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ARCHITETTURA RAZIONALISTA IN ITALIA decumano), alla cui intersezione erano posti gli

edifici di maggiore rappresentanza.


Per razionalismo italiano si intende quella Altro intervento urbanistico di rilievo a scala
corrente architettonica che si sviluppata urbana, il progetto dell'E.42 di Roma, per il quale
negli anni 20 e anni 30 del XX secolo in era prevista la realizzazione di un complesso di
collegamento con il Movimento musei, monumenti e palazzi, destinati da Mussolini
Moderno internazionale, seguendo i principi a concretizzare il suo progetto di espansione
del funzionalismo. dell'Urbe lungo il fiume Tevere fino alle rive del Mar
Il suo successo deriv dalla volont di realizzare Tirreno, ed alla formazione della cosiddetta Terza
un'arte libera, utile e funzionale ai bisogni Roma.
dell'uomo. Tema distintivo rimase sempre Il sogno dell'E.42 rimase in parte irrealizzato a
l'osservanza della corrispondenza tra forma e causa dell'entrata in guerra nel 1942: l'Esposizione
funzione, l'utilizzo prevalente delle moderne Universale, organizzata da Piacentini, doveva
tecnologie, l'abolizione del decorativismo e lo presentare all'Europa l'espansione di Roma, per
studio e la ricerca della standardizzazione. Anche assicurare perennit al regime e, a tal fine, il
per il fascismo, la cultura politica predominante in complesso si caratterizza per forme espressive
quel momento storico in Italia, l'architettura doveva legate all'arcaismo e alla metafisica, strutturato
connotarsi di utilit sociale e fu, per tramite volumi prismatici rivestiti in marmo,
questo, particolarmente incentivata rispetto alle travertino e tufo.
altre arti. Il progetto dell'E.42, nonostante il suo carattere
E per quanto non ci fosse una vera e propria arte innovativo e post-futuristico, segna per il
fascista e le autorit tendessero a coinvolgere momento di declino dell'architettura Razionalista: la
professionisti e architetti con allettanti progetti spinta a creare una civilt moderna si scontra con
finalizzati all'acquisizione del consenso politico, si l'esigenza di giustificare questa stessa civilt
giunse lo stesso all'idea di un'architettura unitaria di attraverso un richiamo alle glorie dell'impero
stato. romano, generando diverse fazioni anche
Si arriv ad osservare, uniformemente su tutto il all'interno dei razionalisti stessi, evidenziando tutte
territorio nazionale, alcuni fondamentali valori le debolezze di un movimento nato con un forte
estetici. Le strutture architettoniche dovevano carico rifondatore ma trasformatosi
essere lineari, sobrie e insieme monumentali e ci fu nell'espressione architettonica di un regime
anche un esplicito richiamo alla classicit condannato al declino.
rinascimentale, nel tentativo di perpetuare una "
ideale continuit tra passato e presente".
Il successo del Razionalismo dovuto ad una
duplice ragione: da una parte rispecchiava i canoni
estetici richiesti dal movimento fascista, che
ambiva ad un recupero della monumentalit
classica dell'antica Roma; dall'altra coincise con le
ambizioni di molti giovani architetti italiani che si
erano formati alla scuola del Bauhaus, entusiasti
delle promesse di rinnovamento e libert artistica
che, tanto il pensiero razionalista, quanto la
giovane ideologia fascista, sembravano garantire,
aderendo con impegno e convinzione ai progetti
del regime.
Alla base vi era il rifiuto degli aspetti pi
monotoni delle tradizioni e la voglia di
cambiamento verso la modernit, unite all'uso delle
nuove tecnologie. Tutto ci fece maturare la fiducia
nell'emancipazione del paese che sembrava in
grado, ormai, di poter raggiungere anche
economicamente una posizione paritaria con le
altre grandi nazioni europee.
Il movimento Razionalista si fece strada grazie ai
giovani del "Gruppo 7", di cui facevano parte
Terragni, Pollini, Figini, Frette, Larco, Rava e
Libera, i quali, in una serie di pubblicazioni,
enunciarono i principi della classicit ed i valori
della cultura mediterranea che erano alla base
dell'originalit del movimento; obiettivo era
recuperare tutti gli aspetti positivi del passato ed
agire su di essi per selezione, perfezionandoli,
come dichiarato da Le Corbusier, lavorando prima
di tutto sulla casa, rinunciando all'individualit per
trarre la propria forza dallo spessore della storia.
Passo successivo la fondazione del MIAR
(Movimento Italiano per l'Architettura Razionale)
nel 1931, da parte di Adalberto Libera e Gaetano
Minnucci, che prevedeva l'impiego di forme
architettoniche semplici, sobrie, richiamanti lo stile
militare ed in grado di esaltare il regime fascista
ormai consolidato al potere.
Fra le figure sopra citate emerge tra tutte quella di
Giuseppe Terragni, il quale apprende rapidamente
la lezione di Le Corbusier, Gropius e Mies, e le cui
opere sono espressione di un'architettura solida e
semplice, che si concretizza nella realizzazione de
La Casa del Fascio di Como del 1932-36; lo stesso
Zevi la definisce il "capolavoro del razionalismo
Italiano", per quel suo volume puro disegnato
sulla sezione aurea, che possiede un solido
impianto e consistenza quasi "classica". Alta
esattamente la met della sua larghezza, rivelava
esternamente la logica della sua struttura trabeata;
su ogni lato, sia la finestratura che il rivestimento,
erano trattati in modo tale da rispecchiare la
distribuzione e interna, secondo una stretta logica
di corrispondenze tra interno ed esterno.
L'edificio trattato come se fosse una forma
spaziale autonoma, senza alcun particolare
orientamento, ma al tempo stesso tettonica,
meticolosa e monumentale, conferitogli anche
grazie dal leggero rialzo tramite un basamento, in
analogia ai templi dell'antichit classica.
Oggetto dell'architettura Razionalista,
coerentemente al programma politico del regime
fascista, la pianificazione di intere citt: ne sono
un esempio le citt di fondazione come Sabaudia,
Littoria, Carbonia e Pontinia, collocate nell'area
bonificata dell'Agro Pontino e strutturate secondo lo
schema dell'antico "castrum" di origine romana,
sulla base di due assi principali (il cardo e il

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