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Come post produrre la

VIA LATTEA

“parte 1”

Autore: Luca Concas

Introduzione: Inutile dire che lo scatto di partenza deve esserci, deve essere buono senza se senza ma,
utilizzeremo in questa guida due scatti, uno per il cielo stellato e uno per il primo piano, si possono ottenere
risultati buoni anche solo con un unico scatto, dipende molto dalle condizioni della scena, da quanto il primo
piano sia ben esposto e dalla vicinanza del nostro soggetto che andrà ad influire sulla perfezione del fuoco,
più il soggetto è vicino più avremo problemi ad avere in un unico scatto tutto a fuoco, ma questo è ovvio.

Ci tengo a precisare che sono un autodidatta sia per quanto concerne la fotografia sia per Photoshop, come
tutti ben sappiamo la stessa cosa si può fare in diversi modi, che portano a un risultato molto simile, ma con
tempi diversi, quindi se qualcuno ha consigli è cosa ben gradita che in qualche modo me li faccia arrivare.

IMPORTANTE: Detto questo vi invito a visitare la mia pagina facebook dove tengo una piccola parte dei miei
lavori, così da restare aggiornato alla prossima guida che sarà sicuramente la seconda parte di questa guida e
probabilmente l’uso dell’inseguitore col fine ultimo di fotografare la via lattea a ISO molto più bassi della
norma:

www.facebook.com/LucaConcasFotografie
Per prima cosa selezioniamo gli scatti che intendiamo post produrre:

1. La prima immagine (sinistra) è lo scatto in cui è a fuoco il primo piano come si può ben vedere dal
dettaglio del papavero al 100%, il secondo scatto invece ha la funzione di mantenere e valorizzare il
dettaglio sulla via lattea, che badate bene è il contorno è mai il soggetto.

In questo caso, non avendo con me il telecomando per andare oltre i 30 secondi con BULB ho dovuto usare
per entrambi gli scatti 30 secondi ed illuminare con una torcia il primo piano in modo da esporre
“correttamente” i papaveri in primo piano. La regola vuole che per avere stelle puntiformi sulla via lattea e
porzione di cielo inquadrata, bisogna scattare con un tempo di 500/lunghezza focale equivalente (con un po
di esperienza capiamo che questo valore, in secondi, è SPESSO TROPPO LUNGO, se scattiamo infatti con un
14 mm su full frame secondo la regola possiamo esporre fino a 35 secondi, 500/14=35s, consiglio 25 secondi,
massimo 30 con un 14 mm su FF).

- Scatto primo piano: 30s – f/4 – iso 5000


- Scatto via lattea: 30s – f/2.8 – iso 5000

2. Apriamo in contemporanea i due file in camera raw e gestiamo le modifiche di base per entrambi i
file, come:
- Nitidezza a 100, dipende dal file, più rumoroso e meno conviene spingersi con il cursore della
nitidezza!
- Correzione obiettivo, in base all’ottica utilizzata correggere distorsione e aberrazione cromatica,
io solitamente vado a intervenire manualmente sulla vignettatura andando a schiarire
ulteriormente rispetto alla correzione automatica (bisogna stare attenti, perché se nel
tramonto/alba a iso bassi il recupero delle parti estreme della foto comporta un degrado non
percettibile o comunque ridotto, quando facciamo questa operazione con file di per se molto
scuri e con una sensibilità ISO molto alta rischiamo di avere un aumento del rumore o una
dominante magenta/blu ben visibile, quindi non spingiamoci oltre il recupero sopportato dal
sensore).
- Bilanciamento del bianco, portandolo (generalmente) sul “freddo” buttando un occhio allo
scatto in cui è presente la via lattea, in modo che il nucleo sia il più reale possibile, con
sfumature di giallo, marrone.

3. Interveniamo in maniera specifica sullo scatto della via lattea restando in Camera Raw, andando a
modificare i seguenti parametri:

- Contrasto: + 45
- Luci: - 70
- Bianchi: + 40
- Vividezza: 40

Avremo così una via lattea molto migliorata, con colori già verosimili, in questo caso salta all’occhio la parte
dell’orizzonte molto tendente al giallo, sempre in Camera Raw andiamo nel pannello relativo al “Filtro
Graduato” e applichiamo un filtro come in foto con le seguenti impostazioni per andare a ridurre, almeno in
parte, la porzione relativa all’inquinamento luminoso. In modo da ottenere un risultato paragonabile
(non preoccupiamoci troppo per i dettagli fini in questa fase della post produzione, quello che ci interessa è
avere un file “base” ulteriormente lavorabile, che abbia un giusto indirizzamento per quello che sarà poi lo
scatto pronto).

4. A questo punto, la via lattea ha avuto le regolazioni di base, possiamo concentrarci sullo scatto in cui
l’esposizione corretta è per il primo piano.
Guardando lo scatto del primo piano si vede che le montagne all’orizzonte sono fuori fuoco, quindi
per forza di cose dobbiamo ricordarci di “tenere” quelle dello scatto della via lattea, ma vedremo
che è meglio così, perché ci evitiamo di dover scontarnare in maniera precisa le montagne.
Anche qui se necessario andiamo ad intervenire secondo in nostro gusto personale e in base a
quanto si voglia valorizzare il primo piano. Io solitamente amo che la foto sia ben leggibile, quindi
tendo ad avere zone non troppo sottoesposte, in questo caso i papaveri illumati con una torcia
hanno una buona esposizione, quindi ci basterà regolare il bilanciamento del bianco, in modo da non
avere troppa differenza con lo scatto della via lattea e abbassare leggermente le luci nel rosso del
papavero per non perdere dettaglio.

Quindi:

- Temperatura: 2700
- Ombre: +100
- Saturazione: -10
5. Selezioniamo entrambi gli scatti e li apriamo in photoshop.
Per adesso continueremo a tenere i due file separati, per iniziare a lavorare di fino e valorizzare la
via lattea. Partiamo proprio dallo scatto per il cielo:

- Inizio con il duplicare il livello sfondo.


- Con timbro clone elimino l’aereo di passaggio nel cielo sulla sinistra del fotogramma.
- Applico una maschera di contrasto con i seguenti parametri:

- Fattore: 70 %
- Raggio: 3 Pixel
- Soglia: 0 livelli

6. Creo un nuovo livello di regolazione Correzione colore selettiva andando ad intervenire sui Bianchi,
vado nel cursore “nero” e lo porto a – 80, così ho l’effetto di stelle più luminose.

7. Creo un nuovo livello di regolazione Valori tonali in modo da togliere l’effetto patina presente nel
cielo, andando a spostare il cursore delle ombre verso destra e quello delle luci verso sinistra in
modo da aumentare il contrasto della scena in questo modo:
Come si vede è già migliorata parecchio, ma a causa degli interventi è saltato fuori un po di
rumore, che adesso andiamo a togliere.
N.B. il nucleo non presenta i colori classici della via lattea che cercheremo di tirare fuori.

8. Unisco lo sfondo copia ai due livelli di regolazione, seleziono l’ultimo livello e apro il filtro della Nik
Software, Define 2, facendogli fare una misura automatica. Come si vede dalla foto sotto questo
filtro lavora molto bene:
9. Define crea un nuovo livello con la regolazione, solitamente in notturna e impostato su automatico
questo filtro lavora molto pesantemente, togliendo sì il rumore, ma anche molto dettaglio, quindi ci
conviene selezionare l’ultimo livello creato dal filtro e ridurne l’opacità fino al 70 %.

10. Creiamo una maschera di livello sul livello appena creato dal filtro come in foto:
11. Tramite il pennello nero con opacità al 15 % e grandezza media andiamo a dare definizione
pennellando nella parte di fotogramma in cui è presente la via lattea, mi raccomando deve essere
più marcata al centro con più passate e più sfumata con meno passate di pennello nella parte in cui
la via lattea finisce ed inizia il cielo, cioè si deve dare un effetto il più reale e GRADUALE possibile.

Avremo delle pennellate all’incirca così:

(Ho escluso il filtro Define dai monti perché questi ci servono assolutamente nitidi, visto che li terremo nello
scatto finale).

12. Ci posizioniamo nell’ultimo livello e schiacciamo contemporaneamente Ctrl+Alt+Shift + E in modo da


creare un nuovo livello con l’unione di tutti i livelli sottostanti.

13. Altro filtro della Nik, questa volta Viveza. Questo filtro lo uso perché ha la funzione “punti di
controllo” che funzionano molto bene. Il punto di controllo è praticamente una circonferenza in cui
le modifiche che apportiamo influenzano i pixel della sola aria di interesse all’interno del cerchio in
maniera, più intensa al centro e più tenue verso i bordi. La finezza di questo filtro è che si adatta
all’immagine, se ad esempio aumentiamo la luminosità facendo corrispondere al centro del cerchio
di selezione un zona con delle alte luci, il punto di controllo interverrà maggiormente sulle alte luci…
quindi nel nostro caso, possiamo andare ad aumentare o diminuire i parametri che ci interessano in
maniera molto precisa e mirata.
14. Nel mio caso, con i miei valori di esposizione del nucleo della via lattea imposto i seguenti parametri:

- LUMINOSITA’: + 15%
- CONTRASTO: + 40 %
- SATURAZIONE: + 82 %
- STRUTTURA: 0 % (questo valore, chiarezza in Camera Raw) non è da toccare, spostando questo
cursore effettivamente si ha l’impressione che la via lattea sia molto più imponente ad un occhio
poco allenato, ma in realtà aumenta il rumore a livello esponenziale, conviene sempre agire sul
contrasto, differenza tra ombre e alte luci)
- REGOLAZIONE DELL OMBRE: - 43 %
- TEMPERATURA: 0 % (in questo caso potremo andare ad intervenire scaldando, impostando un
valore alto, in modo da andare a spingere sugli arancioni/gialli del nucleo, ma ci torneremo dopo
perché rischiamo di “tingere” di giallo anche le ombre più marcate)
- ROSSO – VERDE – BLU: possiamo intervenire in maniera lievissima, per dare un indirizzamento di
colore, ma nulla di più perché se interveniamo troppo andiamo a dire alla zona di che colore
deve essere l’insieme di pixel, invece il nostro scopo, per avere una via lattea più reale possibile,
è quella di valorizzare quello che già c’è, per questo aumentiamo con più sicurezza la saturazione
e non i singoli canali.
- TINTA: 0 %

15. Una volta fatto il primo punto di controllo volto alla valorizzazione del nucleo dobbiamo fare la
stessa operazione per tutta la via lattea, stando attenti a non esagerare, tenendo conto che la via
lattea è molto più visibile nel nucleo e man mano che si va verso la coda l’intensità diminuisc e.
Avremo una via lattea fatta più o meno così:
(come si può vedere ci sono tanti punti di controllo che vanno a coprire tutta la via lattea visibile)

16. Facciamo il punto della situazione per vedere a che punto siamo e se notiamo qualcosa che non va o
qualcosa migliorabile:
Come si vede abbiamo una via lattea molto valorizzata, anche se a mio modo di vedere i colori (Blu del cielo
e Giallo dell’inquinamento luminoso) sono troppo visibili. Quindi in Photoshop andiamo ad intervenire su
questi due colori, per attenuarli e avvicinarci maggiormente a quello che l’occhio umano vede in un cielo
notturno privo di nubi come era la notte dello scatto a Castelluccio di Norcia.

17. Usiamo nuovamente Crea nuovo strumento di regolazione Correzione colore selettiva andando a
selezionare il Giallo e nel mio caso impostiamo i senti valori:

18. Cyan: + 40
19. Magenta: 0
20. Giallo: - 50
21. Nero: +50

Abbiamo ridotto così la presenza del Giallo nella foto, che è la dominante maggiore data
dall’inquinamento luminoso presente nella zona.

N.B dobbiamo sempre dare un occhio di riguardo alla via lattea, in questo caso i colori del nucleo con
dominante gialla si sono spenti, quindi andiamo a pennellare direttamente nella maschera di livello
che ha creato la funzione Correzione colore selettivo in maniera graduale (dal centro all’esterno del
nucleo, per ripristinare i colori nel nucleo). Avremo un risultato del genere:

22. Ctrl + Alt + Shift + E selezionando l’ultimo livello, in modo da creare un nuovo livello con la somma di
quelli sotto.
23. Facciamo la stessa cosa che abbiamo fatto per il Giallo per il colore Blu, che in questo caso è troppo
saturo, tenendo in considerazione che il blu è un canale molto delicato, in cui le modifiche,
soprattutto marcate, comportano l’aumento di artefatti, quindi oltre a modificare i colori con la
correzione selettiva colore in questo modo:

- Cyan: + 20
- Magenta: + 30
- Giallo: + 50
- Nero: - 30

Andremo ad abbassare la saturazione con il comando tonalità/saturazione, selezionando il colore blu


e portando il valore di saturazione a (– 20).

24. Abbiamo gestito il colore, adesso ci occupiamo della luminosità, per andare a ridurla nella zona
dell’orizzonte abbiamo varie possibilità in questo caso è comodo usare il pannello scherma e brucia,
andando a selezionare lo strumento “brucia” con una esposizione dell’8 % o comunque molto
ridotto e intervallo in “luci”, ci preoccupiamo di fare un lavoro il più uniforme possibile, andando a
sfumare in maniera graduale, passando lo strumento più volte nella parte molto luminosa e meno
nella parte esterna del chiarore, per avere un risultato del genere:
25. È ancora un po’ spenta, andiamo ad intervenire sul contrasto come abbiamo fatto precedentemente con
la regolazione dei valori tonali, aumentando l’esposizione sulle luci e diminuendole sulle ombre.
26. Facciamo un confronto:

Nella seconda parte della guida, che trovi qui a breve: www.facebook.com/LucaConcasFotografie
vedremo come andare a gestire il primo piano e fare in modo di unirlo con lo scatto della via lattea che
abbiamo elaborato prima in Camera Raw e poi in Photoshop e gestire le ultime finezze per avere lo
scatto pronto.

Luca Concas

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