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Tecniche
infe ITIlie risti che
Cecilia Sironi
Stefania Di Mauro
Enrico Malinverno
Antonella Colombo
Antonio Galantino
Monica Bianchi
Anna Giudici
MASSON
portare
il contrassegno
della S'IAE
M A 55
MediMedia
Cornpany
Masson S.p.A. - Via Muzio Attendolo detto Sforza 7/9. 20141 Milano - Tel. 02.57.49.52.1
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Finito di stampare nel mese di marzo 20m presso "La Fenice Grafica" s.e. a r.1. - Borghetto Lodigiano (Lo)
IV
In un documento dell'Organizzazione
Mondiale della Sanit sulla ricerca infermie
ristica viene prospettato un cambiamento, un passaggio ad una assistenza comples
sa, che richiede, da parte dell'infermiere, giudizio autonomo, decisione ponderata
basata sulla conoscenza del proprio lavoro e sulle informazioni che possiede e,
inoltre, doti di creativit ed iniziativa.
Nello stesso documento, tra l'altro, si legge: Nella professione infermieristica,
come in altre richieste di prestazione di servizi, le azioni da compiere sono dettate
da un certo numero di principi. In altri termini, l'assistenza infermieristica deve
avere il suo fondamento su principi scientifici. Per cui anche la formazione degli
infermieri comprende l'insegnamento di discipline quali l'anatomia, la psicologia,
la fisiologia, la sociologia ecc., cos come la scienza infermieristica.
Le conoscenze che esige la professione infermieristica si basano su una moltitudine
di fatti, concetti, principi e teorie. La scienza infermieristica molto improntata alle
scienze mediche, biologiche e sociali; ma principalmente
descrive e spiega i proble
mi e l'assistenza infermieristica.
In Italia l'opportunit di un passaggio dali' assistenza semplice all'assistenza com
plessa pu essere data dali' avvenuto cambiamento legislativo della formazione.
Infatti, il passaggio della formazione infermieristica in Universit, ove sono previsti
i Corsi di Laurea e di Laurea Specialistica, pu essere l'occasione per formulare
obiettivi perseguibili, quali:
la capacit di elaborare propri modelli, non mutuati da altre professioni, in grado
di elevare la qualit dell'assistenza infermieristica;
il riconoscimento dell 'infermiere quale professionista che risponde ad una neces
sit della societ e, di conseguenza, acquisisce una diversa immagine sociale.
VII
garanzie da offrire alla comunit che riceve assistenza injermieristica e fra queste
riconosce prioritarie:
che l'assistenza infermieristica risponda ai bisogni delle persone e non ai vincoli
delle istituzioni o di altre professioni;
che i singoli professionisti infermieri e la professione non abbiano scopi etica
mente in contrasto tra loro ma integrati attraverso regole predefinite;
che vi sia quindi un sistema formativo che prepari professionisti altamente quali
ficati e pertanto capaci e competenti;
che vi sia un modello di regolamentaiione e di sviluppo della professione che per
metta di garantire il mantenimento della competenza a fronte dei cambiamenti
che intervengono nelle scienze.
Questa la filosofia che ha guidato gli autori nella stesura di questa Collana, che
segue l'impostazione dell 'ordinamento didattico del Corso di Laurea per la prepa
razione dell'infermiere e che, per facilitare gli studenti, ha previsto i contenuti dei
testi in relazione ai contenuti dei corsi e agli esami da sostenere; ogni testo, infatti.
corrisponde ad un corso integrato e la scansione dei programmi (e dei testi) coor
dinata in senso verticale, sicch i concetti teorici e le loro applicazioni SO/lO finaliz
zati a raggiungere gli obiettivi complessivi professionalirranti del Corso.
La Collana pu essere altres utile per agevolare i corsi di formazione permanente,
sempre pi richiesti per venire incontro alle esigenze di aggiornamento culturale e
tecnico degli infermieri gi introdotti nel mondo del lavoro.
MARISA
VIII
CANTARELLI
- LUIGI FRATI
Questo testo di tecniche infermieristiche si colloca, in linea con quanto espresso dai
Direttori della presente Collana, come contributo al raggiungi mento degli obiettivi
educativi del triennio per Infermiere espressi da Cantarelli nei primo volume C). Il
costante riferimento per la sua stesura stato infatti lo stesso Modello concettuale
che orienta anche gli altri libri di Scienze infermieristiche. L'apprendimento
delle
tecniche accompagna lo studente Infermiere sin dall'inizio del suo iter formativo,
dal primo semestre del l " anno di corso. Ci fa assumere particolare rilevanza a
questa pubblicazione che potr essere suggerita per l'adozione dai primi mesi del
IO anno accademico e accompagnare lo studente per tutto il triennio.
Avendo degli ovvi vincoli editoriali, stata operata una selezione delle procedure
tecniche da trattare in riferimento agli Atti infermieristici secondo i seguenti criteri:
significativit all'interno del Modello concettuale adottato e congruenza con la
filosofia ad esso sottesa;
importanza per l'apprendi mento delle attivit cliniche svolte nel triennio dagli
Studenti di un Corso di Laurea;
grado crescente di complessit delle procedure tecniche sia per i docenti che per
i discenti.
In ogni caso, la maggior propensione ed il pi vivo interesse degli Studenti ad
apprendere le abilit manuali proprie del professionista Infermiere possono essere
utilizzati come rinforzo motivazionale per stimolarli a riflettere sulle Azioni di
tutte le finalit del continuum.
I contenuti sono stati proposti in modo da consentire agli Studenti un successivo
approfondimento delle conoscenze necessarie per attuare dalle procedure pi sem
plici a quelle pi complesse. Nel)' approccio infermieristico pi corrente, infatti,
sono ritenute generalmente pi difficili le procedure in cui ci si sostituisce total
mente alla persona. Si invita, invece, a riflettere sulla complessit del ruolo infer
mieristico in situazioni dove sono richiesti interventi di prevalente indirizzo e
guida.
I criteri sopra esposti hanno portato all' esclusione delle tecniche inferrnieristiche
svolte in aree cliniche ad alta criticit per la vita della persona, tecniche che
IX
Prestazioni in iermierist
iche, Ma sson, Milano, 1996,
p VII.
Prefazione
( ) Cantarelli
114.
M.,
op. cit. , p.
Dal secondo al dodicesimo capitolo si entra nel vivo dell' assistenza di base. Ogni
capitolo si occupa di una Prestazione infermieristica partendo da alcuni spunti per
raccogliere i dati sul bisogno corrispondente. Della Prestazione infermieristica sono
Prefazione
stati scelti le Azioni e gli Atti da spiegare con la logica del Modello concettuale. Le
procedure sono trattate, all'interno di ogni Prestazione, nell'ordine seguente, che
tiene conto della successione seguita prevalentemente nell' insegnamento teorico e
delle attivit svolte dagli studenti nelle sedi di tirocinio dallo al 3 anno di corso:
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
cap.
2
3
4
5
6
7
8
9
lO
11
12
XI
Prefazione
XII
Autori
Presentazione
Prefazione
. Pago V
.
VII
.
IX
della Collana
Test di autovalutazione
.
.
.
.
S
9
IO
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
.............................................................
Il
13
IS
16
17
17
17
Bihliog rafia...............................................................................................................
Test di autovalutazione
20
23
2S
21
28
XIII
30
32
39
Indice
Bibliografia
Test di autovalutazione
Capitolo 4 - ASSICURARE
L'IGIENE
4.1
Aiutare la persona a farsi il bagno o la doccia (Compensare)
4.2
Eseguire il bagno o la doccia (Sostituire)
4.3
Lavare i capelli - Pettinare (Sostituire)
4.4 Eseguire il pediluvio (Sostituire)
4.5
Aiutare la persona a lavarsi il viso e le mani (Compensare)
4.6
Lavare il viso e le mani (Sostituire)
Igiene degli occhi (58). Igiene del naso (60). Igiene delle orecchie (61).
4.7
Eseguire l'igiene perineale (Sostituire)
4.8
Aiutare la persona nell' igiene orale (Compensare)
4.9
Eseguire l'igiene orale (Sostituire)
Togliere, pulire e mettere le protesi dentarie (68).
4. IO Radere (Sostituire)
4.11 Tagliare le unghie (Sostituire)
4.12 Togliere/mettere gli indumenti (Sostituire)
4.13
4.14
.
.
.
.
.
.
.
.
.
62
64
.
.
.
69
71
72
77
79
80
81
83
Bibliografia
Scheda di valutazione
Scheda di valutazione
del procedimento
del procedimento
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
URINARIA
E INTESTINALE
Bibliografia
Scheda di valutazione del procedimento tecnico: eseguire il clistere evacuativo
Scheda di valutazione del procedimento tecnico: eseguire il cateterismo vescica le
XIV
.
.
.
47
49
52
55
56
57
65
Indice
Capitolo
7 - ASSICURARE L'ALIMENTAZIONE
E L'IDRATAZIONE
149
7.5
7.6
7.7
Bibl iografia
Scheda di valutazione del procedimento tecnico:
introdurre il sondino naso gastrico
.
..
151
179
153
.
.
156
159
161
.
.
.
162
164
170
171
173
175
177
178
.
.
.
.
(Guidare)
9.3
9.4
9.5
.
.
.
.
.
.
181
183
185
187
189
191
193
194
195
197
200
202
204
206
209
213
220
221
225
226
231
232
233
Test di autovalutazione
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Bibliografia
Scheda di valutazione del procedimento
rilevare la pressione arteriosa
tecnico:
235
243
245
.
.
.
XV
Indice
Il.3
247
266
283
286
289
299
304
306
314
320
320
320
327
328
Somministrazio
ne
sottocutanea
(260).
Somministrazio
ne
intradermica
(263).
257
Capitolo
260
'
331
12.1
12.2
12.3
12.4
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
..
..
.
.
.
.
..
.
363
364
366
374
380
384
388
392
394
Bibliografia
396
Risposte ai test
Indice analitico
.
.
397
403
infermieristica
XVI
333
338
345
347
348
350
353
358
360
361
Definire
infermieristica.
Indicare il legame esistente tra disciplina e tecnica infer
mieristica.
Con riferimento al modello delle prestazioni infermieristi
che, spiegare il nesso esistente tra tecnica infermieristica,
atto specifico dell'azione e procedimento tecnico.
Diversi sono gli elementi che pongono l'insegnamento delle tecniche infer
mieristiche al centro dell' interesse dei professionisti infermieri ed in parti
colare di chi si occupa della loro formazione.
Se il processo di insegnamento-apprendimento si rivolge a persone (gli stu
denti) nella loro interezza, coinvolgendone caratteristiche biologiche e
cognitive, affettive ed emozionali, motorie e comportamentali C), anche
vero che la verifica di tale apprendimento non si pu che attuare nelle sedi
cliniche. Solo di fronte a problematiche reali da risolvere, a situazioni che
richiedono l'intervento diretto e magari immediato del professionista in fase
di formazione si pu valutare l'esito di tutto quanto stato insegnato in
diversi ambiti e discipline. Sottintesi ad ogni intervento infermieristico ci
sono complessi processi di analisi e sintesi, logica e ragionamento, intuizio
ne e creativit, selezione e decisione dei quali, specie in fase di formazione,
bene rendere consapevole lo studente.
La principale nemia sempre presente nelle sedi di tirocinio clinico, vin
colo oggettivo o retaggio di abitudini e usi passati, quella che possiamo
chiamare "cultura del fare". Ogni professionista utilizza strumenti, segue
norme, applica praticamente quanto appreso nel proprio ambito scientifi
co e disciplinare, senza dimenticare che la teoria legata all'arte.
Purtroppo, le degenerazioni in tecnicismo, fenomeno riscontrabile nel
l'ambito di diverse scienze e discipline, hanno nuociuto anche agli infer
mieri. Il termine "tecnico" viene ormai genericamente contrapposto, in
senso limitativo, a ci che pi teorico, pi "scientifico". Si tende a defi
nire il tecnico come una persona che sa fare, ma che possiede un tipo di
preparazione che esclude la formazione teorica. Oppure, al contrario, si
connota positi vamente il tecnico contrapponendolo ai teorici e ai profes
sionisti (2). Nella realt lavorativa quotidiana, quindi, importa ci che si
sa fare, si considerati per quanto si fa, incentivata la rapidit del fare.
Lo studente respira questo clima e tende a saltare subito i fondamentali
passi che portano al come fare per fare subito, fare presto, fare tanto.
Proprio su questi passaggi che portano alla decisione di come fare si
dovrebbe quindi insistere particolarmente nella programmazione delle
atti vi t didattiche.
Scopo di questo testo non quello di soffermarsi sugli aspetti pi teorici
dell' insegnamento clinico, per i quali si rimanda alla bibliografia esisten
te (3), ma di essere un concreto supporto nella programmazione e attua
zione di alcune attivit pi tecniche importanti per l'acquisizione di capa
cit di coordinamento motorio e di abilit manuali fondamentali per otte
nere un' assistenza infermieristica di qualit. L'obiettivo sintetico dell' in
segnamento delle tecniche inferrnieristiche garantire la qualit dell' assi
stenza infermieristica anche mediante l'elaborazione di linee guida e protocolli.
'
Ovviamente, il nesso delle tecniche con il "fare" dell' infermiere inevi
tabile. Quali allora le differenze rispetto a quanto si insegnava nelle
Scuole per Infermieri di qualche anno fa?
l'
\..
infermieristica,
la quale si esplica con l'erogazione di prestazioni infermieristiche; essa
Disciplina
infermieristica
E., Storia e filosofia del
l'assistenza infermieristica,
Masson,
Milano, 1997, p. 165.
(''') Manzoni
~
Modello
concettuale
Tecnica
i nferm ieristica
Disciplina infermieristica
Modello
concettuale
Modello
concettuale D
mA
mB
me
mD
1.\
Modello
concettuale
sA sA sA
Modello
concettuale
sB sB sB
se se se se
sO sO sO
Spiegazione
della tecnica
_..
Mezzi
audiovisivi
_..
Simulazione
esercitazione
_..
Tirocinio
clinico
(17)
i seguenti
termini/ spiegare il nesso che li
lega:
a. Tecnica infermieristica
b. Atto specifico dell'azione
c. Procedimento tecnico
3. Completare
il seguente brano
fondamentale
del capitolo
(ad ogni linea di puntini
corrispondo no una o due parole):
lO
5. Fornire
una definizione
pria di professionalit.
6. A quali conoscenze
pro
imprescin
dibili il professionista deve ricor
rere per rispondere
con compe
tenza/ autonomia e responsabilit
al mandato della societ?
Indicare le principali
variabili
riconducibili
ai quattro
concetti fondamentali
della Disciplina
infermieristica
utili per raccogliere i dati sul bisogno di interazione nella
comunicazione.
Elencare gl i Atti trattati i n questo capitolo per assicurare
l'interazione
nella comunicazione
con riferimento
al
Premessa
Nel presente capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurare
l'interarione nella comunicazione. All'interno di tale trattazione si scelto
di non considerare l'azione Raccogliere dati finalizzati al!' assistenza infer
mieristica (mediante colloquio elo registrazione), in quanto approfondita in
numerosi testi come prima fase del processo di assistenza infermieristica e
in scritti di altre discipline per quanto riguarda l'ascolto, il colloquio e l'in
tervista al fine dell' utilizzo nei loro contesti specifici.
Dell' azione Illustrare alla persona i fattori che possono influenzare l'inte
razione e la comunicazione (indirizzare), si forniscono i contenuti nella rac
colta dati sul bisogno di interazione nella comunicazione.
L'ordine con cui sono state esposte le tre azioni che costituiscono questo
capitolo il seguente:
Sostituire: Usare mezzi e metodi in sostituzione della comunicazione verbale
Compensare: Aiutare la persona nel trasmettere e comprendere i messaggi
Sostenere: Favorire la comunicazione verbale
Vista la somiglianza della situazione relazionale agli atti Intraprendere e/o
mantenere l'interarione con la persona e Intraprendere e/o mantenere l'in
terazione con le persone significative, corrisponde un unico procedimento
tecnico.
(') Cantarelli
M., Il Modello delle pre
stazioni infermieristiche,
Masson,
Milano, 1997, p.117.
(i) Sironi
c..
Il Counselling infermieri
i Il, Milano,
12
Sostituire)
Obiettivi didattici
(") Redigolo
D., Kaldor K., Illica
Magrini R., Il processo comunicativo
nella relazione
di aiuto, Rosini,
Firenze, 1994, pp. 227-265.
13
- termici.
4. Spiegare attraverso quali strumenti possibile fornire stimoli sensoriali
alla persona.
5. Fornire stimoli sensoriali ad una persona in una situazione reale.
Definizione e scopo
Per fornire stimoli sensoriali si intende sottoporre la persona a delle solleci
tazioni di diversa natura (verbali e non verbali) per mantenere la
relazione/comunicazione.
14
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione
mimica e gestuale.
2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali indicato utilizzare
e/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale.
3. Fornire almeno 3 esempi di modalit di comunicazione mimica e gestuale
che possibile impiegare in sostituzione della comunicazione verbale.
4. Utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale ad una
persona in una situazione reale.
Definizionee scopo
Per utilizzaree/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale si intende
instaurare e mantenere la relazione con la persona mediante l'impiego di gesti e
atteggiamenti espressivi e significativi del messaggio che si intende comunicare.
15
Procedura
Recarsi dalla persona dopo aver acquisito tutti i dati clinici e infermieri
stici necessari per valutare le sue capacit comunicative.
Scegliere la modalit comunicativa
mimica/gestuale
pi adeguata alle
capacit residue della persona.
Utilizzare la comunicazione mimica e gestuale scelta rispettando i tempi
di comprensione e di risposta della persona.
Obiettivi didattici
1. Definire cosa si intende per [ornire/utilizzare
Definizione e scopo
Per fornire/utilizzare
mezzi e tecniche che consentono la comunicazione
orale e scritta si intende mettere a disposizione della persona strumenti e
sussidi e farle apprendere tecniche al fine di trasmettere e comprendere i
messaggi che intende comunicare.
n.
16
Procedura
Recarsi dalla persona dopo aver acquisito tutti i dati clinici e infermieri
stici necessari per valutare le sue capacit di comunicazione sia orale che
scritta.
Fornire/utilizzare i mezzi e le tecniche pi adeguate alle capacit della
persona di parlare e seri vere.
Valutare l'efficacia dei mezzi e delle tecniche utilizzate e registrarle sulla
documentazione infermieristica.
Obiettivi didattici
I.Definire cosa si intende per incoraggiare
l'espressione
orale di
eventi e situarioni che preoccupano
la persona assistita e/o le perso
ne significative.
2. Definire cosa si intende per intraprendere e/o mantenere linterario
ne con la persona e con le persone significative,
3. Specificare cosa si intende per persone significative.
4. Enunciare lo scopo fondamentale
dell'infermiere
nell'intraprendere
e mantenere qualsiasi tipo di interazione con la persona.
5. Elencare almeno 5 elementi utili per iniziare, mantenere e favorire la
comunicazione verbale con la persona.
6. Fornire almeno 3 esempi di atteggiamenti
e tecniche che confermano
alla persona la comprensione
di quanto ci ha comunicato.
7. Elencare almeno 6 modalit di interazione da evitare in quanto non
aiutano la persona a sentirsi
compresa e accettata.
8. Favorire la comunicazione
verbale di una persona
in situazione
reale.
Definizioni e scopi
Per intraprendere e/o mantenere l'interarione
CO/1 la persona
e COI1 le per
seme significative si intende mettere in atto comportamenti e assumere atteg
giamenti mirati a favorire la comunicazione verbale.
Per incoraggiare l'espressione orale di eventi e situazioni che preoccupano
la persona assistita e/o le persone significative si intende mettere in atto
17
con
il termine
persona
In
Riprendere
P: Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero
le ...
I.: Diceva che si agitato'? ..
portato in ospeda
Riassumere
P:
18
Riflettere o rispecchiare
P: Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato in ospeda
le...
I.: il doversi ricoverare che le ha messo agitazione ...
Se si desidera favorire e incoraggiare l'espressione orale di eventi e situa
zioni, specie se questi preoccupano la persona, utile ricordare che certe
frasi o modi di dire sono da evitare. In particolare, la persona si sente com
presae accettata se si evita di:
- negare la sua situazione attuale (di disagio, sofferenza, problematicit,
difficolt), ad esempio cambiando argomento;
- interpretare affrettatamente i messaggi e fornire consigli non richiesti;
- sdrammatizzare l'evento o la situazione che sta vivendo;
- paragonare la sua attuale esperienza con la propria o quella di altri;
- generalizzare la sua situazione contingente;
- fornire false rassicurazioni se la situazione realisticamente suggerisce un
esito o una prognosi infausta o il perdurare di eventi negativi.
Infine, importante evidenziare che, come per la fase iniziale, anche quella
conclusivadi ogni momento di interazione significativa per la persona. Se
i comportamenti e gli atteggiamenti avranno comunicato empatia la perso
na, a prescindere dall' atto tecnico subto, potr aver fatto un' esperienza
significatvi a.
con la
19
20
2. La comunicazione
costitui
sce, all'interno
del Modello
Concettuale
delle Prestazioni
Infermieristiche,
uno degli
21
per assi
al conti
Premessa
"Un ambiente sicuro tale se fa sentire la persona che ci vive priva di preoc
cupazioni per la presenza di eventuali pericoli o di sensazioni di disagio" C).
Per tale motivo si ritenuto opportuno trattare nella prestazione infermieri
stica Assicurare un amhiente sicuro, i procedimenti tecnici dell'azione aven
te finalit di guida Istruire la persona a prevenire rischi ambientali e in par
ticolare:
indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute;
indicare i comportamenti e le modalit per evitare
avvelenamentilintossi cazioni;
indicare i comportamenti e le modalit per intervenire sul microclima:
insegnare come predisporre i locali per l'isolamento.
Si deciso di affrontare in modo completo l'azione con finalit di guida sia
perch essa orientata esclusivamente alla persona, a differenza di quelle di
sostituzione in cui l'oggetto di intervento prevalentemente l'ambiente, sia
perch buona parte dei contenuti relativi ai procedimenti tecnici di sostitu
zione prevista nella guida.
Per quanto riguarda l'azione di sostituzione Prevenire le infezioni, per sempli
cit di esposizione i contenuti necessari per Predisporre i locali per l'isola
mento precedono quelli di Insegnare come predisporre i locali per l'
isolamen to (guidare) in quanto l'infermiere che istruisce un familiare o
una persona affetta da malattia contagiosa deve necessariamente possedere
tutte le cono scenze per preparare lui stesso gli ambienti sia in ospedale che a
domicilio. Infine, conoscenze utili per Mantenere una bassa carica
microbica negli amhienti confinati ad alto rischio sono sintetizzati nelle
Schede II "Detergenti, disinfettanti e antisettici" e III "Sterilizzazione" poste al
termine del testo.
199B, p. 29.
24
Obiettivi didattici
I. Definire il significato e lo scopo di Indicare i comportamenti e le
modalit per evitare i traumi e le cadute.
25
Definizione e scopo
Per Indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute
si intende fornire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie al fine
di prevenire, nel massimo grado possibile per il suo livello di autonomia e
il suo ambiente di vita, i traumi e le cadute.
26
Procedura
Indicare alla persona i criteri di scelta dell' abbigliamento: deve essere
comodo, confortevole, non limitante le capacit sensoriali e di movimen
to; verificare se porta gli occhiali o le lenti da vista.
Indicare alla persona i criteri di scelta delle calzature: scarpe chiuse
(punte e talloni coperti), suola antisdrucciolo, tacchi di spessore massimo
2-3 cm o a base allargata.
Informare la persona che la presenza sul pavimento di acqua, cera (ad
eccezione di quella antisdrucciolo), sostanze oleose, oggetti di piccole
dimensioni pu far scivolare.
Informare la persona sulla necessit di liberare i percorsi da effettuare o
quelli maggiormente utilizzati da ostacoli quali sedie, vasi, suppellettili o
arredi instabili.
Indicare alla persona come attrezzare l'ambiente domestico per
favorire il movimento.
Le scale e i corridoi possono essere dotati di corrimano; nei locali da
bagno si possono applicare delle maniglie di sostegno o altri ausili per
sedersie avere a portata di mano l'occorrente per l'igiene; l'arredamento
pu essere scelto in base alle caratteristiche e/o ai deficit personali; le
fonti luminose possono essere integrate, ad esempio con luci a braccio
orientabile o luci notturne (3).
Istruire la persona nella scelta di presdi/ausili per la deambulazione omo
logati.
Istruire la persona sui possibili effetti secondari e/o collaterali di alcuni
farmaci, con particolare riferimento a quelli che essa abitualmente
assume.
27
Obiettivi didattici
1. Definire il significato e lo scopo del procedimento tecnico Indicare
com
portamenti
Definizione e scopo
Per Indicare i comportamenti e le modalit per evitare avvelenamentilintos
sicazioni si intende fornire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie
al fine di prevenire nel massimo grado possibile per il suo livello di autono
mia e il suo ambiente di vita gli avvelenamenti e/o le intossicazioni.
28
Procedura
Informare la persona circa le corrette modalit di conservazione dei far
maci e dei prodotti per la pulizia domestica.
Istruire la persona ad assumere i farmaci attenendosi esclusivamente a
quanto indicato nella prescrizione del medico.
In presenza di reazione allergica o di altre manifestazioni sintomatologi
che da farmaco, contattare prontamente il medico che ha prescritto la
terapia.
Mostrare alla persona come prelevare una determinata quantit di prodot
to senza alterare la Ieggibilit dell'etichetta della confezione ed evitando il
contatto accidentale con cute, mucose e indumenti.
Istruire la persona ad utilizzare per la pulizia domestica solo i prodotti
conosciuti e a verificare sempre le indicazioni della ditta produttrice, spe
cie nel caso di sostanze messe recentemente sul mercato.
Educare la persona a riconoscere i principali segni e sintomi di intossica
zioni e/o avvelenamenti.
Spiegare alla persona chi interpellare e con quale modalit in caso di
intossicazioni e/o avvelenamenti in base alla gravit delle manifestazioni
presentate.
29
Obiettivi didattici
l. Definire il significato e lo scopo del procedimento tecnico Indicare i com
portamenti e le modalit per intervenire sul microclima.
2. Enunciare la definizione di microcIima, temperatura, umidit, ventilazione
e illuminazione.
3. Indicare i valori standard delle variabili che costituiscono il microcIima.
4. Indicare alla persona i comportamenti e le modalit per intervenire sul
microcIima.
Definizione e scopo
Per Indicare i comportamenti e le modalit per intervenire sul microclima si
intende fornire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie al fine di
agire autonomamente nel mantenere il microclima ideale per la sua situazione.
30
Procedura
Informare la persona sui valori standard di temperatura, umidit relativa e
ventilazione.
31
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per isolamento in questo testo e secondo le
pi recenti e autorevoli fonti sull'argomento.
2. Spiegare il significato e lo scopo del procedimento tecnico Predisporre i
locali per l'isolamento.
3. Elencare i tipi di precauzioni da adottare per prevenire le infezioni in
ambito ospedaliero secondo i Centers for Disease Control and Prevention
ceDC) (").
4. Indicare gli elementi che caratterizzano ogni tipo di precauzione da adot
tare per prevenire le infezioni.
5. Predisporre i locali per l'isolamento di una persona con malattia infettiva
contagiosa in base a ci di cui necessita.
Definizione e scopo
(,,) Centri
per
zione delle
d'America).
il controllo e la preven
malattie
(Stati
Uniti
32
Isolamento protettivo
(pi o meno stretto)
Gli elementi da tenere
sottocontrollo sono
individuati in base al
grado di
immunodepressione e
alle condizioni
della persona
Indicazioni
Persona
immunodepressa
per chemioterapia,
preparazione e
periodo post-trapianto,
aplasia midollare
Persona
sieropositiva e/o con
AIDS
Persona con deficit
immunitari di diversa
origine
Persona con
ustioni estese
Neonati prematuri
Principali interventi
assistenziali da adottare
in caso di isolamento protettivo
quando indicato.
Precauzioni da adottare
Cercare di non assistere la persona se si accusano
sintomi di raffreddore o altre malattie respiratorie
Curare particolarmente la propria igiene personale
Indossare cuffia e mascherina ('0)
Effettuare il lavaggio antisettico delle mani all'ingresso
e all'uscita dalla camera
Completare l'abbigliamento con camice, guanti, calzari
e/o tappeti no adesivo all'ingresso
Introdurre nella camera solo oggetti disinfettati o sterilizzati
Alimentare la persona con cibi a bassa
carica microbica o sterili
Utilizzare specifici protocolli per l'igiene personale
e la pulizia ambientale
Utilizzare biancheria sterile
33
Anno
1983
1. Isolamento stretto
2. Isolamento da contatto
3. Isolamento respiratorio
4. Isolamento per la tubercolosi
5. Precauzioni per le infezioni a trasmissione enterica
6. Precauzioni per drenaggi e secrezioni
7. Precauzioni per il sangue e altri liquidi biologici
Viene soppresso l'isolamento protettivo
Vengono mantenute le precauzioni di isolamento specifiche
per malattia
1985
1987
19881995
34
Guanti
Mascherina con o
senza visiera,
occhiali protettivi
Camice
C. Sironi).
35
seguito
Manovre
rianimatorie
Manipolazione di
strumenti/oggetti
taglienti
Smalti mento
dei rifiuti
Attrezzatura
per l'assistenza
al paziente
Biancheria
Campioni
biologici
Pulizia
e disinfezione
ambientale
Collocazione
del paziente
Educazione sanitaria
al paziente
e ai visitatori
36
Infine, possono essere utili le classificazioni approntate dai CDC che hanno
individuato sette tipi diversi di isolamento in riferimento all' agente patoge
no causa dell'infezione. Nella tabella 3.4 sono riportate alcune conoscenze
utili all'infermiere sia per orientarsi sulle modalit di isolamento da scegliere
nelle diverse situazioni, sia per fornire alla persona malata e ai suoi familiari
le indicazioni necessarie.
opportuno che la camera di isolamento sia dotata di tutto il materiale
necessario, utilizzato esclusivamente
per la persona assistita e, per quanto
possibile, monouso per ridurre i rischi di contaminazione ambientale (ad es.,
impiegare guanti, camice, maschere, stoviglie a perdere).
Il locale per l'isolamento dovrebbe essere arredato in modo tale da soddisfare
le esigenze della persona durante tutto l'arco della giornata e per tutta la durata
dell'isolamento. In particolare, dovrebbe essere garantita la presenza di letto e
biancheria, comodino, fonte luminosa, scrivania, poltrona, telefono, radio e/o
registratore e/o lettore per CD, televisore, giochi, riviste/libri. Inoltre, si deve
consigliare alla persona e ai suoi familiari di evitare l'introduzione nella came
ra di oggetti che trattengono polvere e sporco come peluches, tappeti, piante e
fiori, e di oggetti con superfici scabre e difficili da pulire.
In ambito ospedaliero, alla camera generalmente annesso il bagno ad uso
esclusivo della persona in isolamento. Qualora la persona fosse impossibili
tata a recarsi in bagno, indicato l'uso di comoda, padella, pappagallo, cati
ni e brocche per l'igiene. comunque necessario procedere ad un'accurata
pulizia e/o disinfezione dei sanitari e dei materiali utilizzati prima e dopo
l'uso o periodicamente.
Categorie
di isolamento
Stretto
(infezioni altamente
contagiose o virulente)
Esempi di patologie
Varicella
Difterite laringea
Febbre di
Lassa o altre
febbri
emorragiche
Peste polmonare
Infezioni da
Herpes zoster
Da contatto
(infezioni/infestazioni
altamente trasmissibili
o di importanza
epidemiologica)
Pediculosi, scabbia
Infezioni acute delle
vie respiratorie nei
neonati e nei bambini
Infezioni maggiori
cutanee secernenti
Congiuntivite
gonococcica,
infezioni da Herpes
simplex, infezioni
stafi lococciche
cutanee nei neonati
Precauzioni
raccomandate
Stanza singola
Lavaggio antisettico
delle mani all'ingresso
e all'uscita dalla camera
Abbigliamento
consigliato:
camice, maschera,
guanti e cuffia (")
Stanza singola
Lavaggio antisettico
delle mani all'ingresso
e all'uscita
dalla camera
Abbigliamento
consigliato:
maschera e cuffia
solo per contatti
stretti; camice e
guanti se si prevede
di sporcarsi
segue
37
Categorie di isolamento
secondo i CDC
con precauzioni raccomandate
(a cura di C. Sironi).
seguito
Per drenaggi/secrezioni
(trasmissioneper
contatto diretto o
indiretto con materiale
purulento
o proveniente
da ferite infette)
Sangue e
liquidi biologici
(trasmissioneper
contatto diretto o
indiretto con il sangue
o altri liquidi
corporei infetti)
Enterico
(trasmissioneper
contatto diretto o
indiretto con feci)
Respiratorio
(infezioni trasmesse
per via aerea)
Tubercolare
(personecon
tubercolosi polmonare
in faseattiva)
38
Lesioni da
pressione
Ferite infette
Ascessi
Congiuntivite
Lavaggio
antisettico delle mani
all'ingresso
e all'uscita dalla camera
Abbigliamento
consigliato: camice
se si prevede di
sporcarsi;guanti
solo per contatti con
materiale infetto
Epatiti
AIDS
Sifilide
Leptospirosi
Malaria
Febbre ricorrente
EpatiteA
Diarree di origine
infettiva e infezioni
da enterovirus
Gastroenteriti
di origine
infettiva
Colera
Salmonelle
Tifo
Morbillo
Pertosse
Parotite
Malattia
meningococcica
grave (polmonite,
meningite, sepsi)
Stanzasingola
Lavaggio antisettico
delle mani all'ingresso
e all'uscita dalla camera
Abbigliamento
consigliato:
mascherasolo per
contatti stretti
Tubercolosi
Stanzasingola
Lavaggio antisettico
delle mani all'ingresso
e all'uscita dalla camera
Abbigliamento
consigliato: maschera
solo se la persona ha la
tosse;camice solo per
procedure che
comportano una estesa
contaminazione
Mascherina protettiva
Caratteristiche
Mascherina speciale ad
alta efficienza antibatterica
(da usare per l'isolamento stretto,
da contatto e respiratorio)
Disponibile con e senza visiera
BFE: 92%
Granulometria compresa
fra 0,02 Il e 2 Il
- Traspirazione: circa 2 L'1 P
- Buona aderenza
Procedura
Informarsi sul tipo di isolamento da attuare in riferimento allo specifico
caso e/o alle motivazioni per cui viene ricoverata/assistita
la persona .
Predisporre tutto il materiale nel luogo scelto per l'isolamento specifico in
base alla situazione logistica e alla disponibilit di materiale monouso.
Obiettivi didattici
l. Definire il significato
tecnico
Definizionee scopo
Per Insegnare come predisporre i locali per l'isolamento si intende fornire
alla persona le conoscenze e le informazioni
circa i comportamenti
e le
modalit di intervento da mettere in atto sugli ambienti domestici, al fine di
renderli adatti per l'isolamento richiesto dalla patologia o dalla motivazione
che lo rende necessario.
39
Procedura
Informare la persona sul tipo di isolamento da attuare in riferimento al
caso specifico.
Aiutare la persona a scegliere il/i locale/i per l'isolamento e a predisporre
tutto il materiale necessario fornendo le conoscenze pi opportune in rela
zione alla sua situazione logistica ed economica.
Istruire la persona sulle precauzioni da adottare nel tipo di isolamento che
le stato prescritto.
Informare la persona sulle seguenti norme generali di comportamento:
- il pavimento da considerare sempre contaminato, quindi necessario
che la persona assistita non raccolga mai un oggetto caduto a terra (deve
essere sostituito);
-l'ambiente deve essere aerato almeno due volte al giorno;
- la polvere da considerare sempre contaminata, per cui deve essere
rimossa con panni umidi; non devono essere create correnti d'aria n si
deve scuotere energicamente la biancheria;
- durante l'assistenza alla persona in isolamento opportuno evitare di
toccarsi il naso, la bocca gli occhi e i capelli;
- in caso di contatto accidentale di cute e mucose con materiale contami
nato, procedere immediatamente al lavaggio.
N.B. Per quanto riguarda il lavaggio antisettico delle mani e l'uso dei
guanti si rimanda alle Schede IV e V.
40
BonazziC.; Caimi A., Pontello M., Igiene e tecnica ospedaliera, Sorbona, Milano,
1989.
Decretoministeriale 28 settembre 1990, Norme di protezione dal contagio professio
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Milano, 1994.
Sorrentino S. A., Assistenza infermieristica di base: principi e procedure, 3" ed.,
McGraw-Hill, Milano, 1994.
41
sono
pi "a rischio" per possibili trau
mi/cadute? (elencarne almeno 3)
2. Indicare almeno 3 variabili la
10.
(elencarne almeno 3)
di manifestazione di
avvelenamento/
intossicazione per ciascuna delle
3
modalit sopraddette.
che
4
2
caratterizzano
l'isolamento
di
tipo enterico.
Definire il significato
di
assicurare l'igiene.
Assicurare l'igiene
Premessa
Nel presente capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurare
l'igiene. I principali contenuti utili per compiere l'azione Illustrare alla per
sona ifattori che possono influenzare l'igiene e l'abbigliamento (indirizza
re) sono stati citati nella raccolta dati sul bisogno di igiene.
Tutti gli atti previsti nell'azione Eseguire l'igiene (sostituire) sono stati spiegati
in modo esaustivo in quanto l'argomento viene trattato durante il primo anno
di corso prima di iniziare le esperienze cliniche. Gli studenti devono quindi
essere guidati ad apprendere i procedimenti tecnici unitamente alle motivazioni
scientifiche di ogni azione alla luce di un preciso riferimento concettuale.
Per i seguenti atti sono stati previsti anche gli interventi aventi la finalit di
compensare:
- aiutare la persona afarsi il bagno e la doccia;
- aiutare la persona a lavarsi il viso e le mani;
- aiutare la persona nell 'igiene orale.
Lo studente, infatti, potr dedurre gli altri procedimenti tecnici appartenenti
a questa finalit dai paragrafi relativi alla finalit sostituire.
Infine, per quanto riguarda il guidare e sostenere, sono stati rispettivamente
scelti i seguenti atti ad esemplificazione del ruolo educativo dell'infermiere
nel favorire il recupero de li'autonomia della persona:
- insegnare i principi con cui effettuare l'igiene e la cura del corpo;
- fornire il consueto materiale per l'igiene o materiali e prodotti particolari.
44
Assicurare l'igiene
cutanei (ad es., pelle grassa o molto secca, presenza di forfora, callosit alle
estremit, ispessimenti ungueali) sia da alterazioni dovute a stati patologici.
Esempidi alterazioni biofisiologiche dovute a malattia sono l'incontinenza,
la fuoriuscita di secrezioni da ferite o cavit, la sudorazione profusa. Anche
l'assunzione di determinate terapie pu mutare le caratteristiche di secreti
ed escreti (ad es., odore del sudore o delle urine), modificando le manifesta
zionidi questo bisogno.
Quasiin tutte le culture la pulizia, la cura dell' aspetto esteriore, l'esecuzione
di bagni e abluzioni e il cambio degli indumenti sono ritenute pratiche pia
cevoli,indispensabili, utili oltre che spesso anche simbolicamente significa
tive.Tutti questi elementi vanno discretamente indagati, cos come le abitu
dinipersonali o le preferenze, generalmente condizionate anche dalla tipolo
gia dei servizi igienici che la persona ha a disposizione al suo domicilio.
Esempidi abitudini facilmente connesse con le diverse tipologie di risposta
a questo bisogno sono l'attivit fisica svolta (sia dovuta al tipo di lavoro che
all'uso del tempo libero) e, per le donne, l'uso regolare del trucco. Frale
variabili psicologiche e socioculturali non sono da sottovalutare la perso
nalit,la cultura, le convinzioni e la religione, che influenzano in modo parti
colarele modalit di contatto corporeo, la sfera intima della persona e il pudo
re. Nel raccogliere i dati da tenere presente che questo bisogno pu essere
particolarmentesentito dalla persona se questa viene ricoverata in ospedale,
magariimprovvisamente, o se deve essere accolta in un'altra struttura sanita
rio-assistenzialeo anche essere semplicemente sottoposta a visita medica. Il
mantenimentodell'igiene personale garantisce, infatti, la sensazione di "sentir
sia posto" e a proprio agio con gli altri, favorendo il benessere generale.
Nelcorso degli interventi con chi richiede il supporto dell'infermiere per il
soddisfacimento di questo bisogno, il professionista pu aver modo di
instaurare,mantenere o approfondire la relazione d'aiuto, in quanto le cure
igieniche mettono a stretto contatto l'infermiere e la persona fornendo
un'insostituibile occasione di rapporto che consente di integrare continua
mentela raccolta dati anche in merito agli altri bisogni. Ci favorisce la
comunicazione e l'esposizione di possibili preoccupazioni legate alla sfera
emozionale,sociale e sanitaria della persona.
L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individua
re l'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di igiene
e a che livello del continuum autonomia-dipendenza la persona si collo
ca in quel momento.
45
Assicurare l'igiene
(') Si fa riferimento
al rapporto che si
instaura tra la persona assistita (rela
zione d'aiuto)
ed il professionista
infermiere.
Per approfondimenti
bibliografici,
si veda al termine del
capitolo 2.
46
Assicurare l'igiene
I
I
I
I
I
I
Attidi supporto
Lavaggiosociale delle mani
Preparareil materiale occorrente per l'esecuzione di ogni singola tecnica
Identificarel'assistito
Predisporrel'ambiente nel modo pi idoneo per l'esecuzione della tecnica
C) Fornirealla persona alcune informazioni generali relative alla tecnica
da eseguire
Posizionare la persona per poter agevolmente assicurare l'igiene rispet
tandola sua intimit
Riordinarela camera e il materiale utilizzato
WI_Y'
Obiettivididattici
I. Definirecosa si intende per aiutare la persona a farsi il bagno o la
doccia.
2. Elencarealmeno quattro scopi dell' esecuzione del bagno.
47
CAPITOLO
..}
Assicurare l'igiene
Definizione e scopi
Per aiutare la persona a farsi il bagno () la doccia si intende fornire l'aiuto
necessario alla persona per provvedere all'igiene e pulizia completa del
eorpo mediante immersione in vasca o utilizzo della doccia.
Gli scopi principali dell'esecuzione del bagno e della doccia sono igienici e
terapeutici.
48
Assicurare
l'igiene
lizzo di oggetti con semplici modifiche (ad es., spazzole con manico lungo o
angolato) (Fig. 4.2).
L'esecuzione del bagno pu avvenire anche alletto della persona, evitando
ne l'immersione completa in acqua (vedi paragrafo successivo).
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale portando lo nella stanza da bagno:
telo per proteggere il pavimento;
telo da bagno personale o traversa;
detergente;
shampoo e phon;
occorrente per la cura delle unghie;
I o pi spugne/manopole monouso;
guanti monouso;
l sacchetto per rifiuti;
biancheria personale pulita;
altro materiale abitualmente usato dalla persona per l'igiene;
(ad es., crema per viso e corpo, deodorante, occorrente per pettinarsi);
- termometro per il controllo della temperatura dell' acqua;
- una sedia (se occorre).
Aiutare la persona ad entrare/uscire dalla vasca/doccia facendole
assumere la posizione pi comoda durante la procedura e utilizzando
gli ausili necessari
Riordinare il materiale riponendo quello della persona
Assicurarsi che al termine venga effettuata la pulizia della stanza
da bagno
Procedura
I
I
I
I
I
I
I
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per eseguire il bagno o la doccia a una persona
non autosufficiente ("bagno a Ietto").
2. Elencare almeno quattro scopi dell'esecuzione del bagno a letto.
49
Assicurare l'igiene
3. Indicare il materiale che deve essere cambiato nel passare dall'igiene del
l'emisoma superiore a quella dell'emisoma inferiore.
4. Evidenziare il comportamento da adottare durante il bagno a letto per
avvicinarne il pi possibile la tecnica al bagno ad immersione.
5. Preparare il materiale occorrente per eseguire il bagno o la doccia.
6. Eseguire il bagno a letto ad una persona totalmente dipendente.
50
Assicurare l'igiene
Atti di supporto
-
51
Assicurare l'igiene
Esemplificazione grafica
dell'ordine con il quale
si procede all'igiene del corpo
durante l'esecuzione del bagno.
Procedura
Viene eseguita da due infermieri.
Proteggere il letto con cerata e traversa.
Scalzare la biancheria del letto togliendo solo copriletto e coperta.
Rimuovere progressivamente gli indumenti della persona mantenendola
coperta con il lenzuolo superiore.
Mettere la persona in posizione semi seduta o supina e procedere nella
pulizia con il seguente ordine: viso e collo, arti superiori (ponendo parti
colare attenzione alla regione ascellare), torace e dorso (numeri da l a 7
sulla Fig. 4.5 a e b).
Dopo aver sciacquato e asciugato le zone sopraindicate, far indossare alla
persona la biancheria pulita.
Sostituire il catino e proseguire con l'igiene dell'addome e degli arti inferiori (nn. 8, 9, IO, Il e 12).
Asciugare tamponando tutte le zone lavate.
Dopo aver applicato la padella, eseguire l'igiene perinealc (n. 13).
Posizionare la persona in decubito laterale e completare la pulizia della
zona lombo-sacralc c del dorso qualora non ancora eseguita (n. 14).
Procedere, se occorre, al taglio delle unghie di mani e piedi e alla cura dei
capelli.
Cambiare la biancheria del letto facendo indossare alla persona i restanti
indumenti puliti.
Obiettivi didattici
I. Definire cosa si intende per lavare i
capelli.
2. Elencare almeno quattro variabili che influenzano in modo particolare
l'effettuazione degli atti lavare i capelli e pettinare.
3. Enunciare i comportamenti da adottare in caso di pediculosi del capo.
4. Spiegare come si procede in caso di ferite del cuoio capelluto.
5. Preparare il materiale occorrente per lavare i capelli e pettinare una persona.
6. Lavare i capelli ad una persona al lavandino o a letto.
7. Pettinare una persona.
Definizione
\.
52
Assicurare l'igiene
per lavare
necessario.
Eliminarel'eccesso d'acqua e avvolgere la testa in un asciugamano.
53
Assicurare l'igiene
A letto:
Rimuovere i cuscini e proteggere il letto con cerata e traversa posizionan
do illavatesta (Fig. 4.7) o la cerata.
Proteggere gli indumenti della persona con un asciugamano o una tra
versa.
Dopo aver posizionato la persona, proseguire come descritto sopra.
Procedura
Proteggere gli indumenti della persona e il letto con l'asciugamano o il
telino.
54
Assicurare l'igiene
Pettinare e/o spazzolare i capelli procedendo dalla radice alla punta (per
facilitare questa operazione, nel caso di capelli lunghi, suddividerli in pi
ciocche e pettiname una per volta).
Acconciare i capelli come la persona desidera.
Togliere l'asciugamano o il telino ed eliminare i capelli nel sacchetto per i
rifiuti.
Suggerimenti
Pu essere utile applicare sul pettine una garzina prima di iniziare la pro
cedura. Al termine baster toglierla per eliminare la forfora e i capelli
persi (Fig. 4.8).
~'
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per eseguire il
pediluvio.
2. Elencare almeno quattro indicazioni specifiche all'esecuzione di un pediluvio.
3. Spiegare come si pu procedere per asportare callosit presenti sui piedi.
4. Preparare il materiale occorrente per eseguire un pediluvio.
5.Eseguire un pediluvio.
Definizione e scopi
Per eseguire il pediluvio si intende l'immersione dei piedi nell'acqua col
principalescopo di eseguirne l'igiene.
Oltreal gi citato principale scopo di pulizia, altre indicazioni per l'esecuzio
ne del pediluvio sono: ammorbidire la cute, le unghie ed eventuali callosit;
produrreun effetto rilassante; eliminare i cattivi odori, specie in caso di iperi
drosi;provocare una vasodilatazione venosa o arteriosa; eseguire terapie.
Atti di supporto
-
55
Assicurare l'igiene
l cerata;
detergente;
guanti monouso;
I spugna monouso o garze pulite se occorre;
l sacchetto per rifiuti;
altro materiale abitualmente usato dalla persona per l'igiene dei piedi (ad
es., crema specifica, pietra pomice, altro materiale per la cura di callosit
del piede);
- occorrente per il taglio delle unghie;
- crema emolliente.
In relazione alle condizioni della persona, farle assumere la posizione
seduta o supina
Riordinare il materiale riponendo quello della persona
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per aiutare la persona a lavarsi il viso e le mani.
2. Preparare il materiale occorrente per aiutare la persona in questa pratica
igienica.
3. Aiutare la persona a lavarsi il viso e le mani.
56
Assicurare l'igiene
Definizione
Peraiutare la persona a lavarsi il viso e le mani si intende fornirle il sup
portonecessario per assicurare l'igiene del volto, degli occhi, del naso, delle
orecchiee del collo.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale disponendolo su un carrello:
2 catini;
l brocca con acqua se il lavandino lontano dalla camera;
I o 2 asciugamani a seconda delle abitudini della persona;
l traversa;
detergente;
- I spugna monouso o garze pulite se
occorre;
- l sacchetto per rifiuti;
- altro materiale abitualmente usato dalla persona per l'igiene di queste
parti (ad es., crema per viso e mani, spazzolino per unghie, specchio,
rasoio).
Aiutarela persona ad assumere la posizione seduta
Riordinareil materiale riponendo quello della persona
Procedura
Proteggeregli indumenti della persona con un asciugamano o una
traversa.
Disporretutto il materiale sul tavolino e metterlo alla portata della
persona.
Farleimmergere le mani nel catino e porgerle il sapone.
Sostituireil catino o cambiare l'acqua mentre la persona si asciuga
le mani.
Assisterela persona durante il lavaggio del volto, degli occhi, delle orec
chiee del collo.
Aiutarla,se necessario, nel cambio degli indumenti e nella cura dei
capel
li (vedipagg. 52 e 72).
'
Obiettivi didattici
l.Definirecosa si intende per lavare il viso e le mani.
2.Preparareil materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra
ticaigienica.
3.Lavareil viso e le mani a una persona.
Definizione
Perlavareil viso e le mani si intende fornire alla persona il supporto
necessario perassicurarel'igiene del volto, degli occhi, del naso, delle orecchie
e del collo f).
57
Assicurare l'igiene
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale disponendolo su un carrello:
- 2 catini;
- I brocca con acqua se il lavandino lontano dalla camera;
I o 2 asciugamani a seconda delle abitudini della persona;
- I traversa;
- detergente;
- I spugna monouso o garze pulite;
- guanti monouso;
- occorrente per la rasatura della barba ("), per la cura delle unghie e dei
capelli;
I sacchetto per rifiuti.
Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la posizione
semiseduta o supina
Riordinare il materiale riponendo quello della persona
Togliere i guanti ed effettuare il lavaggio sociale delle mani
Procedura
Obiettivi didattici
I. Motivare la scelta della direzione da seguire durante l'effettuazione dell'igie
ne degli occhi.
2. Spiegare i comportamenti da attuare in caso di secrezioni secche, infezio
ni o traumi oculari.
58
Assicurare l'igiene
Attidi supporto
Preparare il seguente materiale:
garzepulite;
acquao soluzione fisiologica;
collirioo lubrificante se prescritto dal medico;
guantimonouso;
contenitore pulito per la soluzione (bicchiere monouso, capsula in acciaio
o altro);
- 2 pinze di Klemmer o Coker (vedi Scheda
VIII);
1 sacchetto per
rifiuti.
Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la posizione
semiseduta o supina
Procedura
Predisporreil materiale occorrente e versare la soluzione nel contenitore.
Indossarei guanti.
Avvolgerela garza sul dito indice o sulla pinza di Klemmer ed
immerger
la nella soluzione.
Eliminarel'eccesso di liquido e passare la garza sulle palpebre proceden
dodall'angolo interno verso l'esterno.
Sostituirela garza dopo ogni passaggio e, se utilizzata, sostituire la pinza
primadi passare all' altro occhio.
Asciugare l'occhio con garze asciutte procedendo sempre
dall'interno versol'esterno.
Applicarequanto prescritto al termine della pulizia (vedi cap. 11).
I
I
59
r
(;\l',TO[I) ,j
Assicurare l'igiene
Obiettivi didattici
I. Spiegare il comportamento
da attuare in caso di incrostazioni
nasali prima di eseguire l'igiene del naso.
3. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa
pra
tica igienica.
4. Eseguire l'igiene del naso a una persona.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
- garze pulite;
acqua o soluzione fisiologica;
olio gomenolato o altro lubrificante;
guanti monouso;
- contenitore pulito per la soluzione (bicchiere monouso, capsula in
acciaio o altro);
- cottonfioc'" o pinza di Pean (vedi Scheda VIII);
- cerotto anallergico;
- forbice;
- I traversa;
- l sacchetto per rifiuti.
Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la
posizione semiseduta o supina
Procedura
Predisporre il materiale occorrente verificando la presenza di un'
adeguata fonte luminosa.
Proteggere gli indumenti della persona con la traversa.
Versare la soluzione nel contenitore.
Indossare i guanti.
Arrotolare una garza formando un piccolo cono o avvolgerla sulla
pinza di Pean o utilizzare un cotronfioc'" e immergerli nella soluzione.
Eliminare l'eccesso di liquido e, sollevando verso l'alto la punta del
naso per visualizzarne le cavit, introdurre delicatamente la garza
con un movimento rotatorio (la rimozione delle secrezioni avviene
grazie al movimento dall' interno verso l'esterno).
Ripetere l'operazione
sostituendo ogni volta la garza sino alla
completa pulizia di entrambe le narici.
Asciugare le narici con garze asciutte procedendo nello stesso modo.
60
Assicurare l'igiene
IGIE\,
Obiettivi didattici
l. Motivare la scelta della direzione verso la quale tendere il padiglione auri
colare per procedere all'igiene dell'orecchio nell'adulto e nel bambino.
2. Spiegare i comportamenti da attuare in caso di inerostazioni o abbondante
cerume prima di eseguire l'igiene auricolare.
3. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra
tica igienica.
4. Eseguire l'igiene delle orecchie alla persona.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
occorrente per l'igiene del padiglione auricolare;
garze pulite;
acqua;
olio di vaselina o di mandorla;
guanti monouso;
contenitore pulito per l'acqua (bicchiere monouso, capsula in aCCiaIO o
altro);
- I traversa;
- I sacchetto per rifiuti .
Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la posizione
semiseduta o supina
-
Procedura
Predisporre il materiale occorrente
fonte luminosa.
verificando
la presenza di un'adeguata
61
Assicurare l'igiene
Obiettivi didattici
l. Definire
Definizione
Per eseguire l'igiene perineale si intende effettuare la detersione della
cute e delle mucose della zona compresa tra il pube e l'ano.
62
Assicurare l'igiene
Atti di supporto
Preparareil seguente materiale disponendolo su un carrello:
l catino;
l brocca con acqua;
l asciugamano per l'igiene perineale;
l traversa;
l cerata;
detergente
spugnettemonouso o falde di cotone o garze;
guantimonouso;
padella;
biancheriapersonale pulita;
biancheriapulita per il letto;
sacchettoper rifiuti;
carrelloper la biancheria sporca.
Mettere la persona in posizione dorsale (vedi pago 95, cap. 5) con le
gambedivaricate;
Scoprirela zona da lavare
Riordinareil materiale riponendo quello della
persona
Procedura
Vieneeseguita
da
due
infermieri.
Proteggereil letto con cerata e traversa qualora non fossero gi
presenti.
Posizionarela
padella.
Iniziare la detersione partendo dal pube e comprendendo la cute
della regioneinguinale.
Procederecon la detersione dei genitali cambiando il materiale
utilizzato
63
Assicurare l'igiene
.:j
-fi
~l~
'
/
Uomo:
/3
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per aiutare la persona nell' igiene orale.
2. Evidenziare i suggerimenti di educazione sanitaria che si possono facil
mente dare durante questo atto in base alle caratteristiche e condizioni del
cavo orale della persona.
b
64
Assicurare l'igiene
Definizione
Per aiutare la persona nel!' igiene orale si intende fornire alla persona il
supporto necessario per ottenere la pulizia di tutti gli elementi che compon
gonola bocca favorendo il benessere.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
traversa o asciugamano personale;
spazzolino, dentifricio e filo interdentale;
prodotto emolliente per le labbra (ad es., burro di cacao, vaselina);
guanti;
bicchiere personale o monouso con acqua;
arcella.
Far assumere, in relazione alle condizioni della persona, la posizione se
duta o semiseduta
Riordinare il materiale riponendo quello della
persona
Lavaggio sociale delle
mani.
Procedura
Proteggere gli indumenti della persona con la traversa o
l'asciugamano.
Disporretutto il materiale sul tavolino e avvicinarlo alla persona.
Utilizzare il filo interdentale secondo le abitudini della
persona.
Inumidire lo spazzolino e applicare il
dentifricio.
Assistere la persona nella spazzolatura dei denti procedendo con i se
guenticriteri:
- dapprima l'arcata superiore, poi quella inferiore;
- dalla zona posteriore a quella anteriore;
- prima la superficie esterna, poi quella interna ed infine quella masticatoria;
- dalla gengiva alle estremit dei denti.
Far sciacquare bene la bocca al termine della pulizia utilizzando
l'arcella.
Applicaresulle labbra il prodotto emolliente.
Procedimento tecnico (finalit:
m'
Sostituire)
Obiettivi didattici
I.Definirecosa si intende per eseguire /' igiene orale.
65
Assicurare l'igiene
3. Fornire informazioni dettagliate sui tipi e sulle modalit d'uso del fil
interdentale.
4. Preparare il materiale occorrente per sostituirsi alla persona in questa pra
tica igienica.
5. Motivare la scelta di un certo prodotto piuttosto che di un altro nell'ese
cuzione dell'igiene orale a una persona.
6. Eseguire l'igiene orale a una persona totalmente dipendente.
Definizione e scopi
Per eseguire l'igiene orale si intende effettuare la detersione di tutti gli ele
menti che compongono la cavit orale della persona: denti, gengive, fornic
gengivali, palato, lingua e pavimento della bocca. Gli scopi sono: mantenere
cavo orale in buone condizioni, migliorame lo stato e favorire il benesse
generale della persona.
Atti di supporto
-
66
Assicurare l'igiene
Procedura
Posizionare la traversa in modo da proteggere gli indumenti e la bianche
ria del letto.
Appoggiare l'arcella sotto il mento della persona.
Predisporre il materiale occorrente e preparare la soluzione pi idonea
nel contenitore.
Indossarei guanti.
Applicare un prodotto emolliente sulle labbra per prevenire lesioni.
Aprirela bocca della persona con l'ausilio dell'abbassalingua inserendolo
fra le arcate dentali e ruotandolo per separarle (se necessario utilizzare un
apribocca).
Avvolgerela garza sulla pinza autostatica (o fissare il batuffolo) ed im
mergerlanella soluzione.
Eliminare l'eccesso di liquido e iniziare la detersione procedendo col se
guenteordine:
- dapprima l'arcata superiore, poi quella inferiore;
- prima la superficie esterna, poi quella interna ed infine quella masticatoria;
- proseguire con i fornici gengivali, il palato, la lingua, il pavimento
della bocca e le labbra C) (Fig. 4.14).
Sostituirela garza dopo ogni passaggio.
Applicarei prodotti pi adeguati o quelli prescritti utilizzando un batuffo
lo pulito procedendo sempre dall'interno verso l'esterno.
Riapplicaresostanze emollienti sulle labbra al termine della pulizia.
67
Assicurare l'igiene
i'.\
f
.1
'.
In Italia non molto diffuso l'uso del filo interdentale, e per questo motivo
vale la pena di attuare interventi di educazione sanitaria quando possibile.
L'uso consigliato quotidianamente allo scopo di rimuovere residui ali
mentari e placca batterica dagli spazi interdentali.
Esistonoin commercio due tipi di filo interdentale: cerato e non cerato. S
consiglia l'uso di quello cerato se i denti sono falsi, di quello non cerato se
i denti sono naturali.
Suggerimenti (Fig. 4.15 a-c):
il filo va introdotto delicatamente per evitare lesioni delle gengive;
dopo l'introduzione deve esserefatto scorrere dalla papilla gengivale
all'estremit dei denti;
preferibile procedere a partire dai molari verso gli incisivi.
Obiettivi didattici
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
- materiale per l'esecuzione dell 'igiene del cavo orale;
68
Assicurare l'igiene
- garze pulite;
- spazzolino e dentifricio;
- altro materiale utilizzato dalla persona per la cura della protesi (ad es.,
pastiglie, polveri o pomate adesive);
- porta-dentiera personale o altro contenitore pulito;
- guanti monouso;
- abbassalingua monouso (se occorre);
- arcella;
- l sacchetto per rifiuti.
Se possibile, far assumere alla persona la posizione seduta o semiseduta
Procedura
Indossare i guanti e, aiutandosi con una garza, afferrare con il pollice e
l'indice la protesi superiore a livello degli incisivi centrali.
Rimuovere la protesi esercitando inizialmente dei piccoli
movimenti dal!'alto verso il basso.
Suggerimenti:
- se la protesi non dovesse staccarsi, afferrarne saldamente tra pollice e
indice di entrambe le mani le parti posteriori facendo trazione dall'al
to verso il basso;
- se la persona cosciente, invitarla a soffiare energicamente a bocca
chiusa per consentire ali 'aria di infilarsi tra dentiera e palato.
Appoggiare la protesi nell'arcella, dove sono state messe precedente
mente delle garze.
Afferrare la protesi inferiore come gi descritto per quella superiore e
ruotarla leggermente per estrarla.
Mettere anche questa protesi nell' arcella e recarsi al lavandino
pi vicino.
Posizionare delle garze sul fondo del lavandino e pulire le protesi
con spazzolino e dentifricio sotto l'acqua corrente.
Procedere nella pulizia senza tralasciare alcuna superficie.
Appoggiare le dentiere nel porta-protesi o altro contenitore pulito.
Prima di rimettere le protesi alla persona procedere con l'igiene del
cavo orale (vedi pago 65).
Applicare le dentiere senza asciugarle (devono essere bagnate) e dopo
aver utilizzato eventuali prodotti adesivi se abitualmente impiegati.
m""
Sostituire)
.~-:.. :
o,
Obiettivi didattici
I. Definire cosa si intende per radere.
2.Elencare almeno quattro scopi della rasatura di una parte del corpo.
3. Enunciare i pi recenti indirizzi in merito alla tricotomia preoperatoria.
4. Motivare l'importanza di utilizzare materiale monouso per radere.
69
Assicurare l'igiene
Definizione e scopi
- preparare una zona corporea che ha subto una lesione per la valutazione
e il trattamento adeguati;
- preparare per un intervento chirurgico;
- preparare per indagini diagnostiche;
- prima di applicare procedure terapeutiche (ad es., in caso di malattie dermatologiche, inserzione di presdi per terapia infusionale);
- prevenire inestetiche conseguenze (alopecia) dovute a particolari tratta
menti terapeutici;
- altre indicazioni assistenziali specifiche (ad es., tricotomia precedente
l'applicazione di un catetere esterno, in alcune unit operative prima del
parto).
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale disponendolo su un vassoio:
l catino;
l brocca con acqua se il lavandino lontano dalla camera;
1 asciugamano;
l traversa;
- detergente;
70
Assicurare l'igiene
schiuma da barba;
rasoio;
garze pulite;
guanti monouso;
1 sacchetto per rifiuti e un contenitore rigido per oggetti taglienti;
altro materiale abitualmente usato dalla persona per la rasatura della
barba (ad es., sapone da barba, pennello, rasoio elettrico, dopobarba,
specchio).
Aiutare la persona ad assumere la posizione seduta o semiseduta per la
rasatura della barba. Per la rasatura di altre zone del corpo la posizione
determinata dalla sede.
I Riordinare il materiale riponendo quello della persona
I Lavaggio sociale delle mani
Procedura
I
I
I
I
m,,
.i) ..:.':,
Obiettivi didattici
l. Definirecosa si intende per tagliare le unghie.
2.Spiegarecome procedere nel taglio delle unghie dei piedi per prevenire
chesi incarniscano (X).
3. Preparareil materiale occorrente per sostituirsi alla persona nel tagliare
le unghiedelle mani e dei piedi.
4.Tagliarele unghie alla persona.
Definizione
Pertagliare le unghie si intende l'atto di accorciare le unghie delle mani
e deipiedi senza provocare
alcun trauma alla cute circostante,
prevenendo cosdeformit, infezioni e anomalie di accrescimento (unghie
incarnite).
71
Assicurare l'igiene
Atti di supporto
Procedura
Proteggere gli indumenti della persona e la biancheria del letto con la tra
versa e la cerata.
Procedere con l'immersione
delle mani e/o dei piedi per circa
cinque/dieci minuti.
Asciugare una mano/piede e tagliare le unghie lasciando almeno 1-2 mm
di crescita.
Il taglio deve avvenire in modo rettilineo evitando di intervenire sug
angoli (Fig. 4.16).
Rifinire arrotondando le unghie con la lima (solo per le mani).
Obiettivi didattici
72
Assicurare l'igiene
Definizionee scopo
Per toglierelmettere gli indumenti si intende l'atto compiuto dalla persona
pervestirsi e svestirsi quando si corica e si alza dal letto o per cambiare gli
indumenti in modo finalizzato al mantenimento dell'igiene e del benessere.
Attidi supporto
Preparare gli indumenti da far indossare, e il seguente materiale:
- ausili abitualmente usati dalla persona per facilitare l'esecuzione dell'atto
(ad es., infilacalze, calzascarpe);
- sacchetto per raccogliere la biancheria sporca;
- cerotto e forbici per fissare eventuali presidi.
Aiutare la persona ad assumere le posizioni richieste nelle varie fasi della
procedura
Riordinare il materiale
riponendo
quello della
persona
Procedura
Se la persona non in grado di collaborare, richiesta la presenza di due
infermieri.
Per togliere/mettere magliette, camicie, maglioni, giacche, camicie da notte
senza alcuna apertura o con bottoni anteriori, procedere come segue.
o
o
o
73
Assicurare
/'igiene
9t't~~.J,;'-c).~,:.lj
.
/'ff~\
. .U (~:!!,\'
J
I
\
74
Indumento'
pulito
Assicurare l'igiene
;:1ff~
l
JJ L
~-
75
Assicurare l'igiene
76
Assicurare l'igiene
Procedura
Per togliere/mettere
segue.
Procedimento tecnico
(finalit:
Guidare)
Obiettivi didattici
l. Definirecosa si intende per insegnare
i principi
con
cui
effettuare
Definizione
Per insegnare i principi con cui effettuare l'igiene e la cura del corpo
si intendefornire alla persona alcune conoscenze di base sulle modalit
pi corretteed efficaci da impiegare per effettuare l'igiene e la cura del
proprio corpogarantendo il benessere e prevenendo infezioni, abrasioni o
irritazioni dicute e annessi cutanei.
77
Assicurare l'igiene
78
Assicurare l'igiene
Procedura
o
Procedimentotecnico
(finalit:
Sostenere)
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per fornire il consueto materiale per l'igiene ()
materiali e prodotti particolari.
2.Evidenziare i suggerimenti di educazione sanitaria che possibile dare
durante linterazione per sostenere la persona nell'esecuzione
di questo
atto.
3. Fornire i l consueto
materiale
per l'igiene
o materiali
e prodotti
partico
lari a una persona in situazione reale.
Definizione
Con questo atto si intende mettere a disposizione
della persona tutto il
materiale che utilizza normalmente per eseguire la sua igiene, compresi
altrimateriali e prodotti specifici di cui fa uso per la presenza di problemi
cutanei o altri motivi. Alcuni esempi sono: creme idratanti, detergenti o
fissatori per dentiere, filo interdentale,
shampoo antiforfora
o lozioni,
laccaper capelli, crema da barba e dopobarba, occorrente per truccarsi.
Atti di supporto
Fornire il materiale alla persona dopo che questa avr scelto il luogo per
effettuare l'igiene
79
Assicurare l'igiene
Preparare l'ambiente
Aiutare la persona ad assumere la posizione desiderata
autonomamente l'igiene
Riordinare il materiale in uso nell 'unit operativa
Lavaggio sociale delle mani
per effettuare
Procedura
Raccogliere dati e informazioni sulla persona, sulle modalit con le quali
solita effettuare l'igiene e sul materiale che abitualmente utilizza.
Recarsi dalla persona per consentirle di eseguire la sua igiene fornendo
tutto ci che le occorre per rispondere a questo bisogno.
Allontanarsi dalla persona per rispettare la sua intimit durante I'esecu
zione dell'igiene,
indicandole l'ubieazione
del campanello di chiamata
del personale di assistenza e dicendole fra quanto tempo si sar di ritomo.
Tornare dalla persona e, dopo aver verificato se necessita di altro materia
le per ultimare l'igiene, aiutarla a riporre il suo materiale personale e
quanto utilizzato.
80
Assicurare
l'igiene
STUDENTE
AA
1.
ANTISETTICO
1. apre il rubinetto PRIMA cii iniziare il lavaggio
2. bagna le mani PRIMA di iniziare la procedura
3. prende l'ANTISETIICO
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
.'i. mantiene il contatto con il detergente PERALMENO 1
6.
asciugaTAMPONANDO DALLA mano Al lavambracrio
MINUTO
r. chiude il rubinello SENZACONTAMINARE le mani
SOCIALE
1. apre il rubinetto PRIMA di iniziare il lavaggio
G
2. hagnale mani PRIMA di iniziare la procedura
G
3. prendeil DETERCENTE
G
4. lavaSISTEMATICAMENTEnALLA mano ALL'avambraccio
G
5 mantieneil contatto con il detergente PERALMENO 1 MINUT O G
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
G
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
G
VALUTAZIONE
G
G
G
G
G
G
G
2. antisettico
",y
VALUTAZIONE
f3.-
TECNICO
G
G
G
G
G
G
(NESSUNGJ
IDENTIFICA LA PERSONA
PREPARALA PERSONA
EI()
1. tampone/garzaADECUA TO
L_
VAL~TAZIONE
r--'
L.
MANTIENE L'INTIMIT
G
RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO
G
VALUTAZIONE
VALUTAZIONE:
_
DA T A
81
Assicurare
l'igiene
ANNO
1.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
DI CORSO
AA
r.-:-,
'cl
catino
brocca con acqua
asciugamano per l'igiene perineale
cerata e traversa
detergente
spugnettc monouso/taldc di cotone/garze
padella
biancheria personale pulita
biancheria pulita ciel letto
G
@
G
C")
G
@
VALUTAZIONE
2.
PROCEDURA
G
G
G
G
G
DONNA
UOMO
G
- fa scorrere l'acqua utilizzando la brocca
- deterge il glande con movimento rotatorio
partendo dal rneato uretrale
- pulisce il pene, lo seroto e la regione perianale
G
G
3.
= OTTIMO
"9 "
'c l
G
G
(UNG OPPUREPi DI 291
(FINOA 291
Cl Cl 9 = BUONO
QUASI SUFFICIENTE
99G/99G
Cl Cl Cl
ClGG
9
9
9
9
Cl
(NESSUNG o FINOA I
91
G
G
6. rimuove la padella
posiziona la persona in decubito laterale e pulisce la regione sacro-glutca
7. procede al cambio della traversae degli indumenti della persona
Cl
G
G
FIRMA DELL'OSSERVATORE
FIRMA DELLO STU DENTE
DATA
_
DA T A
82
Assicurare
l'igiene
STUDENTE
AA
DI CORSO
1.
SOCIALE
l. apre il rubinetto l'RIMA di iniziare il lavaggio
2. bagnale mani PRIMA di iniziare la procedura
3 prende il DETERGENTE
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano Al.L'avambrarrio
i mantieneil contatto con il detergente PERALMENO l MINUTO
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano Al.lavambracrio
chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
ANTISETTICO
SI
l. apre il rubinetto PRIMA di iniziare il lavaggio
2 bagna le mani PRIMA di iniziare 1,1 procedura
SI
l. prende l'ANTISETIICO
SI
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano Al.lavarnbraccio
SI
5. mantiene il contatto con il detergente PERALMENO I 1"IINUTO SI
h. asciugaTAMPONANDO Di\LLA mano ALL'avambraccio
SI
~. chiude il ruh.nettoSENZACONTAMINARE le mani
SI
VALUTAZIONE
PREPARAIL MATERIALE OCCORRENTE PERIL PROCEDIMENTO TECNICO
2.
PER DISINFEZIONE
l. tampone/garzaADECUA TO
2. antisettiro
SI
SI
TECNICO
VALUTAZIONE
0,
'cl
Q
Q
Q
@
SI
(NESSUN@)
D)
3.
(SEC
SI OPPUREPi DI 2 SI NEIPUNTIA, B,
PREPARALA PERSONA
A
IDENTIFICA LA PERSONA
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO
4.
VALUTAZIONE
QQQQ=
OTTIMO
QQQQ
= SUFFICIENTE
QQQQ=
QQ@@=
VALUTAZIONE:
BUONO QQQ@=
DISCRETO QQ@Q=
Pi CHE SUFF.
QUASI SUFF. Q@@@= INSUFF. Q@@@= GRAVEMENTE INSUFF.
_
DATA
83
Assicurare
l'igiene
1.
1.
2.
.
4.
S.
6.
7.
8.
AA~
AN NO DI CORSO
Q
Q
Q
Q
Q
@
@
VALUTAZIONE
2.
PROCEDURA
@
@
@
@
A
,<y
Q
@
@
@
A
'<Y
VALUTAZIONE
3.
0
0
0
0
VALUTAZIONE
(NESSUN
Qo
FINO Al
0)
(FINO A 20)
Q
iUN
OPPURE Pi DI 10)
000
FIRMA DELL'OSSERVATORE
DATA
_
IJATi\
84
OBn
Indicarele principali
variabili riconducibili
ai
quat tro concetti fondamentali
della Disciplina
infermie ristica utili per raccogliere
i dati sul
bisogno di movimento.
Elencaregli Atti trattati in questo capitolo per
assi curareil movimento con riferimento al
continuum autonomia-dipendenza.
Rispondereal bisogno di movimento della perso
na con i procedimenti tecnici descritti in questo
capitolo.
Assicurare il movimento
Premessa
In questo capitolo vengono trattati alcuni procedimenti tecnici relativi alla
prestazione infermieristica Assicurare il movimento, privilegiando l'azione
Muovere e posizionare la persona (sostituire) in quanto comprensiva di
numerose conoscenze e abilit che il professionista infermiere impiega per
intervenire sulla persona anche con azioni di guida e sostegno.
I contenuti relativi ali' azione Illustrare alla persona i fattori che pOSS0l10
influenzare il movimento e l'attivit fisica (indirizzare) sono espressi nella
raccolta dati sul bisogno di movimento. Dell'azione Fornire un aiuto par
ziale per la deambulazione c la mohilizzazione (compensare) stata descrit
ta la procedura per aiutare la persona nella deambulazione, comprendendo
anche Far utilizzare gli ausili necessari per la deambulazione e la mobili:
zazionc - bastone - (sostenere). Lo studente, conoscendo l'atto Muovere e
posizionare la persona (trattato nella finalit sostituirei. potr agevolmente
dedurre e adattare alle diverse modalit di presentazione del bisogno il suo
intervento compensativo personalizzato.
Si ricorda, infine, che in merito ai contenuti dell'azione Istruire la persona
sulle modalit per mantenere il movimento (guidare) e delle azioni Favorire
lesecuzione
di esercizi muscolari attivi (sostenere}, Effettuare esercizi di
mobitizzazione passiva (sostituire) e Monitorare la capacit motoria (extra
finalit), gi una consuetudine presente in molte realt operative la consul
tazione con i fisioterapisti, al fine di agire basandosi sulle conoscenze pi
recenti e aggiornate.
dati te la soddisfazio
ne del bisogno cii movimento nel neo
nato. vecii Ortell i S., M('t()d()I(),~ia
inicrrnic-ristica
applicata, Masson,
Milano, 1997, pp. H9-92; 117-118 L'
l S9-166.
l') Per la raccolta
86
Assicurare il movimento
Obiettivididattici
I.Definireil significato di Assicurare il movimento.
2.Elencare almeno quattro scopi del movimento.
3. Indicare le regole che l'infermiere deve rispettare per sollevare e
muovere le persone garantendo sicurezza ed efficienza.
4.Enunciare almeno dodici criteri generai i da rispettare nel muovere e posi
zionare
le
persone.
5.Elencare i sette atti di supporto da attuare prima e dopo l'esecuzione di
ogniatto.
6.Mostrare i tre principali tipi di "presa" utilizzabili dagli infermieri duran
te gli spostamenti.
7.Descrivere le seguenti posizioni fondamentali: eretta, supina, prona,
laterale, di sicurezza, semi seduta (Fowler), seduta, proclive (anti
Trendelenburg), declive (Trendelenburg), genu-pertorale, dorsale, gine
cologica.
8.Eseguire gli atti contenuti in questo capitolo rispettando i principi ad
essi sottesi.
87
Assicurare il movimento
sono:
88
Assicurare il movimento
5.1
5.2
(Fig. 5.3).
89
Assicurare il movimento
5.3
Presa avambraccio-avambraccio.
Si utilizza come prima scelta
quando si deve eseguire lo
spostamento della persona. la
presa pi sicura.
5.4
Posizioni fondamentali
Le posizioni fondamentali vengono di seguito descritte con tutti gli accorgi
menti richiesti per garantire il massimo benessere e la sicurezza della perso
na. L'altro scopo principale per cui necessaria la loro assunzione nella pra
tica quotidiana l'esecuzione di numerosi procedimenti tecnici infermieri
stici. Per questo motivo ci si riferir, in altre parti del testo, a queste posizio
ni fondamentali.
I. Posizione eretta. la posizione verticale (o ortostatica) assunta dal corpo
quando non in movimento. Gli arti superiori sono distesi e allineati lungo
5.5
Sollevatore meccanico.
90
.5.6
Assicurare i/ movimento
divaricati
per garantire
91
Assicurare il movimento
capo ruotato dallo stesso lato e non sostenuto da alcun cuscino. Gli arti
superiori rimangono generalmente allineati al corpo; l'arto inferiore appog
giato sul piano disteso, l'altro flesso e allontanato dalla linea mediana
per garantire la stabilit della posizione. Il corpo risulta quindi molto prote
so dal lato verso il quale girato (Fig. 5.11).
A volte si parla di "posizione di sicurezza" (ad es., nel postoperatorio)
intendendo semplicemente quella supina con il capo girato per favorire la
fuoriuscita di secrezioni dalla bocca.
92
Assicurare il movimento
FIG. "i. l ; ,
93
Assicurare il movimento
un sostegno morbido sotto il cavo popliteo e due cuscini per sostenere gli
arti superiori.
Per ottenere l'inclinazione desiderata si utilizza un particolare letto articola
to o gli appositi alzaletto (Fig. 5.14).
9. Posizione declive (di Trendelenburg i. La persona in posizione supina su
94
Assicurare il movimento
Atti di supporto
Lavaggiosociale delle mani
Preparareil materiale occorrente per l'esecuzione di ogni singolo atto
Identificarel'assistito
Predisporrel'ambiente nel modo pi idoneo per l'esecuzione della tecnica
Fomire alla persona alcune informazioni generali relative alla procedura
da eseguire
Prepararela persona per poter agevolmente effettuare il sollevamento o lo
spostamentorispettando la sua intimit
Riordinarela camera e il materiale
utilizzato
Lavaggiosociale delle
mani
Procedimento
tecnico
(finalit:
Compensare)
Ili
Obiettivi didattici
I. Definireche cosa si intende per aiutare la persona nella
deambulazione,
2.Prepararela persona, l'ambiente ed eventualmente il materiale per aiutare
la persona ad eseguire l'atto.
3. Aiutare la persona nella deambulazione favorendo il pi possibile la sua
autonomia.
con l'ausilio
del
95
CAPITOLO
Assicurare il movimento
Definizione
Per aiutare la persona nella deambulazione si intende fornire supporto alla
persona durante questo atto.
96
Assicurare il movimento
parametri vitali;
integrit del sensorio:
presenza di dolore e/o presdi medico-chirurgici;
comprensione delle informazioni fornite sull' atto da eseguire.
Attidi supporto
Prepararegli eventuali ausili richiesti per eseguire l'atto
Preparare
l'ambiente:
- eliminaregli ostacoli presenti lungo il percorso;
- assicurarsiche il pavimento sia asciutto e l'area da percorrere ben illuminata.
Verificareche l'abbigliamento e le calzature della persona siano adeguati
Aiutarela persona ad assumere la stazione eretta per iniziare la procedura
Assicurarsi che la persona resti in una posizione confortevole e
riporre il materialeutilizzato
Riordinarela camera
Procedura
Verificarele conoscenze della persona in merito alla sequenza di movi
mentida eseguire e alla modalit di cammino pi adeguata alla sua condi
zione(o quella abitualmente impiegata o preferita).
Fissareun percorso o un obiettivo da raggiungere con la persona.
Aiutarela persona nella deambulazione scegliendo, in base al suo livello
di autonomia-dipendenza, una delle seguenti modalit.
I
I
Procedura
bastone
I
con
l'utilizzo
del
97
CAPITOLO
Assicurare il movimento
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per posizionare e/o mantenere la persona supina.
2. Preparare la persona, l'ambiente e il materiale per eseguire l'atto.
3. Posizionare e/o mantenere la persona supina.
Definizione e scopi
Per posizionare do mantenere la persona supina si intende l'atto compiuto da
due infermieri per porre la persona in tale posizione (vedi questo capitolo,
posizione n. 2) e mantenerla in modo confortevole e sicuro per un certo tempo.
Tale postura la pi frequentemente utilizzata e mantenuta dalle persone
durante il sonno, per favorire il riposo, in presenza di stati di malattia. Viene
fatta assumere per favorire il rilassamento, indurre il sonno, eseguire proce
dure diagnostiche e terapeutiche. La posizione supina costituisce la postura
fondamentale dalla quale procedere per eseguire spostamenti c successivi
posizionamenti.
Atti di supporto
Preparare il materiale:
- I o 3 cuscini;
98
Assicurare il movimento
Lavaggiosociale delle
mani
Procedura
Scoprirela
persona.
Porrela persona in posizione orizzontale con il volto rivolto verso
l'alto.
Sistemare un cuscino sotto il capo in modo da comprendere la
regione cervicalemantenendone la fisiologica lordosi.
Garantirel'allineamento del corpo posizionando eventualmente gli avam
braccie le mani su due cuscini (vedi Fig. 5.8).
Posizionareun sostegno morbido sotto il cavo popliteo e le caviglie.
Posizionare un archetto solleva-coperte nella parte inferiore del letto,
se occorre.
Coprirela
persona.
~.
I
Obiettivi didattici
I. Definire cosa si intende per posizionare e/o mantenere la persona in
decubitolaterale.
2.Prepararela persona, l'ambiente e il materiale per eseguire l'atto.
3. Posizionaree/o mantenere la persona in decubito laterale.
Definizione e scopi
Perposizionare e/o mantenere lo persona in decubito laterale si intende
l'attocompiuto da due infermieri per porre la persona sul fianco destro o
sinistro(vedi Fig. 5.10) e mantenerla in tale posizione in modo confortevole
e sicuroper un certo tempo.
Questaposizione impiegata per eseguire un cambio di postura al fine di
variarele zone corporee di appoggio; eseguire procedure diagnostiche e
terapeutiche(ad es., posizionare una sonda rettale, eseguire un clistere eva
cuativo,rilevare la temperatura rettale, applicare una supposta, eseguire
un'iniezione intramuscolare); prevenire l'inalazione di liquidi in caso di
incoscienza(vedi anche la posizione di sicurezza spiegata a pago 187 nel
cap.9 e la Fig. 5.11); favorire la respirazione in caso di patologie polmonari
otraumia un emitorace.
99
CAPITOLO
Assicurare il movimento
Atti di supporto
Preparare il materiale:
4 cuscini;
guanti monouso (se occorre).
Lavaggio sociale delle mani
Preparare l'ambiente
Isolare la persona e farle assumere la posizione supina senza alcun soste
gno ad eccezione del cuscino sotto il capo
(;'i Riordinare l'ambiente e sistemare la persona
,~:Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Scoprire la persona.
I due infermieri, dopo aver deciso il fianco sul quale girare la persona, si
pongono al lato opposto del letto.
Per avvicinare la persona al bordo del letto si procede nel modo seguente:
un infermiere (l) infila le mani e gli avambracci sotto gli arti inferiori
e, sollevandoli, li avvicina a s;
lo stesso infermiere (l) si occupa della zona centrale del corpo met
tendo mani e avambracci (ed eventualmente braccia) sotto il bacino: il
2 infermiere si occupa del tronco e del capo infilando un avambraccio
sotto le spalle e sostenendo con l'altro il capo (Fig. 5.21):
i due infermieri, con movimento sincrono, sollevano ed avvicinano la
persona al bordo del letto (vedi Fig. 9.8, pago 188).
100
Assicurare il movimento
\1\,
i \1
. ~\
I
.
\
\
Fie. -; ..
i i,
Per posizionare
la persona in decubito laterale SI procede nel modo
seguente:
- il I infermiere si porta ali 'altro lato del letto;
- per facilitare la rotazione il 2 infermiere sovrappone il piede della
persona a lui pi vicino sull'altro (Fig. 5.22) oppure fa flettere sempli
cemente l'anca alla persona;
- il l infermiere porta il braccio della persona a lui pi vicino verso il
bordo del letto;
- posiziona quindi una mano a livello della spalla della persona e l'altra
sull' articolazione sacro- iliaca;
- infine, ruota la persona posizionandola sul fianco (Fig. 5.23) .
Assicurarsi che la lesta, il rachide e la spalla siano disposti come indicato
nella figura 5.10, pago 92 .
Per mantenere la posizione, utilizzare il materiale indicato (4 cuscini)
secondo le indicazioni fornite alla pagina citata sopra.
Definizione e scopi
Perposizionare c/o mantenere la persona in decubito prono si intende l'atto
compiuto da due infermieri per porre la persona in tale posizione (vedi que-
101
CAPIIOlO
r;
Assicurare il movimento
Atti di supporto
Preparare il materiale:
l o 2 cuscini (bassi);
guanti monouso (se occorre).
Lavaggio sociale delle mani
Preparare l'ambiente
Isolare la persona e farle assumere la posizione supina senza alcun soste
gno ad eccezione del cuscino sotto il capo
Riordinare l'ambiente e sistemare la persona
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Scoprire la persona.
I due infermieri si pongono inizialmente lungo lo stesso lato del lettoe
avvicinano la persona il pi possibile al bordo, procedendo nel modo
seguente (vedi paro5.3):
un infermiere (l) infila le mani e gli avambracci sotto gli arti inferior
della persona e, sollevandoli, li avvicina a s;
lo stesso infermiere (l) si occupa della zona centrale del corpo me
tendo le mani e gli avambracci (ed eventualmente le braccia) sotto i
bacino; il 2 infermiere si occupa del tronco e del capo infilando un
avambraccio sotto le spalle e sostenendo con l'altro il capo;
i due infermieri, con movimento sincrono. sollevano ed avvicinano la
persona al bordo del letto.
Proseguono poi posizionando la persona in decubito prono nel modo
seguente:
il l infermiere si porta ali 'altro lato del
letto;
per facilitare la rotazione, il 2 infermiere sovrappone il piede a lui pi
vicino sull 'altro (vedi Fig. 5.22);
il I infermiere allinea il braccio pi vicino a lui lungo il corpo dell
persona;
posiziona quindi una mano a livello della spalla della persona e l'altra
a livello dell'articolazione sacro-iliaca (vedi Fig. 5.23);
infine, ruota completamente la persona posizionandola in decubito
prono.
Assicurarsi che la testa, il rachide e gli arti superiori siano disposti com
da figura 5.3, posizione n. 3.
Per mantenere la posizione, utilizzare i cuscini secondo le indicazioni for
nite dal riferimento sopraccitato.
102
Assicurare il movimento
i
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per posizionare e/o mantenere la persona
semise
duta.
2. Preparare la persona, l'ambiente e il materiale per eseguire
l'atto.
3. Posizionare elo mantenere una persona semiseduta (sia con il metodo tra
dizionale che con quello australiano).
Definizionee scopi
Per posizionare e/o mantenere la persona semiseduta si intende l'atto
compiuto da due infermieri per porre la persona in tale posizione (vedi
posizione n. 6, pago 92) e mantenerla in modo confortevole e sicuro per
unperiodo di tempo.
La posizione semiseduta, assieme a quella supina, la pi frequentemente
tenutadalla persona in stato di malattia. Viene fatta assumere per favorire la
respirazione,l'alimentazione, l'esecuzione di procedure diagnostiche e tera
peutiche(ad es., la somministrazione della terapia orale, l'introduzione di un
sondinonasogastrico, l'ossigenoterapia, la nutrizione enterale), consentire
attivitmanuali e di svago (ad es., guardare programmi televisivi, leggere).
103
CAPITOLO
Assicurare il movimento
Atti di supporto
Preparare il materiale:
- 4 o 5 cuscini;
2 sostegni morbidi (piccoli cuscini o rotoli o lenzuola arrotolate);
guanti monouso (se occorre).
Lavaggio sociale delle mani
Preparare l'ambiente e isolare la persona
~ Riordinare l'ambiente e sistemare la persona
(lii Lavaggio sociale delle mani
Scoprire la persona.
I due infermieri aiutano la persona a passare dalla posizione supina a
quella seduta ponendosi ciascuno a un lato del letto.
Invitare la persona a flettere le gambe appoggiando bene la pianta dei
piedi sul piano del letto.
Ciascun infermiere si posiziona nel seguente modo:
all'altezza del bacino della persona;
rivolto verso la testata del letto;
- con il piede esterno spostato in avanti (verso la direzione dello sposta
mento) per aumentare la base di appoggio (Fig. 5.26).
Ciascun infermiere si prepara ad eseguire lo spostamento procedendo nel
l'ordine seguente:
nette le gambe c posiziona la spalla nel cavo ascellare della persona
facendole sollevare il braccio:
infila il proprio braccio sotto le gambe della persona afferrando quello
dell' altro infermiere con una presa sicura e spostando lo i I pi possibile
verso la radice delle cosce (Fig. 5.27);
104
Assicurare il movimento
FIG.
I
I
O;
2:,
- appoggia l'altra mano sul piano del letto (verso la direzione dello spo
stamento) mantenendo il hraccio teso (Fig. 5.28).
Rassicurare la persona invitandola ad appoggiarsi alle spalle degli infermieri.
Sollevare e posizionare in modo sincrono la persona verso la testata del
letto spostando iI proprio corpo in avanti.
Sistemare il letto e i cuscini in modo da mantenere la persona in una posi
zione sicura e comoda.
Scoprire la persona.
Aiutare la persona a passare dalla posizione supina a quella seduta ponen
dosi ciascuno a un lato del letto e procedendo nel seguente modo:
- entrambi gli infermieri, rivolti verso la testata del letto, infilano il brac
cio solto l'ascella della persona;
- un infermiere, con la mano libera, sostiene il capo mentre l'altro, con il
braccio libero, le spalle;
- con movimento sincrono sollevano la persona in posizione seduta:
FIG.5.2B
105
CAPITOlO
Assicurare il movimento
Obiettivi didattici
l. Definire
al/a
cosa si intende
per trasferire
la persona
dal letto
poltrona/ carrozzina.
2. Preparare la persona, l'ambiente e il materiale per eseguire l'atto.
3. Trasferire una persona dal letto alla poltrona o carrozzina (sia con il
metodo australiano che con quello tradizionale).
Il procedimento qui proposto deve essere eseguito da due infermieri. Nel
caso in cui la persona possa mantenere, anche per poco tempo, la posi
zione eretta, il trasferimento pu essere effettuato da un solo infermiere,
posizionando la poltrona/carrozzina/sedia vicino al letto (Aiutare la per
sona a spostarsi dal letto alla poltrona/carrozzina e/o viceversa: com
pensare).
Definizione e scopi
Per trasferire la persona dal letto alla poltrona/carrozzina si intende l'atto
compiuto da due infermieri per far sedere la persona sulla poltrona o sulla
carrozzina partendo dalla posizione supina nel letto.
106
Assicurare il movimento
Attidi supporto
Preparareil materiale:
- sediacon braccioli o poltrona o carrozzina;
- cusciniin numero adeguato.
Lavaggiosociale delle mani
Prepararel'ambiente e isolare la persona
Riordinarel'ambiente
sistemando la
persona
Lavaggiosociale delle
mani
Scoprirela persona.
Aiutarela persona a passare dalla posizione supina a quella seduta sul
bordodel letto nel modo seguente:
- aiutare la persona ad avvicinarsi il pi possibile al bordo del letto;
- farle piegare le gambe in modo da avvicinare i talloni ai glutei;
- infilare un braccio sotto le spalle della persona sostenendo le con fermezza;
- far passare l'altro braccio da sopra le ginocchia fino a raggiungere con
la mano il malleolo laterale del piede pi vicino al bordo del letto (Fig.
5.30) e afferrarlo;
- portare gli arti inferiori verso il pavimento e contemporaneamente sol
levarele spalle facendo ruotare il tronco fino a raggiungere la posizio
ne seduta sul bordo del letto (Fig. 5.31 l.
Primadi iniziare lo spostamento posizionare la sedia/poltrona con lo
schienalevicino a una parete o la carrozzina con le ruote bloccate.
107
CAPITOLO
Assicurare il movimento
flC. :>.13
108
Assicurare il movimento
FIG.~. q.
o
o
109
CAPITOlO
Assicurare il movimento
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per trasferire la persona dal letto alla hare/la
e/o
viceversa.
2. Preparare la persona, l'ambiente e il materiale per eseguire l'atto.
3. Trasferire una persona dal letto alla barella o viceversa con altri due infer
mieri.
Definizione e scopi
Per trasferire la persona dal letto alla barella cio viceversa si intende l'atto
compiuto da tre infermieri per spostare la persona, partendo dalla posizione
supina, dal suo letto alla barella e viceversa senza causare alcun trauma o
disagio.
Questo atto pu essere eseguito per il trasporto della persona alla/dalla sala
operatoria; al momento del ricovero di una persona totalmente dipendente
che provenga in barella dal pronto soccorso o dall'accettazione;
ogniqual
volta una persona debba recarsi per indagini diagnostiche
presso servizi
interni o esterni alla struttura di degenza.
Atti di supporto
Preparare
- barella.
Lavaggio
Preparare
Riordinare
Lavaggio
110
il materiale:
sociale delle mani
l'ambiente, informare e isolare la persona
l'ambiente e sistemare la persona e gli eventuali presdi
sociale delle mani
Assicurare il movimento
Procedura
Vieneeseguita da tre infermieri.
Dopo aver bloccato le ruote della barella (c/o del letto), prepararla
togliendo il lenzuolo, la coperta, ecc. per accogliere la persona.
Porsi dallo stesso lato del letto a livello delle tre zone che verranno
affer rate in seguito nel trasporto: all'altezza del capo e dorso, del
bacino c dellecosce, delle gambe e dei piedi.
Scoprire la persona e farle incrociare le braccia sul petto .
Infilare le mani e gli avambracci, utilizzando le curvature anatomiche.
nelletre zone sopra citate:
-il primo infermiere solto il collo/capo c il dorso;
- il secondo solto la vita e la radice delle cosce:
-il terzo sotto il cavo popliteo e le caviglie (Fig. 5.35).
Divaricare i piedi ponendone uno avanti e l' altro indietro per aumentare
la base di appoggio e accordarsi (se non lo si gi ratto
precedentemente)
su chi dei tre d i comandi.
Afferrare la persona. flettere le ginocchia (mantenendo la schiena diritta)
e spostare la persona verso il bordo dci letto.
Sollevare la persona in modo sincrono raddrizzando le ginocchia e avvici
narlaa s piegando le braccia .
Compiere un passo indietro e ruorarc verso la barella fino a quando ci
si vienea trovare ad angolo retto con il letto.
l
I
L._.
111
Assicurare il movimento
Barella
112
Assicurare il movimento
BIB
AA.VV.N, ursing Procedures, 2a ed., Springhouse, Pennsylvania, 1996.
BorlettoR., Cauda A., Manconi F., Ragaccio A., Tecniche infermieristiche di base e
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Mosby,St. Louis, 1996.
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McCloskey l .C., Interventi infermieristici, L'Assistenza infermieristica del
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OrtellSi ., Metodologia infermieristica applicata, Masson, Milano, 1997.
SassoL., Bonvento C.M., Gagliano C., Scienze infermieristiche generali e cliniche,
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S.l.V.A-. Banca dati degli ausili tecnici per la riabilitazione, l'autonomia e l'
integra zione sociale delle persone disabili, Fondazione Pro Juventute Don
Carlo GnocchiIRCCS, via Capecelatro 66, Milano.
SorensenK.C., Luckmann L, Nursing di base, voI. 1, Casa Editrice
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StudeAr ., Zonca G., Elementi di psicologia, Sansoni, Milano, 1994.
TaberC.W., Dizionario enciclopedico di Scienze infermieristiche, McGraw-Hill,
Milano,1994.
113
Assicurare il movimento
DI CORSO
AA
STUDENTE
f_
1.
SOCIALE
l. aprc il rubi netto I)RI,',,1Adi iniziare dlavaggio
2. bagna le mani PRI,\1A di iniziare la procedura
l. prende il IJETERCFI\JTE
4. 1,1\a SISTEMATICAMENTE DALL/\ mano ALL'avambraccio
Q
@
Q
Q
ANTISETTICO
I apre il rubinetto f'RIMA di ini/iall' il lavaggio
') bagna Il' mani PRlt,,1Adi ini/iare la pr(llHluld
l. prende l'ANTISETTICO
4. lava SISnJvl/\TICAMENTE DAlL'I rn.inoAlluv.uuhr.urio
Q
Q
r'
c:-:)
VALUTAZIONE
2.
PER IlISI,'-JFEZIONE
l tdm!l(lnl'/g,lIla AIJEC;UXICl
2. antisHtic(}
TECNICO
VALUTAZIONE
PER I)ROlTCClR[
LA PERSONA [/0
I '()l'FI,i\ lORF
r. gUdllti .'11 )[C;UATI
l
("I)ril ,11)(1
) Il,lin(J .'d)f( ;U.'\ Il)
(NESSUN QI
DI
PREPARALA PERSONA
3.
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IDE,NTIFICi\ LA PERSONA
MANTIENE
L'INTIMIT
VALUTAZIONE
4.
rlRMA
IJFU'OSSFRVATORE
fiRMA
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~~
~~
~
ilA TA
114
Assicurare il movimento
ANNO
DI CORSO
A.A.
_
~
1.
Q
Q
VALUTAZIONE
2.
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
3.
8
8
8
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Cl
(NESSUNQ o FINO A 1
8)
8
Q
Q
(UN Q OPPUREPi DI 28)
(FINO A 28)
Cl Cl Cl
gQQ
FIRMA DELL'OSSEINATORE
= OTTIMO
DATA
_
DATA
115
c
Indicare le principali
variabili riconducibili
ai
quat tro concetti fondamentali
della Disciplina
infermie ristica utili per raccogliere
i dati sul
bisogno di eli minazione urinaria e intestinale.
Elencaregli Atti trattati in questo capitolo per assi
curare il movimento con riferimento al continuum
autonomia-di pendenza.
Rispondere al bisogno di eliminazione urinaria e
intestinale della persona con i procedimenti tecnici
descritti in questo capitolo.
Premessa
In questo capitolo, partendo dall'azione Monitorare l'eliminasione
(extra
finalit), si passati alla descrizione dei procedimenti tecnici relativi alle
azioni Ottenere l' evacuazione di urine e feci mediante strumenti (sostituire)
e Mantenere il deflusso di urine.feci e gas (compensare). In particolare, con
riferimento a quest'ultima azione, nell'atto specifico Applicare ausili per la
raccolta/drenaggio
dei residui organici, sono state spiegate le procedure per
applicare il raccoglitore esterno delle urine (condom), il sacchetto di raccol
ta per stomie e quello di raccolta per urine.
Proseguendo sul continuum verso l'autonomia si passati direttamente alla
finalit guidare con l'analisi della sola azione Indicare comportamenti che
favoriscono una eliminazione regolare. Infatti, i contenuti salienti riconduci
bili agli altri procedimenti tecnici di questa azione vengono affrontati in
altre parti di questo o di altri capitoli. Ad esempio, i contenuti relativi al
procedimento tecnico Insegnare come monitorare quantit, frequenza, colo
re delle minzioni e delle scariche stato affrontato in Monitorare l'elimina
zione. Lo studente potr infine ottenere indicazioni per attuare l'azione
Favorire l'eliminazione
volontaria (sostenere) da quanto scritto nelle fina
lit sostituire e compensare, mentre in quella di guida individuer i contenu
ti per Illustrare alfa persona ifattori che possono influenrare l'eliminazione
urinaria e intestinale.
118
Procedimentotecnico
finalit)
(extra
Obiettivididattici
l. Definireche cosa si intende per rilevare i caratteri delle feci e dell'
eva- cuazione.
Definizione
Perrilevare i caratteri delle feci e dell'evacuazione si intende l'osservazio
ne e la successiva registrazione scritta di forma, colore, odore, quantit e
consistenzadelle feci e della frequenza delle evacuazioni.
119
tradotti
dall'inglese
si
il termine
costipazione
Stipsi. Si definisce stipsi (') una ritenzione di materiale fecale nel tubo
digerente per cause anatomiche e/o funzionali che provocano un rallenta
mento del transito colico. La frequenza delle evacuazioni in genere infe
riore a 3 volte la settimana e si associa spesso a difficolt nell'espulsione del
materiale fecale a causa della sua maggior consistenza.
Diarrea. un'alterazione del!' alvo caratterizzata da una emissione fre
quente e in quantit aumentata di feci di consistenza liquida o semi liquida.
Tale termine viene talvolta usato impropriamente per indicare una iperdefe
cazione (evacuazione frequente con feci formate).
Tenesmo rettale. Consiste nella contrazione spastica involontaria dello
sfintere anale che causa dolore, risulta inefficace da un punto di vista fun
zionale e determina il bisogno impellente di evacuare le feci.
120
Atti di supporto
Preparare il materiale:
- guanti monouso;
- padella, comoda, apposito contenitore (vaso) per la raccolta delle feci.
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Lavaggio sociale delle mani
Riordinare il materiale
Procedura
Spiegare alla persona come scaricarsi con la padella, con la comoda o
altro contenitore.
Fornirle il materiale scelto per
evacuare.
Aiutarla ad assumere la posizione pi idonea e invitarla ad utilizzare il
dispositivo di chiamata al termine dell'evacuazione.
Dopol'evacuazione
Rilevare i caratteri delle feci: forma, colore, odore, quantit,
consistenza.
Registrare i dati rilevati sulla documentazione
infermieristica.
Procedimentotecnico
finalit)
(extra
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per rilevare i caratteri della diuresi e
della minzione.
2.Enumerare le principali sostanza organiche e inorganiche che compongono l'urina.
3. Definire i caratteri della diuresi.
4. Definire le alterazioni della diuresi e della
minzione.
5. Descrivere la procedura di esecuzione della raccolta di urine delle 24
ore.
6. Descrivere la procedura di misurazione della diuresi
oraria.
Definizione
Perrilevare i caratteri della diuresi e della minzione si intende l'
osservazio ne e successiva registrazione scritta di colore, odore, quantit,
trasparenza, presenzadi sedimento nelle urine e della frequenza delle
minzioni.
121
Sostanze organiche
Sostanze inorganiche
Cloruri (110-250 nmol/l)
Calcio (0,1-0,2 gldie)
Magnesio (3-5 nmol/I/die)
Fosforo (0,4-1,3 g/die)
122
lasciata a contatto de II' aria per un certo periodo di tempo, I'urea va incon
tro a fermentazione e l'odore diventa ammoniacale. Si ha odore di acetone
in presenza di cheronuria, mentre l'urina maleodorante indice di infezio
ni delle vie urinarie o di intossicazioni,
Definizione e scopo
Per diuresi si intende generalmente la quantit di urine emesse nelle 24 ore.
Essa viene rilevata quando necessario conoscere questo dato con esattezza,
ad esempio per determinare il bilancio idroelettrolitico. possibile, inoltre,
effettuare alcuni esami su un campione di urine prelevato dalla diuresi.
123
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- guanti in lattice monouso;
- contenitore graduato per la raccolta delle urine.
Identificare l'assisti to
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Riordinare il materiale
Procedura
o
N.B.: per quanto concerne la rilevazione degli altri caratteri delle urine
sopra menzionati, si rimanda il lettore al capitolo 12.
Definizione e scopo
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- guanti in lattice monouso;
- urometro.
124
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Riordinare il materiale
Procedura
Ad ogni ora stabilita verificare che il tubo di raccordo tra catetere vesci
cale ed urometro sia completamente svuotato dell'urina prodotta. In caso
contrario, convogliarla muovendo il tubo.
Misurare sull'urometro la quantit
di urina.
Aprire la valvola e svuotare
l'urometro.
Chiudere
la valvola.
Registrare il
valore misurato.
Obiettivi didattici
I.Definire che cosa si intende per eseguire lo svuotamento manuale del['ampolla rettale.
2.Indicaretutti gli scopi di tale atto infermieristico.
3.Predisporre tutto il materiale necessario per effettuare tale manovra.
4.Descrivere le fasi che caratterizzano la procedura di esecuzione dello
svuotamento manuale dell' ampolla rettale.
5.Effettuarelo svuotamento manuale dell'ampolla rettale.
Definizionee scopo
Pereseguire lo svuotamento manuale dell'ampolla rettale si intende l'intro
duzione di un dito in questa sede per rimuovere il materiale fecale allo
scopodi garantire l'evacuazione di feci e gas. Esso indicato esclusivamen
te in quelle situazioni dove, in presenza di fecalomi non altrimenti rimovibi
li,vi un ostacolo al normale transito intestinale.
125
Atti di supporto
generali
Procedura
o
o
o
o
o
o
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per eseguire il clistere evacuativo.
2. Elencare tutti gli scopi di tale atto infcrmieristico,
3. Individuare tutto il materiale necessario per eseguire il clistere evacuativo.
4. Descrivere tutte le fasi relative alla procedura di questo atto infermicristico.
S. Indicare le principali complicanze legate all'esecuzione di un clistere eva
cuativo.
6. Eseguire il clistere evacuativo.
Definizione e scopo
Per eseguire il clistere evacuativo si intende l'introduzione nell'ultimo tratto
dell'intestino di una determinata quantit di liquido: sinonimo di enterocli
sma (dal greco: enteron = intestino e klvsnia = lavanda).
126
127
Atti di supporto
Procedura
o
o
o
o
o
Riempire l'irrigatore con circa 750-1000 ml di soluzione ad una temperatura compresa tra i 37 e i 39 cc.
Eliminare l'aria dal tubo di raccordo facendo defluire il liquido.
Porre 1'irrigatore all'altezza desiderata.
Sistemare la cerata e la traversa sotto la persona.
Posizionare la persona sul lato sinistro con l'arto inferiore destro flesso
(decubito laterale).
L'intestino, a livello del sigma, effettua una lieve curvatura verso sini
stra. Di conseguenza, se la persona assume il decubito laterale sinistro, il
sigma si trova ad essere ad un livello pi basso rispetto all'ano.
o
o
o
128
Ampolla retta le
Sfintere anale
Sonda rettale
[,
Sostituire)
Obiettivi didattici
I. Definireche cosa si intende per eseguire il cateterismo vescicale.
2. Elencare tutti gli scopi e le indicazioni di tale atto infermi eristico.
3. Riconoscere i diversi tipi di catetere vescicale.
4. Predisporre tutto il materiale per posizionare e rimuovere un catetere
vescicale.
129
Definizione e scopo
Per eseguire il cateterismo vescicale si intende l'introduzione di un catetere
in vescica. Questo procedimento indicato per i seguenti scopi.
Evacuativo:
ritenzione urinaria;
decompressione della vescica prima di un intervento chirurgico e/o un
esame;
come ultima scelta nell'incontinenza urinaria.
Diagnostico:
raccolta di campioni di urine per esami:
monitoraggio della diuresi;
verifica della causa di un' anuria; determinazione
del ristagno post-minzionale; esami delle basse
vie urinarie (ad es., cistografia),
Terapeutico:
introduzione di sostanze farmacologiche;
- irrigazioni vescicali.
130
Modello
Caratteristiche
Modelli di catetere.
Indicazioni
Ne/aton
Catetere
vescicale
sistema
vescica
Tiemann
Catetere semirigido
a punta
arrotondata
con l'estremo
vescicale. per gli ultimi 10 mm
circa, angolato di 45; privo di
sistema di ancoraggio in
vesci ca
Cateterismo estempora
neo o a permanenza in
persone con ipertrofia
prostatica
Phi/ips
Cateterismo estempora
neo o permanente
in
persone
con stenosi
uretra Ii serrate
Catetere
semi rigido
rettilineo
dotato di 4 o 5 fori all'estre
mit prossima le; l'apice for
giato a becco di flauto; privo
di sistema di ancoraggio
in
Cateterismo
in persone
BoutCoup
molle ad estremit
rettilinea,
senza
di ancoraggio
in
Cateterismo
raneo
macroscopica
estempo
a perma nenza
con ematuria
vescica
Ma/ecot-Pctzer
rappresentato
da 2-4 alette
situate immediatamente
prima
dell'apice
Cateterismo
nenza
a perma-
Fo/eya 2 vie
Cateterismo
nenza
a perma-
vescica
Foleya 3 vie
Cateterismo
a perma
nenza
con lavaggio
vescicale continuo
131
..>--,._-----.... <" -.
132
Atti di supporto
133
Procedura
Viene eseguita da due infermieri.
Eseguire l'igiene perineale (vedi il cap. 4).
r infermiere
Pulire e disinfettare il piano di lavoro.
Preparare il materiale occorrente sul piano di lavoro.
Indossare la cuffia monouso.
2 infermiere
Anatomia dell'apparato
femminile esterno.
genitale
infermiere
Aprire il set.
Indossare sterilmente i guanti.
Prelevare dal set il primo telino sterile e posizionarlo sul piano di lavoro.
Appoggiare sul campo sterile tutto il materiale contenuto nel set.
134
Assicurare
l'eliminazione
urinaria e intestinale
135
Atti di supporto
Procedura
(') Se si incontrano
rimuovere.
resistenze,
non
Indossare i guanti.
Chiudere il catetere con la pinza.
Raccordare la siringa alla via del sistema di ancoraggio e aspirarne il
contenuto (lO mI).
Muovere lentamente il catetere per verificare che il palloncino sia completamente sgonfio (3).
Posizionare le garze a livello del meato uretrale.
Estrarre lentamente il catetere.
Staccare la sacca di raccolta.
Eliminare il materiale nel contenitore porta-rifiuti.
Eseguire l'igiene perineale.
Registrare in cartella i dati rilevati.
136
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per applicare ausili per la
raccoltaJdrenaggio dei residui organici.
2. Enunciare scopo e indicazioni dell'applicazione
dei seguenti ausili:
- raccoglitore esterno per urine tipo condom;
- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;
- sacchetti di raccolta per urine.
3. Preparare tutto il materiale necessario per l'applicazione/sostituzione
di:
- raccoglitore esterno per urina tipo condom;
- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;
- sacchetti di raccolta per urine.
4. Descrivere tutte le fasi relative la procedura per l'applicazione/sostituzio
ne di:
- raccoglitore esterno per urina tipo condom;
- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;
- sacchetti di raccolta per urine.
5. Applicare:
- raccoglitore esterno per urina tipo condom;
- sacchetti di raccolta per stomie intestinali e urinarie;
- sacchetti di raccolta per urine.
Definizione e scopo
Per applicare ausili per la raccoltaJdrenaggio dei residui organici si intende
il posizionamento di ausili (raccoglitore esterno per urina tipo condom, sac
chetto di raccolta per storni e e sacchetto di raccolta per urine) a livello delle
vie escretrici (urinarie e intestinali) con l'intento di raccogliere/drenare
i
residui organici.
Il raccoglitore esterno tipo condom indicato specificamente per l'inconti
nenza urinaria nell' uomo e nella donna; i sacchetti di raccolta per stomie
vengono applicati in presenza di stomie urinarie o intestinali. I sacchetti di
raccolta per urine vengono scelti in base alle condizioni della persona per
favorire il pi possibile la sua autonomia.
137
6.10
6.11
del corpo e non danno fastidio poich aderiscono perfettamente alla cute. Le
aperture devono avere le dimensioni dello stoma per impedire che il mate
riale fuoriuscito entri in contatto con la cute. comunque possibile applica
re sostanze protettive cutanee, quali placche adesive. pasta protettiva, polve
re e anello di karaya.
A seconda del tipo di storna si utilizzano:
sacche a fondo aperto con anello protettivo indicate nelle ileostornie:
sacche a fondo chiuso con o senza anello protettivo indicate nelle colosto
mie trasverse e discendenti.
Per ovviare al problema dei cattivi odori legati all'emissione di gas sono
disponibili sacche con compresse di carbone vegetale e filtri con sostanze
deodoranti.
Oltre ai normali collettori per urine da raccordare al catetere vescicale a per
manenza, esistono in commercio sacchetti di raccolta con dispositivo di fis
saggio alla gamba impiegati per non ostacolare il movimento della persona.
Atti di supporto
Lavaggio sociale/antisettico delle mani
Preparare il materiale
Per applicazione del raccoglitore esterno per urine tipo condom:
guanti monouso;
contenitore per rifiuti;
condom con apposita striscia biadesiva;
sacchetto di raccolta per urine;
occorrente per l' igiene perineale;
occorrente per la tricotomia .
Per applicazione della sacca per stomia:
guanti monouso;
contenitore per rifiuti;
forbici ricurve;
cerata e traversa;
138
- sacca di raccolta;
- sostanze protettive;
- occorrente per l'igiene della cute.
o Per applicazione
del sacchetto raccoglitore per urine:
- guanti monouso;
- contenitore per rifiuti;
- pinza autostatica in plastica;
- garzc steri Ii e non sterili;
- antisettico;
- sacca sterile a circuito chiuso.
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto
mieristico
Isolare e sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
infer
- _._.-...-..<.
139
Obiettivi didattici
1. Definire che cosa si intende per indicare i comportamenti che
favoriscono una eliminazione regolare ed enunciarne gli scopi.
2. Elencare le variabili che condizionano l'eliminazione urinaria e intesti
nale.
3. Fornire almeno un esempio per ciascuna variabile.
4. Indicare alla persona i comportamenti che favoriscono una eliminazione
regolare.
b
Definizione e scopo
Per indicare i comportamenti che favoriscono una eliminazione regolare si
intende l'atto di fornire tutte quelle conoscenze, informazioni e suggerimen
ti che permettono alla persona di soddisfare in modo autonomo e regolare il
bisogno di assistenza infermi eristica di eliminazione urinaria e intestinale.
140
Procedura
Spiegare alla persona lo scopo dell' eliminazione intestinale e urinaria.
Indicare le variabili che possono influenzare questo bisogno: alimentazio
ne/idratazione, attivit fisica, uso di farmaci (4).
Informare la persona degli effetti che alcuni alimenti possono avere sulla
funzione intestinale/urinaria (cibi ricchi di scorie, latte e derivati, ciocco
lata, sostanza piccanti) .
Informare sugli effetti che l'attivit fisica ha sull' eliminazione.
Spiegare alla persona quali esercizi pu eseguire per favorire l'elimina
zione,
Indicare quali farmaci possono condizionare la funzionalit intestinale e
unnana.
141
Assicurare
l'eliminazione
urinaria e intestinale
142
Assicurare
urinaria e intestinale
l'eliminazione
ANNO DI CORSO
A.A.
1.
SOCIALE
1. apreil rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
G
2. bagnale mani PRIMAdi iniziare la procedura
G
3. prendeil DETERGENTE
G
4. lavaSISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
ANTISETIICO
1. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
G
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
G
3. prende l'ANTISETIICO
G
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio G
5. mantiene il contatto con il detergentePERALMENO 1 MINUTO G
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
G
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
G
VALUTAZIONE
2.
PER DISINFEZIONE
1. tampone/garzaADEGUATO
2. antisettico
G
G
TECNICO
G
D
VALUTAZIONE
(NESSUN
G)
(FINO A 2
PER SMAL
TIMENTO
1.
contenitore per
rifiuti
2.
contenitore per:
G NEI PUNTI A, B, D)
RIFIUTI
comuni
materiale acuminato
materiale contaminato
materiale in vetro
G
G
G
G
G
G
G
PREPARALA PERSONA
3.
A
IDENTIFICA LA PERSONA
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
4.
DATA
143
1.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
A.A.~~/~~
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
2.
PROCEDURA
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
3.
VALUTAZIONE
QQQ
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
(NESSUNQ o FINO A 1 Q)
(UN Q OPPUREPi DI 2 Q)
(FINO A 2Q)
QQQ
= OTTIMO
QQQ
FIRMA DELL'OSSERVATORE
DATA
_
_
DATA
144
Assicurare
l'eliminazione
urinaria e intestinale
STUDENTE
A.A.
1.
SOCIALE
l. apreil rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
Q
2. bagnale mani PRIMAdi iniziare la procedura
Q
3. prendeil DETERGENTE
Q
4. lavaSISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
ANTISETTICO
l. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
Q
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
Q
3 prende l'ANTISETIICO
Q
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio Q
5. mantiene il contatto con il detergentePERALMENO l MINUTO Q
6. ascIUgaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
Q
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
Q
VALUTAZIONE
2.
PER DISINFEZIONE
l. tampone/garzaADEGUATO
2. antisettico
TECNICO
VALUTAZIONE
3.
(NESSUNQI
DI
(FINOA 2 Q NEIPUNTIA, B, DI
PREPARALA PERSONA
A
IDENTIFICA LA PERSONA
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
4.
Q
Q
FIRMADELLO STUDENTE
DATA
145
STUDENTE
ANNO DI CORSO
_ A.A.
1.
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
PROCEDURA
2.
7 infermiere
1. pulisce e disinfetta il piano di lavoro
2. prepara il materiale sul piano di lavoro
3. indossa la cuffia monouso
4. apre il set
5. indossa sterilmente il 1 paio di guanti
6. preleva sterilmente dal set il primo telino e lo posiziona sul piano di lavoro
7. appoggia sul campo sterile tutto il materiale contenuto nel set
8. prende il disinfettante dalla confezione e imbibisce i batuffoli e le garze
9. prende con una pinza i batuffoli e disinfetta i genitali esterni
10. copre sterilmente il meato uretrale
11. sfila i guanti monouso e li getta nel contenitore porta-rifiuti
12. indossa sterilmente il 2 paio di guanti
n. prende il telino fenestrato e lo posiziona, con l'apertura verso l'addome, attorno ai genitali della persona
0
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
2 infermiere
14. apre sterilmente l'involucro del catetere scelto e lo porge allo infermiere
1S.apre sterilmente la sacca di raccolta e la porge allo infermiere
Q
Q
l " infermiere
16. raccorda il catetere alla sacca di raccolta
17. gonfia il palloncino per valutarne la tenuta, indi lo sgonfia
18. lubrifica la punta del catetere
19. prende la 2" pinza del set e la passa al 2 infermiere
Q
Q
Q
Q
2 infermiere
20. rimuove il batuffolo o la garza lasciata sul meato uretrale
7 o infermiere
21. introduce il catetere fino a quando defluisce l'urina
22. prende la siringa con soluzione di acqua bidistillata e gonfia il palloncino di ancoraggio
23. retrae delicatamente il catetere fino a quando avverte una certa resistenza
24. sfila i guanti e li getta nel contenitore porta-rifiuti
2.5.aggancia la sacca al supporto e questo al letto
26. fissa il catetere con cerotto anallergico nella parte interna della coscia
VALUTAZIONE
146
Q
Q
Q
Q
segue
Assicurare l'eliminazione
urinaria e intestinale
seguito
VALUTAZIONE GLOBALE DElLA PERFORMANCE
3.
G
G
Conoscenzadella procedura
Sicurezza nel!' esecuzione
Abilit nell'esecuzione
Atteggiamento verso la persona
VALUTAZIONE
Q
Q
Q
Q
Q
Q
(UN G OPPUREPllJ DI 2 Q)
(FINO A 2Q)
(NESSUNG o FINO A 1
Q)
Cl Cl Cl
QGG
= OTTIMO
FIRMA DELL'OSSERVATORE
IJATA
_
[)AT!\
147
c
Indicarele principali
variabili riconducibili
ai
quat tro concetti fondamentali
della Disciplina
infermie risticautili
per raccogliere
i dati sul
bisogno di ali mentazionee idratazione.
Elencaregli Atti trattati in questo capitolo per assi
curarel'alimentazione e l'idratazione.
Rispondereal bisogno di alimentazione e
idrata zione della persona con i procedimenti
tecnici descrittiin questo capitolo.
Premessa
In questo capitolo, delle procedure previste dal Modello nelle extrafinalit,
stato innanzitutto trattato l'atto Rilevare peso e/o altezza, sia perch questi
due dati risultano essere fra quelli che l'infermiere rileva all' inizio della rela
zione con la persona, sia perch gli altri procedimenti tecnici compresi in
questo gruppo textra finalit) sono stati oggetto di trattazione nell'ultimo
paragrafo del capitolo, sotto la voce Monitorare il hilancio idrico. Non si leg
ger qui di monitoraggio dell' apporto alimentare, in quanto i contenuti ad
esso attinenti sono contemplati fra quelli dei procedimenti tecnici relativi alle
altre finalit di questa prestazione.
I tre atti dell 'azione Alimentare e idratare per via entera!e e artificiale (sosti
tuire ) sono stati descritti in modo completo, vista la loro sempre maggiore
diffusione nelle realt operative. Dell'azione Alimentare e idratare per via
enterale naturale (compensare) stato spiegato il solo atto Imboccare, sia
perch Alimentare il neonato con il biberon viene affrontato in un altro testo
della Collana ('), sia perch stato descritto insieme al procedimento tecnico
Offrire da bere.
Della finalit sostenere, in particolare dell'azione Favorire l'assunzione di
alimenti e/o bevande (dieta libera), stato trattato solo l'atto infermieristico
Fornire i normali mezzi che consentono di portare il cibo e le bevande alla
bocca e/o quelli che consentono di mangiare e bere senza sbavare, in quanto
gli altri vengono enunciati nel testo gi citato o in altri capitoli di questo stes
so volume (ad es., vedi il cap. 4 per quanto riguarda la rimozione e il posizio
namento delle protesi dentarie). Dell'azione Istruire la persona sulle moda
lit per mantenere l'alimentazione
e l'idratazione
(guidare) si scelto di
spiegare la procedura dell'atto Insegnare i comportamenti perfavorire un'a/i
mentazione e idratazione equilibrata, riconducendo ad esso i contenuti degli
altri atti di questa finalit. Sempre a questi concetti si pu ricorrere, unita
mente a quelli esposti nella raccolta dati sul bisogno, per eseguire tutte le pro
cedure previste nella finalit indirizzare.
150
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per rilevare peso cio altez:a.
2. Elencare gli scopi e le indicazioni di questo procedimento.
3. Indicare tutto il materiale necessario per rilevare il peso e l'altezza di una
persona.
4. Descrivere la sequenza delle fasi di rilevazione dci peso e dell 'altezza.
5. Rilevare il peso e l'altezza di una persona in riferimento allivello di auto
nomia/dipendenza.
Definizione e scopo
Per rilevare peso e/o altezza si intende misurare il peso e l'altezza di una
persona. La rilevazione di questi e altri parametri antropometrici
trova la
sua indicazione principale nella valutazione dello stato nutrizionale della
persona. L'accertamento del peso, inoltre, indicato per il monitoraggio
151
Tipi di bilance.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale: bilancia/metro a parete
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Isolare e sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
o
o
o
o
o
152
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per introdurre il sondino
nasogastrico.
2. Elencare tutti gli scopi di tale atto infermieristico.
3. Riconoscere i 4 tipi di sondino nasogastrico (SNG).
4. Predisporre tutto il materiale occorrente per posizionare/rimuovere un
SNG.
5. Descrivere tutte le fasi relative alla procedura di inserzione/rimozione
del
SNG.
6. Introdurre il sondino nasogastrico a una persona cosciente.
Definizione e scopo
Per introdurre il sondino naso gastrico si intende inserire una sonda nello
stomaco attraverso la via orofaringea, nasofaringea, oppure mediante inci
sione chirurgica (gastrostomia) della parete addominale. Gli scopi princi
pali sono:
- decomprimere lo stomaco rimuovendo liquidi o gas;
- comprimere l'esofago e lo stomaco in caso di emorragie conseguenti a rottura di varici esofagee e/o gastriche;
- somministrare cibo e liquidi quando la loro introduzione per via orale
risulta insufficiente o impossibile;
- eseguireesami sul contenuto gastrico a scopo diagnostico;
- rimuoveredallo stomaco sostanze dannose o letali mediante gastrolusi.
Conoscenze
tecnica
finalizzate
alla
Lascelta del tipo di sondino usato dipende dallo scopo della sua introduzione
nel canale digerente. Essi si differenziano per composizione (gomma,
poliu retanoo silicone), lunghezza (da 90 cm a 3 m), diametro (6-18 Fr) e
modalit d'impiego.I pi comunemente usati sono: il sondino di Levin, il
sondino di Salem,il sondino Nutriflex" e quello di Sengstaken-Blakemore.
Il sondinodi Levin (Fig. 7.2) ha un lume C) singolo (da 14 a 18 Fr), esiste
in commercioin plastica o in gomma e viene utilizzato negli adulti a
scopo decompressivo,alimentare e diagnostico.
I! sondinodi Salem (Fig. 7.3) in plastica, radiopaco, e presenta un doppio
lume.Il pi grande serve per drenare il materiale gastrico; il pi piccolo pu
essereutilizzato per mantenere una pressione non superiore ai 25 mmHg (4)
seil sondino in aspirazione o, se prescritto, per introdurre un liquido di
irri gazione.
Il sondino Nutriflex'" (Fig. 7.4), indicato esclusivamente per la nutrizione
enterale, fornito di un puntale in mercurio utile per favorire il suo posizio
namento.
I! sondinodi Sengstaken-Blakemore (Fig. 7.5), impiegato in caso di emorra
gieper rottura di varici esofagee, presenta tre lumi o vie, due dei quali
muniti
153
7.2
Sondino di Salern.
7.3
Atti di supporto
Sondino Nuuitlcx".
Sondino
di Scngstaken-Blakemore.
7.4
7.5
154
cerotto ipoallergenico;
pinza autostatica;
telino, garze, arcella;
abbassalingua e fonte luminosa (pila);
bicchiere con acqua;
schizzettone;
sacchetto di raccolta;
fonendoscopio;
cartina tornasole;
lubrificante;
contenitore per rifiuti;
occorrente per l'igiene del naso.
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Isolare e sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
Procedura
155
Tecnica di inserirnento
del sondino nasogastrico.
Fissare il sondino al naso o alla fronte con il cerotto ipoallergenico (Fig. 7,7),
Collegare il sondino al sacchetto di raccolta ed eseguire l'ansa di sicurez
za (').
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
guanti in lattice monouso;
pinza autostatica;
telino, garze, arcella;
schizzettone;
etere;
contenitore per rifiuti;
occorrente per l'igiene del naso.
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all' atto infer
mieristico
Isolare e sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
Procedura
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per somministrare alimenti e/o liquidi
tramite sondino,
2. Indicare tutti gli scopi della nutrizione enterale.
3. Elencare tutte le vie attraverso le quali possibile alimentare e idratare
una persona tramite sondino.
4, Descrivere almeno due modalit di somministrazione della nutrizione
enterale.
156
Definizionee scopo
Persomministrare alimenti eia liquidi tramite sondino o nutrizione ente
raleo alimentazione artificiale si intende l'atto di provvedere all' introdu
zione nell'apparato gastrointestinale di tutti i princpi nutritivi tramite
sonda.
Lo scopo quello di garantire, in relazione al fabbisogno calorico
giornalie
ro individuale, l'introduzione di substrati glucidici, proteici, lipidici,
vitami nicie minerali, alle persone che non possono alimentarsi per disturbi
della masticazione,della deglutizione o del transito gastrointestinale. Altre
indi cazionisono la preparazione ad interventi chirurgici e il tentativo di
com pensarele carenze nutritive delle persone con disturbi alimentari
(anoressia nervosa).
157
Sacca da nutrizione.
Atti di supporto
158
Procedura
Farassumere alla persona la posizione
semiseduta.
Posizionareil contenitore con il preparato per la nutrizione ad un'altezza di
circa50 cm dal piano del letto.
Aspirareil contenuto gastrico per valutare la quantit dell'eventuale
ristagno.
Se il ristagno superiore a 100 ml non si effettua la somministrazione,
che viene generalmente ripresa quando il residuo almeno inferiore a 50
mI.
Rimettere il residuo aspirato nello stomaco per evitare uno squilibrio
idrolettrolitico.
Raccordare al sondino la camicia dello schizzettone.
Riempire lo schizzettone con la preparazione (se si usa la sacca da nutri
zione, regolare la velocit di gocciolamento in modo da infondere la solu
zione in 30 minuti).
Somministrare lentamente il preparato alimentare. Per evitare l'ingresso
di aria, chiudere con la pinza autostatica il sondino prima che lo schizzet
tane si svuoti completamente.
Terminata la somministrazione del preparato, introdurre dell'acqua (circa
50 ml) per lavare il sondino.
Chiudere il sondino.
Mantenere la persona in posizione semi seduta per almeno 30 minuti
per favorire lo svuotamento gastrico.
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per imboccare.
2. Elencare gli scopi e le indicazioni di questo
procedimento.
3. Indicare tutto il materiale necessario per imboccare la persona.
4. Descrivere la sequenza delle fasi della procedura.
5. Imboccare la persona senza provocare inalazione.
Definizione e scopi
Per imboccare si intende aiutare le persone con difficolt motori e e/o visive
ad introdurre cibo e bevande nella bocca.
159
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
vassoio con il cibo;
posate;
bicchiere, cannuccia;
tovagliolo.
In base al livello di autonomia/dipendenza della persona possono essere
fomiti accessori quali bicchieri, posate e piatti particolari per facilitare
l'assunzione di alimenti e).
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Preparare la persona e l'ambiente
Riordinare la camera e il materiale
Procedura C)
160
Obiettivi didattici
l. Elencare gli ausili pi frequentemente utilizzati da persone non completa
Definizione e scopo
Questo procedimento tecnico ha lo scopo di individuare ausili/presdi/stru
mentiche consentono alla persona di alimentarsi in modo autonomo.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- posate e stoviglie adatte a sopperire al deficit della persona;
- tovagliolo.
161
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Riordinare la camera e il materiale
Procedura
Obiettivi
I. Definire che cosa si intende per insegnare i comportamenti per
favorire una alimentazione e idratazione equiLibrata.
2. Spiegare il significato di alimentazione e idratazione equilibrata.
3. Elencare tutte le variabili che condizionano il fabbisogno nutrizionale del
l'individuo secondo quanto trattato.
4. Per ciascuna variabile individuata, formulare almeno un esempio.
5. Indicare le funzioni proprie di ciascun principio nutritivo (proteine, lipidi
e glucidi).
6. Insegnare a una persona i comportamenti per favorire un' alimentazione e
un' idratazione equilibrate.
7. Dopo aver fornito alla persona un elenco di alimenti, chiederle di indivi
duare quelli a pi ricco contenuto di protidi, lipidi e glucidi.
Definizione
Per insegnare i comportamenti per favorire
una alimentazione
e
idratazione equiLibrata si intende fornire alla persona le conoscenze utili
per scegliere gli alimenti costitutivi di una dieta completa in relazione allo
stile di vita della persona e all'ambiente in cui vive.
162
Procedura
Informare la persona su quali sono le variabili che possono
influenzare il dispendioenergetico.
Spiegarealla persona il significato di una dieta equilibrata in relazione al
suodispendio energetico.
Indicare quali sono i princpi
nutritivi che caratterizzano
un'alimentazio
ne equilibrata e la loro distribuzione percentuale.
163
Dire alla persona quali sono le principali funzioni dei glucidi, protidi e
lipidi, nonch il relativo apporto energetico.
Indicare gli alimenti con pi ricco contenuto di glucidi, protidi e lipidi.
Istruire la persona ad elaborare, con l'aiuto di schede dietetiche, una dieta
equilibrata rispetto al suo fabbisogno energetico.
Obiettivi
I. Definire cosa si intende per monitorare il bilancio
idrico.
2. Spiegare i termini "entrate" e "uscite" e indicare le voci classificabili sotto
tali termini.
3. Indicare i dati da utilizzare a complemento del calcolo del bilancio idrico.
4. Descrivere uno strumento (scheda) per monitorare il bilancio idrico.
5. Descrivere la procedura di calcolo del bilancio idrico.
6. Date le entrate e le uscite di una persona nelle 24 ore, calcolarne il bilancio
idrico e valutare se sono presenti alterazioni.
Definizione e scopo
Per monitorare il bilancio idrico si intende controllare a scadenze prefissate
che in una persona l'assunzione di liquidi (entrate) non sia maggiore della
loro eliminazione (uscite) e viceversa. Con il termine bilancio, infatti, si indi
ca la ricerca e il controllo costante di una situazione di equilibrio dell'organi
smo fra entrate e uscite.
Lo scopo di questo procedimento quello di prevenire l'instaurarsi di situa
zioni di squilibrio quali la disidratazione, il sovraccarico circolatorio e l'ede
ma. Esso pu essere effettuato dali' infermiere o dalla persona stessa, dipen
dentemente dalle sue condizioni e dal tipo di bilancio idrico, che necessario
controllare.
164
Entrate
Liquidi endovena
Liquidi assunti per bocca
Uscite
Urine Feci
Sudorazione
Perspiratio insensibilis
Vomito
Emorragie
Liquidi da drenaggi e sonde
165
Recipiente
Bicchiere
Scodella
Capacit
100-125 mi
200 mi
Atti di supporto
Cognome e nome
Entrate (mi)
Uscite (mi)
Ora
Peso
Ora
Fisiologica
500
Urine
300
Acqua
300
11
Vomito
100
200
13
Urine
300
13
Pastina
200
18
Feci
200
16
Glucosata
500
20
Urine
300
18
Totale: 1700
Totale: 1200
166
Osservazioni
se
Data ...............
Peso .......................................
Entrate (mi)
7-14
Uscite (mi)
Endovena
Via orale
Totale
Urine
h 9: 500
h 8: 300
800
h 8: 350
h 12: 700
h 11: 250
950
Feci
Vomito
Altro
550
h 10: 200
h12:200
200
h 9: 300
300
Totale
mattino:
1750
14-21
Endovena
Via orale
h 16: 300
h 17: 300
h 20: 500
Totale
mattino:
1050
Totale
Urine
300
h 15: 500
300
500
Feci
Vomito
Altro
h 18: 400
h16:200
200
h 20: 500
500
Totale
pomeriggio:
1600
Endovena
Via orale
Totale
Urine
h 22: 300
h 22: 100
400
h 22: 500
h 24: 150
h 2: 150
300
h 3: 350
350
h 6: 200
h 6: 350
Totale
900
Totale
pomeriggio:
1100
21-7
Totale
Feci
Vomito
Altro
Totale
500
h 23: 250
600
200
Totale
notte:
1050
Totale
notte:
1300
Totale 24 ore:
Totale 24 ore:
3950 + 500
=4450
3900
167
500
Procedura
Misurare le entrate per via enterale
Misurare le entrate per via parenterale
Misurare o far misurare alla persona, ogni volta che beve o assume un
liquido con l'alimentazione, la sua quantit e registrarla sull'apposita sche
da indicando l'ora di registrazione (via enterale).
Registrare al termine di ogni infusione la quantit di liquido infuso sull'ap
posita scheda indicando l'ora di registrazione (via parenterale),
Misurare le urine
Vedi cap. 6, par. 6.5
Pesare le feci (")
Se la persona autosufficiente, chiederle di non eliminare nel water, met
tendole a disposizione un contenitore (padella o vaso) dove raccogliere le
feci.
Se la persona non autosufficiente, posizionare la padella sotto il bacino
della persona stessa.
Al termine della defecazione, recarsi in bagno o in apposito locale e quan
tificare il peso delle feci utilizzando una delle seguenti modalit:
I) versare le feci in un contenitore graduato e rilevare la quantit delle feci;
eliminare nel water o nello svuotatoio le feci e procedere alla pulizia del
contenitore;
2) pesare la padella prima dell'uso per determinarne la tara:
- pesare la padella contenente le feci;
- sottrarre al peso rilevato la tara, ottenendo cos il peso delle sole feci.
Registrare il dato ottenuto sull' apposita scheda, indicando l'ora di registra
zione e, se opportuno, i caratteri delle feci.
Quantificare il vomito
168
169
170
ANNO DI CORSO
A.A.
1.
SOCIALE
l. apreil rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
Q
2. bagnale mani PRIMAdi iniziare la procedura
Q
3. prendeil DETERGENTE
Q
4. lavaSISTEMATICAMENTDEALLA mano ALL'avambraccio
Q
5. mantieneil contatto con il detergentePERALMENO l MINUT O Q
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
Q
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
Q
ANTISETTICO
l. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
3. prende l'ANTISETIICO
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
5. mantiene il contatto con il detergentePERALMENO l
MINUTO
6.
asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
PREPARA IL MATERIALE OCCORRENTE PER IL PROCEDIMENTO TECNICO
2.
PER DISINFEZIONE
l. tampone/garzaADEGUATO
2. antisettico
VALUTAZIONE
Q
Q
TECNICO
(FINO A 2
Q
Q
(NESSUN Q)
D)
3.
Q NEI PUNTI A, B, D)
PREPARA LA PERSONA
IDENTIFICA LA PERSONA
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO
4.
VALUTAZIONE
VALUTAZIONE:
QQQQ= OTTIMO
QQQQ= SUFFICIENTE
FIRMA DELL'OSSERVATORE
FIRMA DELLO STUDENTE
171
ANNO DI CORSO
1.
sondino
pinza autostatica
lubrificante
bicchiere con acqua
A.A.
G
o
o
o
o
o
o
o
G
oo
schizzettone
cartina reagente
fonendoscopio
(NESSUGN o FINOA 1
0)
(FINOA30)
VALUTAZIONE
2.
G
(UNG OPPURPEiDI
10)
PROCEDURA
G
G
G
G
9
G
G
G
G
G
VALUTAZIONE
3.
o
o
9
o
(FINOA
20)
gGG
G
G
G
G
= OTTIMO
g g 0
FIRMA DELL'OSSERVATORE
DATA
DATA
172
Indicare le principali
variabili riconducibili
ai quat
tro concetti fondamentali della Disciplina
infermie
ristica utili per raccogliere
i dati sul bisogno di
nposo e sonno.
Elencare gli Atti trattati in questo capitolo
curare il riposo e il sonno.
per assi
Premessa
In questo capitolo stata affrontata esclusivamente la procedura tecnica
Indicare i comportamenti che favoriscono il riposo e il sonno all'interno del
l'azione Istruire la persona sulle modalit per mantenere il riposo e il sonno
(guidare). I contenuti riguardanti l'unica azione Illustrare alla persona i fatto
ri che possono influenzare il riposo e il sonno (indirizzare) sono stati trattati
all'interno della raccolta dati sul bisogno. I contenuti necessari per eseguire
gli atti della finalit sostenere vengono esposti nella procedura tecnica trattata.
(') Ci si riferisce
all'alternanza
dei
periodi
di sonno-vegl ia strettamente
legati agi i aspetti biofisiologici
con
nessi allo stadio evolutivo della perso
na (chiamata anche orologio biologi
co o ritmo circadiano
del sonno).
Vedi bibliografia del capitolo.
174
Obiettivi didattici
I. Definire il concetto di riposo e sonno.
2. Spiegare come il riposo e il sonno possono variare rispetto allo stadio
evolutivo della persona.
3. Elencare le variabili che interferiscono con il soddisfacimento del bisogno
di riposo e sonno.
4. Fornire almeno due esempi per ciascuna variabile individuata.
5. Elencare i comportamenti che favoriscono il riposo e il sonno.
6. Istruire la persona sui comportamenti che favoriscono il riposo e il sonno.
Per soddisfare adeguatamente
il bisogno di riposo e sonno di una persona
secondo la finalit guidare necessario integrare le azioni specifiche con
procedimenti tecnici impiegati in altre prestazioni. Ad esempio: Mantenere
il microclima all' interno della prestazione Assicurare un ambiente sicuro;
Istruire la persona sulle modalit per mantenere l'igiene e l'abbigliamento
appropriato all'interno della prestazione Assicurare l'igiene; lllustrare al/a
persona ifattori che pOSSO/lO influenrare l'alimentarione
e l'idratarione
nella prestazione Assicurare L'alimentazione e / 'idratazione.
Definizione e scopo
Con questa tecnica si intende istruire la persona su come soddisfare in modo
autonomo il bisogno di riposo e sonno.
175
(:) L'L~tript()fano!
ziale contenuto
aminoacido
essen
i~
sonno, specie nei bambini e negli adulti, in quanto durante il sonno avven
gono i processi riparatori e di accrescimento. Il sonno , infatti, una partico
lare attivit che consente all' organismo di reintegrare energie e ripristinare il
ricambio cellulare e tissutale.
In alcune bevande sono contenute sostanze che esplicano effetti eccitanti o
rilassanti per la persona, condizionando l'attivit del sonno. Ad esempio, tra
le sostanze eccitanti la pi nota la caffeina, che pu ridurre la durata del
sonno soprattutto nella seconda met della notte. Ecco perch se ne sconsi
glia l'assunzione
almeno 3-4 ore prima di coricarsi. L'alcol, in base alla
quantit ingerita, pu avere un duplice e opposto effetto: in piccole dosi
favorisce il rilassamento,
in grandi quantit altera il eiclo del sonno.
L'abitudine di bere del latte caldo prima di coricarsi giustificata dal fatto
che in esso presente in alta concentrazione l'L-triptofano (l) che esplica la
sua azione se il latte fresco e intero.
Anche alcune abitudini di vita possono interferire con il riposo e il sonno. In
soggetti che svolgono un'attivit lavorativa in turni con frequenti variazioni,
si assiste ad un cambiamento del normale ritmo sonno-veglia, che si manife
sta con difficolt di addormentamento,
sensazione di stanchezza, ecc. Per
favorire i l ri lassamento necessario per prendere sonno pu essere uti le attua
re alcune pratiche della vita quotidiana (cure igieniche e abbigliamento ade
guato) o suggerire tecniche di rilassamento (ascoltare musica, leggere, mas
saggiare) prima di andare a dormire, nonch ricorrere all'impiego di ausili
quali tappi auricolari e mascherino oscuranti. Oltre a questi suggerimenti,
per il bambino pu essere rassicurante mantenere una certa luminosit nel
l'ambiente, cos come porre oggetti per lui significativi nel letto. narrare
favole e cullare (").
L'accessibilit
ai farmaci, con una conseguente
superficialit
nella loro
assunzione, ha determinato l'aumento dell' autoprescrizione,
soprattutto di
tranquillanti e sonniferi. Il costante uso di queste sostanze pu determinare
assuefazione e dipendenza, che portano la persona ad assumerne dosi sempre
maggiori con ridotto beneficio e aumento degli effetti collaterali. Anche altre
categorie di farmaci possono provocare quale effetto secondario alterazioni
del sonno. Ad esempio. i farmaci antistaminici inducono sonnolenza, mentre
gli integratori minerali e dietetici possono dare eccitazione se assunti la sera.
Risulta a tutti evidente l'importanza dell'ambiente per favorire il riposo e il
sonno, a partire dalle caratteristiche del letto e degli effetti letterecci. Ci si
riferisce pi specificamente al tipo di rete e di materasso. al numero e alla
tipologia dei cuscini e delle coperte nonch alla biancheria del letto. Anche
gli aspetti relativi al microclima (umidit, temperatura, luce e ventilazione),
compresi nel concetto di ambiente. possono interferire con la risposta a que
sto bisogno. Non va infine sottovalutato il rumore, collegato al numero di
persone che condividono la camera da letto e/o il letto, quale elemento che
inl1uisee sul riposo e il sonno.
Per svolgere questo procedimento tecnieo opportuno che l'infermiere
favorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela
zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione
di guida C).
176
Procedura
Informare la persona che il riposo pomeridiano pu determinare una
ridu zione del numero di ore di sonno notturno o una difficolt di
addormenta mento.
Informare la persona sull'opportunit di evitare la visione di programmi
televisivi particolarmente eccitanti prima di andare a letto
Spiegare alla persona che cene abbondanti potrebbero disturbare la qua
lit del sonno.
Spiegare alla persona che l'assunzione di bevande eccitanti (ad es., t,
caff. alcol) pu rendere difficoltoso il rilassamento precedente il sonno.
Dire alla persona che le seguenti abitudini di vita possono interferire
con il riposo e il sonno:
- fumo;
- attivit fisica;
- tipo di lavoro:
- uso abituale di alcuni farmaci:
- stile di vita.
Informare la persona dei possibili e l'retti dell'ambiente sul riposo e
sul sonno.
Informare la persona dei possibili e l'retti benefici delle seguenti attivit
sul riposo e sul sonno:
- cure igieniche;
tipo di abbigliamento:
impiego di specifici ausili (ad es., tappi auricolari. mascheri ne oscuran
ti. giocattoli);
tecniche di rilassamento (ad cs., massaggiare alcune zone corporee.
cullare. leggere);
assunzione di particolari posizioni:
assunzione di farmaci prescritti.
BIBLl
AA.VV., Rapporto infermiere-paziente nel rispetto de! ciclo veglia-sonno (CVS) nei
reparti di area critica. Scenario. n. 3. 1990. pp. 18-22.
Basendalc S.. Clancy l. McVicar A .. Clinica! implications ojcircadian rhvthmicitvjor
nurses and patients, British .lournal or Nursing. vol. 6. n. 6. pp. 303-309.
Luban-Plozza B .. Pozzi U .. Carlevarc T.. Convivere con lo stress, 5" ed .. Centro
Scientifco Editore. Torino. 1996.
Pancheri P.. Biofeedback. Prospettive di lIIW medicina cotnportutnentale negli anni
'ilO, Il Pensiero Scientifico Editore. Roma. 198 I.
Wong Moses, Come vincere l'insonnia .l'C'/1::'0 prendere farmaci, Franco Angeli.
Milano. 1993.
177
2. Verificare
Sostanze
rilassanti
Latte
Caff lungo
la correttezza
due elenchi seguenti:
Camomilla
dei
Sostanze
eccitanti
T('
Caff espresso
Alcol (piccole dosi)
4. Fornire
178
e il sonno?
almeno 2 esempi di
ausili specifici
che possibile
impiegare per favorire il sonno.
in questo capitolo
per assi
Assicurare la respirazione
Premessa
In questo capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurare
la respirazione. I principali contenuti relativi all'azione Illustrare alla
persona ifattori ambientali che possono influenzare la respirazione sono
trattati nella parte dedicata alla raccolta dati sul bisogno. Nella finalit
guidare sono descritte le procedure Insegnare la pulizia della cannula
tracheale e Insegnare alla persona come rilevare le caratteristiche della
respirazione. Per gli evidenti nessi di contenuti, la prima viene esposta
prima dello stesso atto nella finalit compensare (Pulire la cannula tra
chealei, la seconda subito dopo l'unico atto dell' azione Monitorare la
respirazione: Rilevare i caratteri della respirazione (extrafinaliti. Nulla
togliendo al fondamentale ruolo dell'infermiere nel sostenere la persona
nell' esecuzione di esercizi respiratori (Favorire l'esecuzione di esercizi
respiratori), stata privilegiata la descrizione di altre procedure in quan
to, nella pratica quotidiana, lo studente ha maggiori possibilit di appren
dere queste tecniche dai terapisti della riabilitazione.
Nella finalit sostituire sono state infine descritte le tre importanti proce
dure:
- aspirare le secrezioni delle prime vie aeree;
- far assumere una posizione di sicurezza (quale complemento anche al
capitolo 5);
- eseguire la ventilazione manuale con Ambu.
Si suggerisce, per mostrare realisticamente una modalit di esecuzione della
manovra di Heimlich (sostituire), la visione di uno spezzo ne del film Mrs.
Doubtfire con Robin Williarns, in quanto molto pi efficace di qualsiasi
descrizione scritta.
180
Assicurare la respirazione
rocedimentotecnico
(finalit:
Guidare)
<.
;:",_-:
~""---~
.
""_.~ c
'. :
.. .
Obiettivi didattici
I. Definireche cosa si intende per insegnare la pulizia della cannula tracheale.
2. Illustrare alla persona e ai suoi familiari gli elementi che compongono la
cannula tracheale.
3. Spiegare i motivi principali per cui si esegue la pulizia della cannula tra
cheale e della relativa controcannula.
4. Indicare il materiale occorrente per l'effettuazione della pulizia della con
trocannula tracheale.
5. Spiegare come possibile ottenere la disinfezione della cannula
tracheale al proprio domicilio.
6. Far pulire la controcannula tracheale alla persona (e ai suoi familiari)
verificando la comprensione delle principali conoscenze trasmesse.
Definizione
scopo
181
Assicurare la respirazione
Atti di supporto
Identificare la persona
Fornire alla persona le conoscenze relative all'atto infermieristico
Isolare la persona e posizionarla davanti a un lavandino con specchio
Preparare con la persona il seguente materiale:
spazzolino del giusto diametro (chiamato anche scovolino):
guanti monouso;
garze;
filtro monouso per tracheostornia,
l asciugamano pulito;
l sacchetto per rifiuti.
Lavaggio sociale delle mani e invitare la persona ad eseguire a sua volta
tale atto
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani e invitare la persona ad eseguire a sua volta
tale atto
Procedura
Prima di invitare la persona a procedere alla pulizia vera e propria della cannu
la, mostrarle una cannula e i suoi vari componenti utilizzando anche un disegno
o altro materiale illustrativo fornito dali' Associazione stomizzati pi vicina.
o
o
o
o
o
o
del cloro:
182
Assicurare la respirazione
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per pulire la cannula tracheale.
2. Identificare gli elementi che compongono la cannula tracheale.
3. Spiegare i principali motivi per cui si esegue la pulizia della cannula e
della controcannula tracheale.
4. Individuare i criteri generali sottesi all' esecuzione della tecnica.
5. Dire quali sono gli atti di supporto specifici che precedono e seguono l'e
secuzione della tecnica.
6. Pulire la controcannula tracheale a una persona utilizzando i princpi
scientifici appresi e nel rispetto della sua dignit.
Definizione e scopi
Per pulire la cannula tracheale si intende la rimozione della controcannu
la al fine di eliminarne le secrezioni, assicurando cos la respirazione della
persona.
Gli scopi principali di questo atto sono:
-
assicurare la respirazione;
prevenire le infezioni;
favorire il benessere della persona;
preparare la persona all'autogestione
la tracheostomia sia permanente).
Sigla del
prodotto (6)
4 CFN
6 CFN
8 CFN
10CFN
Diametro
esterno
8,5
10,0
12,0
13,0
mm
mm
mm
mm
(26
(30
(36
(39
Fr)
Fr)
Fr)
Fr)
Diametro
interno
Lunghezza
5,0
7,0
8,5
9,0
67
78
84
84
mm
mm
mm
mm
183
mm
mm
mm
mm
Cannula e controcannula in
metallo: si noti la levetta chiusa
(cannula bloccata) (a) e aperta
per consentire l'estrazione e la
pulizia della controcannula (b).
l")
Si fa riferimento al foglio illustrativo del tuho per tr.u hcostomia Shilov", Pfizer Co,
Assicurare la respirazione
Raccorcio di 1S mm
Tappo di otturazione
Diametro della
cannula interna
\(f l
~ 'A '
- - t- -
. .r -""
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale disponendolo su un vassoio:
l arcella pulita;
spazzolini di diverso diametro;
garze o compresse in tessuto non tessuto (TNT) IO X IO cm;
guanti rnonouso;
eventualmente, l'occorrente per la medicazione;
forbici;
materiale per l'ancoraggio;
filtro monouso per tracheostomia;
l traversa;
184
Assicurare la respirazione
I
I
Sostituire)
~)'
Obiettivi didattici
I. Definireche cosa si intende per aspirare le secrezioni delle prime vie aeree.
2. Spiegare i motivi principali per cui si esegue l'aspirazione delle
secrezio
ni delle prime vie aeree.
3. Individuare i criteri generali sottesi all'esecuzione della tecnica.
4. Dire quali sono gli atti di supporto specifici che precedono e seguono
l'e
secuzione della tecnica.
5. Aspirare le secrezioni delle prime vie aeree di una persona cosciente uti
lizzando i princpi scientifici appresi e nel rispetto della sua dignit.
Definizione e scopi
185
Assicurare la respirazione
/
/
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
- aspiratore portatile o "a muro";
sondino Nelaton'" sterile monouso;
- guanti in lattice monouso;
soluzione fisiologica;
lubrificante sterile (gelo spray);
I traversa;
- materiale occorrente per Eseguire l'igiene orale (vedi il cap. 4);
- I sacchetto per rifiuti;
Identificare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni relative all'atto interrnieristico
Isolare la persona e farle assumere, in base alle sue condizioni, la posi
zione seduta o di sicurezza (vedi pago 188)
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Proteggere gli indumenti della persona con la traversa.
Indossare i guanti.
186
Assicurare la respirazione
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per far assumere una posizione di sicurezza.
2. Conoscere i due scopi per cui indicato far assumere tale posizione
alla persona.
3. Mettere in posizione di sicurezza una persona.
Definizione e scopi
Perfar assumere una posizione di sicurezza si intende posizionare la perso
na su un fianco con il capo ruotato per permettere l'eventuale fuoriuscita di
187
.
\
Assicurare la respirazione
secrezioni o vomito dalla bocca ed evitare la caduta della lingua sul retrofa
ringe con conseguente impedimento al passaggio dell'aria.
In sintesi, gli scopi prioritari dell'esecuzione
di tale atto sono assicurare la
perviet delle vie aeree ed evitare l'inalazione di secrezioni dall'apparato
respiratorio e di materiale proveniente dal canale digerente.
Atti di supporto
Non serve alcun tipo di materiale. Se la posizione dovesse essere mantenuta
per diverso tempo, si suggerisce l'utilizzo di uno o due cuscini.
Identificare, se possibile, la persona
Fornire, se possibile, alla persona o a familiari presenti alcune informa
zioni relative all'atto infermieristico
Mettere la persona in posizione supina. Se a letto, posizionarla lieve
mente decentrata rispetto alla linea mediana del letto (Fig. 9.8).
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Allineare le braccia della persona lungo il corpo.
Accavallare la gamba controlatcrale al fianco sul quale si vuole girare la
persona (vedi il cap. 5).
188
Assicurare la respirazione
Afferrare con le mani (dita unite) la spalla e il bacino della persona facen
dola ruotare verso di s (vedi Fig. 5.23 a pago lO l).
Controllare che il braccio appoggiato sul piano del letto non sia compres
so dal peso del corpo. Eventualmente spostare leggermente la spalla.
Flettere la gamba superiore appoggiandola al letto o al piano d'appoggio
per garantire la stabilit della persona (Fig. 9.9).
Obiettivi didattici
l. Definire ehe cosa si intende per eseguire la ventilazione manuale con Ambu.
2. Enuneiare l'indicazione principale per intervenire immediatamente eon la
ventilazione eon Ambu su una persona.
l Eseguire un'efficace ventilazione manuale con Ambu sul manichino In
sala di esercitazione e, se si presenta l'occasione, su una persona.
Definizione e scopo
Per eseguirela ventilazione manuale con Amhu si intende praticare l'immis
sione forzata di aria nelle vie aeree di una persona qualora questa non sia in
grado di respirare autonomamente.
189
Assicurare la respirazione
Se l'esecutore della tecnica inesperto avr difficolt a tenere con una sola
mano la testa e a mantenere contemporaneamente la sublussazione della
mandibola (Fig. 9.11).
La bocca, infatti, tende a chiudersi sotto la maschera. Per evitare che ci
accada, nelle persone in coma si inserisce una cannula orofaringea (cannula
di Mayo) (Fig. 9.12). Durante l'introduzione della cannula di Mayo, in
seguito alla stimolazione che si esercita a livello faringeo, possibile che la
persona abbia conati di vomito.
Per mantenere la maschera ben aderente al viso della persona si pu utiliz
zare questa manovra: premere con il pollice sulla parte superiore (nasale)
della maschera e con l'indice su quella inferiore (verso il mento): usare
medio, anulare e mignolo per tirare il mento in alto e all'indietro.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
sistema Ambu;
- guanti monouso:
- cannula di Mayo,
Identificare, se possibile, la persona
Mettere la persona in posizione supina con il capo iperesteso
Sistemare la persona
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
/
Cannule oroaringce
di Mayo
di tre diverse misure.
190
Assicurare la respirazione
Procedura
Mettersi dietro il capo della persona e posizionare la cannula di Mayo
come segue: aprire la bocca della persona, assicurarsi che non ci siano
secrezioni ed inserire la cannula con la punta rivolta verso la cupola della
cavit orale. Quando la punta della cannula ha oltrepassato l'uvula, ruo
tarla di 180 e farla progredire con delicatezza sino al suo completo inse
rimento (Fig. 9.13) .
Afferrare il sistema Ambu con una mano ed appoggiare la maschera sul
visodella persona in modo da contenere sia la bocca che il naso. impor
tante tenere la maschera in modo che sia ben aderente al viso onde evitare
sfiatamentiquando si insuffla l'aria.
Estendere la testa della persona e comprimere il pallone con l'altra mano
facendoespandere la gabbia toracica (l'osservazione di tale espansione per
mettedi verificare che sia avvenuta una efficace insufflazione) (Fig. 9.14) .
Rilasciare il pallone per permettere un'espirazione passiva completa; al
terminedi questa comprimere nuovamente il pallone, rilasciarlo e ripetere.
0
Procedimento tecnico
(extra finalit)
~.
Obiettivi didattici
l. Definireche cosa si intende per rilevare i caratteri della respirazione.
2. Elencarei caratteri del respiro.
3. Conoscere i fattori che condizionano i caratteri del respiro.
4. Enunciare almeno tre motivi per cui opportuno rilevare i caratteri del
respiro.
191
Assicurare la respirazione
Definizione e scopi
Per rilevare caratteri della respirazione si intende apprezzarne la frequenza,
il ritmo e la profondit allo scopo di conoscere le caratteristiche della respi
razione della persona, monitorare la respirazione, valutare la presenza di
eventuali alterazioni del respiro.
Atti di supporto
Preparare il seguente materiale:
- orologio con lancetta contasecondi o cronometro.
Identificare la persona
Farle assumere una posizione che permetta di osservare bene il torace
Procedura
Cl Vedi
in particolare
cit., p. 169.
Ortelli
S.,
op.
Osservare e contare gli atti respiratori della persona per un minuto. possi
bile rilevarli anche per 30 secondi e moltiplicare il numero per due. AI ter
mine, registrare il dato sulla documentazione clinica e infermieristica.
192
Assicurare la respirazione
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per insegnare alla persona come rilevare le
Definizione e scopi
Per insegnare alla persona come rilevare le caratteristiche della respirazio
ne si intende far apprendere alla persona come rilevare i caratteri della respi
razione allo scopo di monitorarla
alterazioni.
di eventuali
Atti di supporto
Invitare la persona a procurarsi un orologio con lancetta contasecondi o
cronometro
Spiegare alla persona qual la posizione che permette di osservare
meglio il torace
Procedura
Spiegare alla persona come contare gli atti respiratori eseguiti per un minu
to, precisandole che anche possibile dimezzare il tempo di rilevazione e
moltiplicare il risultato finale per due.
193
Assicurare la respirazione
Grant H.D., Murray R.H., Bergeron lO., Interventi d'emergenza. Manuale per gli
operatori di autoambulanza e pronto soccorso, McGraw-Hill, Milano, 1992.
Menon c., Rupolo G., Pronto soccorso per Infermieri professionali, Casa Editrice
Ambrosiana, Milano, 1995.
Safar P., Bircher N.G., Rianimarione cardiopolmonare e cerebrale, Raffaello
Cortina Editore, Milano, 1990.
Sasso L., Bonvento C.M., Gagliano c., Scienre infermieristiche generali e cliniche,
McGraw-Hill, Milano, 1997.
Smith A., Duell D., L'assistenza infermieristica. Principi e tecniche, 3" cd .. Edizioni
Sorbona, Milano, 1994.
Sorrentino S.A., Assistenza infennieristica di base: principi e procedure. McGraw
Hill, Milano, 1994.
Spada P.A., Rianimazione respiratoria, in "Scenario", n. 3, 1990, pp. 23-27.
194
Assicurare la respirazione
3. La seguente
affermazione
vera o falsa?
indispensabile che la persona
portatrice di cannula trachea le
al proprio domicilio esegua
quotidianamente la pulizia della
cannula e della controcannula,
sostituendo le con altre
debitamente disinfettate.
4. Perch deve essere impiegato
uno scovolino del giusto diame
tro per pulire la controcannula?
5. Spiegare come possibile otte
nere l'interruzione
e la ripresa
dell'aspirazione
delle secrezioni
7. Completare
l'affermazione
seguente:
Gli scopi prioritari dell'esecuzione
dell'atto Far assumere una posi
zione di sicurezza sono: assicura
re la perviet delle vie aeree e
8. La seguente affermazione
vera o falsa?
Non sempre possibile apprezza
re l'atto respiratorio osservando il
ritmico sollevarsi e abbassarsi del
torace della persona in quanto
alcuni caratteri del respiro possono
essere modificati volontariamente.
195
Indicare le principali
variabili riconducibili
ai quat
tro concetti fondamentali
della Disciplina
infermie
ristica utili per raccogliere
i dati sul bisogno di
mantenere la funzione cardiocircolatoria.
" Elencare gli Atti trattati in questo capitolo
curare la funzione cardiocircolatoria .
per assi
Premessa
In questo capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurare la
funzione cardiocircolatoria. Dell'azione Mantenere la temperatura corpo
rea (sostituire). vengono spiegati i seguenti procedimenti tecnici: Applicare
la borsa dell' acqua calda. Applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sinte
tico e Applicare impacchi caldo-umidi. Al fine di completare l'argomento,
si di seguito descritto il procedimento tecnico Insegnare come utilizzare le
applicazioni di caldo efreddo della finalit guidare.
La scelta di trattare l'atto Effettuare massaggio cardiaco esterno evidente
mente dettata dalla necessit che tutti i professionisti infermieri sappiano
effettuare tale manovra ('). Si sottolinea che in caso di arresto cardiocircola
torio tale procedura associata a Eseguire ventilazione manuale CO/1 Amhu
(cap. 9, par. 9.5).
La trattazione di come rilevare i parametri vitali (pressione arteriosa, fre
quenza cardiaca centrale e periferica, temperatura corporea) facenti parte
dell'azione Monitorare la funzionalit cardiocircolatoria viene descritta in
modo esaustivo, viste la frequenza e l'importanza della rilevazione dei sud
detti parametri in tutte le situazioni assistenziali. Le tre procedure per rile
varli, infatti, sono state descritte separatamente con la finalit guidare nel
l'azione Istruire la persona sulle modalit per mantenere la funzione car
diocircolatoria. in quanto sono ormai molto frequenti le situazioni in cui
necessario rilevare tali parametri da parte di figure non professionali.
Alcune posizioni utilizzate per Favorire la circolazione (sostenere) si trova
no nel capitolo 5.
Numerosi contenuti utilizzabili per Illustrare alla persona ifattori che pos
sono influenzare la funzione cardiocircolatoria (indirizzare) si trovano nelle
conoscenze finalizzate alla tecnica di ogni procedimento tecnico descritto
nel capitolo.
('l Si sottolinea
a tale riguardo come
questa procedura sia ormai insegnata in
varie situazioni,
ad esempio nei corsi
per volontari
e nelle scuole medie
superiori.
198
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per applicare la borsa del!"acqua calda. appli
care la borsa del ghiaccio () ghiaccio sintetico. applicare impacchi
caldo-umidi.
2. Spiegare gli scopi dei seguenti procedimenti: applicare la borsa dell'ac
qua calda, applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico, applicare
impacchi caldo-umidi.
3. Individuare gli effetti fisiologici delle applicazioni di caldo e di freddo.
4. Conoscere l'impiego terapeutico delle applicazioni di caldo e di freddo.
5. Individuare le complicanze delle applicazioni di caldo e di freddo.
6. Elencare i fattori che influenzano gli effetti delle applicazioni di caldo e
di freddo.
7. Individuare le controindicazioni ali 'effettuazione delle seguenti proce
dure: applicare la borsa dell'acqua calda, applicare la borsa del ghiaccio
o ghiaccio sintetico, applicare impacchi caldo-umidi.
8. Indicare i criteri generali relativi all'effettuazione delle seguenti proce
dure: applicare la borsa dell'acqua calda, applicare la borsa del ghiaccio
o ghiaccio sintetico, applicare impacchi caldo-umidi.
9. Individuare i dati principali da considerare prima, durante e dopo le
applicazioni locali di caldo e di freddo.
lO. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l'applicazione della
borsa dell 'acqua calda, della borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico,
degli impacchi caldo-umidi.
Il. Preparare il materiale occorrente per l'applicazione della borsa dell 'ac
qua calda, della borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico, degli impacchi
caldo-umidi.
12. Applicare la borsa dell 'acqua calda, la borsa del ghiaccio o ghiaccio sin
tetico e gli impacchi caldo-umidi.
199
Definizione e scopo
Per applicare la borsa dell' acqua calda si intende posizionare una fonte di
calore secco, sotto forma di una borsa contenente acqua riscaldata ad una
determinata temperatura, per un periodo di tempo prestabilito su un particola
re distretto corporeo al fine di ottenere gli effetti terapeutici desiderati (').
Atti di supporto
e)
200
Procedura
Controllare la tenuta della borsa dell'acqua calda verificando che il tappo
sia fornito di guarnizione. Per accertarne ulteriormente la tenuta introdur
re dell'acqua fredda nella borsa e capovolgerla per evidenziare eventuali
perdite dal tappo.
Dopo aver controllato con il termometro la temperatura dell'acqua, riem
pire la borsa per i 2/3 della sua capienza utilizzando l'imbuto.
Se la si riempie completamente, la borsa pu risultare troppo pesante per
la persona e/o poco adattabile alla zona di applicazione.
Espellere tutta l'aria appoggiando la borsa a un piano rigido verticale e
comprimendola lentamente sino a che l'acqua raggiunge l'imboccatura.
Avvitare il tappo e verificare nuovamente la tenuta della borsa capovol
gendola.
Asciugare esternamente la borsa e infilarla nel "copri borsa".
Per "copriborsa" si intende una fodera della stessa misura della borsa,
generalmente in flanella di cotone, che evita il contatto diretto della cute
con la fonte di calore. L'uso di un involucro in stoffa assolutamente
indispensabile al fine di minimizzare il rischio di ustione. In mancanza
di copriborsa, si suggerisce di utilizzare un telino o una federa.
201
Definizione e scopo
Per applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico si intende posizio
nare una fonte di freddo, sotto forma di una borsa contenente ghiaccio () di
ghiaccio sintetico (freddo chimico istantaneo), per un periodo di tempo pre
stabilito su un particolare distretto corporeo al fine di ottenere gli effetti
terapeutici desiderati C).
10.4.
202
Atti di supporto
Procedura
Controllare la tenuta della borsa del ghiaccio verificando che il tappo sia
fornito di guarnizione. Per accertarne ulteriormente la tenuta introdurre
dell'acqua fredda nella borsa e capovolgerla per evidenziare eventuali
perditedal tappo .
Riempire la borsa per i 2/3 della sua capienza con il ghiaccio, meglio se
tritato, utilizzando l'apposita paletta.
Se la si riempie completamente, la borsa pu risultare troppo pesante per
la persona e/o poco adattabile alla zona di applicazione.
203
Definizione e scopo
204
Attidi supporto
- Identificare e preparare la persona facendole assumere o aiutandola ad
assumere la posizione pi adatta e confortevole in base alla sede di appli
cazione
-_Fomire alla persona alcune informazioni relative ali 'atto infermieristico
~ Preparare il materiale:
- acqua calda (temperatura di circa 55C; in caso di bambini e anziani si
consiglia una temperatura inferiore);
- termometro;
- garze grandi;
- cerotto;
- catino;
- arcella grande;
- telo impermeabile;
- "copriborsa" o telino;
- borse dell'acqua calda;
- imbuto;
- guanti monouso;
- orologio;
- eventuali pomate o unguenti su prescrizione medica.
le compres
- Preparare l'ambiente
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare il materiale (')
Sistemare l'ambiente
Lavaggio sociale delle mani
205
Procedura
Indossare i guanti.
Se prescritto, applicare uno strato uniforme di pomata o unguento sulla cute.
Versare l'acqua nel catino e, dopo averne controllato con il termometro la
temperatura, immergervi le garze.
Strizzare le compresse per eliminare l'acqua in eccesso.
Posizionare le compresse sulla zona verificando che la persona non avverta
sensazioni quali dolore o bruciore; in tal caso sospendere l'applicazione.
Avvolgere l'arto (h) con il telo impermeabile.
Tale accorgimento, oltre ad impedire la rapida evaporazione delle com
presse mantenendo l'umidit necessaria, evita che la biancheria del letto
si bagni.
Coprire il telo impermeabile con il telino, fissandolo con del cerotto.
Se possibile, posizionare la/e borsaie de Il'acqua calda sopra
l'impacco per mantenere costante la temperatura.
Al termine del periodo indicato, rimuovere l'impacco e controllare la
comparsa di complicanze.
Registrare sulla documentazione infermieristica l'esecuzione dell' atto e,
in particolare, la durata dell'applicazione, indicando:
- le eventuali sospensioni eia il rinnovo del!' applicazione della fonte
termica;
- le eventuali complicanze o variazioni significative dello stato della cute;
- il grado di efficacia dell 'applicazione.
Definizione e scopo
Per insegnare come utilizzare le applicazioni di caldo e freddo si intende for
nire alla persona le informazioni e le conoscenze necessarie al fine di renderla
autonoma nell'uso di tali applicazioni. Queste consistono nell'esposizione di
un distretto corporeo al calore o al freddo, prodotti da fonti fisiche o chimiche.
Gli scopi di tali applicazioni sono riconducibili agli effetti fisiologici e tera
peutici che esse determinano sia a livello locale che generale (Tabb. 10.1 e
10.2). I motivi principali per cui si esegue questo atto sono favorire la guari
gione e alleviare il dolore.
206
Freddo
Caldo
1) Vasodilatazione
i Permeabilit capillare
2)
Metabolismo
4)
Consumo di
ossigeno
locale
3)
4)
5)
del sangue
Flusso ematico
Flusso linfatico
Motilit dei leucociti
6)
2)
3)
5)
6)
7)
8)
i
i
J. Viscosit
i
i
i
1) Vasocostrizione
J. Permeabilit capillare
J. Metabolismo locale
J. Consumo di ossigeno
i Viscosit del sangue
-L Flusso ematico
Effetti fisiologici
delle applicazioni
e di freddo.
di caldo
i = Aumento
.t = Diminuzione
Freddo
Caldo
1)
J. Dolore
2) J. Tono muscolare
3) i Velocit dei processi riparativi
4) Stimolazione della suppurazione
5) Vasodilatazione
6) J. Congestione profonda
i = Aumento
.t = Diminuzione
l)
.. Dolore
2) j
Tono muscolare
Effetti terapeutici
delle applicazioni
e di freddo.
di caldo
207
1) Dolore
2) Ustioni
Caldo
3) Formazione di edema
4) Vasocostrizione
5) Macerazione della cute
(in caso di applicazioni
caldo-umide)
Freddo
1) Dolore
2) Formazione di vesc:icole
e/o di soluzione
di continuit della cute
3) Isc:hemia
4) Vasodilatazione
5) Macerazione della cute
(in caso di applicazioni
freddo-u mide)
Nel caso in cui uno o pi dei fattori sopraccitati venga sottovalutato si pos
sono determinare, invece degli effetti terapeutici desiderati, alcune compli
canze (Tab. 10.3).
Per svolgere questo procedimento tecnico opportuno che l'infermiere
favorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la rela
zione con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione
di guida.
Procedura
Informare la persona sugli effetti fisiologici e tcrapeutici delle applica
zioni di caldo e freddo selezionando i contenuti pi adeguati alla sua
situazione.
Insegnare alla persona quali sono gli effetti secondari delle applicazioni
di caldo e freddo.
Informare la persona circa le possibili controindicazioni all'applicazione
di caldo e freddo.
Educare la persona ad eseguire le applicazioni di caldo e freddo.
Mostrarle il materiale necessario per l'applicazione di:
- borsa dell'acqua calda;
- borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico;
- impacchi caldo-umidi;
spiegando la modalit per una corretta conservazione dei presidi impie
gati.
Far vedere alla persona la procedura relativa all'applicazione di:
- borsa dell'acqua calda;
- borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico;
- impacchi caldo-umidi;
Far eseguire alla persona la procedura descritta, al fine di verificarne l'ap
prendimento.
Per la descrizione del materiale e delle singole procedure, si rimanda ai
paragrafi 10.1, 10.2 e 10.3.
208
Obiettivi didattici
l. Definireche cosa si intende per effettuare massaggio cardiaco esterno.
2. Definirnelo scopo e le relative indicazioni.
3. Indicare i criteri generali relativi al massaggio cardiaco esterno.
4. Individuare la sede di effettuazione del massaggio cardiaco
esterno.
5. Elencaregli atti di supporto da attuare in relazione a tale procedura.
6. Effettuare un efficace massaggio cardiaco esterno sul manichino in
sala
esercitazione e, se si presenta l'occasione, su una persona.
Definizionee scopo
Per effettuare massaggio cardiaco esterno si intende eseguire una sequenza
di compressioni ritmiche del torace a livello sternale tali da produrre una
circolazione artificiale alternativa alla spontanea grazie allo svuotamento
dellecavit cardiache.
209
Atti di supporto
Poich
l'effettuazione
di questa
tecnica
avviene
In situazioni
d'emergenza/urgenza,
gli atti di supporto sono ridotti rispetto alle altre tec
niche.
le
Procedura
Massaggio cardiaco esterno nel!' adulto
Mettersi di fianco alla persona.
Localizzare la sede di esecuzione del massaggio posizionando due dita in
direzione craniale dalla base del processo xifoideo dello sterno (Fig. 10.3 a).
Appoggiare il palmo dell'altra mano sul punto cos individuato (Fig. 10.3 b).
Sovrapporre alla mano gi posizionata il palmo dell'altra mano mante
nendo le dita iperestese (Fig. 10.4).
210
211
212
~------
m:;~~,~{:',;
<
Obiettivi didattici
l. Definirecosa si intende per rilevare la temperatura corporea.
2. Definire lo scopo e le indicazioni relativi della rilevazione della
tempera- tura corporea.
3. Indicare i valori normali e le alterazioni della temperatura corporea.
4. Individuare le sedi di rilevazione della temperatura corporea.
5. Indicare i criteri generali per la rilevazione della temperatura corporea.
6. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la rilevazione
della temperatura corporea.
7. Preparare il materiale occorrente per la rilevazione della temperatura cor
porea.
8.Rilevare la temperatura corporea orale, ascellare/inguinale, rettale e auri
colare.
Definizionee scopo
Perrilevare la temperatura corporea si intende misurare il grado di calore
delcorpo in un dato momento mediante l'utilizzo di appositi strumenti inse
ritiin una cavit corporea o tra due superfici cutanee.
Larilevazionedi tale parametro vitale consente di valutare le alterazioni della
temperaturacorporea e le sue eventuali modificazioni nel tempo.
213
44
Febbre/Pi ressi a
Valori normali
Ipotermia
Limite minimo
24
214
per la sopravvivenza
Strumenti di rilevazione
t
e
m
p
i
b
r
e
v
i
a mercurio
d
i
r
i
l
e
v
a
z
i
o
n
e
;
215
Gradi
216
Celsius (0C)
Gradi Fahrenheit (
32.0
J_
J_
35,0
36,0
37,0
37,2
37/4
37/6
37/8
38/0
38/2
38,4
38/6
38/8
39/0
39/2
39,4
39/6
39/8
40,0
40/2
40,4
40,6
40/8
41/0
25,0
96,8
98,6
99,0
99/3
99,7
100/1
100,4
100/8
101/2
101/5
102,0
102/2
102/6
102/8
103/3
103,7
104/0
104/4
104,7
105,1
105,4
105/8
J_
J_
100
212
Sedi di rilevazione
Le sedi di rilevazione della temperatura corporea si dividono in interne ed
esteme. Quando la temperatura viene rilevata tra due pliche cutanee si parla
di rilevazione esterna; quando il termometro viene posto in una cavit (con
tatto con mucose) si parla di rilevazione interna. La temperatura interna
sempre superiore di 0,5 DC rispetto a quella esterna.
La temperatura interna pu essere rilevata per via orale, rettale e vaginale.
Per la rilevazione orale il termometro viene posto nell 'area anteriore sotto
linguale compresa tra il frenulo linguale, la base linguale e il pavimento
orale di destra o di sinistra. Tale sede sconsigliata nelle persone agitate o
in coma, nei bambini e negli anziani per le possibili conseguenze dannose in
caso di rottura del termometro. L'attendibilit del dato raccolto pu essere
diminuita dalla precedente ingestione di liquidi o cibi molto caldi o molto
freddi, dalla presenza di processi tlogistici locali o dalla presenza di abitudi ni
particolari (uso di chewing-gum, fumo).
Per la rilevazione rettale il termometro
viene introdotto nello sfintere
anale. L'abbandono graduale dell'uso di tale sede - specialmente nell'a
dulto - determinato dal disagio e dall'imbarazzo
che pu creare nella
persona. Le controindicazioni
all'uso di tale sede vanno da alterazioni
della mucosa (emorroidi, ragadi, processi tlogistici, esiti di interventi chi
rurgici retta l i o perineali) alla presenza di fecalomi e diarrea. La rileva
zione in questa sede pu essere indicata per confermare un'ipotesi dia
gnostica, come nel caso di appendicite;
da evitare nelle persone che
hanno subito infarto del miocardio, in quanto potrebbe produrre una sti
molazione vagale.
La rilevazione vaginale esclusivamente utilizzata per la misurazione della
temperatura basale al fine di monitorare le fasi del ciclo riproduttivo.
La temperatura esterna pu essere rilevata per via ascellare o inguinale.
La sede ascellare (la punta del termometro viene posta nel cavo ascellare)
quella pi comunemente utilizzata nella realt italiana a causa della sua faci
le accessibilit; inoltre, questa sede, consentendo il rispetto della privacy,
in genere la pi gradita dalla persona. Prima di applicare il termometro
bene accertarsi che non vi siano ostacoli al suo mantenimento
in sede. In
presenza di abbondante sudorazione necessario asciugare la zona prima di
effettuare la rilevazione.
La sede inguinale C) utilizzata raramente in quanto, data la vicinanza alla
zona genitale, provoca imbarazzo alla persona.
Perch la misurazione
-
deve conoscere:
217
effettuata in relazione alla sede, all'et della persona, alle risorse disponibili,
ai protocolli in vigore presso l'unit operativa. I termometri a mercurio
dovrebbero essere personali e sottoposti a disinfezione/sterilizzazione
alla
dimissione della persona.
Atti di supporto
Preparare il materiale:
termometro;
orologio;
garze;
guanti.
Identificare la persona
Fornire alla persona alcune rnieristico
informazioni
generali relativ
Procedura
Rilevazione della temperatura orale con il termometro a mercurio
Chiedere alla persona se negli ultimi 15 minuti ha ingerito liquidi o cibi
molto caldi o molto freddi, masticato chewing-gum o fumato.
Verificare che il livello del mercurio nella colonnina sia sotto i 35,5 "C,
Inumidire il termometro con acqua fredda o chiedere alla persona di inu
midirsi le labbra.
218
Verificare che il livello del mercurio nella colonnina sia sotto i 35,5 "C.
Indossare i guanti.
Inumidire il termometro con acqua fredda.
L'utilizzo di sostanze
valore
n.
lubrificanti
potrebbe
alterare
la rilevazione
del
Verificare che il livello del mercurio nella colonnina sia sotto i 35,5 "C.
Visualizzare il cavo ascellare della persona spostando eventuali indumenti.
Asciugare l'eventuale sudore presente tamponando con una garza.
Collocare il bulbo del termometro al centro del cavo ascellare.
Far abbassare il braccio chiedendo alla persona di ripiegare l'avambraccio
sul torace.
Chiedere alla persona di mantenere questa posizione per l'intera durata della
rilevazione (nel caso in cui la persona non sia in grado di farlo o qualora si
tratti di un bambino, sar l'operatore ad assicurarne il mantenimento).
Lasciare in sede il termometro per 7-10 minuti.
Rimuovere il termometro dopo aver sollevato il braccio della persona.
Asciugarlo tamponando con una garza.
Portare davanti agli occhi il termometro ruotandolo fino a rendere agevole
la lettura del valore.
Registrare il dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.
219
(') In letteratura
possibile
trovare
l'indicazione
all'uso di sostanze luhri
iicanti. Se si dovesse ritenere neccss.i
rio tale accorgimento,
occorre veri ii
care che il luhriiicante
non alteri la
conduzione del calore; sono senz'al
tro da evitare
1<) v.t s oli na e a l tr i
unguenti,
ic e applicata,
1997, p. 124.
M.;lSSCH),
o
o
o
o
o
o
Procedura
o
o
o
o
o
Inserire una sonda monouso sul portasonda senza toccare la porzione ter
minale (per evitarne la contaminazione).
Posizionare la sonda nella sede di rilevazione utilizzata.
Mantenerla in posizione sino a quando lo strumento non segnala il termi
ne della rilevazione (segnale sonoro, segnale visivo con luce fissa o lam
peggiante, ecc.).
Rimuovere la sonda e leggere il valore sul display.
Registrare il dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.
Definizione e scopo
Per insegnare come rilevare la temperatura corporea si intende fornire alla
persona informazioni e conoscenze al fine di renderla autonoma nella misu
razione della temperatura. L'acquisizione di tale competenza consente alla
persona di richiedere in modo mirato l'intervento di professionisti.
220
Procedura
I
Procedimentotecnico
finalit)
(extra
Obiettivi didattici
I. Definirecosa si intende per rilevare lafrequenza cardiaca o polso arterioso.
2. Definirelo scopo e le indicazioni della rilevazione del polso arterioso.
3. Identificare le sedi di rilevazione del polso arterioso.
4. Descriverei caratteri del polso arterioso e le sue principali
alterazioni.
5. Individuare i criteri generali per rilevare il polso arterioso.
6. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la rilevazione del
polso arterioso.
221
Neonato
100/120
battiti/m i n.
Bambino
80/100
battiti/min.
Adulto
60-80
battiti/min.
del procedimento
tecni
Definizione e scopo
Per rilevare la frequenza cardiaca si intende effettuare il riscontro del nume
ro dei battiti cardiaci in una sede centrale o periferica in un minuto. La rileva
zione di tale parametro vitale - chiamato comunemente polso arterioso permette di valutare l'attivit cardiocircolatoria della persona evidenziandone
possibili variazioni lispetto ai valori considerati normali (Tab. 10.6).
222
artisuperiori:
- arteria omerale o brachiale, palpabile a livello della faccia interna del
bicipite. Non sempre facilmente reperibile;
- arteria radiale, palpabile lungo il radio nella parte interna del polso, alla
basedel pollice (processo stiloideo) la sede pi comunemente utilizzata;
artiinferiori:
- arteria femorale, di grosso calibro, palpabile a livello inguinale.
Talvolta la rilevazione in questa sede resa difficoltosa dalla presenza
eccessivadi adipe;
- arteria poplitea, palpabile nel cavo popliteo a ginocchio lievemente
flesso;
- arteria tibiale posteriore, palpabile dietro il malleolo mediano.
- arteria pedidia, palpabile sul dorso del piede nella zona compresa tra il
primo e il secondo metatarso. Essendo un'arteria di piccolo calibro,
necessario palparla con delicatezza per evitarne l' obliterazione; inoltre,
non sempre apprezzabile.
Perla rilevazione del polso centrale (polso apicale) necessario l'uso del
fonendoscopio(Fig. 10.9 a) da posizionare sulla linea emicIaveare di sini
straa livello del quinto spazio intercostale. Mediante l'auscultazione, oltre
allarilevazione della frequenza e del ritmo cardiaco, possibile anche senti
rei toni cardiaci.
da citare, infine, anche l'arteria aorta, apprezzabile, in diversi soggetti, a
livelloaddominale
.
Per la rilevazione della frequenza cardiaca occorre tenere presenti alcuni
criterigenerali, il primo dei quali che la persona deve trovarsi in condizio
ne di riposo. L'infermiere deve sapere che durante la procedura la sua
pre senzapu determinare un 'alterazione della frequenza cardiaca.
essenziale,
223
1) Temporale;
2) carotide interna;
3) omerale;
4) radiale;
5) femorale;
6) poplitea;
7) tibiale posteriore;
8) pedidia.
a) Fonendoscopio;
b) sfigmomanometro.
Atti di supporto
Preparare il materiale:
- orologio con lancetta dei secondi;
fonendoscopio.
Identificare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Isolare e sistemare la persona in posizione di riposo (supina o seduta)
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare la camera e il materiale
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Rilevazione del polso periferico
Palpare l'arteria periferica scelta per la rilevazione con i polpastrelli di
indice, medio e anulare.
Localizzata con sicurezza l'arteria, iniziare a valutare i caratteri del polso
per un minuto o una sua frazione (30 secondi).
224
o
o
sul
Definizione e scopo
Per insegnare come rilevare la jrequenza cardiaca si intende fornire alla
persona le informazioni e le conoscenze atte a renderla autonoma nella rile
vazione di questo parametro. L'acquisizione di tale competenza consente di
richiedere in modo mirato l'intervento di professionisti, specie in caso di
assunzione di terapie specifiche o altre indicazioni (ad es., nella persona
portatrice di pace-maker).
225
Procedura
Informare la persona sugli effetti dei farmaci che sta assumendo sulla atti
vit cardiaca.
Insegnare alla persona a riconoscere la alterazioni del ritmo e della fre
quenza cardiaca per essere in grado di valutare la necessit della rilevazio
ne (ad es., palpitazioni o lievi alterazioni dello stato di coscienza).
Scegliere con la persona la sede corporea di rilevazione pi adatta al suo
caso.
Spiegare alla persona la procedura relativa alla rilevazione del polso peri
ferico o centrale.
Obiettivi didattici
l.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Definizione e scopo
Per rilevare la pressione arteriosa si intende effettuare la misurazione dei
valori pressori corrispondenti alla sistole e alla diastole cardiaca. L'unit di
misura in cui viene espresso tale dato sono i millimetri di mercurio
(mmHg). Lo scopo della rilevazione quello di evidenziare eventuali varia
zioni in riferimento ai parametri normali.
226
Pressione sistolica
(mmHg)
Pressione diastolica
(mmHg)
70
80
45
45
65
65
65
Neonato
0-6 mesi
1-3 anni
4-7 anni
8-9 anni
10 anni
11-14 anni
95
95
105
110
115
70
70
227
228
zione della P.A. agli arti inferiori. La larghezza del manicotto dovrebbe
essere del 20% maggiore rispetto al diametro dell' estremit su cui si
usa;
- la rilevazione della P.A. deve essere effettuata in condizioni di riposo;
la persona deve essere coricata o seduta con il braccio disteso ed
appoggiato su di un piano a livello del cuore, salvo diversa prescrizione
del medico;
- non sufficiente liberare il braccio dagli indumenti ma necessario veri
ficare che la manica del pigiama o della camicia, quando viene arrotolata
per la rilevazione, non stringa il braccio (effetto laccio). utile conoscere
i valori pressori precedenti, eventual i terapie specifiche in corso e il moti
vo della rilevazione.
Atti di supporto
Preparare il materiale:
- sfigmomanometro;
- fonendoscopio.
Identificare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Posizionare o far assumere alla persona la posizione pi idonea e comoda
in base alle sue condizioni
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
,--
Risultati
erroneamente alti
Manicotto
di dimensioni non
adeguate(stretto)
! Rilevazionedopo:
il pasto,aver
fumato, uno sforzo
fisico,ecc.
; Personaagitata
Sgonfiamento
troppo lento
i del manicotto
, Colonninadi
mercurio(Riva
Rocci)non
posizionataa livello
dello sguardo
dell'osservatore
i
Risultati
erroneamente bassi
Risultati erroneamente
alti o bassi
Manicotto
di dimensioni
non adeguate (largo)
Braccio della
persona
sopra
il livello del cuore
Toni di Korotkoff
non percepibili
Fonendoscopio mal
posizionato
sull'arteria brachiale
Colonnina
di mercurio
(Riva Rocci)
non posizionata a
livello dello sguardo
dell'osservatore
229
I principali errori
che si possonoverificare
nella misurazione
della pressionearteriosa.
Procedura
Metodo ascoltatorio
Scoprire il braccio della persona, avendo cura che gli indumenti non crei
no "l'effetto laccio".
Posizionare il manicotto sul braccio della persona circa 3 cm al di sopra
della regione cubitale del gomito, con il centro della cuffia gonfiabile
sopra l'arteria brachiale.
Palpare l'arteria brachiale a livello della fossa cubitale del gomito e
appoggiarvi la membrana del fonendoscopio (tale membrana non risulta
quindi inserita sotto il bracciale).
Chiudere la valvola dello sfigmomanometro e gonfiare il bracciale sino a
quando la pressione di quest'ultimo superiore a quella del sangue nel
l'arteria.
La pressione di gonfiaggio del manicotto deve essere superiore di circa
30 mmHg rispetto al valore consueto della pressione sistolica della per
sona. La pressione, quindi, deve essere tale da non rendere pi apprezza
bile il polso arterioso.
Aprire la valvola e sgonfiare lentamente
il bracciale (circa 2
mmHg/secondo ).
Quando compare il primo battito (primo tono di Korotkoff), leggere il
corrispondente valore sul manometro: tale valore corrisponde alla pres
sione sistolica o massima. Continuare a sgonfiare gradatamente il braccia
le fino a quando i battiti non scompaiono: il valore corrispondente ali 'ulti
mo battito percepito rappresenta la pressione diastolica o minima.
Prima di scomparire del tutto, i toni di Korotkoff diminuiscono di inten
sit. In letteratura generalmente si ritiene che il valore della pressione
diastolica corrisponda all'ultimo tono precedente il cambio di intensit.
Sgonfiare completamente il manicotto prima di rimuoverlo o, se necessa
rio, effettuare di nuovo la rilevazione.
In tal caso non ripompare aria senza avere sgonfiato completamente il
manicotto.
In caso di errore o dubbio nel corso della rilevazione bene non ripetere
la procedura sullo stesso braccio pi di due volte.
Registrare il dato sulla documentazione clinica ed infermieristica.
Metodo palpatorio
Scoprire il braccio della persona, avendo cura che gli indumenti non crei
no "l'effetto laccio".
Posizionare il manicotto sul braccio della persona circa 3 cm al di sopra
della regione cubitale del gomito, con il centro della cuffia gonfiabile
sopra l'arteria brachiale.
230
Definizionee scopo
Per insegnare come rilevare la pressione arteriosa si intende fornire alla
personale informazioni e conoscenze atte a renderla autonoma nella misu
razionedi questo parametro vitale.
L'acquisizione di tale competenza consente di richiedere in modo mirato
l'intervento di professionisti, specie in caso di rilevazioni frequenti nell'arco
dellagiornata e protratte nel tempo (persone ipertese).
231
Procedura
Insegnare alla persona a riconoscere i segni e i sintomi rivelatori di episo
di ipotensivi e/o ipertensivi per essere in grado di valutare la necessit
della rilevazione (ad es., acufeni, fosfeni, vertigine, sudorazione profusa,
obnubilamento del sensorio, cefalea, epistassi).
Spiegare alla persona l'utilizzo dello sfigmomanometro e del fonendo
scopio.
Suggerire alla persona di acquistare sfigmomanometro e fonendoscopio
separati, che garantiscono una maggior accuratezza nella rilevazione.
Far rilevare alla persona la P.A. in nostra presenza, verificando la corret
tezza delle manovre effettuate e del dato ottenuto.
232
STUDENTE
_ A.A.
1.
SOCIALE
1. apreil rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
Q
2. bagnale mani PRIMAdi iniziare la procedura
Q
3. prendeil DETERGENTE
Q
Q
4. lavaSISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
5. mantieneil contatto con il detergentePERALMENO 1 MINUT O Q
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
Q
Q
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
ANTISEDICO
1. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
3. prende l'ANTISETIICO
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
5. mantiene il contatto con il detergentePERALMENO 1
MINUTO
6.
asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
PREPARAIL MATERIALE OCCORRENTE PERIL PROCEDIMENTO TECNICO
2.
PER DISINFEZIONE
1. tampone/garzaADEGUATO
2. antisettico
VALUTAZIONE
(NESSUN
Q
Q
Q
Q
Q
(FINO A 2
NEI PUNTI A, B, D)
PREPARALA PERSONA
r-:;i
TECNICO
Q)
3.
IDENTIFICA LA PERSONA
c
IL._
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
..
14:
L.
VALUTAZIONE
VALUTAZIONE:
0000=
OTTIMO OOOG= BUONO OOOQ= DISCRETO OOQG= Pi CHE SUFF.
OOQQ= SUFFICIENTE OGQQ= QUASI SUFF. OQQQ= INSUFF. QQQQ= GRAVEMENTE INSUFF.
FIRMA DELL'OSSE RVA TORE
FIRMA DELLO STU DENTE
_
DATA
233
ANNO
DI CORSO
AA
1.
l. sfigmomanometro
2. fonendoscopio
VALUTAZIONE
2.
l.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
PROCEDURA
scopre il braccio della persona
posiziona il manicotto circa 3 cm al di sopra della regione cubitale del gomito
palpa l'arteria brachiale a livello della fossa cubitale del gomito e vi appoggia la membrana del fonendoscopio
chiude la valvola dello sfigmomanometro
gonfia il bracciale sino a quando non sente pulsare l'arteria
apre la valvola e sgonfia lentamente il bracciale
legge il valore della pressionesistolica in corrispondenza del 10 battito percepito
legge il valore della pressionediastolica in corrispondenza dell'ultimo battito percepito
sgonfia completamente il manicotto prima di rimuoverlo
G
G
G
G
G
G
VALUTAZIONE
3.
VALUTAZIONE
G
G
G
G
(NESSUNG o FINO A 1
gGG
= OTIIMO
(UN G OPPUREPi DI 2 G)
(FINOA 2G)
S))
ggG = BUONO
QUASI SUFFICIENTE
GGG/GGG
ggg
G
G
G
G
FI RMA DELL'OSSERVATORE
DATA
DATA
234
Premessa
In questo capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Applicare le
terapeutiche. La complessit degli argomenti trattati, legata alla
variet di metodiche e di materiali che possibile impiegare e alla loro con
tinua evoluzione, ha richiesto una particolare organizzazione dei contenuti
sia delle Conoscenze finalizzate alla tecnica che delle Procedure.
Non era possibile spiegare l'esecuzione della terapia senza inserire nell'esposi
zione delle procedure la descrizione del materiale via via impiegato e delle sue
modalit di utilizzo. Cos si inserita la descrizione delle parti di una siringa
nel paragrafo 11.5 dal titolo Far assumere le sostanze terapeutiche per via sot
tocutanea, prima procedura relativa alla terapia parcnterale. Le modalit di
aspirazione di farmaci da fiale e flaconi sono state invece inserite nel paragrafo
procedure
alle azioni
236
237
Obiettivi didattici
l. Esplicitare la peculiarit della prestazione infermieristica Applicare le
procedure terapeutiche in termini di autonomia e responsabilit.
2. Evidenziare il tipo di responsabilit infermieristica nelle azioni di questa
prestazione infermieristica.
3. Definire il termine "terapia" e lo scopo delle procedure terapeutiche.
4. Indicare alcune norme generali riguardanti la conservazione dei farmaci.
5. Descrivere alcune tipologie di modulistica utilizzabili per la trasmissione
scritta delle informazioni riguardanti la terapia.
6. Calcolare senza margine di errore il dosaggio desiderato di un farmaco
per le diverse vie di somministrazione.
7. Enunciare i criteri generali che garantiscono la corretta somministrazione
della terapia: prima, durante e dopo l'attuazione della procedura.
Definizione e scopo
La terapia l'introduzione di farmaci nell'organismo attraverso la via enterale e
parenterale. Per convenzione si intende con "via enterale", la somministrazione
di farmaci attraverso il tratto gastrointestinale, con "via parenterale" la sommi
nistrazione di farmaci attraverso una via diversa da quella gastrointestinale.
Lo scopo di una procedura terapeutica quello di portare all'interno dell'or
ganismo una sostanza curativa attraverso le diverse vie utilizzabili affinch
possa agire e dare il risultato terapeutico desiderato.
La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di princpi attivi che
agiscono con diversi meccanismi sul sintomo e/o sulla causa della malattia;
tali principi attivi sono in genere addizionati a eccipienti che ne modificano
le caratteristiche organolettiche, rendendoli il pi gradevoli possibile alla
persona e favorendone l'assorbimento e la distribuzione nell'organismo.
Perch sia efficace, il farmaco viene somministrato in dosi adeguate e idonee
a raggiungere determinate concentrazioni nel sangue e nei tessuti. Tali con
centrazioni devono essere mantenute costanti nelle 24 ore ricorrendo, se
necessario, a pi somministrazioni nel corso della giornata.
238
s
o
m
m
i
n
i
s
t
r
a
z
i
o
n
e
;
6
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n
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n
e
;
7
)
l
a
239
importante
riscrv.ur-un.l.
p.irtir.ola re attenzione ;1
questo
aspetto. soprnt tutto riguardo ,1:
cliffic"ltJ ,I leggerl' gli elementi di una
prcsc.rizionc, dubbio su un dosaggio
prescritto
()
sull.i
vi"
di
somministrnziono,
mancato ;lggiorn
.l. mento clelia prescrizione. In Glsi
simili bene vcrific.re personalmenteIcl pre scrizione con il nll'dico.
La "regola delle 6 G" consiste in una serie di passi che l'infermiere deve
percorrere ad ogni somministrazione di una terapia a tutela della sua corret
tezza. Essi consistono nel verificare che siano indicati:
1) II giusto farmaco: confrontare la prescrizione medica con la scheda della
terapia, conoscere l'azione del farmaco, il dosaggio e la via di sommini
strazione, gli effetti collaterali, eventuali incompatibilit con altri farmaci.
2) La giusta persona: controllare il nome della persona e il numero del letto
con quello scritto sulla scheda di terapia; se possibile, chiedere alla per
sona il proprio nome e cognome.
3) Il giusto orario: questo fattore controllabile nel momento in cui si deci
de la ripartizione della dose terapeutica giornaliera. Spesso il medico pre
scrive quante volte al giorno somministrare il farmaco, l'infermiere dovr
poi stabilire gli orari corretti al fine di mantenere un suo costante livello
ematico nelle 24 ore.
4) La giusta via di somministrazione: ogni farmaco pu avere pi vie di som
ministrazione che occorre conoscere. Alcuni preparati possono essere som
ministrati per una sola via, ad esempio quella endovenosa, per altri occorre
cambiare il tipo di solvente a seconda della via di somministrazione.
5) La giusta dose: sempre bene verificare la correttezza del dosaggio calco
lato con un altro collega (sistema del doppio controllo) soprattutto se si
tratta di farmaci particolarmente attivi come possono essere l'eparina,
l'insulina, gli antiblastici. Durante il calcolo del dosaggio del farmaco
occorre mantenere la concentrazione evitando di conversare o di distrarsi.
Esistono alcuni accorgimenti allo scopo di evitare errori nel dosaggio:
- usare il misurino proprio di ciascun farmaco nel caso di soluzioni e cal
colare il dosaggio tenendolo all'altezza degli occhi (Fig. 11.1);
- usare la siringa specifica per il preparato da iniettare (ad es., insulina);
- usare un contenitore piccolo o un cucchiaio per la somministrazione di
piccole quantit di farmaco (ad es., gocce; anche in questo caso tenere il
contagocce all'altezza degli occhi).
6) La giusta registrazione: registrare l'avvenuta somministrazione sulla
scheda della terapia con la firma dell'infermiere.
rrc..
l 1.1
240
= 10
A)
100
11
x =
CAPITOLO
riguardanti la terapia
['
CAPITOto
REPARTO
FOGLIO N
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LETTO N
,
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MARTEDI
COGNOME E NOME
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dal. ........... al. ........... 8 12 1618 20 24 8 1216 1820 24 8 12 1618 20 24 8 12 1618 20 24 8 12 1618 202 8
12 161820 24 8 12 1618[2024
SIGLA I.P.
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"
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la
via di
sornrn
inistra
zione:
- il tempo di sornministrazione se occorre specificarlo;
lo spazio per la registrazione dell'avvenuta
sornrninistrazionc:
- la firma/sigla di chi ha somministrato
il farmaco.
2
4
2
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche per
Definizione
Perfar assumere sostanze terapeutiche per via orale si intende l'introduzio
ne nell' organismo di sostanze terapeutiche, attraverso il cavo orale, nel
tratto gastrointestinale (via enterale). Tali sostanze possono essere
somministrate attraverso diverse forme farmaceutiche: compresse, capsule,
perle, gocce, sciroppi,sospensioni, emulsioni.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- apposito carrello;
- schede di terapia;
- farmaciprescritti nelle confezioni originali;
243
Procedura
Somministrazione di compresse e capsule
Porre nell'apposito contenitore le compresse e/o capsule da somministrare.
Appoggiare, se necessario, le compresse e/o le capsule sulla lingua della
persona.
Porgere un bicchiere con acqua, t o succo di frutta per facilitare l'assun
zione della terapia.
Laddove esistano difficolt di deglutizione possibile somministrare
alcuni tipi di compresse dopo averle polverizzate; alcuni tipi di capsule
possono essere aperte e vuotate del loro contenuto (Fig. Il.3).
Registrare l'avvenuta somrninistrazione sulla scheda della terapia e osser
vare la persona per identificare eventuali reazioni allergiche o episodi di
vomito che devono essere segnalati al medico.
Somministrazione di sciroppi. emulsioni, sospensioni
Questo tipo di somministrazione pu essere effettuato utilizzando gli apposi
ti misurini graduati presenti nelle confezioni originali o con un cucchiaio.
244
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche attra
versosondino nasogastrico,
2. Enunciare le due principali indicazioni per cui si devono far assumere
sostanze terapeutiche attraverso sondino nasogastrico.
245
Definizione
Per far assumere sostanze terapeutiche attraverso sondino nasogastrico si
intende effettuare l'introduzione di un farmaco, opportunamente preparato,
in una sonda nasogastrica precedentemente introdotta attraverso la via orofa
ringea o nasofaringea.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
scheda della terapia;
guanti monouso;
telino, garze, pinza autostatica;
schizzettone;
bicchiere;
sostanza terapeutica da somministrare;
dispositivi monouso per la chiusura del sondino;
acqua tiepida.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Invitare la persona e/o aiutarla ad assumere la posizione seduta o semi
seduta
Lavaggio sociale delle mani
Al termine della procedura riordinare la camera e il materiale
Procedura
246
f,
m~
i'
11.3.1Somministrazione sublinguale
11.3.2InstiIlazioni oculari e applicazione di pomate
11.3.3Instillazioni nasali e applicazione di pomate
11.3.4InstiIlazioni auricolari e applicazione di pomate
11.3.SApplicazione di ovuli e candelette vaginali
11.3.6Applicazione di supposte
247
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per somministrazione sublinguale fornendone
almeno due indicazioni.
2. Evidenziare le variabili da osservare nella persona prima della sommini
strazione della terapia attraverso questa via.
3. Elencare il materiale necessario alla somministrazione sublinguale.
4. Somministrare una sostanza terapeutica per via sublinguale a una persona.
Definizione
Per somministrazione sublinguale si intende l'assunzione di una sostanza
terapeutica attraverso la mucosa del pavimento del cavo orale al fine di otte
nere un assorbimento rapido.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- scheda della terapia;
compresse o capsule;
vassoio;
guanti;
- garze;
bacinella reniforme.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Nella somministrazione sublinguale non sono indicate particolari posi
ZIOni
248
Procedura
Spiegare alla persona che la compressa/capsula non deve essere inghiotti
ta, ma mantenuta sotto la lingua tino al suo completo scioglimento.
Se la persona autosufficiente, fornirle la compressa/capsula che posizio
ner autonomamente.
Sela persona non autosufficiente:
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per instillazioni oculari e applicazione di
pomate.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la sommini
strazione della terapia.
3. Elencare il materiale necessario all'instillazione oculare e all'applicazione
di pomate.
4. Identificare i rischi connessi a una scorretta somministrazione di questa
terapia.
5. Instillare una sostanza terapeutica in gocce o applicare una pomata ocula
re a una persona.
Definizione
Perinstillarioni oculari e applicazione di pomate si intende l'introduzione di
unasostanza terapeutica nel sacco congiuntivale.
Conoscenze
tecnica
finalizzate
alla
249
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
scheda della terapia;
- vassoIO;
- guanti;
soluzione fisiologica sterile;
gocce oculari, colliri, pomate oculari;
- garze o compresse oculari sterili;
bacinella reniforme.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G. al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Chiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizione
supina o seduta con la testa leggermente flessa all'indietro e lo sguardo
rivolto verso l'alto
Lavaggio sociale delle mani
Riordinare il materiale utilizzato
Procedura
Rimuovere eventuali secrezioni con una garza inumidita di soluzione
fisiologica, procedendo dall'angolo interno dell'occhio a quello esterno e
cambiando la garza ad ogni passaggio.
Appoggiare una garza alla base della palpebra inferiore.
Appoggiare il palmo della mano dominante sulla fronte della persona
tenendo il contagocce o il tubetto della pomata ad una distanza di circa 2
cm dall' occhio.
In questo modo si evita di ledere l'occhio se la persona dovesse muovere
bruscamente il capo. In ogni caso il farmaco non deve essere mai appli
cato direttamente sulla cornea.
Con l'altra mano abbassare la palpebra inferiore e far cadere le gocce o la
pomata nel centro del sacco congiuntivale inferiore (Fig. l lA).
Ripetere la procedura se le gocce cadono sulla palpebra.
Invitare la persona a chiudere l'occhio per facilitare la distribuzione omo
genea del farmaco.
Allo scopo di prevenire l'insorgenza di infezioni crociate bene cambia
re la garza nel passaggio da un'occhio all'altro.
preferibile utilizzare le confezioni monodose o almeno lo stesso flaco
ne di gocce o tubo di pomata per la stessa persona.
Registrare l'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.
250
11.
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per instill acioni nasali e applicarione
di
pomate.
Definizione
Per instillaiione nasale e applicaiione di poma/e si intende l'introduzione
di unasostanza terapcutica sotto forma di gocce. pomate e spray nelle fosse
nasali.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
251
CAPITOLO
11
Preparare il materiale:
- scheda della terapia;
vassoio;
guanti;
farmaco;
fazzoletti di carta;
- contagocce preferibilmente monouso;
- bacinella reniforme.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all' atto infer
mieristico comunicandole anche che potrebbe avvertire il gusto del far
maco nel retro bocca
Chiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizione
supina, seduta o semiseduta con la testa leggermente flessa all'indietro
Lavaggio sociale delle mani
Riordinare il materiale utilizzato
Procedura
Invitare la persona a soffiare il naso e, se non in grado di provvedervi
autonomamente, eseguire l'igiene del naso.
Prelevare il farmaco con il contagocce tenendolo con la mano dominante.
Appoggiare l'altra mano sulla fronte della persona.
Instillare il farmaco nella/e narice/i.
Invitare la persona a compiere una delicata inspirazione allo scopo di far
risalire nelle fosse nasali il farmaco introdotto.
Spiegare la necessit di mantenere la posizione assunta in precedenza per
qualche minuto evitando di soffiarsi il naso.
Verificare che la persona abbia a portata di mano fazzoletti di carta.
Registrare l'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.
Instillazionc nasale.
252
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per instillarioni auricolari e applicazione di
pomate.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la sommini
strazione della terapia.
3. Elencare il materiale necessario per l' insti lIazione auricolare e l'applica
zione di pomate.
4. Somministrare una sostanza terapeutica attraverso l' instillazione auricola
re o l'applicazione di pomate a una persona.
Definizione
Per instillazioni auricolari e applicazione di pomate si intende la sommini
strazione di una sostanza terapeutica sotto forma di gocce o di pomata trami
te l'introduzione nel condotto uditivo esterno.
Atti di supporto
253
Instillazione
auricolare.
Procedura
Prelevare il farmaco con il contagocce tenendolo con la mano dominante.
Effettuare delicatamente la trazione del padiglione auricolare con l'altra
mano, secondo le modalit indicate nell'adulto e nel bambino.
Instillare il farmaco o applicare la pomata.
Inserire un batuffolo di cotone nella parte pi esterna del canale auricolare
per proteggere gli indumenti e la biancheria da eventuali perdite di gocce.
Spiegare alla persona la necessit di mantenere la posizione assunta per
qualche minuto.
Registrare l'avvenuta somministrazione sulla scheda della terapia.
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per applicazione di ovuli e cande/effe vagina/i.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la sommini
strazione della terapia.
3. Elencare il materiale necessario per l'applicazione di ovuli e candelette
vaginali.
4. Inserire un ovulo o una candeletta vaginale a una persona.
Definizione
Per applicazione di ovuli e cande/effe vagina/i si intende l'introduzione nel
canale vaginale di una specifica preparazione farmaceutica solida.
254
Atti di supporto
Procedura
Posizionare un paravento o chiudere la porta o fare in modo di rispettare
l'intimit della persona.
Eseguire l'igiene intima o chiedere alla persona di eseguirla.
Se stata effettuata l'igiene intima cambiare i guanti, oppure indossare i
guanti.
Togliere dalla sua confezione l' ovulo/candeletta, appoggiandolo/a su una
garza.
Divaricare con delicatezza le grandi labbra al fine di visualizzare l'orifizio
vaginale.
255
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per applicazione di supposte.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo l'applicazio
ne di supposte.
3. Elencare il materiale necessario per l'applicazione di supposte.
4. Applicare una supposta a una persona.
Definizione
Per applicazione di supposte si intende l'introduzione nell'ultima porzione
del retto di una specifica preparazione farmaceutica solida.
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il materiale:
- scheda della terapia;
paravento;
-, vassoIo;
- supposte prescritte;
256
forbici;
guanti;
garze;
bacinella reniforme.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all' identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Chiedere alla persona di assumere e/o aiutarla ad assumere la posizione
laterale destra o sinistra. Nel neonato/lattante si utilizza la posizione
prona o supina; in quest'ultimo caso consigliabile alzare entrambi gli
arti inferiori per facilitare l'introduzione della supposta C)
Lavaggiosociale delle mani
Riordinare il materiale utilizzato
Procedura
Chiederealla persona quanto tempo trascorso dall'ultima evacuazione o se
avverte lo stimolo; in quest'ultimo caso attendere l'avvenuta evacuazione.
Tagliare dalla confezione una supposta, aprirne l'involucro e
appoggiare la supposta sulla garza.
Indossare i guanti.
Prendere la supposta fra le dita di una mano e divaricare i glutei al fine di
visualizzare l'ano.
L'infermiere pu, in base alla situazione (ad es., in un bambino), lubrifi
care con gelo vaselina o bagnare la punta della supposta.
Introdurredelicatamente la supposta con un movimento rotatorio spingen
dola per alcuni centimetri in modo da superare lo sfintere anale interno e
invitandola persona a compiere una inspirazione profonda.
Rilasciare i glutei o, se si tratta di bambini, tenerli per qualche minuto per
prevenirel'espulsione della supposta.
Toglierei guanti.
Registrare l'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia.
. ".~
..'o
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche per
via transcutanea.
257
1997.
Definizione
Per far assumere sostanze terapeutiche per via transcutanea (") si intende
l'applicazione sulla cute di pomate, unguenti, creme, lozioni o cerotti adesivi
contenenti sostanze terapeutiche.
Atti di supporto
258
Procedura
Applicazione di pomate, unguenti, creme, lozioni
o
o
o
o
o
o
259
Obiettivi didattici
I, Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche per
via sottocutanea.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la sornministrazione della terapia.
3. Indicare le sedi di iniezione sottocutanea.
4. Elencare il materiale necessario per l'iniezione sottocutanea.
5. Effettuare un'iniezione sottocutanea a una persona.
Definizione
Per far assumere sostanze terapeutiche per via sottocutanea si intende l'inie
zione (12) di un farmaco nel tessuto sottocutaneo, situato nella zona immedia
tamente sottostante il derma e costituito principalmente da adipe.
260
ntu
am ic
ffo
ia
Be c cu
Punta a "becco
cci
~.~ I
J _~
c_o=no==<:/
5~
L_._j- ,
........
.....
,,_,
di flauto"
1
~ I
. L__j'
~;;;;:_
..
Evitaredi toccare
tri, da 2,5 mi a 60 mi, quella in unit internazionali per dosaggi molto bassi
di farmaci, sieri e vaccini che devono essere somministrati in dosi inferiori al
millilitro (Fig. 11.9).
Le siringhe da I millilitro riportano generalmente la doppia scala: ad 1 milli
litro di soluzione corrispondono 40 unit internazionali. Gli aghi possono
avere diverso calibro; la scala di misurazione utilizzata a livello internazio
nale il Gauge (G), una misura convenzionale che indica il loro diametro: a
G bassi corrispondono aghi di lume maggiore, a G alti corrispondono gli
261
-+
diametro maggiore
+-
diametro minore
scegliere l'ago
il tessuto che
Atti di supporto
un sistema di connes
sione tra due estremit (frequente
mente tra un catetere venoso e un
deflussore) caratterizzato da una filet
tatura a vite che garantisce la tenuta
della connessione anche in presenza
di trazioni accidentali.
(") Il iuer-Iock
Lunghezza ago
(mm)
8-10
13-15
35-40
30-35
262
Tessuto da raggiungere
Via di somministrazione
(Abbreviazione)
Derma
Sottocutaneo
Muscolare
Sangue
Intradermica (id)
Sottoeutanea (se)
Intramuscolare (im)
Endovenosa (ev)
Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comoda
in relazione alla sede di iniezione prescelta.
Lavaggio sociale delle mani
Riordinare il materiale riutilizzabile
Procedura
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per somministrazione intradermica.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la somministrazione della terapia.
3. Indicare le sedi di iniezione intradermica.
4. Elencare il materiale necessario per la somministrazione intradermica.
5. Effettuare un'iniezione intradermica a una persona.
263
Definizione
Per somministrazione intradermica si intende l'introduzione di piccole quan
tit (0,1-0,3 ml) di una sostanza terapeutica o di un allergene nel derma, il
tessuto connettivo immediatamente sottostante l'epidermide.
264
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani [vedi nota ('") pago
262] Preparare il materiale:
- scheda della terapia;
- vassoio;
siringhe da I mI con ago corto di diametro 25-27 G;
farmaco prescritto;
- siringhe preconfezionate se in dotazione;
- batuffoli e disinfettante;
- arcella;
- matita dermografica o biro;
- contenitore rigido per aghi e oggetti taglienti;
- contenitore per rifiuti speciali.
Identificare]' assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all' atto infer
mieristico
Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere una posizione comoda
in relazione alla sede di somministrazione prescelta
ff Lavaggio sociale delle mani
l' Riordinare il materiale riutilizzabile
Procedura
Disinfettare la cute e lasciare asciugare.
Tendere la cute della zona prescelta.
Introdurre l'ago per circa 3-5 millimetri, con un'angolazione di 10-15
rispetto al piano cutaneo e con il becco di flauto (taglio obliquo) rivolto
verso l'alto (Fig. 11.12).
Tale piccolo accorgimento, oltre a dare la garanzia di iniettare la sostan
za nel derma, rende meno dolorosa l'introduzione dell'ago.
Iniettare lentamente la soluzione. Se l'ago stato introdotto correttamen
te, si osserva la comparsa di un piccolo rigonfiamento (pomfo), causato
dalla pressione del liquido sull'epidermide sovrastante.
Estrarre l'ago e appoggiare un batuffolo di cotone asciutto sulla sede di
iniezione senza massaggiare n premere.
Eliminare l'ago direttamente nell' apposito contenitore rigido e il resto del
materiale utilizzato nel contenitore dei rifiuti speciali.
Circoscrivere la sede di iniezione con la matita dermografica invitando la
persona a non lavare la zona fino al momento della lettura del test.
Aiutare, se necessario, la persona ad assumere una posizione comoda.
Registrare l'avvenuta somministrazione sulla scheda di terapia e, in base
alla situazione, eseguire i controlli opportuni.
265
Inclinazione dell'ago
per l'iniezione intradermica.
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per far assumere sostanze terapeutiche per
via intramuscolare.
2. Elencare le variabili da osservare nella persona prima e dopo la somministrazione della terapia.
3. Indicare le sedi di iniezione intramuscolare.
4. Elencare il materiale necessario per l'iniezione intramuscolare.
5. Spiegare il procedimento utilizzato per la corretta determinazione della
sede di iniezione.
7. Definire cosa si intende per iniezione con tecnica a zeta (Z).
6. Praticare un'iniezione intramuscolare secondo la procedura standard.
8. Praticare un'iniezione intramuscolare mediante la tecnica a Z.
Definizione
Per far assumere sostanze terapeutiche per via intramuscolare si intende
effettuare l'introduzione nel tessuto muscolare di una sostanza terapeutica
attraverso un' iniezione.
266
\
1)
Localizzazione
deltoide.
del muscolo
Localizzazione
dorso-gluteo.
del muscolo
~(
\,
a
267
268
,..--'
, Sede di iniezione
~tramuscolare
'I
Quantit
inieUabile consigliata
Note
1-2 mi
5-6 mi
Vastolaterale
5-6 mi
Ventro-glutea
mi
5-6
Deltoide
Dorso-glutea
269
Atti di supporto
Procedura
Aspirare il farmaco prescritto.
Per aspirare un farmaco
.fiala:
;/1 un'altra
270
Alzare la siringa e la fiala all' altezza degli occhi in modo da favorire una
buona visibilit.
Tenendo la fiala leggermente inclinata tra pollice, indice e medio, intro
durre l'ago facendo attenzione a non toccare le sue parti esterne.
Aspirare tutto il solvente tenendo l'ago nella convessit che si trova nella
parte superiore del corpo della fiala (Fig. Il.18).
A questo punto della procedura, se il liquido aspirato solo il solvente
del farmaco, inserire l'ago nella fiala contenente il liofilizzato e introdur
re il solvente per ricostituire la soluzione.
271
Aspirare da un flacone.
o
o
Disinfettare la cute.
In letteratura sono indicate diverse modalit di disinfezione cutanea
prima dell'inserzione di aghi e/o cateteri venosi. Sono ritenuti validi sia
l'utilizzo del movimento circolare dall'interno verso l'esterno, sia il
mantenimento per 2-3 minuti del batuffolo imbevuto di antisettico sul
punto di iniezione. Al fine di non riportare microrganismi sul punto di
iniezione necessario non ripassare con lo stesso batuffolo (o la stessa
zona del batuffolo) in aree gi disinfettate.
Indipendentemente dall'utilizzo di un movimento circolare o verticale
per la disinfezione, occorre quindi avere a disposizione del materiale suf
ficiente per non ripassare con lo stesso batuffolo (o la stessa zona del
batuffolo) imbevuto di antisettico ove gi passato.
1'''
;rr;.
:~t~J
9()O
Inclinazione dell'ago
nell'iniezione intramuscolare.
272
Uf_fl:;:J; ,.,~;<;:.
. ,,"',
f.":
Farmaco
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per introdurre
via endovenosa.
sostanze
terapeutiche
per
introdurre e
controllare i
cateteri venosi
periferici.
273
Definizione
Per introdurre sostanze terapeutiche per via endovenosa si intende effettuare
l'introduzione di soluzioni contenenti farmaci, sostanze nutritive, emoderiva
ti nell'organismo per via venosa a scopo terapeutico. La somministrazione
pu avvenire attraverso una vena periferica (accesso venosa periferico) o
attraverso una vena centrale (accesso venosa centrale).
Il termine "accesso venosa periferico" indica l'introduzione e il manteni
mento per alcuni giorni di un catetere in una vena superficiale degli arti
superiori o inferiori, al fine di infondere soluzioni e/o effettuare prelievi
ematici. La possibilit di utilizzare un catetere venosa periferico (CVP) evita
di dover sottoporre la persona a ripetute punture della vena.
Il termine "accesso venosa centrale" indica l'inserimento e il mantenimento
anche per diversi mesi di un catetere in una vena profonda (vena cava supe
riore). Il catetere venosa centrale (CV C) pu essere introdotto nella vena
cava superiore attraverso le vene cefalica o basilica del braccio - da cui
274
viene fatto risalire tramite una guida - o attraverso le vene giugulare inter
na, succlavia o femorale. I CVC vengono inseriti in tutte quelle situazioni
assistenziali in cui si prevedono terapie endovenose prolungate, ripetuti e
frequenti prelievi ematici e altre situazioni particolari.
Per introdurre e controllare i cateteri venosi periferici si intende effettuare
l'introduzione in una vena superficiale degli arti superiori o inferiori di CVP.
Controllare i cateteri venosi periferici significa verificarne periodicamente la
perviet (") e/o la presenza di segni di infiammazionelinfezione nel punto di
inserzione e lungo il decorso della vena in cui sono stati introdotti.
Per controllare i cateteri venosi centrali si intende effettuare la verifica in
tempi prefissatidi questi presdi per quanto riguarda la loro perviet e/o la
presenza di segni di infezione. Nel caso dei CVC, l'infezione o altri
problemi relativi al catetere non sono facilmente visualizzabili cos come
avviene per i CVP. Occorre,quindi, tenere presente che in una persona
portatrice di CVC un innal zamento della temperatura corporea, la comparsa
di dolore o bruciore a livello dell'arto o del!' area toraci ca dove decorre il
catetere, possono essere un segno indirettodi infezione o di altre complicanze.
Il loro monitoraggio e la tempesti va segnalazione delle complicanze insorte
sono molto i rnportanti per l'indivi duazioneprecoce e il trattamento dei
problemi connessi.
endovenosa
275
CAPITOLO
'1
276
277
Tunnellizzazione.
Catetere di Hickrnan-Broviac,
278
17ii;i~~:;,
,
Chiusa
\
279
Valvola di Groshong.
bile sia diritto che ad angolo retto; il primo viene utilizzato quando devono
essere praticate iniezioni endovenose in bolo; il secondo quando devono
essere praticate infusioni continue. Quest'ultimo, infatti, pu essere fissato
agevolmente sopra delle compresse di garza con una medicazione adesiva
trasparente.
I materiali con cui sono realizzati questi sistemi (acciaio e titanio variamente
combinati con materie plastiche come polisulfonati) sono altamente biocom
patibili e consentono il loro utilizzo per tempi prolungati (Fig. Il.27).
280
i~.
Dial-Flo@
281
re questo dato sulla confezione del detlussore. Il numero di gocce per ml, la
quantit di liquidi da infondere e il tempo in cui devono essere infusi sono i
dati necessati per calcolare la velocit infusionale. Fra le formule utilizzabili si
sceglie di indicare la seguente: soluzione totale in mi moltiplicata per il
numero di gocce per mi diviso per il tempo totale dell'infusione in minuti.
Ad esempio, se prescritta la somministrazione in 12 ore di 1.500 mI di una
soluzione con un deflussore standard, occorrer trasformare le ore in minuti
02 X 60 = 720 minuti) e procedere al seguente calcolo: 1.500 X 20/720 = 42.
La soluzione per essere infusa nel tempo stabilito dovr scendere a una velo
cit di 42 gocce/minuto.
Un secondo esempio pu essere la prescrizione di 500 mI di una soluzione
e cambio delle
Pompa a siringa.
282
283
Procedura
per
flaconi/sacche
l'introduzione
di sostanze
terapeutiche
in
Atti di supporto
Lavaggio antisettico delle mani
Preparare il seguente materiale:
284
Procedura
L'iniezioneendovenosa a una persona con infusione in corso pu avvenire
dal tubicino del butterfly, dal gommino presente sul deflussore (a Y) o dal
rubinettoa tre vie. Per tutte e tre le modalit la procedura inizia dai due punti
seguenti.
Disinfettare accuratamente la zona di raccordo butterfly/deflussore o la
terza via del rubinetto o il gommino presente sul deflussore.
Sospenderel'infusione chiudendo il morsetto del deflussore o intervenen
do
sulla
pompa.
Iniezione dal butterfly
Piegaretra pollice e indice il tubicino del butterfly.
Sraccordare il deflussore dal butterfly e proteggerne l'estremit con un
agoincappucciato.
Inserireil beccuccio della siringa nella parte terminale (raccordo) del tubi
cmo,
285
':'
Atti di supporto
superflua se vi
una buona disponibilit di tappini
(",) Tale precauzione
monouso steriIi.
286
Procedura
Primadi procedere all'introduzione di un CVP occorre valutare la presenza a
livello locale di eruzioni, flebiti, ematomi, gonfiori; lo stato di coscienza
dellapersona; l'arto dominante e, se l'infusione deve restare in sede, sceglie
re possibilmente quello controlaterale.
Perentrambe le procedure di seguito descritte, iniziare con i seguenti punti .
Visualizzare la sede scelta (") per l'inserzione del catetere liberandola
dagli indumenti.
Posizionare l'arto su un cuscinetto reggibraccio.
Applicare il laccio emostatico a monte della sede di inserzione.
Indossare i guanti.
Palpare la
vena.
La palpazione deve essere svolta utilizzando i polpastrelli di indice,
medio e anulare in modo sistematico, al fine di valutare il decorso, la
profondit e il turgore della vena prescelta.
Scegliere,in base alle caratteristiche della vena, il calibro della cannula/but
terflyda inserire.
Inserzionedi una cannula
Disinfettare la sede di inserzione.
Estrarre la cannula dalla sua confezione.
Afferrare la cannula e introdurla nella vena con un'angolazione di circa
30, tendendo la cute sotto stante nel senso opposto alla direzione
dell'in
troduzione e con il becco di flauto del mandrino rivolto verso l'alto (29).
La certezza di trovarsi all'interno della vena data dal reflusso di sangue
verso la parte distale della cannula.
Togliere il laccio emostatico.
287
L? FIC.
i !_.Tj
'~.
288
mieristico
289
butterfly, prima della messa in corso dell'infusione possibile o attendere
che il sangue riempia gran parte del tubicino e raccordare successivamen
te o riempire precedentemente il tubicino con la soluzione da infondere.
Osservare la zona circostante l'inserzione per evidenziare prontamente
l'eventuale rottura della vena. In questo caso comparir una tumefazione
locale in genere di colorito bluastro.
Applicare un cerotto sulle alette del butterfly.
Raccordare il tubi cino al
deflussore.
Completare il fissaggio secondo la modalit indicata nelle figure Il.32 e
11.33o secondo altre che ne evitino comunque la fuoriuscita.
Concludereentrambe le procedure con i seguenti punti.
Regolare la velocit infusionale come
prescritto.
Aiutare la persona ad assumere una posizione comoda e, se necessario,
applicare uno dei presdi indicati per limitare i movimenti dell'arto.
11 .
(
lnfusi..
.~.
~-
Atti di supporto
CAPITOlO
11
(''') Ci si riferisce qui solo ai prelievi di sangue venoso da CVe: per tutte le altre modalit, vedi il
cap. 12.
Procedura
Rimuovere eventuali garze o cerotti applicati sui raccordi del catetere.
Posizionare il telino sterile sul torace della persona.
In questo modo i raccordi tra catetere e deflussore poggeranno sul
telino sterile.
Posizionare le compresse di garza sul telino e appoggiarvi le estremit del
catetere.
Chiudere le vie con le apposite clamps atraumatiche CI).
Posizionare un telino sterile su una superficie creando cos un piccolo
campo sterile.
Aprire le confezioni di siringhe, cappucci di protezione e garze sterili
facendole cadere sul campo sterile senza toccarle.
Indossare guanti sterili.
(")
Vedi
la definizione
di
clamps
atraumatiche a pago279.
(") Si fa riferimento agli antisettici
indicati alla voce Gestione dei rubi
290
Aprirele
clamps.
Aprireil morsetto del deflussore e far partire la pompa precedentemente
impostata.
Proteggere - se previsto dal protocollo - le connessioni tra
deflussore e raccordodel catetere con cerotti o con garze imbevute di
antisettico.
Smaltireil materiale utilizzato negli appositi
contenitori.
So
mai'
Atti di supporto
Lavaggioantisettico delle mani
Preparareil seguente materiale:
- schedadella terapia;
- cappucciappositi possibilmente muniti di gommino perforabile;
- guantisterili;
- compressedi garza sterili;
- telinisterili;
- antisettico;
- siringhedi diverse capacit;
- siringheda IO mI con soluzione fisiologica;
- siringheda 5 e lO mI con soluzione eparinata;
- contenitoriper taglienti e rifiuti speciali.
Identificarel'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
puntorelativo all' identificazione della persona
Fornirealla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
- Farassumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina o
semseduta
Lavaggiosociale delle mani
Riordinareil materiale riutilizzabile
Registrarel'ora di sospensione dell'infusione e di chiusura del catetere
sulladocumentazione infermieristica
291
Procedura
Rimuovere - se presenti - cerotti o garze imbevute di antisettico dalle
connessioni tra deflussore e raccordi del catetere.
Posizionare il telino sterile sul torace della persona.
Posizionare le compresse di garza sul telino e appoggiarvi le estremit del
catetere.
Sospendere l'infusione spegnendo la pompa e chiudendo il morsetto del
deflussore.
Chiudere le apposite clamps.
Posizionare un telino sterile su una superficie creando cos un piccolo
campo sterile.
Aprire le confezioni di siringhe, cappucci di protezione e garze sterili
facendole cadere sul campo sterile senza toccarle.
Indossare guanti sterili.
Aspirare 10-15 mI di soluzione fisiologica da una fiala con]' aiuto di un
altro infermiere.
Aspirare lO mI di soluzione eparinata da un flacone con l'aiuto di un altro
infermiere.
Disinfettare con garze imbevute dell'antisettico utilizzato il punto di raccordo tra catetere e deflussore.
Staccare il raccordo del catetere dal deflussore.
Raccordare una siringa con 10-15 mI di soluzione fisiologica.
Aprire le clamps.
Eseguire l'irrigazione del catetere iniettando lentamente ('") e chiedendo
alla persona se avverte bruciore o fastidio o altri sintomi.
Chiudere le clamps.
Sraccordare la siringa e applicare gli appositi cappucci (") in dotazione,
possibilmente muniti di gommino perforabile.
Atti di supporto
Lavaggio antisettico delle mani
Preparare il seguente materiale:
scheda della terapia;
asta portaflebo;
flacone/sacca contenente la soluzione da infondere;
pompa infusionale con deflussore apposito quando richiesto;
set di estensione (16) appositi con clamps o rubinetto;
ago di Huber ad angolo retto;
292
telinisterili;
compressedi garza sterili;
medicazionetrasparente adesiva;
guantisterili;
antisettico;
siringhe;
siringheda 20 mi contenenti lO mi di soluzione fisiologica ('7).
Identificarel'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
puntorelativo all'identificazione della persona
~.Fornirealla persona alcune informazioni generali relative all' atto
infer
mieristico
Farassumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina o
semiseduta
Lavaggiosociale delle mani
Riordinareil materiale riutilizzabile
Registrare l'ora di inizio del!' infusione e la velocit di infusione
della soluzione(se non gi specificato) sulla documentazione
infermieristica
Procedura
Creareun piccolo campo sterile.
Aprirele confezioni di set da estensione, rubinetto, siringhe e garze
sterili facendolecadere sul telino senza toccarle.
Indossarei guanti steri li.
Aspirarecon due siringhe da 20 mila soluzione fisiologica con l'aiuto di
unaltro infermiere.
Posizionareun telino sterile sul torace della persona.
Collegarela siringa al set di estensione e questo all'ago di Huber.
Eliminarel'aria riempiendo il set di soluzione fisiologica (cacciata
dell'aria).
Chiudereil rubinetto o clampare il set.
Raccordareuna nuova siringa da 20 mI con soluzione fisiologica.
Disinfettarel'area con una garza imbevuta di antisettico e con
movimenti
circolaridall'interno verso l'esterno.
Lasciareasciugare 1-2 minuti e ripetere l'operazione precedente.
Individuareil port attraverso la palpazione.
Utilizzandoil pollice e l'indice possibile localizzare il port e l'area da
pungerecorrispondente alla membrana al di sotto della cute (Fig. 11.34).
Introdurrel'ago - precedentemente collegato al set di estensione - al
centrodell'area localizzata e perpendicolarmente al piano cutaneo.
Sel'ago stato introdotto correttamente si dovrebbero avvertire, da parte
di chi esegue l'iniezione, nell'ordine indicato, le seguenti "sensazioni":
resistenza durante il passaggio attraverso la membrana, diminuzione
dellaresistenza quando la membrana stata oltrepassata, contatto dell' a
gocon il fondo del porto
293
Palpazione del
porto
Atti di supporto
Procedura
294
I
I
I
Mcc
Gr: "
Atti di supporto
Lavaggioantisettico delle mani
Preparareil seguente materiale:
- schedadella terapia;
- compressedi garza sterili quadrate;
- medicazionisterili trasparenti;
- cerottoanallergico;
- telinisterili;
- guantisterili;
- forbicisterili;
- capsulesterili di piccola dimensione;
- soluzionefisiologica e/o acqua ossigenata;
- antisettico;
- iodio-povidone in pomata;
- contenitoreper taglienti e rifiuti speciali.
Identificarel'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
puntorelativo all' identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all' atto infer
mieristico
Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina o
semiseduta
Lavaggio sociale delle mani
Riordinare il materiale riutilizzabile
Registrare l'ora in cui stata effettuata la medicazione ed eventuali
osser-
295
vazioni sullo stato della cute nella zona interessata quali edema, eritema,
presenza di essudato e/o gemizio ematico, tumefazione, senso di dolore
e/o di prurito riferito dalla persona
Procedura
Creare un piccolo campo sterile.
Aprire le confezioni delle garze, delle capsule e delle forbici facendole
cadere sul telino senza toccarle.
Rimuovere la vecchia medicazione evitando di esercitare trazione sul
catetere e di usare strumenti affilati o forbici.
Osservare la cute per individuare eventuali alterazioni.
Lavare nuovamente le mani.
Indossare i guanti sterili.
Chiedere a un collega di riempire le capsule con una modica quantit
degli antisettici da utilizzare.
Pulire il punto d'uscita del catetere con soluzione fisiologica o acqua ossi
genata se sono presenti tracce di sangue, utilizzando movimenti circolari
dall'interno verso l'esterno per circa 5 centimetri di diametro. Per questa
manovra importante utilizzare pi garze e/o tamponcini cambiandoli ad
ogni passaggio.
Ripetere questo punto pi volte se necessario.
296
Atti di supporto
Lavaggio antisettico delle mani
Preparare il seguente materiale:
- vassOio;
- guanti sterili;
- compresse di garza steri li;
- telini sterili;
- antisettico;
- siringhe monouso di varie misure;
- provettecon porta provette;
- cerotto anallergico;
- arcella;
- contenitori per taglienti e rifiuti speciali;
siringhe da IO mi con soluzione
fisiologica;
siringhe da 5 e IO mI con soluzione
eparinata;
- cappucci appositi (per Hickman/Broviac o Groshong) possibilmente
muniti di gommino perforabile;
ago di Huber
diritto;
set
di
estensione.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all'identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all'atto infer
mieristico
Far assumere alla persona e/o aiutarla ad assumere la posizione supina o
semiseduta
Lavaggio sociale delle
mani
Riordinare il materiale
riutilizzabile
Inviare le provette in laboratorio corredate dell'apposita richiesta
compi
lata in ogni sua parte
Registrare sulla documentazione infermieristica l'avvenuta esecuzione
della raccolta
297
298
e:
Obiettivididattici
L Definirecosa si intende per effettuare ossigenoterapia.
2. Elencare lo scopo e le indicazioni dell'ossigenoterapia.
3. Spiegare la funzione dell'ossigeno per il mantenimento delle funzioni
vitalidell' organismo.
4. Elencarei rischi connessi alla somministrazione di ossigeno.
5. Spiegare le osservazioni da effettuare sulla persona durante la sommini
strazione di ossigeno.
6. Descrivere le fonti comunemente utilizzate per l'erogazione di ossigeno.
7. Spiegare le norme di sicurezza da osservare durante la somministrazione
di ossigeno a una persona.
8. Elencare i presdi utilizzabili per la somministrazione di questo gas a una
persona.
9. Spiegarei criteri per la scelta del presidio con cui somministrare ossigeno.
lO.Somministrare ossigeno a una persona con il presidio e alle dosi indicate
dalla prescrizione medica.
Definizione
Pereffettuare ossigenoterapia si intende somministrare ossigeno (02) a una
persona,ad una concentrazione superiore a quella normalmente presente nel
l'atmosfera,tramite inalazione. Per somministrare questo gas alle concentra
zionirichieste vengono utilizzati presdi di diverso tipo, alcuni dei quali ver
rannodi seguito descritti.
Scopie indicazioni
L'ossigenoviene somministrato in situazioni di ipossiemia (,2) allo scopo di
favorirnel'adeguata concentrazione ematica, il suo trasporto nel sangue e
dalsangueai tessuti.
Le principali indicazioni alla somministrazione di 02 sono: l'insufficienza
respiratoriaacuta, lo scompenso cardiaco, lo shock, l'anemia grave e alcuni
tipidi avvelenamento.
299
CAPITOLO
11
300
di
301
Concentrazionidi ossigeno
ottenibili con diversi presdi
(modificatada SmithS., Duell
D., L'assistenza infermieristica principi e tecniche,
3a ed., Sorbona,Milano,
1994, p. 554).
Flusso
(litri/minuto)
Concentrazione 02
Cannula nasale
(occhialini)
1-2
3-4
5-6
24-38
30-35
38-44
Sondino nasale
4-8
30
Maschera semplice
8-12
35-65
Maschera con
sacca di riserva
6
7
8-10
50-60
60-70
70-100
Maschera di Venturi
2-4
4-6
6-8
24
28
35
Presidio
(%)
Atti di supporto
Lavaggio sociale delle mani
Preparare il seguente materiale:
cannula nasale ("occhialini") o sondino o maschera;
umidificatore;
- tubo di collegamento;
gel idrosolubile;
cerotto anallergico;
- garze pulite;
occorrente per l'igiene del naso.
Identificare l'assistito. Si rimanda per questa voce alla regola delle 6 G, al
punto relativo all' identificazione della persona
Fornire alla persona alcune informazioni generali relative all' atto infer
mieristico
302
Proceduracon
nasale
sondino
Se necessario, effettuare
l'igiene del
naso.
Determinare la porzione di sondino da inserire tendendolo tra la pinna
auricolare e la punta del naso.
Lubrificare la punta del sondino con acqua o gel idrosolubile facendo
attenzione a non occluderne i fori.
Dopo averne verificato
la perviet. inserire
il sondino
per la
lunghezza
primadeterminata in una delle due narici; chiedere alla persona se avverte
fastidio o prurito. In questo caso retrarre delicatamente parte del sondino
O muoverlo.
Fissare la parte esterna del sondino sulla pinna nasale con cerotto "a
cra
vatta"(").
Iniziarel'erogazione come da prescrizione.
Proceduracon
maschera
Raccordare il tubo di collegamento
alla
maschera.
Applicarela maschera al viso della persona verificandone l'aderenza al viso.
303
Stringere la fascetta metallica a livello del naso della persona per miglio
rame l'aderenza.
Sistemare l'elastico dietro la testa della persona regolandone la lunghezza.
Iniziare l'erogazione come da prescrizione dopo aver verificato che non
procuri fastidio alla persona.
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per controllare i drenaggi.
2. Elencare i drenaggi comunemente utilizzati.
3. Enunciare gli scopi per cui possono essere posizionati i drenaggi nei
diversi distretti corporei.
4. Descrivere almeno tre caratteristiche che possono presentare le secrezioni
raccolte dai drenaggi.
5. Elencare il materiale necessario per il controllo dei drenaggi.
6. Evidenziare almeno due cause di malfunzionamento dei drenaggi.
7. Controllare in una situazione reale la funzionalit di un drenaggio.
Definizione e scopo
I drenaggi sono generalmente costituiti da tubi sterili in materiale plastico,
inseriti in una cavit corporea attraverso una soluzione di continuo della cute
e dei tessuti sottostanti, allo scopo di facilitare la fuoriuscita di materiali
quali sangue, pus, essudati, liquidi biologici, aria. La cavit pu essere natu
rale, come quella addominale, o neoformata, come nel caso di una ferita chi
rurgica.
Per controllare i drenaggi si intende
l'osservazione
periodica
che
l'infermie
re attua al fine di accertare le caratteristiche del materiale drenato e l'assenza
di impedimenti alla sua fuoriuscita.
Questa procedura permette di valutare il normale funzionamento
e l'anco
raggio dei drenaggi nella sede in cui sono stati posizionati, allo scopo di pre
venire o correggere problemi quali la loro perviet (presenza di pieghe od
ostruzioni), la possibile fuoriuscita o il manifestarsi di un'infezione: questo
controllo viene effettuato dopo numerosi tipi di interventi chirurgici. In caso
di pneumotorace questo presidio viene posizionato per drenare l'aria dalla
cavit pleurica; si parla in questo caso di drenaggio toracico.
304
In base alla sede in cui sono posizionati e alla natura della raccolta da eva
cuare, possibile suddividere i drenaggi in drenaggi tubulari semplici, dre
naggi parietali, posizionati nei tessuti superficiali, drenaggi endocavitari,
posti in cavit naturali o neoformate c drenaggi endoluminali collocati, ad
esempio, all'interno delle vie urinarie o biliari.
Spesso il materiale drenato viene raccolto per caduta in contenitori sterili
(drenaggi "a caduta"), In alcune situazioni cliniche particolari il drenaggio
pu avvenire per aspirazione (drenaggio "in aspirazione") mediante conteni
tori a soffietto in plastica che, se compressi, producono una pressione negati
va in grado di convogliare all'esterno il materiale. Un'altra modalit per
dre nare secrezioni quella che utilizza il principio della capillarit: essa
consi ste nell'introdurre una benda in garza normale o iodoformica
(larghezza 1,5 cm) lasciandone sporgere un' estremit sulla quale si applica
una medicazio ne ad alta assorbenza (4'),
fondamentale che l'infermiere osservi i caratteri quali/quantitativi del
materiale drenato: la quantit, il colore, l'odore, la consistenza e le caratteri
stiche. Fra queste ultime da verificare la presenza di pus, sangue e/o coagu
li, siero, linfa, bile, muco o altro.
Atti di supporto
305
Pinza "rnungitubo".
antisettico:
esano:
cerotti;
soluzione fisiologica;
raccordi a cono.
Identificare l'assistito
Fornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infermicristico
Chiedere alla persona di assumere c/o aiutarla ad assumere la posizione
idonea, in relazione al distretto corporeo in cui posto il drenaggio da
controllare
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
Viene qui di seguito descritta la procedura senza comprendere l'eventuale
rimozione e applicazione di medicazione, per le quali si rimanda al para
grafo 11.13.
Indossare i guanti.
Rimuovere l'eventuale medicazione.
Osservare le principal i caratteristiche del materiale drenato: quantit, con
sistenza, colore, odore.
Verificare la perviet del drenaggio:
in caso contrario,
comprimere
manualmente o con l'aiuto di pinze (Fig. Il.36) in direzione centrifuga.
Accertarsi che il drenaggio non presenti pieghe e che sia ben posizionato
misurandone la lunghezza e verificando eventuali variazioni rispetto alle
misurazioni precedenti.
Controllare che il drenaggio sia ancorato saldamente al fine di evitare una
sua possibile dislocazione.
Ridurre il drenaggio se prescritto tugliandone una sua porzione.
Registrare sulla documentazione
infennieristica
l'avvenuto controllo del
drenaggio e le osservazioni effettuate.
Obiettivi didattici
Definire che cosa si intende per effettuarefasciature.
Elencare almeno quattro scopi per cui effettuare le diverse fasciature.
Spiegare i criteri generali per eseguire le fasciature con bende.
Descrivere i tipi di fasciature, qui di seguito spiegati, e la loro modalit di
esecuzione.
S. Indicare il materiale necessario per l'effettuazione delle fasciature.
6. Effettuare in una situazione reale almeno una fasciatura fra quelle descritte.
l.
2.
3.
4.
306
Definizione e scopi
Per effettuare fasciature si intende l'applicazione di fasce/bende su diverse
parti del corpo a scopo protettivo, compressivo o contenitivo.
307
Modalit
corretta
una fasciatura.
per iniziare
(-\'4.u
308
\
\
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,/ \
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--
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.)
l'
'..' i.
---
\
d
309
Zona da fasciare
Dita della mano e del piede
Avambraccio e gomito
Braccio e testa
Spalla
Piede
Gamba e ginocchio
Coscia
Tronco
Atti di supporto
310
Terminare con altri due giri circolari sopra le orecchie fissando con un
cerotto la parte terminale della benda.
Proteggere la fasciatura con tubolare elastico della misura opportuna.
Questa fasciatura pu essere eseguita anche con due bende: la prima uti
lizzata come base, la seconda che viene disposta in senso sagittale dalla
zona frontale a quella occipitale e viceversa fino alla copertura completa
del capo.
Questo bendaggio detto "berretto di Ippocrate".
Fissare la parte terminale della benda con un cerotto o con gli appositi fer
magli.
311
312
Ripetere pi volte tale percorso tino a dare una buona stabilit alla
fasciatura.
Terminare fissando il capo terminale della benda con cerotto o con gli
appositi fermagli (Fig. Il.47).
Per quanto riguarda la fasciatura delle dita della mano, sono utilizzate
bende in garza elastica tubolare di varie misure che, applicate su di una
apposita struttura metallica (Tubiton), vanno a coprire ogni singolo dito
da fasciare. Per ottenere una fasciatura stabile comunque utile termina
re il bendaggio effettuando uno o due giri intorno al polso fissando il
capo terminale della benda come gi descritto.
313
Fasciatura
del piede.
Fasciatura
cieli' avambraccio.
Obiettivi didattici
Fasciatura della mano.
314
Definizione e scopi
Per medicare ferite si intende l'insieme dei provvedimenti messi 111 atto per
favorire la guarigione di ferite chirurgiche (47), quali la disinfezione, l'appli
cazione di sostanze terapeutiche (se prescritte) e la loro protezione con garze
o materiale gi predisposto.
La medicazione viene effettuata e sostituita periodicamente al fine di osser
vare le condizioni della ferita, proteggerla da traumi e/o infezioni, assorbire
sierosit o modeste perdite ematiche, favorirne la guarigione.
315
l")
,'cr ierit,' chirurgie"
si illtende
I"
soluzione cii continuo dcii,] CUI(' l' dci
tL,ssuli souost.uui pr,'li( .11.1ddl chirur
go ~11 finp di r~lggiung(_'r(_' il distretto
corporeo su cui intervenire,
Le mr-rlira zio n i di fl'rile
intcuc
spesso illdicl(l'
con il termine
,illl(\dic~lLi()JH' s(_'lticl)"
1"')
suno
Atti di supporto
316
In base alle condizioni della ferita, allo stato di coscienza della persona, ali 'in
tensit del dolore eventualmente presente, alle manovre che occorre attuare (ad
es., l'accorciamento o la rimozione di drenaggi), il cambio della medicazione
pu richiedere uno o pi operatori (l'infermiere e il medico o due infermieri).
aiutano a rimuovere,
se
317
Medicazione
semplice.
o
o
o
o
o
o
o
318
319
11.49
Medicazione complessa
con drenaggio.
11.50
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per preparare le sostanze terapeutiche per I 'auto
somministrarione,
per insegnare ad ottenere il dosaggio delle sostanze
terapeutiche e per insegnare le modalit di utilizzo dei materiali e dei pre
sidi sanitari.
2. Spiegare come questi procedimenti tecnici possono essere utilizzati per favo
rire la progressione della persona sul continuum autonomia-dipendenza.
3. Enunciare le tre procedure scelte per spiegare i tre procedimenti tecnici
di questo paragrafo.
320
Definizione e scopi
Per preparare le sostan:e terapeutiche per lautosomministrarione (sostene
re) si intende predisporre la terapia che la persona deve assumere, spiegando
e dimostrando come ottenere il dosaggio delle sostanze terapeutiche e come
utilizzare i materiali e i presidi sanitari necessari nella situazione data. Per
insegnare ad ottenere il dosaggio delle sostanze terapeutiche (guidare) si
intende spiegare alla persona e alle persone significative C") le modalit per
ottenere il dosaggio del farmaco nella forma farmaceutica prescritta e/o per
ripartire correttamente la dose giornaliera nel numero di somministrazioni
indicate. AI termine dell' atto deve essere verificato l'apprendimento conse
guente a questo intervento educativo.
Per insegnare le modalit di utilirio dei materiali e dei presidi sanitari (gu
dare) si intende. in una situazione reale, spiegare alla persona e alle persone
significative come utilizzare i materiali e presdi sanitari dei quali necessita,
al fine di eliminare o ridurre i rischi e gli effetti indesiderati che possono
determinarsi in seguito al loro scorretto utilizzo. AI termine dell'atto deve
essere verificato l'apprendimento conseguente a questo intervento educativo.
L'infermiere utilizza questi atti integrati tra loro allo scopo di fornire alla
persona conoscenze e abilit che le permettano di raggiungere la massima
autonomia nella risposta al bisogno di procedure terapeutiche.
e'), anchc
321
seguenti atti:
Preparare le sostanze terapeutiche per l'autosomministrarione
Insegnare ad ottenere il dosaggio delle sostanze terapeutiche
Insegnare le modalit di utilizzo dei materiali e dei presidi sanitari
Atti di supporto
(") A tale
riprendere
paragrafi
riguardo
si suggerisce
di
i contenuti
del ca p; 2 ai
322
Procedura
Questa procedura prevede numerosi passaggi effettuati allo scopo di inse
gnare alla persona abilit e conoscenze che favoriscano la sua autonomia.
possibile attuare questo intervento educativo mentre si effettua un'iniezione
di insulina alla persona stessa o simulando l'iniezione su un manichino o su
un arto artificiale.
Recarsi dalla persona comunicando lo scopo dell'interazione.
Indicare alla persona le sedi utilizzabili per l'iniezione sottocutanea avva
lendosi, se necessario, delle figure (vedi par. 11.5).
Spiegare perch opportuno effettuare una rotazione delle diverse sedi.
Suggerire alla persona di impiegare un semplice modulo su cui registrare
le sedi di iniezione utilizzate, l'orario in cui devono essere effettuate le
iniezioni, il dosaggio di insulina, il valore della glicemia del controllo
immediatamente precedente la somministrazione, eventuali effetti collate
rali rilevati.
Elencare i fattori, di cui occorre valutare la presenza, prima di eseguire
l'iniezione, quali: lesioni, eritemi, infiammazioni, lipodistrofia o ecchi
mosi.
Insegnare il controllo della glicemia (") spiegandone l'importanza prima
della somministrazione di una dose di insulina.
Mostrare alla persona la siringa da utilizzare spiegando la doppia scala in
millilitri e in unit internazionali e la proporzione tra le due scale di misu
razione (I millilitro di soluzione = 40 unit internazionali).
Indicare l'ago adatto per l'iniezione sottocutanea confrontandolo con altri
aghi utilizzati per iniezioni, al fine di evidenziarne la differenza.
Mostrare come aspirare dal flacone la dose di insulina prescritta.
Spiegare alla persona le modalit di disinfezione della cute.
Insegnare con l'aiuto di figure/disegni la tecnica dell' iniezione sottocu
tanea.
Mostrare alla persona i contenitori in cui deve essere eliminato il materia
le utilizzato, spiegando la necessit di dividere i rifiuti taglienti e poten
zialmente infetti dai rifiuti comuni (assimilabili agli urbani).
Eseguire l'iniezione sottocutanea sulla persona o su un sussidio didattico,
ripercorrendo i passaggi spiegati precedentemente.
Fare eseguire alla persona un' iniezione sottocutanea su se stessa o su un
sussidio didattico chiedendole di ripercorrere e motivare i passaggi sopra
descritti ed eventualmente aiutandosi con una check-listo
323
Atti di supporto
Procedura
Mostrare alla persona la confezione farmaceutica evidenziando il conte
nuto in milligrammi contenuti in ogni compressa.
Spiegare, se necessario, che lo stesso principio attivo contenuto in far
maci con diversi nomi a seconda della casa farmaceutica produttrice.
Annotare la terapia prescritta sul modulo predisposto per/con la persona.
Segnalare sullo stesso modulo eventuali annotazioni di parametri da rile
vare prima di assumere la terapia.
Ripartire nelle 24 ore la dose giornaliera, se non gi specificato dal medi
co, segnando gli orari di assunzione.
Nella ripartizione della dose giornaliera occorre tener conto di una serie
di fattori, quali: le abitudini della persona (ad es., dell'alternanza sonno
veglia), il tipo di farmaco (ad es., evitare la somministrazione di un diu
retico prima di coricarsi), l'opportunit di assumerlo vicino o lontano dai
pasti, la contemporanea assunzione di principi attivi diversi.
Mostrare alla persona, se il caso, alcuni modelli o fotografie di dispositi
vi per suddividere le somministrazioni nelle 24 ore.
Verificare la comprensione delle indicazioni fornite.
Atti di supporto
Lavaggio antisettico delle mani (infermiere e persona)
Preparare il materiale:
324
Procedura
Spiegare verbalmente e mostrando il materiale che verr poi utilizzato,
tutte le fasi della procedura alla persona (possibilmente anche in presenza
di un familiare).
Ribadire gli aspetti pi importanti della procedura e verificarne la com
prensione facendoli ripetere alla persona.
Iniziare l'esecuzione della procedura come segue, facendo eseguire il
maggior numero possibile di passaggi gi alla persona stessa.
Mostrare alla persona come rimuovere - se presenti - i cerotti dalle con
nessioni tra catetere e cappuccio e come asportare, con una garzina imbe
vuta di etere, eventuali residui di colla.
Nonostante l'esecuzione di questa procedura al domicilio riduca notevol
mente la possibilit di contaminazione del catetere, si scelto di descri
verla con l'impiego di un campo sterile. La scelta motivata sia dal fatto
che viene eseguita ogni 6-7 giorni, sia dalla diversit delle condizioni
ambientali e socio-culturali in cui la persona vive. Sar l'infermiere a
decidere come insegnare la procedura e quale spazio di discrezionalit
(sterilit del materiale e della procedura) lasciare alla persona.
Posizionare il telino sterile su un piano d'appoggio comodo e vicino alla
persona.
Posizionare le compresse di garza sul telino e appoggiarvi le estremit del
catetere.
Chiudere le apposite clamps.
Far aprire alla persona le confezioni di siringhe, cappucci di protezione e
garze sterili come precedentemente spiegato.
Far indossare i guanti sterili alla persona.
325
326
327
la
12.
essere i segni
e i sintomi di un'iniezione in una
persona portatrice CVO
328
suggerisce di
effettuare il cambio di rubinetti,
deflussori e vie di somministrazio
ne aggiuntive ogni 48-72 ore.
Quali elementi l'iniermiere deve
valutare nel decidere la frequenza
di sostituzione di questi presdi?
15. Con quali soluzioni
devono
essere irrigati i cateteri Hickman
Btoviec, Croshong e le "porte
sottocutenee"
prima della loro
chiusura?
16. Elencare tutti i presdi descrit
ti per la somministrazione
l'ossigeno.
del
cinque
delle
caratteristiche che pu presentare
il materiale fuoriuscito dai dre
naggI.
da
effettuare durante il cambio della
medicazione?
possibi
le fornire guida e sostegno a una
persona che si autosomministra
la terapia?
25. Cosa si intende per Insegnare
le modalit di utilizzo dei mate
riali e dei presdi sanitari?
329
continuum autonomia-dipendenza.
Rispondere al bisogno di procedure diagnostiche
della persona con i procedimenti tecnici descritti
in questo capitolo.
Premessa
In questo capitolo viene trattata la prestazione infennieristica Eseguire le
procedure diagnostiche con le modalit e l'ordine qui di seguito esposti.
Dell'azione Eseguire gli esami strumentali (sostituire), tenendo presenti le
realt operative e la frequenza di esecuzione delle procedure, si scelto di
spiegare l'esecuzione dell'elettrocardiogramma (Eseguire ECG). Dell'azione
Prelevare materiale biologico vengono esposti i principali procedimenti tec
nici relativi alla raccolta di urine, feci e sangue per esami di laboratorio. In
particolare, nel Raccogliere le secrezioni e/o i liquidi di drenaggio, si
opta to di trattare la raccolta dell' escreato, anticipando al capitolo
precedente la seconda parte dell' atto. Infatti, nel paragrafo I 1.12, si
descritto anche l'atto Raccogliere i liquidi di drenaggio unitamente alle altre
conoscenze e proce dure previste in Controllare i drenaggi.
Della finalit guidare, infine, stato illustrato il procedimento tecnico relati
vo all'azione Istruire la persona nella gestione del materiale biologica:
Insegnare
urine.
le modalit
per prelevare
e conservare
un campione
feci e/o
lerapeutiche.
332
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per eseguire ECG, elencandone almeno tre
scopi.
2. Indicare i criteri generali per l'esecuzione di un ECG.
3. Elencare le variabili e i dati da considerare prima dell'esecuzione di un
ECG.
4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l'esecuzione di un
ECG.
5. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di un ECG.
6. Eseguire un ECG a una persona adulta.
Definizione e scopo
Per eseguire ECG si intende effettuare elettrocardiogramma (ECG), un'in
dagine diagnostica non invasiva che consiste nella rappresentazione grafica
dell'attivit elettrica del cuore, rilevata attraverso le variazioni di potenziale
elettrico che si registrano sulla superficie cutanea.
Gli scopi principali di tale rilevazione consistono nel monitorare la normale
attivit cardiaca come dato di base in molteplici situazioni (ad es., pre-ope
ratorio, idoneit ad attivit sportive, controlli sanitari per donazioni), nell'e
videnziare la presenza di anomalie cardiache congenite e/o acquisite e nel
monitorare gli effetti di particolari terapie (ad es., l' individuazione precoce
di squilibri elettrolitici).
Conoscenze
tecnica
finalizzate
alla
333
Gli elettrodi vengono collegati ai fili delle derivazioni, che a loro volta
sono connessi a un cavo collegato all' elettrocardiografo. Il loro corretto
posizionamento consente di registrare sia variazioni di potenziale fra due
punti diversi del corpo (derivazioni bipolari o standard degli arti) e) sia
variazioni di potenziali fra un punto del corpo e un punto predeterminato a
potenziale O (derivazioni unipolari degli arti e derivazioni unipolari prc
cordiali).
Vengono chiamate derivazioni periferiche quelle uni polari e quelle bipolari
(o standard) degli arti. Esse sono denominate:
- aVR: rilevazione elettrica ottenuta a livello del braccio destro che d
informazioni sulla zona atrioventricolare del cuore;
- aVL: rilevazione elettrica ottenuta a livello del braccio sinistro che unita
mente a D I d informazioni sulla parete laterale del cuore;
- aVF: rilevazione elettrica ottenuta a livello della gamba sinistra, che, uni
tamente a D2, D3, d informazioni sulla parete inferiore del cuore;
- D1: rilevazione della differenza di potenziale fra braccio sinistro e brac
cio destro, che, unitamente ad aVL, d informazioni sulla parete
laterale del cuore;
- D2: rilevazione della differenza di potenziale fra braccio destro e gamba
sinistra, che, unitamente ad aVF e D3, d informazioni sulla parete
inferiore del cuore;
- D3: rilevazione della differenza di potenziale fra braccio sinistro e
gamba sinistra, che, unitamente ad aVF e D2, d informazioni sulla
parete inferiore del cuore.
Le derivazioni periferiche si ottengono posizionando gli elettrodi in corri
spondenza dei due polsi e della caviglia sinistra; l'elettrodo di massa posto
sulla caviglia destra.
334
."
(~~,.,/'
335
u
I
.. 0,20 secondi (200 mscci
l
':--::---=-1 Q S
Intervallo PR
IComplesso
QKS
IIl1t'rvdlloQT
336
Atti di supporto
Identificare e preparare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni relative all' atto infermieristico
spiegandole la necessit di togliere oggetti metallici (orologio, bracciali,
anelli) che possono interferire con la registrazione
Preparare il materiale:
- elettrocardiografo tarato e funzionante;
- elettrodi;
- pasta conduttrice (gel) se gli elettrodi ne sono sprovvisti;
- materiale per igiene e tricotomia;
- garze.
Far assumere alla persona la posizione supina, possibilmente
senza
cuscino (')
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
Procedura
perife
337
Obiettivi didattici
l. Definire cosa si intende per raccogliere le urine.
2. Enunciare almeno tre scopi della raccolta delle urine.
3. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo la raccolta delle
urine.
4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la raccolta delle
unne.
5. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione della raccolta delle
urine.
6. Raccogliere un campione di urine fresche di una persona con e senza
catetere vescicale a permanenza.
7. Eseguire un esame delle urine con strisce reagenti.
8. Raccogliere un campione di urine delle 24 ore di una persona con e senza
catetere vescicale a permanenza.
9. Raccogliere un campione di urine per urinocoltura a una persona nelle
seguenti situazioni: minzione spontanea, da cateterismo vescicale estem
poraneo, da catetere vescicale a permanenza.
Definizione e scopi
Per raccogliere le urine si intende prelevare un determinato quantitativo di
urine (in riferimento al tipo di esame da eseguire e alle metodiche di labora
torio in uso) da mitto spontaneo o da catetere vescicale.
Gli scopi di tale raccolta sono: rilevare i caratteri quali-quantitativi delle urine
(vedi cap. 6, par. 6.2), riscontrare la presenza di microrganismi o di sostanze
anomale, confermare ipotesi diagnostiche e monitorare l'evoluzione della
patologia.
338
La scelta della modalit di raccolta del campione cos come del tipo di
contenitore dipende dall' indagine diagnostica prescritta, dalle metodiche
di laboratorio in uso e dall'evoluzione delle conoscenze e della tecnologia
impiegata.
L'infermiere pu rilevare dei semplici dati sulle urine, oltre che con l'osserva
zione macroscopica, utilizzando delle strisce reagenti chiamati anche stick ad
immersione (uno dei pi utilizzati il Multistix), i quali hanno la propriet
di virare (cio di cambiare colore) in presenza di determinate sostanze.
Le peculiarit di tale metodica consistono nella facilit di impiego e nella
possibilit di evidenziare immediatamente, senza attendere il risultato del
laboratorio, le alterazioni della composizione delle urine.
Le suddette strisce reagenti sono ampiamente disponibili in commercio; le
pi comunemente usate sono quelle costituite da uno stick recante almeno
sei differenti piccole aree reagenti (Fig. 12.5) che permettono di testare,
oltre al grado di acidit o basicit delle urine, la presenza di:
-
nitriti;
sangue;
chetoni;
glucosio;
proteine.
339
In base alla tecnica di esecuzione degli esami nei diversi laboratori possi
bile procedere nei seguenti modi:
I) raccolta ed invio di tutte le urine emesse nella frazione considerata;
2) raccolta di tutte le urine emesse nella frazione considerata ed invio di un
campione di esse (specificando sulla documentazione allegata il quantita
tivo totale).
Atti di supporto
340
pinza autostatica;
telino;
materiale per igiene perineale;
antisettico;
cartine reagenti;
orologio.
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
341
342
catetere
mirto
Per effettuare la raccolta corretta del campione di urina per questo esame
necessario che, per quanto possibile, la persona sia coinvolta.
Eseguire l'igiene perineale (vedi par. 4.7).
Far sedere la persona sulla comoda o, qualora non fosse possibile, posi
zionarla seduta su una padella pulita.
343
(') Il passaggio
del primo
getto di
urina determina
un allontanamento
meccanico dei microrganismi presenti
nell'uretra.
344
:-'.:,.
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per raccogliere le
feci.
2. Definire lo scopo della raccolta delle feci.
3. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo la raccolta delle
feci.
4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la raccolta delle feci.
5. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione della raccolta delle feci.
6. Raccogliere un campione di feci per una coprocoltura e per la ricerca di
elementi anomali (parassiti, sangue).
Definizione e scopo
Per raccogliere le feci si intende l'atto di prelevare del materiale fecale da
inviare in laboratorio allo scopo di ricercare la presenza di elementi anomali
(alcuni microrganismi, parassiti e loro uova, sangue).
Atti di supporto
345
Procedura
Indossare i guanti.
Fornire la padella o la comoda invitando la persona a non urinare mentre
defeca.
AI termine della defecazione, applicare una padella pulita per eseguire l'i
giene perineale.
Recarsi nello smaltitoio o nel locale apposito dove era stata temporanea
mente posta la padella con le feci.
Aprire il contenitore.
Immergere la spatola al centro della massa fecale c prelevare un campio
ne di feci con un movimento rotatorio.
Porre la quantit richiesta di feci nel contenitore.
Per la coprocoltura necessario impiegare un contenitore sterile, evitan
do di contaminarne la parte interna. In presenza di parassiti, tracce visi
bili di essudato, muco o sangue, comprendere un campione di essi nelle
feci da esaminare.
Chiudere accuratamente con l'apposito tappo il contenitore in modo tale
da evitare fuoriuscite di materiale fecale.
Inviare il campione raccolto in laboratorio corredato dall'apposita richie
sta compilata in ogni sua parte.
Registrare sulla documentazione infermieristica l'avvenuta esecuzione
della raccolta.
346
o
o
Indossare i guanti.
Applicare alla persona la striscia di cellophane a livello anale.
Lasciare adeso lo scotch per almeno 15 minuti, in modo da raccogliere gli
ossiuri che fuoriescono dall'ano.
Rimuovere la striscia adesiva ed applicarla sull'apposito vetrino.
Inviare il campione raccolto in laboratorio corredato dall'apposita richie
sta compilata in ogni sua parte.
Registrare sulla documentazione infermieristica l'avvenuta esecuzione
della raccolta.
Definizione e scopo
Per insegnare le modalit per prelevare e conservare un campione di feci
e/o urine si intende fornire alla persona le informazioni e le conoscenze
necessarie al fine di renderla autonoma nel prelevare e conservare un cam
pione di feci e urine per l'esecuzione di esami diagnostici.
Per le conoscenze finalizzate alla tecnica, si rimanda rispettivamente ai
paragrafi 12.2e 12.3.
Per svolgere questo procedimento tecnico opportuno che l'infermiere
favorisca la presenza delle condizioni maggiormente facilitanti la relazione
con la persona e quindi la comprensione dei contenuti dell'azione di guida.
Procedura
o
o
347
Obiettivi didattici
Definire cosa si intende per raccogliere
l'escreato.
2. Spiegare almeno tre scopi della raccolta di escreato.
3. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo la raccolta di
escreato.
4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo la raccolta di escreato.
5. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione della raccolta di escreato.
6. Spiegare i principali tipi di esami che si possono eseguire sull'escreato.
7. Raccogliere l'escreato per l'esame colturale, la ricerca del bacillo di Koch
e l'esame citologico.
I.
Definizione e scopi
Per raccogliere l'escreato si intende prelevare il quantitativo di secrezioni
provenienti dalle vie respiratorie necessario per eseguirne l'esame. Tale
materiale si ottiene mediante espettorazione da parte della persona o aspira
zione (vedi par. 9.2).
Gli scopi di tale raccolta sono quelli di identificare i caratteri dell' escreato,
ricercare la presenza di specifici agenti patogeni (ad es., il micobatterio della
tubercolosi), di cellule neoplastiche, di altre componenti quali sangue e pus.
(") L'atto
raccolta
completo
prevederebbe
la
di secrezioni
c/o liquidi di
348
349
Obiettivi didattici
l. Definire che cosa si intende per eseguire tamponi per esami colturali.
2. Spiegare lo scopo per cui si eseguono tamponi per esami colturali.
3. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo l'esecuzione di
un tampone per esami colturali.
4. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l'esecuzione di un
tampone per esame colturale.
5. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di un tampone per
esame colturale.
6. Eseguire un tampone colturale faringeo, nasale, auricolare, retta le e
vaginale.
Definizione e scopo
Per eseguire tamponi per esami colturali si intende effettuare la raccolta di
secrezioni mediante l'utilizzo di un tampone sterile.
Lo scopo di questo esame quello di evidenziare la presenza di microrgani
smi patogeni o anche solo potenzialmente patogeni in un particolare distret
to corporeo.
Atti di supporto
Identificare e preparare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infermieristico
(tipo di esame, modalit di raccolta e tempi di esecuzione)
350
Preparare il materiale:
tampone colturale;
garze o tovaglioli di carta;
fonte luminosa (pila, lampada, ecc.);
abbassalingua (per tampone faringeo);
guanti;
sacchetto portarifiuti.
Far assumere alla persona la posizione seduta per il tampone faringeo,
nasale e auricolare (verificare la stabilit del capo); quella laterale per il
tampone rettale; quella dorsale per il tampone vaginale.
Lavaggio sociale delle mani
Sistemare la persona
Riordinare il materiale
Lavaggio sociale delle mani
351
1) Labbra;
2) lingua;
3) ugola e palato molle;
4) sede del tampone faringeo.
Indossare i guanti.
Divaricare le natiche e visualizzare lo sfintere anale esterno.
Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.
Introdurre il tampone per 1-2 cm con movimento rotatorio e quindi estrar
lo nello stesso modo.
Riporre il tampone nel contenitore chiudendolo accuratamente.
Inviare il campione in laboratorio corredato dell' apposita richiesta compi
lata in ogni sua parte.
Registrare sulla documentazione infermieristica l'avvenuta esecuzione
della raccolta.
Indossare i guanti.
Valutare l'opportunit di effettuare l'igiene dei genitali esterni.
Divaricare le grandi e piccole labbra visualizzando il meato vaginale.
Aprire il contenitore con il tampone rispettando le norme di asepsi.
352
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per eseguire prelievo di sangue venosa.
2. Spiegare lo scopo dell'esecuzione di prelievi di sangue venoso.
3. Indicare le sedi pi comunemente usate per eseguire un prelievo di san
gue venoso.
4. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo l'esecuzione di
un prelievo di sangue venoso.
S. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l'esecuzione di un
prelievo di sangue venoso.
6. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di un prelievo di san
gue venoso utilizzando le risorse presenti nelle sedi di tirocinio.
7. Eseguire un prelievo di sangue venoso utilizzando il materiale in uso
nelle sedi di tirocinio.
1) Vena
2) vena
3) vena
4) vena
cefalica;
basilica;
mediana basilica;
mediana cefalica.
Definizione e scopo
Per eseguire prelievo di sangue venosa si intende effettuare la puntura di
una vena per raccogliere un quantitativo di sangue variabile in riferimento al
tipo di esame da eseguire e alle metodiche di laboratorio.
Un prelievo venoso pu essere effettuato per eseguire indagini chimiche,
morfologiche e batteriologiche del sangue.
353
1) Vene metacarpali.
1) Grande safena;
2) vena femorale.
safena, arco venoso dorsale del piede e vene metatarsali dorsali del piede)
(Fig. 12.14). importante che la vena da pungere presenti un tratto di alme
no 1-2 cm di decorso rettilineo e sia ben palpabile.
Nel neonato e nel lattante si utilizzano generalmente vene di maggior cali
bro, quali la vena giugulare esterna e quella femorale. Nei neonati e nei
bambini risulta comunque particolarmente difficoltoso reperire le vene che
decorrono superficialmente: la variabile determinante la riuscita del procedi
mento l'abilit manuale dell'operatore (infermiere o medico).
Per procedere all' esecuzione di un prelievo ematico venoso opportuno
rispettare alcuni criteri che orientano l'infermiere nella scelta della vena e
del materiale da utilizzare. Anche se tutte le vene palpabili (non detto che
siano anche visibili) possono essere utilizzate, in caso di particolari diffi
colt e/o in caso di necessit di frequenti prelievi e/o terapie endovenose,
deve essere valutata con il medico l'opportunit di introdurre cateteri venosi
periferici o centrali.
Nel momento della scelta della vena non devono essere prese in considera
zione quelle che decorrono in distretti corporei interessati da alterazioni
patologiche quali plegie/paresi, traumi/fratture, edema/linfedema, suture
chirurgiche.
Il materiale (siringa, ago, sistema Yacutainert') deve essere monouso e steri
le al fine di evitare possibili contaminazioni del campione prelevato, della
persona e dell'infermiere. La siringa costituita da una camicia graduata la
cui capacit compresa tra i 2,5 mI e i 60 mI, da uno stantuffo e da un bec
cuccio eccentrico, sul quale viene applicato un ago di 19-21 Gauge (aghi di
calibro inferiore possono causare l'emolisi del campione prelevato). Il siste
ma vacuiainer" costituito da una camicia porta-provetta e da un ago di
diverse misure dotato ad una estremit di un sistema che consente l'introdu
zione diretta del sangue nelle provette sottovuoto (Fig. 12.15).
Le provette si differenziano in base alla quantit di sangue da aspirare, al
tipo di indagine diagnostica da effettuare, all' eventuale contenuto. In alcune
provette presente una soluzione anticoagulante (sodio citrato, eparina,
EDTA), in altre materiali che favoriscono la separazione della parte corpu
scolata del sangue dal plasma (ad es., sotto forma di granuli). Salvo partico
lari indicazioni, il sangue viene raccolto in provette di plastica. Tutte le pro
vette sono chiuse da tappi in plastica di colore diverso a seconda del tipo di
esame (Fig. 12.16).
Prima di procedere all' esecuzione di un prelievo di sangue venoso neces
sario conoscere il tipo di esame, la motivazione per cui viene eseguito e
particolari modalit di esecuzione in relazione alle metodiche di laboratorio
(tempi, conservazione del campione).
I rischi pi comuni riconducibili a tale procedimento tecnico sono la puntura
accidentale di vasi arteriosi, di terminazioni nervose, la rottura della vena con
stravaso di sangue e conseguente formazione di ecchimosi, ematomi, flebiti.
Atti di supporto
Identificare e preparare la persona facendole assumere o aiutandola ad
assumere una posizione confortevole in relazione alla sede dalla quale
deve essere eseguito il prelievo
354
Procedura
Prelievo ematico con siringa
Visualizzare la sede del prelievo liberandola dagli indumenti.
Posizionare l'arto su un piano rigido protetto da un telino o su un CUSCI
netto reggi braccio (").
Aprire le provette e inserirle nel porta-provette.
Calcolare il quantitativo di sangue da prelevare e scegliere la siringa della
giusta capacit.
Applicare il laccio emostatico a monte della sede da pungere (circa 4 cm).
Indossare i guanti.
Palpare la vena.
355
356
357
Obiettivi didattici
I. Definire che cosa si intende per eseguire prelievo ematico capillare.
2. Spiegare gli scopi dell'esecuzione di un prelievo ematico capillare.
3. Indicare le sedi pi comunemente usate per eseguire un prelievo ematico
capillare.
4. Elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo l'esecuzione di
un prelievo di sangue venoso capillare.
5. Elencare gli atti di supporto da attuare prima e dopo l'esecuzione di un
prelievo di sangue venoso capillare.
6. Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di un prelievo di san
gue venoso capillare nell' adulto.
7. Eseguire un prelievo di sangue venoso capillare in un adulto.
Definizione e scopo
Per eseguire prelievo ematico capillare si intende effettuare la raccolta di
sangue proveniente dai capillari attraverso la puntura diretta della cute, spe
cie a livello dei polpastrelli delle dita e del lobo dell' orecchio.
Questo prelievo trova indicazioni principalmente per la determinazione dei
valori glicemici e per il conteggio degli elementi corpuscolati del sangue,
della percentuale di emoglobina e dell'ematocrito.
358
Atti di supporto
Identificare e preparare la persona
Fornire alla persona alcune informazioni relative all'atto infermieristico
(tipo di esame, modalit di raccolta e tempi di esecuzione)
Preparare il materiale:
- vassoio;
- lancette monouso (Fig. 12.18) o strumento a scatto munito di aghi
(Autolet);
359
360
STUDENTE
A.A.
1.
SOCIALE
1. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
3. prende il DETERGENTE
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio
0
0
0
0
0
ANTISETTICO
1. apre il rubinetto PRIMAdi iniziare il lavaggio
0
2. bagna le mani PRIMAdi iniziare la procedura
0
3. prende l'ANTISETIICO
0
4. lava SISTEMATICAMENTEDALLA mano ALL'avambraccio 0
5. mantiene il contatto con il detergentePERALMENO 1 MINUTO 0
6. asciugaTAMPONANDO DALLA mano ALL'avambraccio
0
7. chiude il rubinetto SENZACONTAMINARE le mani
0
VALUTAZIONE
2.
PER DISINFEZIONE
1 tampone/garzaADEGUATO
2. antisettico
0
0
TECNICO
(NESSUN
0)
o
o
o
0
D
VALUTAZIONE
o
o
o
PREPARALA PERSONA
3.
A
IDENTIFICA LA PERSONA
MANTIENE L'INTIMIT
VALUTAZIONE
RIORDINA IL MATERIALE UTILIZZATO
4.
VALUTAZIONE
VALUTAZIONE:
_
DATA
361
STUDENTE
ANNO DI CORSO
1.
l.
2.
3.
4.
5.
A.A.
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
2.
PROCEDURA
CON SIRINGA
l. visualizza la sede del prelievo
Q
2. posiziona l'arto su un piano rigido
Q
3. apre le provette e le inserisce nel portaprovette
Q
4. calcola il quantitativo di sangue da prelevare Q
5. applica il laccio emostatico
Q
6. indossa i guanti
Q
7. palpa la vena
Q
8. disinfetta la sede di puntura
Q
9. impugna la siringa
Q
10. tende la cute
Q
11. punge la vena
Q
12. aspira la quantit di sangue prevista
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
Q
VALUTAZIONE
3.
ClQQ
Q
Q
Q
Q
Q
Q
(NESSUNQ o FINO A 1 Q)
(FINO A 2Q)
(UN Q OPPUREPi DI 2 Q)
Cl Cl Cl
= OTTIMO
FIRMA DELL'OSSERVATORE
FIRMA DELLO STUDENTE
Cl Cl Q
_
DATA
DATA
362
La divisa
deve avere le seguenti
caratteristiche:
essere quella fornita dall'Ente e del modello in uso nell'unit operativa in
cui si presta servizio;
essere cambiata, se possibile, quotidianamente cd ogni volta in cui si
sporca;
esseredi tagl ia adeguata;
- deve sempre recare il cartellino di identificazione fornito dall'Ente con
nome, cognome e qualifica ben visibili.
364
365
366
Concentrazione:
ogni disinfettante esplica la propria
azione a
determinate concentrazioni.
Una diluizione
maggiore pu rendere
inefficace la soluzio ne ottenuta e concentrazioni
superiori possono
risultare tossiche senza aumentarne l'efficacia.
il livello
di
Temperatura:
367
Contaminazione
del disinfettante:
seguenti princpi:
diluire i disinfettanti sempre con un solvente sterile;
tutti i contenitori utilizzati per conservare i disinfettanti devono essere
lavati e sterilizzati prima dell'uso;
gli stessi contenitori devono essere il pi possibile di piccole dimensioni,
con dosatore, chiusi con tappi di materiale che non permetta il passaggio
di microrganismi (vetro, plastica) e muniti di etichetta indicante il conte
nuto e la data di scadenza e/o di preparazione;
- evitare di manipolare il contenitore del disinfettante con le mani non lava
te precedentemente o di toccarlo con oggetti contaminati;
- chiudere sempre il contenitore dopo l'uso;
- non versare i disinfettanti da un contenitore all'altro.
Impiego della sostanza oltre la data di scadenza.
Utilizzo del disinfettante per uno scopo diverso da quello per cui
indicato.
Alcoli
Generalit
Di questo gruppo vengono utilizzati come disinfettanti solo l'alcol etilico e
l'isopropilico.
Composti dell'argento
Generalit
d'argento: in soluzione acquosa allo 0,5% ampiamente usato
nella prevenzione delle infezioni nelle ustioni gravi. A concentrazioni mag
giori caustico sulle mucose e, se ingerito, pu causare diarrea, vomito e
addirittura il coma. In forma solida pu essere applicato per la cauterizza
zione delle ferite.
Nitrato
368
Clorexidina
Generalit
Battericida ad ampio spettro nei confronti di batteri Gram + e Gram
-. Inibisce i bacilli acido-resistenti e, in alcuni casi e in particolari
condizioni, risulta efficace anche su miceti e virus.
Esercitaun'azione rapida e persistente che pu essere batteriostatica (ad
una concentrazione di 1 mglml o inferiore) oppure battericida (a
concentrazioni di circa 100 mglml).
Ha una discreta efficacia anche in presenza di residui organici.
Il principio attivo neurotossico e ne quindi proscritto l'utilizzo
per l'antisepsi cutanea negli interventi sull'encefalo, sulle meningi e
sull'o recchio medio.
irritante per la congiuntiva.
D raramente fenomeni di sensibilizzazione ed scarsamente assorbita
a livello di cute e mucose.
Non interferisce con la cicatrizzazione delle ferite.
Indicazioni
Lavaggio antisettico e pre-operatorio delle mani.
Antisepsi per il cateterismo vesccale.
Antisepsi della cute prima degli interventi chirurgici.
Antisepsi delle ferite (anche estese).
Antisepsi delle ustioni di ogni tipo, anche con vasta esposizione tissutale.
In campo odontostomatologico, per l'antisepsi del cavo orale.
Pulizia e disinfezione di ambienti e superfici.
369
Fenoli
Generalit
Sono attivi sui batteri Gram + e Gram
non sono efficaci sulle spore.
=,
Sono irritanti
o addirittura
tossici a concentrazioni
basse,soprattutto sulla cute lesionatae su quella dei neonati.
anche
Indicazioni
Sono adatti per la disinfezione di superfici e di materiale sanitario che
non debbano essereposti a stretto contatto con cute e mucose.
Formaldeide
Generalit
un disinfettante a largo spettro e, a concentrazioni e tempi di esposizione
opportuni, diventa sporicida.
La presenzadi materiale organico ne diminuisce l'efficacia.
Non ha azione corrosiva sugli oggetti.
L'uso in ambito ospedaliero limitato vista la tossicit per i tessuti, l'azione
irritante dei vapori e la possibile cancerogenicit (in passato la nebulizza
zione di formaldeide stata un sistemadi disinfezione ambientale molto dif
fuso, ma oggi risulta quasi completamente abbandonato).
370
Indicazioni
In soluzione acquosaal 37-40% utilizzata per il fissaggiodi campioni isto
logici (formalina).
Glutaraldeide
Generalit
Ha un'efficace azione antibatterica; attiva su miceti, virus e
micobatterio tubercolare ed sporicida ad alto livello (sterilizzante).
La soluzione molto irritante per le mucose, per le vie respiratorie e per
la congiuntiva; pi tollerata dalla cute, anche se pu dare irritazioni.
Non ha azione corrosiva sul materiale.
La presenzadi materiale organico non inattiva la glutaraldeide.
Non cancerogenan teratogena.
La soluzione attivata rimane efficace per 14 giorni e quindi deve essereuti
lizzata prima di tale termine.
Indicazioni
Per la disinfezione e la sterilizzazione (ad opportune concentrazioni e
tempi di esposizione)di strumenti endoscopici a fibre ottiche, strumentario
chirur gico ed attrezzature in plastica e gomma.
Generalit
Agiscono nei confronti di batteri Gram +, Gram - e virus.
Lapresenzadi materialeorganicodiminuisce l'attivit germicidadello iodio.
Le soluzioni contenenti iodio sono poco irritanti e tossiche anche se, rara
mente, possonocausarefenomeni di sensibilizzazione.
I preparati a base di iodio non devono essereutilizzati per l'antisepsi cuta
nea del neonato e per ustioni estese,in quanto l'assorbimento pu essere
elevato e causarefenomeni di tossicit.
Lesoluzioni sono fotosensibili.
Lo iodio, in formulazioni
che come antisettico.
Indicazioni
Le soluzioni acquose (come la soluzione di Lugol) vengono utilizzate per
l'antisepsidi piccole ferite o escoriazioni e sono poco irritanti.
371
Le soluzioni idroalcoliche
(come la tintura di
passato)sono
adatteper
l'antisepsidella
possonoessereestremamenteirritanti.
iodio, diffusissimain
cute
integrae
Gli iodofori sono attualmente i preparati d'elezione per l'antisepsi della cute
integra e lesionata. Appartiene a questa categoria il Povidone iodio. Sono
molto poco irritanti e, con l'aggiunta di tensioattivi, gli iodofori possono
anche essereutilizzati per la disinfezione di presdi medico-chirurgici e per
l'igiene di ambienti e superfici (Betadine<).
Generalit
L'applicazione del perossidodi idrogeno sui tessutifa liberare ossigenoattivo
che provoca l'ossidazione nei confronti di diverse componenti cellulari dei
microrganismi.Questaazione
soprattuttoefficacenei
confronti
degli
anaerobi.
La concentrazione pu essereespressain percentuale o in volumi.
utilizzata al 3% come antisettico e, a concentrazioni dal 3 al 6%, come
disinfettante.
L'acqua ossigenata fotosensibile e quindi deve essereconservata in conte
nitori non solo ben chiusi, ma anche scuri.
Indicazioni
Vivamente consigliato l'impiego
su ferite contaminate da materiale
estraneo, per la potenziale presenzadi batteri anaerobi, il cui sviluppo viene
ostacola to dall'azione dell'ossigeno. Sulle ferite ha anche un'azione
emostatica e deodorante.
Disinfettante per presdi medico-chirurgici.
Generalit
Il numero dei composti dell'ammonio quaternario chimicamente sintetizza
bili praticamente illimitato ed ognuno di essi esercita le propriet disinfet
tanti in maniera diversa.
Sono attivi sui batteri Gram + ma scarsamente sui Gram -. Hanno una
debole azione fungicida, scarsao quasi nulla sui virus e totalmente assente
sulle spore.
Le soluzioni di ammonio quaternario sono frequentemente contaminate
dai batteri Gram -.
La loro attivit diminuisce per la presenzadi saponi, residui organici o fibre
di cotone.
Sono irritanti per cute e mucose solo a concentrazioni maggiori del 10%
I sali di ammonio quaternario sono solubili sia in acqua che in alcol, ma le
soluzioni alcoliche hanno un potere disinfettante maggiore.
372
373
Sterilizzazione
prevede il contatto con cavit corporee sterili o alle quali non devono esse
re apportati ulteriori germi per il rischio di infezione;
viene impiegato per manovre da effettuare su mucose, anche integre, o su
ferite di qualsiasi tipo;
viene utilizzato nelle manovre asettiche.
Mezzi chimici:
1) Ossido di etilene
2) Glutaraldeide
3) Acido peracetico
Mezzi fisici:
1) Calore secco:
a) Incenerimento
b) Flambaggio
c) Aria calda
2) Calore umido: a) Boliitura
b) Vapore saturo sotto pressione
3) Raggiultravioletti
4) Raggigamma
5) Microonde
374
Sterilizzazione
1) Decontaminazione
2) Pulizia
3) Asciugatura
4) Manutenzione
5) Confezionamento
6) Sterilizzazione
7) Conservazione
1) Decontaminazione
In questa fase gli oggetti utilizzati vengono detersi e disinfettati con metodi
che permettono di ridurre la carica microbica presente e quindi di renderli
pi sicuri per l'operatore che si occupa delle operazioni di pulizia. I metodi
per eseguire la decontaminazione sfruttano il calore (tramite macchine lava
ferri) o sostanzechimiche disinfettanti che devono esserescelte tra quelle la
cui azione viene meno alterata dalla presenza di residui e materiale organi
co. Gli strumenti contaminati devono essereovviamente manipolati adottan
do tutte le precauzioni necessarie per evitare il rischio di taglio o puntura
accidentale.
2) Pulizia
Gli oggetti decontaminati vengono successivamentesottoposti ad un tratta
mento che consente di allontanare lo sporco presente sulla loro superficie e
quindi anche buona parte dei microrganismi. A questo scopo possono essere
impiegatesia delle metodiche di lavaggio automatiche (con macchine lavatri
ci o con apparecchiature ad ultrasuoni), sia la detersione meccanica eseguita
manualmentecon l'utilizzo di un prodotto detergente (meglio se ad attivit
proteolitica) e di spazzoline o scovolini appositi. Se si utilizza una procedura
automatica sufficiente inserire lo strumentario all'interno della macchina
sceltaed avviare il lavaggio. Per la metodica manuale si immergono gli artico
li nella soluzione detergente lasciandoveli per il periodo di tempo consigliato
dalla casa produttrice del liquido usato; al termine si risciacquano e si frizio
nanocon la spazzolina, con maggiore attenzione nei punti di pi facile accu
mulo di germi (ad es., zigrinature, angoli, viti).
3) Asciugatura
L'asciugaturadegli oggetti lavati deve essere eseguita con estrema cura, in
quanto la presenzaanche di piccole particelle d'acqua pu sia vanificare la
sterilizzazione(nel metodo a calore secco l'evaporazione del liquido residuo
diminuisce la temperatura della camera della stufetta), sia causare ulteriori
problemi (con il metodo ad ossido di etilene elevata la possibilit di forma
zione di un composto tossico quale il glicole etilenico).
375
Sterilizzazione
4) Manutenzione
La cernita dello strumentario consente di determinare quello da eliminare e
quello da riutilizzare dopo eventuali messaa punto e lubrificazione. Questi
interventi risultano fondamentali affinch gli oggetti possanoesserereimpiega
ti al meglio e senza rischi. Le sostanze lubrificanti devono essereapplicate
seguendole indicazioni della ditta produttrice e, in ogni caso, nella sterilizza
zione in autoclave meglio evitare i lubrificanti a base di silicone in quanto
rendono impermeabili le superfici al vapore e quindi vanificano il processodi
sterilizzazione.
5) Confezionamento
1)
Caratteristichedell'imballaggio
Deve
esserequello
agentesterilizzante.
richiesto
dal
tipo
di
Deve
mantenersiintegro.
essereresistentee
376
Sterilizzazione
SCHEDA
III
Materialeper imballaggio.
3) Caratteristichedei pacchetti
Devono comprendere
un'unica volta.
da utilizzare
6) Sterilizzazione
(metodi)
Ossido di etilene:
377
SCHEDA
Sterilizzazione
378
Sterilizzazione
7) Conservazione
379
1) Sociale
2) Antisettico
3) Preoperatorio
1) Lavaggio sociale
380
il
gomito o a
Procedura
Aprire il rubinetto,
regolare la temperatura
Prelevare dall'apposito
dell'acqua
e bagnare le mani.
Lavare con cura il dorso, il palmo, gli spazi interdigitali e la zona periun
gueale, estendendo il lavaggio al polso e a parte dell'avambraccio.
Il tutto
per almeno un minuto.
Sciacquare ogni residuo di sapone mantenendo
alta rispetto ai gomiti.
le mani in posizione
pi
di zone umide,
2)
lavaggio antisettico
Uso
Prima di qualunque procedura
medicazione di ferite).
vescicale
e la
Materiale necessario
Lavandino
preferibilmente
Antisettico-detergente
Asciugamani
monouso
con rubinetto
liquido
a gomito o a pedale.
in cellulosa.
Procedura
Aprire il rubinetto,
regolare la temperatura
Prelevare dall'apposito
te liquido.
dell'acqua
bagnare le mani.
381
Lavare con cura il dorso, il palmo, gli spazi interdigitali e la zona pcriun
guealc. estendendo il lavaggio al polso e a parte dell'avambraccio.
Lasciare la soluzione sulla cute per almeno 1
minuto.
Sciacquare ogni residuo di antisettico-detergente mantenendo le mani il pi
possibile in posizione pi alta rispetto ai gomiti.
Asciugare a lungo (tamponando) per evitare il permanere di zone umide,
partendo dalle mani e proseguendo verso il gomito.
Eliminare l'asciugamano nell'apposito contenitore dopo aver eventual
mente provveduto con esso a chiudere il rubinetto senza contaminare
ulteriormente le mani.
3) Lavaggio preoperatorio
sterile.
Asciugamano/telino
Procedura
N.B.: Le mani devono essere mantenute
durante tutta la procedura di lavaggio.
ad un'altezza
superiore ai gomiti
Esistono
in commercio
detergente.
di soluzione
anche con
spazzoli ni
dnlis('tli ca-
Lasciare agire l'antisettico per almeno un minuto c nel frattempo pulire con
cura le unghie con la lancetta.
Sciacquare accuratamente.
382
383
Quando sono deteriorati e/o rotti o si verifica una puntura o una lacerazione.
Prima di assistere un'altra persona.
Tipi
- in
- in
- in
di guanti, da sinistra:
lattice;
gomma;
polietilene.
384
385
C)
1)
delle mani.
2)
3)
4)
Aprire le due tasche della busta interna (che contengono i guanti e che
riportano sulla facciata anteriore le indicazioni
di sinistra e destra) con
un movimento
deciso. Durante la manovra, evitare di toccare i guanti
(Figg. V.4, V.5).
5)
Prendere il primo
(Fig. V.6).
6)
Calzare il guanto
(Figg. V.7, V.8).
tirandolo
7)
8)
9)
verso il polso.
afferrandone
il risvolto
Non abbassarne
il risvolto
le dita
di lavaggio anti
settico si rimanda alla Scheda IV.
(') Per la definizione
386
dei guan
387
2 lenzuola.
1 traversa o un altro lenzuolo per confezionare una traversa.
1 cerata (potrebbe essere sufficiente la traversa se si tratta di quelle
imper- meabili rivestite in cotone).
1 o pi coperte.
1 copriletto.
1 o pi federe.
Sacco per la biancheria sporca.
letto ed
(OSA.)
8) Posizionare la tela cerata nella zona di appoggio dei glutei della persona o
in altra sede in base al motivo della sua presenza. Sovrapporvi la traversa
oppure un lenzuolo piegato nel senso della larghezza.
socio
assistenziali
e Infermieri Professionali.
388
Rifacimento
389
sola cucitura longitudinale, aver cura di girare il cuscino in modo che non
si trovi a contatto con la persona.
16) Eseguire il lavaggio sociale delle mani e riordinare la stanza.
possibile rincalzare il letto nella zona della pediera anche con il metodo
"a busta", dove il lenzuolo superiore, la coperta ed il copriletto vengono
piegati come mostrato nella figura VI.4. Con questa stessamodalit si posso
no preparare barelle e culle per neonati.
Se il letto viene preparato per un nuovo ingresso, sono tassativi la sua
pulizia e disinfezione, la sostituzione del materasso ed il cambio compIe
to di tutta la biancheria. Inoltre i punti dal 13 al 15 sono generalmente
sostituiti dai seguenti:
13) Piegare la parte superiore del secondo lenzuolo in direzione della pedie
ra e sotto il copriletto (o, comunque, tenendo conto delle abitudini o dei
protocolli della struttura/unit operativa).
14) Sostituire i cuscini ed infilarli in federe pulite.
15) Sistemare i cuscini al loro posto con la chiusura dal lato opposto rispetto
all'entrata della stanza.
Se il letto deve essere preparato per accogliere una persona operata, la
biancheria deve essere sostituita completamente con altra pulita. lnoltre, il
posto letto deve essere dotato di tutto quel materiale e di quei presidi che
390
391
di lavaggio socia
le si rimanda alla Scheda IV.
10) Dopo essersi assicurati che la persona sia posizionata stabilmente, togliere
la biancheria sporca, inserirla negli appositi contenitori e completare la
sistemazione di lenzuolo, cerata e traversa puliti nella restante parte del
letto, fissandoli con le solite modalit.
392
Rifacimento
393
(Fig. VII!.1)
Masson, 19(8).
Pinze emostatiche cii Klemmer
(al; pinze emostatiche cii
Kocher (h). (Da Carcano G.,
Dionigi R., op. cit.).
VII!.1
VII!.2
:}
1\"'\
.......
(:::':~~
I
:...,,1
1)1
I!~I
~nF..\)
"',- \J
(0-.\ .....
a
394
Pinza di Pean.
VII 1.5
VII1.6
li,
ab
Forbici bottonute.
395
Bibliografia
396
Risposte ai test
CAPITOLO
CAPITOLO 3
1. Bambini, anziani, persone
con deficit sensoriali e/o del
movimento.
2. Pavimenti scivolosi, illumina
zione non adeguata, arreda
menti con angoli a spigolo
vivo.
3. Suola antisdrucciolo, altezza
e caratteristiche dei tacchi.
4. Casalinghe,bambini e anziani.
5. inalazione, ingestione, con
tatto.
6. Tosse,vomito, dermatiti.
397
Risposte ai test
8. Temperatura:
18-25 C; umi
dit: 50-60%; ventilazione:
0,5-0,15 m/sec.
9. Benessere dell'individuo
(la
persona non manifesta disi
dratazione di cute e mucose,
sudorazione,
brivido); ridu
zione del rischio di infezione.
11. Raccomandare
un'accurata
igiene personale di chi assi
ste, indossare la mascherina
in caso di raffreddore o altre
patologie delle vie respirato
rie, effettuare lavaggio anti
settico delle mani prima e
dopo essere entrati in contat
to con la persona,
usare i
guanti per particolari proce
dure; introdurre nella camera
solo oggetti puliti e, se possi
bile, disinfettati; alimentare la
persona con cibi a bassa cari
ca microbica (ad es., cotti in
pentola a pressione o almeno
bolliti);
utilizzare
le indica
zioni fornite per l'igiene per
sonale e la pulizia ambienta
le; uti I izzare biancheria lava
ta separatamente ad alta tem
peratura (almeno 90C).
398
CAPITOLO 8
1.
c.
3. Fumo, attivit
fisica, tipo di
lavoro, uso abituale di alcuni
farmaci, stile di vita.
4. Tappi auricolari,
mascheri ne
oscuranti (negli adulti), gio
cattoli (nei bambini).
CAPITOLO 9
1. b.
2. c.
3. Falsa.
4. Per rimuovere le incrostazioni
delle secrezioni che si posso
no depositare
sulle pareti
interne della controcannula e
avere la garanzia di averne
completamente
I iberato i
I lume.
5. Piegando
dita.
6. c.
il sondino
tra le
Risposte ai test
7.
un'unica
via di sornrrurustra
zione, altri possono essere
somministrati
attraverso diver
se vie. Ad esempio, occorre
conoscere quando necessa
rio utilizzare
un solvente
diverso per la via intramusco
lare e per la via endovenosa.
La giusta dose: buona
norma verificare
sempre la
correttezza del dosaggio cal
colato con un altro collega
(sistema del doppio controllo)
soprattutto se si tratta di far
maci particolarmente attivi.
La giusta registrazione: una
corretta
somministrazione
della terapia prevede di regi
strare la somministrazione del
farmaco sulla scheda della
terapia con la firma dell'infer
miere.
8. Falsa.
CAPITOLO 11
1. l'introduzione
di farmaci
nell'organismo
attraverso le
vie enterale e parenterale,
allo scopo di ottenere il risul
tato terapeutico desiderato.
2.
4. 6,5 mI.
5.
399
Risposte ai test
9. Presenza di lesioni,
eritemi,
ecchimosi, ascessi, un'even
tuale eccessiva
magrezza
della persona,
lo stato di
coscienza, eventuali allergie
a farmaci.
13. Distanziare
il punto di inser
zione del catetere dal punto
di infusione/prelievo
riducen
do la possibilit di infezioni;
inoltre la cuffia in dacron o
in materiale plastico, favo
rendo la reazione fibrosa del
tessuto c i rcostante, costitu i
sce un ulteriore ostacolo al
passaggio di microrganismi e
favorisce i I fissaggio del cate
tere.
400
i drenaggi si
intende l'osservazione periodi
ca da parte dell'infermiere allo
scopo di accertarsi che non vi
siano ostacoli alla fuoriuscita
dei materiali da drenare.
19.11 materiale
pu essere costi
tuito da pus, sangue e/o coa
guli, siero, linfa, bile, muco.
20. Durante
la fasciatura l'infer
miere deve trovarsi di fronte
alla persona in modo da poter
ne valutare costantemente le
condizioni;
la benda deve
essere impugnata in modo che
il rotolo rimanga nel cavo
della mano di chi fascia; essa
deve scorrere sulla superficie
della parte da fasciare e non
essere sollevata; i I bendaggio
di un arto deve essere effettua
to in posizione di riposo dello
stesso; il bendaggio di un'arti
colazione deve essere effettua
to in posizione di flessione; il
bendaggio degli arti inferiori
deve seguire il senso della cir
colazione venosa.
Risposte ai test
dette a tronco
di cono
colazioni;
con
avvolgimento
crociato o a "cifra otto" per
il piede, il ginocchio
e il
gomito.
locali
della zona per la presenza di
segni di infiammazione,
rac
cogliere i sintomi riferiti dalla
persona, osservare i I suo stato
generale.
24. La verifica
periodica
di com
portamenti
da correggere o
da rinforzare in occasione di
controlli
ambulatoriali
o al
domicilio
della persona; l'u
ti I izzo di sempl ici modu I i
anche elaborati con la per
sona e/o le persone signifi
cative; l'uso e la realizzazio ne
di guide o manuali; l'in
dicazione
di un recapito
telefonico disponibile 24 ore
su 24.
n una situazione
reale,
spiegare
alla persona e alle persone
significative come utilizzare i
materiali e presdi sanitari dei
quali necessita al fine di eli
minare o ridurre i rischi e gli
effetti indesiderati che posso
no determinarsi in seguito al
loro scorretto utilizzo.
401
Accesso
- venoso centrale 274
- venoso periferico 274
Ago/aghi 261, 262
- di Huber 279,292
Alterazioneli
- dell' evacuazione intestinale 120
- della minzione 123
Ambu 189
Antisettico 366
Applicazione
- di cerotti adesivi 259
- di ovuli, cande lette vaginali 254
- di pomate auricolari 253
- di pomate nasali 251
- di pomate oculari 249
- di pomate, unguenti, creme, lozioni 259
- di supposte 256
Aspirazione
- dispositivo di 186
- del farmaco prescritto 270, 271
- delle secrezioni delle prime vie aeree 185
Assicurare
- il movimento 86
- il riposo e il sonno 174
- l'alimentazione
e l'idratazione
150
- l'eliminazione urinaria e intestinale I 18
- l'igiene 44
- l' interazione nella comunicazione
12
- la funzione cardiocircolatoria
198
- la perviet delle vie aeree 188
- la respirazione 180
- un ambiente sicuro 24
Assistenza infermieristica 3-5
Ausili per l'alimentazione
161
Autosomministrazione
32 I
- di insulina 322
Avvelenamenti 28, 29
Azioni/atti infermieristici 4
Bagno 48
- a letto 49-52
Bilancio idrico, monitorare il 164
Bisogno
- di alimentazione e idratazione 150
- di ambiente sicuro 24
- di assistenza infermieristica 4, 24
- di eliminazione urinaria e intestinale I 18
- di igiene 44
- di interazione nella comunicazione
12, 13
- di mantenere la funzione cardiocircolatoria 198
- di mantenere la funzione respiratoria 180
- di movimento 86
- di procedure diagnostiche 332
- di procedure terapeutiche 238
- di riposo e sonno 174
- specifico 4
Borsa dell' acqua calda 198, 204
- applicare la 200, 221
- conservazione della 20 I
403
Indice analitico
Cadute 25, 26
Calcolo della velocit infusionale 282
Caldo
- complicanze delle applicazioni di 208
- effetti fisiologici del 207
- effetti terapeutici del 207
Campioni biologici 36
Campo sterile 290, 292-294, 296-298, 325
Cannula di Mayo 190, 191
Cannula tracheale 181, 183
- pulizia della 181-183
Capelli
- lavare i 52-54
- pettinare i 54
Caratteri
- del polso 222, 225
- della respirazione 191
- delle feci 118-120
- delle urine 118, 122
Catetere/i
- Groshong 277, 289, 291, 295, 324
- Hickman-Broviac 277,289,291,295
- rimozione del c. vescicale 136
- tipi di c. vescicali 130, 131
- venoso centrale 274, 276, 277
- - periferico 274, 276
Caterismo vescicale 129
- tipo di 130
Clistere evacuati vo 126
Competenza tecnica esclusiva 3-5
Comunicazione
- mimica e gestuale 15
- orale e scritta 16
Concetti fondamentali della disciplina infer
rnieristica 4
Continuum autonomia-dipendenza 4, 6
Deambulazione 95, 96
Detlussore 280
Detergente 366
404
- tipi di 366
Dialogo, modalit di 18, 19
Diete
- elementari 157, 158
- naturali 157, 158
- parzialmente idrolizzate 157. 158
- semi elementari 157, 158
Disciplinale 2-5
- inferrnieristica 4. 5
Disinfezione della cute 283
Disinfettante/i 366
- fattori che influenzano l'attivit dei 367
- princpi attivi e schede dei 368-373
Diuresi 123
- oraria 124
Drenaggi 304
- controllare i 304
Elettrocardiografo 333
Elettrocardiogramma 333
- esecuzione dell' 337
Eliminazione
- intestinale I 18, 140
- urinaria 118
Escreato 348
- caratteri dell' 348
Indice analitico
di 208
Guanti
- come si indossa un paio di g. sterili 386
- tipi di 385
- uso dci 384
Ideale di servizio 3
Igiene
- del naso 60, 252
- degli occhi 58
- delle mani 35, 380
- delle orecchie 61
- e sicurezza dell'infermiere
364
- fornire materiale per l' 79
- orale 64, 65, 186
- mantenere l' 175
- perineale 62
- scopi dell' 45,46
Illuminazione
- artificiale 3 I
- naturale 31
Imballaggio
- caratteristiche dell' 376
- tipi di 376
Imboccare 159
Impacchi caldo-umidi 204, 206
- applicare 204
Indumenti, togliere/mettere gli 72, 73, 77
Infusioni
- con cateteri Hickman-Broviac e Groshong
289
- con port sottocutanei 292
- sospensione dell'i. con cateteri HickmanBroviac e Groshong 291
- sospensione dell'i. con por! sottocutanei 294
Iniezione
- dal butterfIy 285
- dal gommino del deflussore 286
- dal rubinetto a tre vie 286
- endovenosa 285
Inserzione
- di un butterfIy 288
- di una cannula 287
Instillazioni
- auricolari 253
- nasali 251
- oculari 249
Interazione
- con la persona 17
- con le persone significative 17
- procedure per intraprendere e/o mantenere l' 19
- scopo dell' I 8
Intossicazioni 28, 29
Introduzione
- del catetere 135
- - venoso periferico 275, 286
- del sondino nasogastrico 153, 155
- della sonda rettale 128
- di sostanze terapeutiche in flaconi o sacche 284
Isolamento 32, 33
- da contatto 34, 37
- enterico 34, 38
- per drenaggi/secrezioni 34, 38
- predisporre i locali per l' 39
- protettivo 33, 37
- respiratorio 34, 38
- sangue e liquidi biologici 34, 38
- stretto 34, 37
- tubercolare 34, 38
405
Indice analitico
Manovra/e
- di Lesser 263
- rianimatorie 186-191,210-212
Massaggio cardiaco esterno 209
- effettuare il 209
- nel bambino 212
- nel neonato 212
- nell' adulto 210
Medicazione/i
- complesse 315, 318
- dei cateteri di Hickman-Broviac e Groshong
295
- - venosi centrali 283
- delle ferite 314
- - con drenaggio 3 19
- - semplici 315, 317
- - settiche 3 18
Metodo
- ascoltatorio 222, 228, 230
- australiano 103, 104, 107
- cruento 227
- disciplinare 6
- incruento 227
- palpatorio 222, 228, 230
- tradizionale 103, 105, 109
Microclima 30,174,180,198
- mantenimento del 31, 175
Mobilizzazione, criteri generali 88
Modello
- concettuale/teorico 4, 6
- delle prestazioni infermieristiche 3
Movimento 87, 88
- scopi del 88
Nutrizione
- ciclica/intermittente
- continua 158
- enterale 157
Obiettivo/i
- dell'insegnamento 2
- della professione infermi eristica 5
406
158
- di tirocinio 7
- generali 7
- intermedi 7
- specifici 7, 8
Ossigeno 299
- fonti di erogazione dell' 30 I
- ossigenoterapia 299
- presdi per somministrare l' 30 I
Pediluvio 55
Perspiratio insensibilis 165, 169
Pinze
- anatomiche 394
- autostatiche 394
- chirurgiche 394
- di Pean 394
- emostatiche di Klemmer 394
- - di Kocher 394
Polso arterioso 222
- caratteri del 222, 225
- rilevazione del 222, 223
Pompe volumetriche 281
Posizione/i
- eretta 90
- fondamentali 90
- declive (Trendelenburg) 94
- di sicurezza 92, 186, 187
- dorsale 95, 218
- genu-pettorale 94
- ginecologica 95
-laterale 91, 99, 128,218,270,392
- proclive (anti- Trendelenburg) 93
- prona 91,101,270
- seduta 93, 160, 186, 244, 270
- semi seduta (di Fowler) 92,103, 155, 159,
244,392
- supina 91, 98, 218, 270, 392
Precauzioni universali 34
Prelievo
- di sangue venoso 353
- - attraverso cateteri Hickman-Broviac o
Groshong 297
- - attraverso CVC 297
- - attraverso port 298
- - con siringa 355
- - con sistema Vacutainer 356
Indice analitico
Raccolta
- di campioni frazionati di urine delle 24 h
339
- delle feci 345
- delle secrezioni (escreato) 348
- delle urine 338
Raccoglitore esterno per urine 137
- applicazione/sostituzione
del 139
Radere 69
Recettori sensoriali 206
Regola delle 6 G 240
Regolatore di flusso 281
Relazione 12
- d'aiuto 18,45,46
Rilevazione
- del peso 15 I, 152
- del polso carotideo 210
- - centrale 225
- - femorale 210
- - periferico 224
- dell'altezza 151,152
- della diuresi 123
della
frequenza cardiaca 221, 224
della pressione arteriosa 226
della temperatura ascellare
217, 219
- inguinale 217, 219
- orale 2 17, 2 18
- rettale 217, 219
Strisce reagenti
- per sangue 359
- per urine 339, 340
Strumenti chirurgici comunemente impiega
ti 394, 395
Svuotamento manuale dell'ampolla rettale 125
407
Indice analitico
Tampone 350
- auricolare 352
- faringeo 351
- nasale 351
- per esame colturale 350
- rettale 352
- vaginale 352
Tecnica/tecniche
- di iniezione a "Z" 273
- infermi eristiche 2-4. 6, 7
Temperatura 30
- corporea 213, 220
- - valori normali della 214
Terapia
- farmacologica 238
- moduli/schede 241
Termometro 215
- funzionamento del 215
- tipi di 215
Trasferire
Umidit
- assoluta 30
- relativa 30
Unghie, tagliare le 71
Urinocoltura 340
- procedura per eseguire l' 343
- - da cateterismo vescicale a permanenza
344
- - da cateterismo vescicale estemporaneo
344
Ventilazione 30
- manuale con Ambu 189
Via
- endovenosa 274
- enterale 238
- intramuscolare 266
- orale 243
408
110
106
- parenterale 238
- sottocutanea 260
- transcutanea 257