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1) Introduzione
Per trasmissione numerica si intende un sistema di comunicazione in cui i segnali vengono inviati in
via numerica sul canale; il segnale qualunque esso sia viene convertito in forma digitale, i bit
convertiti in un qualunque alfabeto di simboli e poi mediante opportuna modulazione inviati sul
canale di comunicazione.
In genere l'inviluppo complesso viene ad assumere la seguente forma:
s t= ∑i ai g t−iT
ove i è un indice che teoricamente va fino all'infinito, g(t) è un impulso ad energia finita su un
intervallo finito(0, T) ove T è il cosiddetto intervallo di segnalazione; gli ai sono i simboli che
inviamo sul canale contenenti i bit da trasmettere che sono stati ottenuti dalla digitalizzazione del
segnale di partenza.
In questi casi parliamo di segnali ad energia finita
2
s t L a , b
si definisce
• norma:
T
∥s t∥= [∫ ∣s t∣2 dt ]
0
la radice dell'energia
• prodotto scalare
T
s1, s 2=∫ s 1 t s2 t dt
0
• Disuguaglianza di Schwartz
Teorema
i , j =ij
ove si è indicato la funzione delta di Kronecker, per cui per ogni s(t) ho una rappresentazione
univoca
∞
s t=∑ s i i t
i=1
Il segnale
s t=∑i ai g t−iT
è un segnale che in genere viene chiamo PAM (Pulse Amplitude Modulation) cioè un segnale
modulato in ampiezza ad impulsi.
In genere esso può essere trovato nel seguente modo
Il segnale in arrivo da una certa sorgente, esempio, da un microfono, viene campionato quantizzato
e digitalizzato a costituire una sequenza di bit che vengono poi trasferiti in un blocco che effettua
una specie di mappaggio tra blocchi di bit e simboli appartenenti ad un determinato alfabeto. La
successione di impulsi viene quindi inviata all'ingresso di un filtro con risposta impulsiva g(t) e poi
il tutto viene modulato a radiofrequenza ed inviato sul canale. Ovviamente possiamo lasciare il tutto
anche in banda base, ma questa non viene fatto in genere. La trasmissione in banda base viene
effettuata ad esempio nel caso del segnale telefonico.
Nei canali wireless il tutto viene portato in radiofrequenza, dal momento che le equazioni di
Maxwell predicono una forte attenuazione per segnali in bassa frequenza. Vedremo che lo spettro
del segnale viene sagomato opportunamente dal filtro g(t); nella forma dello spettro ovviamente
interviene anche il tipo dei simboli inviati, infatti ricordiamo il fatto che questo segnale costituisce
un segnale aleatorio, cioè un processo aleatorio con una determinata funzione di autocorrelazione.
Vediamo quindi lo spettro di tali segnali dopo un richiamo alle nozioni basilari dei processi aleatori.
2) Spettro di un segnale PAM
s t= ∑i ai g t−iT
se il processo è stazionario essa dipende solo dalla differenza tra i due instanti di tempo presi in
considerazione. Ricordiamo che un processo è stazionario in senso lato se vale la proprietà appena
riportata, e se la media non dipende dal tempo.
S t =
RS t ,t =R S
s t= s tnT 0 ∀ t , n
Teorema di Wiener-Kinchin
quindi
∞
S S f =∫ RS e
− j2 f
d
−∞
1 2
S S f = S f ∣G f ∣
2 a
T
ove
∞
S a f =T ∑ R a m e− j2 fmt
−∞
dove Es è anche detta energia per simbolo. Questa formula può essere ulteriormente sviluppata fino
ad arrivare ad una forma piu' avanzata:
∞
E S =E [∑ ai ∑ a j ] ∫ g t −iT g t − jT dt
−∞
posto m = i-j
∞
E S =Ra m ∫ g g mT d
−∞
3) Strategia di decisione
αk : maxi {p(αi | r) } ove p() è la probabilità a posteriori del simbolo condizionata all'osservato
r: è l'osservato, cioè il vettore delle componenti del segnale ricevuto; sviluppando otteniamo che il
criterio MAP è:
r = (r1,....,rn)
si = (s1,......., sn)
w = (w1,....., wn)
le componenti del segnale ricevuto, dei singoli segnali, e del rumore lungo una base ortonormale
con N generico, si può scrivere la formula di cui sopra e poi far tendere N all'infinito e ricavare la
struttura del ricevitore ottimo.
Le componenti sono per ipotesi indipendenti l'una dall'altra, quindi
N
− ∑ r j −sij
2
j=1
[ ]
1 N0
f r r∣i = N / 2
e
[ N 0 ]
T
N0 E Si
max i [∫ r t s i t dt ln p i − ]
0 2 2
N0 E
C i= ln pi − Si
2 2
MAX
integratore
S1(t) C1
S2(t) C2
r(t)
SM(t) Cn
All'uscita abbiamo la stima del simbolo inviato; questo ricevitore è un ricevitore a minima distanza.
Come si vede il processo è tanto piu' oneroso quanto piu' aumentano il numero M dei segnali
trasmessi.
In certi casi si può ricorrere a ricevitori piu' semplici che riescano a decidere non sequenza per
sequenza ma simbolo per simbolo.
Quando non è richiesta la decisione sequenza per sequenza, è possibile ricorrere a una decisione
simbolo per simbolo, meno onerosa per il ricevitore.
In tal caso possiamo utilizzare un ramo del ricevitore appena visto, campionare l'uscita e
confrontare i campioni con una soglia scelta opportunamente. Ad esempio se i segnali sono
equiprobabili e hanno la stessa energia, la soglia è a metà della loro distanza.
Nel caso di assenza di ISI su canale Gaussiano questa strategia coincide anche con quella ottima.
Si dimostra che il filtro di ricezione ottima è equivalente a un filtro adattato all'impulso trasmesso
s t=∑ ai g t−iT
ove con w(t) si indica il rumore bianco, termico, all'ingresso del filtro adattato.
All'uscita di quest'ultimo abbiamo:
ove
da cui
∞
∫ ∑i a i g −iT g −t d
−∞
∞ ∞
da cui:
∞
essendo
∞
h t=g t ∗g −t =∫ g g −t d
−∞
è il segnale da cui dobbiamo risalire ai simboli trasmessi ai, si campiona questo segnale e lo si
confronta con una soglia. Ovviamente è bene tener presente che questa è una condizione ideale, in
quanto c'è il problema di determinare il sincronismo tra il cosiddetto intervallo di segnalazione T e
la frequenza di campionamento. Questa informazione può essere inviata nel preambolo oppure
stimata dal segnale. Ammettiamo che il sincronismo sia perfetto e campioniamo in tk = kT ove k è
un numero intero k = 0, 1, 2,......
otteniamo:
omettendo T:
ossia:
otteniamo quindi il simbolo ak a meno di una interferenza detta appunto interferenza intersimbolica
(stesso simbolo) e del rumore presente nel sistema di ricezione campionato in kT.
Ovviamente nel caso ideale vorremmo h(0) = 1 e nullo per multimpli di T diversi da zero; infatto
posto k-i = m:
h m= m
ed è soddisfatta per particolari funzioni, in particolare per le cosiddette funzioni a coseno rialzato.
Possiamo esplicitare la condizione di Nyquist:
∞
h t⇔ H f = ∫ h t e− j2 ft dt
−∞
ma
∞
K
H f =∑ H f −
−∞ T
∑ H f − KT =T
−∞
questa condizione è molto importante in quanto consente di definire sia la sagomatura del filtro in
trasmissione ma soprattutto di abbattere l'interferenza intersimbolica(ISI), la quale molto spesso è
presente soprattutto in area urbana dove si risente degli effetti di dispersività(allargamento
temporale dell'impulso in ricezione) del canale trasmissivo.
La condizione può essere esplicitata nella seguente forma:
inoltre abbiamo:
*
g t ⇔G f , g −t ⇔G f
da cui:
quindi:
G f = G N f
questo nel caso ideale che il canale, detta c(t) la sua risposta impulsiva sia ideale: C(f) = 1.
In molti casi pratici ovviamente questa condizione non è verificata; si ricorre allora a tecniche di
equalizzazione analogiche, o numeriche.
Le proprietà dei segnali PAM vengono usate anche per trasmettere segnali passa banda. Questo è il
caso soprattutto dei canali wireless, ovvero quando il canale è lo spazio libero. On tal caso il
segnale PAM è l'inviluppo complesso:
s t=∑i ai g t−iT
come si diceva i bit di informazione vengono mappati in un certo alfabeto di modulazione e previa
opportuna modulazione il segnale viene inviato sul canale di trasmissione
S S f − f 0S S f f 0
S f =
4
1 2
S S f = S f ∣G f ∣
T a
è lo spettro del segnale in banda base.
Come nelle modulazioni analogiche abbiamo sostanzialmente tre tipi di modulazioni passa banda:
Molto usata è la PSK, ed anche la QAM. Quest'ultima soppianta la QPSK per elevate velocità di
segnalazione.
Nella forma piu' generale possiamo scrivere:
ove i ci sono i simboli ora in generale complessi dell'afabeto di modulazione, ad esempio nella M-
QPSK abbiamo:
2 4 M −1
j j j 2
M M M
c i=[0, e ,e , .... , e ]
questa formula ci suggerisce la forma del modulatore usato in trasmissione, da cui segue il suo
equivalente in banda base:
−sen 0 t
In ricezione abbiamo:
c t
r t= s t∗ w t
2
LP
2cos 0 t
r(t) Verso il decisore
LP
−2sen 0 t
In uscita abbiamo:
dove:
c t g −t
h t=g t ∗ ∗g −t , n t = wt
∗
2 2
w t è un processo con dsp 2N0 essendo w(t) un processo di rumore passa banda con dsp N0 /2.
Campionando agli istanti KT otteniamo in assenza di ISI:
x k =c k n k
ossia
x I k =bk nI k
da queste formule è possibile risalire alla probabilità di errore del sistema in ricezione.
La probabilità ha la seguente espressione, supponiamo i siano i valori assunti dai simboli ci:
nelle espressioni di cui sopra la varianza viene assunta pari ad N0 in realtà può assumere valori
diversi anche se spesso per comodità viene preso proprio tale valore.
• Esempio
Caso ASK
s t=∑i Ai g t −iT
in questo caso i simboli ci vengono ad essere delle ampiezze, i=1,,M nel caso in cui M=2 si ricade
nella 2-PSK detta anche BPSK.
r t= s t w t
x k = Ak n k
1 1
P e = P e∣1 P e∣2= P e∣1
2 2
essendo la soglia in 0.
2 2
0 − x− A − A/ − t
1
1 −A A
P e∣1= ∫ [ e 2 2
dx ]= ∫ [ e 2
dt ]=1−Q =Q
−∞ 2 2 −∞ 2
x −A
avendo posto t =
in generale tale risultato viene espresso in funzione dell'energia per simbolo (o bit) e di N0.
A2
ES= quindi: A= 2 E S
2
2 2
=E [ n k ]
∞
n t= ∫ [ w g −t d ] quindi:
−∞
∞
n k =∫ [ w
g −kT d ]
−∞
da cui abbiamo
∞
=E [ n k ]=∬ E [ w g −kT w g −kT d d ]
2 2
−∞
quindi:
∞ ∞
2 =∬ 2N0 − g −kT g −kT d d = 2N0 ∫ [g 2 −kT d ]
−∞ −∞
−∞
abbiamo proprio:
A
P e =Q =Q E S / N 0
come si vede essendo la funzione Q monotona decrescente, la probabilità è tanto piu' piccola quanto
maggiore è l'energia per simbolo.
6)Parametri del Segnale PAM
• Efficienza spettrale
1
T ove B è la banda del segnale.
= b
B
Se T è l'intervallo di segnalazione tra T e Tb esiste la seguente relazione per una modulazione con
M segnali (es M-PSK)
TS
T b=
log2 M
allo stesso modo tra l'energia per bit Eb e l'energia per simbolo la seguente:
ES
E b=
log 2 M
7) Tecniche di equalizzazione
In presenza di ISI si rende necessario prendere delle opportune contromisure, questo in genere si fa
con tecniche di equalizzazione adattative, cioè che si adattano alle condizioni del canale; questo può
essere per fatto per via analogica o per via numerica.
• Equalizzazione analogica
dovendosi avere:
* 2
G N f =G f G f C f =∣G f ∣ C f
2 G N f
G N f =∣G f ∣ C f E f , E f =
∣G f ∣2 C f
• Equalizzazione numerica
In tal caso posso porre un filtro e(k) numerico all'uscita del campionatore. Prendendo ad esempio il
caso in banda base, il caso in banda passante è uguale, ho:
x k =c k ∑i≠ k ci h k −i n k
in tal caso scegliendo opportunamente le prese cosiddette dell'equalizzatore e(k) siamo in grado di
abbattere l'ISI, al proposito esiste un Teorema:
Teorema di Lucky
esempio:
x k =c k b ck−1n k
quindi:
quindi:
p k = k b k −1 e 0 k −1b k −2e 1 k −2b k −3 e 2
poniamo D=0
e 0=1
b e 0e 1=0
be 1e 2=0
risolvendo si ha :
e 0=1
e 1=−b
e 2=b2
quindi abbiamo:
ove:
k =n k ∗e k
N0
e [k 2 ]= ∑i e 2 i
2
in questo caso è:
N0 N
e [k 2 ]= ∑i e 2 i= 0 1b6
2 2
come si vede l'ISI è diminuita essendo certamente b<1 a pfrezzo di un leggero aumento del rumore
termico. In realtà però cio' che interessa è abbattere la probabilità di errore ed è proprio cio' che
questo filtro riesce a fare.
8) Fading da Multipath
In molti casi il fenomeno dell'ISI può essere parecchio importante; questo è certamente il caso dei
canali Wireless, in cui tante volte non è presente un cammino diretto tra antenna trasmittente e
ricevente. In tal caso c'è il fenomeno di multipath, che è presente in molti casi anche quando c'è un
cammino diretto prevalente, ad esempio nel caso di ricezione in area urbana.
Nei ponti radio questo fenomeno si fa meno sentire ed è possibile per questo ragionare con un
modello a due raggi;
h t
= t t−
2
in tal caso come già accennato questo fenomeno da dei disturbi di distorsione del segnale ricevuto
quanto il ritardo del secondo cammino diviene confrontabile con l'intervallo di segnalazione del
segnale trasmesso.
In area urbana invece in generale dobbiamo accettare il fatto che vi sono moltissimi cammini;
ricordiamo che abbiamo i seguenti effetti propagativi in generale:
essendo:
i : le fasi dei singoli cammini dovute a diffrazione e riflessione subite dal segnale del singolo
cammino
i : i coefficienti moltiplicativi dell'attenuazione subito sul singolo cammino
sviluppando otteniamo
r t=ℜ[∑i i e[ j − ] s t −i e j t ]
i 0 i 0
h t
=∑i i e j t −i
i
2
quindi:
H f
=∑i i e[ j − ]=t e j t
i 0 i
nel modello di Raylegh cioè di fading piatto la risposta in frequenza viene ad essere costante sulla
banda del segnale; t varia lentamente e può essere assunta come una variabile aleatoria di
raylegh, mentre t varia velocemente e può essere assunta come variabile aleatoria
uniformemente distribuita in [0, 2] , quindi:
[ t ] j 0 t
r t=ℜ[t e s t e ]
s t−i ≃ s t−MIN
r(t) è un processo Gaussiano, infatti supponiamo di inviare sul canale una sinusoide:
s t=cos 0 t
si ha:
[ t ] j 0 t
r t=ℜ[t e s t e ]=t cos 0 t t
in banda base:
ogni variabile aleatoria ha una componente immaginaria e reale di tipo gaussiano Gaussiane:
viceversa
rI
=arctg
rR
sono per quanto detto variabili aleatorie di Raylegh il modulo, e uniformemente distribuite la fase.
cos 0 t
In definitiva r(t) se si invia s t= è un segnale in alta frequenza cosinusoidale il cui
2
inviluppo è modulato da un'ampiezza aleatoria di Raylegh ed ha fase aleatoria uniformemente
distribuita in [0, 2] .
Abbiamo
2
−
2 2 2
f = / e
f =1/2 rect
2
Nella pratica un ricevitore affetto da Fading sperimenta una variazione abbastanza forte della
potenza del segnale ricevuto, anche di alcuni decibel nel tempo in una data posizione e anche nello
stesso punto per intervalli temporali molto piccoli. Lo possiamo ad esempio vedere nella seguente
simulazione:
Vediamo ora quali possono essere in generale gli effetti del canale per trasmissioni in banda
passante.
Effetti del canale sul segnale passa banda
In generale si è visto che il canale di comunicazione può distorcere il segnale passa banda in diversi
modi, se prendiamo però in esame la trasformata di Fourier si nota che tutti questi effetti si riducono
a due effetti noti come distorsione di ampiezza e di fase. Se prendiamo in considerazione la risposta
in frequenza di un canale H(f) essa è caratterizzata nel seguente modo:
H f =∣H f ∣e j f
quindi il canale è caratterizzato dalla sua risposta in ampiezza e dalla sua risposta in fase. Un
segnale inviato sul canale trasmissivo s(t) rimane inalterato se la risposta in frequenza è piatta sulla
sua panda e la fase è lineare; infatti abbiamo per il segnale y(t) ricevuto:
e quindi:
come si vede facendo il modulo e la fase di questa risposta in frequenza non si ottiene ampiezza
costante e fase lineare.
Si può dimostrare che:
− Le distorsioni di ampiezza, cioè ∣H f ∣ non costante sulla banda del segnale producono
repliche simmetriche rispetto a un certo tempo t 0 e quindi dispersione(allargamento
dell'impulso)
− Le distorsioni di fase, cioè f non lineare sulla banda del segnale producono repliche
antisimmetriche rispetto a un certo tempo t 0 e quindi ancora dispersione.
H f =∣H f ∣e − j2 f t 0
cioè fase lineare e modulo non costante sulla banda B del segnale. Se il segnale è a banda limitata
B, come ad esempio i segnali a banda stretta nella trasmissione numerica allora possiamo pensarlo
come l'inviluppo complesso di una certo canale, possiamo anche espandere il modulo in serie di
Fourier per quanto detto(Metodo di Fourier) trattandosi di un segnale periodico in frequenza con
periodo di ripetizione 2B:
antitrasformando:
n
h t=∑ H n t−t 0−
n 2B
n
y t =s t ∗h t =∑ H n s t−t 0−
n 2B
come si vede abbiamo tante repliche attorno a quella all'istante t 0 più piccole di quella che arriva
proprio in quell'istante e che rappresenta il contributo principale ma comunque che tendono ad
allargare l'impulso trasmesso con conseguente distorsione.
Lo stesso metodo di Fourier possiamo farlo per le distorsioni di fase ottenendo in questo caso
repliche antisimmetriche rispetto a un certo istante t 0 e quindi ancora dispersione.
In generale la fase non sarà lineare attorno alla frequenza portante, mentre l'ampiezza in generale
potrà esserlo tranne nel caso di Fading veloce; questo perchè il segnale è a banda stretta e ad alte
frequenze non risente molto delle variazioni di ampiezza dello spettro del canale. Possiamo vedere
cosa accade se riteniamo il modulo costante e pensiamo di sviluppare in serie di Taylor la fase
arrestandoci al primo ordine della serie stessa:
H f =H f 0 e j f =k e j f
f ≃ f 0 ' f 0 f − f 0
f 0=−2 f 0 f
il secondo termine derivativo del primo ordine tiene invece conto del cosiddetto ritardo di gruppo:
' f 0 =−2 g
quindi
− f 0
f =
2 f 0
d f 0
g =− /2
df
abbiamo:
H f
=k e− j2 f 0 f − j2 f g
e
2
quindi:
H f
Y f = X f =k X f e
− j2 f 0 f − j2 f g
e
2
come si vede l'inviluppo arriva con ritardo(di gruppo) diverso dal ritardo(di fase) della portante, in
realtà avendo linearizzato la fase intorno alla frequenza portante non abbiamo per quanto detto delle
effettive distorsioni, in quanto comunque sia l'informazione è contenuta nell'inviluppo e c'è solo uno
slittamento tra la portante e l'inviluppo. Diversamente sviluppando al secondo ordine la serie di
Taylor, cioè supponendo che la banda del segnale abbastanza grande iniziamo ad avere delle
distorsioni. Questo effetto lo abbiamo anche quando abbiamo un segnale che viaggia in un mezzo
in cui la velocità di fase dipende dalla frequenza; in tal caso la dispersione è rilevante quando la
distanza tra trasmettitore e ricevitore diventa grande. Tipici esempi di mezzi dispersivi sono la
ionosfera e i metalli. Da tutti questi esempio notiamo come la dispersione rappresenti uno dei
principali problemi della trasmissione numerica, in quanto gli impulsi trasmessi vengono ad
allargarsi in ricezione con conseguente aumento della probabilità di errore.