Vim Wenders
Buona lettura.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Filtro rosso
Filtro verde
Non possiamo però esimerci dal dire due parole su Ansel Adams.
Adams è indubbiamente famoso per aver “inventato”, anche se sa-
rebbe meglio dire “codificato” il Sistema Zonale. Tale sistema si basa
su tre passaggi precisi: la visualizzazione, il calcolo dell’esposizione
e il controllo del contrasto. Attraverso la visualizzazione il fotografo
stabilisce nella sua mente l’aspetto che dovrà avere l’immagine fini-
ta. Fatto questo, legge con l’esposimetro le luminosità della scena
e imposta il tempo e il diaframma adatto per ottenere il miglior ne-
gativo possibile. In camera oscura, avviene il controllo del contrasto
attraverso lo sviluppo consapevole del negativo, scegliendo il tipo
di chimico giusto e mettendo in essere tutte le operazioni neces-
sarie ad arrivare allo scopo prefissato. In questo schema, tutti i toni
compresi fra il nero puro e il bianco puro vengono rappresentati con
valori da 0 a X chiamati “Zone”. La zona centrale, ovvero la zona V,
corrisponde alla tonalità di grigio medio che si ottiene seguendo le
indicazioni di un esposimetro. Per passare da una tonalità all’altra
occorre aumentare (Sovraesporre) o diminuire (sottoesporre)
l’esposizione di uno stop a seconda che si proceda verso i toni chiari
o verso quegli scuri. La zona V, cioè il grigio medio, serve per dare
il riferimento alla scala. Da qui il fotografo modifica l’esposizione in
base a ciò che vuole ottenere. Lo schema riportato qua sotto ci da il
senso di quanto appena detto (Figura 5). Il valore 0 è praticamente
nero totale. Il valore I è un nero quasi senza dettaglio. Il valore X rap-
presenta il bianco del supporto di stampa e il valore IX è il bianco
puro. Adams teorizzò che i valori fra la zona II e la zona VIII erano
i valori fondamentali per descrivere dettagliatamente la gamma
di luminosità dei soggetti fotografati. Quando si sente parlare di
Gamma tonale o Ampiezza tonale è a questa scala di valori che dob-
biamo far riferimento. In pratica possiamo considerare la Gamma
Tonale come l’ampiezza delle sfumature prodotte da un elemento
Figura 5
Figura 7
Figura 8
Un’elevata concentrazione dei pixel sul lato destro indica che i det-
tagli sono prevalentemente spostati sulle alte luci come ad esempio
in una foto High-Key (Figura 9).
Figura 9
Nei prossimi capitoli vedremo come intervenire sui file digitali. Per
adesso non faremo ulteriori richiami al Sistema Zonale perché sareb-
be presuntuoso volerlo mettere subito in correlazione col digitale, ci
torneremo alla fine per approfondirlo un po’ di più.
Figura 10
Figura 17
Figura 18
Figura 19
Figura 20
Figura 21
Figura 22
Figura 23
Figura 24 Figura 25
Figura 26
Figura 27
Figura 28 Figura 29
Figura 31
Figura 32
Figura 33
Figura 34
Figura 36
Figura 37
Infine prendiamoci cura del canale Blu (Figura 38). In questo canale
possiamo subito vedere come lo sfondo appaia unito e non esista
più separazione fra le assi di legno che lo compongono. Le lettere
del salvagente hanno la texture più efficace fra i tre canali, mentre i
volti ci appaiono troppo scuri e dettagliati. Infatti, il canale blu è assai
valido per i volti delle persone di colore, mentre negli incarnati chiari
è da sconsigliare assolutamente. I capelli della bambina appaiono
finalmente dettagliati e anche le roselline sulla testa cominciamo a
mostrare qualche dettaglio. Di questo canale useremo la tonalità
grigia per i capelli della bambina e tutto il salvagente il cui contrasto
si fa preferire a quello del canale verde.
32 Paolo Fani • “Photoshop in bianco e nero”
Figura 43
Figura 46
Figura 47
Figura 48
Figura 49
Figura 50
Figura 52
Figura 53
Figura 54
Figura 55
Figura 56
Figura 59
In Figura 59 è stato cambiato il
canale delle sorgenti scegliendo
il blu. Vediamo che lo sfondo è
abbastanza slavato. Il volto della
ragazza è un nero senza detta-
glio, mentre la balaustra in pi-
etra in primo piano ha una bella
texture.
46 Paolo Fani • “Photoshop in bianco e nero”
Rosso-Rosso Moltiplica
Figura 63
Figura 64 Figura 64
Figura 66
Adesso raggrupperemo i livelli
che ci sono serviti per elaborare
il nostro bianconero in un unico
gruppo. Selezioniamo i quattro
livelli cliccandoci sopra ognuno
mantenendo premuto il tasto
CTRL. Una volta selezionati pre-
miamo la combinazione di tasti
CTRL + G e rinominiamo questo
gruppo “Bianco e Nero” (Figura
68). La creazione del gruppo
di livelli non ha influenze dal
punto di vista elaborativo. Serve
solamente a tenere in ordine
l’elaborazione, consentendoci
di individuare velocemente le
eventuali zone da correggere.
Figura 67 Figura 68
Figura 72
Figura 73
Figura 75
Provare varie applicazioni
per trovare la sfumatura più
bella e più efficace. Io ho op-
tato per una sfumatura che
simulasse un cono di luce pro-
veniente dall’alto. Ricordarsi che
dev’essere inavvertibile questo
tipo di effetto. Possiamo vedere
attraverso il solito sistema di
visualizzazione l’applicazione
della maschera sul livello curve
(Figura 75). E’ possibile lavorare
sulle sfumature in maniera ef-
ficace anche con lo strumento
pennello.
Figura 76
Figura 77
Figura 86 Figura 87
Figura 91
Figura 93
Figura 96
Figura 100
Figura 101
Figura 102
Figura 103
Figura 104
Figura 107
Figura 108
Figura 111
Figura 110
Figura 113
Figura 115
Figura 131
Figura 136
Figura 138
Figura 139
V I
II VIII
Figura 143
Figura 144
Figura 145
In Figura 152 sulla zona V estesa di due stop e limitata fra le zone II
e VIII. In Figura 153 in estensione sempre sulla zona V estesa di uno
stop con ampiezza limitata fra le zone III e VII.
Figura 152 Figura 153
(Contrazione zona V
N-2 ampiezza II – X)
Figura 159
Figura 162
Figura 163
Figura 164