceversa, se abbiamo un testo che porta l’accento sulla seconda sillaba, ci aspettiamo la situazione melodica del secondo caso. I seguenti esempi ne danno chiara testimonianza:
13 Un contributo significativo sull’estetica formulare dei graduali in La è offerto da:
Bernard Ribay, Les Graduels en ILA, in «Études grégoriennes», 22 (1988), pp. 43-107.