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Roma, 19 Novembre 2005

Ill.mo Sig. Ministro della Salute


Ill.mo Sig Ministro dell’Istruzione
Ill.mo Sig. Ministro della Giustizia
Ill.mo Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università
Ill.mo Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina e Chirurgia
Ill.mo Presidente della Conferenza Stato-Regione
Ill.mo Presidente CUN

I firmatari del presente documento, in quanto ufficiali rappresentanti di tutti i profili assistenziali
dell’area ostetrico ginecologica italiana, sottopongono alla Vostra attenzione, dopo cinque anni di
attività didattica e di osservazione clinica, un’analisi del percorso formativo della figura
dell’ostetrica/o voluto dal DM 509/99 e ribadito nel DM 270/04 e del quadro professionale attuale e
futuro che a questi ordinamenti è ipoteticamente correlabile.

La preparazione di una/o ostetrica/o fino al 1996, prevedeva un corso di studi di cinque anni pari a
7020 ore di insegnamento, con 5490 ore di tirocinio, confacenti alla necessità di apprendere
emozione, cultura e responsabilità di una attività professionale autonoma.
L’introduzione del Diploma Universitario con il DM 168/96, ha prodotto il primo strappo nel
tessuto didattico, determinando la riduzione a tre anni del percorso scolastico, con 5400 ore di
insegnamento e 3600 ore di tirocinio. Il contrasto tra la Tab. XVIII ter-07 che guidava il nuovo
ordinamento e le, allora, non vincolanti direttive europee 80/154 e 80/155 che disegnavano i minimi
standard professionali richiesti in Europa per l’ostetrica (art. 4 – D80/155CEE), era già evidente e
non fu sanato.
L’esperienza del Diploma Universitario fu troppo breve per trarre degli insegnamenti e si arrivò
così al DM 509/99 che con l’obiettivo di realizzare l’autonomia universitaria e, nel contempo, di
adeguare i nostri ordinamenti alle esigenze ed alle richieste del mercato europeo del lavoro,
produsse un percorso didattico che, attraverso un incremento delle discipline teoriche a scapito della
pratica professionalizzante (1800 ore di tirocinio), portava alla Laurea Triennale. Primo gradino
della formula universitaria ‘3+2’.
Oggi, con il DM 270/04 e con le proposte del secondo Tavolo Tecnico per la redazione dei correlati
decreti attuativi, viene riproposto lo schema con l’attribuzione di ‘durata degli studi’, ‘monte ore’ e
‘numero di crediti’ identici alle due figure della Classe 1 che sono – e saranno sempre –
diversissime per pratica di rischio e di autonomia professionale.
L’evoluzione testè descritta comporta perplessità o netti errori che mostrano ricadute sia nel periodo
della formazione che nel mondo del lavoro.
1) L’incremento, distribuito in un tempo limitato (un semestre), dell’insegnamento di
discipline di base indispensabili per la creazione di una/o laureata/o si può svolgere in due
modi: con un insegnamento superficiale - mantenendo intatta la popolazione studentesca nel
percorso scolastico – o perdendo allievi attraverso il rigore didattico e l’inflessibilità dei
giudizi. È chiaro che nel primo caso cede la qualità della formazione e nel secondo la sua
efficienza, ma, mentre la disponibilità di tempo presumibilmente non migliora il livello di
un corso di studi inadeguato, di sicuro incide sulla corretta selezione di validi professionisti
che un Corso di Laurea ben strutturato può immettere sul mercato del lavoro. Nella realtà
una lettura a grandi linee della popolazione studentesca registrata nei più quotati Corsi di
Laurea Ostetrica italiani, evidenzia oggi un grave incremento medio (200 – 400 %) degli
studenti ripetenti o fuori corso rispetto al decennio precedente. Ciò che dimostra le grandi
difficoltà incontrate dagli studenti nel mantenere il proprio curriculum in fase con il
programma ministeriale.
2) Lo spazio tirocinio di 1800 ore, residuo lasciato dal tempo dedicato alla indispensabile
articolazione disciplinare teorica ed allo studio personale, è, per la maggioranza degli
studenti, insufficiente. Introdursi nel mondo sanitario, prenderne confidenza, acquisire
comportamenti complessi e conquistarne l’autonomia gestionale, richiede in media, per
l’alto profilo professionale ostetrico già descritto dalla legge 42/99 e ribadito negli attuali
ordinamenti, un tempo pressoché doppio rispetto a quello qui concesso (3000 – 4000 ore).
Ciò significa – per una scuola – o accontentarsi di una/o laureata/o ‘in corso’ e
professionalmente inadeguata, oppure erodere tutti i tempi variabili (tempo studio, riposi
notturni, vacanze, sosta estiva, ecc.) per incrementare un tirocinio sadico e, per questo, non
sempre efficace. La conseguenza più frequente in tal caso è l’allungamento del percorso
scolastico con il recupero di un tirocinio disorganizzato ed avulso dal contesto disciplinare
nel fantomatico quanto ufficioso ‘quarto anno’.
3) Va da sé che l’acquisizione nel mondo del lavoro di figure ostetriche inadeguate comporta
un incremento inaccettabile del rischio professionale con pesanti ricadute sulla salute della
comunità e sulla qualità e coniugata serenità assistenziale. D’altra parte una/o laureata/o a
‘sapere compresso’ rischia una indigestione professionale che porta al mancato
assorbimento nella pratica clinica dei principi e dei valori propri della sua scelta. Ciò
confluisce in uno scadimento della pratica assistenziale con atteggiamenti poco responsabili
(eccessiva passività e alterato decisionismo) o nettamente sbagliati (rischio medico legale).
L’intera comunità ostetrico ginecologica – in questo documento rappresentata – paventa tale
deriva e, soprattutto, ne denuncia le prime avvisaglie nei centri sanitari a più elevata attività
ostetrica che, con indici di turn over del personale naturalmente alti, rappresentano
osservatori ideali delle caratteristiche professionali dei neo-assunti.
4) La realtà europea impone, infine, delle considerazioni di merito che, in quanto produttori-
fruitori di un ‘servizio professionale’ non possiamo disconoscere. Le nostre professioniste
possono – e dovranno sempre più nel futuro – muoversi in un mercato comune europeo del
lavoro. In quanto interpreti di una professione intellettuale, la loro formazione richiederà
riconoscimenti legislativi che varranno negli Stati Europei solo in presenza di identiche
qualifiche professionali. Al riguardo il 6 Giugno scorso è stata approvata - e
successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea - la Direttiva
2005/36/CE sul riconoscimento automatico delle qualifiche professionali. In tale legge, che
riassume tutte le direttive precedenti in merito, viene delineato, fra l’altro, il profilo minimo
dell’ostetrica/o comunitaria/o, le condizioni minime della sua formazione, la scadenza
dell’adeguamento normativo degli ordinamenti universitari nazionali (2007) e la
obbligatorietà dei controlli transnazionali dei provvedimenti adottati. La lettura di questa
direttiva e dei vincoli in essa esposti per la professione ostetrica, mostra inequivocabilmente
una figura che non solo riveste l’autonomia descritta nei nostri profili, ma ne incrementa la
qualificazione in particolare ove maggiore è la responsabilità del professionista
(l’esecuzione di atti chirurgici o la prescrizione e l’esecuzione di esami di controllo in
condizioni fisiologiche o parafisiologiche). Ciò significa affermare autorevolmente la
necessità di corsi di studio che, per durata e contenuto, rendano possibili questi risultati.
L’esempio dell’Inghilterra (corso di 4 anni) e della Francia (corso di 5 anni) – per indicare
solo due dei principali stati europei – ci deve far pensare.

Le argomentazioni esposte e basate su una evidenza quotidiana rilevata e ponderata da tutte le


categorie professionali che vivono nell’ambiente materno-infantile, ci portano ad una
conclusione.
L’ordinamento attuale e quello previsto nel DM 270/04 non garantiscono, per durata e
numero di crediti, la creazione di una figura professionale compatibile con il profilo
definito dalla legge 42/99 e dalla direttiva 2005/36/CE. Perché ciò avvenga è necessario
impostare un corso di studi della durata minima di quattro anni che comporti
l’acquisizione di almeno 240 CFU.
Si propone pertanto, in allegato, un prospetto delle attività formative qualificanti per la
creazione, in un percorso quadriennale, di una/o laureata/o in Ostetricia ove vivano
appieno gli obiettivi formativi già previsti dalla legge attuale.
La distribuzione di tali attività deve riservare al primo anno la preparazione e la relativa
assistenza speciale ostetrico-ginecologica di base con il tirocinio di ambientazione
sanitaria, al secondo ed al terzo anno l’apprendimento caratterizzante ed il tirocinio
tecnico ed al quarto anno la comunicazione socio-culturale, i principi della didattica e
della ricerca professionale ed un’ampia gamma di tirocini speciali (secondo semestre) in
ambientazioni sanitarie previste dal profilo ostetrico.

L’interesse che ha guidato, nella compilazione di questo documento, le categorie professionali


firmatarie, nasce da esigenze tecniche di cui rivendichiamo l’analisi e l’interpretazione, ma
tende essenzialmente alla salute ed alla qualità di vita della donna, della madre e del bambino
alla cui assistenza tutti noi giornalmente ci impegniamo.

Con grande stima, fiducia e cordialità.

AGUI
Associazione Ginecologi
Universitari Italiani

SIGO
Società Italiana
di Ginecologia ed Ostetricia

FNCO
Federazione Nazionale
dei Collegi delle Ostetriche

CNCLO
Consiglio Nazionale
dei Corsi di Laurea in Ostetricia

CPCLO
Conferenza dei Presidenti
dei Corsi di Laurea in Ostetricia

All.\1
Allegato 1
LAUREA IN OSTETRICIA 240 CFU
Tot.
Attività formative Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari CFU CFU
FIS/07 – Fisica applicata ( a beni culturali, ambientali,
biologia e medicina )
INF/01 – Informatica
M-DEA/01- Discipline Demoetnoantropologiche
Scienze propedeutiche
M-.PSI/01 – Psicologia generale 6
MED/01 – Statistica Medica
ING-INF/05-Sistemi di elaborazione delle informazioni
DI BASE SECS-S/02- Statistica per la ricerca sperimentale e
tecnologica
BIO/09 – Fisiologia
BIO/10- Biochimica
BIO/13-Biologia applicata
Scienze biomediche BIO/16-Anatomia umana 9
BIO/17- Istologia
MED/04 – Patologia generale
MED/07 – Microbiologia e microbiologia clinica
TOTALE ATTIVITA’ DI
BASE 15
MED/45 – Scienze Inf. generali,cliniche e pediatriche
Scienze
MED/47 – Scienze Inf. ostetrico-ginecologiche 44
Ostetriche
MED/49 – Scienze tecniche dietetiche applicate
BIO/ 14 – Farmacologia
MED/03 – Genetica medica
MED/05 – Patologia clinica
MED/06 - Oncologia medica
MED/08 – Anatomia Patologica
MED/09 – Medicina Interna
MED/13- Endocrinologia
Scienze MED/17 – Malattie Infettive
Medico-Chirirgiche MED/19 – Chirurgia plastica
5
MED/18 – Chirurgia Generale
MED/24 – Urologia
MED/25 – Psichiatria
MED/ 35 – Malattie cutanee e veneree
MED/36 - Diagnostica per immagini
CARATTERIZZANTI MED/38 – Pediatria Generale e Specialistica
MED/40 – Ginecologia e Ostetricia
BIO/12 - -Biochimica clinica e biologia molecolare
clinica
MED/42 – Igiene generale ed applicata
Scienze della MED/43 – Medicina legale
prevenzione e dei MED/44 – Medicina del lavoro 2
servizi sanitari SECS.P/06 Economia applicata
SECS-P/07- Economia aziendale
SECS-P/10 – Organizzazione aziendale

BIO/ 14 – Farmacologia
MED/09 – Medicina interna
MED/18 – Chirurgia generale
Primo soccorso MED/41 –Anestesiologia 2
MED/45 – Scienze inf. Generali , cliniche e pediatriche
MED/47 – Scienze inf. Ostetriche-ginecologiche
MED/40 – Ginecologia ed Ostetricia
TOTALE ATTIVITÀ
CARATTERIZZANTI 53
MED/03 – Genetica medica
MED/04 –Patologia generale
MED/06 - Oncologia medica
a) Attività
MED/13- Endocrinologia
autonomamente
MED/17 – Malattie infettive
scelte dallo
MED/19 – Chirurgia plastica
studente:
MED/20 – Chirurgia pediatrica e infantile
ambiti
MED/24 – Urologia
plurispecialistici
MED/25 - Psichiatria
MED/35 – Malattie cutanee e venere
MED/40 – Ginecologia ed Ostetricia
MED/02- Storia della Medicina
M.DEA/01 – Discipline demoetnoantropol.
M- PED/01 – Pedagogia generale e sociale
b) Attività formative M- PED/03 – Pedagogia generale e sociale
con riguardo alle M-PED/04 – Didattica e Pedagogia speciale
culture di M.PSI/05 – Psicologia sociale
contesto ed alla M-PSI/06 – Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
formazione M.PSI/08 – Psicologia clinica
interdisciplinare: SPS/07 – Sociologia generale
ambito SPS/08 – Sociologia dei processi culturali e
antropologico, comunicativi
psico-pedagogico SPS/09 – Sociologia dei processi economici e del lavoro
e sociologico M-FIL/02 – Logica e Filosofia della Scienza
ALTRE ATTIVITÀ
IUS/07 – Diritto del lavoro
CARATTERIZZANTI
IUS/09 – Istituzioni di diritto pubblico
IUS/10 – Diritto amministrativo
c) Attività per
preparazione
prova finale L-LIN/12 – Inglese scientifico

d) Attività formative
volte ad acquisire L-LIN/12 – Inglese scientifico
ulteriori INF/01 Informatica
conoscenze MED/01 Statistica Medica
(linguistiche, SPS/08 – Sociol. dei proc. culturali e com.
abilità SECS.S/05 – Statistica sociale
informatiche,
telematiche
relazionali,
tirocini formativi
e di orientamento)

e) Attività formative
relative agli stages
e ai tirocini
formativi (art. 3
comma 5)

TOTALE ALTRE
ATTIVITÀ
CARATTERIZZANTI

TIROCINIO 100
TOTALE CdL
OSTETRICIA 168

CFU 70% = 168


Rapporto percentuale tra attribuzione CFU ministeriali ed universitari autonomi
CFU 30% = 72

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