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Tecnologie e tecniche nell’esame radiografico


del Paziente a letto
Arcangelo Panzica1 Giugno 2009
Da ciò la crescente esigenza d’avere apparecchiature
radiografiche mobili sempre più efficienti e versatili al fine di
garantire servizi “fuori reparto” di confacente qualità che
diano la possibilità di ottenere risultati eccellenti seppur
Abstract— Radiologic Technologists are required to become qualitativamente inferiori a quelli ottenibili in una sala di
competent in bedside radiography. A radiographer goes on a diagnostica radiologica.
“portable” to is expected to produce a diagnostic image using a Nelle pagine a seguire saranno trattati invero gli aspetti
mobile radiography unit (known as a portable machine in the peculiari delle principali apparecchiature utilizzate nello
hospital) in bedside radiography, an image receptor used and svolgimento dell’esame radiografico di pazienti
placed under the patient between the mattress and the patient’s impossibilitati ad alzarsi dal proprio letto di degenza e a
anatomy to be imaged. The proper SID, mAs and kVp are raggiungere il Servizio di Radiologia.
selected and an image is taken. The evolving technology makes it
easy to obtain high quality images and the Radiographer
protects patients and herself by increasing their distance from
the tube and should wear a lead apron when exposing the image. II.APPARECCHIATURE E PRINCIPI NELLA RADIOGRAFIA DEL PAZIENTE A
LETTO

Index Terms— X-ray Mobile Unit, bedside radiography,


chest, anti-x apron , x-ray pipe
Unità radiologiche mobili
La necessità di eseguire esami radiografici a letto di
pazienti inabilitati ad alzarsi e le difficoltà incontrate dal
Tecnico di Radiologia nella loro esecuzione, nel trasporto
dell’apparecchiatura radiologica e nel posizionamento della
stessa ha determinato la necessità di disporre di unità mobili
(U.M.) appropriate.

U.M. di vecchia generazione


Le prime U.M. sono caratterizzate dalla presenza di
generatori radiologici di tipo convenzionale montati su un
carrello al quale è fissato uno stativo sul quale scorre il
complesso tubo guaina contenente un anodo stazionario; la
collimazione del fascio generato è garantita dalla presenza di
un collimatore esterno ad apertura statica, rappresentato da
un cono piombato. Queste apparecchiature sono
caratterizzate da dimensioni ingombranti che determinano
reali difficoltà nel trasportarle in particolari luoghi di degenza
ove, inoltre, sorge l’esigenza di disporre di una rete elettrica
adeguata alla loro potenza.
Entrambi i sovrascritti problemi sono stati risolti con
l’utilizzo di unità monoblocco dotate di tubi ad anodo fisso
solidali, tramite stativo, al resto della struttura e utilizzando
trasformatori d’alta tensione privi di raddrizzatori che
I.INTRODUZIONE permettono di sfruttare una sola semionda della corrente

S EMPRE più, al giorno d’oggi, l’esame radiografico di alternata reperibile dalle normali prese da 220V.
pazienti presso le corsie di degenza, rianimazione e Anche quest’ultime sono da considerarsi obsolete in quanto
neonatologia rientra tra le pratiche giornaliere dei Tecnici di sostituite da apparecchiature in grado di erogare maggiore
Radiologia Medica. potenza (10 kW) ed ovviare al problema dell’elevata
instabilità della corrente di quelle reti d’alimentazione
Studente Facoltà di Medicina e Chirurgia – I anno CdL in Scienze delle
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(cadute di tensione) e dell’elevata ondulazione residua
Professioni Sanitarie Tecniche e Diagnostiche – Università di Torino. (tel. +39
3206229721 e-mail: apanzica@molinette.piemonte.it) (ripple), che impone l’utilizzo di tempi d’esposizione più
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elevati con conseguente perdita della nitidezza d’immagine e di valore energetico medio dello spettro.
maggiore dose al paziente ed operatore.

U.M. a batteria ed a scarica di condensatore. Una grandiosa innovazione è rappresentata dalla presenza
di sistemi di controllo digitali (fig.1 B) che consentono di
Le U.M. a batteria sono apparecchiature alimentate per
ottimizzare la gestione dei parametri, la loro ripetitività e
mezzo di accumulatori ricaricabili al piombo ed utilizzano
fedeltà grazie all’utilizzo di microprocessori e sistemi di
particolari circuiti (ad inverter) che consentono la
memoria integrati.
conversione della bassa tensione degli accumulatori in alta
Sono state definitivamente abbandonate le colonne stativo
tensione, utile al tubo radiogeno. Questa soluzione garantisce
rigide a favore dell’adozione di braccio snodato in più punti e
all’U.M. un’autonomia di centinaia di radiografie, una buona
ripiegabile su se stesso, soluzione vantaggiosa sia in termini
potenza e possibilità d’ottimizzazione i parametri di lavoro;
di mobilità che di utilizzo.
unici inconvenienti sono l’elevato peso, le dimensioni poco
contenute e il bisogno di lunghi tempi di ricarica.
Più pratici e tuttora ampiamente utilizzati sono i generatori Fig.1 A-B - Unità
a scarica di condensatore che caricano due grossi
mobile radiografica
condensatori interni alla tensione desiderata in pochi secondi
con sistema ad alta
sfruttando la corrente elettrica della rete “domestica”. La
struttura è monoblocco, con braccio snodato e tubo ad anodo fraquenza (A) e
rotante caratterizzato, inoltre, dalla presenza di un elettrodo relativo pannello di
griglia che, interposto tra anodo e catodo, impedisce il controllo (B)
passaggio di corrente anodica nella fase di preparazione e si caratterizzato da
depolarizza esclusivamente per il tempo di esposizione. Con display per il
queste apparecchiature è possibile ottenere risultati di tutto monitoraggio dei
rispetto con erogazione di correnti di ≈300 mA e tensioni di
parametri di tensione
picco di 120 kV e più. La tensione dei condensatori decresce
al tubo e corrente (1,3), tasti up/down per la regolazione dei parametri di
in maniera esponenziale durante l’erogazione della
radiazione: questo è uno dei limiti di questi sistemi, ma è lavoro(2,4), tasto per la visualizzazione luminosa del campo d’irradiazione(5),
praticamente trascurabile, visti i ridotti tempi d’esposizione. tasti di funzione programmabile per la ripetitività degli esami con parametri
standardizzabili(6). L’erogazione radiazione è attivabile tramite pulsante su cavo
estensibile o telecomando a raggi infrarossi.
U.M. ad alta frequenza
Un vero passo avanti è
stato segnato dall’avvento,
presso i reparti di Altre caratteristiche comuni delle apparecchiature di ultima
Radiologia, di
apparecchiature generazione sono :
radiografiche portatili dotate • struttura monoblocco di ridotte dimensioni e peso
di generatori ad alta dell’unità che si aggira tra i 100 ed i 150 kg;
frequenza (fig.1 A) in • presenza di vano schermato adatto ad accogliere più
sostituzione alle unità cassette radiografiche;
mobili di generazione • presenza di dispositivi di frenatura e bloccaggio ruote;
precedente, con elevati • presenza, in alcuni modelli, di motore elettrico
guadagni di mobilità degli alimentato da batteria ausiliare con comandi
stessi, della qualità sull’impugnatura di trasporto.
dell’esame in sé e anche dal
punto di vista
radioprotezionistico.
Quest’ultime sono
caratterizzate dalla presenza
di circuiti inverter e
transistor di potenza MOSFET (transistor a semiconduttore)
(fig.2) che permettono l’incremento della tensione con la
trasformazione della corrente alternata della rete, prima in
corrente continua e, poi, in corrente a frequenza maggiore,
che viene raddrizzata ed applicata al tubo con un’ottima resa
e ripple inferiore al 3%. Queste caratteristiche consentono
l’utilizzo di minimi tempi d’esposizione con guadagno in
risoluzione di contrasto e minor dose al paziente, inoltre la
radiazione emessa risulta decisamente più elevata in termini
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pongono limiti all’utilizzo di griglie antidiffusione, che


comunque non sono indispensabili nello studio di distretti
anatomici come il torace nei quali il maggiore spessore è
interessato dalla presenza d’aria, causa di “ridotta”
produzione di radiazioni secondarie e scatterate.

La tecnica che si predilige è quella che si avvale


dell’utilizzo di tensioni medio-basse applicate al tubo
radiogeno (75 kV): la radiazione prodotta con energie simili
genera una quantità di radiazione diffusa che non
compromette eccessivamente il contrasto e la definizione
d’immagine soprattutto nello studio dell’area retrocardiaca.
L’uso di apparecchiature di buona qualità può consentire
fig.2 – schema a blocchi sistema MOSFET inverter. l’utilizzo di griglie antidiffusione, meglio se focalizzate ad 1
m e con ratio 3 e tensioni più alte (90-100 kV) con risultati
di gran lunga migliori in fatto di risoluzione di contrasto.
La radiologia digitale, nella fattispecie la radiografia
Le dimensioni sono uno dei fattori più importanti in
computerizzata offre molteplici vantaggi nell’ottimizzazione
quanto possono compromettere la corretta esecuzione
delle prestazioni rispetto al sistema tradizionale analogico
dell’esame o, addirittura, la possibilità di raggiungere il
come l’elaborazione d’immagine con possibilità di variare
paziente. In ogni caso lo stativo o il braccio snodato devono
parametri di latitudine, sensibilità e contrasto in modo
permettere il posizionamento del fuoco ad una distanza da
indipendente e nelle fasi successive all’esecuzione d’esame.
terra di almeno 2 metri.
Questa tecnologia ha permesso una drastica riduzione nel
numero di esami ripetuti a causa di errata esposizione.

Fig.3, - tipica modalità di effettuazione di una radiografia del torace AP in un


paziente a letto,la cassetta radiografica posta sotto la schiena del paziente , il
III.PRINCIPI D’ESECUZIONE NELL’ESAME RADIOGRAFICO DEL TORACE NEL braccio plurisnodabile consente al Tecnico di posizionare il tubo radiogeno a
PAZIENTE A LETTO.

L’esame del torace di un paziente allettato va eseguito


normalmente in proiezione antero-posteriore, con paziente in
decubito supino o semi-eretto, con la cassetta radiografica
(solitamente 43x35 cm e preferibilmente ricoperta da fodera
radiotrasparente) a contatto della superficie dorsale del
soggetto, assicurandosi che durante il posizionamento non si
formino pieghe cutanee responsabili di artefatti. Deve essere
fatta attenzione che ci sia assenza anche di minima rotazione
in senso laterale dl paziente, in modo che si abbia riscontro
sul radiogramma dell’equidistanza del margine mediale delle
clavicole dai processi spinosi dorsali.
E’ inevitabile che nel radiogramma risulti ingrandita
l’ombra cardiaca, questo a causa della proiezione in AP e
della distanza FP che non può essere neppur vicina a quella distanza e posizione ottimale.
ottimale(circa 1,80 m). Particolari attenzioni devono essere
rivolte alla presenza, in prossimità del campo esposto, di
oggetti vari, apparecchiature biomedicali ed elettrodi per il
monitoraggio del paziente che , ove possibile, dovranno
essere rimosse da chi di competenza al fine d’evitarne la
visualizzazione sul radiogramma, compromettendone la
corretta valutazione diagnostica.
Radioprotezione
L’esame radiografico a letto dovrebbe essere eseguito solo
quando questo sia realmente motivato da condizioni cliniche
Le prestazioni scarse di apparecchiature più vecchie, la del paziente tali da non permetterne il trasporto presso il
difficoltà frequente d’ottenere una distanza ottimale fuoco- servizio di Radiologia.
film e la perfetta ortogonalità del fascio alla pellicola Oltre alla qualità ridotta dei radiogrammi, l’esame svolto
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in camere di degenza o corsie di rianimazione e neonatologia


presenta fattori di esposizione radiologica maggiori sia per il
personale professionale che per i pazienti.
Le normative prevedono l’utilizzo di paratie mobili anti-x,
che non sempre sono disponibili nei reparti interessati, in
questo caso sarà necessario l’utilizzo di grembiuli piombati
che il personale tecnico e infermieristico eventualmente
autorizzato devono indossare durante l’esposizione. E’ altra
buona norma utilizzare tempi d’esposizione più brevi
possibili e allontanarsi il più possibile dalla sorgente (almeno
2 m).
Esclusivamente il paziente da esaminare deve permanere
nella camera, altri che non possono essere allontanati per seri
motivi dovranno essere tutelati con barriere schermanti o
grembiuli anti-x.
Il soggetto che dovrà essere sottoposto a radiografia deve
essere protetto utilizzando, se ciò non compromette l’esame,
grembiulini anti-x e protezioni soprattutto a livello delle
gonadi e prediligendo l’utilizzo di fascio di radiazioni più
energetico anziché più intenso (riduzione dei mAs in favore
di maggiori kVp).

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