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Cyanobacteria-fluorescence-micrographs (Credit: Mary Sarcina University

College London)

Circa 2 miliardi di anni fa, i cianobatteri - procarioti fotosintetici producenti ossigeno,


chiamati alghe blue-verdi - sono stati i protagonisti del processo che ha aumentato le
concentrazioni di ossigeno nell'atmosfera terrestre, da meno dell'1% a circa il 20% di oggi,
rendendo possibili la nascita della vita, l'evoluzione animale e quella umana.

[...] Dal paramecio all'uomo, tutte le forme di vita sono dotate di un'organizzazione
minuziosa, sono aggregati raffinati di una vita microbica in evoluzione. Lungi dall'essere
rimasti indietro nella “scala” evolutiva, i microrganismi ci circondano e compongono il
nostro essere. Tutti gli organismi attuali, essendo sopravvissuti fin dagli albori della vita
lungo una linea che non si è mai interrotta, si trovano ad un eguale livello di evoluzione
[...].

“Microcosmos: Four Billion Years of Microbial Evolution”, di Lynn Margulis e suo figlio
Dorion Sagan, un classico della microbiologia, è stato pubblicato per la prima volta 20 anni
fa. La visione darwiniana dell'evoluzione, una competizione cruenta
tra individui singoli e specie, si rinnova nella visione di un super-
organismo vivente, caratterizzato da una co-evoluzione continua,
un'interazione forte e una dipendenza reciproca tra tutte le forme di
vita.

Nei primi due miliardi di anni, sulla Terra, i procarioti hanno “usato”
l'atmosfera e la superficie terrestri “inventando” tutti i sistemi chimici
essenziali alla loro sopravvivenza. Una “alta biotecnologia” che ha
portato allo sviluppo della fermentazione, della fotosintesi, della
respirazione aerobica e alla fissazione dell'azoto. Ma anche a gravi
crisi globali caratterizzate da carestie, inquinamento ed estinzioni.
Una serie di avvenimenti incredibili resi possibili dall'interazione di almeno tre dinamiche
co-evolutive: le “orchestrazioni” guidate dal DNA, finalizzate alla riproduzione; i processi di
ricombinazione genetica, finalizzati all'adattamento; la simbiosi, cioè la fusione di
organismi diversi in nuove entità collettive.

Lynn Margulis

L'uomo è il prodotto di una simbiosi protrattasi per


miliardi di anni; il nostro corpo contiene in sé una vera e
propria “microstoria” della vita sulla Terra. Le cellule
conservano un ambiente costituito da acqua e sali ricco
di carbonio e di idrogeno, proprio come quello della
Terra quando la vita ebbe inizio. Nei particolari della loro struttura, le cellule ci rivelano i
segreti dei nostri più lontani antenati.

Lynn Margulis, famosa per le sue ricerche sull'endosimbiosi (secondo la teoria


dell'endosimbiosi, i cloroplasti e i mitocondri delle cellule eucariote rappresentano il
risultato evolutivo di un'associazione simbiotica tra piccole cellule procariote e una cellula
più grossa al cui interno essi si sono venuti a trovare. Il nucleo e gli altri organuli cellulari si
sarebbero invece formati per invaginazione della membrana plasmatica, ndr) ha ipotizzato
che le simbiosi possano costituire un'importante componente dell'evoluzione.

La sua teoria implica l'incompletezza della nozione darwiniana dell'evoluzione, guidata


dalla competizione; piuttosto, afferma la fondamentale importanza di processi quali la
cooperazione, l'interazione, e la dipendenza mutuale tra organismi. Secondo Margulis e
Sagan (1986), “la Vita non colonizzò il mondo attraverso il combattimento, ma per mezzo
dell'interconnessione”.

Nella teoria della Margulis, chiamata più nello specifico “Serial Endosymbiotic Theory of
Eukaryotic Cell Evolution”, o anche più semplicemente SET, il termine “seriale” si riferisce
a simbiosi stabilitesi serialmente, una dopo l'altra, a livello cellulare: prima gli spirochiti, poi
i mitocondri, poi i cianobatteri, e infine i cloroplasti. La SET descrive l'origine di nuovi
organi o forme di vita mediante strette relazioni (simbiosi) tra organismi che prima erano
indipendenti (simbionti), nel processo chiamato di "simbiogenesi". I simbionti
appartengono spesso a diversi gruppi tassonomici (anche di diversi regni), ma ognuno
contribuisce alla simbiosi mediante particolari abilità (movimento, respirazione aerobica,
fotosintesi, ecc.).

La SET è stata descritta molto eloquentemente dalla


Margulis in una sua pubblicazione più recente - “Symbiotic
Planet, A New View Of Evolution” - che lega la simbiogenesi
all' "ipotesi Gaia", a cui la stessa Margulis ha fornito un
contributo assai rilevante, proponendo la concezione di “bio-
comunismo”, nel senso che considera le cellule non più
come individui ma vere e proprie comunità microbiche, in cui
i simbionti giocano un ruolo determinante.

Estesa in termini macro-evolutivi all'essere umano, questa


concezione implica una rivoluzione di prospettiva , dall’ “Io”
al “Noi”. Non possiamo cioè più pensare all'individuo e al
singolo come ad entità autonome, indipendenti, separate dal
resto del vivente, e persino del non-vivente (un duro colpo
per la scienza borghese e le
teorie liberiste, ndr).

Più recentemente, la
Margulis ha pubblicato “Acquiring Genomes: A Theory on
the Origins of Species” (Basic Books, Paperback, 2003), in
cui rifiuta il gradualismo darwiniano e la mutazione casuale
quale motore principale del processo evolutivo, e ribadisce
la prioritaria importanza, per gli eventi di speciazione
dell'acquisizione ed eventuale integrazione di interi genomi
da parte degli esseri viventi, delle associazioni
endosimbiotiche, presentando il compendio di più di trent'anni di ricerche sul campo
insieme ad analisi della letteratura scientifica, come l'opera di Ivan E. Wallin - che già nel
1927 pubblicò “Symbionticism and the Origin of Species” - la "Teoria degli Equilibri
Punteggiati" di Gould-Eldredge, la "Teoria della Fissione" di Todd, oltre ai lavori di
Vernadsky e Lovelock sulla biosfera.

Giungendo a rivalutare il lavoro di Lamarck,


trasformando il famoso concetto dell' “Ereditarietà dei
caratteri acquisiti” in “Ereditarietà dei genomi acquisiti”, il
pensiero della Margulis, in polemica con i neo-darwinisti
e “Il Gene Egoista” di Dawkins, può riassumersi in una
semplice ma significativa immagine: l'albero evolutivo,
da sempre raffigurato come un tronco ricco di rami che
si dividono e si differenziano inesorabilmente l'uno
dall'altro, dovrebbe integrare anche quelle parti dove si
osserva la confluenza e la fusione di rami precedentemente separati ("anastomosi"), a
testimonianza di simbiosi così intime da comportare, per acquisizione di interi genomi, la
nascita di nuove specie.

Astrobiology Magazine ha intervistato la Margulis,


indagando su come le sue idee e quelle di suo figlio hanno
resistito alla prova del tempo.

- In “Microcosmos” avevi trattato dettagliatamente di 4


specifici microorganismi che secondo te erano
coinvolti, attraverso simbiogenesi, nella creazione di
varie cellule eucariotiche, il tipo di cellule che
costituiscono piante e animali. Che cosa è cambiato?

- Ne abbiamo azzeccate 3 su 4. Nessuno oggi dubita che i cloroplasti siano


cominciati come cianobatteri. I cloroplasti sono piccoli puntini verdi nelle cellule di
piante e alghe in cui occorre la fotosintesi (la conversione di luce solare in energia,
ndr) che è, fondamentalmente, un “virtuosismo” proprio dei batteri. È cominciato in
uno specifico gruppo di batteri fotosintetici, producenti ossigeno che, per
definizione, sono proprio i cianobatteri. Ricavano il nutrimento solo dalla luce
solare, loro fonte di energia. Prendono l'anidride carbonica dall'atmosfera e la
trasformano chimicamente in “cibo”, producendo ossigeno nel processo. Questa
trasformazione è svolta esclusivamente dai cianobatteri. È grazie a questi minuscoli
organismi che si è potuta creare la vita sulla Terra. Tutto è cominciato circa 3
miliardi di anni fa grazie a questi piccoli organelli verdi all'interno delle cellule.

- Gli altri sono i mitocondri?

- Sì. I mitochondria sono piccoli puntini all'interno delle cellule di animali, piante e
funghi, dove l'ossigeno è respirato. I mammiferi, incluse le persone, prendono
l'ossigeno dall'aria e attraverso il flusso sanguigno lo trasportano in tutto il corpo, a
tutte le cellule. All'interno di ogni cellula, l'ossigeno reagisce con gli atomi di
idrogeno ricavati dal cibo quando questo è convertito in energia. Questo processo è
realizzato proprio grazie ai mitocondri, che sono circa un micron, la dimensione dei
batteri. Questa è la respirazione, che avviene grazie ai batteri presenti nelle cellule.
È incredibile le cose che riescono a fare quest minuscoli esseri: sono capaci di
nuotare, di rompere le molecole di glucosio, ecc. L'idea che i mitocondri siano dei
batteri è stata difficile da accettare, ma ora è accettabile.

- Okay, passiamo al numero tre.

- La questione è: che tipo di cellule incorporano


i mitocondri, ed eventualmente i cloroplasti?
Qual'era l'originale cellula eucariotica? La
cellula originale era un archeobatterio. E
produceva solfuro di idrogeno. Noi abbiamo
soltanto posto l'evidenza di ciò. Oggi, la
biologia molecolare ha confermato questa
ipotesi.

- E riguardo al numero quattro?

- Il problema che ancora non abbiamo risolto riguarda l'origine delle ciglia (appendici
cellulari lunghe e sottili che si estendono dalla superficie di molte cellule
eucariotiche, ndr) che sono esattamente le stesse nella sezione trasversale degli
spermatozoi. Questo non è ancora stato provato però. Presentano la stessa
identica simmetria, il chè le rende facilmente identificabili.

- Noi crediamo che l'origine di questa struttura


cellulare sia riconducibile ad un organismo chiamato
spirochete. Questa teoria è stata in parte rifiutata,
solo in base a pregiudizi. In “Microcosmos” li
chiamavamo “agenti segreti spirochetali”. Ancora
oggi, è molto difficile far accettare l'idea di una
connessione tra microorganismi che vivono in libertà
e il movimento all'interno delle cellule, anche perché
ci sono così tanti differenti nomi associati con queste
strutture mobili. I spirocheti sono conosciuti per
essere gli agenti infettivi di sia la sifilite che ila malattia di Lyme, mentre alcune
malattie periodontali sono associate a spirocheti orali. Quattro spirocheti sono stati
sequenziati, perché di interesse medico.

- Una mia collega, Galena Dubinina,


microbiologa alla Università di Mosca, ha
sequenziato i più rilevanti, gli unici che
possono essere direttamente relazionati alla
nostra teoria riguardo le ciglia. Quello che
stiamo facendo ora è cercare di confermare o
negare le nostre predizioni. Abbiamo questi
organelli, le ciglia, nelle cellule. Abbiamo la
sequenza dei giusti spirocheti da studiare.
Non ci resta che effettuare tutte le possibili
comparazioni per provare l'ascendenza mitocondriale dall'alpha-Proteobacteria, e
quella cloroplastica dai cianobatteri, e provare infine l'origine spirochetale delle
ciglia.

(Pubblicato su Ecplanet 19-10-2006)


We Are All Microbes Interview with Lynn Margulis, Part II 05 ottobre
2006

Bacterial Intelligence Interview with Lynn Margulis, Part IV 12 ottobre


2006

Endosymbiotic theory - Wikipedia

ALIENI UMANI

The Original Mix

Microevoluzione (the Ring of Life)

Il Micro-Albero Della Vita (the Net of Life)

MICRO RNA

NATURA VS. CULTURA

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