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Approvato da: Referente del Corso di Studio in Ingegneria Aerospaziale, Prof. Ing. Sergio CHIESA
Sommario
INTRODUZIONE ........................................................................................................................................... 5
1. AUSILI DIDATTICI................................................................................................................................ 30
2. AULE ED EQUIPAGGIAMENTI.............................................................................................................. 30
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Dettaglio revisioni
Pagina N. Revisione N. Dettaglio Revisione
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Introduzione
Il Collegio di Ingegneria Meccanica, Aerospaziale, dell’Autoveicolo e della Produzione (di seguito
denominato Collegio) è una struttura didattica di considerevole dimensione, che ha grande versatilità ed
adattabilità e che può dare vita a qualificate iniziative a livello di lauree di 1° e 2° livello. L'attuale
impostazione della Collegio è pur tuttavia quella di mirare a formare specialisti con competenze piuttosto
ampie e ben individuabili da parte dei possibili datori di lavoro, competenze sostanzialmente omogenee
anche quando impartite in possibili sedi decentrate di insegnamento.
Volendo offrire uno spettro di opportunità di studi ampio ed aderente alle necessità del mondo del lavoro e
volendo sviluppare una politica regionale ispirata al criterio di realizzare i vari corsi di studi in consonanza
con quelle attività produttive che risultano particolarmente sviluppate e quindi bisognose di tecnici
opportunamente preparati, il Collegio (e precedentemente ad esso la I Facoltà di Ingegneria) ha ampliato e
potenziato i rapporti con il sistema socio economico, anche in vista dell'inserimento nei suoi percorsi
formativi di insegnamenti di cultura d'azienda e di tirocini che anticipino i contatti degli studenti con il
sistema produttivo. Il Collegio ha attualmente (a.a. 2012-2013) un organico costituto da 94 professori e 68
ricercatori. Negli ultimi anni accademici si sono iscritte annualmente circa 1.300 matricole ai Corsi di Studio
coordinati dal Collegio di Ingegneria Meccanica, Aerospaziale, dell’Autoveicolo e della Produzione. Si
conferma quindi un andamento in crescita, comunque ancora sostenibile in termini di rapporto
docenti/studenti. Dall’anno accademico 2000-2001, presso il Politecnico di Torino, è entrato in vigore il
Nuovo Ordinamento degli Studi Universitari conforme alla Legge 509 e comprensivo del nuovo titolo di
studio indicato come “Laurea” conseguibile a fine di un corso di tre anni (180 crediti). Contestualmente
all’introduzione del Nuovo Ordinamento, il Vecchio Ordinamento è stato gradualmente eliminato. Con
l’anno accademico 2002-2003 si è estinto il diploma universitario (tranne che per gli studenti ancora in attesa
del conseguimento del titolo di studio) ed è entrato a regime il nuovo Corso di Laurea Triennale. Con l’anno
accademico 2004-2005 si è estinta la precedente Laurea quinquennale ed è entrato a regime il biennio della
nuova Laurea Specialistica. Contestualmente l’allora 1 Facoltà di Ingegneria procedette ad una
razionalizzazione dei curricula tramite l’accorpamento di numerosi piccoli insegnamenti in moduli di
maggiori dimensioni con conseguente riduzione del numero complessivo di esami. Tale processo venne
ulteriormente accentuato nel 2010/11 con l’entrata in vigore della Legge 270, che prescrive numeri massimi
di esami di profitto pari a 20 per il Corso di Laurea e a 12 per quello di Laurea Magistrale (così infatti fu
rinominata la Laurea Specialistica introdotta dalla Legge 509).
Le riforme universitaria descritte hanno innescato ad una profonda trasformazione dei percorsi di studio
offerti ai giovani. Si ricordano di seguito i loro principali obiettivi:
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♦ permettere agli studenti di terminare gli studi nei tempi previsti dalla durata normale del percorso. E’
anche per questa ragione che sono stati rivisti l’organizzazione dei corsi di studio e i contenuti delle singole
materie d’insegnamento;
♦ dare una formazione che faciliti l’inserimento nell’attività lavorativa: a differenza di quanto avveniva in
passato, i nuovi corsi di studio sono oggi progettati coinvolgendo organizzazioni imprenditoriali, enti locali e
così via;
♦ permettere una maggior flessibilità nei progetti di studio, che renda possibile anche valorizzare
esperienze e momenti formativi svolti fuori dalle università stesse.
Tra i vari corsi di laurea offerti dal Politecnico vi è quello in Ingegneria Aerospaziale, che negli anni 2011-
2012 e 2012-2013 ha registrato un numero di nuove immatricolazioni per anno compreso tra 250 e 300.
Il corso di studi in Ingegneria Aerospaziale è una realtà tradizionalmente consolidata nel panorama italiano
ed europeo a partire dalla fine degli anni ’50, quando si differenziò dai più generici curricula in ingegneria
industriale. In esso si integrano le conoscenze fisiche, matematiche con quelle proprie dell’ingegneria
industriale e dell’informazione per indirizzarle alla produzione ed alla gestione dei tipici sistemi aeronautici
e spaziali.
Il suo mercato di riferimento è costituito innanzitutto dalle grandi imprese aerospaziali e dalle compagnie di
trasporto aereo. Più in generale, esso comprende anche i loro indotti e una vasta tipologia di medie imprese
manifatturiere caratterizzate da un’alta propensione all’innovazione tecnologica. Elemento caratterizzante di
questo mercato è la sua spiccata dimensione internazionale ed in particolare europea.
I contenuti scientifico - disciplinari comprendono quindi una robusta base matematico – metodologica
accoppiata alle classiche nozioni di settore (aerodinamica, strutture, sistemi, meccanica del volo, propulsione
aerospaziale, …) ma anche, negli orientamenti più innovativi, a estese nozioni di elettronica,
telecomunicazioni, avionica, materiali avanzati, progettazione meccanica e scambio termico.
Il percorso formativo è articolato in due orientamenti che si differenziano l’uno dall’altro per il terzo anno.
Di questi, il primo orientamento è a carattere formativo e prepara gli studenti alla prosecuzione degli studi
entro il percorso di Laurea Magistrale. Il secondo orientamento è a carattere professionalizzante e licenzia
figure di ingegneri aerospaziali pronte ad essere inserite in ruoli tecnici.
Sulla base delle precedenti esperienze relative al riconoscimento dei crediti di basic knowledge ai sensi della
JAR 66 per gli anni accademici 2003-2004 e 2004-2005, il Consiglio di Area di Formazione (CAF), la
struttura attualmente sostituita dal Corso di Studio, ha deciso di configurare il percorso formativo a carattere
professionalizzante, denominandolo EASA-Part66, in modo da condurre ad un ingegnere tradizionale dal
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punto di vista delle conoscenze tecniche acquisite, ma innovativo per quelle di contesto e per la sua capacità
di essere immediatamente inserito in contesti lavorativi di tipo generale. Esso è, quindi, stato strutturato in
modo tale da fornire tutte le conoscenze richieste dalla normativa internazionale Part 66 per l’attribuzione
della Licenza di Manutentore Aeronautico di Categoria C (Base Maintenance Certifying Engineer - Part 66
ai sensi della Part66.A25.b del Regolamento UE 2042/2003 per il relativo orientamento di studio).
E’ da rilevare che, nonostante la sequenza di riforme sopra descritta, l’Area di Formazione si premurò
sempre di preservare il percorso EASA Part66 all’interno di quello della Laurea, ciò che venne di volta in
volta realizzato ridistribuendone i contenuti qualificanti all’interno dei moduli d’insegnamento più ampi che
le nuove regole imponevano.
Scopo del presente documento è, dunque quello di dimostrare l’effettiva copertura dei moduli previsti dalla
Part 66, aggiornato ai sensi della Part66.A25.c del Regolamento UE 1149/2011 recante modifica del
Regolamento UE 2042/2003, con il livello di dettaglio richiesto, nonché di fornire all’Ente Certificatore le
informazioni riguardanti la struttura di ateneo e l’organizzazione del Corso di Laurea in Ingegneria
Aerospaziale
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Periodo di validità e allegati
Corso di Studio in Ingegneria Aerospaziale, ai fini del mantenimento dell’approvazione, si impegna a fornire
all’ENAC – Ufficio Direzione Operazioni Torino, la documentazione aggiornata relativa agli anni
accademici a venire ed eventuali aggiornamenti e/o correzioni relative agli anni in valutazione.
L’approvazione rilasciata da ENAC sulla base del presente documento, a meno di modifiche/integrazioni da
discutere con l’Ente Certificatore e, secondo quanto stabilito, soggette a previa approvazione, ha validità
biennale.
Per quanto concerne la Guida dello Studente, il programma dettagliato degli insegnamenti, l’orario delle
lezioni relative ai due semestri e il Regolamento didattico di Ateneo (vedi Appendice VI), questi sono
reperibili visitando il sito del Politecnico di Torino (http://www.polito.it). Va osservato che gli orari e le aule
delle lezioni vengono definitivamente assegnati e resi, quindi, disponibili presso il suddetto sito web non
prima di un mese dall’inizio dei corsi.
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Parte 0 - Chiavi di lettura
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Chiavi di lettura del presente documento
Il presente documento ha l’obiettivo di presentare la struttura organizzativa ed il piano formativo dell’Ateneo
e, nella fattispecie, del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale, ai fini del riconoscimento dei crediti di
basic knowledge per la certificazione EASA – Part 66 e l’attribuzione della Licenza di Manutentore
Aeronautico di Categoria C.
Il Quality Manager, delegato dal Collegio e per conto del Politecnico di Torino, cura tutti gli aspetti relativi
all’accreditamento ENAC per la certificazione EASA – Part 66 e l’attribuzione della Licenza di Manutentore
Aeronautico di Categoria C. Alla figura del Quality Manager sono affiancate quelle del Program Manager e
del Program Manager Aggiunto (opzionale), anch’essi nominati dal Collegio, che fungono da coadiutori
operativi.
La Parte 1 del presente documento riporta l’organizzazione dell’Ateneo. Per dovere di completezza essa è
descritta nel suo complesso, ma va sottolineato che l’offerta in oggetto è limitata ai soli studenti che abbiano
superato gli esami di cui alla Parte 4 nell’ambito del solo percorso professionalizzante EASA – Part 66.
La Parte 2 delinea le infrastrutture in termini di aule, laboratori e biblioteche a disposizione degli studenti
nell’ambito del Corso di Laurea triennale.
La Parte 3 è dedicata al dettaglio dell’offerta formativa del percorso formativo oggetto di valutazione; a tal
proposito sono riportati i piani di studio articolati sui tre anni e suddivisi in base all’anno di immatricolazione
degli studenti. Vengono, inoltre, segnalate le dispense (in formato elettronico o cartaceo) messe a
disposizione degli studenti e/o gli eventuali testi di riferimento, per i soli corsi interessati da certificazione
Part 66. Pur essendo convenzionalmente segnalati da parte dei Docenti anche testi di consultazione, questi
ultimi non sono riportati nel presente documento perché non saranno oggetto di archiviazione da parte dei
responsabili della suddetta certificazione, nonché per motivi di sintesi del documento. Si noti che tali testi
sono, comunque, resi disponibili agli studenti attraverso il sistema bibliotecario del Politecnico di Torino. Il
Quality Manager, delegato dal Collegio, si impegna, in ogni caso, a garantire la copertura didattica dei
moduli da parte dei programmi dei corsi segnalati, mediante verifiche periodiche durante colloqui con i
singoli Docenti e/o audizioni in aula. Si rendono, inoltre, disponibili ai fini di una
consultazione da parte del personale incaricato dall’ENAC, i registri dei corsi, attraverso cui si richiede ai
docenti stessi di riportare data, ora, tipologia e argomento delle lezioni effettuate. Si sottolinea che tale
documentazione ha validità ufficiale a livello di Ateneo. La verifica di tale copertura sarà possibile in
qualsiasi momento, compatibilmente con i calendari dei Corsi, da parte del personale incaricato dall’ENAC.
Per ogni anno accademico, alla luce dei programmi presentati dai docenti stessi, verificati eventuali
aggiornamenti della normativa Part 66, il Collegio si impegna a produrre un’analisi aggiornata delle
coperture evidenziando eventuali riduzioni o incrementi.
La Parte 4 riporta l’analisi di copertura dei moduli stabiliti dalla normativa EASA – Part 66 con i corsi attesi
dagli studenti. Accanto a ciascun argomento appartenente ai moduli vengono, inoltre, riportati i livelli di
conoscenza richiesti in base all’EASA-Part 66.
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Eventuali nuovi documenti utilizzati per l’aggiornamento dell’analisi, entro i termini di validità
dell’approvazione, saranno forniti ad ENAC per valutazione ed approvazione. La tempistica di presentazione
di modifiche all’analisi di copertura dovrà essere tale da consentire le verifiche necessarie all’Autorità anche
durante lo svolgimento dell’attività didattica.
Si sottolinea in questo contesto di valutazione del credito formativo ed al fine di chiarire la struttura dei
documenti dell’Ateneo (Manifesto degli Studi e Guida dello Studente) che il credito o Credito Formativo
Universitario (CFU) è pari a 25 ore (10 ore per didattica assistita e 15 ore per studio individuale), che serve
a definire in modo univoco il carico di lavoro richiesto allo studente dalle varie attività formative. Ogni
insegnamento attivato nei vari corsi di studio, in base all'impegno che richiede, è valutato in crediti. Ad
esempio, un corso di 6 crediti richiederà allo studente un impegno medio di 150 ore, delle quali circa 60
saranno dedicate alla didattica assistita e le restanti allo studio individuale. Anche le altre attività formative
non legate a un insegnamento (ad esempio tesi, prova finale, stage) sono valutate in crediti. Sommando i
crediti degli insegnamenti e delle altre attività previste per un certo anno accademico, si calcola il proprio
carico didattico annuale. Il credito serve anche a stabilire il carico didattico complessivo necessario per
conseguire i diversi titoli di studio: per la Laurea di Primo Livello esso è equivalente a non meno di 180
crediti.
Si riporta di seguito la classificazione dei livelli di conoscenza, così come definiti dalla EASA-Part 66:
l’approvazione della certificazione sarà subordinata, oltre che all’analisi di copertura dei moduli, al rispetto
dei livelli di conoscenza richiesti per la Licenza di Manutentore Aeronautico di Categoria C.
-) Livello 1 – Familiarizzazione con i principali argomenti della materia
Obiettivi: il richiedente deve avere familiarità con i principali argomenti della materia.
Il richiedente deve essere in grado di fornire una semplice descrizione dell’intera materia impiegando una
terminologia corrente e degli esempi.
Il richiedente deve essere in grado di usare la terminologia tecnica.
-) Livello 2 – Conoscenza generale degli aspetti teorici e pratici della materia
Capacità di applicare tali conoscenze
Obiettivi: il richiedente deve essere in grado di comprendere i fondamenti teorici della materia.
Il richiedente deve essere in grado di fornire una descrizione generale della materia impiegando, ove necessario,
degli esempi appropriati.
Il richiedente deve essere in grado di usare le formule matematiche relative alle leggi fisiche che descrivono la
materia.
Il richiedente deve essere in grado di leggere e comprendere gli schizzi, i disegni e gli schemi che descrivono la
materia.
Il richiedente deve essere in grado di applicare la sua conoscenza a livello pratico impiegando procedure dettagliate.
-) Livello 3 – Conoscenza dettagliata degli aspetti teorici e pratici della materia
Capacità di combinare ed applicare gli elementi separati della conoscenza in modo logico e
comprensivo.
Obiettivi: il richiedente deve conoscere gli aspetti teorici della materia e le correlazioni con le altre materie.
Il richiedente deve essere in grado di fornire una descrizione dettagliata della materia impiegando fondamenti
teorici ed esempi specifici.
Il richiedente deve comprendere ed essere in grado di utilizzare le formule matematiche relative alla materia.
Il richiedente deve essere in grado di leggere e comprendere e preparare schizzi, semplici disegni e schemi che
descrivono la materia.
Il richiedente deve essere in grado di applicare praticamente la sua conoscenza impiegando le istruzioni del
produttore.
Il richiedente deve essere in grado di interpretare i risultati di varie fonti e misurazioni, applicando, se necessario, le
azioni correttive appropriate.
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Il presente documento è corredato da alcune Appendici: tale struttura è stata scelta al fine di riportare
informazioni la cui validità è garantita esclusivamente per l’anno accademico in corso. A tal proposito,
all’inizio di ogni anno accademico, il Quality Manager si impegna a fornire aggiornamenti delle suddette
informazioni ed a garantirne la validità, salvo altrimenti comunicato, per l’anno accademico in corso.
L’Appendice I riporta l’elenco dei Docenti titolari dei corsi interessati da certificazione Part 66, con relativa
firma (o riferimento al consenso fornito a mezzo posta elettronica) che attesta la conoscenza e
l’approvazione di quanto affermato dal Quality Manager in materia di ricoprimento dei contenuti dei moduli
Part 66 (si veda Parte 4). Per quanto concerne le materie di base afferenti al ricoprimento dei contenuti
formativi (Analisi Matematica I, Chimica, Fisica I, Fisica II, Geometria), il Quality Manager si assume la
responsabilità di garantire la copertura dei contenuti formativi secondo quanto riportato nella Parte 4.
L’Appendice II riporta i curricula di eventuali Docenti esterni, nella forma che meglio attesti la comprovata
esperienza per l’insegnamento della materia in oggetto.
L’Appendice III riporta il fac-simile del modulo di certificazione che il Politecnico di Torino rilascerà agli
studenti che, conseguita la laurea triennale, ne faranno richiesta.
L’Appendice IV riporta i programmi dei corsi interessati da certificazione Part 66, in base a quanto
specificato dai docenti di riferimento per l’anno accademico in corso. Tali programmi, formulati in modo
sintetico, non possono essere presi a riferimento per la verifica di ricoprimento dei moduli EASA-Part 66. Il
Quality Manager provvederà a fornire al responsabile della certificazione eventuali chiarimenti su argomenti
di approfondimento specifici, fornendo i contatti dei docenti di riferimento.
L’Appendice V riporta l’organigramma con i nominativi del Referente del Corso di Studio, del Quality
Manager, del Program Manager e del Program Manager Aggiunto.
L’Appendice VI riporta lo Statuto e i Regolamenti di Ateneo (Politecnico di Torino).
Si riportano di seguito alcune note relative agli esami effettuati presso il Politecnico di Torino, in virtù del
ruolo chiave che i criteri di giudizio giocano nel riconoscimento dei crediti formativi da parte dell’ENAC.
Gli esami sono tenuti dai docenti stessi dei corsi in date definite di volta in volta ma sempre nell’ambito delle
sessioni di esami previste a livello di ateneo.
Per quanto concerne il riconoscimento va sottolineato che la copertura di alcuni moduli della Part 66 viene
globalmente assicurata da due o più corsi tenuti presso il Politecnico di Torino (si veda Parte 4). Ai fini
dell’ottenimento del credito ogni esame dovrà essere superato con una votazione non inferiore a 23/30,
eccetto per gli esami che realizzano la copertura del Modulo 1 e del Modulo 2, per cui si richiede una
votazione non inferiore a 18/30. Va precisato che la certificazione di ogni modulo EASA Part 66 è
subordinata al superamento in base ai criteri sopra esposti di tutti gli esami che realizzano la copertura del
modulo in oggetto. Lo studente che non riuscirà ad ottenere il riconoscimento di tutti i moduli nell’ambito
del percorso di studi otterrà un riconoscimento parziale e potrà sostenere gli esami relativi ai moduli
mancanti presso le sedi ENAC entro il compimento del decimo anno dalla data di sostenimento del primo
esame coinvolto nel processo di certificazione a Part 66.
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In relazione alla validità dell’approvazione del Manuale della Qualità rilasciata da ENAC, si sottolinea che il
Politecnico si impegna a comunicare ufficialmente qualsiasi modifica inerente le persone di riferimento per il
processo di accreditamento EASA Part 66 (nella fattispecie, Referente del Corso di Studio e Quality
Manager), oltre che qualsiasi modifica relativa alla matrice di copertura dei contenuti formativi (Parte 4) e
del certificato di riconoscimento dei crediti di “basic knowledge” rilasciato dal Politecnico di Torino
attraverso l’ufficio Gestione Didattica solo dopo il conseguimento della laurea (Appendice III). Tali
modifiche saranno soggette a valutazione e relativa approvazione da parte di ENAC.
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Parte 1 - Organizzazione di Ateneo
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1. L’organizzazione: gli organi di governo
L’organizzazione del Politecnico è improntata ai seguenti principi:
a) Distinzione tra funzioni di indirizzo e funzioni di gestione, riservando:
Agli Organi di Governo la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare e la verifica
della rispondenza agli indirizzi impartiti;
Al Direttore Generale, ai Dirigenti e agli altri soggetti preposti a unità organizzative la gestione
finanziaria, tecnica e amministrativa;
b) Conseguimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità rispetto ai compiti e ai programmi di
attività;
c) Responsabilizzazione del personale;
d) Collegamento delle attività degli uffici, delle strutture e dei servizi mediante idonee reti informatiche, in
un’ottica di efficace comunicazione interna ed esterna.
Sono Organi di Governo del Politecnico: Rettore, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione. La
composizione e le funzioni degli Organi di Governo sono illustrate in dettaglio nell’Appendice VI – Statuto e
Regolamenti di Ateneo (Politecnico di Torino).
Il Rettore rappresenta il Politecnico ad ogni effetto di legge ed è garante della libertà di ricerca e di
insegnamento, della libertà di studio e dei diritti di tutti i dipendenti e studenti. Il Rettore viene eletto fra i
Professori di Prima Fascia in seguito alla presentazione di candidature ufficiali. Il Rettore è nominato dal
Ministro.
Per cooperare al miglioramento dei servizi forniti agli studenti dalle strutture didattiche e dalle strutture che
operano nell'ambito del diritto allo studio è istituita una commissione paritetica docenti-studenti denominata
Comitato Paritetico per la Didattica con la finalità di cooperare al miglioramento dei servizi forniti agli
studenti.
Il Politecnico è articolato in Dipartimenti, unità organizzative dotate di budget, che sono di fatto centri di
responsabilità per la gestione economica e finanziaria. I Dipartimenti costituiscono le strutture fondamentali
in cui si articola il Politecnico per lo svolgimento delle funzioni istituzionali nell’ambito delle attività
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didattiche e formative, della ricerca scientifica, del trasferimento tecnologico e dei servizi al territorio. Ogni
Dipartimento ha come scopo l'organizzazione di uno o più settori di ricerca omogenei per fini o per metodo.
Al Dipartimento afferiscono i Professori, i Ricercatori, il personale tecnico ed amministrativo dei settori di
ricerca e delle attività connesse al Dipartimento. Sono Organi del Dipartimento: Direttore, Consiglio e
Giunta. Il Consiglio è l'Organo che indirizza e programma le attività del Dipartimento, e ne approva il
bilancio preventivo e consuntivo. Fanno parte del Consiglio i Professori di Ruolo, i Ricercatori, i
rappresentanti del Personale Tecnico ed Amministrativo e il Responsabile Gestionale Amministrativo. La
Giunta è l’Organo esecutivo che coadiuva il Direttore. Ne fanno parte rappresentanti eletti dei Professori di
Ruolo, Ricercatori, Personale Tecnico ed Amministrativo ed il Responsabile Gestionale Amministrativo.
Il Politecnico è parallelamente articolato in Collegi, organi per l'organizzazione e la gestione delle attività
didattiche privi di budget. Il Senato Accademico identifica per ciascun Corso di Laurea e di Laurea
Magistrale, un Dipartimento di riferimento, responsabile per lo svolgimento delle attività formative.
L’organizzazione e gestione dei Corsi di Laurea e dei Corsi di Laurea Magistrale è realizzata tramite Collegi
dei Corsi di Studio. Un Collegio dei Corsi di Studio è composto dai docenti impegnati negli insegnamenti
previsti in uno o più Corsi di Laurea e Laurea Magistrale culturalmente omogenei o affini. Fa parte del
Collegio dei Corsi di Studio una rappresentanza elettiva degli studenti. I professori di ruolo e i ricercatori del
Collegio eleggono un Referente per ogni corso di laurea e laurea magistrale, scegliendolo fra una rosa di
nominativi proposti dal Dipartimento di riferimento, non necessariamente appartenenti a tale Dipartimento. I
professori di ruolo e i ricercatori del Collegio eleggono un Coordinatore, che lo presiede, scegliendolo al suo
interno tra i professori di ruolo e i ricercatori a tempo indeterminato. I Referenti e i Coordinatori durano in
carica tre anni e non possono rimanere in carica per più di due mandati consecutivi.
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Il Referente del Corso di Studio cura il funzionamento e assicura la qualità dei corsi. Egli è anche latore delle
istanze culturali e delle proposte avanzate dal Dipartimento al quale i Corsi di Studio sono attribuiti. A tale
scopo, il Referente può avvalersi del confronto diretto con i docenti strutturati interni titolari di insegnamenti
di ciascun Corso di Studio, riuniti nel Consiglio del/i Corso/i di Studio.
Inoltre il Referente:
• cura l’inserimento dei programmi degli insegnamenti nell’apposito sito dell’offerta formativa
dell’Ateneo;
• è responsabile della redazione della documentazione richiesta ai fini della assicurazione della qualità
della formazione;
• presidia il buon andamento dell’attività didattica, con poteri di intervento per azioni correttive a
fronte di non conformità emergenti in itinere;
• è responsabile della redazione del documento di Riesame annuale sottoposto all’approvazione del
Collegio, in cui si relaziona sugli interventi correttivi adottati durante l’anno accademico e sugli
effetti delle azioni correttive adottate a valle dei Riesami degli anni precedenti e si propone
l’adozione di eventuali modifiche al Corso di Studio.
Il Referente del Corso di Studio è quindi la figura istituzionale alla quale il Dipartimento di riferimento,
attraverso il Collegio, trasferisce la propria autorità al fine di renderla operativa: ai fini della rispondenza al
punto 66.A.25b della Parte 66, ad egli è pertanto allocata la responsabilità della formazione. Il Referente
assolve anche alla funzione di dirigente responsabile (accountable manager) in quanto responsabile del
processo. Il Referente per il Corso di Studio in Ingegneria Aerospaziale, per gli anni accademici di validità
del presente manuale, è il Prof. Sergio Chiesa.
2. Risorse umane
La procedura per la collocazione della docenza sugli insegnamenti prevede dapprima la formulazione da
parte dei Collegi e dei Corsi di Studio del piano didattico o Manifesto degli Studi, nel quale sono indicati
tutti i corsi per i quali si richiede la copertura. Per ciascuno di questi è inoltre segnalato se essa deve avvenire
tramite docenza accademica o, alternativamente, se le specifiche sono tali da richiedere docenza esterna. Nel
primo caso i Corsi di Studio indicano per ogni singolo insegnamento anche il settore scientifico disciplinare
entro il quale va individuato il docente ed il Dipartimento di riferimento, il quale provvede a segnalare tra i
propri professori e ricercatori quello più idoneo a svolgere il compito richiesto. Dato quindi che ad ogni
insegnamento (con l’eccezione di alcuni relativi a conoscenze di contesto e di norma affidati a personale non
universitario) è associato un settore scientifico disciplinare, i docenti di ruolo chiamati a coprirlo
istituzionalmente sono vincitori di un concorso nazionale all’interno di tale raggruppamento. Il Regolamento
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didattico di Ateneo disciplina l’assegnazione e le modalità con cui debbono essere tenuti i moduli didattici da
parte dei docenti di estrazione accademica o da parte di docenti esterni.
I contatti con le parti interessate sono articolati e vengono mantenuti attraverso differenti organi a seconda di
quali aspetti dell’attività o indirizzo del Corso di Studi sono coinvolti.
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Per gli aspetti più generali nella fase iniziale della progettazione del 3+2 l’organo di riferimento è stato il
Comitato di Consultazione della Prima Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino con il Sistema Socio-
economico sulla Formazione (“Consulta”). Per gli aspetti relativi in particolare al percorso più
professionalizzante della Laurea (v. sotto) l’organo di riferimento è stato invece il Comitato Locale di
Indirizzamento, composto nella fattispecie dal Responsabile accademico del corso, da un rappresentante
dell’Unione Industriale, da uno del Sistema Camerale locale, da uno delle Organizzazioni Sindacali e dal
responsabile organizzativo dal corso. Con la scomparsa delle facoltà e la nuova organizzazione didattica a
norma L. 270 basata su Dipartimenti di ampie dimensioni e Collegi di Corsi di Studio anche la natura e la
composizione di tali organi di riferimento verrà aggiornata e rivista.
La formazione attribuita nel percorso professionalizzante è stata inoltre riconosciuta dall’Ente Nazionale per
l’Aviazione Civile ENAC ai fini dell’attribuzione della Licenza di Manutentore Aeronautico di Classe C ai
sensi della norma internazionale EASA Part66, a partire dagli anni accademici 2003/04 e 2004/05. Tale
riconoscimento prevede un costante confronto con i tecnici e i formatori dell’ENAC che prevede anche
audizioni con i singoli docenti nonché durante le lezioni. Ciò ha condotto alla ridenominazione di tale
percorso dall’originaria forma “professionalizzate” a “EASA Part66”.
Per gli aspetti relativi all’integrazione europea, infine, il riferimento privilegiato di settore è la rete
PEGASUS, costituita attualmente da 24 università di 10 diverse nazioni accomunate dal fatto di offrire corsi
di studi in ingegneria aerospaziale. Il Politecnico di Torino partecipa a PEGASUS fin dalla sua fondazione
tramite il Corso di Studi in Ingegneria Aerospaziale eh ha presieduto la rete dal 2003 al 2007. In tale ambito
vengono discusse tutte le questioni relative alle differenze dei curricula ed alla loro capacità di soddisfare le
richieste poste dall’industria europea.
Da tutte queste interazioni è emerso un Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale, inserito nel settore
dell’ingegneria industriale, che forma un professionista le cui conoscenze comprendono tutte le discipline e
le tematiche che concorrono alla progettazione, produzione e gestione dei prodotti aerospaziali. La moderna
ingegneria aeronautica e spaziale è un’ingegneria di sistema che sempre più deve integrare a priori gli
elementi che concorrono nel progetto, o nella gestione, di un velivolo o di un complesso astronautico. La
base culturale dell’ingegnere aerospaziale non è quindi specialistica, anche se comprende molte e varie
conoscenze complesse. La finalizzazione al prodotto aeronautico e spaziale lungi dal restringere l’ambito
della formazione, lo amplia, perché l’ingegnere aerospaziale, anche quando è impiegato in un contesto
specialistico, deve essere in grado di vedere unitariamente i diversi aspetti di un problema, di assemblare
conoscenze tratte da domini disciplinari spesso lontani tra loro e di inquadrarle nel contesto generale in cui
tale prodotto viene concepito, costruito ed utilizzato.
Per conseguire questo obiettivo, il corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale prende le mosse da un’ampia
formazione di base interdisciplinare, i cui contenuti talora sconfinano da quelli ristretti dell'ingegneria
industriale (è il caso, per esempio, dell’elettronica, il cui ruolo in ambito aerospaziale è oggi ineludibile e che
19
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il progetto formativo non tralascia), sulla quale si innesta una molteplicità di discipline che includono sia
quelle tipiche del settore aeronautico (e in misura minore di quello spaziale, al quale si dedica maggior
attenzione nel corso di laurea magistrale), sia quelle necessarie a stabilire quel dialogo con esperti di aree
contigue che un’ingegneria di sistema necessariamente richiede.
Questo percorso formativo è tale da permettere al laureato un immediato inserimento nel contesto lavorativo.
In particolare il settore della manutenzione aeronautica è stato individuato come particolarmente accessibile
all’ingegnere aerospaziale triennale ed a tal fine vengono offerte delle specifiche opzioni entro il percorso
degli studi. Più in generale la formazione produce un professionista che ha consapevolezza di tutti gli aspetti,
non solo tecnici, che intervengono nelle attività aerospaziali. Pur in assenza degli approfondimenti tipici dei
corsi di laurea magistrale tale figura dispone di tutte le competenze necessarie all'aggiornamento continuo
delle proprie conoscenze, all’attiva partecipazione al processo di innovazione tecnologica e, qualora lo
decida, all’ulteriore prosecuzione degli studi.
La conclusione del percorso formativo prevede una prova finale basata su un lavoro svolto autonomamente
dallo studente e sfociante nella redazione di un elaborato e nella sua presentazione di fronte ad una
commissione di giudizio. Sia l'elaborato che la presentazione devono essere organizzati secondo gli attuali
standard della comunicazione tecnica. Per il conseguimento della laurea è richiesta la certificazione della
conoscenza della lingua inglese al livello PET “with merit”.
Coerentemente con quanto descritto sono state quindi individuate, a monte di ogni altra suddivisione, due
principali figure professionali:
un ingegnere tecnico compiuto sul piano operativo, dotato di strumenti aggiornati e pronto ad essere inserito
nel mondo del lavoro con funzioni di progettazione assistita, produzione, gestione ed organizzazione,
assistenza e tecnico-commerciali;
un ingegnere dotato di basi teoriche più approfondite e generali, caratterizzato da una vasta apertura culturale
e pronto a proseguire gli studi in vista dell’acquisizione della Laurea Specialistica/Magistrale o di altri titoli
superiori.
A tal fine fu proposta ed approvata in Consulta (ed è stata mantenuta fino ad oggi) una struttura formativa
che prevede un biennio iniziale fondamentalmente unitario al termine del quale gli studenti possono scegliere
tra un terzo anno professionalizzante ed uno di formazione generale avanzata. Il primo è quello finalizzato al
diretto inserimento nel mondo del lavoro: esso tenta perciò di fornire conoscenze operative e capacità
immediatamente applicabili avvalendosi anche di tirocini in impresa e di contributi di docenza esterna. Entro
questo percorso si colloca anche la maggior parte dei contenuti riconosciuti da ENAC e indirizzati al
conseguimento della Licenza di Manutentore Aeronautico. La composizione del terzo anno di formazione
generale avanzata, invece, trae la sua giustificazione dall’essere finalizzato al proseguimento degli studi ed al
conseguimento della Laurea Specialistica. In tutti i due percorsi, comunque, sono impartite accanto alle
conoscenze tecniche anche nozioni di economia d’impresa e, in accordo con le esigenze di
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internazionalizzazione, di lingue straniere. Ambedue i percorsi, comunque, permettono il diretto accesso
degli studenti in possesso dei requisiti al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale.
Durante i contatti e le elaborazioni sopra illustrati sono stati quindi identificati i seguenti ruoli principali ai
quali il Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale intende preparare:
• Progettista: il ruolo va inteso nel senso dell’ingegnere che si occupa di progettazione assistita (tramite
software o CAx) di sottosistemi e componenti all’interno di linee generali definite a livelli superiori;
• Ingegnere addetto alla manutenzione: questo ruolo ha importanza crescente anche in vista del crescente
sviluppo di un traffico di velivoli di dimensioni ridotte e richiede una approfondita conoscenza non solo
del sistema velivolo, ma anche di norme, legislazioni, procedure di revisione. Trattasi, per altro, del
ruolo ben identificato dalla norma internazionale EASA Part66 più sopra accennato.
• Formazione superiore: come già indicato, l’industria aerospaziale richiede che una quota rilevante dei
suoi ingegneri sia caratterizzata da una formazione più approfondita e con basi metodologiche molto
salde, fornita un tempo dalla Laurea quinquennale ed ora dalla Laurea Magistrale. Il corso di Laurea
intende quindi anche preparare i futuri studenti ai corsi superiori tramite il suo indirizzo generalista
caratterizzato da un più forte apporto di contenuti matematico – fisici.
Per concludere questa sezione del manuale, nel seguito, si cercano di delineare brevemente i punti di forza
del corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale e in particolare dell’orientamento EASA Part66.
Un significativo rilievo ricopre l’introduzione delle discipline pertinenti ai fattori umani quale sforzo multi-
disciplinare volto a generare e reperire informazioni circa le capacità e le limitazioni umane, ed a applicare
tali informazioni al fine di migliorare attrezzature, sistemi, abilità, procedure, lavori, ambienti,
addestramento, gestione del personale per la sicurezza, facilitando e ottimizzando le prestazioni umane.
L’analisi dei fattori umani (human factors) è stata originariamente introdotta nell’ambito aerospaziale con
riferimento all’attività di pilotaggio e controllo del velivolo/traffico aereo. Solo recentemente tali
considerazioni sono state estese al settore della manutenzione aeronautica nell’ottica di ridurre gli errori
manutentivi (Maintenance Resource Management). Effettivamente, il tecnico manutentore impara tramite
l’analisi dei fattori umani quali siano i meccanismi che portano all’errore manutentivo. Un opportuno
addestramento crea una consapevolezza ed un’abitudine di lavoro da parte degli operatori manutentivi che
accresce il livello di sicurezza degli interventi (safety nets). In tal senso risulta particolarmente efficace
l’utilizzo di modalità di lezione che coinvolgano gli studenti nella discussione di “case studies”, in modo da
consolidare le capacità di “problem solving” dei futuri allievi manutentori.
Ugualmente efficace il consolidamento delle esercitazioni pratiche utilizzando metodologie che riducano il
rischio per gli operatori e comunque diano un adeguato livello di realismo. Rientra anche in questo campo
l’utilizzo su piattaforme PC di strumenti multimediali (filmati disponibili tramite portale), che consentano
all’allievo di simulare l’ispezione e l’accesso all’aeromobile oppure le pratiche manutentive. In questo
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ambito bisogna comunque osservare che gli attuali strumenti multimediali, per quanto validi, non riescono
tuttavia a riprodurre del tutto la complessità dei processi manutentivi. L’addestramento pratico è di fatto
insostituibile per garantire un adeguato livello di preparazione degli operatori. Va però sottolineato che gli
strumenti multimediali garantiscono un migliore livello di apprendimento e una riduzione dei tempi di
formazione, soprattutto a fronte di un contesto di tipo universitario.
L’inserimento di contenuti didattici orientati alla sicurezza negli ambienti di lavoro (Economia e
organizzazione d’impresa / Legislazione aeronautica e fattori umani e sicurezza) rappresenta un ulteriore
elemento di attenzione nell’offerta formativa del corso di studi. In effetti, l’abitudine all’applicazione delle
norme di sicurezza garantisce l’incolumità degli operatori e concorre ad evitare il danneggiamento degli
aeromobili. In questo contesto gli incidenti manutentivi sono riconducibili a numerosi eventi: manovre a
terra degli aeromobili, mancanza di comunicazione tra gli operatori delle squadre manutentive, accesso di
personale non autorizzato alle aree di manutenzione, congestione dei ritmi lavorativi, lesioni degli operatori
dovute a movimenti repentini (eliche, antenne, tubi di Pitot, bordi affilati, pannelli, sportelli, superfici mobili,
…), mancato rispetto della segnaletica di sicurezza (stay-away zones), abbigliamento inadatto (mancato
utilizzo di tute, guanti, caschi, scarpe, protezioni acustiche, protezioni respiratorie, …), disposizione
impropria degli attrezzi o disordine, utilizzo di piattaforme aeree o scale, utilizzo di sostanze chimiche senza
adeguata protezione (lubrificanti, carburanti, liquidi corrosivi, …), fumo o fiamma di sigaretta e altre
sorgenti di calore (rischio di incendio o esplosione), saldatura e lavorazioni meccaniche (rivettatura,
chiodatura, sabbiatura, …), ed infine, utilizzo di procedure manutentive anti-ergonomiche.
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4. Progettazione esecutiva del processo formativo
La struttura dettagliata dell’offerta didattica viene descritta nel Manifesto degli Studi. In esso per il corso di
studi viene fornita l’articolazione dell’offerta didattica, in termini di moduli di insegnamento e crediti
assegnati, mentre per i singoli insegnamenti (o loro raggruppamenti omogenei in ambiti / settori disciplinari )
e per ogni altra attività formativa (inclusi gli stage), sono forniti i seguenti elementi
♦ conoscenze e abilità attese nello studente, con riferimento agli obiettivi di apprendimento
♦ modalità di erogazione adottate (lezioni, esercitazioni, laboratori, …) in relazione alle conoscenze e
abilità attese
♦ utilizzo di eventuali strumentazioni e di materiali di consumo specifici
♦ materiale didattico per l’insegnamento e per lo studio
♦ modalità di verifica dell’apprendimento adottate
1° anno L
2° anno L
3°anno L 3° anno L
EASA Part 66 Generalista
1° anno LM
2° anno LM
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L’intero percorso formativo della Laurea comprende 180 Crediti Formativi Universitari (CFU), ripartiti su
tre anni per una media di 60 CFU all’anno. Il CFU è un’unità di misura del carico didattico corrispondente a
25 ore di lavoro-studente comprensivo di una media di 10 ÷ 12 ore di presenza in classe o laboratorio (vd.
Parte 0).
A partire da alcuni anni il Politecnico di Torino ha varato in sistema di Assicurazione Interna della Qualità
(AiQ) che ha condotto a successive revisioni della struttura didattica varata nel 1999/2000 con l’intento di
rimediare alle imperfezioni che inevitabilmente si manifestavano durante l’applicazione. Queste revisioni si
sono tradotte nei seguenti interventi che caratterizzano il sistema attuale:
♦ razionalizzare la formazione delle classi e degli orari di lezione grazie ad un’uniforme pezzatura degli
insegnamenti (ora ammessi solo nelle misure fisse di 6 – 8 e 10 CFU).;
♦ riconferma del semestre come periodo didattico base, allo scopo di garantire agli studenti tempi di
apprendimento sufficientemente prolungati tra le sessioni degli esami;
♦ garanzia di una formazione scientifica ed ingegneristica di base sufficientemente ampia ed uniforme tra
le diverse Aree di Formazione. In particolare, il primo e il secondo anni degli studi sono quasi interamente
comuni a tutta l’area dell’ingegneria industriale, il che salvaguarda la possibilità per gli studenti di poter
transitare da un Corso di Studi ad un altro di quest’area al termine del 1° anno;
♦ adozione di una serie di iniziative finalizzate al ricupero iniziale delle conoscenze matematiche da parte
di studenti la cui formazione pregressa e carente ed all’effettivo apprendimento pratico della lingua inglese.
In tutto ciò si è posta attenzione a preservare, tra i due orientamenti della Laurea indicati nello schema,
quello designato come EASA Part66, che conduce ad un ingegnere più tradizionale dal punto di vista delle
conoscenze scientifiche acquisite, ma innovativo per quelle tecniche e di contesto e per la sua capacità di
essere immediatamente inserito in contesti lavorativi di tipo generale. Tale orientamento è strutturato in
modo tale da fornire tutte le conoscenze richieste dalla normativa europea EASA – Part 66 per l’attribuzione
della Licenza di Manutentore Aeronautico di Categoria C. Tali conoscenze sono oggetto della richiesta di
riconoscimento di crediti di basic knowledge da parte dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC)
come sostituivo degli appositi corsi specialistici normalmente richiesti per l’ottenimento della suddetta
licenza.
Come già accennato sopra il Politecnico di Torino si è inserito da tempo nella corrente di pensiero
internazionale (si vedano al proposito gli Standard e Linee guida ENQA del 2005) sull’adozione di strumenti
e di processi necessari per assicurare la qualità della didattica e dei servizi dedicati agli studenti ed ha quindi
messo in atto un sistema di AiQ con l’obiettivo di portare tutti i Corsi di Laurea e Laurea Magistrale in
“un’ottica di qualità” strutturando un modello informativo automatizzato che utilizzi un formato standard per
la raccolta strutturata delle informazioni.
25
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Il modello informativo “AiQ” è stato sperimentato nel 2008 su un numero limitato di Corsi di Laurea
“pilota” (tra cui quello di Ingegneria Aerospaziale) ed è stato poi applicato a partire dall’a.a. 2010/11 a tutti i
Corsi di Laurea e Laurea Magistrale, in occasione della riprogettazione dell’Offerta Formativa.
Un importante risultato raggiunto è stato un modello informativo automatizzato che generato un’unica fonte
dati per ciascun Corso di Studio, i cui contenuti sono stati utilizzati non solo per la compilazione della stessa
documentazione AiQ, ma anche per la stesura dei documenti ministeriali (RAD), per le azioni di
Orientamento e per la pubblicazione dell’Offerta Formativa, evitando in questo modo informazioni
ridondanti.
Nell’ambito del progetto AiQ, con la realizzazione del modello informativo automatizzato, è stato inoltre
possibile attraverso la predisposizione e pubblicazione delle “Schede insegnamento”, razionalizzare le
informazioni relative ai programmi degli insegnamenti attivati.
Sempre nell’ambito del progetto AIQ, è stata ampliata sul sito web del Politecnico l’area relativa al
Monitoraggio dei Questionari Opinioni Studenti, tramite la rielaborazione dei dati in grafici, ed è oggi
presente un collegamento stabile al sito AlmaLaurea per il monitoraggio delle carriere dei laureati; sono
altresì disponibili in forma facilmente consultabile i dati di ingresso-avanzamento-uscita degli studenti.
E’ opportuno sottolineare che il progetto AiQ potrà favorire il processo interno finalizzato all’accreditamento
dei corsi di studio previsto dalla legge n. 240/2010 e affidato all’Agenzia Nazionale per la Valutazione
dell’Università e della Ricerca (ANVUR).
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5. Procedure organizzative
Il Collegio ed il Consiglio del Corso di Studio sono chiamati a predisporre le procedure riportate dal
Regolamento Generale e Didattico di Ateneo. Tali documenti sono riportati in Appendice VI.
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6. Accessibilità
Il Politecnico di Torino, Collegio di Ingegneria Meccanica, Aerospaziale, dell’Autoveicolo e della
Produzione e Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMEAS) dichiarano che presso le
segreterie del Politecnico di Torino sono disponibili e accessibili tutti i dati necessari all’ENAC (elenco
studenti, registri di lezione, votazioni, lauree conseguite, testi, …) per un eventuale controllo degli stessi.
L’ENAC ha diritto all’accesso e alla verifica di tutti i dati necessari al mantenimento del riconoscimento
della Laurea di Primo Livello in Ingegneria Aerospaziale.
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Parte 2 - Infrastrutture
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1. Ausili didattici
Tutte le aule sono permanentemente dotate di lavagna (cancellabile o “a gesso”), lavagna luminosa o lavagna
a fogli mobili. In tutte le aule è altresì possibile operare con l’ausilio dei seguenti sistemi multimediali:
televisore a colori con videoregistratore, proiettore di diapositive, proiettore multimediale collegabile a PC,
telecamera.
Dispense: Tutti i Docenti, compatibilmente con la materia trattata, sono tenuti a preparare per gli allievi
dispense in formato elettronico o cartaceo (appositamente predisposta o formata dalla copia dei lucidi
utilizzati) o a indicare una bibliografia di riferimento (che non farà parte della raccolta del materiale didattico
a disposizione per le verifiche).
Documentazione tecnica: Per i corsi che fanno riferimento a specifica documentazione tecnica, questa è a
disposizione degli allievi del corso. Le lezioni e le visite di istruzione che si svolgono presso aziende del
settore saranno altresì completate da opportuna documentazione messa a disposizione dalle stesse aziende
coinvolte.
2. Aule ed equipaggiamenti
Tutte le aule del Politecnico di Torino sono a norma di legge per quanto riguarda la sicurezza: esse sono tutte
dotate di lavagne, schermo, proiettore di lucidi, le più grandi anche di videoproiettore con possibilità di
collegamento a PC.
La distribuzione delle aule è compito del Servizio Logistica, il quale si avvale della collaborazione di
docenti, e tiene conto della numerosità delle classi coniugandola alle esigenze di orario. Tale operazione
inizia a giugno e termina a settembre prima dell’inizio dell’anno accademico.
Alla didattica del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale contribuiscono i laboratori sperimentali del
DIMEAS del Politecnico di Torino. Il laboratorio di aerodinamica è uno dei più grandi d’Italia e comprende
una galleria del vento subsonica con una camera di prova di 3 metri di diametro. Ad essa si aggiungono altre
gallerie del vento per sperimentazioni di diversa natura e numerosi altri impianti. Il laboratorio di strutture
contiene macchine per prova di resistenza, frattura e fatica. Il laboratorio di sistemi contiene svariati banchi
sperimentali per la simulazione di catene di controllo e attuazione.
Presso la sede centrale del Politecnico, sita in C.so Duca degli Abruzzi 24, sono
disponibili laboratori informatici, dotati di connessioni Internet/Intranet.
Oltre alla Biblioteca Generale del Politecnico, il DIMEAS dispone di una propria biblioteca di settore, presso
la quale sono consultabili anche le annate di numerose riviste nazionali ed internazionali di carattere
meccanico e aerospaziale. Oltre a ciò sono consultabili ricchissime collezioni di rapporti tecnico-scientifici
della NASA, dell’AGARD/RTO, della DLR e di altre Agenzie aerospaziali europee e americane. Tutta la
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documentazione è disponibile per consultazione e, limitatamente agli studenti che svolgono la tesi, per
prestito garantito dal relatore. La biblioteca del DIMEAS è aperta dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle
16:00 (il venerdì dalle 9:30 alle 15:30), con spazi per lettura e consultazione disponibili solo per un numero
limitato di studenti.
Spazi per lo studio autonomo e la lettura sono disponibili nella sede di Corso Duca degli Abruzzi. Tali spazi,
tuttavia, sono condivisi con gli studenti di tutti gli altri Corsi di Laurea e non possono quindi essere associati
ai soli studenti di Ingegneria Aerospaziale.
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Parte 3 - Dettaglio offerta formativa del
Corso di Laurea di Primo Livello in
Ingegneria Aerospaziale
PRIMO ANNO
Analisi matematica I
(10 CFU)
Chimica
(8 CFU)
Inglese
(3 CFU)
Geometria
(10 CFU)
Fisica I
(10 CFU)
Informatica
(8 CFU)
Scelta libera
(6 CFU)
Legenda: in rosso i corsi di riferimento per la copertura dei 17 moduli EASA Part66 che sono oggetto di
accreditamento da parte di ENAC (vedi Parte 4 del presente documento).
SECONDO ANNO
Analisi matematica II
(6 CFU)
Fisica II
(6 CFU)
TERZO ANNO
Tirocinio e prova finale
(9 CFU)
Aerodinamica applicata
(8 CFU)
Propulsione aeronautica
(8 CFU)
Corsi Politecnico
Modulo 1 – Matematica Iscritti post 2010-11
1.1 Aritmetica [2] [2]
Terminologia e simboli aritmetici, metodi di
moltiplicazione e divisione, frazioni e
decimali, fattori e multipli, pesi, misure e Crediti acquisiti precedentemente
fattori di conversione, rapporto e proporzione,
medie e percentuali, aree e volumi, quadrati,
cubi, radici quadrate e cubiche.
1.2 Algebra (a) [2] [2]
Valutazione di semplici espressioni algebriche,
addizione, sottrazione, moltiplicazione e Crediti acquisiti precedentemente
divisione, uso delle parentesi, semplici frazioni
algebriche.
1.2 Algebra (b) [1] [1]
Equazioni lineari e loro soluzioni. Indici e
potenze, indici negativi e frazionari. Sistemi
Crediti acquisiti precedentemente
numerici binari e di altro tipo. Equazioni
simultanee ed equazioni di secondo grado con
un’incognita. Logaritmi.
1.3 Geometria (a) [1] [1]
Geometria
Semplici costruzioni geometriche.
1.3 Geometria (b) [2] [2]
Rappresentazione grafica: natura e uso dei Analisi Matematica I
grafici, grafici di equazioni/funzioni.
1.3 Geometria (c) [2] [2]
Trigonometria elementare; relazioni
trigonometriche, uso di tabelle e di coordinate Crediti acquisiti precedentemente
rettangolari e polari.
Modulo 3 – Fondamenti di
Iscritti post 2010-11
Elettrologia
3.1 Teoria dell’elettrone [1] [1]
Struttura e distribuzione delle cariche
elettriche in: atomi, molecole, ioni, composti. Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
Struttura molecolare di conduttori,
semiconduttori ed isolanti.
3.2 Elettricità statica e conduzione [2] [2]
Elettricità statica e distribuzione delle cariche
elettrostatiche. Leggi elettrostatiche
dell’attrazione e della repulsione. Unità di Fisica II
carica, legge di Coulomb. Conduzione
dell’elettricità nei solidi, nei liquidi, nei gas e
nel vuoto.
3.3 Terminologia elettrica [2] [2]
I seguenti concetti, le loro unità ed i fattori che
li influenzano: differenza di potenziale, forza
elettromotrice, voltaggio, corrente, resistenza, Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
conduttanza, carica, flusso di corrente
convenzionale, flusso di elettroni.
3.4 Generazione di elettricità [1] [1]
Produzione di elettricità per mezzo dei
seguenti metodi: luce, calore, attrito, Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
pressione, azione chimica, magnetismo e
movimento.
3.5 Sorgenti di corrente continua [2] [2]
Struttura ed azione chimica fondamentale di:
batterie primarie, batterie secondarie, batterie Sistemi di Bordo Aerospaziali
acide al piombo, batterie al nichel cadmio,
altre batterie alcaline. Batterie collegate in
serie ed in parallelo. Resistenza interna ed
effetti sulla batteria. Struttura, materiali e
Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
funzionamento delle termocoppie.
Funzionamento delle fotocellule.
3.6 Circuiti a corrente continua [2] [2]
Legge di Ohm, leggi del voltaggio e della
tensione di Kirchoff. Calcoli con impiego
delle precedenti leggi per determinare la Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
resistenza, il voltaggio e la corrente.
Significatività della resistenza interna di una
sorgente.
Modulo 4 – Fondamenti di
Iscritti post 2010-11
elettronica
4.1.1 Diodi
a) Simboli dei diodi. Caratteristiche e
proprietà dei diodi. Diodi in serie ed in
parallelo. Caratteristiche principali ed uso dei
raddrizzatori controllati al silicio (tristori),
diodi a emissione luminosa, diodi
fotoconduttori, varistori, diodi raddrizzatori.
Prova funzionale dei diodi. [2] [2]
b) Materiali, configurazione elettronica,
proprietà elettriche. Materiali dei tipi P e N:
effetti delle impurità sulla conduzione,
caratteri di maggioranza e di minoranza.
Giunzione PN in un semiconduttore, sviluppo
di un potenziale attraverso una giunzione PN
in condizioni non polarizzate, polarizzate in
Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
senso diretto e polarizzate in senso inverso.
Parametri dei diodi: tensione inversa di picco,
massima corrente diretta, temperatura,
frequenza, corrente di dispersione,
dissipazione di potenza. Uso e funzionamento
dei diodi nei seguenti circuiti: limitatore,
livellatore, raddrizzatori a onda completa e a
mezza onda, duplicatori e triplicatori di
voltaggio. Dettagli del funzionamento e
caratteristiche dei seguenti dispositivi:
raddrizzatore controllato al silicio (tristore),
diodo ad emissione luminosa, diodo Shottky,
diodo fotoconduttore, diodo a capacità
variabile, varistore, diodi raddrizzatori, diodo
Zener. [-] [2]
4.1.2 Transistor
a) Simboli del transistor. Descrizione dei
componenti ed orientamento. Caratteristiche e
proprietà dei transistor. [1] [2]
b) Struttura e funzionamento dei transistor
PNP e NPN. Configurazioni di base, del
collettore e dell’emettitore.Prova dei
transistor. Valutazione base di altri tipi di Fondamenti di Elettrotecnica ed Elettronica
transistor e i loro impieghi. Applicazione dei
transistor: classi di amplificatori (A, B, C).
Circuiti semplici: polarizzazione,
disaccoppiamento, reazione e stabilizzazione.
Principi dei circuiti multistadio: circuiti a
cascata, push-pull, oscillatori, multivibratori,
flip-flop. [-] [2]
6.4 Corrosione
a) Fondamenti chimici. Formazione mediante
processo galvanico, microbiologico,
sollecitazione. [1] [1] Scienza e tecnologie dei materiali – Metallurgia
b) Tipi di corrosione e relativa identificazione.
Cause della corrosione. Tipi di materiali,
suscettibilità alla corrosione. [3] [2]
Modulo 7 – Pratiche di
Iscritti post 2010-11
manutenzione
7.1 Precauzioni di sicurezza – aeromobile
ed officina [3] [3]
Aspetti della sicurezza nelle pratiche
lavorative, incluse le precauzioni da prendere
durante il lavoro con elettricità, gas
(specialmente l’ossigeno), oli e sostanze
Tecnica delle Costruzioni Aeronautiche
chimiche.
Inoltre, istruzioni relative alle misure da
prendere in caso di incendio o di altro
incidente riguardante una delle fonti di rischio
succitate, inclusa la conoscenza dei mezzi
estinguenti.
7.2 Pratiche relative all’officina [3] [3]
Cura degli attrezzi, controllo degli attrezzi, uso
dei materiali dell’officina. Dimensioni,
sovramisure e tolleranze, standard di Tecnica delle Costruzioni Aeronautiche
lavorazione. Calibrazione degli strumenti e
delle attrezzature, standard di calibrazione.
7.3 Attrezzi [3] [3]
Tipi più comuni di attrezzi manuali. Tipi più
comuni di attrezzi elettrici. Funzionamento ed
uso degli strumenti di misura di precisione. Tecnica delle Costruzioni Aeronautiche
Attrezzi e metodi di lubrificazione.
Funzionamento, funzione ed uso
dell’attrezzatura generale di prova elettrica.
7.4 Attrezzatura generale di prova
dell’avionica [2] [3]
Funzionamento, funzione ed utilizzo Tecnica delle Costruzioni Aeronautiche
dell’attrezzatura generale di prova
dell’avionica.
7.5 Disegni tecnici, schemi e normative
[2] [2]
Tipi di disegni e di schemi, loro simbologia,
dimensioni, tolleranze e proiezioni.
Identificazione delle informazioni contenute
nell’intestazione. Microfilm, microfiche e e
Tecnica delle Costruzioni Aeronautiche
presentazioni computerizzate. Specifica 100
della Air Transport Association of America
(ATA). Normative aeronautiche e di altro tipo
applicabili, comprese le normative ISO, AN ed
MS, NAS e MIL. Schemi dei cablaggi e
diagrammi schematici.
Modulo 8 – Principi di
Iscritti post 2010-11
aerodinamica
8.1 Fisica dell’atmosfera [2] [2]
International Standard Atmosphere (ISA), Introduzione alla Meccanica del Volo
applicazione in aerodinamica.
8.2 Aerodinamica [2] [2]
Flusso d’aria intorno ad un corpo. Strato
limite, flusso laminare e turbolento, flusso di
corrente libera, flusso d’aria relativo, flusso
Aerodinamica Applicata
deviato in alto ed in basso, vortici,
stagnazione. I concetti: curvatura, corda, corda
media aerodinamica, resistenza (parassita) di
Profilo, resistenza indotta, centro di pressione,
angolo di attacco, svergolatura positiva e
negativa, rapporto di finezza, forma delle ali
ed allungamento. Spinta, peso, risultante
aerodinamica. Generazione di portanza e
resistenza: angolo di attacco, coefficiente di Introduzione alla Meccanica del Volo
portanza, coefficiente di resistenza, curva
polare, stallo. Contaminazione del profilo
alare, incluso ghiaccio, neve e brina.
8.3 Teoria del volo [2] [2]
Relazione portanza, peso, spinta e resistenza.
Rapporto di planata. Volo in stato stazionario,
prestazioni. Teoria della virata. Influenza del Introduzione alla Meccanica del Volo
fattore di carico: stallo, inviluppo del volo e
limitazioni strutturali. Aumento della portanza.
8.4 Stabilità e dinamica del volo [2] [2]
Stabilità longitudinale, laterale e direzionale
(attiva e passiva). Introduzione alla Meccanica del Volo
9.9 Pericoli sul luogo di lavoro [2] [2] Economia, organizzazione, e sicurezza di
Riconoscimento e prevenzione dei pericoli. impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
Gestione delle emergenze. Umani
Modulo 10 – Legislazione
Iscritti post 2010-11
aeronautica
10.1 Quadro normativo [1] [1]
Ruolo dell’Organizzazione dell’aviazione
civile internazionale.
Ruolo della Commissione europea.
Ruolo dell’AESA.
Ruolo degli Stati membri e delle autorità Economia, organizzazione, e sicurezza di
aeronautiche nazionali. impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
Regolamento (CE) n. 216/2008 e relative Umani
modalità di esecuzione; regolamento (CE) n.
1702/2003 e regolamento (CE) n. 2042/2003.
Correlazione tra i diversi allegati (parti) come
parte 21, parte M, parte 145,
parte 66, parte 147 e EU-OPS.
10.2 Parte 66 – Personale di certificazione – Economia, organizzazione, e sicurezza di
Manutenzione [2] [2] impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
Comprensione dettagliata della Parte 66. Umani
10.3 Parte 145 – Imprese di manutenzione Economia, organizzazione, e sicurezza di
approvate [2] [2] impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
Comprensione dettagliata della Parte 145. Umani
10.4 Operazioni di volo [1] [1]
Conoscenza generale di EU-OPS
Certificati di operatore aereo
Responsabilità dell’operatore, in particolare in
Economia, organizzazione, e sicurezza di
merito al mantenimento dell’aeronavigabilità e
impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
alla manutenzione.
Umani
Programma di manutenzione.
MEL/CDL.
Documenti da trasportare a bordo.
Targhette aeronautiche (contrassegni).
10.5 Certificazione di aeromobile, parti e
pertinenze
a) Generalità [1] [1]
Comprensione generale della parte 21 e delle
specifiche di certificazione CS-23, 25, 27, 29
dell’AESA. Economia, organizzazione, e sicurezza di
b) Documenti [2] [2] impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
Certificato di aeronavigabilità. Certificati di Umani
aeronavigabilità limitati e permesso di volo.
Certificato di immatricolazione.
Certificato acustico.
Tabella del peso.
Licenza della stazione radio ed approvazione.
10.6 Mantenimento dell’aeronavigabilità [2]
[2]
Economia, organizzazione, e sicurezza di
Comprensione approfondita delle disposizioni
impresa/ Legislazione Aeronautica e Fattori
di cui alla parte 21 relative al mantenimento
Umani
dell’aeronavigabilità.
Comprensione dettagliata della Parte M.
Modulo 12 – Aerodinamica,
Iscritti post 2010-11
strutture e sistemi degli elicotteri
12.1 Teoria del volo – aerodinamica dell’ala
rotante [2] [-]
Terminologia. Effetti della precessione
giroscopica. Reazione di coppia e controllo
direzionale. Asimmetria della portanza, stallo
dell’estremità di pala. Tendenza alla Introduzione alla Meccanica del Volo
traslazione e sua correzione. Effetto di
Coriolis e compensazione. Stato dell’anello di
vortici, cedimento di potenza, iperbeccheggio.
Autorotazione. Effetto suolo.
Modulo 13 – Aerodinamica,
strutture e sistemi degli Iscritti post 2010-11
aeromobili
13.1 Teoria del volo
a) Aerodinamica dei velivoli e comandi di volo
Funzionamento ed effetti di:
- comandi di rollio: alettoni e diruttori
- comandi di beccheggio: equilibratori, piano
orizzontale di coda, piani orizzontali di coda
ad incidenza variabile e canard
- comando di imbardata, limitatori del timone
Comandi che impiegano elevoni, timoni
elevatori. Dispositivi di ipersostentazione,
fessure, slat, ipersostentatori. Dispositivi
induttori di resistenza, diruttori, attenuatori di Aerodinamica Applicata
portanza, freni aerodinamici. Funzionamento Introduzione alla Meccanica del Volo
ed effetto delle alette di trimmaggio, delle
alette correttrici ed alterazioni delle superfici
di comando. [-] [1]
b) Volo ad alta velocità
Velocità del suono, volo subsonico, volo
transonico, volo supersonico. Numero di
Mach, numero di Mach critico. [-] [1]
c) Aerodinamica dell’ala rotante
Terminologia. Funzionamento ed effetto dei
comandi ciclico, collettivo ed anticoppia.
[-] [1]
Chimica 16AHMLZ
Geometria 15BCGLZ
Fisica I 17AXOLZ
Informatica 12BHDLZ
Fisica II 17AXPLZ
Prof. S. CHIESA
Equipaggiamenti di Bordo e Sistemi Avionici 02IJOLZ
Prof. N. VIOLA
Prof. P. GILI
Introduzione alla Meccanica del Volo 01OEMLZ
Prof. G. GUGLIERI
Prof. M. LOMBARDI
Scienza e Tecnologia dei Materiali / Metallurgia 01MZALZ
Prof. G. SCAVINO
Attestato
Visto il percorso della Laurea di Primo Livello in Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino;
Vista la lettera dell’ENAC Prot. n. XXX/OOT del YY/YY/20YY con la quale l’ente riconosce parte degli studi effettuati
presso il Politecnico nell’ambito del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale ai fini della formazione "basic
knowledge" Part 66;
Visti gli studi compiuti da COGNOME Nome nato a Città (Pv) il gg/mm/aaaa iscritto nell’anno accademico aaaa/aaaa,
comprovati dal certificato esami parte integrante della presente dichiarazione;
Verificato che gli esami coinvolti nel riconoscimento soddisfino i requisiti del Manuale della Qualità approvato da ENAC,
come riportato in Parte 4 per le matrici di ricopertura dei moduli e sub-moduli, con i relativi livelli di conoscenza, da parte
dei corsi erogati dal Politecnico di Torino, e in Appendice IV per i relativi programmi;
La Parte 4 e l’Appendice IV si intendono parte integrante del presente attestato;
Vista la data del superamento del primo esame interessato dalla certificazione: (gg/mm/aaaa)
si attesta che
il Sig. COGNOME Nome ha ottenuto il riconoscimento dei seguenti NN moduli:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Il riconoscimento è limitato alla sola parte di “basic knowledge” e non include l’esperienza pratica, la cui dimostrazione resta
comunque a carico del singolo laureato, che dovrà dimostrare all’ENAC, all’atto della presentazione del Mod. 19 EASA, anche il
soddisfacimento dei requisiti di cui alla Part 66.30.
100
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Moduli Part 66 Corsi Politecnico Votazioni ottenute
101
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Moduli Part 66 Corsi Politecnico Votazioni ottenute
102
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Moduli Part 66 Corsi Politecnico Votazioni ottenute
103
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Appendice IV - Programmi dei Corsi
(Sintetici)
Corso Programma/Laboratori
Primo Anno
Programma del corso
Richiami: insiemi, operazioni sugli insiemi e simboli logici.
Insiemi numerici, massimi e minimi, estremi. Proprietà di completezza dei
numeri reali e sue conseguenze.
Funzioni: iniettività e suriettività; funzioni composte e inverse.
Funzioni reali di variabile reale: funzioni elementari, monotonia e inverse delle
funzioni elementari. (Circa 15 ore)
105
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Bohr, Bohr-Sommerfeld e quantistico-ondulatorio.
Numeri quantici, principio di esclusione e regola di Hund.
Forma spaziale degli orbitali s,p,d.
LEGAME CHIMICO
Il legame ionico, covalente, metallico ed i legami intermolecolari.
Legame semplice, doppio e triplo.
Geometria molecolare, teoria dell'ibridazione e della risonanza (esempio del
carbonio).
Cenni sulla teoria degli orbitali molecolari.
STATO GASSOSO
Leggi dei gas ideali. Equazione di stato dei gas ideali.
Distribuzione statistica delle energie (Boltzmann).
Equazione di stato dei gas reali.
STATO LIQUIDO
Tensione di vapore di liquidi puri.
Soluzioni e modi di esprimere la loro concentrazione. Dissociazione elettrolitica
e grado di ionizzazione. Proprietà colligative di soluzioni elettrolitiche e non.
Definizione di acido e base secondo Arrhenius, Brönsted e Lewis.
Legge della diluizione di Ostwald, prodotto ionico dell'acqua. pH, pOH e
idrolisi dei sali.
STATO SOLIDO
Cella elementare e struttura dei più semplici solidi cristallini. Reticoli cristallini.
Classificazione dei solidi. Cenni sulla diffrazione dei raggi-X.
EQUILIBRIO CHIMICO
Legge di azione di massa. Equilibri chimici omogenei ed eterogenei. Principio
di le Chatelier ed influenza della temperatura sull'equilibrio.
106
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
TERMODINAMICA CHIMICA
Primo, secondo e terzo Principio. Entalpia di reazione e legge di Hess. Energia
libera ed entropia in una reazione. Criterio di spontaneità.
ELETTROCHIMICA
Potenziale normale ed effettivo di un elettrodo. Celle elettrochimiche ed
equazione di Nernst. Forza elettromotrice di una pila. Reattività di metalli con
acidi ossidanti e non. Elettrolisi e leggi di Faraday.
CHIMICA ORGANICA
Nomenclatura e proprietà dei principali composti organici. I gruppi funzionali
più comuni e le loro principali reazioni. Isomeria strutturale, conformazionale e
ottica. Meccanismi di polimerizzazione per addizione e condensazione
Laboratori e/o Esercitazioni
ESERCITAZIONI
Durante le esercitazioni non vengono spiegati nuovi argomenti ma sono trattati
gli aspetti numerici e computazionali di alcuni di essi, in particolare:
- Ripasso di nomenclatura inorganica.
- Mole, grammoatomo, peso molecolare.
- Relazioni ponderali nelle reazioni chimiche.
- Reazioni di ossido-riduzione e loro bilanciamento.
- Leggi dei gas ideali.
- Proprietà colligative delle soluzioni.
- Equilibri chimici omogenei ed eterogenei.
- Entalpia di reazione (Legge di Hess)
- pH ed equilibri in soluzione acquosa
- Equazione di Nernst relativa ad un elettrodo o ad una cella.
- Leggi di Faraday.
LABORATORIO
- Verifica delle leggi dei gas
- Reazioni di precipitazione
- Titolazione acido-base
- Reazioni redox
- Misura del pH
- Pila Daniell
MATRICI E SISTEMI
Matrici, somma e prodotto di matrici. Potenze e inverse di matrici quadrate.
Geometria
Sistemi di equazioni, forma matriciale di un sistema. Teorema di Rouchè-
(10 CFU)
Capelli. Indipendenza lineare in Rn. Combinazioni lineare e sottospazi generati
da vettori. Sottospazi di Rn, basi. Spazi generati dalle righe o dalle colonne di
matrici.
APPLICAZIONI LINEARI
Concetto di spazio vettoriale. Applicazioni lineari tra spazi vettoriali.
Isomorfismi. Matrici associate ad applicazioni lineari. Nucleo e Immagine.
Nullità e Rango. Operazioni su sottospazi. Somma e somma diretta di
sottospazi.
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
DIAGONALIZZAZIONE
Endomorfismi, cambiamenti di base. Autovalori, determinante di una matrice
quadrata. Autovettori, sottospazi, molteplicità. Matrici simmetriche e forme
quadratiche. Matrici ortogonali. Diagonalizzabilita' di matrici quadrate e
diagonalizzazione delle matrici simmetriche.
CALCOLO DIFFERENZIALE.
Curve nello spazio. Vettore e retta tangente. Lunghezza di un arco di curva e
integrale curvilineo. Funzioni con dominio in Rn. Elementi di topologia. Limiti
e continuità. Derivate parziali e gradiente. Funzioni a valori vettoriali. Matrice
Jacobiana.
SUPERFICI E QUADRICHE
Superfici di rotazione, sfere. Ellissoidi e Iperboloidi. Rotazioni del piano e dello
spazio. Quadriche, rette e piani. Superfici in forma parametrica. Vettore
normale, piano tangente e retta normale.
110
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Corso Programma/Laboratori
Secondo Anno
ELETTROSTATICA
L’elettrostatica nel vuoto e’ svolta nei corsi di Fisica I e viene data per nota
all’inizio dei corsi di Fisica II; la sua conoscenza e’ indispensabile per una buona
comprensione degli argomenti da trattare.
Campo elettrico statico nella materia: I conduttori.
Condensatori e capacità.
Densità di energia del campo elettrico.
Dielettrici: Polarizzazione del materiale.
CORRENTE E RESISTENZA
Conduzione. Intensità e densità di corrente. Corrente continua. Resistenza. Legge di
Ohm. Resistività e conducibilità.
Potenza elettrica. Effetto Joule.
MAGNETOSTATICA
Fisica II Campo magnetico e induzione magnetica. Seconda equazione di Maxwell.
Forza agente su una carica in moto all’interno di un campo magnetico: forza di
(6 CFU) Lorentz.
Forza agente su un conduttore percorso da corrente immerso in un campo
magnetico.
Sorgenti del campo magnetico: Campo magnetico prodotto da una corrente: legge
di Laplace. Applicazioni della legge di Laplace. Campo magnetico di una spira
circolare percorsa da corrente. Dipolo magnetico.
Momento meccanico ed energia potenziale di un dipolo magnetico in un campo
magnetico applicato.
Forza tra conduttori paralleli percorsi da corrente.
Legge di Ampère e sue applicazioni.
Campi magnetici nella materia: Diamagnetismo, paramagnetismo,
ferromagnetismo.
ONDE ELETTROMAGNETICHE
L’equazione d’onda per i campi elettrico e magnetico.
Caratteristiche generali delle onde. Le onde elettromagnetiche.
111
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
PROPAGAZIONE DELLE ONDE
Propagazione e attenuazione dentro i conduttori; propagazione entro sostanze
dielettriche.
OTTICA GEOMETRICA
Legge di Snell per la rifrazione e la riflessione.
Ottica geometrica: diottri e specchi, lenti sottili. Applicazioni
OTTICA FISICA
Interferenza tra onde elettromagnetiche. Applicazioni.
DIFFRAZIONE
Natura del fenomeno. Diffrazione di Fraunhofer da singola fenditura.
114
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Certificazione del velivolo: CS 23/25/27/29, Part 21, Certification Specifications:
CS-23/25; documenti (certificato di aeronavigabilità, certificato di registrazione,
certificato relativo al rumore, schedulazione dei pesi). EASA-Maintenance.
Requisiti Nazionali ed Internazionali applicabili per i programmi di manutenzione, i
check e le ispezioni di manutenzione, MEL (Minimum Equipment List) e MMEL
(Master MEL), DDL (Dispatch Deviation Lists), direttive di aeronavigabilità,
bollettini di servizio, manuali di manutenzione, manuale di riparazioni strutturali.
ETOPS, requisiti di manutenzione e dispatch, Operazioni in condizioni di bassa
visibilità, operazioni per categoria 2/3 e requisiti di minimo equipaggiamento;
documenti aeromobile.
Laboratori e/o Esercitazioni
Nel corso delle lezioni frontali sono previsti diversi momenti di esercitazione
pratica sui temi oggetto del percorso formativo.
115
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Corso Programma/Laboratori
Terzo Anno
116
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Mach critico e Mach di drag rise. Profili laminari, supercritici, per alta portanza, per
bassi numeri di Reynolds. Ala: geometria. Effetti dell’allungamento, rapporto di
rastremazione, angolo di freccia, svergolamento e spessore dell'ala. Resistenza
indotta. Polare dell'ala. Dipendenza delle caratteristiche aerodinamiche dal numero
di Reynolds e dal numero di Mach. Sistemi di alta portanza dell'ala. Velivolo
completo: Polare del velivolo. Calcolo della resistenza parassita del velivolo (in
condizioni subsoniche e supersoniche). Resistenza d'onda in condizioni transoniche:
regola delle aree.
Cenni sui moti bidimensionali. Funzione di corrente e funzione potenziale. Tubi di
flusso. Velocità del suono. Propagazione di piccole perturbazioni in una corrente
supersonica. Linee caratteristiche. Onde d'urto e relazioni di Rankine-Hugoniot.
Laboratori e/o Esercitazioni
Tubo di Venturi. Tubo di Pitot in corrente subsonica incompressibile e in corrente
supersonica. Calcolo di profili di velocità in strato limite laminare e turbolento.
Calcolo della resistenza di attrito di placche piane con strato limite laminare,
turbolento e transizionale. Calcolo della resistenza di attrito di placche piane in
flussi compressibili. Calcolo dello strato limite laminare attorno al profilo alare
NACA 0012: applicazione del metodo di Thwaites. Applicazione del criterio di
Michel per il calcolo della transizione sul profilo. Calcolo di resistenza di corpi
tozzi. Calcolo del Mach critico e del Mach di drag rise del profilo alare NACA
0012. Calcolo del Mach di drag rise al variare dello spessore massimo di profili
alari Naca a 4 cifre. Calcolo della pendenza della curva Cl-alfa al variare del
numero di Mach. Calcolo del numero di Mach critico e di drag rise per l'ala. Calcolo
della resistenza d'onda. Studio della polare del velivolo completo: applicazione di
metodi empirici per la determinazione della polare di un velivolo tipico.
Determinazione del numero di Mach critico e di drag rise del velivolo completo.
Laboratori e/o Esercitazioni
Misura della distribuzione di pressione attorno al profilo alare NACA 0015 al
variare dell'incidenza. Calcolo delle caratteristiche aerodinamiche Cl(a), Cm(a) e
del centro di pressione.
Programma del corso
Generalità sui Sistemi Avionici e funzioni da essi svolte; relazione tra funzioni e
tecnologie utilizzate.
ADI, HSI, HUD, MFD, Flight Director e Autopiloti (ATA 22). Controllo Velivolo e
controllo livello combustibile. Glass Cockpit
Evoluzione dei Sistemi Avionici; aumento del livello di integrazione . Data bus.
Esempi di moderni sistemi avionici
Avionica come elemento di Integrazione e Controllo degli altri Sistemi (ATA 42).
Esempi di sistemi di gestione dei Sistemi Pneumatico e di Condizionamento e
Pressurizzazione Cabina, di gestione del carico idraulico e del carico elettrico,
gestione del Carrello d’atterraggio, Sistemi di monitoraggio e allarme strumentale,
incluso il sistema di allarme principale e i pannelli di allarme centralizzati, Sistemi
di diagnostica automatica (ATA 45): BITE-Built In Test Equipments e loro impatto
sulla Manutenzione (Computer centrali di manutenzione, Sistema di caricamento
dei dati, Sistema di biblioteca elettronica, Monitoraggio delle strutture “damage
tolerant”.
Sistemi di cabina (ATA 44) .Unità e componenti che consentono la gestione della
cabina passeggeri ed offrono a questi ultimi servizi (informazioni, avvisi possibilità
di chiamare il Personale), intrattenimento (musica, filmati, alimentazione di devices
elettroniche, collegamento INTERNET, possibilità di comunicazioni esterne
(telefono, e-mail, ecc.)
Cenni alle fibre ottiche. Vantaggi e svantaggi della trasmissione dati mediante fibre
ottiche rispetto alla trasmissione mediante cavi elettrici. Bus dati a fibre ottiche.
Terminologia relativa alle fibre ottiche. Terminazioni. Accoppiatori, terminali di
118
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
controllo, terminali remoti. Applicazioni delle fibre ottiche nei sistemi aeronautici.
Display elettronici. Principi di funzionamento dei più comuni tipi di display usati
nei moderni aeromobili, inclusi: i tubi a raggi catodici, i diodi ad emissione
luminosa ed i display a cristalli liquidi.
122
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
raccordi terminali, sull’ispezione e prova dei cavi di comando.
Pratiche relative all’officina. Cura degli attrezzi, controllo degli attrezzi, uso dei
materiali dell’officina. Attrezzi. Tipi più comuni di attrezzi manuali. Tipi più
comuni di attrezzi elettrici. Funzionamento ed uso degli strumenti di misura di
precisione. Attrezzi e metodi di lubrificazione.
Calibrazione degli strumenti e delle attrezzature, standard di calibrazione.
Richiami su : accoppiamenti e spazi liberi, dimensioni delle punte da trapano per i
fori di bulloni, classi di accoppiamento, sistemi più comuni di accoppiamento e
spazio libero. Requisiti per gli accoppiamenti e spazi liberi per aeromobile e motori.
Cenni sui metodi standard per il controllo di alberi, cuscinetti ed altre parti.
Cenni sui cablaggi elettrici e sui connettori, cenni sulla tipologie e caratteristiche.
Crimpatura e controllo. Cenni sulla prova ed installazione, supporti, ispezione e
controllo, giunzioni, rivestimenti e schermatura.
Richiami sulle tecniche di lavorazione delle lamiere metalliche. Problemi collegati
alla curvatura e formatura.
Saldatura, brasatura ed incollaggio. Metodi di saldatura; ispezione di giunture
saldate. Metodi di saldatura e di brasatura. Ispezione di giunture saldate e brasate.
Difettosità tipiche.
Peso e centraggio dell’aeromobile. Calcolo dei limiti del baricentro/centraggio:
impiego degli appositi documenti. Preparazione dell’aeromobile per la pesatura.
Pesatura dell’aeromobile.
Cenni su Assistenza e conservazione dell’aeromobile, Rullaggio/traino
dell’aeromobile e relative
misure di sicurezza, Sollevamento, collocazione dei tacchi, bloccaggio
dell’aeromobile e relative precauzioni di sicurezza. Cenni sui Metodi di
magazzinaggio dell’aeromobile e sulle Procedure di rifornimento/estrazione del
carburante e Cenni generali alle procedure di rifornimenti elettrici, idraulici e
pneumatici a terra. Procedure per la rimozione/prevenzione della formazione di
ghiaccio.
Introduzione alla gestione della Qualità. Metodi ispettivi. Ispezioni manutentive.
Cenni sulle tecniche di smontaggio, ispezione, riparazione e montaggio. Tipi di
difetti e tecniche di ispezione visiva. Tecniche di ispezione non distruttiva, inclusi i
metodi penetranti, radiografici, con corrente di Foucault, ultrasonici e boroscopici.
Introduzione alle Procedure di manutenzione e al Programma di manutenzione.
Procedure di modifica. Procedure di magazzinaggio. Cenni alle Procedure di
certificazione/riammissione in servizio. Cenni alle Ispezione manutentiva/controllo
di qualità/assicurazione qualità, procedure supplementari di manutenzione e
controllo di componenti a durata limitata.
Introduzione alla corrosione e identificazione delle cause. Valutazione e rimozione
della corrosione; protezione dalla corrosione. Metodi di protezione delle superfici,
come cromatura, anodizzazione, verniciatura. Usura. Protezione delle superfici.
Cenni ai Metodi generali di riparazione e introduzione al manuale di riparazione
strutturale.
Richiami sulla Fatica e la meccanica della frattura. Legge di Miner. Legge di Paris.
Prova di fatica. Fretting. Programmi di controllo relativi all’invecchiamento, alla
fatica ed alla
corrosione.
Eventi anormali. Cenni alle Ispezioni a seguito di scariche di fulmini. Cenni alle
Ispezioni a seguito di eventi anormali, come atterraggi duri e voli attraverso
turbolenze.
Cenni ai processi di : Fusione/colata, per deformazione plastica a caldo e a freddo,
tecniche laser.
Cenni sulla componentistica meccanica, viti, bulloni, dadi. Cenni sui tubi e
raccordi: installazione, fissaggio, prova. Richiami sulle tipologie di trasmissione
meccanica : ingranaggi e cinghie. Aspetti connessi alla ispezione e manutenzione e
al malfunzionamento con richiami sulle azioni correttive.
123
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Cenni sul Funzionamento, funzione ed utilizzo dell’attrezzatura generale di prova
dell’avionica.
Richiami sui Disegni tecnici, schemi e normative tipologia. Richiami alla Specifica
100 della Air Transport Association of America (ATA) e cenni alle principali
normative aeronautiche.
PARTE STRUTTURE
Le esercitazioni saranno svolte prevalentemente in aula e verteranno sul progetto e
dimensionamento di semplici schemi strutturali visti durante le lezioni. Sono
previste visite presso il laboratorio strutture in concomitanza con l’esecuzione di
prove sperimentali su componenti aerospaziali. Esempi di tracciamento dei
diagrammi di sforzo normale, taglio e momento flettente su semplici travi e
travature piane isostatiche. Determinazione di diagramma inviluppo.
Determinazione dei carichi agenti su ala a sbalzo. Ala controventata. Esempi di
applicazione del principio della minima energia potenziale totale e del primo e
secondo teorema di Castigliano. Calcolo di spostamenti. Semplici problemi su
iperstatica. Esercizi sul modello del semiguscio ideale. Calcolo di flussi su sezioni a
semiguscio ideale a singola/multipla cella soggetti a taglio/torsione. Flessione
differenziale. Carico critico di aste e pannelli.
PARTE MANUTENZIONE/TECNOLOGIA
Le esercitazioni saranno svolte in aula e in laboratorio e verteranno su argomenti
presentati a lezione. In particolare per quanto riguarda le prove sperimentali si
procederà sia a test in laboratorio (per quanto possibile con le attività in corso) sia
all’analisi dei risultati. Sono previste visite presso il laboratorio strutture in
concomitanza con l’esecuzione di prove specifiche su componenti aerospaziali.
Sono previste, per quanto possibile e in base alle disponibilità, visite presso
laboratori di aziende aeronautiche della zona e approfondimenti con la
partecipazione di esperti aziendali.
124
Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
termica e conduttività termica: fenomeni atomici che presiedono al comportamento
termico. Come modificare le proprietà termiche. Come progettare sfruttando le
proprietà termiche: sensori e attuatori termici; scambiatori di calore; l'isolamento
termico; gli ammortizzatori termici. L'impiego dei materiali in temperatura:
temperature di esercizio minima e massima. Lo scorrimento viscoso. Prove e curve
di creep. Danneggiamento e rottura da creep. La diffusione nei solidi e il suo ruolo
nei meccanismi di creep. Selezione di materiali e soluzioni per la resistenza in
temperatura: le barriere termiche.(h.15)
Le proprietà elettriche: definizione e metodi di misura. Materiali conduttori, isolanti
e dielettrici. Le origini e la manipolazione delle proprietà elettriche. Materiali
piezoelettrici, piroelettrici, ferroelettrici. L'isolamento elettrico. L'utilizzo delle
perdite dielettriche: l'effetto 'stealth'. Le proprietà magnetiche: definizione e metodi
di misura. Le origini e la manipolazione delle proprietà magnetiche. Introduzione ai
materiali per dispositivi ottici: cenni all'interazione materiali-radiazione. Le origini
e la manipolazione delle proprietà ottiche. La durabilità dei materiali. Ossidazione,
infiammabilità e fotodegradazione. Corrosione: fenomenologia, conseguenze e
linee-guida alla prevenzione e protezione dei materiali. Materiali, processi e
ambiente. Il ciclo di vita dei materiali e cenni alle linee-guida per una progettazione
sostenibile. (h.15)
Modulo Metallurgia - Le fasi metalliche: Reticoli cristallini di strutture cubiche ed
esagonali nei metalli. Soluzioni solide interstiziali e sostituzionali, fasi di Hume-
Rothery, Laves ,carburi. Diagrammi di stato: Principi dei diagrammi di stato.
Descrizione ed analisi dei diagrammi di stato di importanza pratica di tipo binario.
Rafforzamento delle leghe per precipitazione - leghe di alluminio: proprietà
meccaniche delle leghe bifasiche: influenza della microstruttura. Rafforzamento
delle leghe metalliche per dispersione di fasi secondarie; rafforzamento per
precipitazione. Particelle coerenti ed incoerenti. Fenomeni di precipitazione nelle
leghe di alluminio: zone di Guinier - Preston e fasi Theta e Theta' nelle leghe Al-Cu.
Variazione di durezza in funzione del tempo di invecchiamento naturale ed
artificiale dopo solubilizzazione. Trattamenti termomeccanici. Classificazione
convenzionale e numerica delle leghe di alluminio. Sistema americano di
designazione dei trattamenti termici delle leghe di alluminio Leghe di magnesio e di
titanio: leghe Elektron Mg-Al, leghe Mg-Al-Zn e Mg-Zn, leghe Mg-Al-Ag. Leghe
di Ti. Leghe di Ti alfa, beta, alfa-beta; trattamenti termici. (h. 20)
Trattamenti termici degli acciai: trasformazione eutettoidica. Curve di
trasformazione isotermica (curve TTT). Trasformazione martensitica, Ms ed Mf.
Curve di trasformazione degli acciai per raffreddamento continuo (curve CCT).
Influenza dei vari mezzi di raffreddamento sulle microstrutture e le proprietà
meccaniche degli acciai dopo trasformazione per raffreddamento continuo: ricottura
completa, normalizzazione, tempra in acqua ed in olio. Prova Jominy per
determinare la temprabilità degli acciai, effetto degli elementi leganti. Cricche di
tempra. Rinvenimento. Fragilità da rinvenimento. Influenza del Mo nell'attenuare
tale fenomeno.
Trattamenti termochimici: atmosfere controllate endotermiche ed esotermiche.
Pratica dei trattamenti di bonifica: cicli termici completi. Introduzione alla
cementazione ed ai trattamenti termici superficiali: influenza della resistenza a
fatica ed ad usura. Cementazione: potenziale di carbonio delle atmosfere carburanti.
Influenza dell'ossido di carbonio e del metano sulla cementazione. 1a e 2a legge di
Fick. Relazione spessore-tempo di cementazione. Cementazione gassosa ed in
plasma. Trattamenti termici dopo cementazione. Nitrurazione: diagramma stabile e
metastabile Fe-N. Reazioni ammoniaca-acciaio. Diagramma di Leher di equilibrio
tra le fasi nitrurate e le miscele ammoniaca-idrogeno. Strati superficiali e strati di
diffusione. Evoluzione nel tempo della profondità di diffusione. Cenni sulla nitro-
carburazione. Processi di tempra superficiale per induzione elettromagnetica.
Tempra in stazionario ed in progressivo. Acciai per tempra superficiale e loro cicli
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termici.
Acciai comuni e legati: Influenza degli elementi leganti negli acciai: elementi
alfogeni ed austenitizzanti. Acciai inossidabili: generalità ed influenza del cromo.
Acciai inossidabili ferritici e martensitici al cromo. Acciai austenitici. Acciai
strutturali. Acciai ad alto limite di snervamento Elementi di saldatura; saldabilità
degli acciai. Considerazioni sulla composizione degli acciai per costruzioni saldate.
Acciai marageing; trattamenti termici ed applicazioni. Acciai per utensili per le
lavorazioni meccaniche: effetto del cromo, molibdeno, vanadio e tungsteno sulla
resistenza al rinvenimento e sull'indurimento secondario (h 20).
Laboratori e/o Esercitazioni
Il corso si avvale di una serie di esercitazioni contenute in un laboratorio virtuale,
fruibile on-line.
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Elenco dispense e testi adottati
Primo anno
Riferimento:
- A. Bacciotti, Limiti, derivate, integrali (funzioni reali
di una variabile reale), Celid, Torino 2006
- C. Canuto, A. Tabacco, Analisi Matematica I,
Analisi matematica I
Springer-Verlag Italia, Milano 2008
- L. Pandolfi, Analisi Matematica 1, Bollati-Boringhieri,
Torino 1998
- Dispense del Corso fornite dal Docente
Riferimento (un testo dei seguenti):
- P. Atkins, L. Jones, Principi di Chimica, Zanichelli
- Giannoccaro, Doronzo, Elementi di stechiometria,
EdiSES
- Malucelli, N. Penazzi, Elementi di Chimica per
l'Ingegneria, Levrotto&Bella
- Manfredotti-Lanfredi, Tiripicchio, Fondamenti di
Chimica, Casa Editrice Ambrosiana
- D.Mazza, Fondamenti di Chimica, Casa Editrice
Chimica
Esculapio
- R. Michelin A. Munari, Fondamenti di Chimica per
l'ingegneria, Cedam
- Petrucci-Harwood, Chimica generale,Principi e
moderne applicazioni,Piccin
- Schiavello, Palmisano, Fondamenti di Chimica,
EdiSES
- M.S.Silberberg, Chimica, Mc Graw-Hill
- Dispense del Corso fornite dal Docente
- S. Greco, P. Valabrega , Lezioni di Geometria , Vol. I
Algebra lineare, Vol. 2 Geometria Analitica, Ed.
Levrotto e Bella , Torino 2009.
- C. Cumino, G. Tedeschi, G. Viola, Appunti di
Geometria Analitica e Algebra Lineare, Progetto
Geometria Leonardo, Bologna.
- A. Sanini, Lezioni di Geometria, Ed. Levrotto e Bella,
Torino 1993.
- A. Sanini, Esercizi di Geometria, Ed. Levrotto e Bella,
Torino 1993.
- Dispense del Corso fornite dal Docente
Fisica I Dispense del Corso fornite dal Docente
- H.M. Deitel e P.J. Deitel, 'C: Corso completo di
Informatica programmazione', Apogeo.
- Dispense del Corso fornite dal Docente
Secondo anno
Fisica II Riferimento:
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- A. Tartaglia - Dall'elettrone all'entropia, vol. 1 e 2, ed.
Levrotto & Bella, Torino.
- A. Tartaglia - Esercizi svolti di elettromagnetismo e
ottica, ed. Levrotto & Bella, Torino.
I due testi sono consultabili in rete sul sito
www.polito.it/FIL.
Fondamenti di meccanica strutturale Dispense del Corso fornite dal Docente
Testo di riferimento per il corso:
- G. Chiocchia, M. Germano, Termofluidodinamica,
Levrotto & Bella, Torino 2012
Per approfondimenti ed ulteriore consultazione:
Termodinamica applicata e trasmissione del - Cengel Y.A., Termodinamica e trasmissione del
calore calore, Ed. McGraw-Hill, New York, 2005.
- Tritton D.J., Physical Fluid Dynamics, Van Nostrand
Reynhold Co., 1 ed. 1977.
- Calì M., Gregorio P., Termodinamica, Ed. Leonardo,
Bologna, 1996 (in corso di revisione e ristampa).
Modulo di Elettrotecnica
Riferimento:
- R. Hambley: Elettrotecnica - 4.a edizione, Pearson,
2009
- R. Perfetti, Circuiti elettrici, Zanichelli, 2003
- C.K. Alexander, M.N.O. Sadiku, Circuiti elettrici,
McGraw-Hill
Consultazione:
- V. Daniele, A. Liberatore, R. Graglia, S. Manetti,
Elettrotecnica, III edizione, Monduzzi Editore, Bologna,
2005.
- G. Rizzoni: Elettrotecnica - Principi e Applicazioni.
Fondamenti di Elettrotecnica e Elettronica 2.a edizione, McGraw-Hill, 2007
- C.R. Paul, Analysis of linear circuits, McGraw-Hill,
1989
- Dispense del Corso fornite dal Docente.
Modulo di Elettronica
- E. Ambrosini, F. Spadaro: Elettrotecnica ed
Elettronica, vol 1, ed. Tramontana, ISBN
9788823335134.
- E. Ambrosini: Elettrotecnica ed Elettronica, vol. 2, ed.
Tramontana, ISBN 9788823336124.
- L.M. Reyneri, M. Chiaberge, Esercizi Svolti di
Elettronica per il Corso di Elettronica – Ing.
Aereospaziale, Politeko, Torino, 2000.
Economia e organizzazione d’impresa /
Legislazione aeronautica e fattori umani e Dispense del Corso fornite dal Docente
sicurezza
Terzo anno
Riferimento:
Propulsione aeronautica
- M.J. Kroes, T.W. Wild, Aircraft Powerplants, 7th ed.,
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
McGraw-Hill, New York, 1994.
- P.G. Hill, C.R. Peterson, Mechanics and
Thermodynamics of Propulsion, Addison-Wesley, 1992.
- Dispense del Corso fornite dal Docente
- Filmati identificati con il simbolo (#) nell’elenco del
materiale audio-visivo.
Riferimento:
- F. Quori, Aerodinamica (seconda edizione), Levrotto
& Bella, Torino 1998.
- G. Iuso, F. Quori, Gasdinamica. Problemi risolti e
richiami di teoria, Levrotto & Bella.
Aerodinamica applicata
Per approfondimento:
- D.P. Raimer, Aircraft Design: A Conceptual approach,
AIAA Educational Series
- Barners W. McCormick, Aerodynamics, Aeronautics,
and Flight Mechanics, John Wiles & Sons
Riferimento:
- Dispense del Corso fornite dal Docente
Per approfondimento:
- Ferruccio Francescotti, "I sistemi elettronici dei
velivoli", IBN Editore.
- Ian Moir, Allan G. Seabridge, "Civil Avionics
Equipaggiamenti di bordo e sistemi avionici
Systems", John Wiley & Sons, Ltd.
- Ian Moir, Allan G. Seabridge, "Military Avionics
Systems", John Wiley & Sons, Ltd.
- "The Avionics Handbook", Cary R. Spitzer, The
Electrical Engineering Handbook Series.
- Albert Helfrick, "Principles of Avionics", Avionics
Communications.
Sistemi di bordo aerospaziali Dispense del Corso fornite dal Docente
Riferimento:
- Guglieri G. (2005) Introduzione alla Meccanica del
Volo. CELID, Torino. ISBN 8876616500
Introduzione alla meccanica del volo
- Dispense del Corso fornite dal Docente
- Filmati identificati con il simbolo ($) nell’elenco del
materiale audio-visivo.
Dispense del Corso fornite dal Docente
Tecnica delle costruzioni aeronautiche Filmati identificati con il simbolo (*) nell’elenco del
materiale audio-visivo.
- M. Ashby, H. Shercliff, D. Cebon, 'Materiali. Dalla
scienza alla progettazione ingegneristici' Casa Editrice
Scienza e tecnologia dei materiali / Metallurgia Ambrosiana (2009); Edizione italiana a cura di Laura
Montanaro, Maria Pia Pedeferri, Teodoro Valente.
- Dispense del Corso fornite dal Docente.
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Elenco filmati e materiale audio-visivo
(corso online / e-learning)
Descrizione
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Sezione e-learning:
Pratiche di manutenzione (Politecnico di Torino)
Sezione e-learning:
Pratiche di manutenzione (Trident Technical College Avionics Tutorials)
Circuit Troubleshooting
Coax BNC Connector
Coax Cable Connector
Environmental Splicing (*)
Molex Connector
Tecnica delle MS Connector Repair
costruzioni MS Connector Tools
aeronautiche Preinsulated Splicing
Shielded Wire Repair
Soldering Tutorial 1 (*)
Soldering Tutorial 2 (*)
Soldering Tutorial 3 (*)
Soldering Tutorial 4 (*)
Soldering Tutorial 5 (*)
Wire Terminals (*)
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Sezione e-learning:
Pratiche di manutenzione (Lycoming)
Introduction
Instrumentation
Make your Mark at 180
Baffles and Seals
Tecnica delle Oil Coolers, Hoses, and Lines
costruzioni Lycoming Publications and Procedures
aeronautiche The Test Run
Using the Correct Oil
Oil Consumption
The Seven Major Functions of Oil (*)
Air-Oil Separators
Oil Specs
The Importance of Oil Changes (*)
Leaning and Temperature Management
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013
Appendice V - Organigramma
Prof. S. Chiesa
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Quality Manager
Prof. G. Guglieri
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Regolamento Didattico
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Ed. 1 Rev. 0 del 8 Maggio 2013