Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
.._,,
'.
,_-
AMPELOGRAFIA ITALIANA
COMPILATA PER CURA
DSL
COMMISSIONI PROVINCIALI
--,_,
TESTO
TORINO
LITOGRAFIA FRATELLI DOYEN
t
t.,.
1879.
'
'--_c.._
'
Torino -
L'Italia si trova intieramente nella regione intitolata della Vite, la quale, come
sappiamo, alligna e vegeta fra i 36 ai 50 gradi di latitudine.
L'Italia con una superficie di 296.322 chilometri quadrati, e con una popolazione di 27.500.000 abit., conta circa 1.870.109 ettari di terreno coltivato a viti.
Questa frazione che qualche cosa pi di un sedicesimo della superficie totale
del paese, produce annualmente, in media, 27.136.574 ettolitri di vino, che calcolato al prezzo medio di 25 lire l'ettolitro, rappresenterebbe una rendita annua
di 678.413.850 lire. Fra i paesi viticoli dell'Europa l'Italia trovasi collocata nel
trzo rango, dopo la Francia e la Spagna.
La configurazione geografica e la natura del suolo cos felicemente variati,
offrono dal settentrione al mezzodi clima e terreno conveniente a tutte le diverse
variet di viti, il posto che compete a ciascuna di esse.
Le varie altitudini concorrono mirabilmente a rendere pi svariate le posizioni
adatte alla vite e mentre nella parte settentrionale e sotto alpina i vigneti trovano esposizioni calde e riparate fin oltre gli ottocento cinquanta metri sopra il
livello del mare, che si pu dire l'estremo limite della loro coltivazione, nelle
parti meridionali gli alti gioghi dell'Appennino offrono alla vigna nuovi campi di
coltivazione che l'agricoltore pu usufruire coi vitigni precoci del settentrione,
mentre quelli della regione non giungerebbero a compire _con utilit il corso della
loro vegetazione.
Perci nella coltivazione della vite devesi tenere primieramente conto di queste
condizioni generali, sciegliendo le viti che pi vi si adattano, e per le varie regioni Italiane pu essere di grande utilit il conoscere rispettivamente i vitigni
delle une e delle altre, il modo di coltivazione, la potatura che loro conviene ed
i varii esperimenti che su di essi gi vennero fatti.
-4-
l
l
-5-
(*) c Il Ministero di Agricoltura, Industria e Commmercio, Visto il parere emesso dal Consiglio di
Agricoltura nella seduta dell6 aprile 1872,
DECRETA:
ART. I. istituito presso il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio un Comitato Centrale
.. Ampelografico a scopo di dirigere e coordinare i lavori ampelografici che si eseguiscono dalle Commia" sioni locali, e preparare i materiali per la compilazione di una Ampelografa Italiana.
.. ART. II. n Comitato Ampelografco sar composto di cinque membri ed un segretario.
{l;
-6 ART. m. In fine di ogni anno il Presidente del Comitato far una relazione intorno ai lavori eseguiti,
la quale sar presentata al Consiglio di Agricoltura.
ll presente Decreto sar registrato alla Corte de' Conti. -Dato a Roma 21 giugno 1874 .
Con Decreto dei -21 giugno 1872 furono chiamati a comporre il Comitato Centrale Ampelografico, i
signori:
1. Comm. Francesco De Blasis, Presidente.
2, Cav. Ing. Prof. Francesco De Boais.
3. Comm. Prof. Giuseppe Frojo.
4. Comm. Avv. Nicola Miraglia, Direttore Capo della Ja Divisione presso il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio.
5. Prof. Cav. Clemente Jacobini.
Con Decreto Ministeriale del 30 agosto 1874, ne fu affidata la Presidenza, in sostituzione del defunto
Comm. Francesco De Blasiis, 8.1 Cav. Francesco Lawley.
Con Decreto del d 16 aprile 1875 fu chiamato a far parte del Comitato Centrale Ampelografico il
Cav. Giuseppe Rovasenda di Rovasenda.
,,
l~
r.
t:
l
f'
l
h
l
Sinonimi.
Cagnina nelle Marche. Canaiuola nel Lucchese.
-8-
ciare ricoperto di molta peluria, irta, serica; nella sua forma non si riscontra
alcun carattere particolare, allega rado, ma il grappolo nel suo successivo sviluppo viene a completarsi e prende la sua forma regolare. Dopo un'annata di
abbondante r<tccolto, suole produrre gli acini minuti come la passolina.
Matura nella prima decade di ottobre. Abbench per la scarsit del suo prodotto fosse stata, nel tempo passato, alquanto trasandata la sua coltivazione,
questa ha ripreso un aumento in questi ultimi tempi, e va estendendosi sempre pi.
'
l,
fl
-9-
DESCRIZIONE
Vino.
Parte Legnosa.
Tralci leggermente ruvidi e striati a strie fitte, poco ingrossati, alquanto duri al
taglio; allo stato erbaceo di un bel colore verde, striato di colore rosaceo; allo stato
legnoso di colore nocciuola, pi colorito verso i nodi. Nodi ingrossati, rilevati, coloriti
di colore ruggine. lnternodi lunghi da 6-8 centimetri. Gemme rilevate, sporgenti,
rotondate non tomentose, solo leggermente pelose sui getti, allo stato erbaceo.
Parte Erbacea.
Germoglio molto cotonoso, foglioline a mezzo sviluppo biancastre per la grande quantit di peluria, col bordo colorito di un bel colore rosaceo. Viticci bifidi e trifidi sottili,
anche essi rosseggianti.
Foglia completa, regolare, di media grandezza, di colore verde intenso, tinto poi in
autunno di giallo chiaro e macchie rosacee; consistente, leggermente rugosa e vescicolosa alquanto ondulata accartocciata verso la pagina inferiore: Pagina inferiore molto
tomentosa, morbida, di colore verde chiaro cinereo, quinquelobata coi lobi inferiori
appena indicati: Seni laterali elissoidi stretti e rotondati al centro, poco profondi;
quello della base aperto e conico coi lembi inferiori sovrapposti: Dentatura rada, poco
pr:ofonda, appena mucronata: Nervature rilevate, fitte, ramificate, leggermente colorite
di rosso alla base: Piccinolo lungo quasi quanto la nervatura mediana, di media grossezza, colorito pure di un bel colore rosaceo.
Grappolo conico alquanto allungato, leggermente alato, spargolo talvolta serrato, di
media grossezza : Raspo ramificato, di colore verde chiaro: Pednncolo robusto, legnoso
presso la sua inserzione al tralcio, piuttosto corto: Pedicelli corti di colore verde chiaro.
Acini medii o pi che medii, subovali , a buccia sottile , coriacea , nero violacea ,
pruinosa, non soggetta ad infracidire : Polpa succosa, molle, a sapore semplice, dolciastra, acidula. Vlnacciuoli da uno a quattro.
Il canaiuolo nero somministra un vino che ha molto colore, molto corpo, ma invecchiando facile a prendere l'amaro un po' troppo pronunziato.
-li-
VERDICGHIO BIANCO
(Tav. II).
Sinonimi.
Provincia di Ancona.
Pesaro.
Macerata.
Ascoli.
Il grappolo resiste sufficientemente ali 'umidit, meglio alla siccit; gli acini sono
bene aderenti ai pedicelli, non si fendono, n sono facili ad essere attaccati dagli
insetti per la resistenza del fiocine. Pu conservarsi a lungo sulla pianta, e distaccato si appende ordinariamente nelle case, come uva da tavola per l'inverno.
Soffre la crittogama.
Il verdicchio preferibilmente uva da vino; gli acinelli nella loro maturazione
avendo sapore zuccherino assai marcato e gradevole, danno vini fini; talvolta
viene usato per fare dei vini spumanti. T uva ricercata anche per il vin santo.
Si presta bene nei mosti fatti con le solite mescolanze, come correttivo delle uve
grasse ed acquose, dando loro zucchero e gradito sapore.
Il tipo predominante a grappolo conico allungato, alato, pi o meno serrato,
di colore verde giallastro.
DESCRIZIONE
Parte legnosa.
Tralci hanno colore nocciuola, sono ruvidi, rigati, a midollo sottile, di media grossezza. I nodi avvicinati discretamente, poco grossi. Le gemme non tomentose, alquanto
grosse, poco sporgenti.
Pa1te Erbacea.
Germoglio cotonoso, unicolore, le foglioline a mezzo sviluppo sono di un colore verde
chiaro, glabre. Pochi i viticc-i.
Foglia di mezzana grandezza, piuttosto consistente, piana, quinquelobata, col lobo
di mezzo allungato cuoriforme, con i lobi alla base appena indicati, i seni di media
p1ofondit, elissoidi, stretti, chiusi i due superiori, aperti gli inferiori; il seno del peziolo rotondo un poco aperto: Pagina superiore glabra, alquanto ruvida, di colore verde
scuro: Pagina inferiore coperta di sottile peluria maggiore presso le nervature, le quali
sono rilevate e rosseggianti al centro: il bordo a dentatura poco profonda tendente
all'acuto. Picoiuolo cilindrico di colore verdastro, con leggiere sfumature rosee, gene~
ralmente pi lungo della nervatura di mezzo. Le foglie resistono lungamente sulla
pianta ed assumono prima di cadere il colore giallastro tra la fine di ottobre ed i primi
di novembre.
GrapiJolo conico, allungato, alato, di colore giallo verdognolo. Pednncolo corto verde
giallastro. Acini di ~edia grossezza, pressoch sferici subrotondi , a buccia coriacea,
pruinosa tanto da impartire loro dei riflessi opalini: la polpa un poco croccante car~
n osa, di sapore semplice e dolce: Vinncciuoli due e piccoli. Sono gli acini sostenuti da
pedicelli verdastri meno lunghi del loro diametro longitudinale in modo che formano
per lo pi un grappolo serrato, dove la loro figura spesse alterata conservando per
tutti un volume quasi uniforme.
Il
l'
''
-13-
-12-
fi;o
Vino.
l!i
!l
'-l'i
'lllh
Densit
Alcool.
Glucosio residuo
Acidi .
0,9962
11,5, fra 12 e ll
1,6, fra 2,0 e 1,2
0,75, fra 0,83 e 0,72.
1,00231
11,5
2,25
0,71.
Nel 1875 venivano eseguite varie analisi sul verdicchio nel laboratorio chimico della
Scuola d'Arti e Mestieri di Fabriano. I saggi erano stati inviati da Fabriano stesso e
da Arcevia, localit poste nella zona apennina. L'alcoolicit da 0,98 si spinta a
13,04, mentre l'acidit ha variato da 0,065 a 0,96. Alcuni di questi vini erano stati
fabbricati con quelle cure particolari, delle quali uso quando si vogliono chiamare
di lusso.
Rilevansi infine i lavori analitici fatti alla Stazione Agraria di Forl nel1876 dopo
la raccolta ampelografica, alla quale furono spediti molti saggi di vino fabbricati nel
1874 e 1875, secondo le norme del Comitato Ampelografico Centrale. Ne furono esa
minati 6, dove l'alcool variava da 10,4 a 13,6. L'acidit da 0,4641 ascendeva a 0,8437,
. le sostanze estrattive dal 7,628 a 10.020.
Quest'ultimo giudizio ha confermato, che se il verdicchio unito ad altre uve pu dare
buoni vini spumanti, per altro di preferenza destinato a fornire buoni vini, fini,
bianchi, da pasto, di un leggiero aroma con sapore amarognolo gradevole.
E quando i Marchigiani, pi che della quantit si persuaderanno generalmente del
l'importanza della qualit delle uve, estentendo la coltivazione del verdicchio, massime
nei terreni alquanto argillosi di collina e fabbricandone vini di quest'ultima categoria,
ne potranno avere un interessante articolo di esportazione, che ora manca.
-15-
BARBERA
(Tav. III).
Sinonimi.
Questa vite fortunatamente non ha alcun sinonimo o doppio nome, epperci pi
facile, e men soggetta ad equivoci, se ne presenta la ricognizione ai viticoltori.
- 16-
l'
DESCRIZIONE
Parte Legnosa.
Ceppaia vigorosa, fertile, massime nei terreni di collina argillosi, ed in essi, poco
soggetta all'oidium.
Tralci di colora nocciuola chiaro, piuttosto midollosi, colle gemme non molto distanti,
n grosse, ma cotonose quasi rotondate.
Parte Erbacea.
Germo~Ii? non pr~coce, verde, lanuginoso, alle volte leggermente roseo in punta,
Sl
a clorosi.
Foglie piuttosto grandi, di un bel verde chiaro; alcune tinte di amaranto al contorno, nell'estate, altre, fra le pi basse, assai per tempo abbrunite o rosso-abbronzate
p~r intiero, ci che costituisce come un segno particolare di questa vite, glabre, supe
rwrmente, cotonose alla pagina inferiore, cinque !abate a seni superiori pi profondi
rotondati e pi larghi degli inferiori. Seno del picciuolo chiuso verso il margine od nssa
stretto; Lobi superiori laterali divergenti, dentatura piuttosto larga e corta.
Grappolo ramoso, piramidale, talvolta quasi cilindrico, sciolto, Gambo Iung.P bruno,
raspo verde, o bruno.
~c~n.l o;ali allungati, pi che medii, di un bel nero violaceo pruinoso, dolci, di una
sap1d1ta vmosa, leggermente aspra, poco atti alla mensa, maturi dal 15 al30 settembre,
poco soggetti a marcire, coi pedicelli rossi a maturit avanzata.
diede, ~n ~il:e parti .in peso di grappoli, 978 di acini e 22 di raspi; in 1000 parti i~
peso d1
l
f
i
aCIDI,
Densit 1,0882 a
20',5 centigradi, l litro di mosto dette acidit 12 75 materie
~strattive grammi 224,5, ceneri 3,00, glucosio 200,0.
' '
La provenienza perb dell'uva analizzata, era favorevole alla produzione dell'acidit
anzich a quella del glucosio.
Vino.
li vino di barbera ha riportato molte distinzioni nei concorsi enologici, e per due
anni consecutivi ottenne il primo premio fra quelli esposti alle fiere di Torino.
li
l!
Sinonimi.
Malvasia verace
lunga.
del Chianti .
Zante bianca .
San Marsano
Barletta, Molfetta
Toscana.
Piemonte.
-18-
-19-
cinque con seni bene indicati alla base e regolari , profondi, elittici , o ritondati al
centro, chiusi al margine; seno peziolare elittico semichiuso o chiuso con lembi sovrarn
messi. Dentatura mezzana seghettata acuminata od uncinata, poco profonda. Nervature
e costole rilevate. Piccinolo medio, lungo quanto ~a nervatura mediana, depresso nella
parte superiore e ricoperto leggermente di peluria rada tinto in parte di un bel colore
rosaceo. La caduta delle foglie precoce.
Grappolo alato piramirlale assai allungato per cui detta malvasia lunga, cilindrico
in punta pi compatto che sciolto. Raspo ramificato alla base di un bel colore rosaceo
allo stato erbaceo, verde giallo quando allo stato di maturazione, leggermente rosso
alle ascelle delle ramificazioni. Pednncolo quasi debole, lungo, pedice!li lunghi verdi.
Acini medii o piccoli, costantemente rotondi, buccia lucida, pochissimo pruinosa, co
riacea, spessa, giallognola, alle volte quasi dorata, poco resistente all'umidit.
Polpa duretta, leggermente aromatica non per moscata, dolce. Vinacclnoll generai
mente due ma talvolta tre.
l
i
ll.
1\
,l
DESCRIZIONE
Parte Legnosa.
Tralci lisci poco ingrossati e poco duri al taglio, allo stato erbaceo tinti di color
violacoo rosaceo, e pi coloriti alla base ; allo stato legnoso di un bel color nocciuola.
Nodi poco ingrossati e poco rilevati, internodi lunghi, gemme lanuginose, sporgenti,
grosse, poco acuminate.
Parte Erbacea.
Germoglio lanuginoso, serico, unicolore, di color verde molto chiaro e bianchiccio.
Viticci o cirri bifidi frequenti e talvolta trifidi.
Foglta completa, grande, di color verde metallico nel1a pagina superiore ed in autunno tinta in giallo chiaro macchiata di rosaceo; consistente, liscia, raramente vescico]osa, ondulata con una piega longitudinale convessa dal sello peziolare ad uno dei
seni superiori, con peluria radissima alla pagina superiore. Pagina inferiore, morbida, tomentosa, a ragnatela serrata, di color verde cinereo, quasi bianchiccio. Lobi
26,66,
.
0,48, 22 settembre, Prov. di Lecce.
Vino.
Non stato fornito alle Commissioni Ampelografiche dalle Provincie in cui coltivasi
questa malvasia alcutl vino speciale composto unicamente di essa, tuttavia dai saggi
fatti per esperimento si dovette dedurre come cosa certa che attissima a dar vini
ricchi di alcool, secondo la regione in cui sar cresciuta, secchi o liquorosi secondo il
metodo di confezione, forniti di buon sapore, e di tutti i requisiti di un buon vino bianco.