Dh 'n-Nn l'Egiziano
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Il suo nome completo era Ab 'l-Fayd Thawbn ibn Ibrhm Dh 'n-Nn alIkhmm al-Misr. Quello di Dh 'n-Nn un soprannome che deriva dal soprannome
coranico del profeta Giona (in arabo Ynus), che significa Quello del pesce [Cor.,
XXI:87].
Nacque a Ikhmm, citt sita nell'alto Egitto (a 460 chilometri dal Cairo) verso il
155/771 (la data incerta), da padre Nubiano (Nb); mor di malattia a Gizeh, sulla
riva sinistra del Nilo, di fronte al Cairo, nell'anno 245/860.
La notte della sua morte sessanta persone videro in sogno il Profeta [la Grazia e la
Pace divine siano su di lui] che disse: L'amico di Dio, Dh 'n-Nn al-Misr, arriva;
andiamo ad incontrarlo.
Fu uno dei primi sf ad essere inquisito per le sue dottrine e per i suoi metodi:
temporaneamente incarcerato, venne poi liberato, addirittura con onorificenza.
Sebbene gli vengano attribuite alcune opere d'alchimia e di scienze delle lettere,
opere conservatesi fino ai giorni nostri, conviene considerare come sospetta
l'affermazione secondo la quale Dh 'n-Nn si sarebbe dedicato all'alchimia.
E' certamente a lui, invece, che si deve la prima classificazione (la prima in Egitto
secondo Sulm, citato da Ibn al-Jawwz) degli stati e delle stazioni (tartb al-ahwl wa
'l-maqmt ahl al-walya), classificazione che ripresa, modificata e perfezionata,
divenuta classica nel sufismo.
Fu anche il primo a trascrivere i ritratti dei santi e delle sante che aveva
incontrato nel periodo dei suoi molteplici spostamenti di pellegrino (sayyh), da
Kairawn a Thert, e dallo Yemen alla Siria del nord. Nel far questo, eccelse a tal punto
da indurre Ibn `Arab a scrivere che egli era il pi grande letterato (adb) della sua
epoca, ed con eloquenza che egli sapeva parlare della conoscenza spirituale
(ma`rifa) e descrivere i musulmani votati alla spiritualit. Ci indusse lo Shaykh alakbar a dedicargli un'intera biografia (intitolata l'Astro eclatante dei titoli di gloria di
Dh 'n-Nn l'Egiziano), perch durante le sue peregrinazioni si trov in presenza del
pi alto numeri di santi di Dio (awliy' Allh); questa biografia costituisce di per s un
ennesimo titolo di gloria.
Sempre qui, nel capitolo intitolato I suoi meriti eminenti e la sua perfezione, Ibn
cArab scrive: Dh 'n-Nn - che Dio gli usi Misericordia! - ricercava con fervore la
compagnia dei santi e moltiplicava le pie peregrinazioni. Era un sapiente (in materie
religiose) ed un uomo dalla piet scrupolosa (war`).
Secondo Hujwir egli viaggiava sul sentiero del biasimo (malma), affermazione
che, ripresa due secoli dopo anche da `Attr nella sua Tadhkira al-awliy', a volte pare
confermata da qualcosa che trapela dai suoi detti, come quello secondo cui Non
sincero nel suo amore, colui che mostra agli altri il proprio amore per il suo Signore.
Ed proprio l'amore di Dio che egli pose fra le tappe essenziali del percorso
iniziatico: L'amore ardente (shawq) il pi elevato degli stadi (darajt) e delle
stazioni (maqmt). Quando il servo vi perviene, trova che la morte tarda a venire,
per quanto egli desidera l'incontro e la visione del suo Signore.
Sappiamo che presso di lui il sam` assunse una grande importanza. A tale
proposito riportiamo un suo famoso detto: La musica un'influenza divina che stimola
il cuore alla ricerca di Dio (haqq); coloro che l'ascoltano spiritualmente raggiungono
Dio (tahaqqaq), coloro che l'ascoltano sensualmente cadono nella miscredenza (o:
nell'eresia, tazandaq).
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Tutti gli uomini sono morti, eccetto quelli che sanno; e quelli che sanno
pure sono morti, eccetto quelli che praticano; e quelli che praticano sono tutti
ingannati, eccetto quelli che agiscono con sincerit d'intenti; e quelli che sono
sinceri si trovano tutti in grave pericolo.
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OPERE CONSULTATE
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H. Corbin, En islam iranien, Gallimard, 4 voll., 1971, vol. III, pp. 74-75.
E. Dermenghem, Vies des saints musulmans, Sindbad, 1983, pp. 79-113.
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Ibn `Arab, Vie merveilleuse de Dh-l-Nn l'Egyptien, Sindbad, Paris, 1988, pp. 11-53.
[Il testo fondamentale sull'argomento]
Kalbdh, Trait de soufisme, Sindbad, Paris, 1981, p. 203.
Qushayr, Principles of sufism, Mizan Press, Berkeley, 1990, p. 211.
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Sha`rn, Vite e detti di santi musulmani, UTET, Torino, 1979, pp. 118-120 e 146.
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