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21/04/2005
CAPITOLATO
FOSFATAZIONE PER PARTICOLARI
IN MATERIALE FERROSO
(Ghise, acciai al carbonio o legati)
1/9
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ --- NORMAZIONE
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E NECESSARIO VERIFICARE LAGGIORNAMENTO NELLAPPOSITO SITO WEB
1
Ente SUPERVISORE : E.D. -- Ingegneria dei Materiali
Ente GESTORE : E.D. -- Ingegneria dei Materiali
FINALIT DEL CAPITOLATO
Precisare le caratteristiche cui deve soddisfare la fosfatazione per particolari in materiale ferroso.
Definire le modalit e le attrezzature da utilizzare per lesecuzione delle prove di controllo di tali caratteri-
stiche.
Il presente Capitolato composto di n 10 pagine e n 1 allegato
= Feb. 90 Edizione 3 --- Ristrutturato e soppresso lAllegato 1 . (OR)
= Nov. 90 Edizione 4 --- Variato il valore della somma delle superfici significative per la prova
di corrosione (era 4 dm
2
). Variato il limite di focolai di corrosione
(erano 0,6/dm
2
). Aggiunto lAllegato 51. (BM)
A Set. 91 Estesa la vecchia designazione Fosf Lub anche per la F. FAG3 I. (BM)
= Feb. 96 Edizione 5 --- Riveduto completamente. (FD)
A 21/04/05 Modificato 4.7 . (FD)
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| A : STRUMENTAZIONE NECESSARIA PER LE PROVE
La strumentazione necessaria per le prove quella specificata dalle Norme elencate nel B.
| B : DOCUMENTI RICHIAMATI NEL TESTO
|01370 | Errori geometrici delle superfici. TFO
|50180 | Prove di corrosione. TMD
|50754 | Determinazione del peso degli strati fosfatici su supporti di acciaio e/o supporti
zincati. TMD
|50757 | Misurazione dello spessore dei rivestimenti metallici col metodo magnetico.
TMD
|9.01102 | Qualit delle forniture FIAT AUTO S.p.A. CFO
|9.01102/01 | Prescrizioni per il controllo statistico delle forniture. CFO
|9.01103 | Certificato di qualit e conformit del prodotto. CFO
| C : ELENCO ALLEGATI
| 1 | Scheda Tecnica del Prodotto
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GENERALIT
1.1
Il presenteCapitolatoriguardai tipi, lecaratteristicheeleproveper i rivestimenti fosfatici applicati sumate-
riali base ferrosi, con lo scopo principale di proteggerli contro la corrosione o migliorare ladesione delle
pitture tramite fosfatazione allo zinco o con lo scopo di ridurre il grippaggio o lusura tramite fosfatazione
al manganese.
1.2
N di Codice Meccanografico
DESIGNAZIONE
N CODICE
MECCANOGRAFICO
F. FARZ6 Pul 208
F. FARZ6 207
F. FARZ10 M 211
F. FAG6 210
F. FAG3 I 209
2
CAMPO DI APPLICAZIONE
2.1
La fosfatazione allo zinco applicabile a tutti i particolari. La fosfatazione al manganese applicabile a
superfici preparate con mezzi meccanici adeguati, e d le migliori prestazioni sui materiali trattati, con R
100 daN/mm
2
e rugosit 0,6 Ra (Norma 01370).
Salvo casi eccezionali, da concordarsi di volta in volta tra Committente e Fornitore, deve essere evitata
la preparazione mediante prodotti alcalini o acidi.
Inoltre, leprescrizioni del presenteCapitolato, nonsonoapplicabili agli elementi inlamieraper carrozzeria,
per i quali valgono le prescrizioni riportate sulle apposite norme.
Ad orientamento del progettista, la fosfatazione, non deve essere impiegata per parti che raggiungono
una temperatura continua di esercizio 100 C. Sono ammesse temperature leggermente superiori
quando il particolare in presenza di un adatto protettivo oleoso (es. molle valvola che funzionano in
bagno dolio).
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CLASSIFICAZIONE DEL RIVESTIMENTO, INDICAZIONE A DISEGNO E CRITERI DI SCELTA
Designazione per
lindicazione a
disegno
(J)
Rivesti-
mento base
Trattamento
supplementare
Spessore
mm
Peso dello
strato
fosf.
2
Orientamento
per limpiego
Nuova
Vec-
chia
mento base supplementare mm fosf.
mg/dm
2
per l impiego
F. FARZ6
Pul
Fosf
Pul
Verniciatura
(F)
da impiegarsi per miglio-
rare lancoraggio di vernici,
o come mezzo ausiliario
per lincollaggio di partico-
lari in gomma
F. FARZ6
Fosf
Fosfatazione
allo zinco
6 150
da impiegarsi per evitare la
corrosione dovuta agli
agenti atmosferici miglio-
rando contemporanea-
mente laspetto superfi-
ciale
F.
FARZ10 M Oleatura
10 250
da impiegarsi preferibil-
mente come trattamento
anticorrosione per molle
F. FAG6
Fosf
Lub
Fosfatazione
al
manganese
6 150
da impiegarsi per proteg-
gere dallusura e/o dal grip-
paggio e per favorire las-
sestamento di superfici di
scorrimento; inoltre serve
aridurrela rumorositdelle
dentature degli ingranaggi
F. FAG3 I
Lub
manganese
Oleatura
(F)
3 ------
da impiegarsi esclusiva-
mente come trattamento
antiusura antigrippaggio di
elementi induriti superfi-
cialmente
(J) La simbologia per lindicazione a disegno del rivestimento fosfatico cos costituita:
F. = base ferrosa
FARZ= fosfatazione antiruggine allo zinco
FAG = fosfatazione antigrippaggio al manganese
M = molle
Pul = pulita (senza oleatura)
I = elementi induriti superficialmente
A dette simbologie si fa seguire il valore in (mm) dello spessore del rivestimento.
Per motivi estetici, gli strati fosfatici possono essere colorati in nero mediante immersione in soluzioni
idonee; in tal caso la colorazione deve essere specificata a disegno.
Es.: F. FAR Z6 Nero.
Per gli elementi di cui al 4.7 per i quali prescritta la deidrogenazione, completare lindicazione a
disegno con la seguente dicitura: DEIDR Es. F.F AG6 DEIDR.
(F) Il tipo di trattamento supplementare ivi indicato pu essere omesso, oppure sostituito da uno diverso
a seconda delle necessit di impiego, quando preventivamente concordato e/o prescritto a disegno.
4
CARATTERISTICHE DEL RIVESTIMENTO
I requisiti sottoriportati sonoessenziali per lasuperficiesignificativa. Per superficiesignificativa, si intende
quella parte che essenziale allaspetto o allimpiego dellelemento trattato.La predetta superficie pu
essere indicata a disegno o preventivamente concordata allordine; in caso contrario tutta la superfice
delloggetto da considerarsi significativa.
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4.1
Esame visivo
Lo strato fosfatico deve possedere un aspetto uniformemente vellutato e qualora non sia richiesta una
colorazione specifica, di colore variabile dal grigio al nero. Disuniformit di colore, entro i limiti sopra indi-
cati, rilevate su uno stesso particolare, non costituiscono causa di scarto.
da evitare sui pezzi, la presenza di un pulviscolo giallo ocra (melme del bagno di fosfatazione) tuttavia,
se al disotto di tale pulviscolo presente lo strato fosfatico nella sua integrit, i particolari sono accettabili.
I particolari sottoposti a fosfatazione pulita (F. FAR Z 6 Pul) devono inoltre risultare uniformemente sati-
nati.
4.2
Natura del rivestimento
Effettuare le prove secondo quanto descritto al 4.10, il rivestimento dovr risultare costituito da fosfati
di zinco oppure di manganese, secondo quanto prescritto al 3.
4.3
Struttura
La struttura del rivestimento deve essere identificata mediante ingrandimento 50100 X per tutti i tipi di
fosfatazione, eccezione fatta per il tipo F. FAG 3 I, per il quale si dovr adottare lingrandimento 400600
X.
Lo strato fosfatico, nel caso di fosfatazione allo zinco, pu risultare costituito da cristalli aventi struttura
aghiformeolamellare(Figure1 e2). Nel caso di fosfatazione al manganese, deveinvece esserecostituito
da cristalli a struttura prismatica (Figura 3) con spigoli arrotondati, parzialmente sovrapposti a squame;
cristalli aghiformi o lamellari sono causa di scarto. Non si possono stabilire a priori limiti alle dimensioni
dei cristalli, variando queste con il tipo e le caratteristiche del metallo base.
Orientativamente le dimensioni dei cristalli a struttura prismatica devono essere comprese tra 10 e 15 mm
e quelle dei cristalli a struttura aghiforme e lamellare tra 10 e 30 mm. Fanno eccezione i particolari induriti
superficialmente per i quali sono previste dimensioni dei cristalli prismatici comprese tra 5 e 20 mm.
Sono da escludere strati costituiti da singoli cristalli di grandi dimensioni, circondati da cristalli di dimen-
sioni molto inferiori che possono rendere eccessivamente poroso lo strato fosfatico. Una porosit ecces-
siva pu infatti pregiudicare la funzionalit degli strati, questa pu essere messa in evidenza dalla prova
in nebbia salina.
Figura 1 Figura 2 Figura 3
4.4
Spessore
Lo spessore minimo locale, misurato con metodo magnetico (apparecchio Magne--Gage o altro equiva-
lente) secondo la Norma 50757 (previa smagnetizzazione totale del particolare sul quale viene effettuata
la misura), dovr risultare come prescritto al 3, per i vari tipi di rivestimento, su tutte le parti della superfi-
cie significativa.
4.5
Peso
Il peso dello strato fosfatico, misurato col metodo descritto nella Norma 50754, dovr risultare come pre-
scritto al 3, per i vari tipi di rivestimento, su tutte le parti della superficie significativa.
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4.6
Resistenza alla corrosione
La prova deve essere eseguita in nebbia salina secondo la Norma 50180.
Il numero dei pezzi esposti deve essere tale che il totale delle loro superfici significative sia 2 dm
2
.
I vari tipi di rivestimento dovranno soddisfare i requisiti prescritti nella Tavola I (vedere anche il 4.3).
TAVOLA I -- RESISTENZA ALLA CORROSIONE
Designazione del rivestimento
Tempominimodiesposizioneinnebbiasalinaal terminedel
qualenonsi devonoevidenziareprodotti di corrosionedel
metallo base (h) (L)
F. FAR Z 6 24
F. FAR Z 10 M 48
F. FAR Z 6 Pul
Questi tipi di fosfatazione non vengono sottoposti alla prova in
F. FAG6
Questi tipi di fosfatazione non vengono sottoposti alla prova in
nebbia salina, in quanto non esercitano funzione anticorro-
siva (Secondo quanto definito al 3)
F. FAG3 I
siva. (Secondo quanto definito al 3)
(L) Salvo altrimenti specificato, la valutazione della resistenza alla corrosione deve essere apprezzata ad
occhionudoedanormaledistanzadi lettura.I focolai di corrosionedevonorisultare1/dm
2
(Valori mag-
giori rilevati sono causa di scarto).
4.7
Deidrogenazione
Salvoaltrimenti specificato, i particolari costruiti in acciaiocon R1200 N/mm
2
dovranno esseresottopo-
sti al trattamento di deidrogenazione entro 4 ore dalla fosfatazione: in tal caso tale trattamento dovr
essere indicato a disegno (ved. 3).
TAVOLA II -- TRATTAMENTO DI DEIDROGENAZIONE
Resistenza a trazione del materiale
Trattamento di deidrogenazione
(Y)
Resistenza a trazione del materiale
N/mm
2
Permanenza a regime
(h)
Temperatura
(C)
1200 8 100 10
(Y) In alternativa, il trattamento di deidrogenazione pu essere realizzato mantenendo i particolari fosfatatati a tem-
peratura ambiente, non inferiore a 18 C, per una durata 120 h .
Nonammessoridurrei tempi riportati nellaTavolaII portandolatemperaturaal di sopradi 110C; tempe-
rature superiori provocherebbero sfarinamento dello strato fosfatico.
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4.8
Dimensioni e tolleranze
Le dimensioni risultanti dopo la fosfatazione, devono rientrare nelle tolleranze prescritte a disegno. Nel
dimensionamento del particolare si deve tenere conto delle modifiche che il rivestimento attua sul metallo
base secondo lo schema orientativo seguente.
Superficie del pezzo non
fosfatata (metallo base)
Maggiorazione dimensionale
Superficie del pezzo fosfatata
(strato fosfatico)
S
Dimensioni del pezzo prima della fosfatazione
Strato di trasformazione del metallo base
Spessore dello strato fosfatico
Dimensione del pezzo dopo la fosfatazione
S
2
3
S
1
3
Pertanto, nontuttolospessoredellostratofosfaticosi sommaalledimensioni originali risultanti primadella
fosfatazione, in quanto, parte dello strato stesso si forma per trasformazione chimica del metallo base.
4.9
Rugosit
La rugosit indicata a disegno si intende sempre pre--fosfatazione. Misure di rugosit, effettuate dopo
fosfatazione, non sono significative. Eventuali misure di rugosit anche su superfici defosfatate rilevano
una sensibile variazione della rugosit rispetto a quella primitiva (ad esempio una superficie avente Ra
pre--fosfatazione ~0,4 mm, dopo fosfatazione potr avere un valore di Ra ~0,8 mm); salvo casi partico-
lari, tale variazione non deve essere considerata un fatto negativo.
4.10
Identificazione della natura del rivestimento
4.10.1
Scopo
Verificare, mediante prova analitica qualitativa, la natura di unrivestimento, applicatosu materialeferroso
(ghise, acciai al carbonioolegati) per il qualestatarichiestaunafosfatazioneallozincooppureal manga-
nese.
4.10.2
Reattivi occorenti
I reattivi occorrenti sono:
A) Acido nitrico diluito 1 : 4 V/V.
B) Reattivo molibdico, preparato sciogliendo 88,3 g di molibdato di ammonio + 34 cm
3
di idrato di
ammonio concentrato + 240 g di nitrato di ammonio in 1 l dacqua distillata.
C) Idrato di ammonio concentrato.
D) Acqua ossigenata (12 volumi).
E) Acido cloridrico.
F) Soluzione di ferrocianuro di potassio al 5 % (5 g di K
4
[Fe (CN)
6
] 3 H
2
O in 100 cm
3
di H
2
O).
G) Bismutato sodico.
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4.10.3
Procedimento
Occorre identificare la presenza dellanidride fosforica (P
2
O
5
); poi, per stabilire a quale categoria appar-
tenga lo strato fosfatico, si deve identificare la presenza dello zinco oppure del manganese.
4.10.3.1
Ricerca della P
2
O
5
Per identificare la P
2
O
5
si attaccano 100 cm
2
di superficie con 100 cm
3
di acido nitrico (A), fino alla com-
pleta asportazione dello strato.
25 cm
3
della soluzione cos ottenuta, vengono poi direttamente trattati con 10 cm
3
di reattivo molibdico
(B).
4.10.3.1.1
Valutazione
Un precipitato giallo, indica la presenza della P
2
O
5
.
4.10.3.2
Ricerca dello zinco
Per determinare la presenza dello zinco, si attaccano altri 25 cm
3
della soluzione ottenuta come indicato
al punto 4.10.3.1, con idrato dammonio (C) per precipitare il ferro, aggiungendo 10 cm
3
di acqua ossige-
nata (D).
Si bolle, si filtra ed il filtrato si acidifica con acido cloridrico (E). Si fa bollire per qualche minuto, quindi si
aggiungono 5 cm
3
di soluzione di ferro--cianuro di potassio (F).
4.10.3.2.1
Valutazione
Un precipitato bianco verdastro indica la presenza dello zinco.
4.10.3.3
Ricerca del manganese
Per determinare la presenza del manganese, qualora la prova di identificazione dello zinco abbia dato
esito negativo, si prelevano ancora 25 cm
3
della soluzione ottenuta come descritto al punto 4.10.3.1, si
fanno bollire per qualche minuto e quindi raffreddare a temperatura ambiente. Si aggiungono 0,5 g di
bismutato sodico (G), oppure di piombo biossido a caldo.
4.10.3.3.1
Valutazione
Una colorazione rosso violetta indica la presenza del manganese.
5
PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE
(a cura delle Qualit di Stabilimento)
Il controllodellefornituredeveessereeffettuatosecondoleprescrizioni riportatenel capitolato9.01102/01
(Distribuzione riservata).
6
PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
Il Fornitore deve attenersi alle prescrizioni generali contenute nel capitolato 9.01102 QUALIT DELLE
FORNITURE.
Pag.
Modif.
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REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
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6.1
Forniture per la qualificazione del prodotto
Il Fornitore deve presentare il quantitativo di prodotto richiesto sullordine di acquisto allegando il previsto
Certificatodi Qualite Conformit(vedi Cap. 9.01103); sarannoverificate tuttele caratteristicheprescritte
sulla Scheda Tecnica del Prodotto allegata, relativa al tipo specifico. Non sono ammesse non conformi-
t.
6.2
Forniture per la produzione
Il prodottofornitodeveessereconforme alleprescrizioni del disegno edel presentecapitolato. Nellostabi-
lire il tipo di processo produttivo da adottare e la severit dei collaudi, il Fornitore deve tenere conto delle
classi di importanza chela FIATha attribuitoa ciascunadelle caratteristichecui si riferiscono leprescrizio-
ni (vedere 7).
NOTA: Siadurantelaqualificazioneprodottochenel controllodelleforniture, possonoessereeffet-
tuati controlli sucomponentecheabbia subitoprove di tipo nonmenomativo (indicatecon
NMal 7); qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non pu pi essere
utilizzato per altre prove o controlli, se non diversamente e di volta in volta specificato.
7
PROSPETTO DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE
CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE
TIPO DI
PROVA
Esame visivo Secondaria NM
Identificazionedellanaturadel rivestimento Secondaria M
Struttura Secondaria M
Spessore Importante NM
Peso Secondaria M
Resistenza alla corrosione Importante M
Dimensioni e tolleranze
Secondo Capitolato 9.01102 se non
diversamente prescritto a disegno
NM
Pagina:
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ALLEGATO 1
Scheda Tecnica del Prodotto
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
FOSFATAZIONE PER PARTICOLARI
IN MATERIALE FERROSO
(Ghise, acciai al carbonio o legati)
1
CARATTERISTICHE
CONDIZIONI
DI PROVA
LIMITI
Esame visivo 4.1 4.1
Identificazione della natura del
rivestimento
4.2 4.2
Struttura 4.3 4.3
Spessore 4.4 4.4
Peso 4.5 4.5
Resistenza alla corrosione 4.6
gli eventuali focolai di corrosione
ferrosa devono risultare 1/dm
2
Dimensioni e tolleranze 4.8 Secondo il Capitolato 9.01102

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