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ANCA
ANATOMIA DI SUPERFICIE: CRESTA ILIACA (1)
(PUNTI DI REPERE OSSEI)
SIAS (Spina Iliaca Anteriore Superiore) (2)
SIPS (Spina Iliaca Posteriore Superiore) (4)
TUBEROSITA ISCHIATICA (5)
GRANDE TROCANTERE (6)
EPICONDILO MEDIALE (7)
EPICONDILO LATERALE (8)
ROTULA (9)
ENARTROSI:
POSIZIONE 0
PIANO SAGITTALE
Lasse longitudinale del bacino forma un angolo di 170in avanti con lasse longitudinale della coscia
PIANO FRONTALE
Lasse longitudinale della coscia e perpendicolare alla linea bisiliaca (tra le 2 SIAS)
PIANO ORIZZONTALE
Lasse della gamba,a ginocchio flesso a 90,e perpendicolare alla linea bisiliaca
Piano sagittale
ASSI DI MOVIMENTO
ASSE TRASVERSALE (XOX)
Linea che unisce il centro delle 2 articolazioni coxo-femorali
ASSE SAGITTALE (YOY)
Orizzontale, antero-posteriore, passa per il centro della testa
femorale
ASSE VERTICALE (OZ)
Corrisponde allasse meccanico del femore;
ediverso dallasse anatomico (5-10) per la
presenza di un angolo tra la diafisi e il collo
femorale sul piano frontale (angolo di
inclinazione di 125)
ESAME ARTICOLARE
FLESSIONE
POSIZIONE
Soggetto supino
STABILIZZAZIONE
Posizione del tronco
ASSE DI ROTAZIONE
Grande trocantere
ESTENSIONE
POSIZIONE
Soggetto prono;
Piedi fuori dal lettino
STABILIZZAZIONE
Manuale sul bacino
ASSE DI ROTAZIONE
Grande trocantere
ADDUZIONE-ABDUZIONE
POSIZIONE
Soggetto seduto o supino
STABILIZZAZIONE
Bacino orizzontale
ASSE DI ROTAZIONE
SIAS
Adduzione dellanca
Abduzione dellanca
INTRA-EXTRAROTAZIONE
POSIZIONE
Soggetto seduto o
prono a ginocchio flesso
STABILIZZAZIONE
Manuale sul bacino
ASSE DI ROTAZIONE
Rotula
Extrarotazione dellanca
Intrarotazione dellanca
MUSCOLI DELLANCA
MUSCOLI FLESSORI DELLANCA:
1.
2.
3.
4.
ILEOPSOAS
RETTO FEMORALE
SARTORIO
TENSORE DELLA FASCIA LATA
ILEOPSOAS
(flessione)
m.ILEO (monoarticolare)
m.PSOAS (poliarticolare)
Innervazione: L1,L2,L3
N.B. Il muscolo iliaco si dimostra attivo nella flessione dellanca ed in modo proporzionale alla resistenza
da vincere. Lultima fase della flessione,oltre i 90, viene portata a termine esclusivamente dallo psoas che
favorito dalle sue maggiori possibilita di accorciamento (fibre piu lunghe e disposte longitudinalmente).
Il muscolo iliaco verrebbe particolarmente impiegato per movimenti richiedenti forza mentre per
movimenti veloci appare pi specifico lo psoas, pi lungo e accorciabile.
Muscolo ileopsoas
RETTO FEMORALE
(flessione-abduzione)
Innervazione: L3-L4
m.biarticolare
Deficit:difficoltaa correre,
saltare,salire le scale
N.B. Questo muscolo partecipa a costituire il quadricipite femorale. A livello dellanca eovviamente un
flessore in quanto passa anteriormente allasse trasversale;
contribuisce ad abdurre lanca.
La sua azione a livello del ginocchio prevale rispetto a quella a livello dellanca (dato che il suo braccio
allanca emodesto).
SARTORIO
(flessione-extrarotazione-abduzione)
Innervazione:L2-L3
m.biarticolare
N.B. uno dei musc.piu lunghi del corpo umano e quello dove si trovano le fibre di maggior lunghezza (fino
a 30 cm): puopertanto accorciarsi notevolmente ed e adatto a movimenti veloci.
Il sartorio e un musc.a ridotta sezione fisiologica per cui il suo momento e modesto malgrado possegga un
buon braccio di leva che migliora col progredire della flessione.
Muscolo sartorio
m.biarticolare
Inserzione:tratto ileotibiale
N.B. AllEMG risulta attivo in flessione, intrarotazione e abduzione dellanca; a liv. del ginocchio
determina lestensione e la extrarotazione. La retrazione della banderella ileotibiale(su cui
si inserisce) causa un atteggiamento in flessione,abduzione e intrarotazione della coscia che modifica le
condizioni dellequilibrio in stazione eretta e nel cammino.
ADDUTTORE LUNGO
ADDUTTORE BREVE
GRANDE ADDUTTORE
PETTINEO
GRACILE (o RETTO INTERNO)
ADDUTTORE LUNGO
(adduzione-flessione-extrarotazione)
Innervazione:L2,L3,L4
m.monoarticolare
ADDUTTORE BREVE
(adduzione-flessione-extrarotazione)
Innervazione: L2,L3,L4
m.monoarticolare
N.B. questo muscolo adduce ed inoltre partecipa alla flessione e allextrarotazione dellanca. Quando per
la flessione supera i 70 il muscolo diventa estensore a causa dei mutati rapporti tra linea di trazione del
muscolo e asse di movimento.
GRANDE ADDUTTORE
m.monoarticolare
(adduzione-flessione-extrarotazione-intrarotazione)
Innervazione:L2,L3,L4
Deficit:spazzaneve
Inserzione:margine mediale
della tuberosit glutea del
femore;labbro mediale della
linea aspra;linea sopracondilare
mediale
PETTINEO
(flessione-adduzione-extrarotazione)
Innervazione:L2-L3
m. monoarticolare
N.B. Le particolari caratteristiche di forza di questo muscolo sono dovute al suo braccio (angolo di trazione
come adduttore = 60) che ulteriormente migliora quando la coscia viene flessa o addotta.
GRACILE
(adduzione-flessione-intrarotazione)
Innervazione: L2-L3-L4
m.monoarticolare
Inserzione:parte super.della
superf.mediale della tibia
N.B. E appiattito,nastriforme e mediale nella coscia. Superficialmente e coperto dalla fascia femorale e,
in profondit prende rapporto con gli adduttori grande e lungo.
Questo muscolo particolarmente attivo come flessore dellanca quando il ginocchio esteso (infatti
anche un flessore del ginocchio) e nei primi gradi del movimento
GRANDE GLUTEO
BICIPITE FEMORALE (capo lungo)
SEMITENDINOSO
SEMIMEMBRANOSO
Muscoli accessori:grande adduttore, piriforme e medio gluteo
GRANDE GLUTEO
(estensione-extrarotazione)
m.monoarticolare
Deficit:impossibile correre,saltare
e extrarotazione
Inserz:Tratto iliotibiale
e tuberosit glutea
N.B. Il grande gluteo uno dei muscoli pi grandi e possenti del nostro corpo.Questo musc. estende ed
extraruota lanca;le fibre superiori partecipano allabduzione della coscia mentre quelle inferiori partecipano
alladduzione (soprattutto se lanca flessa a 90).Il grande gluteo lavora nel passaggio dalla posizione seduta
a quella eretta, nel salire le scale,nel cammino in salita,nella corsa, nei salti ma non necessariamente nel
cammino in piano.
Questo muscolo entra preferenzialmente in azione quando lanca si trova in flessione attorno ai 45;ad angoli
inferiori sembra che entri in azione solo quando la resistenza da vincere sia notevole. Per tale motivo il ciclista
flette il tronco e il bacino:questa posizione facilita lentrata in azione del grande gluteo (altrimenti poco usato
nel pedalare) oltre ad assumere una posizione pipenetranteper ridurre le resistenze dellaria. Analogamente
il centometrista (o qualsiasi altro atleta impegnato in corse brevi) ai blocchi di partenza ricerca unaccentuata
flessione dellanca che dovr farlo scattare al momento del VIA.
m.poliarticolare
SEMITENDINOSO
(estensione)
Innervazione: L4-L5-S1
m.poliarticolare
SEMIMEMBRANOSO
(estensione-intrarotazione)
Innervazione :L4-L5-S1
m.poliarticolare
Il bicipite fem , il semitendinoso e il semimembranoso possono essere considerati nel loro complesso
a proposito dei movimenti dellanca.
Sono estensori dellanca con notevole importanza posturale ma, nonostante ci, sono per lo pi inattivi
nella stazione eretta a meno che la linea di gravit non cada anteriormente allasse trasversale delle anche:
Per equilibrare modesti spostamenti in avanti del tronco in posiz. eretta intervengono bicipite fem. (capo
lungo),semitend e semimembr.
Per equilibrare movimenti di maggior ampiezza in avanti del corpo in posiz. eretta reclutato anche il
grande gluteo
Il loro braccio allanca e maggiore che non al ginocchio per cui leffetto della loro contrazione prevale
allanca, almeno nella posizione anatomica (infatti col procedere della flessione il loro braccio al
ginocchio
aumenta).
Quando lanca abdotta intervengono come adduttori per riportarla in posizione.
Il bicipite femorale inoltre partecipa nellextrarotazione della coscia mentre i semimuscoli (termine
spesso
usato per indicare semitendinoso e semimembranoso) sono intrarotatori.
MEDIO GLUTEO
PICCOLO GLUTEO
Muscoli accessori:tensore della fascia lata e grande gluteo
MEDIO GLUTEO
(abduzione)
Innervazione: L5-S1
m.monoarticolare
Deficit:segno di Trendelenburg
N.B. Il medio gluteo situato dietro e sopra al piccolo gluteo ricoprendolo quasi completamente.
Mentre i fasci posteriori di questo muscolo agiscono extrarotando lanca, i fasci anteriori agiscono
intrarotandola.
PICCOLO GLUTEO
(abduzione - intrarotazione)
Innervazione:L5-S1-S2
m.monoarticolare
Inserzione:faccia anterolat.
del grande trocantere
N.B. Il piccolo gluteo e il pi profondo dei 3 muscoli glutei; esso anche quello ,tra i 3, situato pi
anteriormente.
Il medio e il piccolo gluteo sono muscoli specificatamente abduttori ed intrarotatori (piccolo e fibre
anteriori del medio). Sono attivi nella stazione sullarto controlaterale in quanto impediscono la caduta
del bacino controlateralmente;questi muscoli non sono coinvolti nella stazione eretta sui 2 arti.
Nel gluteo medio possiamo riconoscere una porzione muscolare anteriore, una media e una posteriore:
1. La PARTE ANTERIORE, in stretto rapporto col piccolo gluteo e il tensore della fascia lata, flette e
intrarota lanca (oltre ad abdurla).
2. La PARTE MEDIA , di maggiori dimensioni, ha praticamente solo azione abduttoria.
3. La PARTE POSTERIORE ,di dimensioni minori, abduce, extrarota ed estende lanca.
N.B. La paralisi degli abduttori dellanca determina la caduta del bacino verso il lato opposto durante
lappoggio sullarto sede del deficit (segno di Trendelenburg). A questa paralisi si associa
linclinazione del tronco verso il lato in cui gli abduttori dellanca sono deficitari segno di
Duchenne: la spalla del lato in appoggio pi bassa di quella del lato in sospensione e larto superiore
omolaterale si abduce).
5.
PIRIFORME
OTTURATORE INTERNO
OTTURATORE ESTERNO
Alcuni m. ADDUTTORI sono inoltre extrarotatori : QUADRATO DEL FEMORE
PETTINEO
FASCI PIUPOSTER. DEL GRANDE ADD.
i GLUTEI: il Grande Gluteo nella sua totalit e i fasci poster. del Piccolo e soprattutto del Medio
Gluteo
PIRIFORME (abduzione-extrarotazione)
Innervazione :L5-S1-S2
Innervazione : L5-S1
Inserzione : faccia mediale del
grande trocantere assieme
allotturatore interno
Innervazione : L5-S1
Inserzione : tubercolo quadrato ed
area ossea sottostante
sul femore
N.B. Il piriforme, i gemelli, lotturatore interno ed esterno e il quadrato femorale sono accomunati dalla loro
azione principale di extrarotatori.
Questi muscoli quando lanca si trova in flessione a 90 diventano abduttori sul piano orizzontale.
Di questi 6 muscoli il piriforme lunico la cui linea dazione passa lateralmente allasse sagittale
dellanca:partecipa perci a realizzare il movimento di abduzione.
La localizzazione di questi muscoli appare ottimale per aiutare a tenere la testa femorale nella cavit
dellacetabolo
N.B. Per 30-40 di intrarotazione il decorso dell otturatore esterno e del pettineo si proietta esattamente al
di sotto del centro dellarticolazione; questi 2 muscoli non sono pi dei rotatori esterni.
Il piccolo ed il medio gluteo sono ancora rotatori interni.
Al contrario, se lintrarotazione prosegue, lotturatore esterno e il pettineo divengono intrarotatori, poich
ora il loro decorso passa davanti allasse verticale, mentre il tensore della fascia lata e il piccolo e medio
gluteo divengono extrarotatori. Questo vale solo quando si porta lintrarotazione al suo grado estremo.
Questo un esempio dell inversione dellazione dei muscoli in funzione della posizione dellarticolazione.
Questa inversione delle azioni muscolari dovuta ad un cambiamento nellorientamento della fibre
muscolari.
Quando lanca in intrarotazione forzata, i muscoli otturatore esterno e pettineo passano al davanti dellasse
verticale mentre il piccolo e il medio gluteo prendono una direzione obliqua verso lalto e lindietro.
FLESSIONE
Fissazione del
bacino: m.
addominali
ILEOPSOAS
RETTO FEMORALE
SARTORIO
PETTINEO
TENSORE FASCIA LATA
FASCI ANTERIORI PICCOLI e MEDIO GLUTEO
PARTE ANTERIORE DEL GRANDE ADDUTTORE
BREVE e LUNGO ADDUTTORE
GRACILE
ESTENSIONE
Fissazione del
bacino: m. est. del
Tronco
GRANDE GLUTEO
ISCHIO-CRURALI
FASCI POSTERIORI del MEDIO GLUTEO
GRANDE ADDUTTORE
ABDUZIONE
Fissaz. del
bacino:m. flessori
omolat del tronco
MEDIO GLUTEO
FASCI SUP.del GRANDE GLUTEO e FASCI POST. DEL PICCOLO GLUTEO
TENSORE FASCIA LATA
SARTORIO
RETTO FEMORALE
PIRIFORME
ADDUZIONE
Fissazione del
bacino: flessori
del tronco
controlat.
ROTAZIONE
ESTERNA
Fissazione del bacino:
rotatori omolat. del
bacino:
obliquo est. omolat.
obliquo int. controlat.
ROTAZIONE
INTERNA
Fissazione del bacino:
rotatori controlat.:
obliquo int. omolat
obliquo est. controlat.
GRANDE GLUTEO
PELVI-TROCANTERICI
MEDIO GLUTEO POST.
CAPO LUNGO del BICIPITE FEMORALE
ADDUTTORI ANT.
PETTINEO
SARTORIO
ROM
FLESSIONE
ESTENSIONE
- Ginocchio esteso
- Ginocchio flesso
20
10 (insuff. passiva retto, leg. ileofemorale)
ABDUZIONE
45
ADDUZIONE
30
EXTRAROTAZIONE
40
INTRAROTAZIONE
35
PROMEMORIA
INSUFFICIENZA MUSCOLARE ATTIVA: il muscolo poliarticolare pu
accorciarsi in modo tale da non essere pi in grado di sviluppare forza (Es.
flessione attiva del ginocchio ad anca estesa ischiocrurali)
IL GINOCCHIO
FEMORE
TIBIA
PERONE
ROTULA
(osso sesamoide)
ANATOMIA DI SUPERFICIE
ANATOMIA DI SUPERFICIE: - GRANDE TROCANTERE
(punti di repere ossei)
- ROTULA
- LEGAMENTO ROTULEO
- PIATTO TIBIALE
- TESTA DEL PERONE
- MALLEOLO LATERALE
GINOCCHIA VARE/VALGHE
unarticolazione TROCLEARE
FEMORE: 2 CONDILI (1 mediale e 1 laterale)
TIBIA: 2 CAVITA GLENOIDEE (1 mediale e 1 laterale)
ARTICOLAZIONE FEMORO-PATELLARE
ARTICOLAZIONE
FEMORO-TIBIALE
ROM
FLESSIONE:
Primi 15ROTOLAMENTO
Poi ROTOLAMENTO + SCIVOLAMENTO
ROTULA Scende durante il movimento grazie alla perviet
dei recessi sottoquadricipitale e latero-rotulei
ESAME ARTICOLARE
FLESSO-ESTENSIONE DEL GINOCCHIO
Posizione di partenza Pz supino. Lanca in posizione anatomica ed il ginocchio in
estensione
Stabilizzazione Il bacino stabilizzato dal peso corporeo
Asse goniometrico E posto in corrispondenza dellepicondilo femorale laterale
Braccio fisso parallelo allasse longitudinale del femore e diretto verso il grande
trocantere
Braccio mobile parallelo allasse longitudinale del perone e diretto verso il malleolo
laterale
Posizione finale Dalla posizione di partenza a ginocchio esteso, lanca ed il
ginocchio vengono flessi. Il tallone viene mosso verso la natica fino al limite del
movimento di flessione (135)
Iperestensione Il femore stabilizzato e la gamba viene mossa in avanti oltre gli 0
di estensione. Pu essere presente uniperestensione da 0a 10.
ESAME ARTICOLARE
INTRA-EXTRAROTAZIONE TIBIALE
Posizione di partenza Pz seduto oppure pz prono. La gamba pende verticalmente
oltre il bordo del lettino con il ginocchio flesso a 90.
Stabilizzazione Il terapista stabilizza il femore
Posizione finale La tibia ruotata internamente o esternamente e si registra
lescursione totale della rotazione.
QUADRICIPITE FEMORALE
E il muscolo pi voluminoso della regione ant. della coscia ed composto da 4 capi: il retto del
femore, il vasto mediale, il vasto laterale ed il vasto intermedio, raccolti in un unico tendine
terminale. Il retto del femore origina dalla spina iliaca anteriore con un tendine diretto e, dalla
porzione pi alta del contorno dellacetabolo e dalla capsula articolare, con un tendine riflesso.
Il vasto mediale origina dal labbro mediale della linea aspra e dalla linea rugosa che la unisce al
collo del femore. Il vasto laterale origina dalla faccia laterale e dal margine anteriore del grande
trocantere, dalla linea aspra del femore e dal tendine del grande gluteo. Il vasto intermedio origina
dal labbro della linea aspra e dalle facce ant. e lat. del femore.
I 4 capi convergono in basso mantenendo una propria individualit. A livello del ginocchio si
raccolgono in un tendine, formato dalla sovrapposizione di 3 lamine, che trovano quasi totalmente
inserzione a livello della patella. Altre fibre si inseriscono sul margine infraglenoideo della tibia,
passando al di sopra della patella. I fasci pi profondi del vasto intermedio prendono inserzione
sulle pareti della borsa sinoviale. IL QUADRICIPITE E INNERVATO DAL NERVO FEMORALE E
CONTRAENDOSI ESTENDE LANCA. Partecipa con il retto femorale alla flessione dellanca.
m.biarticolare
N.B. AllEMG risulta attivo in flessione, intrarotazione e abduzione dellanca; a liv. del ginocchio
determina lestensione e la extrarotazione. La retrazione della banderella ileotibiale (su cui si
inserisce) causa un atteggiamento in flessione,abduzione e intrarotazione dellanca che modifica le
condizioni dellequilibrio in stazione eretta e nel cammino.
Il TENSORE DELLA FASCIA LATA rinforza lestensione a ginocchio esteso
m.poliarticolare
SEMITENDINOSO
SEMIMEMBRANOSO
m.poliarticolare
Innervazione: L5-S1-S2
CAPO LUNGO
Origine: tuberosit ischiatica
CAPO BREVE
Origine: labbro lat. della linea aspra
e linea sopracondilare laterale
SARTORIO
Innervazione:L2-L3
m.biarticolare
Origine:dalla spina iliaca ant.sup.
N.B. uno dei musc.piu lunghi del corpo umano e quello dove si trovano le fibre di maggior
lunghezza (fino a 30 cm): pu pertanto accorciarsi notevolmente ed e adatto a movimenti veloci.
Il sartorio e un musc. a ridotta sezione fisiologica per cui il suo momento e modesto malgrado
possegga un buon braccio di leva che migliora col progredire della flessione.
m.monoarticolare
GRACILE
Innervazione: L2-L3-L4
Inserzione:parte super.della
superf.mediale della tibia
N.B. E appiattito, nastriforme e mediale nella coscia. Superficialmente e coperto dalla fascia
femorale e, in profondit prende rapporto con gli adduttori grande e lungo.
Questo muscolo particolarmente attivo come flessore dellanca quando il ginocchio esteso nei
primi gradi di movimento ed un flessore del ginocchio.
POPLITEO
Origine: superf. Esterna del
condilo esterno del femore
m.monoarticolare
Inserzione: superf. postero-sup.
della tibia
N.B. E un muscolo robusto e corto che si trova allinterno del cavo popliteo
FLESSIONE
- ISCHIO-CRURALI
- CAPO BREVE BICIPITE
- SARTORIO
- GRACILE
- POPLITEO
- GASTROCNEMIO
Fissazione:- estensori della coscia
- estensori del tronco (ischiocrurali)
ESTENSIONE
- QUADRICIPITE
Fissazione:
- Flessori della coscia
- M. addominali (retto femorale)
LA TIBIOTARSICA
ED
IL PIEDE
MORTAIO TIBIO-PERONEO-ASTRAGALICO
MEDIOPIEDE
AVAMPIEDE
RETROPIEDE
CALCAGNO
ASTRAGALO
MEDIOPIEDE
NAVICOLARE
CUBOIDE
CUNEIFORME LATERALE
CUNEIFORME INTERMEDIO
CUNEIFORME MEDIALE
AVAMPIEDE
5 OSSA METATARSALI
5 FALANGI PROSSIMALI
4 FALANGI INTERMEDIE
5 FALANGI DISTALI
IN TOTALE 26 OSSA
ANATOMIA DI SUPERFICIE
POSIZIONE 0
ASSE LONGITUDUNALE della gamba 90con il piano
dappoggio
ASSE LONGITUDUNALE del piede Il II raggio forma
con il piano sagittale un angolo retto in avanti e in fuori
di 5-10
Sul PIANO FRONTALE Lasse longitudinale della
gamba deve continuare direttamente lasse verticale del
calcagno senza angolature aperte medialmente
(VARISMO) o lateralmente (VALGISMO)
ASSE DI MOVIMENTO
DELLARTICOLAZIONE T-T
ART. SOTTO-ASTRAGALICA
ART. MEDIOTARSICA
ART. MEDIOTARSICA
ART. TARSO ANTERIORE
ROM
FLESSIONE PLANTARE 30-50
FLESSIONE DORSALE 20-30
SUPINAZIONE 45
PRONAZIONE 25
ESAME ARTICOLARE:
1) DORSIFLESSIONE E PLANTARFLESSIONE DELLA
TIBIO-TARSICA
POSIZIONE DI PARTENZA
Soggetto supino con ginocchio flesso a circa 20-30 ed appoggiato su una salvietta arrotolata. Il piede in
posizione anatomica o neutra a 0 (perpendicolarmente rispetto alla gamba).
N.B. La misurazione degli angoli di dorsi e plantarflessione pu essere eseguita o con un goniometro
universale o con un goniometro OB.
Se si misurano gli angoli con un goniometro universale necessario porre lasse goniometrico circa 1,5 cm
sotto al malleolo laterale. Il BRACCIO FISSO deve essere parallelo allasse longitudinale del perone ed il
BRACCIO MOBILE deve essere parallelo allasse longitudinale del quinto metatarso.
50
ABDUZIONE
30-40
ADDUZIONE
30-40
FLESSO-ESTENS. INTERFAL. PROSSIMALI 70-010
FLESSO-ESTENS.
DISTALI 50-0-10
TIBIALE ANTERIORE
SOLEO
GASTROCNEMIO
TIBIALE POSTERIORE
PERONEO LUNGO
PERONEO BREVE
ESTENSORE LUNGO DELLALLUCE
ESTENSORE LUNGO DELLE DITA
ESTENSORE BREVE DELLE DITA (o PEDIDIO)
FLESSORE BREVE DELLE DITA
FLESSORE LUNGO DELLALLUCE
FLESSORE LUNGO DELLE DITA
PERONEO ANTERIORE
PLANTARE GRACILE
TIBIALE ANTERIORE
ESTENSORE LUNGO DELLALLUCE
ESTENSORE LUNGO DELLE DITA
PERONEO ANTERIORE (o PERONEO TERZO)
N.B. Il peroneo terzo un muscolo accessorio incostante dellestensore lungo delle dita: questi 2
muscoli sono difficili da separare anatomicamente e manca anche una differenziane
all analisi elettromiografica.
TIBIALE ANTERIORE
(DORSIFLESSIONE; SUPINAZIONE; ADDUZIONE) Innervazione: L4,L5;S1; N.PERONEO PROFONDO
Origine: Condilo lat. tibia;1/2 prossimale superf. ant-lat Inserzione: superf. med. e inf. cuneiforme mediale;
diafisi tibiale; faccia ant. membrana interossea
faccia med. base del I metatarsale
N.B. Il TIBIALE ANTERIORE provoca la flessione dorsale dellarticolazione tibio-tarsica ed aiuta
linversione del piede. In caso di deficit si ha una diminuita capacit di dorsiflettere la tibiotarsica
ed una predisposizione alla pronazione e alleversione.
a) flessione dorsale;
b) supinazione;
c) adduzione.
T-T PIEDE
a) flessione dorsale.
b) supinazione;
c) adduzione.
DITA
d) estensione dell'alluce.
Origine: condilo lat. della tibia, faccia ant. del perone Inserzione: con 4 tendini alle dita dal 2 al 5.
per i suoi 3/4 anteriori, membrana interossea Ogni tendine sulla superf. dorsale del dito si divide
e setti muscolari adiacenti.
in 3 linguette di cui due laterali si inseriscono sulla
base della falange distale e una mediale, che si
inserisce sulla base della seconda falange.
N.B. In caso di deficit c una diminuita capacit di flettere dorsalmente e di pronare il piede.
T-T PIEDE
a) flessione dorsale;
b) pronazione;
c) abduzione.
DITA
d) estensione delle dita (eccetto l'alluce).
PERONEO ANTERIORE
(DORSIFLESSIONE; PRONAZIONE; ABDUZIONE)
Innervazione: peroneo profondo;L4, L5, S1
Origine: 1/3 distale del corpo ant. del perone, nella membr.
interossea e nel setto intramuscolare adiacente
a) flessione dorsale;
b) pronazione;
c) abduzione.
SOLEO
GASTROCNEMIO
FLESSORE BREVE DELLE DITA
FLESSORE LUNGO DELLALLUCE
FLESSORE LUNGO DELLE DITA
PERONEO BREVE
PERONEO LUNGO
PLANTARE GRACILE
SOLEO
(PLANTARFLESSIONE; agisce insieme al GASTROCNEMIO formando il TRICIPITE DELLA SURA)
Innervazione: N.Tibiale, segmenti L5, S1, S2
Origine: faccia post. della testa del perone e 3 prossimale Inserzione: superf. post. del calcagno per mezzo
della faccia post. del corpo del perone o 3 medio del tendine dAchille, nel quale confuiscono
della faccia int. della tibia, membr. tendinea fra
anche il plantare gracile e i 2 gemelli.
tibia e perone.
E il muscolo FLESSORE PLANTARE PER ECCELLENZA. La debolezza del soleo provoca una posizione
calcaneare del piede (PIEDE TALO) ed una predisposizione al PIEDE CAVO.
Il soleo si trova in un piano pi profondo rispetto ai 2 gemelli, situati su un piano
superficiale.
Il soleo lunico dei 3 muscoli che formano il tricipite della sura ad essere
mono-articolare.
Il 72,2% delle tibie presenta l'area di inserzione del soleo in rilievo e, in diversi casi,
con osteofiti, evidenziando un forte sovraccarico di questo muscolo. Il soleo estende
il piede sulla gamba ma anche responsabile, a ginocchio parzialmente flesso, della
flessione plantare della caviglia.
Il soleo responsabile della flessione plantare della caviglia a ginocchio parzialmente
flesso; quindi fortemente sollecitato nella deambulazione, nel salto e nella pratica
equestre.
GASTROCNEMIO (o GEMELLI)
(PLANTARFLESSIONE; agisce insieme al SOLEO,con cui forma il TRICIPITE DELLA SURA,
nellestensione del piede). E un muscolo bi-articolare.
Innervazione: N.Tibiale, segmenti S1 ed S2
Origine: porzione interna: condilo interno, porzione
adiacente al femore, capsula dellarticolazione
del ginocchio.
porzione esterna: condilo est., porz. adiacente
al femore, capsula articolare del ginocchio.
A met della gamba, i due gemelli si fondono con il soleo, sito profondamente in essi, per dare origine al
tendine calcaneale, che si inserisce sul terzo medio della faccia posteriore del calcagno. Lazione del tricipite
della sura quella di flettere la T-T plantarmente; contribuisce, inoltre, alla flessione
del ginocchio.
Quando i piedi si trovano in flessione plantare il gastrocnemio in parte inibito
nella sua funzione di flessore del ginocchio. Le fibre di questo musc. sono troppo
corte per eseguire contemporaneamente la flessione del ginocchio e la flessione
plantare. Perci quando il piede dorsiflesso, pi efficace come flessore del
ginocchio, mentre pi efficace come flessore plantare quando il ginocchio
bloccato nellestensione. Ci pu essere esemplificato quando si guida lauto stando
seduti troppo vicini al volante. Quando il ginocchio flesso il gastrocnemio
diventa inefficace ed pi difficile premere il freno. E la stessa ragione per cui per
reclutare il soleo invece del gastrocnemio sono utili i sollevamenti delle punte dei
piedi da seduti.
Questo muscolo ha un ruolo molto importante nel mantenimento della volta plantare.
Agisce nella flessione delle articolazioni interfalangee prossimali dal 2 al 5 dito ed aiuta la flessione delle
articolazioni metatarsofalangee dal 2 al 5 dito. In caso di deficit si verifica una
diminuzione della capacit di flettere le articolazioni interfalangee prossimali
delle ultime 4 dita.
Origine: 3/5 medi della superf. postero-interna della tibia Inserzione: decorrendo dietro al malleolo interno
e nella fascia che ricopre il tibiale posteriore
si innesta nella faccia plantare delle falangi
distali dal 2 al 5 dito
In caso di DEBOLEZZA del flessore lungo dellalluce:
diminuzione della capacit di flessione delle articolazioni interfalangee
distali dal 2 al 5 dito.
ci pu essere una tendenza alliperestensione delle interfalangi distali dal 2
al 5 dito
diminuita capacit di inversione del piede e di plantarflessione della
tibiotarsica
In caso di CONTRATTURA:
deformit in flessione delle falangi distali delle ultime 4 dita.
ridotta flessione dorsale e eversione
PERONEO BREVE
(PLANTARFLESSIONE; EVERSIONE)
Innervazione: N.Peroneo, segmenti L4, L5 ed S1
Origine: 2/3 distali del corpo anteriore del perone e
nei setti intermuscolari; decorre dietro al
malleolo esterno.
T-T PIEDE
a) flessione plantare;
b) pronazione;
c) abduzione.
PERONEO LUNGO
(PLANTARFLESSIONE; EVERSIONE)
Innervazione: N.Peoneo, segmenti L4, L5 ed S1
Origine: faccia ant. esterna della testa del perone, nei
Inserzione: incrocia la pianta del piede e si
2/3 prossimali del corpo antero-esterno del perone;
innesta alla base del lato est. del I
membrana interossea; setti intermuscolari e fascia
metatarso e del I cuneiforme
profonda adiacente. Decorre dietro al malleolo est.
T-T PIEDE
a) flessione plantare;
b) pronazione;
c) abduzione.
PLANTARE GRACILE
(PLANTARFLESSIONE;)
Innervazione: N.Tibiale, segmenti L4, L5 ed S1 (S2 in alcuni individui)
Origine: porzione distale del femore, linea
Inserzione: congiuntamente con i gemelli ed il soleo
sopracondiloidea esterna e legamenti poplitei
nella faccia post. del calcagno.
obliqui dellarticolazione del ginocchio
In caso di DEBOLEZZA:
alterato il potenziale di flessione plantare della caviglia;
perdita del potenziale della flessione del ginocchio;
tendenza al ginocchio <recurvatum>
sotto carico diminuita la capacit di estensione delle dita
ESAME MUSCOLARE
FLESSIONE PLANTARE Sulle punte per 6 volte; pz prono (35)
FLESSIONE DORSALE Pz seduto; gamba pendente dal tavolo
(3-5)
SUPINAZIONE Pz in decubito laterale (resistenza margine
mediale avampiede)
PRONAZIONE Pz in decubito laterale (resistenza bordo
laterale del piede)
Dorsiflessione
Piede cadente
Adduzione
Rotazione interna
ESTENSORE DELLE DITA Estende le 4 dita Estens. 5dito
(LUNGO)
Dorsiflette T-T
Abduzione; Rotazione esterna del piede
TIBIALE ANTERIORE
ESTENSORE PROPRIO
ALLUCE
Estende alluce
Impossibilit
Dorsiflette T-T ad estendere la
falange distale
dellalluce
ESTENSORE BREVE DITA Estende le prime 4
(PEDIDIO)
dita (no il 5 dito)
PERONEO LUNGO
Flessione plantare
Abduzione
Rotazione esterna
PERONEO BREVE
Flessione plantare
Abduzione
Rotazione esterna
TRICIPITE (SOLEO)
TIBIALE POSTERIORE
Fless. Plantare
Adduzione
Rotazione interna
Tendenza al
piattismo e al
valgismo
FLESSORE LUNGO
ALLUCE
FLESSORE LUNGO
DITA
AVAMPIEDE
ADDOTTO
DITA
ABDOTTE
A) PIEDE VARO (lasse della gamba e quello del calcagno formano un angolo
aperto medialmente)
B) PIEDE NORMALE (lasse della gamba e quello del calcagno sono allineati)
C) PIEDE VALGO (lasse della gamba e quello del calcagno formano un
angolo aperto lateralmente)
VARISMO E VALGISMO
SOTTOASTRAGALICO
VARO:
VARO Deformit del piede
in INVERSIONE ( una
posizione sul piano frontale,
di solito congenita)
VALGO:
VALGO Deformit del
piede in EVERSIONE (
una posizione sul piano
frontale)