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Università di Napoli “Parthenope”

Dipartimento di Ingegneria

Corso di
Fondamenti di Telecomunicazioni
Lezione 5 – 15/11/2021

docente: Prof. Vito Pascazio

a.a. 2021/2022
Sommario

• Conversione Analogico/Digitale (A/D)


• Serie di Fourier
• Spettro di un Segnale
• Banda di un Segnale

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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

• Segnali Analogici x(t)


– i valori variano con continuità

t
• Segnali digitali
x(t)
– i valori assunti sono in numero finito

• Segnali binari
t
– Assumono due valori x(t) 1 1 1
– Sono usati per rappresentare bit
0 T 0 0 0
– T (bit time) è il tempo necessario per
trasmettere 1 bit t
– R=1/T (data rate) è il numero di bit
trasmessi in un secondo 3
Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Il processo che permette di passare da un segnale analogico


ad un segnale digitale è costituito da più fasi:

Segnale Segnale
Campionamento Quantizzazione Codifica
analogico digitale

Campionamento
Quantizzazione
Codifica

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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

L’operazione del campionamento è la prima fase del


processo che permette di passare da un segnale analogico
ad un segnale cosiddetto digitale.
g(t)

0 T 2T 3T t

I campioni vengono prelevati ogni T secondi.


L’inverso dell’intervallo di campionamento T è detto
frequenza di campionamento: fs =1/T. 5
Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Il processo di quantizzazione consiste nell’assegnare ad un


campione che cade in un certo intervallo sulle ordinate un
valore fissato.
g(t)
a2
v
a1 1

0 T 2T 3T t

Ad esempio, se il valore del campione è compreso tra a1 e a2,


si assegna il valore v1.
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Conversione Analogico/Digitale (A/D)
A questo punto, avendo suddiviso l’asse delle ordinate in 8
fasce differenti, il generico campione può assumere solo 8
valori differenti: v1, v2,…, v8 (valori quantizzati)
L’operazione di codifica consiste nell’assegnare a ciascun
valore quantizzato una opportuna sequenza di zero e uno. Ad
esempio:
valore quantizzato codice
v1 111
v2 110
v3 101
v4 100
v5 011
v6 010
v7 001
v8 000
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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Se invece che con 8 livelli, avessimo deciso di quantizzare i


campioni di segnale con un numero di livelli diverso avremmo
avuto bisogno di un diverso numero di bit. Ad esempio:

da 9 a 16 livelli servono 4 bit


da 17 a 32 livelli servono 5 bit.
da 33 a 64 livelli servono 6 bit.
da 65 a 128 livelli servono 7 bit
da 129 a 256 livelli servono 8 bit
e così via …

In generale, per codificare N livelli, c’è bisogno di M bit, in


modo tale che N=2M.
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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Se non avessimo operato quantizzazione, lasciando il


segnale così com’è, libero di assumere qualsiasi valore,
questa situazione sarebbe stata equivalente ad assumere un
numero infinito di livelli di quantizzazione, e di conseguenza
un numero infinito di bit per codificare un campione arbitrario.

Tenendo conto che un sistema di TLC digitale trasmette


segnali con una velocità finita (che si misura in bit al
secondo), in questo caso ci sarebbe bisogno di un tempo
infinito per trasmettere un campione.

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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

g(t)

v1
v2
v3
v4
v5 0 t
v6
v7
v8

110 111 111 110 011 010 010 101

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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

L’ultimo passo per la creazione di un segnale digitale consiste


nel generare un segnale nel quale agli “zero” sia associata
una certa forma, e agli “uno” un’altra.

110 111 111 110 011 010 010 101

1 1 0 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 1 1 0 1 0 0 1 0 1 0 1

La scelta della forma dei segnali è in principio arbitraria.


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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Quanto detto su campionamento, quantizzazione e codifica


riguarda la conversione dei segnali analogici in digitali prima
di poter essere trasmessi su un sistema di TLC digitale.

In molte situazioni i segnali da trasmettere non derivano


necessariamente dalla conversione di un segnale analogico
in digitale. Questo è il caso della trasmissione di un segnale
vocale o musicale, o di immagini.

In molte casi l’informazione da trasmettere è già in una forma


adatta alla successiva codifica. Si pensi ad esempio alla
trasmissione di testi.

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Conversione Analogico/Digitale (A/D)

Se infatti si vogliono trasmettere stringhe di caratteri (un e-


mail, ad esempio), ogni carattere viene codificato con una
stringa di bit (8 bit se si tratta di codice ascii), e la stringa
risultante di bit viene associata a un segnale digitale,
esattamente come descritto in precedenza .

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Segnale sinusoidale

g t   A sin 2ft    A=2, f=1, =0


xt 

A ampiezza della sinusoide

f frequenza della sinusoide t

 fase della sinusoide

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Segnale sinusoidale

A=1.3

A=2 f=1, =0

A=2.5

15
Segnale sinusoidale

f=0.5

f=1 A=2, =0

f=2

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Segnale sinusoidale

=-/3

=0 A=2, f=1

=/5

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Segnale sinusoidale

A=2, f=1, =0


g t   A sin 2ft   
xt 

L’intervallo T dopo il quale t


il segnale sinusoidale si
ripete assumendo gli
stessi valori si chiama
periodo della sinusoide. T

Si ha che: T=1/f o equivalentemente f=1/T


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Segnali Periodici
Un segnale si dice periodico
quando assume gli stessi
valori, ripetendosi, dopo un
certo intervallo:
x(t)=x(t+T0)

Chiamiamo questo intervallo


periodo del segnale
periodico, e lo indichiamo
sempre con T0. T0

Di conseguenza indichiamo l’inverso del periodo con f0=1/T0


f0 prende il nome di frequenza fondamentale o frequenza di
ripetizione del segnale periodico.
Serie di Fourier
All’inizio del XIX secolo il matematico francese Jean-
Baptiste Fourier dimostrò che ogni funzione periodica g(t)
“sufficientemente regolare” e di periodo T0, può essere
costituita sommando un certo numero di funzioni
sinusoidali (eventualmente infinito) di opportuna
ampiezza, frequenza e fase:

g  t   A0   2 A cos  2 nf
n 1
n 0 t  n  

 A0  2 A1cos(2 f 0t  1 )  2 A2 cos  2 (2 f 0 )t  2  
 2 A3cos  2 (3 f 0 )t  3   .....

 

1
g  t   A0  2 An cos  2 n t  n 
n 1  T0 
20
Serie di Fourier

Definizioni:

A0 : Valore medio
2 A1cos  2 f 0t  1  : Componente o armonica fondamentale
2 A2 cos  2  2 f 0  t   2  : Seconda armonica

2 Ak cos  2  kf 0  t   k  : k -esima armonica

21
Serie di Fourier

Consideriamo la Serie di Fourier, ma sommiamo solo un


numero finito di segnali sinusoidali N:

g  t   A0   2 A cos  2  nf  t   
n 1
n 0 n

n0

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Serie di Fourier

Esempio di rappresentazione in serie di Fourier

N=100
N=1
N=15
N=50
N=0
N=10
N=2
N=500
N=4
N=20
N=3
N=5

T0

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Serie di Fourier
Esempio di rappresentazione in serie di Fourier

N=0 N=10

N=1 N=50

N=5 N=500

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Spettro di un segnale periodico

x  t    An n 0 , n n 1
 

 An n0 :

Spettro di ampiezza

n n1 :

Spettro di fase

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Banda di un segnale periodico

• Esempio: x  t   acos(2 f 0t )

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Spettro di un segnale periodico

• Esempio: x  t   asen(2 f 0t )


x  t   asen(2 f 0t )  a cos (2 f 0t  )
2

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Spettro di un segnale periodico

• Un segnale periodico può essere rappresentato


dal suo spettro di ampiezza {An}n=0,…,∞, e dal suo
spettro di fase {n}n=1,…,∞

• Lo spettro di un segnale consente di introdurre il


concetto di banda

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Banda di un segnale
Dopo aver espresso un segnale sotto forma di serie di
Fourier, sotto forma cioè di somma di funzioni sinusoidali,
cerchiamo di rappresentare graficamente quanto ottenuto:

g  t   A0   2 A cos  2  nf  t   
n 1
n 0 n

Riportiamo cioè su l’asse delle ascisse il valore della


frequenza (nf0) di tutte le sinusoidi, su quello delle ordinate i
corrispondenti valori dei coefficienti di ampiezza An.
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Banda di un segnale
g t   A0 2 A1 sin  2 f 0 t  1 2 A2 sin  2 2f 0 t   2 2 A3 sin  2 3f 0 t  3 
2 A4 sin  2 4f 0 t   4 2 A5 sin  2 5f 0 t  5 2 A6 sin  2 6f 0 t  6 
2 A7 sin  2 7f 0 t  7 2 A8 sin  2 8f 0 t  8 2 A9 sin  2 9f 0 t  9 
2 A10 sin  2 10f 0 t  10  2 A11 sin  2 11f 0 t  11   

A2 A4
A1
A0 A3 A5
A6 A7 A A
8 9 A
10 A11

0 f0 2f0 3f0 4f0 5f0 6f0 7f0 8f0 9f0 10f0 11f0 … f
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Banda di un segnale

Banda
a2 a4
a1
c a3 a5
a6 a7 a8 a
9 a
10 a11

0 f0 2f0 11f
3f0 4f0 5f0 6f0 7f0 8f0 9f0 10f0 11f0 … f

Il valore massimo di frequenza a cui corrisponde un valore


di ampiezza apprezzabile (in questo esempio 11f0) si
chiama banda del segnale. 31
Banda di un segnale

Quanto determinato per segnali periodici si può estendere


a segnali non necessariamente periodici. Non parleremo
più di serie di Fourier, ma di rappresentazione di Fourier o
rappresentazione nel dominio della frequenza di un
segnale.

Ma anche in questo caso continueremo a parlare di banda


del segnale come del valore di frequenza più grande
“contenuta” nel segnale.

Il concetto di banda del segnale, e alcuni concetti direttamente


legati ad esso, hanno importantissime conseguenze di tipo
pratico.

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Corso di
Fondamenti di Telecomunicazioni
Lezione 5 - 15/11/2021

Fine

a.a. 2021/2022

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