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Strumenti per la didattica, l’educazione,

la riabilitazione, il recupero e il sostegno


Collana diretta da Dario Ianes

Joanne Steer e Kate Horstmann

Aiutare gli alunni


con ADHD a scuola
Strategie per promuovere l’autoregolazione
e il benessere in classe

Erickson
Indice

7 Cap. 1 Benvenuto: un’introduzione per gli adulti


25 Cap. 2 Per cominciare
45 Cap. 3 Sentirsi benissimo: l’autostima
63 Cap. 4 Non lasciarsi sfuggire niente: l’attenzione e la concentrazione
87 Cap. 5 Restare calmo e tranquillo
111 Cap. 6 Avere tutto sotto controllo: l’organizzazione
133 Cap. 7 Amici e compagni di scuola
155 Cap. 8 Sopravvivere ai compiti per casa
177 Cap. 9 Il futuro e oltre
197 Appendice Immagini di Carla, Giacomo e Toni
203 Bibliografia
Benvenuto ▶ Introduzione

B envenuto nel nostro libro operativo. Innanzitutto siamo molto contente che
tu lo abbia preso in mano e abbia deciso di leggerlo. Aiutare i bambini e gli
adolescenti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e
disturbo da deficit di attenzione (ADD) ci appassiona, e riteniamo che la condivi-
sione delle informazioni, della conoscenza e delle strategie possa davvero fare la
differenza nelle vite e nel futuro di questi ragazzi. Le idee presentate in questo
libro sono emerse dal nostro lavoro clinico a sostegno dei ragazzi con ADHD o
ADD, delle loro famiglie e delle scuole.
Come psicologa clinica (Jo) ed ergoterapista (Kate) abbiamo visto in prima
persona le grandi potenzialità di questi ragazzi e i notevoli risultati che è possi-
bile raggiungere lavorando per aiutarli. D’altro canto abbiamo potuto osservare
anche le importanti sfide spesso poste dalla mancanza di comprensione, supporto
e risorse.
Questo testo è particolarmente indicato per essere utilizzato con bambini tra
i 10 e i 14 anni di età. Esso è destinato a un’ampia gamma di persone, compresi
educatori, insegnanti di sostegno, terapisti, psicologi e genitori di bambini e ragazzi
con ADHD. Ha lo specifico intento di aiutare nel passaggio alla scuola secondaria
di secondo grado e di fatto si è sviluppato da un progetto collettivo da noi elaborato
per supportare questo processo. Per i ragazzi a cui è stato diagnosticato l’ADHD
o l’ADD, e in particolare per le loro famiglie e il personale scolastico, si tratta
comunemente di un periodo di forte stress.
Gli argomenti e le attività trattati in questo testo sono sentiti come elementi
importanti dell’ampio ventaglio di abilità richieste per affrontare in modo effica-
ce la scuola secondaria di secondo grado. Le questioni principali riguardano la
gestione dello stress, dei compiti a casa e delle amicizie e il potenziamento della
concentrazione, dell’organizzazione e dell’autostima. Solo alcuni dei titoli delle
schede operative si riferiscono espressamente ai «meccanismi» della transizio-
ne, quindi anche i ragazzi che già frequentano la scuola secondaria di secondo
grado potranno trarre vantaggio da questo libro. Se esso è un ottimo strumento
per fornire sostegno e favorire lo sviluppo delle abilità nella preparazione alla
transizione, le strategie suggerite possono essere utilizzate efficacemente a ogni
stadio dell’educazione. L’auspicio, infatti, è che il percorso proposto possa
accompagnare il ragazzo lungo tutto il corso della sua carriera scolastica alla
secondaria di secondo grado.
I principi su cui si basa la stesura di questo libro sono i seguenti:
1. il riconoscimento dell’individualità del ragazzo con ADHD e la promozione
dello sviluppo di una positiva autostima lo sostengono nel raggiungimento
dell’autonomia;
2. la costruzione di relazioni è essenziale: è facile che questi ragazzi si sentano
isolati e abbiano poca esperienza di relazioni positive e basate sulla fiducia;
3. l’individuazione e comprensione di un problema è uno dei passi più importanti
per cambiare davvero le cose;
4. conoscenza e comprensione devono essere condivise con il ragazzo in modo a
lui comprensibile, dandogli in tal modo l’autoconsapevolezza e la padronanza
di sé che il cambiamento richiede;

Benvenuto: un’introduzione per gli adulti ◆ 9


Benvenuto ▶ Introduzione

5. per garantire che si verifichi una trasformazione duratura i ragazzi devono


essere coinvolti in tutte le fasi del processo (apprendimento, applicazione e
valutazione);
6. i piccoli cambiamenti possono fare un’enorme differenza nelle vite di questi
ragazzi: scegli solo alcune strategie per volta e attuale correttamente;
7. le strategie sono efficaci solo se vengono personalizzate, presentate in modo
coerente e quindi valutate e messe a punto;
8. per lavorare nella direzione di una reale autonomia, le abilità e le tecniche di
coping devono essere insegnate in modo programmato e graduale, offrendo
assistenza e sostegno tangibili;
9. gli adulti devono andare incontro al ragazzo apportando dei cambiamenti sia al
proprio comportamento che agli ambienti circostanti e alla natura dei compiti
assegnati;
10. quando ci si sta impegnando per coinvolgere e motivare i ragazzi con ADHD
è fondamentale divertirsi!
È importante precisare che questo libro non si basa su ricerche specifiche o
approcci teorici. Esso utilizza strategie mutuate da molteplici ambiti e attinge in
misura sostanziale dalla nostra esperienza clinica. Per semplicità useremo l’acro-
nimo ADHD per riferirci a tutti i tipi di disturbi dell’attenzione. Tutte le strategie
proposte sono state accuratamente selezionate in modo da essere applicabili a
sostegno delle varie forme di ADHD o ADD. Abbiamo scelto di non focalizzarci
su questioni quali l’ampia diffusione, la diagnosi e il trattamento del disturbo, dato
che su questi argomenti è disponibile molto materiale eccellente. In questo capitolo
e in quello seguente («Per cominciare») vengono trattate, in modo accessibile sia
ai ragazzi che agli adulti, alcune conoscenze basilari sull’ADHD. Ad ogni modo,
raccomandiamo vivamente di approfondire in prima persona la consultazione di
alcune delle risorse elencate in bibliografia. Siamo davvero convinte che la com-
prensione sia la chiave!
In tutto il libro, per favorire il coinvolgimento dei ragazzi negli argomenti
trattati, ricorriamo a tre personaggi: Carla, Giacomo e Toni. In fondo al testo ci
sono delle immagini di ciascuno di essi che puoi fotocopiare, nel caso desiderassi
realizzare dei piccoli poster da attaccare alle pareti.

Come usare questo libro

Il libro è composto da nove capitoli, ciascuno dei quali è suddiviso in sezioni


che dovrebbero aiutarti a orientarti e organizzare il lavoro. Ogni pagina e ogni
scheda operativa sono denominate in uno dei modi indicati di seguito.

Introduzione

Scopo principale: Queste pagine forniscono chiarimenti e prospettive sull’ar-


gomento in questione e su come esso riguardi i giovani con ADHD e le sfide poste
dalla scuola secondaria di secondo grado. Esse si rivolgono più agli adulti che ai

10 ◆ Aiutare gli alunni con ADHD a scuola


Benvenuto ▶ Introduzione

ragazzi, anche se potrai notare che nel capitolo 2 questa sezione è concepita come
un’introduzione per il ragazzo da leggere con un adulto. Le sezioni «Introduzione»
forniscono anche un’indicazione generale degli obiettivi di ogni capitolo.
Suggerimenti per il lettore: Prima di iniziare a lavorare su un capitolo leggi
questa sezione, in modo da poter pianificare come discutere ed esplorare l’argo-
mento con il ragazzino. Gli obiettivi/i traguardi proposti possono venire inclusi in
qualsiasi programma di sostegno affiancato al tuo lavoro (ad esempio i programmi
di sostegno scolastico).

Scopri e rifletti

Scopo principale: Le schede operative «Scopri e rifletti» incoraggiano il ra-


gazzino a riflettere sull’argomento, sulle proprie abilità individuali in quel campo
e su cosa altre persone attorno a lui pensino a tale proposito. «Scopri e rifletti» si
propone anche di ampliare le prospettive sulle tematiche proposte, allo scopo di
facilitare la normalizzazione delle esperienze, e pone le basi per la risoluzione dei
problemi e la programmazione degli obiettivi.
Suggerimenti per il lettore: Le schede operative seguono una successione
finalizzata all’approfondimento di un concetto, ma puoi riordinarle nel modo che
ti sembra più appropriato. Non è detto che le discussioni debbano sempre svolgersi
attorno a un tavolo: possono avvenire anche mentre si gioca a pallone. Talvolta
aggiungere esempi in più può aiutare a facilitare la riflessione e l’interesse e ad
ampliare le prospettive del ragazzo. Essi possono essere proposti in maniera in-
diretta, ad esempio: «Un’altra persona che conosco… Succede anche a te?». La
prassi ideale è tornare su queste schede operative e aggiungervi eventuali dettagli
elaborati in momenti successivi (ad esempio svolgendo le attività presentate nel
testo).

Provaci

Scopo principale: Le schede operative «Provaci» chiedono al ragazzo sia


di sperimentare una serie di strategie sia di risolvere dei problemi. Spesso viene
presentato un elemento aggiuntivo per la stima e valutazione dell’efficacia delle
strategie e della loro potenzialità di utilizzo nella vita quotidiana.
Suggerimenti per il lettore: Alcuni di questi compiti esigono un tempo di
preparazione ed esecuzione maggiore di altri, pertanto è necessaria una piani-
ficazione anticipata. La maggior parte delle attività non richiede di essere ese-
guita nell’ordine prefissato, ma è sempre consigliabile avere prima completato
le schede operative «Scopri e rifletti», che forniscono una prospettiva di lavoro.
Tieni presente che questa è la parte divertente di ogni capitolo, quindi cerca di
fare in modo che sia piacevole! Cimentati tu stesso in queste sfide e lasciati
coinvolgere. Assicurati di dedicare del tempo per riflettere sui risultati sia tuoi
che del ragazzo e valutarli.

Benvenuto: un’introduzione per gli adulti ◆ 11


Benvenuto ▶ Introduzione

Facciamo il punto

Scopo principale: Queste schede operative sono pensate per facilitare la


risoluzione dei problemi in situazioni di vita reale, individuare i punti di appren-
dimento principali del capitolo e definire se l’area di interesse consente ulteriori
interventi. Si tratta di un procedimento importante per la fase di pianificazione e
definizione degli obiettivi descritta nel capitolo conclusivo.
Suggerimenti per il lettore: Riesamina tutte le schede operative del capitolo e
rifletti con il ragazzo su ciò che è stato scoperto, così da avere un quadro unitario
delle esigenze e delle priorità. Se ci sono divergenze sulle aree di interesse, cerca
di riconoscere, scrivendo, le opinioni di entrambi (ad esempio, quando compili la
scheda «Individuare gli obiettivi: Mappa mentale» del capitolo 9, sotto ogni area
indicata annota chi l’ha individuata, se l’adulto, il ragazzo o entrambi).

Suggerimenti

Scopo principale: I «Suggerimenti» sono suddivisi in schede separate a


seconda che siano diretti agli adulti o ai ragazzi con ADHD (i destinatari di ogni
scheda sono indicati dal bollino in alto). Essi offrono informazioni aggiuntive,
considerazioni pratiche e consigli per l’applicazione delle strategie.
Suggerimenti per il lettore: Si raccomanda di leggere questi suggerimenti
prima di affrontare ciascun capitolo, dato che essi contengono informazioni
«supplementari» che possono servire a guidare sia te che il ragazzo. Potrebbero
rivelarsi particolarmente utili quando si sta lavorando alla definizione di traguardi
o strategie specifici. Alcune delle schede di suggerimenti sono state concepite per
essere utilizzate come schede di «informazioni» generali utili nell’insegnamento.

Come organizzare le sessioni di apprendimento

Indicazioni generali

• Per la compilazione delle schede operative e la riflessione sui loro contenuti deve
essere fornito il supporto dell’adulto, al fine di garantire l’apprendimento e per
meglio definire delle strategie efficaci.
• Fotocopia le schede operative e raccoglile in due cartelline, una per l’adulto e
una per il ragazzo.
• Durante le sessioni di lavoro cerca di utilizzare una struttura, dare delle gratifi-
cazioni e fissare delle pause.
• Bilancia le schede «Scopri e rifletti» con le schede «Provaci», in modo che in
ogni sessione vi sia sempre una componente pratica.
• Per compilare le schede operative ricorri a vari metodi: utilizza lo scribing (ad
esempio tu prendi appunti mentre discuti con il ragazzo che sta saltando su un
tappeto elastico), delle immagini oppure la scrittura su computer, fisso o portatile,
per poi stampare e incollare.

12 ◆ Aiutare gli alunni con ADHD a scuola


Benvenuto ▶ Introduzione

• Stabilisci il tuo ritmo di lavoro per la compilazione delle schede operative in base
al tempo di cui disponi.
• Fotocopia il modulo «Riflessioni» nella sezione «Suggerimenti» alla fine di
questo capitolo. Al termine di ciascuna sessione annota velocemente le tue idee,
aggiungendole a quell’unico modulo oppure (se hai bisogno di scrivere molto)
utilizzandone uno per ogni sessione.
• Fotocopia il modulo «La mia lista di cose da fare» alla fine del capitolo e usalo
con il ragazzo per fissare i compiti da eseguire a casa e come promemoria su
cosa portare alla sessione successiva.
• Sii creativo e dai alle sessioni dei tocchi personali!

L’ordine dei capitoli

• Puoi variare in una certa misura l’ordine dei capitoli. In ogni caso, il capitolo
«Sopravvivere ai compiti per casa» rimanda a informazioni e strategie che si
apprendono svolgendo le attività di «Non lasciarti sfuggire niente» e «Avere
tutto sotto controllo».
• Anche se in una data area («Amici e compagni di scuola», per fare un esempio)
il ragazzo non presenta difficoltà, consigliamo di fargli comunque completare il
capitolo corrispondente, per rinsaldare positivamente i relativi punti di forza, di
cui egli può essere orgoglioso e su cui costruire nuove competenze.

Le sessioni di gruppo

I gruppi possono essere un modo efficace per insegnare le abilità illustrate in


questo libro in un contesto di socialità. Possono anche accrescere la motivazione
e favorire l’apprendimento condiviso e il problem solving. I format e i setting che
potresti adottare per organizzare dei gruppi seguendo il programma che proponiamo
sono così tanti che non possiamo dare consigli definitivi. Comunque, in base alla
nostra esperienza, ti suggeriamo di:
• prestare attenzione alla proporzione tra personale adulto e ragazzini; mantenere
piccolo il gruppo (l’ideale è un gruppo di quattro persone al massimo) e assicurarsi
che ci siano abbastanza personale e lo spazio per appartarsi, qualora necessario;
• utilizzare sistemi di ricompensa motivanti (ad esempio per l’impegno, la colla-
borazione, la capacità di rilassamento);
• compilare in gruppo alcune delle schede operative «Scopri e rifletti» per promuo-
vere la varietà e facilitare la discussione; usare una lavagna bianca, un cartellone
o un proiettore per fornire un supporto visivo;
• assegnare alcune schede operative come compiti a casa tra una sessione e l’altra;
• utilizzare le strategie imparate durante le sessioni, come giochini antistress,
schemi visivi con gli orari, pause in movimento a intervalli regolari e sistemi di
rinforzo positivo/ricompensa;
• fare in modo che le pause pranzo diventino occasione di condivisione degli
interessi (come ascoltare dei CD, scambiare figurine) e offrano un’opportunità
naturale di acquisire/praticare le abilità sociali.

Benvenuto: un’introduzione per gli adulti ◆ 13


Benvenuto ▶ Introduzione

Trasformare le strategie in azioni

Il capitolo conclusivo suggerisce un procedimento per attuare le strategie in


un modo che coinvolga il ragazzo come partner nel raggiungimento di obiettivi
semplici e realizzabili. Sta a te decidere se stabilire le mete e impegnarti per con-
seguirle in parallelo al completamento del libro (ad esempio applicando le strategie
indicate nei capitoli «Sentirsi benissimo» e «Non lasciarti sfuggire niente» mentre
procedi con i restanti capitoli). In alternativa, puoi terminare tutto il libro prima
di definire mete e strategie. Questa scelta dipenderà da molteplici fattori, tra cui
le risorse di cui disponi, la relativa necessità/urgenza di affrontare le questioni in
esame e i tempi richiesti.

Cenni introduttivi per gli adulti

Le schede operative che seguono ti porteranno a fare alcune importanti rifles-


sioni e attività utili a guidare il tuo apprendimento durante questo processo. Spesso
gli adulti che circondano il ragazzo, ovvero i genitori e gli insegnanti, esercitano
le influenze più forti nel determinare risultati positivi. Questi ragazzi hanno biso-
gno di tutto l’aiuto possibile, perciò quanto più tutti noi approfondiamo le nostre
conoscenze sull’ADHD, ci sforziamo di comprendere e prendiamo l’abitudine di
riflettere attivamente sulle nostre convinzioni e sulle nostre azioni, tanto migliore
sarà il loro futuro.

14 ◆ Aiutare gli alunni con ADHD a scuola


Per cominciare ▶ Scopri e rifletti

L’ADHD: realtà e mito


Cosa pensi che significhi avere l’ADHD? Scrivi alcune parole o frasi che per te abbiano
senso:
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_________________________________________________________________________________________________________________

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In giro ci sono molti miti e idee sbagliate sull’ADHD. Guarda l’elenco qui sotto e cancella
con una riga i miti, cioè le affermazioni che non sono collegate all’ADHD. Cerchia invece
quelle corrette. Quando hai finito, discuti le tue idee e controlla la scheda delle risposte
nella sezione «Suggerimenti» alla fine di questo capitolo.

Avere difficoltà a restare Essere stupido Parlare senza pensare


focalizzato

Avere bisogno di muoversi e Essere disobbediente Essere distaccato


giocherellare nervosamente

Cercare semplicemente Dimenticare le cose Non impegnarsi abbastanza


attenzione

Malato di mente/pazzo/uno Niente sarà d’aiuto Mangiare semplicemente


svitato troppo zucchero

Trovare difficili alcune materie Non riuscire a stare I farmaci sono l’unica
scolastiche seduto senza muoversi soluzione

Quanto è stata precisa


la tua «individuazione dei miti»?

© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 29
Per cominciare ▶ Scopri e rifletti

Siamo tutti unici


Ognuno di noi è unico; questo significa che le persone sono di aspetto diverso una
dall’altra, hanno personalità diverse e sono brave o hanno bisogno di aiuto in ambiti diversi.
Forse conosci qualcuno che per leggere deve essere aiutato, porta gli occhiali, soffre di
allergie oppure ha l’ADHD o l’asma. Pensa a ciò che ti rende unico, in particolare alle cose
che trovi facile fare e a quelle che trovi più difficili e compila la tabella qui sotto. Giacomo
ha già cominciato, per darti qualche idea.

Quali cose sono facili Quali cose sono più difficili


e ti riescono bene a casa e a scuola? a casa e a scuola?
Lavorare con il computer Stare seduto tranquillo a leggere
Le lezioni di Educazione Fisica I test di ortografia

30 ◆ © 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson
Per cominciare ▶ Scopri e rifletti

Cosa dicono gli altri


Le persone con ADHD sono una diversa dall’altra: sono individui unici. Ma alcune delle
sensazioni che l’ADHD ti fa provare e il modo in cui esso influisce sulla tua vita potrebbero
essere simili a quelli sperimentati da qualche altro ragazzo. Leggi cosa dichiarano Giacomo,
Carla e Toni riguardo all’ADHD e segna con un evidenziatore tutte le frasi che descrivono
esperienze simili a quelle che anche tu hai provato.

Mi piace essere pieno di energia e parlare un sacco, e faccio


continuamente scherzi e cose divertenti. Mi dà fastidio che
alcune cose per me sembrino più difficili che per gli altri ra-
gazzi. Certe volte, anche se ce la metto tutta, proprio non
riesco a non distrarmi e a finire le attività. È come se in me ci
fosse un motore che va al massimo. Qualche volta mi metto
anche nei guai… mi sgridano sempre!

Ecco come penso che sia l’ADHD: alcune parti del mio cervello
non funzionano come quelle delle altre persone. Il cervello
funziona lo stesso, certo! Ma le parti che mi aiutano a con-
centrarmi e a riflettere funzionano meno bene. Certe volte
vorrei ritirare quello che ho detto. Tendo anche a dimenti-
care le cose. Quando sono seduta in classe sogno tantissimo
a occhi aperti.

L’ADHD fa semplicemente parte di me, come avere i capelli


ricci e amare la pizza. A volte è dura, ma ho la fortuna di essere
bravo in un sacco di cose, come costruire oggetti e giocare a
basket. A scuola ho bisogno di aiuto supplementare, e prendo
anche dei farmaci. All’inizio odiavo tutto questo, ma adesso
mi sta bene e mi rendo conto che mi aiuta.

© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 31
Non lasciarsi sfuggire niente ▶ Scopri e rifletti

Le mie distrazioni
Le distrazioni sono le cose che notiamo anche quando stiamo cercando di focalizzarci
su qualcos’altro. Sono le situazioni/gli oggetti/i rumori che «distolgono» la nostra attenzione
e che ci è difficile ignorare. Ecco alcuni esempi delle cose che distraggono Carla. Colora
o evidenzia quelle che a te fanno lo stesso effetto e aggiungi nelle figure vuote alcune
idee tue.

Cose che VEDI e OSSERVI:

Quello
che sta
succedendo
fuori dalla
finestra

Cose che SENTI:

La televisione accesa
nella stanza accanto

Cose a cui PENSI:

Il mio Il livello
programma successivo del
televisivo mio videogioco
preferito preferito

70 ◆ © 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson
Non lasciarsi sfuggire niente ▶ Scopri e rifletti

Trucchi per concentrarsi: sondaggio


Di tanto in tanto tutti hanno problemi di concentrazione, di conseguenza la maggior
parte delle persone impara dei trucchi che aiutano a focalizzare l’attenzione. Per scoprirne
alcuni, completa il sondaggio qui sotto chiedendo ad alcuni adulti, amici e compagni di
classe di dirti le loro tecniche. Toni ha già cominciato il sondaggio per te.

Nome Età Curiosità su di lei/lui Trucco per concentrarsi


Toni 14 anni Quando gioca a basket Gioco con una pallina an-
riesce quasi a fare le schiac- tistress mentre leggo
ciate

© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 71
Non lasciarsi sfuggire niente ▶ Scopri e rifletti

Risintonizzarsi: il codice segreto


Certe volte perdiamo la concentrazione e forse avremmo bisogno di qualcuno che
ci aiuti a rifocalizzare l’attenzione e risintonizzarci sui compiti che dobbiamo eseguire.
Ricordiamoci che, quando altre persone ci richiamano, stanno cercando di aiutarci, assi-
curandosi che abbiamo un’opportunità di imparare, partecipare, finire le attività e non
rimanere indietro. Il difficile è trovare un modo perché questo avvenga senza farci sentire
assillati o in difficoltà.
Pensa ai modi in cui i tuoi insegnanti e i tuoi familiari cercano di richiamare la tua at-
tenzione quando ti sei distratto. Cosa fanno? Cosa dicono? Riporta qui sotto alcuni esempi:
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Probabilmente hai già qualche buona idea su come i tuoi insegnanti e i tuoi genitori
possono aiutarti, quindi la tua SFIDA è questa:

Cerca di trovare un CODICE SEGRETO, da poter usare insieme a loro, che ti aiuti a
rifocalizzare l’attenzione, ma di cui nessun altro sia a conoscenza!

Qui sotto sono elencati alcuni codici che sono stati utilizzati da ragazzi con ADHD.
Indica con un segno sulla casella corrispondente quelli che secondo te potrebbero fun-
zionare anche nel tuo caso, e aggiungi tutti quelli che ti vengono in mente. Ricordati che
sono cose che l’adulto farà per aiutarti a rifocalizzare l’attenzione.
□ Passare davanti al banco e battervi 3 colpetti con il dito
□ Affidarti una commissione
□ Chiedere a tutti di stirarsi velocemente
□ Chiedere a tutti di controllare il lavoro del vicino di banco
□ Battere le mani e fare una domanda a tutti gli alunni o controllare a che punto sono
□ Farti una domanda facile (ad esempio: «Giacomo, dopo che lezione hai?»)
□ Annunciare rapidamente l’ora a tutta classe (ad esempio: «Bene, ascoltatemi tutti, sono
le 10.20, quindi mancano ancora 15 minuti»)
□ Guardare il tuo lavoro e farti un complimento (ad esempio: «Bravo, ora hai solo bisogno
di…»)
□ ______________________________________________________________________________________________________________
□ ______________________________________________________________________________________________________________

72 ◆ © 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson
Non lasciarsi sfuggire niente ▶ Provaci

Costruisci un antistress
I giochini antistress possono essere veramente utili! Ci aiutano tenendo occupate le
nostre mani, permettendoci così di guardare, ascoltare e concentrarci meglio. Possono
anche evitarci di fare altri movimenti nervosi e ripetitivi, che potrebbero infastidire gli altri
o metterci in difficoltà.
L’importante è trovare qualcosa con cui a te piaccia giocherellare. Dunque realizza le
due idee proposte qui sotto e prova a vedere se funzionano. Per maggiori dettagli vai alla
sezione «Suggerimenti».

Pallina antistress Valutazione


1. Scegli un palloncino; metti un imbuto • Provala: guardando la televisione,
nell’apertura del palloncino. in auto/sull’autobus, quando stai
2. Aiutandoti con un cucchiaio, versa lentamen- ascoltando qualcosa.
te nell’imbuto il materiale con cui riempirai il • Tienila in tasca (fallo sapere ai tuoi
palloncino; prova con farina (morbida e liscia), insegnanti).
farina e riso crudo (morbida con frammenti • Preparane qualcuna per i tuoi amici
stimolanti) e solamente riso (frusciante). e i tuoi familiari.
3. Lega il palloncino; fai uscire tutta l’aria pos-
sibile. Il tuo voto da 1 a 10
4. Se tendi a stringere e strattonare con forza
gli oggetti, all’inizio prova con due palloncini
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uno dentro l’altro, creando un «doppio strato»
per evitare che la pallina possa rompersi.

Portachiavi Valutazione
1. Trova o compra un anello portachiavi o un • Cerca di tenerlo addosso per averlo
moschettone. sempre a portata di mano.
2. Scegli alcuni oggetti con cui ti piacerebbe • Cerca di attaccarci qualcosa di
giocherellare da appenderci: elastici, brac- diverso ogni giorno.
cialetti, chiavi, ninnoli, palline antistress.
3. Aggancialo a un passante della cintura o Il tuo voto da 1 a 10
all’astuccio per averlo sempre con te.

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© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 73
Restare calmo e tranquillo ▶ Scopri e rifletti

Il vulcano dello stress


Lo stress può essere come un vulcano: quando ti senti tranquillo non ci sono né fumo
né lava, poi, quando cominci a «brontolare» (ti arrabbi o diventi teso), compare il fumo
e all’interno ribolle la lava. Quando «esplodi» il vulcano erutta e il fumo, la lava e le pie-
tre si spargono ovunque. Scrivi accanto alle tre figure qui sotto cosa avviene quando sei
stressato: come cambia il tuo corpo, come ti senti e come ti comporti. Per aiutarti Toni ha
cominciato a completare questa scheda operativa, per cui segna con un evidenziatore le
sue considerazioni, se esse valgono anche per te, e sotto aggiungine di tue.

CALMA

• I muscoli sono rilassati


• Mi sento calmo e controllato
• _________________________________________________________________

BRONTOLIO

• Il viso diventa rosso e caldo


• Mi trovo in disaccordo con tutte le persone
• I muscoli si tendono
• _________________________________________________________________

ESPLOSIONE

• Lancio gli oggetti


• Urlo e dico parolacce
• Mi sento fuori controllo
• _________________________________________________________________

© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 91
Restare calmo e tranquillo ▶ Scopri e rifletti

Quando sono stressato, io…


Hai già iniziato a pensare alle reazioni che ti capita di avere nelle diverse fasi dello stress.
Può darsi che alcune di queste siano riportate nella tabella qui sotto: metti un segno di
spunta a fianco di quelle che valgono anche per te e una croce a fianco di quelle che non ti
riguardano. Ci sono altri modi in cui reagisci in una situazione stressante? Aggiungili all’elenco.
Quando hai finito di compilare la scheda su di te, cerca di «intervistare» altre due
persone (amici o familiari) e scopri come reagiscono allo stress.

Io: Nome: Nome:


Quando sono stressato, io… ______________ ______________ ______________
(✓ o ✗) (✓ o ✗) (✓ o ✗)
Urlo

Vado via

Passo il tempo in camera mia

Parlo sopra gli altri

Ascolto musica

Smetto di impegnarmi

Picchio o spingo

Dico cose di cui poi mi pento

Ignoro gli altri

Mi mordo le unghie/mi tormento con le dita

Ritieni che le tue reazioni allo stress siano di aiuto? Discuti cosa pensi a riguardo.

92 ◆ © 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson
Restare calmo e tranquillo ▶ Scopri e rifletti

I fattori scatenanti dello stress


Pensa a ciò che ti causa stress a casa e a scuola. Ecco alcune cose che Toni, Carla e
Giacomo trovano stressanti. Colora o segna con l’evidenziatore quelle che lo sono anche
per te e aggiungi qualche idea tua nei cerchi vuoti.

A CASA

I miei genitori
che litigano
I compiti per casa
I miei genitori che
dicono «no»

Fratelli e sorelle
Essere pronto
in orario

A SCUOLA
Il lavoro in classe
troppo impegnativo
Dimenticarmi
di portare il materiale
giusto Mettermi nei guai

Litigare
con gli amici

Fare un sacco
di errori

© 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson ◆ 93
Restare calmo e tranquillo ▶ Scopri e rifletti

Cosa mi aiuta a calmarmi?


Tutti noi usiamo strategie che ci aiutano a calmarci nei momenti di stress. Considera
gli esempi che abbiamo raccolto di seguito: se hai utilizzato qualcuna di queste tecniche e
ti è stata di aiuto, sottolineala con una penna colorata. Aggiungi nella nuvoletta qualsiasi
altra cosa che secondo te ti ha aiutato a rilassarti.

Leggere Farsi un bagno o una doccia


Andare in un posto tranquillo Discutere le cose passo a passo
Ascoltare musica Cantare o fischiare
Fare una passeggiata Giocare con un animale domestico
Fare ginnastica o sport Ridere

Chiedi a due persone che cosa le aiuta a calmarsi quando sono stressate. Scrivi qui le
loro risposte.

Nome: ___________________________________________ Nome: ___________________________________________

• __________________________________________________ • __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________

• __________________________________________________ • __________________________________________________
__________________________________________________ __________________________________________________

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94 ◆ © 2012, J. Steer e K. Horstmann, Aiutare gli alunni con ADHD a scuola, Trento, Erickson

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