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28/6/2014 Narciso (Caravaggio) - Wikipedia

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Narciso
Autore Michelangelo Merisi da
Caravaggio
Data 1597-1599
Tecnica olio su tela
Dimensioni 112 cm 92 cm
Ubicazione Galleria Nazionale d'Arte
Antica - Palazzo Barberini,
Roma
Narciso (Caravaggio)
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Narciso un dipinto a olio su tela (112x92 generalmente
attribuito a Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi,
sebbene un dibattito ne abbia proposto l'attribuzione a pittori
quali lo Spadarino, Orazio Gentileschi, Niccol Tornioli e altri.
Fu dipinto all'incirca tra il 1597 e il 1599
[1]
.
conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica a Palazzo
Barberini in Roma.
La trasfigurazione di un episodio della mitologia in epoca
moderna, e la spontaneit della postura e dell'espressione di
Narciso, che sono sicuramente tematiche vicine all'opera del
pittore, fanno propendere per l'autografia del dipinto
[2]
.
Descrizione e stile
Il formato verticale della tela concede a Caravaggio di dare vita
a una figura quasi perfettamente doppia. Le braccia disposte ad
arco di Narciso seguono l'andamento della tela, e dal suo
profilo chino si suggerisce lo sguardo anelante e sofferente
[3]
.
Come segnalato da Rossella Vodret che riprende un'indicazione
di Mario Docci, Caravaggio non dipinge un'immagine vista da
un pittore fuori scena, bens un'immagine che guarda se stessa
riflesso nello specchio d'acqua
[4]
Il soggetto del dipinto Narciso ( la fonte classica di riferimento
le Metamorfosi di Ovidio, Libro III, vv. 339-510, cui vanno
aggiunte i diffusi volgarizzamenti rinascimentali e le mitografie di fine Cinquecento )
[5]
, ritratto mentre si specchia
nell'acqua di una fonte ( nelle Metamorfosi Ovidio parla di un luogo chiuso e molto ombroso da essere quasi
buio ) cercando un contatto fisico con il suo riflesso, di cui il fanciullo si infatuato credendolo reale. In
particolare, qui l'artista dipinge il momento che precede la scoperta dell'inganno: infatti, l'immagine che Narciso
vedeva nella pozza d'acqua altro non era che la proiezione di se stesso. Diverse interpretazioni sono state date: "
Allegoria della vista", come nell'interpretazione di Fagiolo dell'Arco
[6]
, oppure come " Allegoria della
conoscenza di dio attraverso la conoscenza di se stessi"
[7]
, o anche " Allegoria dei rapporti fra uomo e
natura", proposta da Maurizio Marini
[8]
. La particolarit della raffigurazione quella " a carta da gioco" , in cui
ad un'immagine superiore ritta ne corrisponde una identica inferiore ma inversa; questo effetto di sdoppiamento
a specchio curato da Caravaggio in modo molto accurato, al punto che le pieghe degli maniche della camicia
sono raffigurate nel loro esatto rovesciamento, come fossero viste da dentro il fonte verso l'esterno nella
immagine reale del ragazzo.
Nonostante tutti questi eccezionali aspetti compositivi e il fatto che da questa tela derivino, sembra, direttamente
raffigurazioni analoghe del Domenichino a Palazzo Farnese nel 1604 ( ancora vivo Caravaggio ) e del Regno di
Flora ( 1631 ) di Nicolas Poussin , l'attribuzione allo Spadarino ancora molto resistente, anche dopo le
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considerevoli precisazioni di Rossella Voudret, che ha sottolineato come nel Narciso non sia dominante quella
consistenza"compatta e solida" che troviamo nello Spadarino, bens via sia un ben altro aspetto luminoso e
vibrante.
[9]
Il dipinto si fa collocare durante il soggiorno del pittore nel palazzo Madama abitato da Francesco Maria Del
Monte, nel periodo ( la datazione proposta fra il 1597 e il 1599 )
[10]
in cui a fonti d'ispirazione tratte dalla vita
quotidiana della Roma di fine Cinquecento, subentrano sempre di pi allusioni tematiche legate alla mitologia
classica, preludio alla raffigurazione di storia di poco posteriore.
Da un punto di vista prettamente stilistico, il dipinto rimanda alla pittura lombarda, bresciana per la precisione.
Note
1. ^ 1.Sulle ipotesi attributive del dipinto, cfr., M.Cinotti, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio con un saggio
critico di G. dell'Acqua, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Seicento. Bergamo, 1983, I, p. 519;
Mina Gregori, Caravaggio e il suo tempo, Mostra, New York, Napoli, 1985, pp. 265-266; Maurizio Marini,
Michelangelo da Caravaggio pictor praestantissimus, Roma, 1987, pp. 442-443. Il dipinto fu scovato da
Roberto Longhi in casa dello storico dell'arte Paolo D'Ancona nel 1913, al quale pervenne da divisioni ereditarie
della sua famiglia e dallo zio banchiere Laudadio della Ripa che lo aveva acquistato dalla famiglia Giordani di
Pesaro che poteva averlo avuto in eredit da Francesco Maria del Monte stante l'amicizia che questi aveva con
Camillo Giordani ( cfr. Rossella Vodret, Il restauro del "Narciso", in Michelangelo Merisi da Caravaggio. La
vita e le opere attraverso i documenti a c. di Stefania Macioce, Roma 1995. Dopo Paolo D'Ancona,venne
acquisito da Basile Khvoshinsky, che nel 1914 lo don alla Galleria d' Arte Nazionale d'Arte Antica di Roma a
Palazzo Barberini, dove si trova tuttora.
2. ^ Da un punto di vista documentario, non essendo il dipinto citato dalle fonti note l'unico appiglio sembra essere
una licenza di esportazione seicentesca. Come indica la Vodret, nel 1974 Maurizio Marini ha scovato in un
articolo di Bertolotti ( A. Bertolotti, Esportazione di oggetti di Belle Arti nella Liguria, Lunigiana, Sardegna e
Corsica nei secc. XVI,XVII e XVIII, in " Giornale Ligustico" III,IV, 1876, p. 121. ), una licenza di esportazione
del 1645 intestata ad un certo Valtabelze in cui, fra altre opere in partenza per Savona, indicato un dipinto del
Caravaggio raffigurante Narciso, cfr. Vodret, cit,,p. 167 e Maurizio Marini, Io Michelangelo da Caravaggio,
Roma 1974, p. 387. Il ritrovamento nell'Archivio di Stato di Roma del documento del 1645, fatto dalla Vodret
nel 1989 ( cfr. Rossella Vodret, Brevi note sul Narciso in Caravaggio. Nuove riflessioni, Quaderni di Palazzo
Venezia,6, Roma, 1989, p.224.), che attesta come la spedizione a Savona possa essere una valida alternativa alla
trasmissione da Del Monte al Giordani, ha trovato il consenso di alcuni studiosi, come Mia Cinotti, Michelangelo
Merisi, cit, p. 518, ma altri hanno sollevato perplessit come il Papi che ha svolto una ricerca approfondita per
sostenere l'autobiografia a Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, cfr. G. Papi, Una precisazione biografica
e alcune integrazioni al catalogo dello Spadarino, in Paragone Arte, 435, 1986, p. 24 e Giovanni Antonio Galli
detto lo Spadarino, in Caravaggio. Come nascono i capolavori, Catalogo della mostra, Milano, 1992, pp. 359-
368.
3. ^ Le analisi radiografiche hanno evidenziato l'assenza di disegno sotto la pittura, mentre sono state evidenziate
delle incisioni ( come gi registrato in altre opere del Caravaggio ) lungo il profilo della manica nel riflesso del
corpetto nell'acqua del laghetto, cfr., Rossella Vodret, Il restauro del Narciso, cit. pp.168-169. Allo stesso
modo sono state evidenziati spazi di riempimento a vista, come nel contorno del naso; come ha segnalato la
Vodret la presenza di sovrapposizione di campiture dal fondo al primo piano, un altro elemento caratterizzante
di questo dipinto che ne rivela l'autenticit, Rossella Vodret, ibidem, p. 169.
4. ^ Rossella Vodret, Il restauro del Narciso, cit, p. 170.
5. ^ Per le fonti del Narciso, cfr. www. Iconos. It, : Narciso ( fonti classiche, medievali, rinascimentali e immagini
)
6. ^ Marcello Fagiolo dell'Arco, Le"Opere di Misericordia", contributo alla poetica del Caravaggio, in L'Arte, 1,
1968, pp. 50 e 58. E va aggiunto anche, sulla stessa linea, Luigi Salerno, Caravaggio e i caravaggeschi, in "
Storia dell'Arte", 7-8, 1970, p.241
7. ^ la classica interpretazione iconologica in chiave cattolica di Maurizio Calvesi, Caravaggio o la ricerca della
salvazione, in Storia dell'arte", 9-10, 1971, p. 136.
8. ^ Maurizio Marini, Io Michelangelo Merisi da Caravaggio, cit., p. 388. A Rossella Vodret, cit., p. 175 , n. 36 (
anche per altre segnalazioni di interpretazione iconologica ) , Franca Camiz ha indicato una possibile
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interpretazione erudita ( magari segnalata al pittore dal Del Monte ), in cui Narciso figura della pittura, come
indicato nel De Pictura di Leon Battista Alberti.
9. ^ Rossella Vodret, Il restauro del Narciso, cit., p. 171 e della stessa, Brevi note sul Narciso, cit., p.224.
10. ^ Cfr., Rossella Vodret, Il restauro, cit., p. 174.
Collegamenti esterni
L'opera nel sito del museo (http://www.galleriaborghese.it/barberini/it/narciso.htm)
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Categorie: Dipinti a soggetto mitologico Dipinti di Caravaggio Dipinti nella Galleria nazionale d'arte antica
Questa pagina stata modificata per l'ultima volta l'8 giu 2014 alle 18:48.
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