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ADHD 

Disturbo da deficit di 
attenzione con iperattivita
Teacher Training di gruppo 2016
:
incontri di formazione per docenti di scuola primaria
e scuola secondaria di primo grado
Dott.ssa Donatella Arcangeli

Struttura semplice non aggregata di Neuropsichiatria Infantile e dell´adolescenza


Centro di Riferimento accredidato per l´ADHD
Nomina del 16/08/2007 con circolare amministrativa della Provincia Autonoma dell´Assessorato alla
Sanitá e Politiche Sociali
VADEMECUM ADHD 
Non rimproverare
Evitare/regolamentare attivita sovraeccitanti
Aiutarlo ad organizzare i suoi spazi e i suoi
tempi
Stargli dietro senza mollare MAI nell’
organizzazione del materiale scolastico e nella
gestione ed esecuzione dei compiti
Attivita’ sportiva strutturata 3 volte in
settimana
CIRCOLARE MIUR 4089 del 15.6.2010
ADHD : Protocollo operativo per la scuola
Descrizione degli alunni con ADHD
Molti bambini e ragazzi possono presentare 
comportamenti di disattenzione e/o irrequietezza 
motoria, tuttavia  gli alunni che presentano tale Disturbo 
hanno difficoltà pervasive e persistenti nel:
selezionare le informazioni necessarie per eseguire il 
compito e mantenere l’attenzione per il tempo utile a 
completare la consegna
resistere ad elementi distraenti presenti nell'ambiente o a 
pensieri divaganti
seguire le istruzioni e rispettare le regole  (non a causa di 
comportamento oppositivo o di incapacità di 
comprensione)
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ADHD : Protocollo operativo per la scuola
utilizzare i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e 
controllo di sequenze di azioni complesse, necessarie 
all'esecuzione di compiti e problemi
regolare il comportamento che si caratterizza quindi per una 
eccessiva irrequietezza motoria e si esprime principalmente in 
movimenti non finalizzati, nel frequente abbandono della 
posizione seduta e nel rapido passaggio da un'attività all'altra
controllare, inibire e differire risposte o comportamenti che in un 
dato momento risultano inappropriati: aspettare il proprio turno 
nel gioco o nella conversazione
applicare in modo efficiente strategie di studio che consentano di 
memorizzare le informazioni a lungo termine.
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Gli stessi alunni possono talvolta presentare difficoltà:
nel costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei
nell'autoregolare le proprie emozioni
nell'affrontare adeguatamente situazioni di frustrazione imparando a 
posticipare la gratificazione
nel gestire il livello di motivazione interna approdando molto precocemente ad 
uno stato di “noia”
nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia
nel controllare livelli di aggressività
nel seguire i ritmi di apprendimento della classe a causa delle difficoltà attentive.
In alcuni soggetti prevale la disattenzione, in altri l’iperattività/impulsività, ma 
nella maggior parte dei casi i due problemi coesistono.
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ADHD : Protocollo operativo per la scuola

Il protocollo operativo indicato nel suddetto 
documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il 
comportamento degli alunni con ADHD in classe, 
prevede i seguenti punti.
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ADHD : Protocollo operativo per la scuola

Viene preliminarmente ritenuto opportuno che il 
Dirigente Scolastico venga contattato dalla famiglia che 
presenta l’evidenza della problematica del proprio 
figlio/a. Tutta la documentazione dovrebbe essere 
inserita nel protocollo riservato.
Sarebbe utile che il Dirigente Scolastico allerti i docenti 
prevalenti o i coordinatori di classe in merito 
all’evidenza del caso.
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Tutti i docenti della classe in cui è presente un alunno con 
ADHD dovrebbero prendere visione della 
documentazione clinica dell’alunno rilasciata da un 
servizio specialistico
(caratteristiche del Disturbo, diagnosi e indicazioni di 
trattamento, suggerimenti psico‐educativi). 
Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i 
genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono, 
per un opportuno scambio di informazioni e per una 
gestione condivisa di progetti educativi appositamente 
studiati .
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I docenti, di concerto con gli operatori clinici che 
gestiscono la diagnosi e cura dell’alunno, dovrebbero a 
questo punto definire le strategie metodologico‐
didattiche per favorire un migliore adattamento 
scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale.
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Si raccomanda che ciascun insegnante che opera con il 
bambino abbia cura di attenersi all’utilizzo di tecniche 
educative e didattiche di documentata efficacia 
nell'ambito dei disturbi da deficit dell'attenzione e 
iperattività ( vedi link allegati) 
Nel caso sia stata prevista, da parte del servizio 
specialistico, la presenza dell’insegnante di sostegno, si 
ribadisce l’opportunità di lavorare costantemente con 
l’obiettivo di potenziare le condizioni educative e 
didattiche del gruppo, al fine di integrare l’alunno nel 
contesto della classe.
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In sintesi, si ritiene opportuno che tutti i docenti:
predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo 
studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo 
le fonti di distrazione
prevedano l’utilizzo di tecniche educative di 
documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di 
routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, 
gratificazioni immediate, procedure di controllo degli 
antecedenti e conseguenti).
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I docenti inoltre dovrebbero avvalersi dei seguenti 
suggerimenti:
Definire con tutti gli studenti  poche e chiare regole di 
comportamento da  mantenere  all’interno della classe. 
Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi 
comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di 
qualche settimana.
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• Favorire l’uso del computer e di enciclopedie 
multimediali, vocabolari su CD, ecc.
• Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno 
abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda  e 
incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a 
rispondere frettolosamente. 
• Organizzare prove scritte suddivise in più parti e 
invitare lo studente ad effettuare un accurato 
controllo del proprio compito prima di 
consegnarlo.
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Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in 
modo da avere solo il materiale necessario per la 
lezione del momento.
Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei 
compiti sul diario.
Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, 
tabelle , parole chiave per favorire l’apprendimento e 
sviluppare la comunicazione e l’attenzione 
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• Comunicare  chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito 
(tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori 
rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare 
eccessivamente la conclusione).
• Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare 
esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e 
l’impegno piuttosto che la forma.
• Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti.
• Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per 
casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione 
dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella 
scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite.
• Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.
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ADHD : Protocollo operativo per la scuola 
In merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 
2009 n° 5 che riguarda  “Criteri e modalità applicative della 
valutazione del comportamento” è auspicabile che i docenti 
considerino i fattori presenti nella diagnosi ADHD prima di 
procedere alla valutazione dell’alunno/a.
Si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica 
del comportamento dell'alunno (voto di condotta). Occorre infatti 
tenere conto del fatto che il comportamento di un alunno con 
ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del 
disturbo. Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue 
azioni  fosse fatta  evitando di attribuire valutazioni negative per 
comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo 
neurobiologico.
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ADHD : Protocollo operativo per la scuola

Sull’intera tematica degli alunni affetti da disturbo 
ADHD si richiamano le precedenti circolari ministeriali 
sull’argomento allegate alla presente nota.
Si pregano le SS.LL di voler diffondere le  informazioni 
contenute nella presente circolare presso le istituzioni 
scolastiche di competenza
STRATEGIE ED INTERVENTI PER L‘ ADHD

 DIAGNOSI
 PARENT TRANING
 TEACHER TRANING
 LE TERAPIE FUNZIONALI
 LA TERAPIA FARMACOLOGICA
Cosa é l’ADHD ?
Il Disturbo da Deficit dell’attenzione ed iperattività,
ADHD
(acronimo inglese per Attention-Deficit Hyperactivity
Disorder) è un disturbo neuropsichiatrico
caratterizzato da un livello di
inattenzione, impulsività ed iperattività motoria
inappropriato in relazione allo sviluppo
ADHD
DSM -V
A) Sei o più sintomi di DISATTENZIONE o IPERATTIVITA’ /IMPULSIVITA’ 
(da almeno 6 mesi)
Per gli adolescenti/adulti sono necessari almeno 5 sintomi

A) Esordio prima dei 12 anni

A) Disturbo presente in almeno due contesti (pervasività)

A) Compromissione significativa del funzionamento globale

A) I sintomi non insorgono in corso di malattia schizofrenica, psicosi,   
intossicazione da sostanze

Severità: lieve/moderata/grave

Ammessa la comorbidità con Disturbi dello spettro autistico e ritardo 
Sintomi nucleari dell’ADHD

Deficit di Impulsività
attenzione Iperattività
Inattenzione

 Deficit di attenzione focale e sostenuta


 Facile distraibilitá (stimoli banali)
 Ridotte capacità esecutive (compiti
scolastici, attività quotidiane, gioco)
 Difficoltà nel seguire un discorso
 Interruzione di attività iniziate
 Evitamento di attivitá che richiedono
sforzo cognitivo

DSM IV (American Psychiatric Association)


Iperattivitá

 Incapacità di stare fermi


 Attività motoria incongrua e afinalistica
 Gioco rumoroso e disorganizzato
 Eccessive verbalizzazioni
 Ridotte possibilità di inibizione motoria

DSM IV (American Psychiatric Association)


Impulsivitá
 Difficoltà di controllo comportamentale
 Incapacità di inibire le risposte
automatiche
 Scarsa capacità di riflessione
 Difficoltà a rispettare il proprio turno
 Tendenza ad interrompere gli altri
 Incapacità di prevedere le conseguenze
di una azione
 Mancato evitamento di situazioni
pericolose

DSM IV (American Psychiatric Association)


Ma…attenzione…
Naturalmente tutti i bambini/adolescenti possono presentare, in
determinate situazioni, uno o più dei comportamenti descritti…

…ma nell’ADHD tali comportamenti sono…

inadeguati rispetto allo stadio di sviluppo

ad insorgenza precoce (prima dei 12 anni)

pervasivi (espressi in diversi contesti quali casa, scuola, ambiente di


gioco)

significativamente interferenti con le attività


quotidiane
Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Diagnosi differenziale normalità-patologia:
LA SOGLIA CLINICA

 I sintomi dell’ADHD sono dimensioni in un


continuum normalità-patologia
 La soglia clinica è individuata dal livello di
compromissione funzionale.
 La compromissione funzionale, e quindi la
soglia clinica, sono legate ad un contesto socio-
culturale specifico:
LA SOGLIA CLINICA LA FA L´AMBIENTE
Essere un ADHD o avere l´ADHD : LA
COMPROMISSIONE FUNZIONALE

L’ADHD, infatti, allo stesso modo di altre patologie


neuropsichiatriche, si sviluppa lungo un continuum
ed è necessario individuare una soglia di rilevanza
clinica oltre la quale si può fare una diagnosi di
deficit di attenzione. Tale soglia è solitamente
rappresentata dalla compromissione funzionale che
il disturbo comporta in termini di resa scolastica e
difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Diagnosi differenziale normalità-
patologia

 La difficoltà di individuare una soglia clinica non


mette in discussione la consistenza nosografica
del disturbo (“bambini vivaci”).
 Un continuum normalità-patologia è presente in
gran parte dei disturbi psichici (es.depressione,
ansia, ecc.), ed anche fisici (ipertensione,
ipercolesterolemia, diabete),con incertezze nelle
scelte terapeutiche
Diagnosi differenziale con quadri reattivi
su base ambientale

 Contesto ambientale degradato (modelli


impulsivi)
 Contesto familiare caotico (incoerenza di modelli)
 Condizioni educative incongrue (ipostimolazione)
 Inadeguatezza scolastica (rigidità, b. iperdotati)
 Psicopatologia familiare (depressione materna)
 Problemi familiari situazionali (divorzio, ecc.)
 Interazione tra condizioni ambientali
sfavorevoli e vulnerabilità costituzionale
Diagnosi differenziale
“psicopatologica”

I sintomi dell’ADHD, se considerati di


per sé, non sono specifici della sindrome,
ma possono essere individuati in diversi
altri disturbi psichiatrici, che entrano in
diagnosi differenziale (oltre che in
comorbidità).
Comorbidità
 Comorbidità: concomitanza di due o più disturbi
indipendenti che possono sfociare in una forma
qualitativamente distinta
 Il 70% dei soggetti con ADHD ha almeno un altro
disturbo psicopatologico associato
 La specifica comorbidità influenza quadro clinico,
evoluzione, prognosi, trattamento.
 Associazioni specifiche individuano specifici
sottotipi, diversi sul piano clinico,evolutivo e nella
risposta ai trattamenti
(MTA Cooperative Group. Arch Gen Psychiatry 1999)

40 %
ADHD DISTURBO
OPPOSITIVO
PROVOCATORIO 34 %
TIC

14 %
DISTURBI
DELL'
DISTURBO UMORE
DELLA 11 %
CONDOTTA
DISTURBI
D'ANSIA 4 %
Comorbidità psichiatrica
- Molto frequente (40-50%)
Disturbo oppositivo-provocatorio,
Disturbo della condotta

- Frequente (30%)
Disturbi d’ansia, Disturbi specifici di apprendimento,
Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria

- Moderatamente frequente (15%-20%)


Disturbi dell’umore (depressione, bipolare), Tic (sindrome
di Tourette), Disturbo ossessivo-compulsivo

- Rara (5%-10%)
Disturbi pervasivi di sviluppo (autismo, s. di Asperger),
Ritardo Mentale
CLASSIFICAZIONE ADHD
Approccio dimensionale
ADHD...

 … non è come il diabete, l‘epilessia o la malaria


(categoriale)

 … è piuttosto come l’ipertensione o l’essere in


sovrappeso (dimensionale)

Si può esserne affetti in misura maggiore o minore; i


confini sono indistinti
Quanto frequente
è il disturbo?
Un bambino ogni 100 alunni (4 classi di
25 alunni) ha l’ADHD in forma severa
Gli studi epidemiologici, condotti in molti paesi del
mondo, compresa l’Italia, stimano che dal 3 al 5% della
popolazione in età scolare presenta l’ADHD.

La prevalenza delle forme


particolarmente severe è stimata
intorno all’1% della popolazione
in età scolare.

Indicazioni e strategie terapeutiche per i bambini e gli adolescenti con disturbo


da deficit attentivo e iperattività. Conferenza Nazionale di Consenso. Cagliari,
6-7 Marzo 2003.
Distribuzione fra sessi

/ 3-9/1 in campioni clinici


4/1 in campioni epidemiologici

ADHD non diagnosticate?


prevalenza delle forme inattentive?

prevalenza delle forme iperattive ed


impulsive?
frequente comorbidità con disturbi
esternalizzanti (DOP, DC)?
Quali sono le cause
dell’ADHD?
L’ADHD è un disturbo neurobiologico, dovuto alla
disfunzione di alcune aree e di alcuni circuiti del
cervello ed allo squilibrio di alcuni
neurotrasmettitori (come noradrenalina e
dopamina), responsabili del controllo di attività
cerebrali come l’attenzione e il movimento.

Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
EZIOLOGIA
Modello integrato
L’ADHD è un disturbo ad eziologia multifattoriale
i fattori responsabili della sua manifestazione sono diversi:
genetici, neuro-biologici, ambientali.

Neuroanatomica
Genetica
Neurochimica

ADHD
Fattori
biologici Fattori Ambientali
acquisiti

Spencer TJ et al. Trattamento dei Bambini e degli Adolescenti con Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività nell’Assistenza
Primaria Pediatrica. PCC Visuals 2002.
Fattori ambientali
modulano

l’effetto dei fattori biologici

 Instabilità familiare
 Conflitto genitoriale
 Disturbi psicologici dei genitori
 Scarsa competenza dei genitori
 Rapporto negativo bambino-genitori

Fattori Ambientali
TRAUMA ONGOING ENVIRONMENT SOCIAL SUPPORT
STRESS COPING

GENES

- +
repressive effect permissive effect

EPIGENETIC - DEVELOPMENT + EPIGENETIC

PSYCHOPATHOLOGY PHENOTYPE PHYSIOPATHOLOGY


(DEPRESSION, ANXIETY, (IMMUNE, METABOLIC,
PSTD, DRUG ABUSE, CARDIOVASCULAR)
SCHIZOFRENIA)

VULNERABILITY

LONG-TERM (MAL-) ADATAPTION


FATTORI RISCHIO PROCESSI

Reti neurali alterate


Disposizione genetica
Fattori biologici acquisiti
Autoregolazione alterata

Inattenzione,
Iperattività, Impulsività

Interazioni negative
Condizioni sfavorevoli in con figure di attaccamento
famiglia o a scuola

Disturbi/problemi associati

Döpfner et al 2002
Come viene fatta
la diagnosi?
La diagnosi di ADHD è di competenza del
Neuropsichiatra Infantile o di altri operatori
della salute mentale dell’età evolutiva con
specifiche competenze sulla diagnosi e terapia
dell’ADHD e si basa sulla raccolta di
informazioni fornite dai genitori e dagli
insegnanti e sull’osservazione e valutazione
clinica del bambino da parte dello specialista

Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Qual è il decorso del
Disturbo?
Decorso del disturbo

 Comportamento
antisociale
 Disturbo  Allontanamento
 Bassa
autostima oppositivo dalla scuola
 Comportamento
distruttivo  Scarse  Disturbo  Abuso di
Solo sostanze
 Disturbate attitudini  dell'umore
ADHD sociali stupefacenti
relazioni  Comportamen
familiari  Problemi di  Disturbo di
to
apprendimento condotta
provocatorio
 Demotivazione
 Difficoltà di
apprendimento

Età
DECORSO DEL DISTURBO
Psicopatologia dello sviluppo

Neonati/bambini (1-3 anni)

Alterazioni nel temperamento,


difficoltà di autoregolazione e limitata
capacità di adattamento sociale in
combinazione con difficoltà di
interazione genitore/bambino

Possibile precursore di ADHD


Età prescolare (3-6 anni)

- Massima iperattività
- Crisi di rabbia
- Gioco ridotto, semplificato, motorio
- Litigiosità, provocatorietà
- Assenza di paura, incidenti
- Comportamenti aggressivi
- Disturbo del sonno

Molti di questi bambini non


svilupperanno un ADHD!
Età scolare 6-12 anni
Generalmente prima diagnosi

‐ Apparente accentuazione di irrequietezza


- Maggiore evidenza della disattenzione e
impulsività
- Difficoltà scolastiche
- Evitamento di compiti cognitivi
- Rifiuto da parte dei compagni
- Bassa autostima
Adolescenza 13-17 anni
35%: sintomi sottosoglia, spesso prestazioni scolastiche
inferiori

 50%: -attenuazione di iperattività


-disturbo attentivo (pianificazione ed organizzazione)
-instabilità in scelte scolastiche o relazionali
-condotte pericolose e ricerca di sensazioni forti
-problemi emotivi

15%: permanenza della sindrome


impulsività
disadattamento sociale
difficoltà familiari
DECORSO DEL DISTURBO
Psicopatologia dello sviluppo

 Giovane Adulto
 Sintomi residui

 Problemi associati:
 Altri disturbi mentali
 Comportamento antisociale/
delinquenza
 Scarso successo nella carriera
scolastica e professionale
Età adulta
 Il 50% con pregresso ADHD funziona
normalmente

 Il restante 50% ha sintomi di diversa intensità:

a) Attenzione
b) auto-organizzazione
c) Impulsività
d) labilità di umore
IMPLICAZIONI

L‘ADHD è
 Frequente
 Interferisce con la vita quotidiana
 Ha una eziologia multifattoriale
 E’ un peso per l’individuo, la famiglia e la società
 E’ spesso complicato da ulteriori problemi

È importante riconoscere e trattare precocemente


l’ADHD
Compromissione funzionale
Cosa succede se l’ADHD non viene
diagnosticato e trattato?
Sintomi nucleari Deficit funzionali
 Inattenzione Sé
 Iperattività  Bassa autostima
 Incidenti e danni fisici
 Impulsività
 Fumo / abuso di sostanze
 Delinquenza
Scuola/ lavoro
+ Portano a  Difficoltà accademiche/
risultati insoddisfacenti
 Difficoltà lavorative
Comorbidità psichiatriche Casa
 Disturbi dirompenti del  Stress familiare
 Difficoltà come genitori
comportamento (disturbo
Società
della condotta e disturbo  Scarse relazioni interpersonali
oppositivo-provocatorio)  Deficit di socializzazione
 Disturbi di ansia e di umore  Difficoltà relazionali
STRATEGIE ED INTERVENTI PER
L‘ ADHD

 DIAGNOSI

 PARENT TRANING

 TEACHER TRANING

 LE TERAPIE FUNZIONALI

 LA TERAPIA FARMACOLOGICA
“Ogni intervento va adattato alle
caratteristiche del soggetto in base
all’età, alla gravità dei sintomi, ai
disturbi secondari, alle risorse
cognitive, alla sua situazione familiare
e sociale”

Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Scopo degli interventi terapeutici è
quello di…
- migliorare relazioni interpersonali con genitori, fratelli,
insegnanti e coetanei;
- diminuire i comportamenti dirompenti e inadeguati;
- migliorare le capacità di apprendimento scolastico;
- aumentare le autonomie e l’autostima;
- migliorare l’accettabilità sociale del disturbo e la qualità
della vita dei bambini

BIF 12 N.5 2006


Gli interventi terapeutici sono rivolti a….

Bambino

Famiglia Scuola
Psicoeducazione
bambino Farmacoterapia
Terapia cognitivo-comportamentale

Psicoeducazione
famiglia
Parent training

scuola Psicoeducazione
Training per gli insegnanti
IL PARENT TRAINING
Vuol dire….

 Fare esercitare i genitori a comprendere i


comportamenti del figlio e ad implementare
atteggiamenti costruttivi
 Strutturare un ambiente che favorisca
l’autoregolazione e la riflessività
 Insegnare ai genitori alcune tecniche educative
ed ampliare il loro bagaglio di strategie

(Vio et al, Il bambino con ADHD, 1999 ed. Erickson)


IL PARENT TRAINING

genitori più riflessivi, coerenti ed organizzati

figli più autonomi nel trovare modalità


alternative di pensiero e di
comportamento

(Gian Marco Marzocchi , Claudio Vio , Francesca Offredi Il bambino con deficit di attenzione/iperattività
Diagnosi psicologica e formazione dei genitori, 1999 Erickson)
Interventi rivolti Psicoeducazione
agli insegnanti Training per gli insegnanti

Obiettivi
 Conoscere il disturbo

 Comprendere i processi cognitivi che sottendono i


comportamenti

 Modificare gli atteggiamenti didattici tradizionali

 Rispettare le caratteristiche di apprendimento del


bambino

 Prestare attenzione alla dimensione psicologica


Francesca Offredi , Claudio Vio , Tiziana De Meo , Cesare Cornoldi Iperattività e autoregolazione cognitiva
Cosa può fare la scuola per il disturbo da deficit di attenzione/iperattivitàOffredi, Vio, De Meo, Cornoldi, Iperattività e autoregolazione
cognitiva, ed Erickson

Elena Bassi , Giorgio Filoramo , Mario Di Pietro L’alunno iperattivo in classe


Problemi di comportamento e strategie educative, ed Erickson
Interventi rivolti
al bambino Terapia cognitivo-comportamentale
……più efficace con il crescere dell’età…..

Obiettivi
• Essere consapevole del disturbo e conoscere le sue caratteristiche
comportamentali e cognitive

• Imparare ad usare le procedure di problem solving e di


autogestione per migliorare l’auto-monitoraggio e il
raggiungimento degli obiettivi autodiretti

• Applicare il training di autoistruzione per migliorare


l’apprendimento e per ridurre le lacune accademiche

• Utilizzare procedure di training delle abilità sociali, delle abilità di


comunicazione e di controllo della rabbia per ridurre i problemi di
interazione sociale

• Impiegare le procedure cognitive e il training delle abilità sociali


per ridurre bassa autostima e depressione
Interventi rivolti
al bambino Farmacoterapia
L’approccio multimodale, che combina interventi psicosociali
con terapie mediche è quello raccomandato.

I farmaci approvati in Italia per il “trattamento dell’ADHD nei


bambini a partire dai 6 anni di età e negli adolescenti come
parte di un programma di trattamento multimodale”, sono:

Strattera Ritalin
(atomoxetina HCl) (metilfenidato)

http://www.iss.it/adhd/
COME NASCE IL CENTRO DI RIFERIMENTO PER L’ ADHD: LA
GAZZETTA UFFICIALE del 24.4.2007

 Con determinazione AIFA del 19.4.1997 , pubblicata il


24.4.2007 nella GAZZETTA UFFICIALE DELLA
REPUBBLICA , e’stata autorizzata in Italia l’ immissione in
commercio delle specialità’ medicinali Ritalin
(Metilfenidato) e Strattera (Atomoxetina) per la sindrome
«Disturbo da deficit di attenzione con iperattivita’»
(ADHD)
 Al fine di garantire un uso APPROPRIATO, SICURO e
CONTROLLATO dei medicinali sopracitati la prescrizione di
entrambi i farmaci e’ vincolata all’ osservazione di un
PROTOCOLLO………….

68
Per garantire un uso appropriato e sicuro dei farmaci, così
come l’impiego esclusivo nell’ADHD, sono state individuate
specifiche PROCEDURE

1. Prescrizione del farmaco vincolata ad una diagnosi


differenziale e ad un Piano Terapeutico, definiti da un Centro di
Riferimento di Neuropsichiatria Infantile individuato dalle
Regioni/Province autonome;

2. Necessità di controlli periodici per la verifica dell’efficacia e


della tollerabilità del farmaco;

3. Obbligo di inserimento dei dati presenti nei piani terapeutici in


un Registro Nazionale istituito presso l’Istituto Superiore di
Sanità, con garanzia di anonimato.
http://www.iss.it/adhd/
69
IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

 La proposta viene formulata dal team curante in base alla


gravitá del quadro clinico e alla inefficacia degli altri
interventi.

 Colloquio con ENTRAMBI i genitori con firma del consenso


informato (medico )

 Colloquio con il minore

 Lettera informativa al pediatra

70
IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

METILFENIDATO:
prima somministrazione in AMBULATORIO SORVEGLIATO (8.30 – 14.30)
Follow Up a 1 settimana, a 1 mese e a 3 e 6 mesi
Controlli mensili dal pediatra

ATOMOXETINA:
prima somministrazione IN REGIME AMBULATORIALE
Follow Up a 1 settimana, a 1 mese e a 3 e 6 mesi in regime ambulatoriale
Controlli mensili dal pediatra

Distribuzione farmaci:
Garantita distribuzione diretta presso il Centro (su delega della Farmacia
Ospedaliera) solo alle visite di controllo
Distribuzione presso le farmacie territoriali con ricetta mensile

71
TERAPIA FARMACOLOGICA

 Gli psicostimolanti sono considerati la terapia più efficace e il


metilfenidato in particolare.
 Agiscono sui trasportatori per le monoamine e soprattutto la
dopamina.
 Potenziano una trasmissione dopaminergica deficitaria
 Sono in grado di migliorare l'inibizione delle risposte, la memoria di
lavoro e i processi di discriminazione degli stimoli.
TERAPIA FARMACOLOGICA

Il Metilfenidato
è efficace in oltre il 70% dei b con ADHD.

L’effetto terapeutico rapido: 1 sett. è sufficiente per ottenere


benefici valutabili anche in ambito scolastico:
 aumento dell’attenzione
 della capacità di portare a termine i compiti assegnati
 riduzione dell’impulsività, della distrazione e delle interazioni
interpersonali conflittuali.
Trattamento farmacologico: metilfenidato
Rischio di abuso o di dipendenza nel lungo termine?

Meta-analisi dei dati disponibili dimostra che il metilfenidato


per ADHD non aumenta il rischio di tossicodipendenza, ma
riduce questo rischio rispetto a pz non trattati (effetto di
contesto ambientale).
(Faraone et al., J Clin Psychiatry, 2003, Groenman et al. 2013)

Attenzione all’inizio del trattamento in adolescenza (rischio di


uso incongruo)
AD1

IL NOSTRO TERRITORIO 
Slide 75

AD1 Arcangeli Donatella, 10/10/2014


POPOLAZIONE 0-18 (anno2014)

 TOTALE 98.866 (518.518 totale abitanti)

 Comprensorio sanitario di Bolzano : 42.864

 Comprensorio sanitario di Merano:25.023

 Comprensorio sanitario di Bressanone: 14.909

 Comprensorio sanitario di Brunico :16.070


USO PSICOFARMACI
IN ETÀ EVOLUTIVA
 Austria 16/1000
 Germania 34/1000
 USA 85/1000
 Italia 3-4/1000 (1-2 casi *1.000 ab. se si
considerano solo gli psicostimolanti)
 In Alto Adige :2,44/1000 (241/98866) ; (<1/1000
se si considerano solo psicostimolanti 88/98866)
VADEMECUM ADHD
Non rimproverare

Evitare/regolamentare attivita sovraeccitanti

Aiutarlo ad organizzare i suoi spazi e i suoi tempi

Stargli dietro senza mollare MAI nell’ organizzazione


del materiale scolastico e nella gestione ed
esecuzione dei compiti

Attivita’ sportiva strutturata 3 volte in settimana

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