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Manuale Operativo

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Sommario Manuale Operativo
PARTE 1 - MANUALE DI MESSA IN OPERA
1.1. Pareti realizzate con pannello PSM
1.1.1 Ancoraggio alla fondazione
1.1.2 Stoccaggio in cantiere
1.1.3 Identificazione degli elementi
1.1.4 Montaggio dei pannelli
1.1.5 Ulteriori indicazioni per la posa in opera
1.1.6 Collocazione delle reti di rinforzo
1.1.7 Installazione degli impianti
1.2. Applicazione del calcestruzzo proiettato
2.1 Premessa
2.2 Mix Design
2.3 Applicazione dello spritz beton
2.4 Maturazione dello spritz beton
2.5 Rifiniture
2.6 Altre indicazioni
2.7 Precauzioni
2.8 Fissare oggetti alle pareti
1.3 Pareti realizzate con pannello doppio PDM
1.3.1 Fondazioni
1.3.2 Montaggio pannelli doppi
1.3.3 Posa dei rinforzi sui pannelli doppi
1.3.4 Completamento dei pannelli
1.3.5 Operazioni di getto
1.4 Solai con pannello PSS1
1.4.1 Montaggio pannello singolo per solai
1.4.2 Completamento del pannello singolo solaio
1.5 Solai nervati con pannello solaio PSSG
1.5.1 Solai nervati con pannello solaio PSSG
1.5.2 Montaggio pannello per solai PSSG
1.5.3 Completamento del pannello solaio PSSG
1.5.4 Calcoli e verifiche del pannello solaio
1.6 Scale, pianerottoli e balconi
1.6.1 Utilizzo del pannello scala e pianerottolo
1.6.2 Montaggio di balconi
1.7 Tamponamenti e tramezzi
1.7.1 Installazione dei pannelli
1.7.2 Completamento in opera
1.8 Cappotti realizzati con pannello PST-C
1.8.1 Messa in opera del pannello cappotto EMMEDUE

PARTE 2. RIEPILOGO FASI OPERATIVE


3.1 pareti realizzate con pannello PSM
3.2 applicazione del calcestruzzo proiettato
3.3 pareti realizzate con pannello doppio PDM
3.4 solai con pannello PSS1
3.5 solai nervati con pannello solaio PSSG
3.6 scale, pianerottoli e balconi
3.7 tamponamenti e tramezzi
3.8 cappotti

PARTE 3. DETTAGLI COSTRUTTIVI


PARTE 1:

MANUALE DI MESSA IN OPERA

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CAPITOLO 1.1
PARETI REALIZZATE CON PANNELLO PSM

1.1.1 ANCORAGGIO ALLA FONDAZIONE


L’ancoraggio dei pannelli alla fondazione, deve essere realizzato prevedendo
dei ferri di ripresa in numero, dimensione e lunghezza, funzione delle
sollecitazioni presenti alla base del pannello (indicativamente ferri Ø 6-8 mm
ogni 30-40 cm per una lunghezza fuori trave di almeno 40 cm.).
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Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 4


1.1.2 LO STOCCAGGIO IN CANTIERE
All’interno del cantiere deve essere predisposta un’area, possibilmente coper-
ta, per il deposito dei pannelli. E’ necessario che i pannelli vengano adagiati su
una superficie piana, non cedevole, in modo da consentire lo stoccaggio degli
stessi anche sovrapposti. Si consiglia di non posare gli elementi a diretto con-
tatto con il terreno, ma sollevati al fine di evitare che si sporchino con possibili
conseguenti problemi di aderen-
za dell’intonaco. Per lo stesso
motivo si consiglia di proteggerli
dalla pioggia. E’ necessario che i
pannelli non vengano esposti al
sole per periodi prolungati al fine
di non indurre alterazioni dell’a-
spetto superficiale del polistire-
ne. Inoltre è necessario legare
bene i pannelli al fine di garantire
che non vengano accidentalmen-
te mossi dal vento.
1.1.3 IDENTIFICAZIONE DEGLI ELEMENTI
I pannelli arrivano in cantiere con una identificazione apposta in fabbrica che
riporta l’altezza degli elementi. Con i pannelli viene consegnato l’abaco di

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montaggio che fornisce le indicazioni per la corretta posa degli elementi.
L’abaco, per ogni e-
levazione, riporta i
prospetti dei vari alli-
neamenti della strut-
tura nonché la di-
sposizione in pianta
dei pannelli solaio.
Vengono riportate i-
noltre le indicazioni
circa i tagli da ese-
guire per ricavare e-
lementi fuori misura
(Fig. 1). Fig. 1 - Abaco di montaggio
Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 5
1.1.4 MONTAGGIO PANNELLI
I pannelli vengono posti in
opera collegando la rete me-
tallica ai ferri di ripresa delle
fondazioni, mediante legature
con filo di ferro cotto. Per ga-
rantire la continuità tra gli
elementi, i Pannelli EMME-
DUE sono dotati, da entrambi
i lati, di una rete di sormonta
che permette di unire ciascun
pannello alla rete del pannel-
lo adiacente.
Prestare molta attenzione
all’allineamento ed alla verticalità
dei pannelli. Eventuali fuori piombo,
infatti, costituirebbero elementi di
debolezza strutturale, mentre gli
spazi vuoti tra le giunzioni potreb-
bero essere causa di ritiri differen-
ziati dell’intonaco e fonte di ponti
termici .
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Eventuali aperture non considerate


nell’abaco, potranno sempre essere
ricavate facilmente tagliando i
pannelli al termine del montaggio.

Il serraggio tra un pannello e quello adia-


cente può essere effettuato, oltre che me-
diante legature manuali, anche con l’utiliz-
zo di macchine pneumatiche commercia-
lizzate dalla EMMEDUE. Le unioni vengo-
no effettuate lungo i fili di sormonta in ra-
gione di una ogni 25 cm circa (una maglia
ogni quattro).

Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 6


1.1.5 ULTERIORI INDICAZIONI PER LA POSA IN OPERA
Per la posa in opera dei pannelli è opportuno partire da uno spigolo del fabbri-
cato e procedere realizzando le singole stanze di cui si compone l’opera.
Si sottolinea la necessità di procedere ad un accurato montaggio controllando
scrupolosamente la planarità delle pareti e la verticalità degli spigoli mediante
l’utilizzo di un livello o del comune filo a piombo.
Per garantire la planarità è consigliato far ricorso a profili scatolari in alluminio
(da 4 m di lunghezza) e puntelli diagonali regolabili da ancorare saldamente a
terra. In particolare, per normali interpiani, è sufficiente un solo scatolare da
posizionare in prossimità della sommità dei pannelli e puntelli inclinati in ragio-
ne di uno ogni 3 m circa.
E’ consigliabile disporre i pun-
telli diagonali su un unico lato
in modo da liberare completa-
mente l’altro e poter procedere
più rapidamente alle operazioni
di completamento con spritz
beton. Solo dopo l’applicazione
della prima mano di spritz
beton nella parte libera si pro-
cederà alla rimozione dei pun-
telli e all’applicazione di spritz

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beton nel lato precedentemente
occupato dai puntelli.
Gli accorgimenti sopra riportati,
permettono di evitare pericolo-
se eccentricità ad opera finita.
Inoltre, per riportare la parete
finita in verticale, si andrebbe
ad impiegare un eccesso di
materiale di completamento
con conseguenti aggravi di
tempo e di prodotto.

Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 7


1.1.6 COLLOCAZIONE DELLE RETI DI RINFORZO
Reti angolari (RG1)
Mediante la rete angolare RG1, si procede al rinforzo di tutti gli angoli esterni
ed interni della costruzione, sia verticali che orizzontali, conferendo così
continuità alla rete strutturale (vedi figura sotto).

SEZIONE ORIZZONTALE

In corrispondenza di
tutte le intersezioni tra
pareti portanti, si devo-
no inserire delle arma-
ture integrative, come
da figura a lato.
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Reti piane (RG2)


Tutti i vertici delle aperture devono essere rinforzati, sia sul lato interno sia sul
lato esterno, con il posizionamento di una rete piana RG2 disposta a 45°. Gli
architravi, in funzione della loro geometria (altezza e lunghezza), potrebbero
necessitare di armature integrative su ambo i lati, conformemente a quanto de-
rivante dalle verifiche.

Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 8


Reti ad U (RU)

Lungo il perimetro delle aperture di porte e finestre verranno disposte reti di


rinforzo ad U o, in alternativa, doppie reti angolari RG1 a chiusura del pannello.

Per l’applicazione dei telai, è necessario asportare il polistirene in corrispon-


denza dei relativi punti del fissaggio al fine di consentire il corretto inserimento
delle “zanche” metalliche all’interno delle reti del pannello.

Per edifici con pareti PDM Per edifici con pareti PSM

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Per particolari esigenze o tipologie di infissi, o per garantire l’assenza di ponti


termici lungo il perimetro dell’apertura, non verranno disposte le reti di rinforzo
(si vedano i particolari)

Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 9


1.1.7 INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI

Le fasi di posa dei tubi flessibili e degli accessori per l’impianto elettrico nonché
il passaggio dei tubi rigidi per l’impianto idro-termo-sanitario, vengono eseguite
dopo il completo montaggio dei pannelli e prima del completamento con lo
spritz beton.
Le tracce vengono ricavate direttamente nel polistirene usando preferibilmente
un getto di aria calda piuttosto che fiamme libere. E’ opportuno eseguire con
cura la formazione delle tracce al fine di non ridurre eccessivamente lo spesso-
re di polistirene e garantire sempre
la presenza dell’isolante a parete
per almeno 4 cm. Nei casi in cui, a
seguito di sopravvenute esigenze,
non fosse possibile inserire gli im-
pianti all’interno delle pareti, si do-
vranno realizzare dei cassonetti.

Eventuali tagli sulla rete in corri-


spondenza di scatole elettriche o al-
tri accessori di dimensioni superiori
allo standard dovranno essere ripri-
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stinati, con reti piane di rinforzo tipo


RG2, prima dell’applicazione dello
spritz beton.

Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 10


I tubi flessibili vengono fatti passare facilmente al di sotto della rete mentre, per
quelli rigidi, potrebbe rendersi necessario il taglio della rete, che dovrà comun-
que essere successivamente ripristinata con la sovrapposizione e il fissaggio
di una rete di rinforzo RG2 nella zona interessata.

Nota: Le tubature in rame dovranno essere isolate dalla rete in acciaio mediante ri-
vestimento con feltro, PVC o simili.

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Cap.1.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 11


CAPITOLO 1.2
APPLICAZIONE DEL CALCESTRUZZO PROIETTATO
(SPRITZ BETON)
1.2.1 PREMESSA
Il pannello singolo EMMEDUE utilizzato come elemento portante viene
completato applicando su ciascun lato uno strato di spritz beton di sabbia e
cemento per uno spessore medio di circa 4 cm. Il pannello così ottenuto
formerà una lastra di calcestruzzo armato con un’anima di polistirene espanso.

1.2.2 MIX DESIGN


La miscela di cemento e sabbia dovrà essere dosata rispettando una
proporzione volumetrica inerte/cemento di 4:1 circa.
L’inerte utilizzato, dovrà avere una granulometria compresa fra 0 e 6mm.
In considerazione del rapporto inerte-cemento, del diametro massimo dell’iner-
te e della lavorabilità dell’impasto fresco, si deduce che è possibile dosare il
calcestruzzo da utilizzare nel completamento dei pannelli EMMEDUE con circa
350 Kg di cemento per ogni m3 di mescola.
Pertanto, per ciascun metro cubo, le quantità orientative di ciascuno dei
materiali che compongono la miscela sono le seguenti
Cemento : 350 Kg
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Sabbia : 1600 Kg
Acqua : 160 litri

Il contenuto d’acqua potrà variare, in più o in meno, in funzione dell’umidità


dell’inerte. Ad ogni modo la classe di lavorabilità, misurata con il cono di A-
brams, dovrà essere S2 (abbassamento al cono 5÷9 cm).

1.2.3 APPLICAZIONE DELLO SPRITZ BETON SULLE PARETI


Lo spritz beton deve essere applicato mediante apposite intonacatrici Emme-
due o pompe a flusso continuo. La lavorabilità della miscela fresca e la pres-
sione con cui questa viene spruzzata, sono importanti per ottenere la necessa-
ria compattezza.

Cap.1.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 12


Lo spessore finale di ciascun lato verrà ottenuto con almeno due applicazioni
di cui la prima pari a circa 2 cm per ricoprire la rete metallica, mentre lo strato
di intonaco finale liscio con sabbia fina, se richiesto, sarà al massimo di 5 mm.
Si consiglia di evitare applicazioni eccessivamente estese.

Una volta montati e allineati verticalmente i pannelli, collocate le reti di rinforzo,


ricostituite le reti tagliate per l’installazione degli impianti (per ottenere
continuità nella struttura) e poste le armature di rinforzo, ove necessarie, si può
dare avvio ai lavori di applicazione dello spritz beton.

Su ciascun lato dei pannelli


verticali viene spruzzato uno
strato di spritz beton applicato
per spessori non superiori a
cm 2,5 per volta.

La seconda mano può essere


applicata dopo che la prima
abbia iniziato la fase di presa.

A maturazione avvenuta la mi-


scela dovrà avere una

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resistenza caratteristica di
almeno 25 MPa.

Cap.1.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 13


In caso di pioggia è consigliabile
interrompere i lavori e coprire
quanto già realizzato per evitare
possibili dilavamenti del materiale
fresco.

Lo spritz beton non deve essere


applicato con temperature esterne
inferiori a 4°C, mentre con tempe-
rature elevate (>30°C) e in presen-
za di ventilazione lo strato di spritz
beton dovrà essere tenuto umido o
protetto con materiali antievapo-
ranti per almeno 3 giorni.

Al fine di ottenere la perfetta plana-


rità della parete finita, si de-
vono preliminarmente di-
sporre delle guide che po-
tranno essere realizzate in
opera, ad interasse di circa
1,5 m. o in alternativa ricor-
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rendo a profili metallici a-


vendo cura di rimuoverli a
materiale fresco onde evita-
re la successiva formazione
di cavillature dovute alla di-
scontinuità di supporto.

Poco dopo il completamento dello spritz beton è possibile rimuovere le guide;


il giorno seguente verranno rimossi i puntelli utilizzati per allineare e collocare
verticalmente i pannelli, lasciando solamente quelli utilizzati nei punti di debo-
lezza (pannello tra due aperture, ecc.) fino a migliore maturazione del calce-
struzzo.

Cap.1.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 14


1.2.4 MATURAZIONE DELLO SPRITZ BETON
Il corretto processo di maturazione
dello spritz beton è essenziale per
ottenere la necessaria resistenza
strutturale degli elementi.
Per evitare l’evaporazione di umidità
dallo spritz beton occorrerà applicare
delle pellicole antievaporanti o, in
alternativa, inumidire costantemente
pareti e solai per almeno 3 giorni
dall’applicazione.
Quanto sopra consente il verificarsi
del naturale processo di idratazione
del cemento, limitando i fenomeni
dovuti al ritiro idraulico. Qualora si
utilizzino pellicole antievaporanti, è importante verificare preventivamente
eventuali problemi di aderenza per la successiva applicazione della finitura.
1.2.5 RIFINITURE
Per scongiurare ed eventualmente ripristina-
re possibili fenomeni microfessurativi, l’appli-
cazione dell’eventuale strato di finitura, deve

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avvenire solo a completa maturazione dello
spritz beton.
1.2.6 ALTRE INDICAZIONI
L’impiego dell’intonacatrice per
l’applicazione dello spritz beton ne aumenta
la compattezza e l’omogeneità riducendo il
livello di ritiro e migliorandone le prestazioni
strutturali, l’impermeabilità e la resistenza
all’usura. Il polistirene non costituisce un ri-
fiuto speciale e può essere smaltito nei cas-
sonetti per la frazione plastica dei RSU. L’-
acciaio può essere recuperato e conferito a
centri di raccolta abilitati.

Cap.1.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 15


1.2.7 PRECAUZIONI:

¡ Evitare di caricare in maniera eccentrica la parete, intonacandola solo


da un lato.
¡ Laddove,durante la messa in opera, il pannello non presentasse la rete
di sormonta per effetto dei tagli, la continuità dovrà essere garantita con
rete piana.
¡ L’aggiunta di additivi plastificanti riduce, in generale, il rischio di
fessurazione.
¡ L’aggiunta di fibre polipropileniche riduce, in generale, il rischio di
fessurazione.
¡ Le tinte o i rivestimenti ad elevata elasticità prevengono la comparsa di
cavillature nell’intonaco.
1.2.8 FISSARE OGGETTI ALLE PARETI
1. Oggetti leggeri:
E’ possibile utilizzare perni o viti
filettate lunghe circa 15-20 mm,
inserite nello spessore di betonci-
no (Fig. 1).

B. Oggetti pesanti:
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(Scaffali, serbatoio WC, ecc.):


si consiglia l’impiego di perni in
plastica con vite filettata lunghi 40
mm circa (Fig. 2).

C. Oggetti molto pesanti:


Durante la realizzazione, è
possibile l’inserimento di piedini
metallici in tasselli di intonaco
oppure, una volta intonacato il
pannello, si può collocare un
perno filettato fissato con resina
epossidica (Fig. 3).

Cap.1.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 16


CAPITOLO 1.3
PARETI REALIZZATE CON PANNELLO DOPPIO PDM

Con i pannelli doppi, si possono realizzare le pareti portanti con eventuale


armatura aggiuntiva da disporre preferibilmente a piè d’opera.
Le fasi preliminari sono simili a quelle previste per i pannelli singoli PSM cui si
rimanda per tutte le indicazioni (stoccaggio, identificazione, conservazione,
montaggio, etc).
I pannelli doppi realizzano un sistema di casseforme permanenti (con funzione

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Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 17


1.3.1 FONDAZIONI
Le riprese dovranno essere posizionate
avendo particolare cura nell’allinea-
mento visti i modesti spessori delle in-
tercapedini dei pannelli doppi usual-
mente impiegati. Il numero, il diametro
e la lunghezza delle barre di ripresa di-
pende dalle sollecitazioni alla base dei
pannelli (come desunte dai calcoli).
La distanza esterna dalle barre deve
essere mantenuta con attenzione, per
evitare problemi di inserimento dei pan-
nelli (vedi disegno).
E’ preferibile ricorrere a riprese chiuse
in testa al fine di facilitare l’ingresso
dall’alto dei pannelli. Le armature di ri-
presa, se correttamente disposte, sono di ausilio per tenere i pannelli bene alli-
neati e verticali. Nel caso di pannelli contro terra o comunque sollecitati nel pia-
no ortogonale le armature di ripresa dovranno tener conto, alla luce degli effet-
tivi schemi statici, delle sollecitazioni derivanti.
Alla base dei pannelli devono essere poste, saldamente fissate a terra, tavole
di registro con lo scopo di assicurare l’allineamento e di costituire un ausilio per
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il posizionamento di elementi di rinforzo.

Distanza esterna barre di ripresa

Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 18


1.3.2 MONTAGGIO PANNELLI DOPPI
Il montaggio dei pannelli dovrà avvenire solo dopo aver verificato la risponden-
za degli elementi forniti alle indicazioni progettuali e all’abaco di montaggio.
Dovrà essere verificata che a seguito delle operazioni di movimentazione e
stoccaggio non sia venuta meno l’integrità dei pannelli, delle reti interne e la
correttezza del loro posizionamento (distanza dalle lastre). I pannelli sono pro-
dotti già forniti di armatura metallica; qualora fosse necessario integrare detta
armatura, con riferimento al progetto della struttura, si consiglia di disporre det-
te armature a piè d’opera assicurando i ferri aggiuntivi con legature alla base e
alla testa del pannello. I ferri aggiuntivi devono essere posti all’interno delle reti
in modo da assicurare un idoneo copriferro. Tutte le operazioni devono essere
seguite nel rispetto delle indicazioni del progettista e sotto il controllo del diret-
tore dei lavori.
I pannelli dovranno essere posti in opera dall’alto, in modo tale che le barre di
ripresa vi si infilino all’interno. La posa dei pannelli deve essere accompagnata
dall’inserimento delle staffe di collegamento, disposte secondo le indicazioni
progettuali, che hanno la funzione di collegare un pannello con quello adiacen-
te. A tale scopo, EMMEDUE realizza apposite staffe denominate SPD.
In questa fase si deve prestare particolare attenzione all’allineamento ed alla
verticalità dei pannelli nonché alla perfetta adiacenza delle lastre di polistirene
tra due pannelli consecutivi. Eventuali fuori piombo, infatti, costituirebbero
elementi di debolezza strutturale mentre gli spazi vuoti tra le giunzioni potreb-

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bero essere causa di ponti termici.
Per garantire la conti-
nuità tra gli elementi, i
pannelli EMMEDUE
sono dotati, da en-
trambi i lati esterni, di
una rete di sormonta
che permette di unire
ciascun pannello alla
rete del pannello adia-
cente.

Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 19


Il serraggio tra un pannello e l’altro può essere effettuato, oltre che mediante
legature manuali, con macchine pneumatiche commercializzate dalla EMME-
DUE. Le unioni vengono effettuate lungo i fili di sormonta in ragione di una o-
gni 25 cm circa (una maglia ogni quattro). Gli accorgimenti sopra riportati, a
garanzia della perfetta verticalità dei pannelli, permettono di evitare pericolose
eccentricità. Tale circostanza, se non tenuta sotto controllo, potrebbe avere ri-
percussioni sfavorevoli nel comportamento delle strutture per effetto delle azio-
ni flettenti indotte (effetto P-Delta). Inoltre, per riportare la parete finita in verti-
cale, si andrebbe ad impiegare un eccesso di intonaco di completamento con
conseguenti aggravi di tempo e di prodotto.
Nelle operazioni di montaggio si deve tener conto delle aperture da progetto
secondo quanto indicato nell’abaco montaggio.
Si tenga presente come la eventuale modifica delle aperture o la necessità di
ricavarne altre, oltre a costituire una modifica alle strutture, rappresenta un’o-
perazione che comporta implicazioni non banali.
Per l’inserimento di eventuali armature integrative nei sopra porta/finestra, è
possibile sfruttare l’appoggio dato dai connettori trasversali.
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Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 20


1.3.3 POSA DEI RINFORZI SUI PANNELLI DOPPI
In corrispondenza di tutti gli incroci nonché in prossimità delle aperture e delle
porzioni terminali delle pareti devono essere disposti adeguati rinforzi da realiz-
zare con armature verticali. Le armature possono essere staffate (ed il tutto in-
serito all’interno del pannello) o confinate con ferri ad U inseriti dall’esterno.
Deve essere in ogni modo assicurata la continuità delle pareti, anche in forma
di articolazioni, nei confronti delle azioni taglianti come derivanti dalle analisi
condotte sulla struttura.
Oltre ai rinforzi, orizzontali e verticali, da disporre sui pannelli parete e/o pan-
nelli trave dovranno essere disposte le tipologie di rinforzo normalmente utiliz-
zate per le costruzioni con PSM (reti piane ed angolari).

Fig.1-2
Dettaglio inserimento rinforzi in corrispondenza delle intersezioni e degli angoli tra PDME

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Fig.3
Dettaglio inserimento staffe di collegamento

Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 21


1.3.4 COMPLETAMENTO DEI PANNELLI PDM
Prima delle operazioni di getto occorre assicurare che le pareti siano corretta-
mente posizionate, perfettamente allineate, verticali ed efficacemente contrasta-
te per fronteggiare al meglio le azioni dinamiche del getto di calcestruzzo. A
questo proposito si fa presente che grazie ad una densità del polistirene di 30
kg/mc, il pannello PDM risulta già in grado di fronteggiare gran parte della spin-
ta in fase di getto. Ulteriori rinforzi potranno essere realizzati con elementi irrigi-
denti posti, da ambo i lati, lungo lo sviluppo dei pannelli. E’ necessario pertanto
disporre puntelli inclinati, da ambo i lati, che, oltre alla verticalità, garantiscano
la stabilità durante le operazioni di getto. L’interasse di tali elementi potrà esse-
re di circa 3 m. Per gli irrigidimenti si potrà ricorrere a profili scatolari in allumi-
nio, morali di legno, tavole, tra loro collegate mediante farfalle o cravatte metalli-
che, fili o tondini di ferro confinati da morsetti. Nel caso si utilizzino lastre o bar-
re passanti il pannello, è buona norma rivestirle con guaine in plastica limitata-
mente alla parte a contatto con il getto al fine di poterle semplicemente sfilare a
getto avvenuto ed evitare operazioni di taglio. E’ importante che la prima fila di
rinforzi coincida con la base
dei pannelli dove maggiore è
la spinta del getto. Per una al-
tezza ordinaria (2,7 m) si po-
tranno porre 4 file orizzontali
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di rinforzi posti alla base e,


successivamente, a cm 40,
70, 100 dalle file precedenti.
Solitamente il livello del getto
non dovrà arrivare alla sommi-
tà dei pannelli ma risulterà più
basso di circa 30 cm per dislo-
care i ferri di ripresa dei pan-
nelli del livello successivo. Il
riempimento verrà completato contestualmente al getto del solaio. Gli irrigidi-
menti dovranno essere collegati tra loro mediamente ogni 50 cm. In presenza
di fermagetto si dovrà provvedere ad assicurare, ad interasse di circa 50 cm, la
parte emergente del pannello alla rete e/o ai ferri superiori del solaio, per evita-
re danneggiamenti derivanti dalla spinta del calcestruzzo.
Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 22
In corrispondenza dei bordi dei pannelli si provvederà ad effettuare una chiusu-
ra con tavole e puntelli inclinati saldamente ancorati a terra. In modo simile si
procederà in corrispondenza delle aperture (di porte e finestre) dove dovrà es-
sere realizzato un coronamento contrastato da puntelli (orizzontali e verticali)
disposti ogni cm 100 circa.
1.3.5 OPERAZIONI DI GETTO
Si tralasciano le indicazioni, note ai tecnici, circa le corrette attività da eseguire
nelle operazioni di getto e tutti i controlli da effettuare prima, durante e dopo le
suddette operazioni. Si riportano invece gli ulteriori aspetti che, nell’impiego dei
pannelli EMMEDUE, devono essere tenuti in considerazione.
Innanzi tutto occorrerà dettare prescrizioni sulle miscele che dovranno presen-
tare un diametro massimo degli inerti minore di 12 mm, una lavorabilità elevata
(S=5) e una resistenza meccanica solitamente maggiore di 25 Mpa e comun-
que corrispondente a quella prevista in progetto.
Le operazioni di getto potranno essere eseguite o mediante secchi o con l’au-
silio di autopompa; in questo ultimo caso, per facilitare le operazioni, potrà es-
sere preventivamente realizzato un idoneo tubo getto di sezione rettangolare in
modo da convogliare al meglio il calcestruzzo all’interno delle pareti evitando
sprechi. Le operazioni di getto dovranno procedere con gradualità, riempiendo
i pannelli non oltre 40-50 cm alla volta e lasciando riposare per alcuni minuti il
calcestruzzo e procedendo con il getto lungo tutte le pareti. La velocità del get-
to dovrà essere inferiore a 3m/h

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Cap.1.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 23


CAPITOLO 1.4
SOLAI CON PANNELLO PSS1
1.4.1 MONTAGGIO PANNELLI SINGOLI PER SOLAI
Di base valgono le
stesse istruzioni
relative alla
collocazione di pannelli
verticali, vale a dire che
occorre procedere pri-
ma al corretto posizio-
namento degli elementi
e successivamente alla
loro unione (lungo le
maglie di sormonta del-
le reti).

Infine si procede alla


connessione con le pareti mediante barre di acciaio e/o reti di rinforzo RG1. I
pannelli, che si comportano come piastre, vengono disposti in modo che l’onda
corra lungo la luce minore dell’area da coprire. I pannelli dovranno essere sor-
retti da tavole da ponte, poggiate su morali o puntelli metallici, poste ad inte-
Manuale Operativo rev08 del 01/11

rasse di circa 60 cm. Si dovrà fornire una contro freccia in ragione di 0,25 cm
per ogni m di lunghezza di so-
laio.

Cap.1.4 - Solai realizzati con pannello PSS1 Pag. 24


1.4.2 COMPLETAMENTO DEL PANNELLO SINGOLO SOLAIO
Terminata la fase
di puntellatura del
solaio, dopo aver
applicato lo spritz
beton sulle pareti,
si procede con l’ap-
plicazione della pri-
ma mano di beton-
cino all’intradosso.
Trascorse almeno
24 ore dalla posa
del betoncino, si
può procedere con il getto di
calcestruzzo all’intradosso del
solaio. Durante le operazioni di
getto, gli operatori dovranno a-
vere cura di camminare esclu-
sivamente sulle tavole da ponte
poggianti sulle assi sottostanti.
Il progettista dovrà preliminar-

Manuale Operativo rev08 del 01/11


mente verificare le armature
dei solai che, qualora necessa-
rio, dovranno essere integrate
con ferri aggiuntivi derivanti da calcoli strutturali. Dovrà essere utilizzato calce-
struzzo con Rck t 25 MPa, con diametro massimo dell’inerte minore di 12 mm,
lavorabilità S4, fino a formare una soletta superiore di spessore variabile da 4
a 6 cm. Una volta che la soletta di calcestruzzo avrà raggiunto la necessaria
maturazione si rimuove, per gradi, la puntellatura partendo dal centro verso le
estremità, in modo da trasferire gradatamente il carico al solaio.
Successivamente si completa l’applicazione dell’intonaco (spritz beton nel ca-
so di PSS1) all’intradosso in corrispondenza delle fasce dove erano posizionati
gli assi della puntellatura. La seconda mano di intonaco all’intradosso del so-
laio viene eseguita come per le pareti.

Cap.1.4 - Solai realizzati con pannello PSS1 Pag. 25


CAPITOLO 1.5
SOLAI CON PANNELLO PSSG
1.5.1 SOLAI NERVATI CON PANNELLO SOLAIO PSSG
Questa tipologia di pannello va ad integrare
il campo di applicazione del pannello
singolo ondulato PSS1, in quanto consente
di coprire luci maggiori, fino a 8-9m.
I pannelli si comportano come casseri con
funzione di alleggerimento e originano ele-
menti resistenti a comportamento monodire-
zionale da completare in opera con calce-
struzzo che andrà a riempire i travetti e a
formare una soletta superiore di spessore
variabile da 4 a 6 cm a seconda delle circostanze (carichi, luci, etc). Dovrà es-
sere utilizzato calcestruzzo con resistenza meccanica maggiore di 25 Mpa e
comunque e comunque rispondente al progetto strutturale, con diametro mas-
simo dell’inerte minore di 12 mm.

1.5.2 MONTAGGIO PANNELLI SOLAIO PSSG


Manuale Operativo rev08 del 01/11

I rinforzi presenti nel pannello permettono di disporre puntelli ed assi ogni 1,20-
1,30 metri. L’altezza dei puntelli al centro del solaio va aumentata in modo che
i pannelli presentino una leggera controfreccia di circa 0,25 cm per ogni metro
di luce. Le barre di armatura da disporre all’intradosso dei travetti devono es-
sere poste con il pannello a terra. I ferri potranno arrivare già sagomati e di lun-
ghezza tale da potersi ancorare alle pareti.

Cap.1.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 26


1.5.3 COMPLETAMENTO PANNELLI SOLAIO PSSG

Si rimanda alle indicazioni fornite per i pannelli singoli solaio, vale a dire che
occorre procedere prima all’unione dei singoli elementi e, successivamente,
alla connessione con le pareti mediante barre di acciaio e/o reti di rinforzo. Le
armature dei travetti, da disporre prima del getto, dovranno essere verificate
per le particolari situazioni di carichi e sovraccarichi oltre che di eventuali solle-
citazioni derivanti da sbalzi e/o solette. Oltre a queste armature negli appoggi
sulle pareti dovranno essere collocate, prima dell’applicazione dell’intonaco,
reti di rinforzo RG1. Effettuato il getto e rimossi, per gradi, i puntelli di sostegno
(tempi disarmo secondo indicazioni D.L.), si procederà con le operazioni di in-
tonacatura all’intradosso.

Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.1.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 27


1.5.4 CALCOLI E VERIFICHE DEL PANNELLO SOLAIO
Qui di seguito sono riportati una serie di grafici e tabelle utili per il progetto dei solai.
I calcoli e le verifiche sono state effettuate secondo la teoria degli stati limite
Per dimensionare i solai si rammenta che, secondo la normativa italiana, lo spessore
minimo dovrà essere maggiore di 1/25 della luce di calcolo e in funzione dei carichi,
in modo tale da avere deformazioni compatibili con le condizioni di esercizio del so-
laio.

Momento e taglio resistente di un PSSG


VERIFICHE AGLI STATI LIMITE

Interasse travetti i = cm 56
Larghezza travetti l = cm 10
Armatura ipotizzata 2+2 Ø12/ travetto
Cls Rck 30 Mpa

Peso Proprio Momento limite Taglio limite


ALTEZZA SOLAIO
TIPO DI (senza intonaco) del singolo travetto del singolo travetto

SOLAIO pignatta caldana MRd+ MRd- VRd1 VRd2


Kg/mq
h (cm) s (cm) (kNm) (kNm) (kN) (kN)
Manuale Operativo rev08 del 01/11

PSSG 12+4 12 4 160 11,2 -10,4 10,8 56,4

PSSG 14+4 14 4 170 12,9 -12 11,6 64,5

PSSG 16+4 16 4 180 14,5 -13,7 12,4 72,5

PSSG 18+4 18 4 190 16,2 -15,4 13,2 80,6

PSSG 20+4 20 4 200 17,8 -17,1 13,9 88,7

PSSG 22+4 22 4 210 19,5 -18,8 14,7 96,7

PSSG 24+4 24 4 220 21,1 -20,4 15,4 104,5

PSSG 26+4 26 4 230 22,8 -22,1 16 112,8

Cap.1.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 28


Grafico per il predimensionamento di massima
di un solaio EMMEDUE PSSG
Il presente grafico rappresenta un mezzo per effettuare un immediato predimensio-
namento di massima del solaio EMMEDUE.
Il dimensionamento del solaio viene stimato in funzione della luce di calcolo e dei
carichi.
Le diverse curve rappresentano le diverse sezioni del pannello PSSG in cui il pri-
mo numero identifica l’altezza della pignatta in EPS ed il secondo lo spessore della
soletta in calcestruzzo, considerando un armatura aggiunta di 2+2 Ø 12/ travetto.

Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.1.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 29


CAPITOLO 1.1.6
SCALE PIANEROTTOLI E BALCONI

1.6.1 UTILIZZO DEL PANNELLO SCALA E PIANEROTTOLO


Il pannello scala è utilizzabile per la realizzazione di rampe di scale fino a 6 m.
di luce libera (sovraccarico accidentale 400 kg/m2).
Una volta montato il pannello scala, collocati i tralicci di acciaio nelle cavità in-
terne, e legato agli estremi della rete superiore del pannello, le cavità vengono
riempite con calcestruzzo avente inerti di dimensione max < 12 mm e resisten-
za meccanica minima Rck t25 MPa e comunque determinata dal progettista.
Il getto di calcestruzzo all’interno delle nervature può essere effettuato previo
idoneo puntellamento all’intradosso da realizzare con tavoloni o morali in ragio-
ne di uno ogni 80-100 cm.
In seguito, si procede all’applicazione dell’intonaco all’intradosso della rampa e
poi a posa della malta all’estradosso, con uno spessore medio di 2,5 cm, cre-
ando la base per l’applicazione del rivestimento (marmo, ceramica, ecc.).
Per luci superiori i 4 metri si consiglia di realizzare dei punti di continuità tra il
travetto e la malta superiore di allettamento per la formazione della pedata, a-
sportando piccole porzioni di polistirene in corrispondenza del raccordo tra al-
zata e pedata. Questo pannello permette la realizzazione di scale nelle normali
dimensioni di utilizzo e si distingue per l’estrema facilità di installazione e la
Manuale Operativo rev08 del 01/11

particolare leggerezza
strutturale.

Cap.1.6 - Scale, pianerottoli e balconi Pag. 30


1.6.2 FORMAZIONE DI BALCONI

I balconi possono essere realizzati mediante pannelli solaio con eventuale


integrazione di ferri d’armatura ancorati al solaio stesso. Il numero ed il
diametro di questi ferri, così come l’altezza della soletta di calcestruzzo, è
funzione della lunghezza degli sbalzi oltre che dei carichi e dei sovraccarichi
da considerare nella ipotesi di calcolo. Solo dopo la completa maturazione del
calcestruzzo si provvederà al disarmo e alla realizzazione dell’intonaco all’in-
tradosso.

Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.1.6 - Scale, pianerottoli e balconi Pag. 31


CAPITOLO 1.7
PANNELLO SINGOLO UTILIZZATO COME
TAMPONATURA O TRAMEZZO

1.7.1 INSTALLAZIONE DEI PANNELLI


Preliminarmente occorre effettuare il tracciamento dei tramezzi lungo tutti i lati
delle pareti interessate, prestando particolare attenzione al rispetto della plana-
rità ed alla verticalità. Il fissaggio del pannello può avvenire per mezzo di profi-
li metallici a C, della larghezza pari allo spessore del pannello e fissati al sup-
porto tramite chiodi a pressione, oppure mediante ferri di ripresa. In quest’ulti-
mo caso, i ferri di ripresa devono essere preliminarmente fissati alla parete di
supporto per una profondità adeguata per mezzo di sigillante in resina epossi-
dica e posti ad un interasse di circa 40 cm. Successivamente si provvederà a
legare i ferri al perimetro del pannello, su entrambi i lati dello stesso.
Le barre di ancoraggio potranno
avere un diametro di circa 6 mm e
una lunghezza di circa 50 cm.
Le lunghezze di ancoraggio cosi
come il diametro e interasse delle
barre devono essere verificate con
riferimento agli effettivi schemi sta-
Manuale Operativo rev08 del 01/11

tici e alle azioni agenti.


Le presenti indicazioni dovranno
essere verificate per particolari ti-
pologie di tramezzo o di carichi ad
esso applicati che esulano dai nor-
mali standard.

Cap.1.7 - Tamponamenti e tramezzi con pannello PST Pag. 32


Nel caso fosse necessario realizzare dei giunti, prima del montaggio dei pan-
nelli, deve essere posata una membrana elastica o una striscia di polistirene di
ampiezza maggiore dello spessore del pannello finito in modo che l’intonaco
non entri in contatto con l’elemento con cui si vuole realizzare la sconnessione.
In questo caso anche i ferri di ripresa verranno lasciati liberi all’interno dei fori.
I pannelli dovrebbero essere montati, preferibilmente, prima di eseguire il sot-
tofondo e, nel caso in cui si utilizzino i ferri di ripresa, dopo aver posizionato le
armature di attesa in corrispondenza di un lato del pannello ed aver praticato
tutti i fori di ancoraggio dall’altro lato. Successivamente al fissaggio del pannel-
lo ai ferri di ripresa da un lato, si procederà all’ancoraggio delle riprese sull’al-
tro lato e al loro fissaggio alla parete. Per quanto riguarda la collocazione delle
reti di rinforzo e l’installazione degli impianti si rimanda ai paragrafi precedenti.
Dovrà essere prestata particolare attenzione alla planarità e verticalità del pan-
nello prima della successiva posa dell’intonaco.
Al fine di garantire la necessaria durabilità, si suggerisce per le pareti esterne,
di ricorrere ad acciai zincati.
1.7.2 COMPLETAMENTO IN OPERA
Per il completamento delle pareti si potrà utilizzare un qualsiasi intonaco a ba-
se cementizia, anche premiscelato, per uno spessore di 2-2,5 cm circa impie-
gando i normali accorgimenti tecnici per la posa e le indicazioni del fornitore.
Per evitare fenomeni fessurativi si consiglia di l’applicazione di un primo strato
di intonaco di spessore tale da coprire appena la rete e il successivo strato fi-

Manuale Operativo rev08 del 01/11


nale non appena il primo strato abbia iniziato la presa. Si consiglia inoltre di
applicare l’eventuale strato di finitura a maturazione dell’intonaco avvenuta.

Cap.1.7 - Tamponamenti e tramezzi con pannello PST Pag. 33


CAPITOLO 1.8
CAPPOTTI ISOLANTI REALIZZATI CON PANNELLO PST-C

1.8.1 MESSA IN OPERA DEL PANNELLO CAPPOTTO EMMEDUE


Il fissaggio dei pannelli avviene me-
diante l’utilizzo di malta adesiva a ba-
se cementizia, applicando il collante a
strisce e punti.
Successivamente dovrà avvenire il
fissaggio meccanico mediante tasselli
ad avvitamento con chiodo in acciaio
e testa in plastica, idonei al supporto
su cui devono essere applicati, il cui
chiodo avrà una lunghezza tale da
penetrare nello strato portante per al-
meno 70mm. Il tassello dovrà sempre
essere impiegato facendo ricorso alle
specifiche del produttore.
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.1.8 - Cappotti con pannello PST-C Pag. 34


In tutti gli spigoli dovranno essere posizionate reti piane a 45° e comunque in
tutti i casi in cui ci sia discontinuità della rete, la stessa dovrà essere ripristinata
con fogli di rete piana. Analogamente laddove i pannelli siano sprovvisti di rete
di sormonta.

Per eseguire una corretta posa in opera si consiglia di evitare l’applicazione


con temperature inferiori a +5°C e superiori a +30°C, si dovrà sempre avere
cura di pulire la superficie del supporto da eventuale sporco, polvere, parti in-
coerenti, ecc. e verificandone preventivamente la planarità.

Trascorso il tempo di maturazione dell’intonaco, si procede con l’applicazione


di un rasante, eventualmente impiegando anche una sottile rete in fibra di vetro
o materiale plastico.

Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.1.8 - Cappotti con pannello PST-C Pag. 35


PARTE 2:

RIEPILOGO FASI OPERATIVE

Manuale Operativo rev08 del 01/11


CAPITOLO 3.1
PARETI REALIZZATE CON PANNELLO SINGOLO PSM
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM

PRINCIPALI FASI OPERATIVE:


1. Predisposizione ferri di ripresa in fondazione
2. Assemblaggio pannelli
- collegamento dei pannelli ai ferri di ripresa
- collegamento tra pannelli contigui
- inserimento reti di rinforzo
3. Messa a piombo e puntellamento pareti
4. Posizionamento controtelai porte e finestre
5. Inserimento canalizzazioni impianti
6. Applicazione betoncino

3.1.1 PREDISPOSIZIONE FERRI DI RIPRESA IN FONDAZIONE


Dimensioni e armature delle fondazioni devono essere desunte dal calcolo
strutturale.
Per il corretto posizionamento dei pannelli è molto importante la regolarità
dell’estradosso della fondazione.
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 38


METODO 1
POSIZIONAMENTO
B A R R E D I
ANCORAGGIO PRIMA
DEL GETTO DI

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM


CALCESTRUZZO

METODO 2
POSIZIONAMENTO
BARRE DI ANCORAG-
GIO DOPO IL GETTO DI

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
CALCESTRUZZO

NOTA BENE:
Per il posizionamento corretto delle barre di ripresa
considerare una distanza pari a :
spessore pannello +2cm per diametro rete ø2,5
spessore pannello +3cm per diametro rete ø5
Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 39
LE BARRE DEVONO ESSERE POSTE SU ENTRAMBI I LATI MA CON PASSO SFALSATO
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM

1. INSERIRE LE BARRE SOLO IN UN LATO

2. POSIZIONARE IL PANNELLO

3. INSERIRE LE BARRE NELL’ALTRO LATO

NOTA:
ASSICURARSI DEL CORRETTO
ALLINEAMENTO DELLE BARRE DI RIPRESA
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Ferri di ripresa: numero, dimensione e


lunghezza come da calcoli.
Indicativamente:
- acciaio B450C
- diametro 6-8 mm
- passo 30/40cm
- altezza >40cm

FISSAGGIO MEDIANTE
RESINE EPOSSIDICHE
Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 40
3.1.2 ASSEMBLAGGIO PANNELLI

Si può iniziare da un angolo ed avanzare da ambo i lati facendo attenzione


agli squadri. Se si adotta questo metodo si deve procedere per singoli locali.

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM


Oppure, quando ci sono muri molto lunghi, un altro modo di procedere con-
siste nel cominciare da una parete e continuare a collocare le pareti perpen-
dicolari in un avanzamento frontale

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 41


COLLEGAMENTO DEI PANNELLI AI FERRI DI RIPRESA
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM

TAGLI: Per l’esecuzione di eventuali tagli previsti dall’abaco di montaggio si


utilizzano utensili quali cesoie e flessibili a disco
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 42


COLLEGAMENTO TRA PANNELLI CONTIGUI

prima di applicare le graffe, assicurarsi che i pannelli siano


perfettamente aderenti

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM


Legatura preliminare
in numero di 1/ml

Legatura con graffe


in numero di 1 ogni 4 maglie
Graffatrice pneumatica

E’ possibile pre-assemblare più pannelli consecutivi e


posizionarli successivamente

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 43


Manuale Operativo rev08 del 01/11 RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM
Manuale Operativo rev08 del 01/11

INSERIMENTO RETI DI RINFORZO

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM


SEZIONI ORIZZONTALI PARETI

Pag. 44
Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM
MANUALI
VARI TIPI DI
DI RINFORZO

GRAFFATRICI
INSERIMENTO RETI

Pag. 45
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11 RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM
3.1.3 MESSA A PIOMBO E PUNTELLAMENTO PARETI

Prima di puntellare le pareti,


assicurarsi che siano a piombo.
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM

1 puntello ogni 3 metri


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Si consiglia di puntellare nel lato interno, con usuali attrezzature da cantiere

Puntello tenditore

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 46


3.1.4 POSIZIONAMENTO COTROTELAI PORTE E FINESTRE

POSA RETI PIANE

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM


Posizionare le reti piane a 45°,
ad una distanza non superiore
ad 1 cm rispetto agli spigoli del-
le aperture.

PORTE

Rete piana a 45°

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Rimuovere localmente il polistirene


per fissaggio zanca al controtelaio

Per porte esterne, lasciare alme-


no 4cm di polistirene onde evitare
ponti termici

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 47


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM

Rete piana a 45°

FINESTRE
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Lasciare almeno 4cm di polistirene on-


de evitare ponti termici

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 48


3.1.5 INSERIMENTO CANALIZZAZIONI IMPIANTI

Il polistirene deve essere squagliato mediante getto di aria calda.

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI PSM


Quindi andranno posizionate le canalizzazioni.

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Rete piana di ripristino

Se è necessario tagliare la rete, questa an-


drà ripristinata dopo l’inserimento della cana-
lizzazione, mediante una rete piana.

Cap.3.1 - Pareti realizzate con pannello PSM Pag. 49


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CALCESTRUZZO PROIETTATO

CAPITOLO 3.1
APPLICAZIONE CALCESTRUZZO PROIETTATO

3.2.1 PRIMA DELL’APPLICAZIONE DEL BETONCINO

Collocando il puntellamento nel lato interno, è possibile intonacare rapida-


mente il lato esterno.

Ricordarsi di collocare tutte le reti di


rinforzo prima di intonacare
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

NOTA:
Si rammenta della ne-
cessità di avere pareti
a piombo

Verifica planarità
della parete

Cap.3.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 50


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CALCESTRUZZO PROIETTATO
3.2.2 POSIZIONAMENTO GUIDE

Posizionare le guide per l’intonacatura ad interasse di circa 1,5 metri

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Fasce realizzate Guide metalliche
con l’intonaco

Cap.3.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 51


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CALCESTRUZZO PROIETTATO

3.2.3 TIPOLOGIA DI BETONCINO

Il betoncino da applicare è un intonaco che può essere sia preparato in opera


che un premiscelato e che deve soddisfare le seguenti caratteristiche:

BETONCINO PREPARATO IN OPERA BETONCINO PREMISCELATO

Mix Design Tipologia


x cemento tipo Portland x a base cementizia
x sabbia con diametro 0-6 mm x avente Rck > 25 MPa
x CEMENTO/SABBIA (in volume) = 1/4
x ACQUA/CEMENTO (in peso) < 0,52

Eventuali additivi
x fluidificanti
x idrofobizzanti
x fibre di polipropilene

Il betoncino sarò applicato sulle pareti mediante due strati consecutivi, di cui il
primo sufficiente a ricoprire la rete metallica.
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Utilizzo di pompa tipo Turbosol. Utilizzo di intonacatrice M2

Cap.3.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 52


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CALCESTRUZZO PROIETTATO
3.2.4 ACCORGIMENTI VARI

Iniziare ad intonacare
sempre dal basso
verso l’alto.

No!!

No!!

Lasciare dello spazio


fra la guida e l’intonaco

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
OK!!

Terminata la fase dell’intonacatura, mantenere umida la parete per almeno


48 ore ed attendere almeno 28 giorni prima dell’applicazione dell’eventuale
strato di finitura/tinteggiatura.
Cap.3.2 - Applicazione calcestruzzo proiettato Pag. 53
CAPITOLO 3.3
PARETI REALIZZATE CON PANNELLO DOPPIO
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM

PRINCIPALI FASI OPERATIVE:


1. Predisposizione ferri di ripresa in fondazione
2. Assemblaggio dei pannelli
- fase preliminare
- fase iniziale
- collegamento tra pannelli contigui
- integrazioni varie
- taglio dei pannelli
3. Puntellamento pareti
4. Riempimento setto con calcestruzzo
5. Posa in opera pannello solaio M2
6. Fase impiantistica e applicazione intonaco

3.3.1 PREDISPOSIZIONE FERRI DI RIPRESA IN FONDAZIONE


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Dimensioni e armature delle fondazioni devono essere desunte dal calcolo


strutturale. Per il corretto posizionamento dei pannelli è molto importante la
regolarità dell’estradosso della fondazione.

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 54


Le barre di ancoraggio devono avere le seguenti caratteristiche:

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM


x tipologia a forchetta arrotondata
per favorire per favorire la posa
dei pannelli
x diametro come da calcolo strut-
turale
x altezza come da calcolo struttu-
rale
x passo come da calcolo struttura-
le
La larghezza misurata da esterno a e-
x larghezza pari allo spessore sterno deve essere non superiore alla
del setto di calcestruzzo meno larghezza del setto diminuita di 5cm.
5 cm

Verificare il corretto allineamento dei


ferri di ripresa che deve avere una tol-
leranza ammissibile di +/- 1 cm. Even-
tuali errori nell’allineamento potrebbero
causare difficoltà di posa del pannello.

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
3.3.2 ASSEMBLAGGIO DEI PANNELLI

FASE PRELIMINARE
Tracciare sul piano di fondazione alme-
no uno dei fili esterni del pannello.
Si consiglia il posizionamento di tavole
guida.

Tavole guida

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 55


FASE INIZIALE
Iniziare l’assemblaggio dei pannelli partendo
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM

Pannello 2 preferibilmente da un angolo.


Posizionati quindi i due pannelli 1 e 2 (che
dovranno essere tagliati), si procederà alla
posa del pannello 3.

Pannello 1

Pannello 3

A questo punto si inseriscono le staffe


integrative per collegare il pannello 3
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Pannello 3
con il pannello 1. Quindi si procede
analogamente per il pannello successivo

Assicurarsi fin dall’inizio della planarità delle


pareti

NOTA BENE
Inserire eventuali armature integrative verticali,
come da calcolo strutturale,

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 56


3.3.3 COLLEGAMENTO TRA PANNELLI CONTIGUI

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM


Collegare preliminarmente i
Legatura 1/ml pannelli fra di loro mediante
filo cotto, prestando cura di
eseguire la legatura in corris-
pondenza dei connettori

Collegare successivamente con graffe in nu-


mero di 1 ogni 4 barre orizzontali, mediante
graffatrice manuale o pneumatica.

Per un corretto posizionamento dei pannelli fare


riferimento all’abaco di montaggio fornito dallo
staff tecnico Emmedue

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Puntellare le pareti
per contrastare
l’azione del vento

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 57


3.3.4 INTEGRAZIONI VARIE
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM

Staffe e
reti angolari
Reti piane

Inserire staffe di collegamento e 412 verticali ad ogni intersezione e angolo.


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Posizionare le reti piane a 45° negli spigoli delle aperture e le reti angolari in
incroci e angoli.

Barre verticali

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 58


3.3.5 TAGLIO PANNELLI

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM


Per l’esecuzione di eventuali tagli previsti
dall’abaco di montaggio si utilizzano
comuni flessibili con disco idoneo a
tagliare l’acciaio

FASI COSTRUTTIVE ANGOLO

x Taglio delle lastre interne, compresa FASI COSTRUTTIVE INTERSEZIONE


la rete interna 5 mm
x Taglio delle lastra di polistirene
x Assemblaggio pannelli
x Assemblaggio pannelli
x Unione mediante reti angolari
x Unione mediante reti angolari

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Misura taglio lastra:
larghezza setto
ortogonale

Misura taglio lastra:


larghezza setto +
spessore lastra esterna

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 59


3.3.6 MESSA A PIOMBO E PUNTELLAMENTO PARETI
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM

1. controllare la perfetta verticalità


delle pareti
2. predisporre elementi di contra-
sto per la successiva fase di
getto
3. puntellare le pareti
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Intelaiatura di chiu-
sura nelle aperture.

Per ridurre i ponti termici è possibile cir-


coscrivere tutto il perimetro delle aper-
ture con lastre di polistirene dello spes-
sore di 2-3 cm.
Tali lastre, se intonacate, dovranno es-
sere ricoperte di reti e comunque prima
del getto predisporre sempre intelaiatu-
ra di chiusura tradizionale.

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 60


3.3.7 RIEMPIMENTO SETTO CON CALCESTRUZZO

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PARETI CON PDM


Per facilitare le operazioni di riempi-
mento, ed evitare la segregazione del
calcestruzzo, si consiglia di utilizzare
un tubo getto di idonea sezione.

Per il calcestruzzo si consigliano le se-


guenti caratteristiche:

x diametro massimo 12 mm
x consistenza S5
x Rck > 25 MPa

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Il getto dovrà arrestarsi 30 cm sotto il livello dell’intradosso del solaio, in modo
da garantire l’ancoraggio ai ferri di ripresa.

3.3.8 FASE IMPIANTISTICA E APPLICAZIONE INTONACO

Per quanto concerne la fase impiantistica, si rimanda a quanto riportato ai


capitoli 3.1 e 3.2 del presente manuale.

Cap.3.3 - Pareti realizzate con pannello PDM Pag. 61


CAPITOLO 3.4
SOLAI REALIZZATI CON PANNELLO SINGOLO PSS1
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSS1

3.4.1 MONTAGGIO SOLAIO PANNELLO SINGOLO PSS1

L’applicazione del pannello


PSS1 è analoga a quella del
pannello singolo.

Il solaio viene connesso alle


pareti tramite barre di acciaio
e/o reti di rinforzo
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.4 - Solai realizzati con pannello PSS1 Pag. 62


Tutte le connessioni
con le pareti sono re-
alizzate tramite reti pi-
ane o angolari e/o

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSS1


barre di acciaio.

Collocare I pannelli su puntelli


posti ad un interasse di circa
60cm

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11
Con il pannello singolo sono facilmente eseguibili anche coperture curve.

Cap.3.4 - Solai realizzati con pannello PSS1 Pag. 63


CAPITOLO 3.5
SOLAI REALIZZATI CON PANNELLO PSSG
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSSG

3.5.1 MONTAGGIO PANNELLO SOLAIO PSSG

Nel caso di pannelli con


rinforzo metallico per au-
toportanza, collocare gli
elementi rompitratta ogni
1,2 m
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 64


3.5.2 POSA IN OPERA PANNELLO SOLAIO M2

Per un corretto posizionamento dei pannelli fare riferimento all’abaco di mon-


taggio fornito dallo staff tecnico Emmedue

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSSG


Posizionare il solaio sulla lastra
interna del pannello doppio, a
meno di fasce piene richieste
dal calcolo strutturale

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Posizionare prima del get-


to del solaio, le barre di
ripresa delle pareti

Si consiglia l’inserimento di
ferri ad omega per garanti-
re il necessario copriferro
alle armature ed evitare lo
schiacciamento localizzato
del polistirene
Cap.3.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 65
3.5.3 COMPLETAMENTO SOLAIO M2

Inserire un fondello di polisti-


rene per garantire l’omogenei-
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSSG

tà dell’isolamento termico.

Inserire armature nei


travetti come da ese-
cutivi strutturali
NOTA: In corrispon-
denza di travi e/o rom-
pitratta, predisporre
opportuni sostegni per
la fase di getto

Completamento del solaio


con getto di conglomerato
cementizio
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Armature di ripresa per pa-


reti livello superiore

Cap.3.5 - Solai realizzati con pannello PSSG Pag. 66


Le fasi di installazione del pannello solaio PSSG:

Cap.3.5 - Solai realizzati con pannello PSSG


Pag. 67
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11 RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE SOLAI PSSG
CAPITOLO 3.6
SCALE PIANEROTTOLI E BALCONI
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE: SCALE

Travetto da armare e
gettare in opera

Prima del montaggio del


pannello scala vanno
inserite le opportune ar-
mature all’interno di ogni
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

travetto.

Cap.3.6 - Scale, pianerottoli e balconi Pag. 68


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE: SCALE,
Prima del getto disporre elementi
rompi tratta ogni metro circa

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Completamento con intonaco a base


cementizia

Cap.3.6 - Scale, pianerottoli e balconi Pag. 69


CAPITOLO 3.7
TAMPONAMENTI E TRAMEZZI
Per la messa in opera del pannello tamponamento o divisorio valgono le stesse
indicazioni date per i pannelli singoli PSM
RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PST
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

ESEMPIO DI ANCORAGGIO TAMPONAMENTO:


Pannello in appoggio e inserimento controparete in cartongesso

Cap.3.7 - Tamponamenti e tramezzi con pannello PST Pag. 70


I pannelli verranno opportunamente
ancorati alle strutture portanti:

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE PST


Tramite barre d’acciaio saldate Tramite barre d’acciaio ancorate e
profilo metallico inferiore a C

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Tramite piastra d’acciaio a L

Cap.3.7 - Tamponamenti e tramezzi con pannello PST Pag. 71


CAPITOLO 3.8
CAPPOTTI REALIZZATI CON PANNELLO PST-C

3.8.1 PRINCIPALI FASI APPLICATIVE:


RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CAPPOTTI

Fase 1: Applicazione della malta adesiva sul pannello


La malta dovrà essere stesa per strisce lungo il perimetro e per punti nella parte
centrale. Evitare l’applicazione di uno strato eccessivo di malta sul bordo del
pannello che potrebbe causare problemi di accostamento tra i pannelli.
(vedi fig.1)
Figura 1
Fase 2: Posizionamento dei pannelli
Assicurarsi del perfetto accostamento tra
i pannelli e procedere con la legatura del-
la rete di sormonta, in ragione di una le-
gatura ogni quattro maglie lungo la dire-
zione verticale della rete.

Fase 3: Applicazione del fissaggio


meccanico
Prima che abbia inizio il processo di indurimento della malta adesiva, si proce-
de con l’applicazione di appositi tasselli, del tipo avente chiodo in acciaio e di-
sco in plastica. Il numero dei tasselli dovrà essere di 5 per mq. La profondità di
ancoraggio al supporto dovrà essere di almeno 5cm. (vedi fig.2 e 3)
Manuale Operativo rev08 del 01/11
Manuale Operativo rev08 del 01/11

Figura 2 Figura 3

Fase 4: Posizionamento reti integrative


In tutti gli spigoli dovranno essere posizionate reti piane a 45° e comunque in
tutti i casi in cui ci sia discontinuità della rete, la stessa dovrà essere ripristinata
con fogli di rete piana.

Cap.3.8 - Cappotti con pannello PST-C Pag. 72


Fase 5: Applicazione dell’intonaco Figura 4
Si procede con l’applicazione di un
rinzaffo, mediante intonacatrice a
spruzzo, per uno spessore tale da
ricoprire la rete.

RIEPILOGO PRINCIPALI FASI OPERATIVE CAPPOTTI


Trascorso il tempo necessario ai fini
della presa del primo strato, si proce-
de con l’applicazione del secondo
strato a completare lo spessore tota-
le che è di circa 2cm. (vedi fig.4)

Fase 6: Applicazione strato di fini-


tura
Trascorso il tempo di maturazione
dell’intonaco, si procede con l’applicazione di un rasante.

Manuale Operativo rev08 del 01/11


Manuale Operativo rev08 del 01/11

Cap.3.8 - Cappotti con pannello PST-C Pag. 73

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