Appunti di
RISONANZA MAGNETICA
Imaging dellAddome
Te s t o - a t l a n t e ( c o n 2 0 4 f i g u r e )
Parte 2:
A P P . U R I N A R I O , M I L Z A , S U R R EN E , R E TR O P E R I TO N EO
V i n c en zo A l es s i
20 0 8
AP
1
APPARATO URINARIO
Rispetto alla TC la RM ha il vantaggio di poter differenziare, come lETG, la
corticale dalla midollare. La corticale infatti ha tempi di rilassamento T1 e T2
pi corti della midollare, e quindi rispetto alla midollare apparir lievemente
iperintensa in T1 ed
Limmagine ottenuta assimilabile a quella ottenuta con TCS senza mdc con
apparecchiature multidetettore, a differenza della quale ha un aspetto similurografico a causa delliperintensit dellurina. E caratterizzata da
rapidit
desecuzione, costo basso e risultato garantito anche con funzione renale ridotta o
assente, ma soltanto a condizione che le vie urinarie siano in qualche modo dilatate.
La metodica quindi sicuramente efficace solo nel caso si sospetti una uropatia
ostruttiva, acuta o cronica.
Dal punto di vista tecnico e metodologico la PieloRM prevede :
Eventuale distensione delle vie urinarie mediante carico idrico (300 ml per
os), e/o li.e. di Furosemide (10-20 mg) 5 prima dellesame, o la compressione
addominale Ci per migliorare la visualizzazione delle vie urinarie non distese
o soltanto quelle del lato sano in caso di uropatia ostruttiva acuta o cronica
monolaterale.
con
Fig.83
LUroRM
Fig.86
(freccia).
Riepilogando
a fetta
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CISTI
In genere limpiego della RM mirato non tanto a valutare gli aspetti
morfologici, ben visibili sia alla ETG che alla TC, ma quelli relativi alla
caratterizzazione del contenuto.
Normalmente
la
cisti
renale
semplice
appaiono
fortemente
ed
Fig 91. Cisti semplice.T1(a sn), T2 (al centro), PieloRM (a dx.). Ipointensit in T1 ed
iperintensit in T2. Il differente grado dipointensit in T1 e diperintensit in T2 deriva dal
contenuto delle cisti (presenza di modesta componente proteica nella cisti pi voluminosa che
innalza il segnale in T1 e lo riduce in T2)). La PieloRM, essendo una fetta da 70 mm),fa
intravedere altre formazioni cistiche di piccole dimensioni (f.rosse) e parte delle vie escretrici
(f.verde).
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una
cisti
ha
una
contenuto
corpuscolato
(nel
caso
pratico questa
possibile dimostrare la
Fig.94. Cisti idatidea. In T1 (a sn) ipointensit della lesione. In T2(a dx) iperintensit con
loculazioni e presenza di una sottile e regolare parete ipointensa.
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NEOPLASIE
I tumori parenchimali possono essere divisi in benigni e maligni, solidi
e cistici, primitivi e secondari.
Quelli
benigni
sono
dalloncocitoma e dal
rappresentati
dallangiomiolipoma
tumori
maligni
sono
essenzialmente
rappresentati
RM
non
presenta
alcun
vantaggio
rispetto
alla
TC
nel
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Fig.98. Adenocarcinoma del rene dx. e cisti del rene sn. Allesame di base la
neoplasia isointensa al parenchima renale, mentre la cisti ipointensa. Dopo mdc. la
neoplasia presenta un modesto CE che si pu valutare anche in rapporto allintensit di segnale
negli psoas. Notare la differenza di segnale tra la neoplasia e la cisti.
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Fig.98. Neoplasia renale dx. Alla PieloRM (in alto a sn) segni di massa spaziooccupante tra formazioni cistiche. Nelle immagini in T1mdc, assiale (in alto a dx,) e
coronale(in basso), si evidenza una formazione (freccia) che presenta un modesto CE
ed una componente necrotica ipointensa centrale.
Fig.99. Neoplasie renali con infiltrazione vascolare. Nel caso a sn.iInfiltrazione della cava,
nel caso a dx, infiltrazione della vena renale.
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- Liperintensit renale
perirenale predittiva di una
ostruzione acuta (si riscontra
nel 92% dei pazienti con colica
da litiasi)
- La presenza e lentit della
iperintensit perirenale sono
correlate non con il grado di
dilatazione, ma con la presenza
ed il grado diperpressione
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Fig.104
23
Fig.105 A
24
Fig.105B
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Fig.106 Litiasi ureterale. TCS senza mdc ed UroRM a confronto. La TCS pi efficace
anche rispetto allaUroRM con mdc. Infatti dimostra la litiasi renale ed ureterale con laspetto tipico
di iperdensit litiasica. AllUroRM sfugge il calcolo renale. Inoltre larea di assenza di segnale del
tutto aspecifica.
Fig.107 Litiasi ureterale distale. PieloRM (sMRU) ed UroRM(eMRU) sono inefficaci nel
dimostrare la litiasi del giunto uretero-vescicale. Nellimmagine superiore .a dx. (Haste multislice)
la litiasi sospettabile per la presenza di un piccola area di assenza di segnale (freccia). Ma in
questi casi lETG risolve ogni dubbio.
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Difficolt nel riconoscere nelle immagini single slice (spessore > 20mm)
e nelle MIP i piccoli difetti di riempimento del sistema collettore, che
vengono sottostimati (volume parziale), a meno che non si ricorra
allintegrazione con
immagini multislice (acquisizione 2D) o alla
revisione delle partizioni (acquisizioni 3D)
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5.INDICAZIONI DELLURORM
1. Valutazione preliminare della uropatia ostruttiva, sospettata allETG,
specie in caso di intolleranza al mezzo di contrasto, di gravidanza, di
funzione
renale
compromessa
con
mancata
insufficiente
La
UroRM
ha
una
sensibilit
maggiore
dellIVU
nellottenere
la
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nel
della
minimizzare leffetto
invasive e quindi
seguenti casi :
a) la dove si ricerchino informazioni circa la vascolarizzazione, la
funzione renale e lidrodinamica urinaria (ad es. per la D.D. tra
reflusso e megauretere, o per lo studio della perviet delle stomie);
b) la dove sia necessario studiare il comportamento dopo mdc di alcuni
reperti patologici (difetti di riempimento, tessuti periurinari);
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Giuntopatia in Feto
Fig.109. PieloRM Haste multislice ed Haste-Stir in feto alla 32 settimana
P=polmoni; B=bacinetto idronefrotico; V=vescica
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Fig.112. ETG e PieloRM FSET2 3D con ricostruzione MIP. Fibrosi retroperitoneale. AllETG
oltre alla dilatazione delle vie escretrici riconoscibile la presenza di tessuto patologico(fibrosi) al
davanti dellaorta (frecce). Alla PieloRM sono rappresentate le vie urinarie dilatate con arresto
bilaterale a livello delluretere lombare dove presente unampia area di modesta riduzione del
segnale (fibrosi tra frecce).
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Fig.113. ETG e PieloRM. Fibrosi retroperitoneale. AllETG oltre alla dilatazione delluretere dx,
riconoscibile la presenza di tessuto patologico (fibrosi) al davanti dellaorta (frecce verdi),
inglobante luretere sn (freccia rossa). Alla PieloRM sono rappresentate le vie urinarie dilatate con
arresto bilaterale a livello delluretere lombare ed aspetto affusolato dello stop, che evoca la
presenza di una fibrosi retroperitoneale..Le immagini a strato sottile, corrispondenti ai livelli
segnati alla PieloRM, dimostrano unampia area di riduzione di segnale (fibrosi),inglobante laorta
e i due ureteri (frecce rosse)
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Fig.114b
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VESCICA
Anatomia
Nelle sequenze T1 i componenti anatomici della parete (mucosa, lamina
propria sottomucosa, muscolare e sierosa) non sono di solito distinguibili,
ma si vedono come un unico strato a densit intermedia rispetto
allipodensit dellurina e alliperdensit del grasso perivescicale. Spesso per
la mucosa si presenta come un sottile strato di intensit maggiore interposto
tra lurina la muscolare.
Dopo somministrazione di mdc la mucosa si presenta precocemente e
fugacemente iperintensa (per circa 45-120) rispetto alla muscolare che
conserva la sua intensit intermedia. Successivamente le due strutture
tendono ad assumere la stessa intensit (per diminuzione in una ed
aumento nellaltra).(fig.120)
In T2 (e in DP) la muscolare ha unintensit di segnale pi bassa rispetto alla
mucosa ed alla lamina propria, ma spesso queste due ultime strutture non
sono distinguibili a causa della iperdensit dellurina adiacente. (Fig.119)
Le neoplasie hanno un segnale analogo a quello della mucosa e della lamina
propria.
Tecnica desame
Da quanto si detto prima si comprende che le sequenze pi
significative possono essere la Gradient echo T1 dopo MDC e le sequenze
FSET2. Entrambe le sequenze infatti consentono di distinguere la mucosa e
la lamina propria ( e cos anche il tumore ) dalla muscolare.
Accorgimenti :
-
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La RM nella stadiazione
Ai fini della terapia importante differenziare :
a) i tumori superficiali (T1, ovvero quelli che non presentano invasione della
vascolare), suscettibili di essere trattati con resezione transuretrale (TUR);
b) i tumori infiltranti la muscolare (T2 a e T2B
a secondo il grado
ed RM si contendono il ruolo, e
probabilmente danno risultati diversi a secondo dei vari stadi della neoplasia.
Le sequenze T1 pesate di base non consentono una differenziazione tra il tumore e la
parete, avendo lo stesso grado di intensit del segnale, e pertanto consentono una
stadiazione
non
accurata,
esclusivamente
affidata
al
criterio
morfologico
T3=ispessimento
con
spiculature
invasione
del
grasso
vescicole);(fig.119)
Le sequenze T2 pesate permettono di distinguere la muscolare (che ipointensa
rispetto al tumore) e quindi di valutare il suo grado dintegrit e di distinguere gli
stadi fino al T2 dal T3-T4. In particolare se la linea ipointensa della muscolare
rimane perfettamente integra si valuta un T1, se in qualche modo invasa si
definisce un T2. Questi aspetti tuttavia possono in qualche modo essere alterati
dalla presenza di artefatti da chemical-shift (Fig.119).
Dopo MDC il tumore e la mucosa hanno una intenso e precoce enhancement (entro
i primi 120) e vengono molto ben differenziati dalla parete muscolare, che durante
questa fase mantiene inalterata la sua ipointensit. Ci potrebbe consentire una
migliore accuratezza della stadiazione. (Fig.120). Tuttavia gli aspetti rilevati
nellimmagine in T2 sono pi che sufficienti a rilevare il grado dinfiltrazione della
parete. (Fig.119
In definitiva dobbiamo chiederci se , ai fini di una stadiazione locale, sia
necessario ricorrere utile allo studio con GE T1 prima e dopo MDC, dato che la
sequenza T2 da buoni risultati ai fini della stadiazione della neoplasia. Ed inoltre se
non sia il caso,in questi studi) di usare FOV piccoli in modo da aumentare la
matrice (fino a 512x512) senza penalizzare eccessivamente il tempo di acquisizione).
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T1
T2
T1
Notare che in T1 il tumore
isontenso alla parete e
quindi non se ne pu
valutare il grado
dinfiltrazione. In T2
invece vi una differente
lintensit di segnale tra il
tumore e la parete, che in
questo caso risulta non
integra (StadioT2)
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SURRENI
La RM non ha migliore risoluzione spaziale rispetto alla TC, ma i suoi
vantaggi consistono fondamentalmente nel migliore contrasto e nella
possibilit di acquisizione su piani sagittali e coronali, di particolare utilit,
specie nelle voluminose tumefazioni, per risalire allorigine surrenalica di
una tumefazione.
Possono essere utilizzate tanto le sequenze SE che le GE. Questultime vanno
eseguite sia in fase che in opposizione di fase, perch sembra che possono
consentire una differenziazione tra adenomi e metastasi, o pi in generale
tra lesioni benigne e maligne.
Sono scontati gli aspetti delle cisti (marcata ipointensit in T1 ed
iperintensit in T2) e delle emorragie (iperintensit marcata in T1).
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41
42
Fig.124..Mielolipoma.
Formazione iperintensa in T1
e T2. Dopo mdc si ha una
relativa ipointensit rispetto al
fegato, per mancata presa di
contrasto. AllETG la massa si
presentava iperecogena.
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Fig.126..Carcinoma. In T2 la
massa presenta aree diperintensit di tipo necrotico. In T1
la massa ipointensa di base
e presenta CE dopo mdc. In
T1 outpahse, a confronto con
T1 inphase , si ha un lieve
aumento del segnale, tipico
delle forme maligne.
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Fig.127..Feocromocitoma bilaterale
(frecce). Alla TC tipico ed intenso CE
precoce. Alla RM le formazioni sono
ipointese in T1 ed iperintensa in T2. In
questo caso la RM con mdc dovrebbe
riproporre gli aspetti TC.
MILZA
Lo studio della milza da considerare alternativo alla TC, quando
questultima non si possa eseguire (gravidanza, intolleranza al MDC iodato ).
Le sequenze da utilizzare sono quelle per lo studio del fegato (GE T1 e TSET2
con soppressione del grasso.
Nella sequenza T2 senza o con soppressione del grasso la milza si presenta
iperintensa rispetto al fegato, rispettivamente in ragione del suo maggior
contenuto in acqua e di minor contenuto in grasso. Conseguentemente si
accentua anche il contrasto con le lesioni focali che, ad eccezione degli
angiomi e dei linfomi solitamente iperintensi, sono di norma iso-ipointense.
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Fig.128. Splenomegalia.
Immagine in T2 :la milza presenza
una maggiore intensit del segnale
rispetto al fegato. Notare la
dilatazione della vena splenica
(freccia).
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RETROPERITONEO
Nello studio del retroperitoneo i vantaggi apportati dalla RM sono di
due ordini:
a) possibilit di una visione multiplanare con miglior contrasto, che
consente un migliore bilancio spaziale
b) possibilit di caratterizzare alcune lesioni.
Lo studio del retroperitoneo deve tener conto del fatto che vi un elevato
contrasto RM tra lambiente adiposo e gli organi che sono contenuti in
questo compartimento. Spesso questo studio assume la finalit non tanto
di ottenere un dettaglio morfologico, ma di definire meglio gli aspetti
topografici, e soprattutto quelli relativi alla struttura della lesione ed alla
sua tipizzazione.
LINFOADENOMEGALIE
A
differenza
della
TC,
dove
la
differenziazione
delle
formazioni
se si utilizza la
47
diagnostica
differenziale
include
la
fibrosi
retroperitoneale,
LIPOSARCOMA
E il tumore retroperitoneale primitivo pi frequente (60% di tutti oi
tumori maligni retroperitoneali.
Dal momento che la componente tissutale fondamentale rappresentata
da tessuto adiposo, la neoplasia si presenta iperintensa sia in T1 che in
T2, riducendo significativamente la sua intensit di segnale, dopo
soppressione del segnale del grasso.
La presenza di aree di tessuto fibroso, presenti in ragione inversa del
grado
di
aggressivit
della
neoplasia,
si
presentano
come
aree
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