www.slidetube.it Introduzione La tomografia a Risonanza magnetica si basa sulla rappresentazione in immagini digitali di alcune caratteristiche fisico-chimiche di tessuti ed organi. Limmagine di RM pu essere assimilata ad una griglia bidimensionale di quadratini (pixel), ciascuno dei quali rappresentativo dellelemento di volume (voxel) della struttura in esame. Il valore numerico di ciascun pixel risulta correlato al parametro fisico-chimico dinteresse. www.slidetube.it RM come immagine digitale www.slidetube.it La codifica spaziale del segnale in RM la procedura tramite la quale viene identificato ogni pixel, o pi precisamente, nelle tre dimensioni dello spazio, ogni voxel. La costruzione dellimmagine in RM una procedura complessa ed articolata, che prevede limpiego di impulsi in RF trasmessi dallantenna ricestrasmittente, inserita nellapparecchio o nelle bobine, e di gradienti di campo magnetico. www.slidetube.it Gradienti di campo Magnetico www.slidetube.it I gradienti di campo magnetico utilizzati per la codifica spaziale del segnale sono creati da apposite bobine di gradiente, situate allinterno del magnete secondo i 3 assi dello spazio che sovrappongono, per pochi millisecondi, piccoli campi magnetici supplementari al campo magnetico principale. Tali gradienti sono detti di tipo lineare, in quanto al loro accensione impone una relazione lineare fra la posizione degli spin lungo il gradiente e la frequenza di risonanza secondo lequazione
f = (G . x)
dove f la variazione della frequenza di risonanza, la costante giromagnetica specifica per ogni specie nucleare, G lintensit del gradiente lineare e x la posizione dei protoni lungo lasse del gradiente. www.slidetube.it Una volta sovrapposto al campo magnetico principale, un gradiente di campo lungo lasse x far si che la frequenza di risonanza dei protoni venga modificata linearmente in rapporto alla loro posizione lungo lasse x secondo lequazione f Larmor = B0 + (G . x) Ove f Larmor la frequenza di risonanza dei nuclei della sezione dinteresse, e B0 lintensit del campo magnetico principale. www.slidetube.it a. A gradiente spento la frequenza del protoni fL indipendente dalla loro posizione lungo lasse del gradiente. b. Laccensione del gradiente determina una variazione della frequenza dei protoni (f), linearmente correlata allampiezza del gradiente ed alla loro posizione. www.slidetube.it Tecnica convenzionale (SPIN-WARP) bi- e tri-dimensionale www.slidetube.it La codifica spaziale del segnale pu essere effettuata con le tecniche denominate bidimensionale e tridimensionale (o volumetrica), che differiscono per la codifica spaziale lungo lasse Z, in altri termini per la selezione dello strato. www.slidetube.it Tecnica bidimensionale La codifica spaziale del segnale nella tecnica bidimensionale pu essere scomposta in tre fasi, corrispondenti allaccensione dei 3 gradienti lineari lungo, rispettivamente, lasse z (gradiente di selezione di strato), lasse Y (gradiente di codifica di fase o di preparazione) e lasse X (gradiente di frequenza o di lettura). www.slidetube.it Sequenza SE (A) e codifica di strato con tecnica spin-warp bidimensionale (B) www.slidetube.it Le sequenze sono rappresentate per convenzione mediante un grafico (A) in cui sono riportati, dallalto in basso, il canale di trasmissione della RF, il gradiente lungo lasse Z (di selezione dello strato, G-slice), il gradiente lungo lasse Y (di codifica di fase, G-fase), il gradiente lungo lasse X (di codifica di frequenza, G-lettura) e la bobina di ricezione della RF (segnale). In ordinata indicata lampiezza delle onde RF e di gradiente (in unit arbitrarie), e in ascissa il tempo.
La codifica di strato in sequenza SE con tecnica spin-warp bidimensionale viene effettuata mediante laccensione di un gradiente lungo lasse Z sincrona allinvio dellimpulso a 90 (A), tale che solo i protoni corrispondenti alla sezione di interesse (B) si trovano ad avere una frequenza di precessione identica a quella dellimpulso di RF ed a produrre, per la legge di Larmor, il fenomeno della risonanza (eccitazione selettiva). www.slidetube.it Codifica di frequenza www.slidetube.it Una volta identificati mediante limpulso di eccitazione selettivo i protoni dello strato di interesse, questi risultano non separabili, avendo tutti la stessa frequenza e la stessa fase (A).
Laccensione di un gradiente lungo lasse x al momento del campionamento del segnale (B) permette di separare i protoni in colonne caratterizzate da una diversa frequenza di risonanza (65, 64 e 63 MHz) proporzionale alla loro posizione lungo lasse x. www.slidetube.it Codifica di fase www.slidetube.it Se si espongono i protoni che procedono in fase a 65 MhZ (A) ad un gradiente lungo lasse Y, essi subiranno unaccelerazione che sar proporzionale allampiezza del grediente (B).
Infatti i protoni che si troveranno esposti ad un gradiente minore passeranno da ore 4 a ore 8 (sopra), mentre quelli sposti ad un gradiente minore passeranno da ore 4 a ore 6 (sotto).
Allo spegnimento del gradiente, tutti i protoni, indipendentemente dalla loro posizione lungo lasse Y, torneranno a precedere alla frequenza di 65 MHz, ma conserveranno la variazione di fase impressa dalla loro esposizione a valori diversi del gradiente Y (C). In altri termini, esister soltanto un pixel, i cui protoni saranno caratterizzati da una fase pari a ore 8 e da una frequenza di 65 MHz (protone in alto in C). www.slidetube.it IMPORTANTE: una riga soltanto codificata in un TR La codifica di fase un procedimento lento. Infatti, possibile per ogni TR codificare solo un valore di fase (corrispondente ad una riga della matrice). Pertanto, per completare la matrice, necessario ripetere la sequenza per un numero di volte pari alle righe della matrice, ciascuna volta con unampiezza diversa del gradiente di codifica di fase.
Tale limite rende conto di come lacquisizione di matrici fini, incrementando il numero delle righe (linee di codifica di fase), possa portare in sequenze convenzionali ad un notevole incremento del tempo di acquisizione. www.slidetube.it Spazio K www.slidetube.it Codifica spaziale del segnale nella matrice bidimensionale. www.slidetube.it Linformazione relativa alla codifica spaziale del segnale quindi contenuta nella frequenza e nella fase degli spin risultanti dallinvio della RF e delle onde di gradiente ed indipendente dal valore numerico del voxel relativo al parametro di interesse. www.slidetube.it Si definisce spazio K la rappresentazione dei dati grezzi acquisiti come una matrice bidimensionale di punti; le coordinale di ciascun punto sono costituite da ununica combinazione di valori di frequenza (Kx) e fase (Ky). Le aree periferiche e centrali dello spazio K hanno un diverso contenuto informativo. Le aree centrali, cui corrispondono le basse frequenze, contribuiscono preminentemente al contrasto dellimmagine, mentre le aree periferiche, cui corrispondono le alte frequenze, determinano la risoluzione spaziale dellimmagine stessa. www.slidetube.it Il segnale RM misurato corrisponde alla somma di innumerevoli protoni e varia in ampiezza in funzione del tempo. Linformazione spaziale indispensabile per la costruzione della matrice , tuttavia, contenuta nella frequenza e nella fase del segnale. Per estrarre queste informazioni, il computer impiega unoperazione matematica denominata trasformata di Fourier. www.slidetube.it Tecnica multislice Se soltanto uno strato fosse eccitato per ogni TR (intervallo tra due impulsi di eccitazione), il tempo di acquisizione per un esame completo con tecnica bidimensionale sarebbe lunghissimo. Nel tempo residuo tra ogni lettura e successiva eccitazione possono, tuttavia, essere effettuate eccitazione e lettura di altre sezioni. questa la tecnica 2DFT multislice. www.slidetube.it www.slidetube.it Durante lintervallo tra due impulsi di eccitazione a 90 di una sequenza SE con tecnica di acquisizione bidimensionale, possibile mediante linvio di ulteriori impulsi RF sincroni allaccensione del gradiente z, eccitare selettivamente ulteriori strati di interesse.
Questa tecnica permette di ridurre notevolmente i tempi desame.
Tanto pi lungo il TR, tanto maggiore il numero di strati eccitabili fra i due impulsi. www.slidetube.it Tecnica tridimensionale Nelle acquisizioni con questa tecnica, la codifica di strato ottenuta mediante linvio di un impulso a RF non selettivo a larga banda e lidentificazione delle partizioni viene effettuata mediante una codifica di fase supplementare lungo lasse Z; in pratica la separazione di volume in partizioni avviene in fase di ricostruzione dei dati. www.slidetube.it