Il giovane Federigo degli Alberighi, nobile fiorentino (= di Firenze)
ammirato da tutti per la sua
gentilezza, si era innamorato di una donna sposata, ritenuta una delle pi belle ed oneste della citt.
Per farsi notare da lei, partecipava a tornei (= gare, competizioni medievali)
, organizzava feste e si
vestiva riccamente, spendendo tutto quello che aveva.
La signora, di nome Giovanna, nemmeno si
accorgeva di quel che faceva il giovane per
mettersi in vista. Cos Federigo divenne povero
senza ottenere nemmeno uno sguardo dalla
donna che amava. Gli rest soltanto un piccolo
podere (=campo, terreno)
nel quale si ritir a
vivere poveramente, portandosi dietro il suo
splendido falcone (= in passato i nobili
allevavano i falchi e li addestravano a cacciare)
che tutti gli invidiavano perch era il migliore del
mondo. Grazie al falcone che catturava per lui
degli uccelli, Federigo riusciva a mangiare.
Tiziano, Uomo con falcone, 1525 ca.
Mentre Federigo viveva cos, il marito di Giovanna si ammal e mor. La donna allora si dedic
interamente al suo unico figliolo, che era gi abbastanza grande, ma debole e di cattiva salute.
Venuta lestate, lo port in campagna per rimetterlo in forze, allaria buona, in un podere di sua
propriet che era vicino a quello di Federigo. Il giovane, girando per i dintorni, conobbe Federigo e,
incuriosito dalla caccia, cominci a frequentarlo. Al giovane piaceva molto guardare Federigo
mentre cacciava con il falcone, anzi voleva chiedere a Federigo di regalargli quel magnifico uccello,
ma non aveva il coraggio, perch sapeva quanto lui ci teneva. Dopo un po il ragazzo si ammal di
nuovo. Sua madre gli stava intorno tutto il giorno cercando di curarlo e continuamente gli
domandava se cera qualcosa che poteva farlo stare meglio. Il ragazzo un giorno disse: Mamma, se
mi fai avere il falcone di Federigo, sento che guarir. La donna non sapeva che cosa fare.
Ricordava bene quanto Federigo laveva amata senza ottenere da lei un solo sguardo, e si diceva:
Come posso domandargli quel falcone, che la sua unica ricchezza e gli procura da mangiare?.
Alla fine per lamore per il figlio la spinse ad andare da Federigo. Ti prometto che far del mio
meglio per farti avere il falcone - disse al figlio. Il malato fu cos contento di quella promessa, che
sembr subito migliorare.
La mattina seguente, insieme ad unamica, Giovanna pass dalla casetta di Federigo e lo fece
chiamare. Mentre, stupito, il giovane accorreva dallorto dove era occupato in piccoli lavori,
Giovanna gli and incontro sorridendo e gli disse: Salute Federigo. Vengo a farvi questa visita per
ricambiarvi, un po tardi, la gentilezza che mi avete dimostrato amandomi per tanto tempo senza
speranza. Star, se siete daccordo, a pranzo con voi, alla buona, insieme a questa mia amica.
Signora, rispose Federigo vedervi ora qui, vale tutti i soldi che ho speso. Purtroppo la mia
casa non abbastanza bella per voi. Prima di farvi entrare, permettetemi di andare a far mettere un
po dordine e a domandare di apparecchiare la tavola. Sedetevi intanto con la vostra amica in
giardino, dove la moglie del mio contadino vi terr compagnia. Cos detto entr in casa, and nella
cucina e si rese conto che non vi era nulla da portare in tavola, a parte qualche rapa e un po di
insalata.
Poteva mandare a comprare qualcosa al paese vicino, ma si accorse di non avere neppure un soldo
in tasca. Mentre si guardava intorno per farsi venire unidea, gli occhi gli caddero sul suo falcone,
che se ne stava sopra un bastone. Senza pensarci un attimo, lo prese e, trovandolo grasso e di buon
peso, pens di farlo cucinare. Gli tir il collo, lo fece spennare e ordin alla serva di cuocerlo allo
spiedo. Apparecchi intanto la tavola con una bella tovaglia che aveva salvato dai creditori (=
persone a cui doveva dei soldi)
e, passata una mezzora, and in giardino e invit le due donne a
tavola. Fu subito servito il falcone che, ben cotto comera e privato della testa e delle zampe,
sembrava un fagiano.
Federigo tagli lanimale e serv alle donne le parti migliori. Quando finirono di mangiare,
Giovanna diede inizio a una piacevole chiacchierata, nel corso della quale, quando le sembr il
momento giusto, disse a Federigo: Ora vi devo dire la vera ragione di questa visita. Forse troverete
strano quello che sto per dirvi. Ma forse voi, che siete uomo di grandi sentimenti, potrete
comprendere il mio stato danimo. per mio figlio, che sono qui a chiedervi un dono che vi sar
difficile fare, perch si tratta dellunica cosa che vi rimasta: il vostro falcone! Mio figlio, che
ammalato, si cos tanto fissato con il vostro falcone, che se non glielo porto si aggraver e potr
anche morire. Perci vi prego, per lamore che mi portate, donatemi il vostro falcone, con la
generosit che avete sempre mostrato: mio figlio riavr la sua salute ed io vi sar per sempre grata.
Federigo, che aveva i sudori freddi pensando al falcone che avevano appena mangiato, incominci a
piangere in silenzio.
Giovanna, convinta che quel pianto era dovuto al dispiacere che il giovane provava nel separarsi dal