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Paolo Castagnini

DIGITAL PHOTOGRAPHY WORKFLOW CON ADOBE PHOTOSHOP LIGHTROOM


- guida rapida -

Copyright 2007 - Paolo Castagnini ACE - Adobe Certified Expert per Photoshop

INDICE

INDICE

Prefazione

Il formato Raw e il Digital Photography Workflow


Cosa sono i Files Raw I vantaggi dei Files Raw 9 10 15 16 19 21 22
Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom

Le operazioni base da svolgere in un Raw Converter Settaggio della Fotocamera per il Formato Raw LArchivio Fotografico Digitale Lightroom e il Digital Photography Workflow Requisiti di Sistema ed Installazione

LInterfaccia Utente di Adobe Photoshop Lightroom


LInterfaccia Utente (UI) 25 34 Importare Fotografie in Lightroom

Il Modulo Library
Il Modulo Library I Pannelli di Sinistra I Pannelli di Destra 41 42 45 50 LInterfaccia Utente del Modulo Library

Il Modulo Develop
Il Modulo Develop I Pannelli di Sinistra I Pannelli di Destra 55 55 58 62


LInterfaccia Utente del Modulo Develop

INDICE

Il Modulo Slideshow
Il Modulo Slideshow I Pannelli di Sinistra I Pannelli di Destra 75 75 76 78 LInterfaccia Utente del Modulo Slideshow

Il Modulo Print
Il Modulo Print 85 85 86 88 LInterfaccia Utente del Modulo Print I Pannelli di Sinistra I Pannelli di Destra

Il Modulo Web

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Il Modulo Web

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LInterfaccia Utente del Modulo Web I Pannelli di Sinistra I Pannelli di Destra

PREFAZIONE

PREFAZIONE
Dopo circa un anno di beta testing, al quale hanno partecipato pi di 500.000 fotografi professionisti ed amatoriali, Adobe ha finalmente rilasciato la versione 1.0 di Adobe Photoshop Lightroom: un software pensato dai fotografi per la fotografia digitale.

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Lightroom un ambiente integrato che fornisce tutti gli strumenti necessari per il digital photography workflow: - Ununica interfaccia per archiviazione, catalogazione, sviluppo digitale, ridimensionamento, stampa, creazione gallerie web e presentazioni pdf. - In fase di importazione delle immagini permette, con uninterfaccia molto semplice ed intuitiva, di catalogare, rinominare, etichettare, assegnare parole chiave, aggiungere dati IPTC e molto altro. - Ununica interfaccia e gli stessi strumenti applicabili allo stesso modo per qualsiasi tipo di file immagine, raw, tiff, jpeg ecc. - Lavora esclusivamente sui metadati, lasciando inalterati i files originali (siano raw, tiff, jpeg... indifferente) e permette di generare infinite copie virtuali con diverse versioni della stessa immagine senza duplicare fisicamente il file, con notevole risparmio di spazio sul disco fisso.


PREFAZIONE

- Consente di lavorare esclusivamente sul raw, dallimportazione nel database, fino alla stampa, senza la necessit di convertire in tiff, jpeg o quantaltro. - Lavora in parallelo su un database fisico basato sulla posizione dei files sullhard disk e su un database virtuale con ordinamento logico basato su metadati e parole chiave, con le infinite possibilit di organizzazione, catalogazione e ricerca che ne derivano - Permette di uscire momentaneamente per elaborazioni pi complesse in Photoshop (o qualsiasi altro software a scelta non razzista) e di rientrare per completare il workflow, senza abbandonare lambiente di lavoro. Questo volumetto vuole essere una guida rapida per accompagnare il fotografo che vuole introdurre Lightroom nel suo flusso di lavoro e nasce dalla mia esperienza di beta-tester prima e di utente ora di questo software che non esito a definire rivoluzionario: per il fotografo digitale puro che non sente la necessit del cosiddetto foto-ritocco avanzato, tipico pi della grafica che della fotografia, a mio avviso pu essere lo strumento software all in one su cui basare il proprio workflow, senza bisogno di niente altro.

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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

CAPITOLO 1 Il Formato RAW e il Digital Photography Workflow

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

COSA SONO I FILES RAW

Sotto molti punti di vista, usare una tradizionale macchina fotografica a pellicola e una fotocamera digitale la stessa cosa. Ci focalizzeremo quindi su quali sono le differenze, al fine di impostare un flusso di lavoro che abbia delle ottime basi e porti a risultati di qualit. Come sempre, una buona inquadratura e una corretta esposizione portano ad ottenere buone immagini. Questo non implica tuttavia che non si possano ottenere buone foto partendo da scatti tecnicamente mediocri; ma attenzione: per arrivare a questo occorre molto lavoro in camera oscura digitale. Il formato fotografico digitale pi diffuso attualmente il JPEG (Joint Photographic Experts Group) che ha tuttavia un forte limite qualitativo: un formato compresso con perdita di dati. Anche a basso livello di compressione, la qualit di unimmagine JPEG degrada fortemente. Inoltre il processo di generazione del JPEG nella fotocamera implica forti interventi su colore, esposizione, rumore, nitidezza che sono distruttivi, nel senso che alterano le informazioni raccolte dal sensore e quindi limitano la possibilit di interventi efficaci di post produzione. Il JPEG quindi un formato immagine ideale per fotografie sulle quali non si intende intervenire, ma sostanzialmente inutile se si vuole ottenere il massimo dalla propria fotocamera. Per questo motivo, negli ultimi tempi, dopo il boom della fotografia digitale, molti fotografi hanno cominciato ad utilizzare i cosiddetti formati raw, cio i files nativi generati dalla fotocamera, specifici per ogni tipo di macchina, che permettono la maggiore flessibilit in post produzione.

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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

I VANTAGGI DEI FILES RAW

Per comprendere cosa sono questi magici files formato RAW, necessario capire come funzionano le fotocamere digitali. Innanzitutto il sensore in grado di catturare solamente le informazioni relative a immagini in scala di grigi, in quanto la luce che arriva sugli elementi fotosensibili genera una corrente elettrica proporzionale alla sua luminosit che viene tradotta in una informazione digitale generalmente a 12 bit. In altre parole, ciascuna informazione luminosa catturata da ciascun elemento fotosensibile del sensore viene descritta con il numero binario 000000000000 se nulla (nero) e con il numero binario 111111111111 se massima (bianco). Fra questi due estremi ci sono 4096 gradazioni di grigio descritte da tutte le possibili combinazioni di 0 e 1 su dodici posizioni.
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Come si arriva allimmagine a colori partendo da questa griglia di grigi? I sensori pi comuni, di tipo CCD (Charge Coupled Device) o CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor), utilizzano il metodo Bayer, sviluppato dai laboratori Kodak, che consiste in una griglia di filtri colorati, uno per ciascun elemento fotosensibile, con i tre colori del sistema RGB (Red, Green, Blue) disposti secondo una schema prestabilito. E importante notare come il 50% di questi filtri siano Verdi, il 25% Rossi e il 25% Blu Il motivo che locchio umano pu distinguere maggiormente le gradazioni di verde rispetto al rosso e al blu quindi si scelto questo tipo di distribuzione.

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La luce che arriva sul sensore quindi filtrata da questi colori e quindi pu essere letta come un mosaico, nel quale ciascuna tessera contiene linformazione relativa ad uno dei tre colori.

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Tuttavia per costruire unimmagine full color necessario avere, per ciascun elemento, anche le informazioni relative agli altri due colori. Entra in gioco a questo punto il cosiddetto algoritmo di demosaicizzazione, una procedura software che calcola i colori mancanti a partire dalle informazioni raccolte dal sensore. Il processo prende il nome di Demosaicizzazione Bayer o Interpolazione Colore. Quello che accade in pratica che le informazioni cromatiche mancanti per ciascun pixel vengono determinate esaminando i pixel circostanti; tanto pi precisa questa stima, e quindi sofisticato lalgoritmo che ne st alla base, tanto migliore sar la resa dei colori nellimmagine finale. Poich si tratta comunque di informazioni interpolate, nel processo di interpolazione, lalgoritmo pu incorrere in errori che determinano i cosiddetti artefatti che possono inficiare la qualit dellimmagine digitale. La tecnologia attuale ha messo a punto per sistemi sofisticati che permettono di ridurre al minimo questi errori, sia con accorgimenti hardware e software in camera, sia con lo sviluppo di software detti RAW Converters per il post trattamento dei files RAW.

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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

Dunque per riassumere: - Ogni fotocamera produce un proprio tipo di dati RAW - I dati RAW sono i valori, in scala di grigio, della quantit di luce catturata dal sensore - Per produrre unimmagine finita i dati RAW devono essere processati o in camera o con un RAW Converter installato su un computer Nel caso i dati RAW vengano processati direttamente dal firmware della fotocamera, il risultato un file JPEG. Ma quali sono i limiti dei JPEGs prodotti dal firmware della fotocamera rispetto alle immagini generate da un RAW Converter? - Maggior presenza di artefatti dovuti alla compressione JPEG con perdita di dati - Sebbene le informazioni RAW siano generalmente a 12 bit, solo 8 bit sono presenti nelle informazioni del JPEG prodotto - Il processo di demosaicizzazione in camera pu usare risorse hardware certamente pi limitate rispetto a quelle di un normale Personal Computer - Il processo di generazione del JPEG nella fotocamera implica forti interventi su colore, esposizione, rumore, nitidezza che sono distruttivi, nel senso che alterano le informazioni raccolte dal sensore e quindi limitano la possibilit di interventi efficaci di post produzione. Il fatto che i files RAW siano costituiti essenzialmente da dati grezzi, consente di operare sullimmagine con i seguenti vantaggi: - Nessuna compressione con perdita di dati - Piena disponibilit dellinformazione nativa a 12 bit; il vantaggio principale consiste nel fatto che, con gli interventi di post produzione inevitabile perdere dati, per cui se si parte da una quantit elevata di informazione pi facile ottenere un risultato finale che contiene ancora una buona quantit di dati e quindi di buona qualit - La possibilit di usare software pi sofisticati per la demosaicizzazione - Tutto quello che riguarda lottimizzazione dellimmagine pu essere fatto in post produzione, lasciando al controllo della
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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

fotocamera solo sensibilit ISO, controllo del diaframma e tempi di esposizione; ci si traduce in un maggior controllo dello scatto da parte del fotografo che deve solo preoccuparsi di settare correttamente pochi parametri - I files RAW possono essere paragonati alla pellicola impressionata, ma non ancora sviluppata, mentr i files JPEG corrispondono concettualmente a foto realizzate con una Polaroid, dove si scatta e si ottiene immediatamente limmagine, sulla quale per non possibile nessun intervento. - I RAW Converters, oltre al JPEG, sono in grado di generare anche files di formato TIFF (Tagged Image File Format) che contengono informazione a 16 bit e sono senza perdita di dati.

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LE OPERAZIONI BASE DA SVOLGERE IN UN RAW CONVERTER

Tralasciando la demosaicizzazione, che fondamentale nel processo di generazione dellimmagine, ma completamente fuori dal controllo del fotografo, in quanto effettuata dal RAW Converter in maniera totalmente trasparente, secondo un suo algoritmo non modificabile, ci sono alcune operazioni di base che richiedono lintervento del fotografo per lottimizzazione dellimmagine derivante da un file RAW. - Bilanciamento del Bianco ( White Balance o WB): quando si scatta in RAW, pu essere utile settare un appropriato bilanciamento del bianco gi nella fotocamera, poich questo valore verr usato di default nel RAW Converter come punto di partenza. E comunque un punto di partenza e pu essere cambiato nel RAW Converter per una pi accurata resa dei colori senza perdita di qualit dellimmagine - Esposizione: forse il parametro pi efficace da gestire in un RAW Converter. Agendo su questo valore possibile recuperare sia zone sottoesposte che sovraesposizioni, naturalmente presupponendo che i pixel interessati non siano totalmente privi di informazione - Nitidezza, saturazione, contrasto: possono essere gestiti nel RAW Converter, ma in alcuni casi, di cui si parler pi avanti, se ne pu rimandare la correzione ad un successivo step, ad es. in Photoshop - Ridimensionamento dellimmagine: alcuni RAW Converters offrono la possibilit di cambiare le dimensioni e la risoluzione delle immagini digitali, con algoritmi di qualit paragonabile a quelli degli strumenti analoghi di Photoshop o altri software.

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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

SETTAGGIO DELLA FOTOCAMERA PER IL FORMATO RAW


Alcune fotocamere consentono di ottenere contemporaneamente limmagine sia in formato RAW che in formato JPEG. Questa opzione comporta un maggior utilizzo della memoria disponibile e quindi non sempre conviene usarla. Tuttavia pu essere utile se si ha la necessit di avere una foto disponibile immediatamente senza grandi pretese di qualit dellimmagine. In un se-condo tempo si pu intervenire sul RAW per ottenere limmagine definiva. Una volta settata la fotocamera per memorizzare i dati RAW, secondo le istruzioni del costruttore, forse lunica cosa che il fotografo deve saper gestire, a parte linquadratura, per ottenere una foto di buona qualit lesposizione, modulando i tre parametri che la influenzano: diaframma, tempi, ISO. Da questo punto di vista non c grande differenza con la fotografia tradizionale. Una buona esposizione rimane la base per un buon risultato finale. Lelaborazione successiva dei files RAW consente di avere buoni risultati partendo da esposizioni non perfette, ma ci non deve essere un motivo per trascurare questo aspetto in ripresa. Quello che ci si aspetta da una buona esposizione essenzialmente: - - - Alte luci non bruciate Zone in ombra non sottesposte Assenza di rumore digitale nelle ombre

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Nelle fotocamere digitali c uno strumento che permette di valutare la qualit di una esposizione, immediatamente dopo lo scatto: listogramma Uno dei vantaggi della fotografia digitale, che la foto si pu vedere immediatamente nel display della fotocamera e, nelle reflex digitali o nelle compatte pi evolute, possibile visualizzare listogramma, cio la rappresentazione grafica dellesposizione della foto appena scattata. Si pu quindi valutare immediatamente se una esposizione corretta o se vale la pena ripetere lo scatto, ovviamente quando possibile. Listogramma rappresenta la distribuzione dei valori di grigio di ciascun pixel che compone limmagine, in una scala che va da 0 = nero a 255 = bianco.
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Vediamo alcuni esempi di istogramma per capirne il significato: Sovraesposizione: le alte luci (sulla destra dellistogramma) sono bruciate e i loro valori sono condensati sul 255; il che significa che i pixel corrispondenti appariranno completamente bianchi nellimmagine con perdita dei dettagli. In alcuni casi, se il fuori scala non coinvolge tutti e tre i canali R, G e B, con il RAW Converter sar possibile recuperare qualche dettaglio nella foto. Esposizione corretta: tutti i pixel sono rappresentati nellistogramma allinterno degli estremi e la curva si estende per tutta lampiezza del grafico. Questa una condizione ideale, che per si verifica in pochi casi. Generalmente la curva pu essere spostata pi o meno verso una delle due estremit o presentare pi picchi. Limportante che tutti i valori rappresentati rientrino nel range 0-255 Sottoesposizione: in questa situazione molti pixel non contengono informazione e vengono rappresentati sul valore 0. Nella foto queste aree appariranno nere, prive di dettagli. Anche in questo caso se il fuori scala non coinvolge tutti e tre i canali R, G e B, con il RAW Converter sar possibile recuperare qualche dettaglio nella foto. C per un altro problema, dovuto alla caratteristica dei sensori digitali di generare disturbo nelle zone in ombra che si traduce in pixel colorati nellimmagine, il cosiddetto rumore digitale.
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Correggendo la sottesposizione c il rischio di estendere questo rumore anche ai mezzi toni. Il sensore digitale, diversamente dalla pellicola, restituisce una risposta di tipo lineare in funzione della luce che arriva sulla sua superficie; poich il sistema di esposizione delle fotocamere basato su una scala logaritmica, ogni stop del diaframma raddoppia la quantit di luce che viene catturata dal sensore.

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In un range tonale di 5 stops dellimmagine RAW a 12 bit, ogni intervallo conterr il doppio di informazione relativa alla luminosit rispetto al precedente. Ne consegue che in unimmagine sottoesposta, ci saranno pochissime informazioni elaborabili e sar quindi inferiore la qualit del risultato finale.

Lesposizione dunque fondamentale per la qualit finale di unimmagine digitale ed il parametro fondamentale da tenere sotto controllo in ripresa, sia scegliendo la pi opportuna coppia tempo/diaframma, sia settando una sensibilit ISO che lo consenta. questo uno dei plus della fotografia digitale: la possibilit di cambiare al volo la sensibilit ISO, scegliendo quella pi opportuna per ogni singolo scatto. Tuttavia c anche qui un rovescio della medaglia: alti valori ISO possono produrre maggior rumore digitale che pu compromettere la qualit dellimmagine. Il consiglio quindi di lavorare ai pi bassi valori ISO possibili in rapporto alla situazione in cui ci si trova a scattare.

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LARCHIVIO FOTOGRAFICO DIGITALE

Uno dei problemi che maggiormente affliggono il fotografo che si avvicina al digitale la gestione di grandi quantit di files immagine; se larchivio digitale non viene gestito con una certa logica, si rischia di non essere in grado, in breve tempo, di rintracciare le proprie foto e magari di perdere il proprio lavoro. Diventa importante quindi stabilire una logica con la quale archiviare i propri negativi digitali che permetta di ritrovare con relativa facilit uno scatto e nello stesso tempo sia in grado di conservare nel tempo larchivio. Sono parte integrante dellattrezzatura del fotografo digitale i dispositivi di archiviazione che devono comprendere quantomeno un lettore di memory cards per trasferire i files dalla fotocamera al computer, un hard disk esterno per le copie di back up, un masterizzatore CD/DVD. Un esempio di flusso di gestione dellarchivio digitale pu essere il seguente: - Trasferimento dei files dalla fotocamera al computer: per questa operazione consigliabile lutilizzo di un card reader anzich il collegamento diretto della fotocamera al computer, pi che altro per una questione di salvaguardia dellhardware della fotocamera che potrebbe risentire di eventuali sbalzi di tensione trasmessi attraverso i cavi. E consigliabile fare una copia dei files presenti nella memory card, senza cancellare gli originali, in una cartella provvisoria sullhard disk del computer e, dopo aver controllato lintegrit dei files copiati, formattare la memory card con il comando apposito nella fotocamera. - Allocazione e rinomina dei files sullhard disk: I files trasferiti dalla fotocamera possono essere ora posizionati nellarchivio digitale. Ciascuno pu trovare il proprio sistema di organizzazione fisica dellarchivio, ma si consiglia di raccogliere i files in cartelle con un ordine logico, tipo data o luogo/ circostanza di scatto. Anche in questo caso conviene prima copiare i files dalla cartella provvisoria alla posizione definitiva e solo al termine delloperazione cancellare la cartella provvisoria. Contestualmente alla copia conviene anche rinominare i files sostituendo il nome assegnato dalla fotocamera (tipicamente un anonimo numero progressivo) con un nome che permetta
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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

di capire il contenuto del file senza doverlo aprire. Un esempio pu essere una sintetica descrizione seguita da un numero progressivo: londra001, londra002 ecc., oppure compleannomamma001, compleannomamma002 ecc. Vedremo in seguito come effettuare queste operazioni in modo automatizzato. - Back up dellarchivio digitale: i negativi digitali sono fragili, molto pi di quello che si pu pensare, e il danneggiamento o la perdita di parte dellarchivio una eventualit da tenere sempre presente. Una copia di back up su un hard disk esterno il modo migliore per non trovarsi impreparati; si raccomanda di effettuarla sempre dopo ogni sessione di scatto, subito dopo aver trasferito i files dalla fotocamera al computer. Periodicamente poi, sar utile, effettuare una copia dellarchivio digitale anche su supporto ottico (CD o DVD) per avere unulteriore copia di sicurezza.

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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

LIGHTROOM E IL DIGITAL PHOTOGRAPHY WORKFLOW

Adobe Photoshop Lightroom un ambiente integrato per gestire il workflow della fotografia digitale dallo scatto in formato RAW fino alloutput finale, sia esso in stampa o come presentazione video o web. - Ununica interfaccia per archiviazione, catalogazione, sviluppo digitale, ridimensionamento, stampa, creazione gallerie web e presentazioni pdf. - In fase di importazione delle immagini permette, con uninterfaccia molto semplice ed intuitiva, di catalogare, rinominare, etichettare, assegnare parole chiave, aggiungere dati IPTC e molto altro. - Ununica interfaccia e gli stessi strumenti applicabili allo stesso modo per qualsiasi tipo di file immagine, raw, tiff, jpeg ecc. - Lavora esclusivamente sui metadati, lasciando inalterati i files originali (siano raw, tiff, jpeg... indifferente) e permette di generare infinite copie virtuali con diverse versioni della stessa immagine senza duplicare fisicamente il file, con notevole risparmio di spazio sul disco fisso. - Consente di lavorare esclusivamente sul raw, dallimportazione nel database, fino alla stampa, senza la necessit di convertire in tiff, jpeg o quantaltro. - Lavora in parallelo su un database fisico basato sulla posizione dei files sullhard disk e su un database virtuale con ordinamento logico basato su metadati e parole chiave, con le infinite possibilit di organizzazione, catalogazione e ricerca che ne derivano - Permette di uscire momentaneamente per elaborazioni pi complesse in Photoshop (o qualsiasi altro software a scelta - non razzista) e di rientrare per completare il workflow, senza abbandonare lambiente di lavoro.
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CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE AL FORMATO RAW

- Permette di esportare larchivio, completo o parti a scelta, su DVD, mantenendo tutte le informazioni di elaborazione - Per il fotografo digitale puro che non sente la necessit del cosiddetto foto-ritocco avanzato, tipico pi della grafica che della fotografia, a mio avviso pu essere lo strumento software all in one su cui basare il proprio workflow, senza bisogno di niente altro

REQUISITI DI SISTEMA ED INSTALLAZIONE


Adobe Photoshop Lightroom installabile sia su piattaforma PC che piattaforma Mac; i requisiti minimi di sistema richiesti sono i seguenti:
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Windows Microsoft Windows XP con Service Pack 2 Processore Intel Pentium 4 768 MB di RAM (consigliato 1 GB) 1 GB di spazio disponibile su disco rigido Risoluzione schermo 1024x768 Unit CD-ROM Macintosh Mac OS X v.10.4 Processore PowerPC G4 o G5 a 1 GHz o processore Intel Core Duo 768 MB di RAM (consigliato 1 GB) 1 GB di spazio disponibile su disco rigido Risoluzione schermo 1024x768 Unit CD-ROM Adobe Photoshop Lightroom disponibile per lacquisto on line o per il download gratuito di una versione trial funzionante per 30 giorni dal sito www.adobe.com, a partire dal 19 Febbraio 2007.

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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

CAPITOLO 2 LInterfaccia Utente di Adobe Photoshop Lightroom

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

LINTERFACCIA UTENTE (UI)


Linterfaccia utente (UI User Interface) di Adobe Photoshop Lightroom, organizzata in modo tale da presentare, a pieno schermo, tutti gli strumenti disponibili, in ciascun Modulo, disposti secondo un ordine logico, che segue un flusso di lavoro standard, che va da sinistra verso destra e dallalto verso il basso. Gli stessi Moduli del software sono disposti, in serie, secondo questa logica. Tutto quello che serve a portata di clic e, in pratica, il classico men a tendina nella parte alta dellinterfaccia diventa sostanzialmente ininfluente per il workflow standard e spesso si finisce per dimenticarsene.

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LUI di Adobe Photoshop Lightroom suddivisa in 5 parti fondamentali che si ripetono, con la stessa logica in ciascuno dei Moduli di cui si compone il software.

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CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

1. Il centro dellUI occupato dal Pannello Centrale sul quale sono visualizzate le immagini sulle quali si sta lavorando. In ciascun modulo sono disponibili diverse modalit di visualizzazione che saranno descritte nei capitoli corrispondenti; a seconda del modulo in cui ci si trova, si va dalla visualizzazione a griglia, alla singola foto, alla comparazione prima/dopo ecc.

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2. Nella parte superiore dellUI troviamo la Barra dei Men tipica delle applicazioni Windows e Mac e la Barra di Navigazione di Adobe Photoshop Lightroom; questultima presenta, sulla sinistra, il Logo personalizzabile e, sulla destra, i Pulsanti di Navigazione per passare da un Modulo allaltro.

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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

3. A sinistra troviamo una serie di Pannelli che presentano comandi per operazioni di base o standardizzate (Presets)

4. A destra c unaltra serie di Pannelli per i comandi manuali, sui quali lutente pu avere il massimo controllo in ogni operazione.

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5. Infine la parte bassa dellUI occupata da una striscia di immagini (Filmstrip) in miniatura che visualizza il contenuto della cartella corrente sulla quale si sta lavorando.

Le Barre superiori e la Filmstrip inferiore sono uguali in ognuno dei Moduli di Adobe Photoshop Lightroom, mentre i comandi nei Pannelli Laterali variano a seconda del Modulo in cui ci si trova. La visualizzazione dellIU di Adobe Photoshop Lightroom personalizzabile in molti dettagli: Premendo ripetutamente il tasto il tasto F si pu passare dalla visualizzazione a finestra alla visualizzazione a pieno schermo e viceversa.
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CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

Premendo pi volte il tasto L si pu abbassare la luminosit di tutta lUI, eccetto quella dellimmagine o delle immagini attive, fino a far apparire questultime su schermo completamente nero, conservando per la funzionalit di tutti i comandi circostanti

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Tutti i componenti dellUI, tranne il Pannello Centrale, possono essere nascosti cliccando sul triangolino al centro del bordo esterno di ciascun elemento. In questo modo si pu liberare spazio sullo schermo per ingrandire il Pannello Centrale. Per far riapparire un elemento nascosto, e utilizzarne i comandi, sufficiente passare con il puntatore del mouse sul triangolino di cui sopra.
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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

Tutti i Pannelli laterali possono essere collassati e riaperti cliccando sul triangolino a fianco del nome del Pannello; cliccando sul triangolino tenendo premuto il tasto Alt (Option in Mac), si attiva una visualizzazione liquida dei Pannelli, con la quale, aprendone una, automaticamente vengono collassate tutte le altre. Particolarmente utile per monitor di piccole dimensioni.

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Laltezza della Filmstrip, e quindi le dimensioni delle miniature in essa contenute, pu essere modificata a piacimento trascinando con il mouse il bordo superiore della Filmstrip stessa.
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CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

La Barra di Navigazione di Adobe Photoshop Lightroom pu essere personalizzata con un comando da men. Selezionando nella Barra dei Men, Edit > Identity Plate Setup si apre una finestra di dialogo, nella quale possibile sostituire il titolo in alto a sinistra con una propria scritta o un proprio logo e anche modificare a piacimento Font e colore dei Pulsanti di navigazione sulla destra.

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Nello stesso men Edit presente il comando Preferences nel quale possibile settare diverse opzioni di default. Per ottimizzare il flusso di lavoro in Adobe Photoshop Lightroom, la prima cosa da fare settare alcune preferenze che il software eseguir di default. Si accede al pannello delle preferenze dal Men: Edit > Preferences; si apre una finestra di dialogo che presenta quattro schede:

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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

General: in questa scheda si possono definire alcune opzioni di avvio del software: - In alto troviamo due caselle Settings che attivano rispettivamente la visualizzazione dello Splash Screen e la ricerca automatica di aggiornamenti allavvio. - Nel riquadro Default Library possibile definire quale archivio Lightroom deve aprire allavvio ( possibile mantenere diverse Library e selezionare quella che serve di volta in volta) e, molto importante, sono presenti alcune opzioni per la ferquenza di back up dellarchivio. - Il riquadro Completion Sound definisce quali avvisi acustici utilizzare come avviso quando viene completata unoperazione. - Seguono alcuni pulsanti per resettare le diverse ozioni di default.

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CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

External Editors: consente di definire quali software installati sul computer utilizzare per interventi di foto-ritocco pi avanzati, specificando in quale formato aprire il file (tiff, jpeg...), in quale spazio colore e con quale profondit colore (8 - 16 bit)

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File Mangement: in questa scheda vengono definite le preferenze per limportazione delle immagini nella Library: - La prima opzione stabilisce se scaricare automaticamente le immagini quando viene rilevata una memory card nel lettore collegato al computer - Preview cache stabilisce la qualit delle immagini anteprima visulaizzate nella LIbrary; si consiglia di lasciare le impostazioni di default. - Metadata: attivando lopzione Automatically Write Chages in XMP, tutti gli interventi sulle foto verranno memorizzati in un file sidecar con estensione .xmp, utilizzabile anche da altri software, ad esempio Adobe Camera Raw e Adobe Bridge. - File Name Generation definisce come interpretare e/o correggere eventuali caratteri non consentiti presenti nel nome dei files da importare - Import Sequence Numbers permette di impostare un criterio di numerazione sequenziale per lordinamento dei files da importare.
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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

Interface: personalizza colori e fonts dellInterfaccia Utente

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CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

IMPORTARE FOTOGRAFIE IN LIGHTROOM


Possiamo ora effettuare la prima operazione con Lightroom: importare nel database qualche fotografia digitale.

In basso a destra sono presenti due pulsanti: Import ed Export; premere il tasto Import Si apre la tipica finestra di dialogo del sistema operativo per lapertura dei files (Windows Vista in figura), nella quale selezionare la cartella di immagini, o le singole immagini, che si vogliono importare nel database;

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CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

dopo aver dato la conferma, si apre la finestra di dialogo Import Photos (una delle poche di Adobe Photoshop Lightroom) che presenta una serie di opzioni:

1. File Handling: dal men a tendina possibile selezionare come importare le foto nel database:

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Import Photos at their Current Location; mantiene i files nella cartella di origine e crea solamente un riferimento allimmagine nel database. Selezionando questa opzione, se i files originali vengono spostati o cancellati, Adobe Photoshop Lightroom non sar pi in grado di gestirli. Copy Photos to a new location and Import; crea una copia dei files immagine nel database, lasciando intatti gli originali.


CAPITOLO 2 - INTEFACCIA UTENTE

Move Photos to a new location and Import; crea una copia dei files immagine nel database, cancellando gli originali. Copy Photos as Digital Negative (DNG) and Import; crea una copia dei file immagine nel database, convertendoli nel formato DNG, indipendentemente dal formato di partenza. Gli originali restano intatti.

2. Le due opzioni sotto il men File Handling consentono di scegliere come e dove copiare le foto che si stanno importando

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3. File Naming: consente di attribuire un nome alle foto importate, accoppiando, a scelta, ad un nome di fantasia, un numero progressivo, una data, il nome file, dati exif ecc secondo dei template personalizzabili

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Information to apply:

Lopzione Develop Settings consente di importare le foto con un Preset di sviluppo predefinito; se ne parler diffusamente nella descrizione del Modulo Develop lopzione Metadata attribuisce a tutte le foto importate una serie di metadati definibili dallutente o memorizzati precedentemente in un Preset, selezionabile dal men a tendina.


CAPITOLO 2 - INTERFACCIA UTENTE

Selezionando New, si apre una finestra di dialogo nella quale possibile definire tutti i metadati da inserire nel file importato. Lopzione Keywords permette di attribuire parole chiave comuni a tutte le foto che si stanno importando. Lattivazione della casella Render Standard-Sized Previews genera lanteprima dellimmagine importata secondo i parametri impostati nelle preferenze.

5. Lanteprima: scorrendo il cursore sottostante alle miniature possibile vedere il contenuto della cartella di immagini che si sta importando ed eventualmente scegliere quali foto escludere.
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Dopo avere stabilito tutti i parametri per limportazione, premere il tasto Import per avviare il processo
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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO  - MODULO LIBRARY

CAPITOLO 3 Il Modulo Library



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IL MODULO LIBRARY

Il Modulo Library rappresenta un finestra sul database di Adobe Photoshop Lightroom attraverso la quale possibile, non solo vedere, ma soprattutto gestire il suo contenuto: le fotografie digitali. Si tratta di un potente strumento di File Mangement che permette al fotografo digitale di avere sotto controllo, in ununica interfaccia, lintero archivio fotografico digitale, nel quale possibile importare ed esportare, o eliminare, immagini, classificare e raccogliere in gruppi omogenei, assegnare parole chiave e fare ricerche, effettuare semplici interventi correttivi, visualizzare e confrontare. Il tutto indipendentemente dal formato del file: raw, dng, tiff, jpeg, psd, png, gif, qualsiasi formato immagine supportato e gestito nello stesso modo; Adobe Photoshop Lightroom supera il concetto di formato e concentra lattenzione del fotografo su quello che lo scopo del suo lavoro: la fotografia.

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LINTERFACCIA UTENTE DEL MODULO LIBRARY


Terminato il processo di importazione (se ne pu seguire lo stato nellindicatore di processo in alto a sinistra), le fotografie appaiono sul Pannello Centrale come diapositive su di un piano luminoso. Le dimensioni delle miniature si possono variare selezionando lopportuna misura in basso (XS - S - M - L - XL). Le stesse miniature sono visibili nella Filmstrip; scorrendo il puntatore del mouse sulla Filmstrip la foto su cui si passa viene visualizzata anche nel Pannello Navigator in alto a sinistra. Nella parte bassa del Pannello Centrale presente una barra con varie icone e comandi per la visulalizzazione; nellordine da sinistra verso destra:

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Grid View: visualizza le foto sul Pannello Centrale come una griglia di diapositive Loupe View: visualizza una sola fotografia alla volta; si pu passare da una foto alla successiva o alla precedente con i tasti freccia Compare View: visualizza due fotografie alla volta Survey View: visualizza tutte insieme, adattandone le dimensioni, tutte le foto selezionate; per selezioni multiple usare i tasti Ctrl (Command) e Shift in abbinamento al clic del mouse Sort Direction: inverte lordine di visualizzazione delle miniature sul Pannello Centrale Sort: ordina le miniature per sequenza di importazione, data di scatto o rating assegnato

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Keyword Stamper: permette di assegnare parole chiave contemporaneamente a tutte le immagini selezionate

Rating: possibile assegnare un punteggio, o un etichetta colorata, ad ogni immagine Rotate: ogni clic del mouse ruota la foto attiva di 90 a sx o a dx Previous/Next Selection: sposta dallimmagine corrente a quella adiacente la selezione

Slideshow: visualizza le fotografie come presentazione a tutto schermo Thumbnails: ridimensiona le miniature nel pannello centrale Info: visualizza il nome File della fotografia attiva
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Cliccando sul triangolino allestrema destra si apre un men nel quale possibile selezionare quali strumenti visualizzare nella barra.



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In modalit Grid, ogni cella visualizza di default nella parte superiore alcune informazioni sulla foto in essa contenuta: numero progressivo, dimensioni in pixel, nome del File. Nella parte inferiore della cella sono presenti i comandi per ruotare o assegnare un punteggio.

La personalizzazione delle modalit di visualizzazione pu essere totale: cliccando con il tasto destro del mouse su un punto qualsiasi del Pannello Centrale e selezionando la voce View Options(oppure Ctrl/Command-J), si apre una finestra di dialogo con moltissime opzioni personalizzabili.

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I PANNELLI DI SINISTRA
1. Navigator. In questo Pannello visualizzata la fotografia attiva sul Pannello Centrale o, in alternativa, quella sulla quale posizionato il cursore del mouse nella Filmstrip. Nella parte superiore del Pannello sono presenti quattro modalit di ingrandimento della foto nel Pannello Centrale:

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Fit - adatta entrambe le dimensioni dellimmagine allo spazio disponibile Fill - adatta la dimensione verticale dellimmagine allo spazio disponibile 1:1 - visualizza la foto a pixel reali (al 100%) 3:1 - visualizza la foto al 300%

La miniatura nel Navigator rimane fissa; possibile selezionare larea da visualizzare nel Pannello Centrale trascinando il rettangolino allinterno della miniatura. Cliccando sul triangolino a sx si apre un pop up nel quale possibile selezionare ulteriori rapporti di ingrandimento: 1:4, 1:3, 1:2, 2:1, 3:1, 4:1, 8:1, 11:1



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2. Library. Questo Pannello visualizza tutto il database di Adobe Photoshop Lightroom suddiviso in tre categorie: All Photographs

mostra il numero totale di immagini nel database; cliccando su questa opzione viene visualizzato in modalit Grid tutto il contenuto del database Quick Collection unarea provvisoria del database nella quale possibile inserire temporaneamente alcune fotografie sulle cui si sta lavorando Previous Import visualizza in modalit Grid lultima sessione di Import effettuata.

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3.

Find.

Il Pannello permette di visualizzare solo le fotografie che soddisfano determinati criteri; possibile la ricerca per parola chiave o per data. la casella di controllo attiva/disattiva leffetto del filtro. i menu a tendina, a destra del nome del filtro permettono di settare il range di ricerca



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4.

Folders.

Elenca le cartelle di immagini presenti nel database e il numero di files in esse contenuto. Cliccando su una cartella, vengono visualizzate tutte le fotografie in esso contenute. Cliccando sul segno + sulla destra possibile creare una nuova cartella nella quale importare nuove fotografie. Cliccando sul meno si cancella la cartella

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5.

Collections.

Elenca le Collections presenti nel database. Una Collection una cartella virtuale, nella quale sono presenti riferimenti alle foto che fisicamente si trovano in un Folder. Mentre una foto pu essere presente fisicamente in un solo Folder, pu essere visualizzata in pi Collections tramite collegamento. Cliccando sul segno + sulla destra possibile creare una nuova Collection nella quale inserire le fotografie selezionate sul Pannello Centrale.

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6.

Keyword Tags.

Il Pannello Keywords Tags contiene lelenco di tutte le parole chiave assegnate alle fotografie presenti nella Library. Cliccando su una di esse verranno visualizzate tutte le immagini alle quali associata.

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6.

Metadata Browser.

Questo Pannello contiene lelenco di tutti i metadati EXIF e IPTC assegnati alle fotografie presenti nella Library. Cliccando su una di essi verranno visualizzate tutte le immagini alle quali associato. Per esempio possibile selezionare con un clic tutte le foto fatte con una determinata lente o scattate in determinato luogo.



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7. Nella parte bassa del pannello dei Pannelli di sinistra troviamo due pulsanti:

Import: apre la finestra di dialogo per importare le immagini nella Library, come descritto allinizio di questo capitolo Export: apre la finestra di dialogo per salvare la foto in un nuovo file immagine con le impostazioni e le regolazioni definite in Lightroom. Da notare che il file originale non viene alterato, ma rimane intatto nella Library di Adobe Photoshop Lightroom. Nella finestra Export possibile assegnare un nome diverso al file, selezionare la cartella nella quale salvarlo, decidere in quale formato grafico convertirlo, quale spazio colore assegnare, ridimensionarlo e definire una risoluzione di output e, infine, decidere se archiviarlo direttamente o aprirlo in Photoshop o altra applicazione.

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I PANNELLI DI DESTRA
1. Histogram.

Visualizza listogramma, per i canali R G B e complessivo dellimmagine attiva; mostra inoltre alcuni dati di scatto come ISO, lunghezza focale, tempo di esposizione e diaframma.

2.
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Quick Develop.

Permette di effettuare alcuni interventi correttivi di base sulla fotografia attiva. Lo scopo di questo Pannello quello di intervenire in modo approssimativo e grossolano, in quanto non consente interventi fini, ma comunque, se lo si desidera, di preparare limmagine per gli interventi pi marcati e controllati del modulo Develop. Troviamo comandi per il Bilanciamento del Bianco, la regolazione dellEsposizione e il ritaglio. Sono presenti inoltre comandi per applicare gli stessi parametri a pi immagini.

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3.

Keywording.

Mostra le parole chiave associate allimmagine attiva e consente di aggiungerne altre. Se pi immagini sono selezionate contemporaneamente, le Keywords aggiunte saranno associate a tutte le foto attive.

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4.

Metadata.

Mostra le i Metadati (EXIF e IPTC) associati allimmagine attiva e consente di aggiungerne altri. Se pi immagini sono selezionate contemporaneamente, i Metadati aggiunti saranno associati a tutte le foto attive

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CAPITOLO 4 Il Modulo Develop



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IL MODULO DEVELOP
Il Modulo Develop il cuore di Adobe Photoshop Lightroom. In esso sono concentrati tutti i comandi per lottimizzazione delle fotografie digitali con un livello di controllo pressoch totale da parte dellutente. Con i comandi del Modulo Develop si pu operare su qualsiasi tipo di file immagine, raw, tiff, jpeg, nella stessa identica maniera, con lo stesso workflow e persino contemporaneamente su files di formato diverso, con risultati che fino ad ora era possibile ottenere solo operando sui files raw. Il tutto in modo semplice ed intuitivo, a volte addirittura guidato. Con il Modulo Develop di Adobe Photoshop Lightroom diventa quasi impossibile sbagliare.

LINTERFACCIA UTENTE DEL MODULO DEVELOP

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CAPITOLO  - MODULO DEVELOP

Cliccando sul corrispondente tasto della Barra di Navigazione, si accede al Modulo Develop di Adobe Photoshop Lightroom. LInterfaccia Utente analoga a quella degli altri moduli, con un Pannello Centrale centrale, due pannelli di Palette laterali e la Filmstrip alla base. Dalla Filmstrip si pu attivare la fotografia sulla quale si intende lavorare e, sempre cliccando sulle miniature della Filmstrip si pu passare rapidamente da una foto ad unaltra. Alla base del Pannello Centrale sono presenti sulla sinistra alcune icone che determinano la modalit di visualizzazione della foto: Loupe View, visualizza la foto in modo standard Before/After, visualizza le versioni prima e dopo della foto su cui si sta lavorando, con modalit diverse, selezionabili dal men contestuale. Seguono tre strumenti di foto-ritocco:
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Crop Overlay, attiva una maschera di ritaglio e lo strumento per ruotare la foto di un determinato angolo

Cliccando sullicona Crop Overlay posta sotto il Pannello Centrale. Appare un bordo dotato di maniglie che circonda lintera foto. Se licona lucchetto aperta le maniglie possono essere trascinate indipendentemente; se invece chiusa, larea di ritaglio mantiene le proporzioni definite nel men a tendina sulla destra. Una volta definita larea di ritaglio, questa pu essere spostata trascinando limmagine sottostante e ruotata ad esempio per raddrizzare un orizzonte storto. Questa operazione pu essere fatta con il cursore presente nel riquadro oppure in modo pi preciso cliccando sullicona righello e tracciando la linea da rendere orizzontale. Tutte le operazioni fatte con questi strumenti possono essere annullate con il tasto Clear.



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Remove Red Eye, basta un clic per togliere leffetto occhi rossi da un ritratto. Lo strumento dotato di due cursori per regolare il diametro della pupilla sulla quale si interviene e la tonalit.

Remove Spots, per togliere punti neri e macchie dalla foto o clonare parti delimmagine, in modo molto semplice: sufficiente cliccare sulla zona da sostituire e trascinarla sulla zona di origine che si vuole clonare

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I PANNELLI DI SINISTRA
1. Navigator. In questo Pannello visualizzata la fotografia attiva sul Pannello Centrale. Nella parte superiore del Pannello sono presenti quattro modalit di ingrandimento della foto sul Pannello Centrale:

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Fit - adatta entrambe le dimensioni dellimmagine allo spazio disponibile Fill - adatta la dimensione verticale dellimmagine allo spazio disponibile 1:1 - visualizza la foto a pixel reali (al 100%) 3:1 - visualizza la foto al 300%

La miniatura nel Navigator rimane fissa, ed possibile selezionare larea da visualizzare nel Pannello Centrale trascinando il rettangolino allinterno della miniatura. Cliccando sul triangolino a sx si apre un pop up nel quale possibile selezionare ulteriori rapporti di ingrandimento: 1:4, 1:3, 1:2, 2:1, 3:1, 4:1, 8:1, 11:1


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2. Presets. un elenco di settaggi predefiniti; scorrendo il cursore del mouse possibile vederne leffetto sullanteprima nel Pannello Navigator. Cliccando su uno di questi Preset, le impostazioni corrispondenti vengono applicate allimmagine attiva sul Pannello Centrale. Tutte le impostazioni rimangono comunque modificabili e personalizzabili con i Pannelli di destra. Cliccando sul segno + in alto a destra possibile creare nuovi presets sulla base delle impostazioni dellimmagine corrente.

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I Preset disponibili di default sono: Antique Grayscale Cyanotype Direct Positive Grayscale Conversion Tone Curve Lightroom Default Tone Curve Linear Contrast Tone Curve Medium Contrast Tone Curve Strong Contrast

Applicano leffetto corrispondente allimmagine

Applicano una curva a S allimmagine; leffetto sovrapponibile a quello delle opzioni precedenti Zerod Visualizza limmagine come catturata dal sensore, senza alcun intervento


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3. Snapshots. Si trova sotto il Pannello Presets e consente di creare unistantanea della foto in lavorazione. Per ritornare ad uno stadio precedente, nel workflow di lavorazione, basta cliccare sulla voce corrispondente dellelenco.

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4. History. Si trova sotto il Pannello Snapshots e contiene lelenco di tutto quello che viene fatto sulla fotografia.

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5. Nella parte bassa dei Pannelli di sinistra troviamo due pulsanti:

Copy: permette di selezionare le impostazioni della foto corrente per poterle poi applicare ad altre foto con il pulsante successivo Paste: applica alla foto correntele impostazioni selezionate con il precedente pulsante Copy.

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I PANNELLI DI DESTRA

1.

Histogram.

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Il primo Pannello lIstogramma che visua-lizza in forma grafica la distribuzione di luminanza nei tre canali RGB e in scala di grigi. Diversamente dallistogramma presente nel modulo Library, questo anche uno strumento attivo in quanto permette sia di visualizzare nellimmagine nel Pannello Centrale i pixel fuori scala, attivando le caselle di controllo nella parte alta del Pannello, sia di regolare punto di nero e punto di bianco trascinando con il mouse le estremita dellistogramma stesso. Inoltre passando il cursore sullistogramma vengono evidenziate le zone che sono regolabili con i cursori sottostanti nel gruppo Basic.

2.

Basic.

Come gi detto, i comandi e gli strumenti di Adobe Photoshop Lightroom sono presentati nella sequenza standard che dovrebbe seguire un workflow efficiente ed efficace. Gli strumenti del Pannello Basic sono quindi le prime (e probabilmente le pi importanti) correzioni da applicare alle immagini digitali. Il Pannello Basic si compone di tre sotto-gruppi di strumenti:

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Bilanciamento del Bianco: possibile regolare il bilanciamento del bianco mediante il classico men a tendina con valori pre-definiti oppure agendo sui cursori Temperature e Tint, oppure campionando un grigio neutro con il contagocce. Cliccando sulla corrispondente icona e spostando il contagocce sulla foto nel Pannello Centrale, si apre una finestra di aiuto che visualizza, ingrandita, larea sottostante la punta del contagocce (5x5 px) e i valori RGB del pixel centrale. In alto sono presenti due opzioni con le quali possibile passare dallimmagine RGB ad unimmagine in scala di grigi e viceversa.

Tone: sono disponibili i cursori Exposure e Blacks, per regolare esposizione e punto di nero. Come in Camera Raw, tenendo premuto il tasto alt mentre si spostano questi due cursori, vengono evidenziati nellimmagine i pixel che vanno fuori scala, colorati secondo il canale che perde informazioni. La differenza fra i due sistemi di warning la stessa che abbiamo in Camera Raw: nel primo caso limmagine diventa nera (o bianca nel caso del cursore Blacks) e vengono evidenziati come punti colorati (del colore del canale interessato) i pixel privi di informazione; nel secondo caso limmagine rimane full color e vengono evidenziati in rosso i pixel bruciati e in blu i neri fuori scala. In questo gruppo di strumenti sono presenti anche i cursori Recovery e Fill Light che permettono di recuperare rispettivamente alte luci e ombre.

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Il pulsante Auto ottimizza in modo automatico il range tonale della foto Di seguito troviamo i cursori Brightness e Contrast. Il cursore dello strumento Brightness permette di regolare i mezzi toni, a destra per schiarire e a sinistra per scurire. Il cursore Contrast trascinato verso destra scurisce le ombre e schiarisce le luci; il contrario verso sinistra.

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Colors: in questo gruppo troviamo i cursori Vibrance e Saturation. Con questi due strumenti possibile regolare la saturazione in modo generalizzato o selettivo; lo strumento Vibrance infatti aumenta la saturazione solo in quei pixel che ne sono carenti, lasciando invariati gli altri.



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3.

Tone Curve.

Chi abituato a lavorare con le Curve di Photoshop, noter subito un diverso modo di utilizzare questo strumento; la prima cosa che appare subito evidente che non possibile aggiungere punti alla curva, trascinabili con il mouse per modificarne la forma. Gli interventi si fanno tutti ed esclusivamente con i cursori presenti in questa Palette che agiscono su un range definito dai tre puntatori (triangolino nero, grigio e bianco) posti alla base del grafico. La prima cosa da fare quindi definire su quale range di toni dovranno agire i cursori (che controllano rispettivamente Highlights, Lights, Darks e Shadows).

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In pratica i tre puntatori definiscono quali sono le ombre e le luci della foto: - sulla zona a sinistra, di colore nero, agisce il cursore Shadows - sulla zona a destra , di colore bianco, agisce il cursore Highlights - sulla zona immediatamente a destra dellarea nera agisce il cursore Darks - sulla zona immediatamente a sinistra dellarea bianca agisce il cursore Lights. Altra caratteristica dello strumento Curve in Lightroom la visualizzazione sulla curva dellarea tonale alla quale appartiene il punto che si trova correntemente sotto il cursore nella foto attiva, e la pre-visualizzazione della forma che pu assumere la curva agendo su un determinato punto, visibile scorrendo il cursore lungo la curva stessa. Sotto questi quattro cursori presente un men Point Curve che nel quale possibile selezionare una di tre curve predefinite: Linear, Medium e Strong Contrast. In alto a sinistra ci sono due controlli: - licona rettangolare Switch per attivare/disattivare il Pannello Tone Curve; utile per prevenire modifiche involontarie dopo che si trovata una corretta regolazione dellimmagine - licona circolare dello strumento TAT (Targeted Adjustement Tool); cliccando su questicona si attiva questo strumento che permette di selezionare direttamente sulla foto la gamma tonale da regolare. Cliccando in un punto dellimmagine e trascinando il cursore in direzione alto-basso, viene regolata la tonalit di tutti e solo i pixel di pari luminanza rispetto a quello selezionato.

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5.

HSL/Color.

Questo due Pannelli forniscono gli strumenti per intervenire su un singolo canale colore nellambito di una foto. Si tratta a tutti gli effetti di un Channel Mixer molto sofisticato, che opera su otto canali distinti che risulta particolarmente utile per rimuovere dominanti di colore oppure per agire sul tono della pelle in un ritratto o semplicemente per cambiare il colore di un oggetto in una foto. - I cursori Hue regolano il range di tinta di ogni singolo colore - i cursori Saturation regolano quanto intenso deve essere un colore - i cursori Luminance regolano la luminosit del colore. Tutti i cursori possono essere visualizzati in pannelli distinti o in un unico pannello cliccando sulla corrispondente opzione in alto.

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Il pannello Color offre gli stessi controlli, ordinati per colore, anzich per funzione.

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CAPITOLO  - MODULO DEVELOP

In alto a sinistra ci sono due controlli: - licona rettangolare Switch per attivare/disattivare il Pannello HSL; utile per prevenire modifiche involontarie dopo che si trovata una corretta regolazione dellimmagine - licona circolare dello strumento TAT (Targeted Adjustement Tool); cliccando su questicona si attiva questo strumento che permette di selezionare direttamente sulla foto il colore da regolare. Cliccando in un punto dellimmagine e trascinando il cursore in direzione alto-basso, viene regolata la tonalit di tutti e solo i pixel di pari colore rispetto a quello selezionato. 6. Grayscale.

Il Pannello Grayscale, permette di ottenere immaggini in bianco e nero di elevata qualit, agendo sulla luminosit di otto canali colore.

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Anche in questo pannello sono disponibili i controlli Switch e TAT.



CAPITOLO  - MODULO DEVELOP

7.

Split Toning.

In questo Pannello ci sono gli strumenti che permettono di aggiungere una tinta alle Highlights e una diversa tinta alle Shadows della nostra foto. Questo processo particolarmente utile ad esempio, dopo aver creato unimmagine in bianco e nero, per trasformarla in una immagine a due colori.

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Sia per le Highlights che per le Shadows sono presenti due cursori: Hue per definire la tinta (visibile nella barra di scorrimento del cursore) e Saturation per definire la percentuale di saturazione; naturalmente, in una foto gi convertita in bianco e nero, se il cursore Saturation rimane sullo zero, il cursore Hue non avr nessun effetto. Il cursore Balance, permette di bilanciare le due tonalit. Anche in questo pannello presente il controllo switch in alto a sinistra.



CAPITOLO  - MODULO DEVELOP

8.

Detail.

Questo Pannello diviso in due settori: Sharpening e Noise Reduction

Sharpening applica una Maschera di Contrasto la cui intensit regolabile con il cursore Amount. Nel settore Noise Reduction troviamo due cursori Luminance riduce il rumore digitale di luminanza o disturbo colore che si verifica anche in situazioni normali ed variabile da una fotocamera ad unaltra Color riduce il rumore digitale di croma, che spesso si ha quando si scatta in situazioni di scarsa luminosit e si usa un alto numero di ISO e si nota soprattutto nelle ombre Anche in questo pannello presente il controllo switch in alto a sinistra. 9. Lens Corrections. Nel Pannello Lens Corrections sono presenti gli strumenti per ridurre il fenomeno dell Aberrazione Cromatica (cursori Red/Cyan e Blue/ Yellow) che aiutano a correggere il fastidioso bordo colorato ben noto ai fotografi digitali, e i cursori per controllare la vignettatura (Amount e Midpoint). Anche in questo pannello presente il controllo switch in alto a sinistra.
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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom

CAPITOLO  - MODULO DEVELOP

10. Camera Calibration. Questo Pannello analogo alla scheda Calibra di Camera Raw e fornisce gli strumenti per regolare eventuali dominanti congenite della fotocamera. Sono presenti un cursore Tint (per togliere eventuali dominanti nelle ombre) e tre coppie di cursori Hue e Saturation per i tre canali Red, Green, Blue. Anche in questo pannello presente il controllo switch in alto a sinistra.

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11. Alla base dei Pannelli di destra si trovano due pulsanti: Previous: applica allimmagine corrente le regolazioni della foto immediatamente precedente Reset: annulla tutto e riporta la foto alle condizioni iniziali.

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

CAPITOLO 5 Il Modulo Slideshow

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

IL MODULO SLIDESHOW
Il Modulo Slideshow uno strumento che consente al fotografo digitale di costruire, rapidamente e con estrema semplicit, presentazioni delle proprie fotografie, in formato Adobe PDF, per mostrare il proprio lavoro sul monitor di un computer, consegnare dei provini digitali ai propri clienti su CD/DVD o, perch no, stampare provini o flyers dimostrativi senza perdere tempo e in modo semplice ed economico.

LINTERFACCIA UTENTE DEL MODULO SLIDESHOW


Una volta selezionate, nella Library, le fotografie da inserire nella presentazione si accede al Modulo Slideshow cliccando sul corrispondente pulsante nella barra di Navigazione in alto a destra. Prima di accedere al Modulo Slideshow pu essere conveniente creare, con le foto selezionate, una Collection, in modo tale da poterle riavere immediatamente a disposizione in successive sessioni di lavoro

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

Anche nel Modulo Slideshow i Pannelli di sinistra consentono interventi veloci e predefiniti, mentre i Pannelli di destra contengono i comandi per le impostazioni manuali e le regolazioni fini. Nellarea centrale, il Pannello Centrale, viene mostrata unanteprima interattiva della presentazione che si sta costruendo. In essa possibile, trascinando le guide con il mouse, ridimensionare limmagine o cambiare e ricollocare il testo descrittivo.

I PANNELLI DI SINISTRA
1. Preview. In questo Pannello viene visualizzata lanteprima della presentazione in lavorazione ed strettamente collegata al pannello successivo.

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2.

Template Browser.

Qui troviamo un elenco di formati di presentazione predefiniti; scorrendo il cursore del mouse sullelenco, nel Pannello Preview viene mostrata in tempo reale lanteprima del risultato. Cliccando su uno dei template disponibili, esso viene immediatamente applicato alle foto selezionate e viene creata automaticamente la presentazione. Tutte le impostazioni rimangono comunque modificabili e personalizzabili con i Pannelli di destra. I template disponibili di default sono:

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

Caption and rating: visualizza le foto mostrando il nome dello Shoot o della Collection a cui appartengono ed eventuale punteggio assegnato Crop to fill: presenta le foto ingrandendole e tagliandole in modo da riempire completamente larea di visualizzazione Default: mostra il nome del file Exif Metadata: visualizza le foto accompagnate dai relativi dati exif.
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Widescreen: adatta le foto per una presentazione su schermo formato 16:9

3. Nella parte bassa dei Pannelli di sinistra troviamo due pulsanti: Add: aggiunge allelenco un nuovo Template creato usando le impostazioni correnti; definite le impostazioni per una presentazione, sufficiente creare un nuovo Template per poterle riprodurre successivamente e ottenere nuove presentazioni con un solo clic. Remove: cancella dallelenco il Template selezionato.

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

I PANNELLI DI DESTRA
1. Options.

Contiene i comandi per determinare laspetto generale della presentazione: Zoom to fill frame: riempie lo spazio disponibile adattando laltezza della foto allaltezza della cornice Stroke Border: aggiunge un bordo di un pixel allimmagine; il colore pu essere scelto cliccando sul color picker sulla destra Cast Shadow: consente di aggiungere unombra dietro limmagine, per dare un senso di tridimensionalit alla presentazione; sono disponibili alcuni controlli per regolare lopacit, loffset, il raggio e langolo dellombra proiettata

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2.

Layout.

Permette di definire, in pixel, la distanza della foto dai bordi della presentazione e, di conseguenza, le dimensioni dellimmagine. Lo stesso risultato si pu ottenere trascinando con il mouse le guide sul Pannello Centrale

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

3.

Overlays.

Attiva o disattiva la presenza, nella presenta-zione, di testo sovrapposto alle immagini. Da questo Pannello possibile anche inserire nella presentazione: - un logo come quello definito per la Identity Plate - il punteggio assegnato alla foto - un testo

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

4.

Backdrop.

Controlla le impostazioni dello sfondo della presentazione: Color wash: inserisce nello sfondo un gradiente colorato (il colore selezionabile con il color picker sulla destra) del quale possibile determinare opacit e angolo

Background image: inserisce nello sfondo unimmagine selezionabile fra quelle presenti nella Filmstrip e se ne pu regolare lopacit Background color: riempie lo sfondo con un colore pieno selezionabile con il color picker sulla destra
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5.

Playback.

Determina le impostazioni di riproduzione della presentazione: Soundtrack: permette di selezionare un sottofondo musicale (file audio) per accompagnare la presentazione

Slide Duration: definisce la durata in secondi dellimmagine e del passaggio da una foto alla successiva Random order: mostra le fotografie in ordine casuale

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CAPITOLO  - MODULO SLIDESHOW

6. Nella parte bassa dei Pannelli di destra troviamo due pulsanti: Export...: salva la presentazione come File PDF. Si apre una finestra di dialogo nella quale possibile definire nome e percorso del file e le dimensioni e la qualit delle slides.

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Play: mostra la presentazione a pieno schermo.

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO  - MODULO PRINT

CAPITOLO 6 Il Modulo Print



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CAPITOLO  - MODULO PRINT

IL MODULO PRINT
Il Modulo Print di Adobe Photoshop Lightroom linterfaccia di stampa pi completa attualmente disponibile in un software di photo-editing. In un unico ambiente possibile gestire lay out, profili e driver di stampa in maniera semplice ed intuitiva.

LINTERFACCIA UTENTE DEL MODULO PRINT


Una volta selezionate, nella Library, le fotografie da stampare si accede al Modulo Print cliccando sul corrispondente pulsante nella barra di Navigazione in alto a destra. Prima di accedere al Modulo Print pu essere conveniente creare, con le foto selezionate, una Collection, in modo tale da poterle riavere immediatamente a disposizione in successive sessioni di lavoro. Anche nel Modulo Print i Pannelli di sinistra consentono interventi veloci e predefiniti, mentre i Pannelli di destra contengono i comandi per le impostazioni manuali e le regolazioni fini. Nellarea centrale, il Pannello Centrale, viene mostrata unanteprima interattiva della sessione di stampa che si sta preparando.
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CAPITOLO  - MODULO PRINT

I PANNELLI DI SINISTRA
1. Preview.

In questo Pannello viene visualizzata lanteprima del formato di stampa in lavorazione ed strettamente collegata al Successivo Pannello

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2.

Template Browser.

Qui troviamo un elenco di formati di stampa predefiniti; scorrendo il cursore del mouse sullelenco, nel Pannello Preview viene mostrata in tempo reale lanteprima del risultato. Cliccando su uno dei template disponibili, esso viene immediatamente applicato alle foto selezionate e viene creato automaticamente il layout di stampa. Tutte le impostazioni rimangono comunque modificabili e personalizzabili con i Pannelli di destra. I template disponibili di default sono:



CAPITOLO  - MODULO PRINT

2 x 2 Cells: dispone le foto sulla pagina di stampa in una griglia di 2 x 2 celle 4 Wide: dispone le foto sulla pagina di stampa in 4 celle sovrapposte verticalmente, ritagliando limmagine secondo le dimensioni della cella 4 x 5 Contact sheet: crea provini a contatto disponendo le foto sulla pagina di stampa in una griglia di 4 x 5 celle 5 x 8 Contact sheet: crea provini a contatto disponendo le foto sulla pagina di stampa in una griglia di 5 x 8 celle Fine Art Mat: ottimizza le fotografie per la stampa Fine Art su carta matte Maximize size: imposta la stampa in modo tale che limmagine copra il pi possibile la pagina Maximize size centered: come sopra, centrando limmagine nella pagina

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CAPITOLO  - MODULO PRINT

3. Nella parte bassa del pannello delle Palette di sinistra troviamo due pulsanti: Add: aggiunge allelenco un nuovo Template creato usando le impostazioni correnti; definite le impostazioni per una stampa, sufficiente creare un nuovo Template per poterle riprodurre successivamente e ottenere nuove stampe con le stesse impostazioni con un solo clic. Remove: cancella dallelenco il Template selezionato.

I PANNELLI DI DESTRA
1.
Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom

Image Settings.

Contiene i comandi per determinare laspetto generale della stampa: Zoom to fill frame: riempie lo spazio disponibile adattando laltezza delle foto allaltezza delle celle definite nella pagina di stampa Auto-Rotate to fill: ruota le foto per adattarle alla forma delle celle Repeat one photo per page: stampa una sola foto per pagina, riempiendo con la stessa foto tutte le celle definite nella pagina Stroke Border: Disegna un bordo sullastampa. Puo essere definita la dimensione in pixel e il colore



CAPITOLO  - MODULO PRINT

2.

Page Layout.

Permette di definire numero, dimensioni, spaziatura e margini delle celle sulla pagina di stampa. Lo stesso risultato si pu ottenere trascinando con il mouse le guide sul Pannello Centrale

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CAPITOLO  - MODULO PRINT

3.

Overlays.

Attiva o disattiva la presenza, nella stampa, di testo relativo alle immagini. Da questa Palette possibile selezionare quali informazioni stampare da una lista predefinita di dati EXIF/IPTC, inserire un bordo, il numero di pagina e altre informazioni relative alle modalit di stampa

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CAPITOLO  - MODULO PRINT

4.

Print Job.

Consente di definire la risoluzione di stampa, la stampante e la gestione del colore

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5. Nella parte bassa dei Pannelli di destra troviamo due pulsanti: 3 Page Setup: apre le impostazioni di stampa del driver della stampante 4 Print: avvia la stampa.

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Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO 7 - MODULO WEB

CAPITOLO 7 Il Modulo Web



Paolo Castagnini - Digital Photography Workflow con Adobe Photoshop Lightroom CAPITOLO 7 - MODULO WEB



CAPITOLO 7 - MODULO WEB

IL MODULO WEB
Il Modulo Web di Adobe Photoshop Lightroom consente al fotografo digitale di produrre web photo-galleries delle proprie fotografie, senza la necessit di conoscere il linguaggio FLASH o HTML, n di avere a disposizione software dedicati. Con pochi clic, senza uscire dallambiente Lightroom, possibile realizzare e caricare su server ftp photo-galleries di ottima qualit per presentare il proprio lavoro sul web, ad esempio in un sito personale oppure in un area riservata per la visione da parte di un cliente.

LINTERFACCIA UTENTE DEL MODULO WEB


Una volta selezionate, nella Library, le fotografie da inserire nella photo-gallery si accede al Modulo Web cliccando sul corrispondente pulsante nella barra di Navigazione in alto a destra. Prima di accedere al Modulo Web pu essere conveniente creare, con le foto selezionate, una Collection, in modo tale da poterle riavere immediatamente a disposizione in successive sessioni di lavoro. Anche nel Modulo Web i Pannelli di sinistra consentono interventi veloci e predefiniti, mentre i Pannelli di destra contengono i comandi per le impostazioni manuali e le regolazioni fini. Nellarea centrale, il Pannello Centrale, viene mostrata unanteprima interattiva della photo-gallery che si sta costruendo.

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CAPITOLO 7 - MODULO WEB

I PANNELLI DI SINISTRA
1. Preview. In questo Pannello viene visualizzata lanteprima della photo-gallery in lavorazione ed strettamente collegato al successivo Pannello.

2.

Template Browser.

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Qui troviamo un elenco di formati predefiniti; scorrendo il cursore del mouse sullelenco, nel Pannello Preview viene mostrata in tempo reale lanteprima del risultato. Cliccando su uno dei Template disponibili, esso viene immediatamente applicato alle foto selezionate e viene creata automaticamente la photo-gallery. Tutte le impostazioni rimangono comunque modificabili e personalizzabili con i Pannelli di destra.



CAPITOLO 7 - MODULO WEB

3. Nella parte bassa dei Pannelli di sinistra troviamo due pulsanti: Add: aggiunge allelenco un nuovo Preset creato usando le impostazioni correnti; definite le impostazioni per una photogallery, sufficiente creare un nuovo Preset per poterle riprodurre successivamente e ottenere nuove presentazioni con un solo clic. Remove: cancella dallelenco il Preset selezionato.

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CAPITOLO 7 - MODULO WEB

I PANNELLI DI DESTRA
1. Gallery. E possibile scegliere fra stili predefiniti, comunque modificabili, di photo-galleries Flash o Html

2.

Labels.

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In questo Pannello possibile definire il testo comune che accompagna le immagini, ad esempio titolo, sito web, email ecc.

3. Color ette.

Pal-

In questo Pannello possibile definire il colore per ciascuno dei componenti della gallery: sfondo, testo ecc.



CAPITOLO 7 - MODULO WEB

4.

Appearance.

Permette di definire il lay out, la presenza di un logo /Identity Plate) nella gallery e un eventuale link ad un sito web.

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4. Output tings.

set-

Definisce la qualit delle immagini di preview nella gallery e consente di scrivere un watermark sulle foto 5. Nella parte bassa dei Pannelli di destra troviamo due pulsanti: Export: salva la photo-gallery in una cartella sullhard disk Upload: carica la photo-gallery sul server ftp definito



Copyright 2007 - Paolo Castagnini ACE - Adobe Certified Expert per Photoshop

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