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Tema numero due (Monaca di Monza)

Nel nono e decimo capitolo de I Promessi Sposi, Manzoni ci presenta un nuovo personaggio: Gertrude, la Monaca di Monza. La sua presentazione avviene in due modi: indirettamente, attraverso il punto di vista di Lucia e direttamente, tramite un ritratto creato da Manzoni, costituito da una grande fusione di elementi fisici e psicologici. Lei veniva definita la Signora, appellativo non di certo idoneo ad una sobria vita monastica, e viveva in un convento a Monza, dove si rifugiarono Lucia e Agnese. La Monaca, vissuta intorno al 1628, era figlia di un nobile principe molto famoso in quel periodo. La sua sorte fu segnata ancor prima che nascesse; infatti in base alla legge del Maggiorasco, abolita nel 1500, ma a quel tempo ancora osservata, tutto il patrimonio doveva essere ereditato dal primogenito maschio, cos tutti gli altri figli dovevano dedicarsi alla carriera militare o a quella religiosa. Cos, appena nata, le fu dato il nome di Gertrude, che al padre suonava come adatto per una suora. Addirittura i suoi regali erano bambole vestite da suore, santini e perfino i complimenti che riceveva erano inerenti al mondo religioso, fin da piccola infatti tutti coloro che le stavano vicino facevano di tutto per abituarla a quello che sarebbe stato il suo futuro. A sei anni fu mandata in un convento di suore, a Monza, sia per educazione che per istradamento, come dice Manzoni; l veniva considerata una bimba diversa dalle altre, sia perch figlia del grande principe, sia perch certe monache faccendiere erano daccordo con il padre sulla sorte della bambina; questa lennesima dimostrazione di quanto contasse la ricchezza nel Seicento. Lei, logicamente non aveva le idee chiare sul suo futuro, ma ben presto le sue intenzioni di diventare suora sparirono anche sotto linfluenza delle sue compagne; pi il tempo passava pi si accorgeva di trovarsi in un vicolo cieco: fu persuasa dalle suore a scrivere una supplica al vicario per entrare in convento, ma subito se ne pent; poi scrisse, su suggerimento di una compagna, una lettera al padre dove negava la sua volont di divenire una suora, ma di certo questa se ha fatto qualcosa, ha peggiorato la situazione. Quando trascorse un mese nella casa natale, prima dellammissione al noviziato, non fu ascoltata e compresa da nessuno, tranne che dal Paggio, al quale si affezion e scrisse una lettera, che venne scoperta da una serva che rifer tutto al padre che la us esercitando su di lei una pressione psicologica che la port ad un crollo definitivo. Vedendo lunica liberazione nel convento, Gertrude scrisse unulteriore lettera al padre, chiedendogli perdono, che sar interpretato dal principe come una definitiva convinzione alla vita monastica. In molte situazioni lei avrebbe potuto rifiutare il suo destino, rivelando la sua mancanza di vocazione, ma venne sopraffatta da una profonda ragione dinsicurezza e

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