¡ Dal
punto
di
vista
della
“forma”,
in
tutti
e
due
i
casi
il
segnale
è
ad
ampiezza
costante
e
periodo
variabile.
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¡ Il
segnale
modulante
può
andare
a
cambiare
la
fase
o
la
frequenza
istantanea
della
portante:
1 dψ (t) k! dm(t)
fi (t) = = f0 +
2π dt 2π dt
¡ PM:
v(t) = A cos[ω 0t + k #m(t)
t
]
1 dψ (t) k!!
¡ FM:
v(t) = A cos[ω 0t + k ## ∫ m(τ ) dτ ] fi (t) = = f0 + m(t)
0 2π dt 2π
¡ …
e
il
segnale
A
e
j
β
sin
ω
t
è
periodico
con
periodo
Tm,
quindi
m
n
T /2
1 m jβ sinωmt − jnωmt
cn = ∫
Tm −Tm /2
e e dt
π
1
¡ Con
un
cambio
di
variabile:
(
jβ sin x
x = ω m )
t → cn = ∫e e− jnx dx = J n ( β )
2π
¡ …
da
cui
−π
" j (ω 0 +nω m )t
%
vFM (t) = Re $ ∑ cn e ' = ∑ J n ( β ) cos (ω 0 + nω m ) t
# n & n
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¡ Friedrick
Wilhem
Bessel
§ Astronomo
tedesco
del
XIX
secolo
§ Utilizzò
per
primo
la
parallasse
per
la
distanza
delle
stelle
§ Fu
il
primo
ad
accorgersi
di
Sirio
B
(il
“compagno
nascosto”)
§ NON
fu
lo
scopritore
delle
funzioni
che
portano
il
suo
nome
…
J2(β)
J0(β)
0.5
J1(β)
0
-0.5
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
f f
2 Δf 2 Δf
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¡ Se
β è
molto
piccolo,
si
ottiene
che:
vFM (t) = A cos (ω 0 t + β sin ω m t ) ≈ A cos (ω 0 t ) ⋅ cos(0) − Asin (ω 0 t ) ⋅ β sin ω m t
f f
2 Δf 2 Δf
¡ La
potenza
complessiva
di
un
segnale
FM
è
infatti
costante
e
pari
a
A2/2,
visto
che
il
segnale
ha
ampiezza
costante
e
frequenza
variabile.
A2 J β
2
A2 J β
2
PFM =
A 2
= 0 ( ) ∞
+ 2⋅∑ n ( )
2 2 2
n=1
¡ Cambia
dunque,
in
funzione
di
β,
la
suddivisione
tra
Jo(β)
e
gli
altri
Jn(β),
e
dunque
la
frazione
di
potenza
monopolizzata
dalla
portante.
§ diretto
§ indiretto
m(t)
O.L.
freq = f'
0
frequenza x n 2
¡ In
uscita
al
modulatore
NBFM
abbiamo
un
segnale
FM
a
banda
stretta
con
portante
f0
e
indice
β.
¡ Dopo
il
primo
moltiplicatore
in
frequenza
abbiamo
un
segnale
FM
con
portante
n1
f0
e
indice
n1β.
¡ Dopo
il
mixer
abbiamo
due
segnali
FM:
uno
con
(n1+n2)f0
e
indice
n1β,
l’altro
con
|n1-‐n2|f0
e
indice
ancora
n1β.
¡ Dopo
il
secondo
moltiplicatore
in
frequenza
abbiamo
due
segnali
FM:
uno
con
n3(n1+n2)f0
e
indice
n1n3β,
l’altro
con
n3|n1-‐
n2|f0
e
indice
n1n3β.
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¡ Il
demodulatore
FM
è
costituito
da
tre
parti:
il
limitatore,
il
discriminatore,
il
demodulatore
AM
ad
inviluppo.
¡ Supponendo
di
avere
in
ingresso
un
segnale
FM
+
rumore,
dopo
l
discriminatore
(derivatore)
si
avrà:
' t *
−(ω 0 + k $$m(t) ) AL sin))ω 0t + k $$ ∫ m( τ ) dτ ,,
( 0 +
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¡ Il
Phased
Locked
Loop
nasce
come
metodo
per
la
sincronizzazione,
ma
permette
anche
la
demodulazione
di
un
segnale
FM
(
s(t) = Asin (ω 0 t + ϕ1 (t )) = Asin ω 0 t + k!! ∫ m (t ) dt )
(
r(t) = B cos (ω 0 t + ϕ 2 (t )) = B cos ω 0 t + kv ∫ v (t ) dt )
AB AB
e (t ) = sin ( 2ω 0 t + ϕ1 (t ) + ϕ 2 (t )) + sin (ϕ1 (t ) − ϕ 2 (t ))
2 2
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¡ Assumendo
che
il
loop
sia
vicino
a
convergenza
e
ad
alto
guadagno
(=
kL
grande):
AB
v(t) = sin (ϕ1 (t ) − ϕ 2 (t )) ≈ kL (ϕ1 (t ) − ϕ 2 (t )) = kLϕ e (t )
2
# V(f)&
V ( f ) = kL Φe ( f ) H ( f ) = kL % Φ1 ( f ) − kv (H ( f )
$ j2π f '
j2π fkL Φ1 ( f ) H ( f ) Φ1 ( f )
V( f ) = ≈ j2π f
j2π f + kL kv H ( f ) kv
1 d 1 d k ""
v (t ) ≈
kv dt
ϕ1 ( t ) = (
kv dt
)
k "" ∫ m (t ) dt = m (t )
kv
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¡ Riscrivendo
nel
tempo
(e
trascurando
il
filtro
H(f)
per
il
momento):
d
(
v (t ) ≈ kL k "" ∫ m (t )dt − kv ∫ v (t ) dt ) dt
v (t ) + kL kv v (t ) = kL k !!m (t )
d v (t ) 1
v (t ) + = kL k !!m (t ) τ=
dt τ k L kv
m(t)
m
¡ Se,
per
es.,
m(t)
è
un
salto
da
0
a
m: t
kL k !!m k !!m
v (t ) = kL k !!mτ (1− e−t/τ ) = (1− e −t/τ
) k (
= 1− e −t/τ
)
k L kv v