Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Nella terapia endovenosa le soluzioni e i farmaci vengono iniettati in una vena e introdotti ,
cosi, direttamente nel circolo ematico.
E indicata nei seguenti casi:
e lo stato nutrizionale
Viene utilizzata a scopi diagnostici come ad esempio lintroduzione di mezi di contrasto
Obiettivi
'
'
Somministrare farmaci
'
Fornire nutrienti
'
Vantaggi
Svantaggi
Complicanze biologiche
-
Reazioni allergiche
-
Embolie
-
Causate dallentrata attraverso una via endovenosa di un coagolo di sangue , una massa solida o
una bolla daria creando un ostruzione del vaso;
4. IPERTONICHE
GLUCOSATE
Il rapidissimo metabolismo del glucosio fa si che , una volta assimilato , tale soluzione si
comporti come acqua libera nell organismo andandosi a suddividere nei vari comparti in
modo proporzionale alla loro dimensione, lasciando di conseguenza una piccollissima
percentuale di liquido nei vasi. Per questo motivo la soluzione glucosata al 5% da
sconsigliare fortemente nella gestione dei traumi, in quanto oltre a non aiutarci nel
ripristinare una volemia adatta , pu causare edema interstiziale ed intracellulare.
CRISTALOIDI
Sciogliendo i cristalli, come i sali e gli zuccheri, in acqua si creano i cristalloidi. Non contengono proteine
e altri soluti ad alto peso molecolare, rimangono nello spazio intravascolare solo per un breve periodo
prima di diffondersi attraverso la parete dei capillari nei tessuti. A causa di questa azione necessario
somministrare 3 litri di soluzione cristalloide per ogni litro di perdita di sangue.
Sono esempi di soluzioni cristalloidi: la soluzione fisiologica, il ringer lattato e il destrosio.
Il fluido pi communemente usato tra le sostanze cristalloidi certamente la normale
soluzione salina ( o saluzione fisiologica), una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% di
concentrazione, isotonica con la concentrazione del sangue che viene spesso utilizzata per
rimpiazzare grandi quantit di liquidi perse dal paziente.
COLLOIDI
Soluzioni che facilitano il mantenimento di unalta pressione colloide osmotica del sangue.
Sono soluzioni colloidali:
Albumina : utillizzata nel momento in cui necessaria lespansione di volume ed il
mantenimento della portata : shock, ipotensione acuta da perdita di sangue intero, plasma o
liquidi, emorragie , ustioni, interventi chirurgici maggiori, traumi o in situazioni croniche
come cirrosi epatica in fase avanzata, sindrome nefrosica, denutrizione nelle quali la
concentrazione dell albumina bassa.
Destrani: polimeri di glucosio polidipersi con elevato potere oncotico, utilizzati anche per
diminuire la viscosit ematica.
Gelatine: sono polipeptidi dispersi utilizzati per lo shock ipovolemico.
IPERTONICHE
LE soluzioni ipertoniche , come ad esempio la NaCl 7,5% +DESTRANO 70- HSD, sono
particolari soluzione che grazie alla loro concentrazione praticano una mobilizzazione
immediata di liquidi endogeni secondo un gradiene osmotico dal compartimento intracellulare
ed interstziale verso quello intravascolare.
Quando linfermiere pianifica lo schema terapeutico nelle 24 ore deve considerare alcuni criteri :
-
soluzioni;
soluzioni nutrizionali in parallelo o nutrizione parenterale periferica;
effetti attesi e possibili effetti avversi ;
volume totale da infondere nelle 24 ore,
distribuzione della terapia infusionale nelle 24 o 12 ore
Problematiche di dosaggio
A volte necessario fare dei calcoli per prendere il quantitativo giusto di farmaco:
ad esempio
-
concentrazione 50 mg / 10 ml ;
ogni ml di farmaco contiene 5 mg di principio attivo quindi
35: 5 = 7 bisogna prelevare 7 ml di farmaco oppure
Esempio 2:
bisogna somministrare al paziente 1/ 3 di un farmaco con concetrazione 20 mg/ 2 ml;
per poter prelevare 1/ 3 di farmaco bisogna diluirlo ad una concentrazione tale da potere
Modalita di somministrazione
I.
II.
III.
Infusione continua
Infusione intermitente
LINIEZIONE DIRETTA
I.
Infusione continua
Prevede che il farmaco prescritto venga diluito in una soluzione in diverse quantit in
relazione alle caratteristiche chimiche del preparato e in considerazione delle condizioni cliniche
del paziente.
Pu essere effettuata con sistemi infusionali a caduta, con sistemi elastomeri, pompe
siringa , pompe elettroniche volumetriche.
Vantaggi:
= Questo tipo di infusione permette di manetenere constanti i livelli terapeutici dei farmaci
utilizzati
= Ridotti rischi di infezione poich si devono toccare meno spesso i deflussori e gli accessi venosi
del paziente .
Svantaggi :
=Vengono ostacolate le normali attivit quotidiane della persona
= E necessario un attento monitoraggio della velocit di infusione
=Aumentato rischio di flebiti e di irritazioni vascolari
II.
Infuzione intermittente
I farmaci o le soluzioni vengono somministrati per brevi periodi distanziati nel tempo.
Si ricorre a questo tipo di infusione quando il farmaco deve essere somministrato in bolo o
devono essere effettuate somministrazioni ripetute.
Per somministrazione in bolo si intende limmissione del farmaco in ununica dose e in pochi
minuti. Il farmaco pu essere concentrato o diluito in pochi ml di soluzione fisiologica e viene
somministrato direttamente attraverso il raccordo terminale di una linea di prolungamento
collegata a un accesso venoso preesistente.
Il tempo di somministrazione breve, ma condizionato dalle caratteristiche specifiche del
farmaco.
Linfusione secondaria constituita da un farmaco diluito in 50-100 ml di soluzione e
somministrata in 30-60 minuti.
Questo tipo di infusione anche detta parallela in quanto pu essere somministrata
contemporaneamente a una soluzione primaria ma in modo indipendente da questultima.
III.
LINIEZIONE DIRETTA
Prevede lincannulamento di una vena per la somministrazione di una singola dose di farmaco o
altre sostanze.
Alla fine della somministrazione rimuovere lago.
possibile eseguire boli di farmaco mantenendo lacceso venoso pervio
attraverso infusioni di soluzione fisiologica
utilizzando cannule tipo Angioset
Vantaggi: elimina i rischi di complicazioni legate al posizionamento di un ago a permanenza.
Svantaggi:
necessita di una puntura venosa che provoca uno strato di tensione del paziente
rischio di infiltrazione con farmaci irritanti
ago cannula
ago butterfly
catetere integrato di sicurezza
cvc
Lago cannula dispositivo in cui tubicino in materiale plastico biocompatibile montato su un ago
metallico detto mandrino o stiletto, con la punta che fuoriesce dalla parte distale della cannulla , e
una camera di reflusso.
Garantisce affidabilit e tenuta nel tempo.
Quando ago e cannula sono in vena il mandrino viene ritirato e la cannula viene fatta avanzare nella
vena.
indicato per la somministrazione di farmaci sia in infusione continua che intermitentte , per esami
ematochimici, per la somministrazione di farmaci in emergenza, di emoderivati o per la nutrizione
parenterale periferica .
Il calibro della cannula si misura in Gauge (G) , descrescente con laumentare del calibro.
Unago 14 Gauge ha dimensioni maggiori di 24 Gauge.
CVC
un catetere la cui estremit interna localizzata allo sbocco della vena cava superiore nell'atrio destro.
Consente di infondere con maggior sicurezza soluzioni ipertoniche , soluzioni vescicanti e di infondere in
modo continuo e protratto nel tempo. Inoltre consente l'attuazione di procedure speciali come la
rilevazione della pressione venosa centrale, dialisi e ferresi .
I vantaggi sono:
I svantaggi:
Vena Succlavia
Vena Sopraclaveare
Vena Sottoclaveare
Vena Giugulare Interna
Vena Femorale C V C
CLASSIFICAZIONE DEI CVC
IN BASE AL MATERIALE
-POLIURETANO
-SILICONE
IN BASE AL NUMERO
- UNO O PIU LUMI
IN BASE AL TIPO DI PUNTA
- A PUNTA CHIUSA O APERTA DI LUMI
IN BASE ALLA DURATA
-A BREVE TERMINE (20-30 gg )
- A MEDIO TERMINE (2-3 mesi)
- A LUNGO TERMINE (> 3 mesi)
TIPOLOGIE DI CVC
PERCUTANEI
TUNNELLIZZATI
IMPIANTATI
AD INSERZIONE PERIFERICA (PICC)
PERCUTANEI
Vengono inseriti per via percutanea in una vena centrale attraverso una grossa vena
periferica come ad esempio la succlavia , la giugulare o la femorale.
Solitamente sono cateteri a pi lumi utilizzati per pazienti che necessitano di terapia
farmacologica a breve termine.
CARATTERISTICHE
- A breve termine;
- A pi lumi;
TUNNELLIZZATI
Questi cateteri vengono tunnellizzati sotto la cute , ovvero fuoriescono ad una distanza di 820 cm dalla zona di venipuntura . Sono dotati di una cuffia che facilita lancoraggio del
catetere alla cute e funge da barriera contro i microrganismi. Vengono utilizzati per pazienti
che necessitano di terapie a per lunghi periodi.
CARATTERISTICHE
-A uno o pi lumi;
-A lungo termine;
IMPIANTATI
Sono completamente tunnellizzati sotto la cute e hanno un accesso sottocutaneo per gli aghi,
la camera-serbatoio ( Port ).
Solitamente vengono impiantati nella vena succlavia o nella vena giugulare interna o altre
sedi vascolari o sedi anatomiche. Hanno il rischio pi basso di infezioni, sono pi graditi al
paziente, non richiedono cura della sede di inserzione. La rimozione chirurgica.
CARATTERISTICHE
- Punta aperta o chiusa;
-a uno o pi lumi;
-a medio termine.
plastico trasparente di lunghezza variabile (dai 120 cm ai 200cm) raccordo terminale " Luer- Lock "e un
cappuccio protettivo alle due estremit.
SISTEMI DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO
Sono dispositivi che consentono di regolare e controllare la velocit del flusso d'infusione.
MORSETTI STRINGI TUBO
A vite,lamiera o rotella utilizzati quando la velocit di infusione non richiede un elevata accuratezza o un
tempo di infusione definito con precisione.
REGOLATORI DI FLUSSO TIPO "DIAL-FLOW
Hanno una velocit definita in ml/orari da 5ml/ora a 250ml/ora. Garantiscono una maggior precisione .
POMPE DI INFUSIONE PERISTALTICHE
Permettono di regolare il flusso attraverso il movimento di un rullo .Questi sistemi stanno andando in
disuso.
POMPE VOLUMETRICHE
Si basano sul principio della compressione e sono molto precise.
POMPE SIRINGA
Si basano sul principio che il pistone di una siringa viene spinto in modo continuativo e permettono di
impostare velocit decimali.Possono contenere solo piccoli quantitativi.
POMPE ELASTOMERICHE O ELASTOMERO
Sono dispositivi monouso per l'infusione continua di farmaci in soluzione a velocit preimpostata
appena il sangue refluisce nel tubicino, introdurre lago per circa 3/4 della sua lunghezza. Sciogliere il
laccio emostatico e lasciare le alette; togliere il proteggi raccordo e collegare rapidamente il deflussore,
allentare il morsetto e controllare che il liquido fluisca regolarmente in vena. Fissare lago con strisce di
cerotto disposte parallelamente e trasversalmente. Regolare il flusso e coprire la zona con garza sterile.
Documentare lavvenuta somministrazione
MA COME SI FA?
NEI LATTANTI
NEI BAMBINI
NEGLI ANZIANI
NEI LATTANTI
Nei lattanti la sede preferita per linserzione di un catetere la testa, attraverso le vene epicraniche .
Questa pratica risulta essere piuttosto difficoltosa poich i lattanti difficilmente stanno fermi . Richiede la
collaborazione di pi infermieri. Il fissaggio del catetere avviene con gesso.
NEI BAMBINI
Nei pazienti pediatrici,prima di ogni cosa, importante unanalisi attenta della situazione esistente in base
alla patologia, et, peso. E opportuno eseguire delle indagini strumentali per studiare i vasi (Eco-doppler,
angiografia..) e dunque valutare bene il tipo di inserzione che pi opportuno praticare. In Pediatria si
visto che vi una scarsa tollerabilit verso i CVC-PORT a causa delle punture ripetute: psicologicamente
hanno una risposta negativa. Sono invece meglio tollerati i CVC tunnellizzati , come ad esempio i
Groshong (la valvola si associa a minor rischio di reflusso ematico e di embolia gassosa)
NEGLI ANZIANI
I pazienti geriatrici presentano pi problemi legati alla somministrazione di farmaci per via endovenosa
dovuti al deperimento dei vari tessuti o organi e alle stesse vene.
I problemi pi comuni sono:
-letto vascolare pi fragile;
-maggiore incidenza di effetti collaterali;
Linfermiere ai sensi dellart. 1 comma 3 del D.M. 739/94 garantisce la corretta applicazione delle
prescrizioni diagnostico-terapeutiche. Inoltre rientra nelle competenze dellinfermiere la valutazione dei
sintomi, la segnalazione degli effetti collaterali e di reazioni avverse e quindi la richiesta e la proposta di
modificare, se necessario, gli interventi terapeutici. Infine la somministrazione di farmaci
precedentemente preparati da altri infermieri una prassi professionalmente scorretta.
REGOLA DELLE 7 G
.................................