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1 Le notizie sulla vita del Balbi vengono attinte da P. Salvatore Addeo delle Scuole Pie, che ha scritto
Ricordi di un Vecchio Pittore . Firenze 1894.
2 Libro della Procura di Casa 1850-57: Il di 29 Ottobre 1854 dato a Filippo Balbi nella sua venuta in
Certosa per osservare la volta della Chiesa scudi 6 .
3 A d 16 Febbr&o (1856) per pasta regalata al Sig. Filippo Balbi per ordine del Priore scudi 3.20 . I
Certosini facevano i maccheroni in casa sin dal sec. XVII. Ecco una testimonianza: A d (8 Aprile
1694) per accomodatura della forma di rame per fare li maccheroni giulij sei (Lib. 1632-1694), e
finalmente dal 1857 al 1865 lavora con sorprendente dinamismo, A d 30 Settembre (1857) al Pittore
Filippo Balbi in conto di lavori come di scrittura di contratto e da nota scudi 700 (Libro citato)..
Acta - Congressus Historiae Pharmaciae 2001
La farmacia nata spontanea per i bisogni del monastero lontano
da ogni centro abitato. Si tenga presente che la strada attuale che da
Collepardo, in Provincia di Frosinone, porta alla Certosa, stata
aperta alcuni anni dopo lultima guerra mondiale e che non ci sono
strade consolari e non sono mai esistite necessit di assistere
viandanti e viaggiatori, anche e perch il territorio della Certosa non
era a confine dei regni dellepoca.
La farmacia attuale stata sopraelevata sullantica a piano terra
preesistente sin dal lontano XII secolo,4 e consta, allepoca di Filippo
Balbi, di quattro ambienti ben distinti del primo piano , a cui si
accede da una breve scalinata ed un portico ballatoio ad uso
esclusivo della spezieria.
Il progetto fu realizzato circa un secolo prima negli anni 1763-70.
I Certosini posero sempre molta cura nel mantenimento e
nellefficienza della farmacia.
Al culmine della breve scala Filippo Balbi inizia col presentarci
la sua ultima (1874) opera in Certosa, corrosa dal tempo, e
dallincuria degli uomini: al piano della loggia con portico, nella
parete centrale domina lImmacolata Concezione, ritoccata da un
restauratore poco capace; il bozzetto originale stato rubato nel
Maggio del 1974 come molte altre cose che sono state, nel tempo,
sottratte in vario modo dal patrimonio della Certosa.
Dal ballatoio locchio spazia sul giardino, diviso in aiuole nelle
quali predomina il bosso, modellato in piacevoli e capricciose forme:
una volta era lorto botanico, ove il farmacista coltivava erbe e piante
medicinali.
Entrando ci accoglie il primo degli ambienti: il corridoio, sulla
parete il pittore presenta una scena idilliaca: tre bimbi si dilettano a
fare bolle di sapone, svolgendo ognuno il suo compito particolare.
Al centro della volta del corridoio attira lo sguardo un putto
nellatto di versare dei confetti da un barattolo di cristallo che tiene
capovolto fra le mani.
Dopo la porta che introduce nella sala grande, lartista dipinge
una spassosa caricatura: due signori sincontrano: luno domanda
allaltro: Perdona, lei o suo fratello? -cos si legge nella
didascalia- e luomo ricco e panciuto, che guarda dallalto in basso il
povero gibboso, con atteggiamento comico ed annullato dalla
4 come risulta da una pianta disegnata il 22 maggio 1662 con diverse didascalie, concernenti la futura
costruzione.
Gabriele Gabrielli, Wladimiro Greco
miseria, risponde con un sorriso ironico sulle labbra: Sono mio
fratello . Egli rappresenta legoista, il cui fratello il proprio Io.
La cicogna ed il pellicano, accanto, integrano efficacemente il
significato: la cicogna attende dal pellicano qualche pesce, ma non
lottiene, nonostante che il suo gozzo sia rigurgitante di pesci, altra
efficace rappresentazione dellegoismo personificato.
Sulla porticina, il Balbi, ci presenta un fanciullo e ci racconta che
a lui molto caro e che gli prestava dei piccoli servizi a Forio,
nellisola dIschia, povero, scalzo, ma sorridente.
Sulla parete di fondo dipinge una pianta di limone e una di
arancio creando un viridarium insieme alla gran palma che,
discostandosi dalla parete, stende maestosa i suoi rami, e fa
simmetria con le altre piante egualmente ivi dipinte, cos dice il
Balbi stesso a P. Addeo che stato il suo biografo ufficiale.
Unaltra bizzarria del Balbi il mitico Abante, mutato da
Demetra in geco, raffigurato sul petto del personaggio, dove propone
un giuoco geometrico enigmistico, un quadrato magico, costituito da
parole bifronti in modo che esse si leggono quattro volte nei vari
sensi. E un giuoco antico e scolpito anche su lapidi che risalgono
allepoca romana, la cui interpretazione rimane ancora oscura,
tuttavia, secondo lartista certa la conclusione della sua bizzarria
ed egli stesso dipinge in basso la frase esplicativa: Ma il cambiar di
natura impresa troppo dura.
Negli armadi del corridoio, dopo langolo in fondo di destra, sono
sistemate tante scatole in legno di faggio, destinate a contenere varie
erbe medicinali opera di Giovanni Maria Arcaro, 5 contenitori molto
rari e pregevolmente conservati
Subito dopo la soglia del corridoio a destra il visitatore invitato
ad entrare nel salottino di attesa, riservato una volta ai clienti o agli
ospiti.
E il famoso salottino del Balbi: egli stesso ce lo descrive:
5 Nel libro di amministrazione (1671-1673) si legge: A d 19 Maggio (1672) per 100 scatole per la
Speziaria pagati a Mro, Giovanni Maria Arcaro scudi cinque .
Acta - Congressus Historiae Pharmaciae 2001
dipinto in fondo al salottino e che ti viene incontro sorridendo
come persona viva. Egli si chiamava Fra Benedetto
Ricciardi.6