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By Lion885

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I libri dellaltra scienza











RUNE NORDICHE























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MAGDALENA CALAND








RUNE NORDICHE
Oracoli di passato, presente, futuro






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Grafica di copertina: Camelot

Titolo originale: Voorspellen met Runen
Uitgeverij Schors, Amsterdam, Olanda 1997

Traduzione di Cristina Coronelli

Propriet letteraria riservata 200
Xenia Edizioni
Via Carducci 31-20123 Milano

Stampato in maggio 2000 per Xenia Edizioni
da A.L.E. S.r.l. d S. Vittore Olona (Mi)

Questo libro stampato su carta ecologica senza cloro
tipo Biomaster prodotta dalla Cartiera di Toscolano

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INTRODUZIONE
Secondo gli storici, i primissimi abitanti dellEuropa Settentrionale proverrebbero dagli altipiani
dellIran. Questo spiegherebbe linfluenza palesemente massiccia esercitata dalle condizioni
climatiche e dalla struttura dei territori dove si sono insediati in seguito alla trasmigrazione etnica
sulle loro convinzioni religiose e sul mutamento del loro stile di vita.
Il paesaggio suggestivo quanto selvaggio che caratterizzava lEuropa Settentrionale, il sole di
mezzanotte, la magica eppure algida aurora boreale e loceano con i flutti che sinfrangono
impetuosi sulle alte scogliere e sui ghiacciai del Circolo Polare Artico devono essersi impressi
nellanimo di quella gente, esattamente come i germogli che sbocciano in modo repentino e
misterioso nel corso di una brevissima estate, il sole che non tramonta mai, il mare azzurro e i
geyser. Non c da stupirsi se gli islandesi conservano vividi ricordi legati alle credenze dei primi
abitanti dellisola. Basta percorrere con lo sguardo il paesaggio umido e freddo per immedesimarsi
nella visione degli antichi abitanti, convinti che il mondo fosse stato plasmato da una miscela unica
e irripetibile di fuoco e ghiaccio.
La mitologia nordica accattivante e al tempo stesso tragica. Il filo conduttore va ricercato
nellimperituro ciclo in cui lestate breve e ritemprante cede il passo allinverno interminabile
punteggiato da un clima rigidissimo, da tormente di neve, dalla grandine e dal ghiaccio.
Sicuramente nessuno si meraviglia del fatto che le sue divinit mitologiche evocassero asperit e
una spiccata crudelt. Le tradizioni legate a queste figure non sono affatto idilliache e incantevoli
come quelle degli abitanti dellassolato meridione, dove i rami degli alberi sono ricolmi di frutti
maturi e la gente pu lasciarsi accarezzare dai raggi del sole in qualunque momento.
Si evince che i nostri antenati giudicavano il freddo e il ghiacci alla stregua di spiriti maligni, da
cui ci si doveva proteggere il pi possibile, giacch durante la caccia o la pesca gli uomini erano
esposti a numerosi pericoli e alle insidie climatiche, e soffrivano a causa dei lunghi inverni gelidi,
cupi e senza sole.
Interpellati sulle modalit con cui avvenuta la creazione del mondo, gli Scaldi o poeti
norvegesi, i cui cantici vengono inanellati nellEdda e nelle saghe, solevano rispondere che non
esisteva n terra, n mare, n aria e ovunque dominavano le tenebre, laddove le persone si erano
fatte un vago concetto circa la possibile presenza di entit potenti e invisibili, che governavano
laspro clima e dettavano legge.
Le divinit se le figuravano come creature superiori tali da guadagnarsi il loro ammirato stupore,
poich sembravano dar prova di maggiore abilit nel fronteggiare le crudelissime forze della natura
onde garantirsi la sopravvivenza.
Uno degli aspetti pi pregnanti della mitologia norvegese era da ricercare nella convinzione del
popolo secondo cui le divinit sarebbero appartenute a una stirpe mortale. Gli Asi (divinit) erano
nati e pertanto se ne deduceva che i loro giorni sarebbero giunti al termine. Essendo stati generati
da un miscuglio di elementi divini e demoniaci incarnando quindi delle entit incomplete ,
celavano, esattamente come gli uomini, il seme del decadimento, ed erano destinati a perire di
morte naturale, pei poi raggiungere limmortalit dellanima.
Chi si addentra nello studio dei miti e delle saghe dovr fare i conti con il rischio di confondersi
le idee. Questo significa che ci che risultava valido in una particolare epoca, non sarebbe pi stato
in grado di soddisfare le aspettative della coscienza in espansione di un popolo vissuto in unepoca
successiva. Si tratta di un aspetto che affiora con la massima chiarezza nella descrizione dei tratti
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salienti delle numerose divinit, le cui qualit hanno subito nel corso del tempo una serie di
mutamenti spesso profondi.





















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I
Riti e tradizioni delle popolazioni nordiche
Gi durante let della pietra abbiamo assistito allincontro fra due diverse culture: a volte questi
incontri si sono manifestal i con un certo vigore e a tratti hanno dato origine a una serie di
contaminazioni. La prima cultura era di stampo rurale, snella mente vincolata a un luogo ben
preciso e che seppelliva i suoi figli vissuti costantemente entro i suoi confini. Le radici della
seconda cultura affondavano nelle regioni iperboree, che all epoca probabilmente non erano
ancora completamente rivest ite dal Circolo Polare Artico. Questa civilt nomade costituita da
pastori e cacciatori, armati di una scure a doppio taglio, era dedita a un culto del sole e non aveva
fissa dimora. La sua gente era estroversa, cremava i suoi morti e si appellava alla sua origine e
connotazione divina. Essa riconosceva il potere delle rune.
Allinizio gli adepti di questa civilt credevano che il cielo ruotasse su quattro pilastri, sorretti da
quattro nani: Austri (Est), Westri (Ovest), Nordr (Nord) e Sudri (Sud). La corrispondenza
etimologica con i nomi dei punti cardinali che ben conosciamo si commenta da s.
Il sole (Sol) e la luna (Mani) erano i primogeniti degli dei, il cui influsso cangiante si palesava
nel compimento del ciclo della Terra. La notte (Nott) e il giorno (Dagr) rendevano visibile questo
mutamento. Il giorno scaturisce dal grembo della notte. Seguendo questo filo conduttore, si pu
comprendere a rigor di logica come mai linizio dellanno venisse fatto cadere in primavera.
Particolarmente gioiosi e suggestivi erano i festeggiamenti durante lequinozio di primavera e
dautunno. La nostra Pasqua allude tuttora alle caratteristiche della sua simbologia: il mondo che
presenta la forma di un uovo associato alla frantumazione e allo scaturire di qualcosa di
nuovo, rappresentato dallapparizione della dea Ostsara (il cui nome evocato dal termine tedesco
Ostern e dallinglese Eastern = Pasqua). Il suo nome significa: colei che viene dallEst.
Linizio della stagione della semina e luscita in mare delle barche dei pescatori veniva salutato
nelle foreste e in altri luoghi sacri con una serie di danze, riti e cerimonie.
In autunno si celebrava la festa del raccolto: durante le processioni si era soliti esibire un carro
del sole trainato da puledri bianchi. Sulla sommit del carro splendeva una lastra dorata, il simbolo
del sole, che attestava la gratitudine nei confronti di questo astro. Popoli come i Normanni e i
Vichinghi, che dimoravano in prossimit del mare, prendevano commiato dal sole, il quale nei cupi
mesi invernali si manteneva pressoch invisibile, applicando su una nave la lastra dorata.
Oltre alle feste diurne, le popolazioni nordiche celebravano anche due feste notturne, che
avevano inizio durante i solstizi. Il 21 giugno, in coincidenza con il solstizio destate, intere
comunit si radunavano in un luogo situato sulla sommit di un monte, dove si procedeva alla
rappresentazione del tramonto dando fuoco ad arbusti collocati allinterno di ruote; queste ultime
venivano quindi fatte rotolare lungo il declivio del monte in questione. Verso mezzanotte si
bruciavano le ghirlande di foglie fissate su lunghi bastoni che simboleggiavano lalbero della vita.
Prima che sorgesse il sole, due uomini salutavano la nascita del sole al suono di lur strumenti
a fiato di bronzo lunghi e ricurvi , alle cui estremit erano collocate delle lastre dorate.
Il solstizio dinverno di dicembre cadeva nel cuore della dodicesima notte dedicata al padre
degli dei. In questa occasione, si creavano dei ceppi a forma di piramide che venivano disseminati
in vari luoghi, e sulla cui sommit veniva fissata una ruota a rappresentazione del sole. Allinterno
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della piramide ardeva un grande fuoco simboleggiante la vita, che rimaneva acceso anche se
avviluppato dalle tenebre. A mezzanotte il fuoco veniva spento, per accenderne uno nuovo sulla
sommit della piramide: il nuovo anno nato, la vita si manifesta in tutta la sua luce e in tutta la
sua possenza, ora visibile agli occhi di ciascun individuo. Nel frattempo le donne addobbavano un
abete di stelle fatte di giunchi intrecciati.
La tradizione di questi riti, pur se con modalit alquanto diverse, si mantenuta intatta fino al
Medioevo, mentre in alcune localit si perpetrata pi a lungo, anche se in modo frammentato. Gli
Scaldi e i Bardi, poeti e menestrelli che si spostavano di corte in corte, ospiti di duchi e castellani
dellEuropa settentrionale, cantavano i miti e le saghe dellantichit, oltre alle profezie delle Nome.
Essi cantavano lultima battaglia del mondo, il crepuscolo degli dei, la saggezza del padre
supremo, le rune nonch i miti e le saghe sugli dei e sui ghiacciai. Dobbiamo essere grati
soprattutto a questi cantori, che hanno illustrato buona parte dei racconti nel ciclo poetico
dell Edda, se una cospicua quantit delle storie stata tramandata alle generazioni successive, fino
ai giorni nostri.















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II
Lorigine delle rune
Ma che cosa sono realmente le rune? Simboli incisi sulle pietre, sostengono i pi, poich le
associano mentalmente alle antiche civilt nordiche, ai Normanni, ai Vichinghi nonch a misteriosi
riti magici non meglio definiti. Chi desidera approfondire ulteriormente la conoscenza e limpiego
delle rune, dovrebbe cercare di immedesimarsi con la dimensione mentale che ne ha favorito la
creazione.
Sono stati ritrovati alcuni esemplari di rune risalenti anche alle epoche pi remote, ricavati
dallargilla, dal metallo, dal legno (i reperti riguardanti questultimo materiale sono naturalmente
pochissimi) e dallosso. Solo molto pi tardi, nel corso della storia, sarebbero state incise sulla
pietra. Si sono avute tracce della presenza di rune su quasi tutto il territorio europeo e non solo:
dalle Colonne dErcole (Gibilterra) fino alle coste dellIndia, esse rappresentano altrettanti retaggi
di tempi lontanissimi e ormai irrimediabilmente conclusi.
A dispetto degli innumerevoli tentativi di leggere e interpretale le rune come se si trattasse di
caratteri ortografici, non affatto semplice sviscerarne il significato nascosto, giacch non lo si pu
trasporre nella dimensione mentale dei giorni nostri. In origine, ogni runa rappresentava un intero
universo concettuale e racchiudeva molteplici informazioni. I sacerdoti dovevano essere a
conoscenza dellaccezione magica delle rune, tramandata di padre in figlio durante i riti iniziatici.
Con simili presupposti, probabile che non fosse unimpresa ardua spezzare questa fragile catena
di tradizioni, laddove occorreva semplicemente limitarsi a impedire, a chi ne veniva escluso, di
ricevere una simile eredit. La storia documenta lesistenza delleditto di Lippe, emanato da Carlo
Magno nel 783: In seguito alla soppressione dei riti pagani, vietato procedere alla celebrazione
degli stessi. Chiunque sia sospettato di preferire la cremazione alla sepoltura dei defunti, di
partecipare a riti o a feste pagane, di arrecare oltraggio o molestia ai rappresentanti della Chiesa
cristiana, pagher con la sua testa....
Al presente editto ha fatto seguito la decapitazione di 4.500 primogeniti appartenenti ai pi nobili
casati sassoni, unesecuzione di massa consumatasi in prossimit delle pareti esterne dei monti che
si trovano sul versante sud-occidentale della Selva di Teutoburgo. Come attestano le
documentazioni storiche dellepoca, la carneficina ebbe luogo in un solo giorno.
I primi caratteri simbolici atti a riprodurre i pensieri sono stati battezzati rune, dal termine
gotico runa, che significa segreto. Ognuno di questi simboli costituiva un serbatoio di
conoscenza intuitiva, e a chi dimostrava grande competenza nellinterpretazione dei loro contenuti
veniva riconosciuto un grande potere.
Le rune non si limitavano a essere un veicolo atto a svelare le dinamiche del destino, poich fin
dallinizio ricoprivano un ruolo tanto profetico quanto ritualistico, che consentiva di invocare le
divinit o altre entit superiori affinch migliorassero il corso dellumana esistenza.
Correva lanno 98, quando Cornelio Tacito, storico romano, scrisse nellopera Germania,
riferendosi ai riti delle popolazioni nordiche, che le divinazioni compiute avvalendosi del loro
oracolo erano decisamente pi evolute rispetto a quelle di tutti gli altri popoli.
loro metodo era semplicissimo; essi tagliavano uno o pi rami giovani e rigogliosi,
preferibilmente di un albero da frutta, per poi suddividerli in 24 frammenti di grandezza pi o meno
uguale, sui quali incidevano diversi caratteri. Con grande disinvoltura li lanciavano sopra un
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fazzoletto utilizzato a tale scopo. Dopo che il sacerdote della stirpe o, qualora il rito fosse celebrato
allinterno del nucleo familiare, il capofamiglia aveva invocalo le divinit, questultimo ad occhi
chiusi sceglieva tre di quei bastoncini lasciandosi guidare dallintuito, e infine li avrebbe
interpretati in base ai simboli incisi.
Allepoca di Tacito, le rune erano gi diffuse presso le popolazioni nomadi, i mercanti, i
Normanni, i soldati, i Vichinghi, i prigionieri e gli schiavi di buona parte del continente europeo;
poich la comunicazione era divenuta un fattore indispensabile, la creazione di un alfabeto comune
non era solo auspicabile ma addirittura imprescindibile.
Questo giustifica liniziale impiego delle rune, un alfabeto denominato Futhark, prendendo
spunto dalle sillabe dei primi sei caratteri:



Col tempo si sono sviluppati tre sistemi runici, che affondano le radici nellantichit:
1. il Futhark pi antico (24 rune)
2. il Fulhorc anglofrisone (29-33 rune)
3. il Futhark pi giovane (16 rune)

Questo libro utilizza il Futhark pi antico, che composto da 24 rune. Le 24 rune vengono
suddivise in tre gruppi utilizzati tutti insieme e contrassegnati da otto caratteri. I tre gruppi,
designati come Aett = Otto, portano il nome della prima runa di ciascun gruppo:

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A prescindere dal significato di ogni singola runa che compone questo gruppo, occorre
soffermarsi su alcune indicazioni fornite dal gruppo in quanto entit globale, e finalizzate al
compimento di uno stile di vita allinsegna della stabilit. Il filo conduttore di questo primo gruppo,
che comincia con Fehu (bestiame, prosperit) per concludersi con Wunjo (gioia) : trovare i
presupposti per unesistenza stabile e prospera.
Il fatto di possedere del bestiame e il benessere che ne derivava costituivano le premesse pi
importanti ai fini di una bella vita.
La forza fisica e limpeto istintivo che consente ai proprietari di proteggersi dagli intrusi erano
esaltati come mirabili virt, poich in un contesto di pericolo esse sarebbero state in grado non solo
di difendere ma anche di custodire i beni posseduti. I a tutela della stabilit era peraltro ravvisabile
nella capacit di prevedere gli avvenimenti negativi dellambiente circostante e di prendere dei
provvedimenti atti a scongiurare i conflitti che ne sarebbero scaturiti.
Le discussioni e gli scambi di vedute erano un lusso che ci si poteva permettere in un ambito
protetto; tuttavia, per salvaguardare la risolutezza, era indispensabile che non degenerassero mai in
conversazioni interminabili, foriere di nessun progetto e di nessuna azione concreta.
Il neologismo forza creatrice definisce in modo esauriente questo gruppo.



































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Il filo conduttore di questo secondo Aett, che ha inizio con la runa Hagalaz (grandine) per
concludersi con Sowild (sole), legato al concetto del tempo, della dipendenza dallimprevedibilit
dei fenomeni atmosferici, dalle stagioni, dalle grandinate e dalle bufere di neve, dal gelo, dal caldo,
dalla siccit e dalle altre inevitabili manifestazioni avverse. Il punto focale di queste otto rune
andava ricercato nella speranza che le condizioni climatiche stagionali esercitassero un influsso
benefico sul raccolto, proteggendo altres le navi e la navigazione.
Hagalaz (grandine), unitamente al seme del gigante di ghiaccio Ymir, era definita la pi chiara di
tutte le specie di cereali: essa discendeva vorticosamente dal cielo, agitata da mugghiami bufere,
per dissolversi nel volgere di qualche tempo in acque feconde che avrebbero ammantato i terreni
incolti.
Queste otto rune inducono il soggetto dinamico del primo gruppo a confrontarsi con
lincontrollabile volubilit, che potrebbe insorgere a seconda delle circostanze. Sinstaura un
crescente bisogno di consapevolezza.
La speranza nutrita nei confronti di un positivo evolvere dellannata illustra sapientemente il filo
conduttore di questo Aett.
Il terzo e ultimo gruppo, che ha inizio con Tiwaz (stella) per concludersi con Othial (latifondi),
rispecchia, in virt del suo contenuto di stampo perlopi arcano e magico, lesigenza di elaborare
una serie di criteri differenziati atti a costruire una societ destinata a diventare sempre pi
complessa.
In questo gruppo, i mutamenti e i progressi, di cui foriera levoluzione umana, vengono scrutati
da.vicino e, laddove occorre, trasformati. Questa trasformazione non si limita ad offrire una
panoramica circa i progressi di matrice positiva compiuti dal genere umano, ma si sofferma
parimenti sugli aspetti negativi, che in ultima analisi dovrebbero condurre a Ragnark
(avvizzimento, decadimento e rinascita).
Se le otto rune del gruppo Fehu danno risalto agli dei e a tutte le altre entit e se le otto rune del
gruppo Hagalaz descrivono le forze antagoniste, importanti ai fini dellevoluzione, le otto rune del
gruppo Tiwaz forniscono una visione dinsieme che fa ben sperare sulla crescita spirituale
delluomo. Per quanto attiene al gruppo Tiwaz, oltre al neologismo crescita spirituale, il termine
trasformazione risulta particolarmente indicato.






















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III
I l significato delle 24 rune e delle figure
mitologiche a cui corrispondono

In questa sezione del libro viene approfondito il significato delle 24 rune, evidenziando, nei
limiti del possibile, le corrispondenze mitologiche che vi fanno riscontro. Elencheremo le rune in
sequenza, basandoci sulle forme e sui nomi ad esse attribuiti nonch sulle loro modalit dimpiego
nellantico Futhark.





































Runa Figure mitologiche
1. Fehu Thor/Donar
2. Uruz Audumla
3. Thurisaz Loki
4. Ansuz Odino/Wotan
5. Raido Sole e Luna
6. Kenaz Freyr (Frey)
7. Gebo Freyja
8. Wunjo Balder
9. Hagalaz Niflheim
10. Naudiz Dee del destino (Nome)
11. Isa Jtunheim - Utgard
12. Jera Freyr (Frey)
13. Eihwaz Yggdrasil
14. Perth Vidarr
15. Algiz Heimdall
16. Sowild Sol (Sunna)
17. Tiwaz Tyr (Tiw, Ziu, Tiwaz)
18. Berkana Frigg (Berchta)
19. Ehwaz Svadilfari e Sleipnir
20. Mannaz Heimdall
21. Laguz Njrd
22. Inguz Freyr (Fry, Ing)
23. Dagaz Ragnark
24. Othial Ragnark
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1. FEHU - Bestiame, Prosperit

Sillaba: f

Il significato tradizionale della runa Fehu correlato al possesso di un patrimonio zootecnico
perlopi notevole. Nelle societ per nulla complicate che caratterizzavano lEuropa Settentrionale
allepoca della diffusione delle rune, possedere del bestiame era sinonimo di ricchezza, la quale a
sua volta era associata al potere. Il potere di una dinastia era commisurato al mimer dei suoi
armenti. Nellinclemenza del clima nordico, il bestiame non si limitava a garantire il sostentamento
ma costituiva anche una merce di scambio appannaggio di un commercio redditizio. Sotto legida
dei capi delle dinastie, incaricati della spartizione piuttosto equa del patrimonio, gli abitanti del
villaggio potevano sentirsi al sicuro; indubbiamente la prosperit di cui beneficiavano i pochi
privilegiati era a tratti fonte dinvidia e livore.
Cos si esprime il ciclo poetico dellEdda a tale proposito:
...La ricchezza scatena dissapori
fra i propri simili.
Il lupo si cela
Nella selva...
La runa Fehu strettamente legata ai contesti per i quali si soleva invocare la protezione di
Thor/Donar.

Significato divinatorio:
Lenergia della runa Fehu dimora nel possesso dei beni mobili. Se in fase divinatoria questa runa
esce al diritto e se, alla luce dei fattori contingenti, pu presentare una connotazione positiva,
significa che denaro o beni di possesso si profilano allorizzonte. Potrebbe trattarsi di un aumento
di stipendio o di una vincita al gioco, oppure di un regalo che il consultante prossimo a ricevere.
Se invece la runa rovesciata, lo si potrebbe interpretare come un monito che impone di non
indulgere a capricci o a spese avventate per non mettere a repentaglio la sicurezza del futuro.
Significato della runa al diritto:
Prosperit, possesso di beni, diritto di propriet, oggetti preziosi, risolutezza e intraprendenza,
impulsivit.
Significato della runa al rovescio:
Passivit, noia, dipendenza, sudditanza, asservimento, povert, debiti.
Corrispondenze:
Tarocchi: Vili arcano maggiore - La Giustizia
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Astrologia: Sole in Ariete/Luna in seconda casa
I Ching: 1 esagramma, Chien - Il Creativo

















































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T HOR / DONAR
In una vasta parte della Scandinavia e dellIslanda, Thor/Donar era ritenuto assai pi importante
di Odino/Wotan, ossia della divinit principale. Con ogni probabilit, i forti e indipendenti abitanti
di quelle terre apprezzavano lestrema bellicosit di Thor rivelata principalmente nei confronti dei
giganti, e nutrivano simpatia per i suoi difetti.
Non si pu escludere che il primo Thor avesse delle qualit pi nobili rispetto al suo successore,
la cui voce tonante, udibile anche a notevoli distanze, gli era valso il soprannome la ruggente testa
calda (Hlorridi). La letteratura norvegese al pari di quella islandese si sofferma sulla sua forza
invincibile, sul suo comportamento da sempliciotto ai limiti della cialtroneria, sulla sua lentezza nel
coordinare i pensieri e sulla sua disarmante sincerit che lo ha reso un beniamino delle folle.
Nondimeno il primo Thor al contrario del personaggio che abbiamo tratteggiato pocanzi
era il temibile dio della Tempesta e del Tuono al pari di Odino. Le credenze popolari volevano che
quando infuriava un temporale si udissero le ruote possenti del carro di Thor, intento a solcare le
nubi. I fulmini che dardeggiavano nel cielo erano Mjlnir (lo sfracellato re), il rovente martello di
Thor che si ritraeva nella sua mano come un boomerang, dopo essere stato brandito e percosso in
preda allira.
Con lo stesso martello, egli benediceva anche i matrimoni e i contratti aventi valore giuridico.
Quando fu innalzato il rogo destinato ad accogliere Balder, Thor lo benedisse con il suo martello.
Egli presiedeva a tutte le adunanze popolari e alle questioni giuridiche del Midgard, operava
guarigioni e suscitava i sogni. Fu anche dio del Vento e del Tempo atmosferico e successivamente
anche dio dellAgricoltura e della Navigazione.
Soprattutto nellantica Norvegia, egli era assai pi venerato di Odino/Wotan, il quale era
considerato perlopi un sacerdote, laddove invece Thor/Donar veniva sostanzialmente idolatrato
alla stregua di un padre spirituale. Ovunque sorgevano templi a lui dedicati. Sinvocava il suo
consiglio e il suo aiuto nellambito di tutte le transazioni commerciali. Inoltre era considerato il
protettore del lavoro sereno e pacifico, per non parlare dei suoi interventi (allinsegna dei consigli e
dellazione) in difesa delle propriet degli abitanti del Midgard contro lassalto dei giganti e di altre
forze demoniache.
Allinizio, probabile che la caduta dei meteoriti abbia ispirato la leggenda di Mjlnir, il
martello di pietra che faceva parte degli attrezzi di Thor; successivamente si voluto credere che i
nani Brok e Sindri abbiano costruito questo possente martello appositamente per lui. Si trattava
peraltro di unarma che ben tratteggiava linvincibile forza di questa divinit. La lancia trafigge, la
scure taglia, mentre il martello si abbassa fragorosamente e frantuma.
La moglie di Thor si chiamava Sif (colei che rallegra e consola). La figlia Thrudr, il cui nome
deriva da Thrudheim (campo di forza), domicilio di Thor, era una mitica incarnazione del dio,
esattamente come i due figli Magni (forza) e Modi (impetuosit). Si dice che Thor abbia generato
Magni con la gigantessa Jarnsaxa (ferro). Il marito di Jarnsaxa, Hrungnir, sfid Thor a duello e lo
fece cadere posandogli il piede magico e possente sul petto. Nessuno era sufficientemente forte da
spostare il piede del gigante. Tuttavia Magni, il figlio di Thor che allepoca del fatto non aveva pi
di tre giorni di vita, con un gesto noncurante tolse il piede senza la bench minima fatica.






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2. URUZ - Uro, Forza
Sillaba: u
La forza che pervade questa runa indomabile, allo stato puro e incredibilmente vitale. Essa
simboleggia lirrefrenabile impulso di mettersi in mostra. Uruz (uro) era il nome di un bue
selvaggio che viveva nelle foreste dellEuropa Settentrionale e che si sarebbe estinto solo nel XVII
secolo. Laltezza delle spalle si aggirava intorno ai due metri; questo animale aveva un folto
mantello a pelo lungo nonch lunghe e terribili corna ricurve con le quali afferrava chiunque gli
sbarrava il cammino. Non si lasciava addomesticare, anche se catturato giovanissimo. Gli si dava
volentieri la caccia, poich era un ambito trofeo soprattutto per i pi giovani clic in tal modo si
sarebbero assicurati un posto donore allinterno della famiglia: colui che possedeva il maggior
numero di (orna di uro era un eroe. Durante i festeggiamenti, queste corna venivano utilizzate a
mo di bicchieri. La runa Uruz pu infondere la speranza e il coraggio di afferrare il toro per le
corna.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Luro, animale impetuoso e aggressivo con lunghe corna appuntite che si
aggira per lande desolate e coraggioso combatte, senza paura un animale
bellicoso.
La runa ispirata a questa figura strettamente correlata alla mucca Audumla, allegoria
dellabbondanza.

Significato divinatorio:
La runa Uruz rispecchia la forza, la resistenza, la virilit e la salute di ferro. Rappresenta anche le
sfide. Anticamente, i giovani dellestremo Nord si dovevano limitare ad abbattere i selvaggi uri e a
dar prova del coraggio degno di un eroe prima di poter accedere di diritto a un ruolo allinterno
della societ.
La runa simboleggia forza di volont, coraggio nonch una fase esistenziale in cui dobbligo
prendere una serie di decisioni. Se la runa appare al rovescio, indice di vigliaccheria: qualcuno
elude le difficolt e le sfide.
Significato della runa al diritto:
Salute di ferro, forza fisica, dinamismo, volont dacciaio, pacifismo, coraggio, fiducia in s stessi.
Significato della runa al rovescio:
Avidit di piaceri, brutalit, durezza, insensibilit, sentimentalismo, indolenza, occasioni perdute,
salute cagionevole, delusioni.
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Corrispondenze:
Tarocchi: II arcano maggiore - La Papessa
Astrologia: Sole in Toro/Luna in ottava casa
I Ching: 7 esagramma, Shih - LEsercito















































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L A MUC C A AUDUML A
Narrano i miti e le leggende che in principio esisteva un baratro, limmenso Nulla
(Ginnungagap), entro cui scorreva lacqua, non crescevano alberi e non sbocciavano fiori.
Nellestremo Nord, al limitare del mondo, al di l di questo baratro, vi era un luogo ammantato di
fumo e nebbia, detto Niflheim, mentre a Sud si estendeva uno sfavillante paese del Fuoco, noto
come Muspellsheim.
Dodici fiumi dalle gelide acque pressoch simili a lastre di ghiaccio nascevano a Niflheim per
poi confluire in altrettante correnti, la cui sorgente aveva sede nel paese del Fuoco; tuttavia queste
acque erano intrise di un potente veleno che le congelava nel volgere di breve tempo. Non appena
le gelide acque del Nord si mescolarono a questa massa pressoch immobile, il baratro di
Ginnungagap si riemp di cristalli di ghiaccio e brina. Laria calda, proveniente dal paese del Fuoco
di Muspellsheim, sciolse il ghiaccio e dalla miscela composta dalle due correnti nacque il
gigantesco Ymir, il mugghiante uro. Scrivono i bardi poetici dellEdda che quellevento segn
linizio caotico della vita.
Lunione fra lardente mare fiammeggiante di Muspellsheim con la freddissima nebbia, la
grandine e le bufere di neve del fumoso mondo di Niflheim gener allalba dei tempi anche
Audumla, la mucca dellabbondanza. Dalla sua mammella scorrevano quattro canali del latte, che
costituivano il nutrimento del gigantesco uro Ymir, che comunque nacque senza essere stato
concepito.
Ognuna di queste entit produsse senza concepirla una discendenza. Ymir la cre con il
suo sudore, Audumla lecc il ghiaccio dalle rocce, vivificandolo, e Buri (il genitore) fu svegliato
alla vita.
Brr, il figlio di Buri, prese in moglie la gigantesca figlia Bestia. Da questa unione nacquero
Odino, Vili e V, che si rivoltarono seduta stante contro il furioso gigante di ghiaccio Ymir,
riuscendo a sconfiggerlo. Scagliarono lenorme corpo nel baratro di Ginnungagap, che si riemp
fino allorlo del suo sangue. Scoppi un diluvio universale in cui tutti annegarono ad eccezione di
due giganti. Bestia e Brr riuscirono a mettersi in salvo e sinsediarono a Est, per la precisione a
Jtunheim, dove diedero origine a una nuova stirpe di giganti.
Successivamente, Odino, Vili e V ripescarono il corpo del gigante sconftto dalle vorticose
acque del baratro e con esso plasmarono il mondo degli uomini, che chiamarono Midgard
(domicilio intermedio). Con le ossa di Ymir furono create le montagne, il suo sangue riemp i mari,
la sua carne divenne terraferma e le sue sopracciglia si mutarono in alberi. Il suo cranio venne
utilizzato come firmamento, dove le tre divinit collocarono le luminose scintille prelevate dal
fiammeggiante mare di Muspellsheim. Crearono dei carri di trionfo in onore del sole e della luna e
li guidarono sulla retta via. Fu cos che lordine fu stabilito nel mondo.













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2. THURISAZ - Mostro, Caos, Spina

Sillaba: th/d

La forza espressa dalla runa Thurisaz provoca il caos che si rivolta contro la societ in cui regna
lordine. Questa runa libera tutte le caratteristiche negative dei giganti del ghiaccio. Per designare la
loro connaturata crudelt, nei paesi scandinavi si era soliti chiamarli adescatori di donne.
La runa in questione rappresenta una forza dirompente, che occorre riconoscere tempestivamente
e tenere a bada poich altrimenti si rivolterebbe quasi allistante contro colui che lha
innescata.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
La spina acuminata e dolorosa, perniciosa se la si afferra,
ma insopportabilmente atroce per il combattente su cui costantemente muoversi deve.
Questa runa stata attribuita a Loki, poich con le sue azioni subdole egli ha cagionato turbamento
e dissapori.

Significato divinatorio:
La runa Thurisaz esprime i piccoli risentimenti che occorre elaborare quotidianamente. Di per s,
come le spine, sono solo fastidiosi, ma a tratti, complice la mancanza di obiettivit o
dintrospezione, potrebbero assumere proporzioni gigantesche non commisurate alla causa
scatenante. Sarebbe opportuno discutere dei problemi con gli amici, aspettando pazientemente il
vostro turno. Non giungete a conclusioni affrettate; la prudenza non mai troppa.
Significato della runa al diritto:
Forza che fonte di caos; raggiri; disturbo, ostacolo, limitazione.
Significato della runa al rovescio:
Inganno, perversione, corruzione, seduzione (soprattutto da parte di una donna).
Corrispondenze:
Tarocchi: IV arcano maggiore - LImperatore
Astrologia: Sole in Capricorno/Luna in quarta casa
I Ching: 7 esagramma, Shih - LEsercito






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LO KI
Loki era originariamente un demone e quindi come Odino/Wotan unentit ctonia
(sotterranea). Da alcune fonti si apprende che Loki e Odino sarebbero addirittura fratelli, mentre
secondo altre testimonianze queste due divinit, comera consuetudine nei paesi nordici, avrebbero
sottoscritto un patto di sangue.
Il primo Loki era il dio del focolare; successivamente sarebbe divenuto il dio dellastuzia e
dellinganno esecrato ovunque.
Thor, che incarnava linstancabile zelo norvegese, era lenergico, rozzo e a tratti ingenuo
avversario di Loki, il quale per contro simboleggiava lopportunismo e linventiva che si fa beffe
della verit. Queste due divinit erano legate da un rapporto cameratesco. Thor era
fondamentalmente leale, mentre Loki era un intrigante nato. A lungo andare, la sua natura subdola
lo ha allontanato dalla retta via, inducendolo a sviluppare un animo estremamente perfido ed
egoista. Egli costituisce la metafora del Male sotto forma dinganno e tradimento.
Gli dei hanno tardato a riconoscere questa versione occulta del Male, persuasi comerano che
Loki appartenesse a loro. Loki viaggiava con loro e prendeva parte ai loro svaghi. Gli consentivano
peraltro di presenziare alle loro adunate, dove ebbero la sventura di seguire i suoi consigli a
detrimento dellonore e dellinnocenza che li caratterizzava.
Loki dimor perlopi nella societ di Thor. Loki accompagn anche Thor alla rocca
dellUtgarda-Loki di Jtunhein, per solitane al gigante Geirod il martello magico di Thor, che lui
stesso gli aveva procurato con lastuzia. Fu lui a rubare la collana di Freyja e a tagliare i capelli
doro di Sif, la sposa di Thor; consegn inoltre Idun, dea della primavera, e le mele delleterna
giovinezza nelle mani del gigante Thiazzi. Si conoscono pochissimi casi in cui ha elargito un
benefico consiglio agli dei, fornendo loro un aiuto concreto; ancor pi raramente avvenuto che
egli li traesse dimpaccio da una situazione difficile che lui stesso aveva cagionato.
Il ruolo ambiguo rivestito da Loki per quanto attiene alla morte di Balder (vedi pi avanti)
convinse gli dei a combattere il Male con estrema decisione.
Per ragioni di sicurezza, Loki si tramut in un salmone e si nascose fra le acque di una cascata.
Thor fini col ripescarlo gettando la sua rete. Loki fu incatenato in una caverna situata nei meandri di
una roccia (cfr. Prometeo nella mitologia greca), dove abitava un serpente che instill il suo veleno
sul volto di Loki. Poich il veleno gli causava un dolore insopportabile, sua moglie Sigyn (consorte
di Loki nella societ degli Asi) lo mise dentro una coppa. Tuttavia, bastava socchiudere il coperchio
della coppa perch nuove gocce di veleno investissero il volto di Loki, il quale, torcendosi dal
dolore, faceva tremare la terra.
Nel crepuscolo degli dei e con lesplosione dellultima battaglia del mondo (Ragnark), Loki
spezz quasi senza fatica le sue fradice e consunte catene e divenne il comandante dellesercito dei
giganti.











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3. ANSUZ - uno degli Asi, Bocca

Sillaba: a

La runa Ansuz non si limitava a essere la runa della parola, del canto e di altre espressioni
poetiche, bens anche la runa delle formule magiche destinate a essere tramandate alla generazione
successiva. Poich per le popolazioni nordiche questa runa costituiva parimenti lespressione della
loro fede nella guida divina, Ansuz fungeva anche da contraltare al caos. I legittimi aspetti della
natura erano un esempio per le norme di comportamento che avrebbero plasmato una societ dove
lordine avrebbe potuto regnare maggiormente.
Narra la mitologia che un giorno Odino, il suo amico Hnir e Loki trovarono due alberi sulla
spiaggia. Con quegli alberi i tre dei modellarono un uomo, che chiamarono Ask (frassino) e una
donna, che chiamarono Embla (rampicante). Odino don loro il soffio vitale e lintelletto, Hnir gli
organi di senso e Loki il sangue e il volto. Da Ask e Embla discende il genere umano.
Il poema epico islandese della Vluspa dedicato alle rune recita a tale proposito:
Nessun anelito vi pervadeva, n sangue o percezione,
Nessuna parola profferita, n vita tingeva le vostre labbra;
Odino vi infuse il soffio vitale, Hnir vi fece dono degli organi di senso,
Il sangue e il volto ve li diede Loki.
La runa Ansuz, spesso designata come runa divina, era dedicata a Odino, la divinit pi
importante che dimorava nellolimpo nordico.

Significato divinatorio:
Se durante la divinazione la runa Ansuz riveste un ruolo di primo piano, significa che il
consultante una persona razionale, per esempio un giornalista, oppure una persona che ama il
dialogo e lo scambio di opinioni o anche un soggetto alla ricerca di qualcosa. Il consultante
conoscer sempre nuova gente che lo aiuter ad evolvere. Siate preparati a eventuali tranelli e
scansateli silenziosamente. Sappiate che per coltivare i vostri talenti occorrono tempi lunghissimi.
Significato della runa al diritto:
Oratore o autore impetuoso e carismatico, intuizioni rivelazioni, relazioni e contatti sorprendenti,
spiritualit in qualche modo elastica.
Significato della runa al rovescio:
Persona che induce alla chiacchiera boriosa, intrigante, ingannatore, calunniatore,
sensazionalismo.
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Corrispondenze:
Tarocchi: I arcano maggiore - Il Bagatto
Astrologia: Sole in Gemelli/Luna in dodicesima casa
I Ching: 59 esagramma, Huan- La Dissoluzione (La Dispersione)













































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ODI NO/ WOT AN
Odino, Wuotan o Wotan era la divinit suprema dellolimpo nordico, ed essendo il pi anziano
degli dei occupava di diritto il trono pi alto. Hlidskialf, cos si chiamava, non si limitava a essere
un trono eminente bens anche un luogo da cui si dominavano tutti i mondi con lo sguardo. Di
conseguenza egli era sempre ben informato riguardo a quanto accadeva fra i giganti, gli elfi, i nani
e gli uomini.
Odino era spesso avvolto in una tunica di color grigio-blu, simbolo del cielo solcato dalle nuvole
che egli impersonificava. Un cappello a tesa larga rivolta allingi celava le sue orbite vuote. Nella
mano reggeva solitamente la lancia Gungnir rivestita di rune, che non falliva mai il suo obiettivo.
Intorno al dito o al braccio portava lanello magico Draupnir che in quanto simbolo della
fertilit si ottuplicava ogni nove giorni.
Asgard, il domicilio degli Asi, dove regnava perennemente la primavera, riluceva e sfavillava di
oro e pietre preziose. Asgard era circondato da ampi corsi dacqua, che brulicavano di spade
affilatissime, mentre i galli sorvegliavano le porte. Bifrst (arcobaleno) era il nome del ponte che
collegava Asgard a Midgard, il mondo degli uomini, su cui Heimdall montava la guardia.
Oltre al sontuoso palazzo di Gladsheim, ove si ergevano dodici troni su cui sedevano gli dei in
occasione dei loro raduni, ad Asgard Odino possedeva un secondo palazzo, detto Walhalla, che
rappresentava il salone in cui venivano condotti i soldati valorosi periti sul campo di battaglia. Le
sue porte erano cos larghe da consentire laccesso contemporaneo a 800 soldati schierali uno
accanto allaltro. Il salone era adornato da colonne dorate su cui erano incise le rune; il loro fulgore
era tale da illuminare tutto lambiente. Il tetto era costituito da lastre argentee sapientemente
lavorate, mentre i tavoli erano ricoperti di sontuosi oggetti e doni realizzati con cura da Odino per i
suoi ospiti. Gli spiriti degli eroi caduti gli Einheriar venivano rifocillati con un pasto
abbondante, e le Valchirie riempivano le corna di scintillante idromele.
Nellantichit, le popolazioni dellEuropa Settentrionale consideravano la guerra come la pi
nobile delle occupazioni e il coraggio come la suprema virt; Odino veniva adorato soprattutto
come dio della guerra e della vittoria. Vigeva la convinzione secondo cui, in occasione di un
conflitto armato, egli inviasse le Valchirie, le sue fanciulle della guerra, per scegliere la met dei
soldati caduti (laltra met spettava a Freyja), dar loro il bacio della morte e condurli in sella a baldi
destrieri al di l del fragile ponte iridato di Bifrst, fino al Walhalla. Una volta l, gli eroi sarebbero
stati accolti con tutti gli onori e condotti dinanzi al trono di Odino, che avrebbe offerto loro un
corno ricolmo di spumeggiante idromele come ricompensa per il loro coraggio.
A Odino si deve la scoperta delle rune nel corso di un rito sulla rinascita. Dopo essersi ferito con
la punta della sua spada, si appese per un piede a un ramo dellalbero della vita Yggdrasil (cfr. XII
lama dei Tarocchi LAppeso).
Rimase appeso a testa in gi per nove giorni, senza bere n mangiare, a un ramo posto al di sopra
della fonte della saggezza, sorvegliata da suo zio Mimir. Allo stremo delle forze, scopr le rune sul
fondo della sorgente. Ormai completamente esausto, emise un grido e si protese verso il basso
finch riusc ad afferrare quei caratteri magici e a premerli contro il petto. Con lausilio del loro
potere magico, il dio cadde privo di sensi dallalbero pur tenendo le rune saldamente strette fra le
mani. Questi simboli magici furono il contributo di Odino allo sviluppo della civilt.
Facendogli bere un sorso dacqua attinto alla fonte della saggezza, Mimir lo risvegli alla vita.
Tuttavia Mimir pretese che Odino sacrificasse il suo occhio destro in nome del sapere primordiale
che il dio aveva trangugiato con quel sorso dacqua. Secondo alcune testimonianze, da allora
Mimir, zio materno di Odino, si dissetava ogni giorno alla fonte a cui Odino sacrific il suo occhio.
Nondimeno, anche allapice della gloria, Odino continu a essere volubile e imprevedibile, e
altrettanto dicasi per la sua benevolenza. Egli era capacissimo di portare qualcuno in palmo di
mano salvo poi gettarlo via come una scarpa vecchia, senza alcuna ragione plausibile. Comunque
non era solo volubile ma anche e soprattutto assai lascivo. Nessuna dea, gigantessa o donna mortale
era al sicuro dai suoi approcci focosi; di conseguenza egli aveva un numero imprecisato di figli e
figlie.
In quanto divinit suprema, Odino era giocoforza lamante della Madre Terra, e poich gli
abitanti dellEuropa Settentrionale conoscevano tre aspetti della terra, per ognuna di queste forme
gli assegnarono una moglie.
La prima fu Jrd, la terra aspra, che gli diede il bellicoso figlio Thor/Donar, dio del tuono. La
seconda nonch la pi importante fu Frigg, la terra fertile, che gli diede Balder, lamato dio della
primavera, e il prode Hermodr. La terza moglie fu Rinda, personificazione della terra dura e gelata,
che cedette con grande riluttanza agli approcci di Odino e diede alla luce Vali, simbolo della
vegetazione.
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Secondo alcune fonti, Odino avrebbe sposato anche Saga a cui faceva visita giornalmente nel suo
palazzo di cristallo Skkvabekk, situato fra il verde rigoglioso e un placido e gorgogliante laghetto.
Sorseggiando una coppa di fresco idromele, ascoltava i suoi canti che narravano le gesta di dei ed
eroi, delle sue grandi imprese e dei gloriosi eventi del passato.
Nei miti e nelle saghe scandinave, molte altre donne oltre a Frigg, Jrd e Rinda ebbero un
ruolo importante nellesistenza di Odino; fra queste citeremo Grid, la madre di Vidarr;
Gunnld, la madre di Bragi; e le nove figlie della dea del mare Agir, le ondine, che insieme
diedero vita a Heimdall.

























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4. RAIDO Ruota, Viaggi, Comunicazione
Sillaba: r
Il significato profondo di questa runa risiede nella capacit di muoversi nella consapevolezza dei
propri limiti connaturati, individuando la presenza di eventuali barriere. Questa runa rappresenta
parimenti la forza di una persona e le decisioni da prendere; inoltre essa impone la disciplina
affinch si crei ordine nellambito del proprio stile di vita commisurandolo agli intenti del singolo
individuo.
Il divorare con la runa Raido implica la volont di scegliere il proprio cammino esistenziale e di
ascoltare la voce interiore; in altre parole, non bisogna lasciarsi influenzare da nessuno e
raggiungere la meta prefissata senza andare per le lunghe.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Cavalcare) preludio di grande diletto per il soldato che entrer nel
Walhalla, ma quanta energia coster a colui che un lungo cammino in
groppa a un poderoso destriero percorrere dovr.

Significato divinatorio:
Colui che riesce a vedere oltre il suo naso dovr essere pronto a intraprendere viaggi, tanto nella
dimensione mentale quanto in quella spirituale, in cerca di nuovi orizzonti e nuove conoscenze:
questo il messaggio contenuto nella runa Raido.
Colui che rimane seduto davanti alla stufa di casa sua, nellattesa che un guru gli suoni alla
porta per vendergli scampoli di saggezza prefabbricata, non far molta strada. Tuttavia ci non
significa che si debba preparare lo zaino seduta stante e partire alla volta di Katmandu o del Tibet.
Il viaggio che bisogna intraprendere unesplorazione dellignoto nonch la ricerca dei valori che
meglio si attagliano al consultante; di conseguenza il viaggio conduce alla scoperta di s stessi.
Questo richiede lealt, fatica o sacrificio. Il risultato ripaga ampiamente delle avversit sopportate,
poich coincide con lautoaffermazione e la consapevolezza di ci che si pu fare, e di ci che si
vuole.
Fidatevi del vostro istinto quando desiderate unirvi a un gruppo, poich dovrete avere la
percezione che bastino poche parole per comprendere i vostri sforzi.
Significato della runa al diritto:
Ricerca, crescita spirituale, disponibilit a mettere ordine, capacit di creare ordine, viaggi
(anche interiori), indipendenza, nuovi orizzonti, giustizia.
Significato della runa al rovescio:
Inquietudine, turbamento, disillusione, trasferimento, regressione, atteggiamento sconclusionato,
ristagno.
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Corrispondenze:
Tarocchi: V arcano maggiore - Il Papa
Astrologia: Sole in Sagittario/Luna in terza casa
I Ching: 45 esagramma, Tsui -La Raccolta























































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I L S OL E E L A L UNA
Alsvidr (velocista) era uno dei cavalli della carrozza laltro cavallo si chiamava Arvakr
(mattiniero) che trainavano il carro della dea del sole Sunna o Sol, a bordo del quale essa
solcava quotidianamente il cielo. Sunna si celava allo sguardo degli uomini, avviluppandosi fra i
raggi dello Svalin, il suo dorato scudo solare.
Era considerata la sorella della luna (Mani). LEdda pi giovane le attribuisce Mundilfari (colui
che fa oscillare o ruotare lasse) come padre e Glenr (fulgore) come consorte.
Due giovani lupi inseguivano senza tregua il carro di Sunna e Mani allestito da Odino, Vili e V.
Questi lupi erano discendenti del lupo di Fenri. Jarnsaxa, unanziana gigantessa dedita al
cannibalismo, li condusse a Utgard cos che, una volta adulti e robusti, avrebbero potuto divorare il
sole e la luna.
Quasi tutte le popolazioni rurali credevano che questi corpi celesti corressero il rischio, in
occasione delle eclissi di sole e di luna, di essere divorati da demoni raccapriccianti con le
sembianze di draghi o serpenti. Per questo motivo, nel corso di quelle manifestazioni della natura,
si cercava di fare il pi possibile rumore e di mettere in fuga i mostri urlando o percotendo delle
botti di ferro.
Nelluniverso delle saghe nordiche, ognuno di questi demoni aveva un nome: Managarmr (il lupo
lunare) dava la caccia alla luna, mentre prima o poi un giovane discendente del lupo Fenri avrebbe
divorato il sole. Inoltre, altri due lupi, Skll (testa calda) e I Iati (odio) stavano alle calcagna di
questultimo astro.






























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6. KENAZ - Fiaccola, Luce
Sillaba: k
Anticamente il fuoco simboleggiava lilluminazione spirituale nonch il repentino discernimento.
Prima dellavvento del Cristianesimo, in primavera si era soliti accendere dei grandi fal sulle
montagne per invocare il ritorno del sole, poich per numerose popolazioni pagane esso
simboleggiava la forza vitale.
A proposito di qualcuno che allimprovviso approda alla consapevolezza e d una svolta alla sua
vita prefiggendosi nuove mete, si dice spesso che si aperto alla luce dello spirito. Il significato
della runa Kenaz trova riscontro in questa affermazione sol lo vari aspetti. Kenaz non solo
sinonimo di consapevolezza di s, di sapere interiore e della fiducia nel fatto che, solcando mia
terra sconosciuta, la luce splender lungo il cammino e verr indicata la direzione da seguire. Il
significato di Kenaz va cercato anche nellobbligo di armarsi per contrastare le influenze avverse e
di acquisire competenze (tecniche) da trasmettere alle generazioni che verranno. Questa runa era
dedicata a Freyr, dio del sole, che governava la terra degli elfi di luce.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Una fiaccola dispensa luce a tutti,
la fiamma abbacinante sirradia;
eppure arde luminosa e inestinguibile per colui
che confida nel fuoco interiore.

Significato divinatorio:
Se durante la divinazione, la posizione della runa Kenaz appare particolarmente rilevante,
significa che si profilano grandi cambiamenti in cui si potranno risolvere molti vecchi problemi e
instaurare nuovi rapporti. Si aprono nuove prospettive e sorge il desiderio di esprimersi attraverso
larte e la creativit. La runa al rovescio prelude invece alla perdita di beni preziosi o alla fine di
una lunga relazione ormai logora.
Significato della runa al diritto:
Rivelazione, presa di coscienza improvvisa, ispirazione, luce sul cammino, discernimento,
talento artistico.
Significato della runa al rovescio:
False speranze, perdita di prestigio, illusioni perdute, atteggiamento inconcludente, vulnerabilit,
spirito inerme, debolezza.
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Corrispondenze:

Tarocchi: VII arcano maggiore - Il Carro
Astrologia: Marte congiunto a Venere
I Ching: 4 esagramma, Mng- La Stoltezza giovanile












































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F R E YR O F RE Y
Secondo fonti islandesi, una guerra sarebbe esplosa fra gli Asi e i Vani perch questi ultimi
avevano ricacciato ad Asgard la strega del malaugurio Gulveig (minerale aurifero). Logorati dal
conflitto, sottoscrissero un armistizio che prevedeva uno scambio di ostaggi appartenenti alla
discendenza divina: per i Vani, il dio Njrd e i suoi figli Freyr e Freyja, mentre per gli Asi lagile
Hnir dai lunghi piedi oltre a Mimir, il custode della fonte della saggezza. Da quel momento i Vani
ebbero accesso alla societ degli dei di Asgard.
Freyr, un dio della fertilit, era lo sposo di Erdr (Madre Terra). In Svezia era adorato con il nome
di Fricco, mentre in Norvegia e in Islanda era noto come Freyr. Freyr e suo padre Njrd erano
invocati nella speranza di ottenere un abbondante raccolto; in occasione dei pasti sacrificali veniva
sempre elevato in loro onore un corno colmo di dolce idromele, implorando un anno di pace e
prosperit.
Poich il padre di Njrd era anche un dio della tempesta, i marinai lo pregavano affinch il vento
fosse favorevole e le loro imbarcazioni fossero protette.
Dopo Odino e Thor, il ruolo pi importante nellambito delle saghe norvegesi rivestito da
Freyr. In origine era un dio fallico della natura, che mandava il sole e la pioggia. In seguito si
svilupp in un dio del sole e della fertilit, la cui dimora era fissata nel palazzo di Uppsaldir (il pi
alto dei cieli), e a Ljosslsfheim, la lei i a degli elfi di luce, ricevuta in dono dagli dei dopo che gli
erano spuntati i primi denti (doro).
Egli cavalcava un cinghiale doro, che si rinnovava costantemente ed era considerato come un
sole; anche il dio era circondalo da un alone di luce bianca.
Allinizio dellinverno (Yulefest), veniva sacrificato in suo onore il pi bel cinghiale del branco,
e al tempo stesso veniva formulato un voto a cui si sarebbe tenuto fede nellanno che stava per
cominciare.
Freyr possedeva inoltre una spada magica e invincibile, in grado di combattere da sola, nonch la
veloce nave Skidbladnir (legno alato), costruitagli dai nani Brok e Sindri. Non appena venivano
issate le vele, essa si dirigeva da sola verso la meta prescelta; quando non gli occorreva pi, la
ripiegava e la riponeva nella sua borsa.
Tutti i cavalli bianchi (simboli della fertilit?) erano dedicati a Freyr, che in numerose localit
veniva adorato anche in questa forma.
Durante lultima battaglia del mondo di Ragnark, quella che annunciava il crepuscolo degli dei,
Freyr fu sconfitto dalla spada Fiammeggiante del tenebroso Surtr, uno dei figli del mondo infuocato
di Muspellsheim. Aveva lasciato in pegno la sua magica spada al gigante Gymir, quando ne spos
la figlia Erdr. Per questo motivo, durante quella battaglia fatale, pot utilizzare come arma di difesa
solo un frammento di corna di cervo, raccolto in fretta e furia da terra.















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7. GEBO - Dono, Ospitalit, Matrimonio, Sacrificio
Sillaba: g
La runa Gebo simboleggia un regalo che dona perenne letizia. La forza di questa runa fa s che
due persone, quasi sempre un uomo e una donna, inizino una relazione senza costrizioni che
permetta loro di sentirsi pi forti e di esprimere creativit.
A tale proposito, recita una strofa dellHavamal:
Quando incontri qualcuno che ti ispira fiducia,
e desideri che si affezioni a te,
scambia con lui doni e pensieri
e bussa incessantemente alla sua porta.
Questa runa stata associata a Freyja, a cui dedicato il venerd.

Significato divinatorio:
Se durante la divinazione la runa Gebo esce in un punto importante, significa che nellimmediato
futuro il consultante ricever un dono che potrebbe essere foriero di gioia eterna. Pu essere un
matrimonio, una solida relazione, una maggiore profondit di sentimenti o il miglioramento delle
condizioni economiche attraverso una societ.
Occorre comunque sacrificare qualcosa in nome di tutto ci; anche nello stile di vita subentrano
dei cambiamenti. Lesito finale sar comunque allinsegna della positivit e dellarmonia.
Significato della runa al diritto:
Un regalo, dare e ricevere, spirito di sacrificio, ospitalit, nobilt danimo, societ, ricompensa,
testamento o eredit.
Significato della runa al rovescio:
Dipendenza, avidit, privazioni, oneri da sopportare, uccello del malaugurio, solitudine.
Corrispondenze:
Tarocchi: VI arcano maggiore - Gli Innamorati
Astrologia: Sole in Pesci/Luna in sesta casa
I Ching: 64 esagramma, Wei Chi - Prima del compimento








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F R E VJ A
Freyja, figlia di Njrd, dio del mare e della tempesta, apparteneva, esattamente come suo fratello
Freyr, alla stirpe divina dei Vani. Poich in fondo presentava molte analogie con la dea Frigg,
moglie di Odino, entrambe erano considerate dee dellamore.
dome il fratello, Freyja cavalcava un cinghiale e anchessa veniva invocata affinch favorisse la
fertilit. Viaggiava a bordo di un carro trainato da gatti a cui elargiva a piene mani fiori e frutti. Era
inoltre una profonda conoscitrice delle arti magiche, e trasmise a Odino buona parte del suo sapere.
Freyja era la regina delle Valchirie, fanciulle della guerra, che suggellavano con il bacio della
morte il triste fato dei soldati periti sul campo di battaglia. Met dei caduti venivano issati sui loro
baldi destrieri e condotti allinterno di Sessrymnir (la sala dalle mille sedie) nel palazzo di Freyja,
detto Folksvang. L, Freyja curava le loro ferite e offriva un corno colmo di spumeggiante
idromele, il nettare degli dei, ispiratore di eloquenza, canti e danze. Laltra met dei caduti veniva
accompagnata nel Wallialla, dove Odino e il suo esercito ombra, lEinheriar, erano pronti ad
accogliere gli eroi riservando loro la medesima ospitalit.
Anche questa dea poteva assumere un aspetto diverso e non di rado si trasformava in un falco; e
proprio assumendo questa Ibi ma fece s che lipocrita Loki liberasse Idun, la dea della primavera
(vedi pi avanti).
Poich nellaspetto originale Freyja era una dea della fertilit, si era soliti pregarla quando si era
alla ricerca di un buon marito o di una buona moglie o quando ci si voleva assicurare una
discendenza numerosa e sana.
Come la maggior parte delle dee della fertilit presenti nelluniverso mitologico, anche Freyja era
unadultera. NellEuropa del Nord, Freyja veniva spesso confusa con Frigg, non solo per una certa
assonanza che caratterizzava i loro nomi, ma per il ruolo pressoch analogo ricoperto da queste due
divinit.
Narra una leggenda ad essa ispirata, che un giorno Freyja si rec da Svartlfheimr, il fabbro dei
nani neri che viveva sottoterra, e sul suo bancone scorse una collana associata alla bellezza e
allonniscienza. Mai prima dora aveva visto qualcosa di simile. La dea, che nutriva una passione
per i gioielli, desiderava ardentemente di entrare in possesso di questo monile. I nani erano disposti
ad esaudire il suo desiderio, a patto che trascorresse una notte con ognuno di loro. Freyja acconsent
senza neppure un attimo di esitazione.
Quando Odino lo seppe, sinfuri al punto da incaricare il perfido Loki di rubare durante la notte
la collana detta Brisingamen, da cui la dea non si separava mai. A tale scopo, Loki si trasform in
una pulce e disturb il sonno di Freya: questultima cominci ad agitarsi nel letto finch il gancio
della collana si apr, permettendo cos a Loki di sfilare indisturbato il gioiello che Odino voleva.
Ma il prode dio Heimdall, custode del ponte iridato, vide e ud tutto. Dopo unaspra battaglia fra
le onde tempestose in prossimit della scogliera, riusc a sottrarre a Loki il gioiello prediletto della
dea, restituendolo a una felicissima Freyja.













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8. Wunjo - Gioia, Desideri esauditi
Sillaba: w/v
Poich la runa Wunjo ha un potere di persuasione al di sopra delle parti, essa consente di
armonizzare dei punti di vista diametralmente opposti, esaudendo i desideri e ripristinando
lequilibrio. Questa runa ristabilisce la pace e restituisce larmonia; favorisce inoltre linstaurarsi di
nuove relazioni (daffari), che non sono solo ed esclusivamente sinonimo di fortuna e gioia
perenne, ma che possono parimenti preludere a una situazione economica positiva.
La gioia genera nuova energia che fino a poco prima era bloccata. Ravvivati da uninconsueta
chiarezza, ci si rende conto di dover desistere da alcuni progetti e obiettivi, se non sintende
compromettere larmonica connessione fra lego e il s.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Letizia concessa a colui che ha poche angustie,
a colui che ha ricevuto in dono una ferrea salute,
e a colui che benedetto da una casa in cui regna la pace.
Questa runa perlopi associata allamatissimo dio Balder.
Narra il poema epico danese che la sua nave con a bordo le sue spoglie mortali venne fatta
affondare nel mar Baltico.

Significato divinatorio:
Questa runa apportatrice di buone notizie, sinonimo di fortuna e letizia dopo un periodo
avverso nonch di convalescenza e fiducia in s stessi. Costituisce la ricompensa per i sacrifici
fatti, e le prospettive per il futuro appaiono rosee. Wunjo simboleggia lanello di congiunzione fra
le opinioni pi diverse che si fondono armoniosamente, culminando nellamicizia e nella buona
volont. Questa runa designa anche il senso della famiglia e il patriottismo.
Significato della runa al diritto:
Gioia, desideri esauditi, tolleranza, cameratismo, simpatia, armonia, fortuna perenne.
Significato della runa al rovescio:
Struggimento, sfiducia, ostacoli insormontabili, allontanamento, disarmonia.
Corrispondenze:
Tarocchi: XI arcano maggiore - La Forza
Astrologia: Giove in Bilancia/Venere in Leone
I Ching: 26 esagramma, 7a Chu - La Forza domatrice del grande



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B AL DE R
Dallunione di Odino con Frigg nacquero due gemelli, diversissimi sotto il profilo fisico e
caratteriale. Hdr, il dio delle tenebre, era malinconico, introverso e cieco. Suo fratello Balder era
invece considerato il dio della luce, della purezza e dellinnocenza. Era bello e noto in virt del suo
aspetto radioso; chiunque lo vedeva non poteva fare a meno di amarlo, e nessun dio poteva
eguagliare la sua bont. Il giovane dio della luce conosceva bene i segreti delle rune poich erano
tatuate sulla sua lingua; egli conosceva inoltre i poteri nascosti delle erbe. La gentilezza e il fascino
che emanavano da Balder erano invisi solo a Loki. Giacch questo dio ipocrita detestava il giovane
e bellissimo Balder, non perdeva loccasione di escogitare malefici piani atti a distruggerlo.
Una notte, Balder sogn il suo declino. I sogni turbarono la sua serenit e lindomani li raccont
agli altri dei. Frigg, che come Odino possedeva poteri magici, per amore di suo figlio strapp alle
entit e alle forze della natura la promessa che mai essi avrebbero arrecato alcun male a Balder.
Da quel momento Balder parve essere divenuto invulnerabile. Per averne conferma, gli altri dei
fecero il gesto di colpirlo con le loro armi, ma non vi furono dardi, pugni o calci che potessero
ferirlo.
Questo miracolo mand a monte i malefici progetti di Loki, il (piale, travestitosi da vecchia, fece
visita a Frigg per sondare il terreno. Durante la conversazione, egli ebbe modo di scoprire che tutte
le entit e le forze della natura avevano formulato la promessa di non arrecare alcun male a Balder,
a eccezione di un ramo di vischio, cresciuto su una quercia a ovest del Walhalla. Loki recise
frettolosamente il ramo, lo appunt e lo diede al fratello di Balder, Hdr, il dio cieco della notte, che
con laiuto di Loki lo punt contro il dio della luce. Il ramo di vischio raggiunse lobiettivo
trafiggendo il cuore delladorato Balder, che stramazz al suolo privo di vita.
Gli dei, profondamente addolorati e in preda allo sgomento, non riuscivano comunque a spiegarsi
ci che era accaduto. Essi inviarono il figlio di Odino, Hermodr, in sella a Sleipnir, il cavallo a otto
zampe dello stesso Odino, nel regno delle ombre di Niflheim, per implorare il ritorno di Balder.
Dopo molteplici peripezie e peregrinazioni, raggiunse la porta del regno delle ombre, dove la dea
Hel gli fece strada e raccolse uno straziante appello affinch fosse concesso il ritorno di Balder dal
regno dei morti.
Pur essendo spaventosamente brutta, Hel non era una dea cattiva e volle esaudire la preghiera di
Hermodr legata alla restituzione di Balder alla vita, ponendo come condizione che tutti gli esseri
viventi del mondo piangessero per lui.
Poich tutti amavano Balder, il suo ritorno nel mondo degli dei sembrava ormai cosa fatta.
Nondimeno Loki era risoluto a suggellare il suo tradimento; si trasform nella gigantessa Thokk
(carbon fossile) e rifiut di versare una sola lacrima per la morte del giovane e bellissimo dio.
Balder fu condannato a restare nellAverno, fino allultima battaglia del mondo di Ragnark, che
coincise con il crepuscolo degli dei, per far quindi ritorno, pi radioso e puro che mai, in un mondo
rinato.













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9. HAGALAZ - Grandine, bufere di neve, semi, uovo
Sillaba: h
La runa Hagalaz simboleggia le forze distruttive della natura, che colpiscono inaspettatamente e
possono sovvertire il ritmo dellesistenza. Per esempio, pu capitare che una persona intenta a
seguire una trasmissione televisiva senza avvedersi di nulla venga sorpresa di punto in bianco da
un fulmine o da una tempesta che finisce per scoperchiarle la casa, quando addirittura essa non
prende fuoco. Una forza come questa manda a monte i progetti ambiziosi (specie quelli elaborati a
lungo), poich le circostanze, che sfuggono al controllo dellindividuo, ne ritardano o ne
ostacolano la realizzazione. Queste circostanze potrebbero anche essere un ostacolo esterno al
manifestarsi di un evento, indurre situazioni conflittuali o causare lalienazione di alcune pulsioni
interiori. Questa runa mette peraltro in guardia sul pericolo incombente di scegliere la strada pi
facile, che culminerebbe in un ristagno del processo di crescita personale. La runa Hagalaz
racchiude quindi il complesso principio secondo cui siamo esposti a situazioni difficili e
pericolose, in cui tuttavia si celano i semi di una fruttuosa crescita.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Grandine, il pi luminoso dei cereali, che raffiche di vento sospingono in
avanti, cade dalla sommit del cielo per sciogliersi in feconde acque.
La runa Hagalaz veniva chiamata il seme del gigante di ghiaccio Ymir.


Significato divinatorio:
Questa runa rappresenta una forza incontrollabile e distruttiva, che colpisce allimprovviso e
sconvolge seduta stante i progetti a lungo coltivati. Bisogna essere subito messi in guardia dalla
reazione logica di imboccare la strada pi facile. Del resto, rinunciando alle ambizioni poco
convincenti e avventate, limitando cos i danni che ne conseguirebbero, si possono impedire molte
sofferenze.
Significato della runa al diritto:
Avvenimenti che ostacolano la realizzazione di progetti avventati, influssi distruttivi inaspettati.
Significato della runa al rovescio:
Afflizioni, rinunce, rinvii e incombenze, dolore, perdita, sofferenza, crisi, sciagure.
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Corrispondenze:
Tarocchi: XXI arcano maggiore - Il Mondo
Astrologia: Sole in Acquario/Luna in quinta casa/Pianeta Urano
I Ching: 51 esagramma, Chn- LEccitante (Lo Scuotimento, il Tuono)












































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NI F L HE I M
Su Niflheim, il mondo degli spiriti awolto dal fumo e dalla nebbia, dove si aggiravano strani
mostri dallaspetto raccapricciante, regnava la dea Hel. Secondo la tradizione delle saghe
norvegesi, il regno delle ombre di Niflheim era situato nellestremo Nord, sul margine pi esterno
del mondo; il gelido fiume Gjll lo separava dal regno degli uomini.
In quel luogo inospitale e silenzioso, mai illuminato dal sole, sedeva Hella o Hel, la figlia di
Loki, immersa in malinconici pensieri, intenta a ispezionare la schiera dei suoi spiriti prediletti.
Il suo aspetto era ripugnante, mentre, seduta a capo chino sul trono, fissava sconsolata il
pavimento. Met del suo volto era solcato da rughe profonde, e laltra met era invisibile, perch
era avvolta da ombre nere come la pece. Il tetto dellopprimente palazzo sommerso di Hel era fatto
di serpenti che stillavano il loro veleno sul pavimento; le pareti erano costituite da cristalli di
ghiaccio.
Tuttavia la dea Hel non agiva con perfidia. Il suo regno delle ombre era un luogo dove regnava
lozio, il silenzio, limmobilit. Una volta messo piede laggi, era impossibile abbandonarlo senza
laiuto di qualcuno. Non era tanto un luogo di castigo quanto un luogo di ristagno e di decadimento
di ogni possibilit.


































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10. NAUDIZ - Destino, tempo, determinazione
Sillaba: n

La runa Naudiz simboleggia il principio delluniverso che oppone resistenza. Come per la runa
Hagalaz, tutto sfugge al controllo del singolo individuo essendo il risultato ineluttabile della legge
di causa ed effetto. In questo caso si assiste alla trasposizione nella realt concreta del principio
fondamentale che governa lazione e la reazione. Questa runa legata al destino, che affonda le sue
radici nel buio e nel freddo, manifesta giocoforza il bisogno di luce e calore, i quali tuttavia
possono emanare solo dalla propria interiorit.
Anche Naudiz apportatrice di un monito: Non chinare il capo e non rinunciare per nessun
motivo alla speranza!
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il destino stringe in una morsa il petto e il cuore, ci nonostante aiuto e salvezza non verranno
meno per colui che vi opporr resistenza prima che sia troppo tardi. La runa Naudiz associata a
Skuld (futuro), la pi giovane delle tre dee del destino.

Significato divinatorio:
Questa runa rappresenta la maturazione delle idee e dei propositi, della nascita, dellattesa e del
destino, che d i suoi frutti purch si abbia pazienza. La runa Naudiz la metafora di colui che
regge un fardello scomodo e pesante. Essa evoca anche un senso di sopportazione quantunque
si sappia che sbagliato e dona la forza per accettare di buon grado la sofferenza rendendola
produttiva nei limiti del possibile, pur se la speranza che giungano tempi migliori ridotta al
lumicino.
Significato della runa al diritto:
Sopportazione, resistenza; capacit di cogliere le opportunit che offrono una via duscita;
fermezza.
Significato della runa al rovescio:
Preoccupazioni, carestia, ansia, povert, sfinimento, paura, resistenza altalenante alle avversit e
alle iniquit.
Corrispondenze:
Tarocchi: XV arcano maggiore - Il Diavolo
Astrologia: Luna in Scorpione/Sole in seconda casa
I Ching: 36 esagramma, Ming/- LOttenebramento della luce
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L E DE E DE L DE S T I NO O N OR NE
In origine fu Orlog una forza impersonale a cui era impossibile sfuggire e che era impossibile
rinnegare a governare le sorti del mondo.
La battaglia fra gli Asi e i Vani divamp dopo che questi ultimi ebbero inviato ad Asgard la
strega del malaugurio Gulveig (minerale aurifero), la quale colmava il cuore degli dei e degli
uomini di insaziabile cupidigia, affinch seminasse lo scompiglio fra gli Asi. Per tre volte essi
gettarono Gulveig nel fuoco, da cui puntualmente riemergeva pi bella e seducente. Fu cos che
Odino, in preda alla collera, scagli la sua lancia Gungnir, che non falliva mai lobiettivo, in
direzione di Vanaheim. Quel gesto segn linizio della guerra fra gli Asi e i Vani.
A quel punto apparvero tre misteriose sorelle avvolte in un velo nero, che subentrarono al ruolo
di Orlog, pur se con una connotazione pi sfumata. Esse spiegarono la legge di causa ed effetto
incarnata da Orlog chiarendo il concetto secondo cui dalle azioni passate e presenti scaturisce
ineluttabilmente il destino di domani.
Sknld, la pi giovane delle tre Nome, volgeva lo sguardo verso il futuro. Era colei che tesseva i
fili dellumana esistenza fin dal momento della nascita. Quando si celebrava un matrimonio,
Verdandi, che scrutava intensamente il presente, univa i due fili della vita, mentre Urdr, la pi
anziana delle tre sorelle, paragonabile a una vecchia strega, guardava nel passato fantasticando su
eredi e antenati. Quando moriva un comune mortale, essa recideva i fili della vita e ne affidava lo
spirito alla dea Hel nel regno delle ombre di Niflheim.
Le dee del destino dimoravano con i loro filatoi nella fonte della saggezza, presso le radici di
Yggdrasil, lalbero della vita. Esse non vegliavano solo sulla salute dellalbero, bens anche sulla
sorte degli dei.
Si prendevano cura di Yggdrasil, lalbero protettore degli dei, innaffiandolo quotidianamente con
acqua attinta alla fonte della saggezza, affinch non avvizzisse ma si conservasse verde, fresco e
forte, a dispetto delle continue devastazioni perpetrate dal perfido serpente Nidhggr a danno delle
sue radici.
Tuttavia, neppure gli dei potevano sottrarsi alla forza del destino; narra il poema della Vluspa
che lavvento delle dee del destino ha coinciso con la fine del periodo doro, dellindistruttibilit e
dellinnocenza degli Asi. Parrebbe perfino che le circostanze che hanno culminato nel Ragnark
siano dipese dalla decisione delle Nome.


















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11. ISA - Ghiaccio, isolamento, ristagno
Sillaba: i/ei

La runa Isa rappresenta il principio del restringimento e del ripiegamento su di s. Essa attira a s
tutto ci che si trova nelle sue vicinanze, per avvolgerlo nel silenzio, nelle tenebre e nel freddo. Di
per s questa forza costituisce un elemento distruttivo, nondimeno laddove mette un freno a un
dinamismo impetuoso e a briglie sciolte, essa assolve al suo ruolo indispensabile. In virt delle sue
caratteristiche volte a smorzare gli ardori, questa runa getta un ponte fra i principi conflittuali.
Il poema epico islandese dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il ghiaccio stabilisce la portata dei fiumi e il tetto dei flutti; un grande
pericolo per il comune mortale.
La runa esprime la contrapposizione tra il fuoco che divampa a Muspellsheim e il freddo
pungente del regno dei giganti di ghiaccio.

Significato divinatorio:
Pu trarre in inganno a dispetto della sua natura silenziosa e impercettibile. Pu paralizzare
anche le onde impetuose sotto la sua superficie ed erigere statici monumenti con lacqua delle
cascate e delle sorgenti, a riprova della sua forza. Il ghiaccio, in maniera subdola e sottile,
impedisce lazione. Sarebbe prudente congelare le faccende che coinvolgono il consultante fino al
disgelo, che rimuove lisolamento, quando tutto si rimetter in moto con rinnovato entusiasmo.
Significato della runa al diritto:
Concentrazione, ristagno, staticit, autocontrollo, blocco di situazioni indesiderate, forza di
volont.
Significato della runa al rovescio:
Atteggiamento subdolo, inattendibilit, egoismo, raffreddamento di un rapporto, noia, isolamento.
Corrispondenze:
Tarocchi: IX arcano maggiore - LEremita
Astrologia: Sole in Cancro/Luna in decima casa
I Ching: 41 esagramma, Sun - La Diminuzione




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J T UNHE I M - UT GAR D
Narrano le saghe norvegesi che Jtunheim, larido e freddo regno dei giganti di ghiaccio che
possedevano poteri magici, si trovava sul versante pi orientale al limitare del mondo. Il gelido
fiume Gjll lo separava da Midgard.
In questo regno sommerso, detto Utgard, dimorava linvincibile e famelico lupo Fenrir; l il
serpente Jrmungandr attendeva loccasione propizia per schiacciare la Terra, mentre il perfido
serpente Nidhggr addentava senza tregua le radici dellalbero della vita Yggdrasil e lanziana
gigantessa di ghiaccio Jarnaxa si occupava del lupo del sole e del lupo della luna, incaricati di
divorare questi due corpi celesti non appena fossero diventati adulti.
Su questo regno arido e freddo, mai rischiarato dal sole, governava Utgarda-Loki, la cui moglie
Angrboda (messaggera del male) partor il famelico lupo Fenrir e altri mostri demoniaci. Alla sua
discendenza apparteneva anche la bruttissima dea Hel.
Gli abitanti di Jtunheim, prigionieri del gelido ristagno che caratterizzava questo regno dove
raramente cambiava qualcosa, sostituivano alla viva operosit che caratterizzava gli altri mondi,
aggressivit e invidia. Nelle scaramucce con gli dei, a causa della loro grettezza mentale e della
goffaggine dei movimenti, finivano immancabilmente per avere la peggio. In particolare, essi
avevano lobbligo di onorare Thor come loro maestro.




























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12. JERA- Anno, raccolto, mutamenti ciclici
Sillaba: j/y

La runa Jera rappresenta laspetto ciclico, destinato a riproporsi perennemente, delle
manifestazioni naturali fra cui possiamo annoverare lavvicendarsi delle stagioni, delle maree, del
giorno e della notte, ecc. Se per esempio viene auspicato un buon raccolto, sarebbe opportuno
predisporsi in tal senso allinizio dellanno, seminando o piantando con cura e dedizione. Il duro
lavoro nei campi svolto allinizio dellanno, se tutto proceder senza intoppi, sar ricompensato in
autunno.
Questa runa pone laccento sulla necessit di portare a termine con la massima cautela i progetti
perennemente ricorrenti e a lunga scadenza, dove nulla garantisce il coronamento di tutti gli sforzi
tesi al successo. A dispetto di questo fattore improntato alla precariet, la runa Jera esercita un
influsso notevolmente positivo.
Tanto il poema epico norvegese quanto quello islandese, ambedue dedicati alle rune, recitano a
tale proposito: (Un buon raccolto) produttivo per gli uomini, una buona estate, un maturo terreno
arato, se Frodhi (Freyr) vorr essere benevolo.
La runa Jera era dedicata a Freyr, dio della fertilit avvolto da una luce radiosa, invocato affinch
portasse una tenue pioggia e un buon raccolto.


Significato divinatorio:
Jera la runa dellesito felice, del buon raccolto dopo un anno dintenso lavoro. Ci che si semina
verr raccolto. Questa runa simboleggia anche il ciclico moto perpetuo dellumana esistenza.
Se esce Jera, pu significare che allorizzonte si profila un periodo dintensa fatica oppure che il
momento di gioire per una gravidanza a lungo desiderata. E comunque dobbligo un avvertimento:
non forzate gli eventi, poich c un tempo per ogni cosa.
Significato della runa al diritto:
Gioia, buoni risultati, prosperit, realizzazione di ansiose aspettative e di progetti accarezzati da
lungo tempo.
Significato della runa al rovescio:
Delusioni improvvise, cambiamenti continui, mutamento delle circostanze, insicurezza,
negligenza.
Corrispondenze:
Tarocchi: III arcano maggiore - LImperatrice
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Astrologia: Sole in Toro/Luna in seconda casa
I Ching: 11

esagramma, Ta - La Pace

















































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F R E YR O F RE Y
Gli abitanti di Vanaheim erano dei e dee della fertilit nonch della crescita organica. La loro
esistenza era scandita da un andamento ciclico delle cose, culminante in una societ armoniosa e
ben strutturata. Nulla sembrava turbare lequilibrio e le giuste proporzioni. Le stagioni si
avvicendavano perennemente, al pari del giorno e della notte, delle maree, della semina e del
raccolto e di tutti gli altri fenomeni di matrice ciclica anche quelli personali. Lo sviluppo silenzioso
e la maturazione erano indicativi di questo dominio equilibrato, poich non esistevano precariet di
sorta. Ovunque regnavano letizia e benessere.
Da fonti islandesi si evince che antagonismi e battaglie abbiano opposto gli Asi ai Vani. Essendo
comunque stanchi di tutte quelle scaramucce, strinsero unalleanza perenne, e la stirpe degli dei
attu uno scambio di ostaggi: i Vani cedettero Njrd, dio del mare e della tempesta, e i suoi due
figli Freyr e Freya, mentre gli Asi cedettero lagile Hnir dai lunghi piedi e il saggio Mimir,
custode della fonte della saggezza.
Nel corso di questi negoziati dai toni non sempre pacati, Mimir fu decapitato a tradimento. La
sua testa fu consegnata agli Asi, e Odino lo risvegli alla vita presso la fonte della saggezza di Urd,
in cui erano racchiuse le rune magiche. Da quel momento, Odino e la testa di Mimir congiurarono
gli eventi che in futuro avrebbero atteso gli dei. Perci gli Asi accolsero nel loro ambiente Njrd,
Freya e Freyr.
Sebbene in origine Freyr fosse un simbolo fallico e certamente non un dio, nei loro canti gli Scaldi
norvegesi e islandesi ne fornirono una personificazione tale che gli valse uninfinit di
caratteristiche umane. In Svezia era adorato con il nome di Fricco, mentre in Norvegia e in Islanda
era noto come Freyr. Colui che desiderava prosperit, un buon raccolto o voleva intraprendere un
viaggio tranquillo invocava laiuto di suo padre Njrd, dio del mare e della tempesta, nonch quello
di Freyr. Per questo motivo, durante i sacrifici in corrispondenza dello Yule veniva offerto loro, in
linea di massima, un corno colmo di dolce idromele, affinch contribuissero allavvento di un anno
di pace e prosperit; inoltre si facevano voti solenni a cui si sarebbe tenuto fede nellanno che stava
per cominciare.
Il suo palazzo Uppsaldir (il pi alto dei cieli) era avvolto, come lo stesso dio, dalla luce del sole.
Egli era molto amato dagli dei. Quando da bambino, durante la seconda dentizione gli spuntarono
denti doro, gli dei gli donarono Ljosslfsheim, la terra degli elfi di luce.
Egli cavalcava un cinghiale doro di nome Gullinbursti (setole doro), costruitogli dal nano
Sindri, che si rinnovava costantemente e le cui setole doro illuminavano le notti pi cupe, dando
limpressione di essere in pieno giorno. Un tale fenomeno induceva a credere di essere in presenza
del sole, tanto pi che il dio era comunque avvolto da una luce radiosa.
















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13. EIHWAZ - Lalbero della vita (tasso), resistenza
Sillaba: e
Lalbero della vita sempre verde, un elemento della natura che rimane pressoch immutato nel
corso dei lunghi e rigidi mesi invernali. Perci lalbero costituisce un simbolo di speranza riposta
nel fatto che il mondo non si estinguer del tutto grazie al susseguirsi delle stagioni.
Il poema epico anglofrisone utilizza a pi riprese una serie di allegorie che illustrano il significato
simbolico dellalbero della vita: si tratta di un albero solido e inflessibile, che in un certo qual modo
richiama lasprezza della stagione invernale. La sua robustezza simboleggia parimenti la sua grande
forza. In virt della durezza del suo legno resinoso non stato battezzato solo il custode del fuoco
(interiore), bens stato ravvisato anche come il sole dentro casa, che consentiva di sopravvivere
ai lunghi inverni rigidi.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il tasso un albero possente; le sue robuste radici lo ancorano
saldamente alla terra. Che gioia accendere un fuoco con i suoi rami.

Significato divinatorio:
La runa Eihwaz simboleggia la sintesi fra le inclinazioni caratteriali antitetiche, come ad
esempio nel caso degli eccessi di collera che si fondono con la meditazione spirituale, dei bassi
istinti che si uniscono alla sensibilit, della brutalit che diviene tuttuno con linerzia, ecc. Questo
genera non solo forza e vitalit, ma anche una volont pi forte, una maggiore fiducia in s stessi,
nonch resistenza e autoaffermazione.
Questa runa rappresenta una sorta di sorvegliante dellingresso che, rientrando nel novero dei
soccorritori, assicura protezione in caso di grande pericolo.
Quando vi confrontate con le problematiche del passato, non fatevi carico di quegli oneri di cui
non siete pienamente convinti. Siate fedeli a voi stessi!
La runa Eihwaz allude alle possibilit che si dischiudono nel momento in cui viene intrapreso
un nuovo cammino. Non di rado preannuncia un periodo di attesa. Mantenete un atteggiamento
risoluto e scrutate sempre in direzione del futuro.
Significato della runa al diritto:
Forza di volont, fiducia in s stessi, fedelt, casa propria, amministrazione di lasciti, agenti
immobiliari.
Significato della runa al rovescio:
Incostanza, autocommiserazione, corruzione, vecchie problematiche che si ripetono, problemi
risolti a met.
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Corrispondenze:
Tarocchi: XII arcano maggiore - LAppeso
Astrologia: Sole in Scorpione/Luna in seconda casa
I Ching: 16 esagramma, Yu- Il Fervore















































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YGGDRAS I L
Yggdrasil, lalbero protettore degli dei, fuoriuscito dai meandri della terra. I suoi rami
sempreverdi si protendevano fino al cielo e ombreggiavano tutti i nove mondi. Ai suoi piedi, in
prossimit della fonte della saggezza, le tre Nome, ossia le dee del destino Urdr, Verdandi e Skuld,
tessevano i loro fili del passato, del presente e del futuro. Esse non si limitavano a innaffiare
lalbero sacro le cui foglie carnose risultavano perennemente minacciate con lacqua attinta
alla fonte della saggezza di Urdr, bens vegliavano anche sulla sorte degli dei. Giallar, il corno di
Heimdall, con cui avrebbe dovuto annunciare Ragnark quando fosse giunta lora, giaceva al
sicuro fra le radici di Yggdrasil.
Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, e la capra Heidrun, che produceva incessantemente
lidromele, vale a dire il nettare degli dei, si cibavano dei suoi rami; quattro cervi ne rosicchiavano
i germogli, mentre il perfido serpente Nidhggr e innumerevoli vermi addentavano senza posa le
sue radici. Eppure lalbero della vita non avrebbe potuto inaridirsi prima che scoppiasse Ragnark
lultima battaglia del mondo nonch prima che giungesse la fine della vita, del tempo e dei
mondi.
Nel frattempo laquila, che montava la guardia su un ramo posto allinterno della corona
dellalbero, intonava a squarciagola un canto sulla creazione e sulla distruzione del mondo. Sopra
il capo dellaquila volteggiava Verdrflnir, il falco dallo sguardo acuto e profondo che riferiva agli
Asi tutto ci che accadeva nel mondo. Lo scoiattolo Ratatoskr ascoltava il resoconto del falco e
subito dopo scendeva precipitosamente dalla cima, percorrendo il fusto, fino alle radici del
possente albero, dove aggiornava Nidhggr sulle ultime notizie. Successivamente ritornava in
fretta e furia alla sua postazione sulla sommit dellalbero, per meditare su tutto quanto aveva
udito.
Una delle massicce radici di Yggdrasil si protendeva fino a Niflheim, il regno delle ombre
situato nel mondo degli spiriti, mentre le altre due radici raggiungevano rispettivamente
Jtunheim, il dominio dei giganti di ghiaccio, e Midgard, il domicilio degli uomini. Le sue cime
possenti toccavano il cielo, e le stelle erano appese come mele dorate alla sua corona. Ogni giorno
la dea Idun coglieva queste mele per offrirle agli dei. Narra la leggenda che il miele del benessere
gocciolava dai suoi rami e colmava i fiumi.
In analogia con il corpo umano la cui colonna vertebrale racchiude il canale della forza, da
cui, al pari dei rami, si diramano tutti i nervi importanti fino a raggiungere gli organi ai quali
infondono vitalit la cosmologia delle popolazioni nordiche soleva rappresentare un albero della
vita universale, che comprendeva tutti i nove mondi interconnessi fra loro.
Questi nove mondi, che si celavano sotto il suo fogliame, erano: Asgard, Ljosslfsheim,
Midgard, Svartlfsheim, Helheim, Vanaheim, Jtunheim, Muspellsheim e Niflheim.
Nove patrie io conosco,
e nove possenti rami
crescono sul solido albero, che affonda le radici nella terra profonda...
...cos narrava la profetessa Saga, che cantava la creazione, le gesta epiche degli dei e la
distruzione del mondo. Essa dipingeva i nove mondi, come se fossero cresciuti sui rami dellalbero
della vita. Poich tuttavia non sono mai stati descritti singolarmente, possibile distinguerli solo in
virt di alcuni segni di riconoscimento generici.







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14. PERTH - Segreti, ilarit
Sillaba: p

Perth, la pi allegra d tutte le rune, una fonte di letizia e diletto, pu essere sinonimo di leggere
facezie. Ad ogni modo sarebbe opportuno evitare di parlare troppo, specie con toni
particolarmente entusiasti, o di spiattellare segreti prima di aver esplorato o recepito anche le
tendenze nascoste. Solo quando si intimamente sicuri del fatto che le cose debbano essere prese
sul serio oppure no, molti scogli potranno essere superati con tatto e ironia.
Sotto il profilo organico, questa runa pu sottendere ingordigia, ubriachezza ed eccessiva
voluttuosit.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Perth apportatrice di gioia e giocosit
agli intrepidi
quando i soldati contenti
si ritrovano insieme intorno a una birra.

Significato divinatorio:
Questa runa incarna pi di ogni altra la gioia e lesuberanza. Se nel corso della divinazione si
pone eccessivamente laccento su Perth, ci potrebbe ravvisare uneccessiva dissolutezza sotto tutti
i punti di vista. Pensiamo ad esempio al vino che, se bevuto in quantit normali mette allegria, ma
se bevuto in quantit eccessive pu annebbiare la mente.
Sebbene i soggetti che presentano molte caratteristiche di Perth garantiscano indubbiamente una
compagnia allegra e scanzonata, questo non significa che si possa sempre fare affidamento su di
loro. Non fatevi cogliere di sorpresa, complice latmosfera distesa e noncurante, da belle parole e
allettanti proposte. Non divulgate segreti e altre questioni familiari, onde non correre rischi di sorta.
Significato della runa al diritto:
Umorismo, ilarit, privilegi inaspettati, un regalo anonimo, possibilit nascoste.
Significato della runa al rovescio:
Eccessi, sprechi, millanteria, seduzione, ubriachezza, ingordigia, moventi nascosti.
Corrispondenze:
Tarocchi: X arcano maggiore - La Ruota della Fortuna
Astrologia: Mercurio in Leone/Saturno in settima casa
I Ching: 48 esagramma, CMng- Il Pozzo


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VI DAR R
Dalla relazione di Odino con la bella gigantessa Grid nacque Vidarr, forte quanto taciturno. Egli
era la personificazione delle imperiture forze della natura e viveva a Landvidi, un palazzo nascosto
nel cuore dellimpenetrabile foresta vergine, dove regnava il silenzio assoluto.
Vidarr viene raffigurato con indosso larmatura, che rimanda una figura snella, proporzionata che
calza unenorme scarpa di ferro. Questa particolare calzatura si deve alla visione magica e
previdente di sua madre Grid, poich essa sapeva che in occasione della caduta del mondo Vidarr
avrebbe dovuto fronteggiare lindomabile lupo Fenrir per vendicare la morte del padre; perci essa
gli aveva fornito una scarpa di ferro a guisa di protezione in prospettiva della lotta con il mostro
famelico. La scarpa era cos grossa e rigida da resistere agli attacchi sferrati dai denti aguzzi del
lupo Fenrir.
Quando un giorno Vidarr si present ad un ameno e informale raduno degli dei, questi ultimi lo
salutarono calorosamente poich sapevano che la sua straordinaria forza sarebbe stata utile nelle
situazioni di pericolo. Dopo che gli ebbero offerto un corno colmo di spumeggiante idromele,
Odino invit il figlio a seguirlo lino alla fonte della saggezza di Urd, dove, come di consueto, le
Norne erano intente a tessere i loro fili.
Odino le interrog riguardo al suo futuro e a quello di Vidarr; le tre veggenti pronunciarono
questa frase:
Iniziato in giovent.
In tessuto oltre.
Ci che era negli intenti sar fatto.
E insieme: gioioso trionfo.
Pur se pronunciate in maniera sibillina, le loro frasi erano punteggiate da alcuni chiari indizi: il
tempo passa e tutto si trasforma; se mai Odino fosse caduto nellultima battaglia del mondo, suo
figlio lo avrebbe vendicato. Dopo la vittoria sui suoi nemici, Vidarr avrebbe governato un mondo
nuovo.
Mentre le Norne parlavano, un tremito percorse le foglie dellalbero della vita, che si mossero
come sotto limpulso di un gelido vento. Laquila appollaiata sui rami pi alti sbatt nervosamente
le ali, e perfino il serpente Nidhggr smise per un attimo di rosicchiare le radici dellalbero. Vidarr
non proffer parola e fece ritorno al suo palazzo, immerso in solitarie congetture. Quando infine
sedette sul suo trono, riflett a lungo sulla continuit, sul futuro e sulleternit.
Accadde ci che le Nome avevano predetto. Dopo aver sconfitto Odino durante la battaglia di
Ragnark (il crepuscolo degli dei) nel corso di una sanguinosa lotta, il lupo Fenrir diresse la sua
rabbia contro il figlio. Ma Vidarr schiacci la mascella del mostro con la sua scarpa di ferro, ne
agguant la parte superiore e spezz la belva in due senza la bench minima fatica.















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15. ALGIZ - Svolta, difesa, protezione
Sillaba: z

Questa runa annuncia una situazione che presuppone tanto una difesa quanto una protezione. Se
durante la divinazione con le rune, la posizione di Algiz pi che mai rilevante, occorre
interpretarla alla stregua di un avvertimento, espresso sostanzialmente in questi termini: Fai in
modo di andartene se non vuoi che li aizzi contro il cane! Algiz funziona come uno schermo
protettivo con cui si difende colui che lha estratta.
Linfluenza di questa runa si recepisce a livello fisico, emotivo e anche spirituale. Essa protegge
inoltre dalle aggressioni degli uomini, degli animali e degli spiriti. Nelle situazioni di pericolo, la si
pu utilizzare anche per proteggere altre persone.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Segge) si sente a suo agio nella palude, cresce nellacqua; con i suoi steli
coriacei e appuntiti pu stupire colui che coglierla vuole, finch il sangue
scorre...

Significato divinatorio:
Il significato di questa runa : Non fare un passo avanti o sparo. Il consultante si ritrover
puntualmente nella situazione in cui qualcuno gli far delle proposte allettanti, cercando di farlo
deviare dal cammino che ha scelto di percorrere. Costui lotter comunque contro i mulini a vento
poich se nel corso della divinazione questa runa avr un ruolo saliente, se ne dedurr che il
consultante in grado di fiutare il pericolo incombente. Egli possiede uno speciale organo di senso
che gli permette di bloccare e neutralizzare simili proposte. Colui che estrae questa runa pu
contare sulla protezione di un potente angelo custode.
Significato della runa al diritto:
Difensore, protettore, custode, tutore, guida, soppressore di influssi nefasti, nuove amicizie.
Significato della runa al rovescio:
Minacce, tab, pericolo, soggetto repellente, disertore, codardo, adulatore, seduttore.
Corrispondenze:
Tarocchi: XVIII arcano maggiore - La Luna
Astrologia: Luna in Cancro/Sole in ottava casa
I Ching: 29 esagramma, Kan - LAbissale (lAcqua)



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HE I MDAL L
Heimdall era un dio della luce generato da nove gigantesse che vivevano ai confini del mondo, e
da Odino il quale un giorno, passeggiando lungo la spiaggia, vide nove bellissime gigantesse (le
ondine, figlie del dio del mare Agir e della sua demoniaca consorte Ran), profondamente assopite
sulla candida sabbia. Narra il poema epico del lEdda che lincanto che egli prov posando lo
sguardo su quelle meravigliose creature fu tale da far s che tutte e nove fossero fecondate.
Giunto il momento del parto collettivo, le nove madri diedero alla luce un figlio che chiamarono
Heimdall (splendore del mondo). Esse lo nutrirono con lacqua del mare, il calore del sole e la
forza della terra. Pare che questa singolare dieta sia stata corroborante al punto da permettere al
giovane dio di crescere in tutto il suo vigore nel volgere di un lasso di tempo sorprendentemente
breve e di precipitarsi ad Asgard da suo padre.
Heimdall era un dio caritatevole e, sotto il profilo caratteriale, aveva molti aspetti che lo
accomunavano a Balder e a Freyr. Una volta approdato ad Asgard, gli dei gli affidarono un incarico
in ve ste di custode di Bifrst, il ponte iridato fatto di fuoco, terra e acqua, di cui avevano ultimato
la costruzione e di cui andavano particolarmente fieri.
Heimdall, il cui domicilio era situato a Himinbjrg (salone del cielo), era un dio giovane e
possente che, con la sua bianca armatura e il suo sorriso radioso possedeva scintillanti denti
doro aveva un aspetto molto attraente. Al pari di un uccello, gli bastavano poche ore di sonno,
per non parlare della sua vista che nelloscurit gli permetteva di vedere fino a molti chilometri di
distanza; inoltre egli sentiva crescere in lontananza lerba e il mantello lanuginoso delle pecore.
Fra gli oggetti che accompagnavano Heimdall, occorre ricordare Giallar, una tromba di zinco o
di ottone che, ogniqualvolta vi ci soffiava dentro, produceva un suono che riecheggiava negli angoli
pi remoti delluniverso. Essa si celava fra le radici di Yggdrasil in attesa del giorno in cui
Heimdall lavrebbe usata per annunciare limminente inizio di Ragnark, lultima battaglia fra
divinit e giganti, preludio non solo del crepuscolo degli dei ma anche della fine del mondo.
Lacerrimo nemico di Heimdall era il subdolo Loki, che si faceva perennemente beffe dello
spirito caritatevole da cui era pervaso questo dio paziente. Nel corso dellultima battaglia del
mondo, Heimdall avrebbe dovuto sconfiggere il suo ipocrita avversario; invece fu lui a cadere.
Heimdall simboleggiava i tratti salienti della pazienza, della tolleranza, dellattenzione e della
riservatezza, in assenza delle quali nessun regno, celeste o terreno, potrebbe durare a lungo.




















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16. SOWILD - Sole, forza vitale, nucleo o essenza, chakra del cuore
Sillaba: s
Questa runa rappresenta i raggi che il sole invia sulla terra, si tratta cio di una forza dinamica,
mobile e attiva. Sowild costituisce uno dei simboli del cerchio del sole. La forma evoca una saetta,
e come la saetta anche questa runa pu colpire allimprovviso per spazzare via le forme
eccessivamente vecchie; nondimeno essa parimenti indicativa di nuovi valori. La XVI lama degli
Arcani Maggiori dei Tarocchi (la Torre) evidenzia come basii un fulmine per disintegrare possenti
torri di pietra. In linea di massima, Sowild guida il consultante verso la meta che ha gi scelto e che
sta seguendo per sua natura. Sowild lampeggia in lontananza come una boa luminosa infondendo
coraggio e Fiducia a colui che cerca.
Il poema epico islandese recita a proposito di questa runa del sole:
Il sole lo scudo delle nuvole;
con il suo caldo, radioso bagliore
colui che distrugge il ghiaccio.

Significato divinatorio:
Se nel corso della divinazione esce la runa del sole, viene evidenziata una notevole vitalit o un
irrefrenabile spirito di intraprendenza che pervade il consultante. Questa la runa della fioritura
che ci esorta ad attingere a piene mani ai nostri talenti, anche se ci appaiono inconciliabili. Vi si
cela anche un monito contro la presunzione e lesaurirsi delle riserve energetiche.
In contrapposizione con la forza difensiva di Algiz (runa 15), la forza solare di Sowild di
matrice aggressiva. I tentativi di fare un uso improprio di questa energia culmineranno nel buio e
nella disperazione.
Significato della runa al diritto:
Intraprendenza, equilibrio, forza di volont, motivazione, tenacia, prontezza di riflessi, ardimento.
Significato della runa al rovescio:
Ipereccitabilit, spirito vendicativo, distruttivit, invidia.
Corrispondenze:
Tarocchi: XIX arcano maggiore - Il Sole
Astrologia: Sole in Leone/Luna in quinta casa
I Ching: 64 esagramma, Wei Chi - Prima del compimento



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S OL / S UNNA
Per illuminare il mondo appena creato, Odino, Vili e V misero nel cielo delle scintille sfavillanti
prelevate da Muspellsheim, il paese del fuoco.
Le scintille pi piccole erano le stelle, mentre le pi luminose erano gli astri, il sole e la luna, che
gli dei collocarono in sontuosi carri doro.
I cavalli Arvakr (mattiniero) e Alsvidr (maratoneta) trainavano il carro del sole; lo scudo Svalin
(refrigeratore) li proteggeva dai raggi solari diretti. Il carro della luna si era comunque assicurato
anchesso un baldo destriero, Alsvin (possente); non aveva bisogno di scudi per proteggersi dai
tenui raggi della luna.
Ma a chi sarebbe toccato il compito di dirigere i cavalli, indicando loro la buona strada?
La scelta degli dei cadde su due gentili rampolli del gigante Mundilfari, il quale era molto fiero
dei suoi figli a cui aveva imposto i nomi dei due corpi celesti. Sol, la fanciulla del sole, e suo
fratello Glaur (brace) assolvevano quotidianamente al dovere loro imposto, guidando i destrieri
attraverso il cielo verso i periodi di tempo predeterminati.
Per questo motivo gli dei chiamarono Nott (notte), figlia del gigante Norvi, per affidarle il carro
di colore scuro, trainato dal cavallo nero Hrimfraxi (criniera di ghiaccio), dalla cui criniera
ondeggiante cadevano sulla terra la rugiada e la brina.
La dea della notte si spos tre volte. Dallunione con il primo marito Nagilfari nacque un figlio
di nome Aud; dal secondo matrimonio nacque la figlia Jrd, mentre dal terzo marito, il dio
Dellinger (alba), ebbe un figlio bello come il sole, cui dette il nome di Dag.
Quando gli dei videro quellessere sublime, costruirono un carro anche per lui, trainato da
Skinfraxi (criniera scintillante), un luminoso cavallo bianco la cui criniera emanava dei raggi di
luce che infondevano splendore, calore intenso e gioia a ogni essere vivente.
Poich tuttavia il male incalza perennemente il bene nella speranza di annientarlo, gli antichi
abitanti dei paesi nordici immaginavano che i due corpi celesti rappresentati dal sole e dalla luna
fossero inseguiti senza sosta dai feroci lupi Skll (resistenza) e Hati (odio), i quali perseguivano
solamente un obiettivo: impadronirsi dei carri e divorare quelle entit luminose, affinch il mondo
intero ripiombasse per sempre nelle tenebre primordiali.

















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17. TIWAZ - risoluto e coraggioso, la Stella Polare
Sillaba: t
Questa runa costituisce la metafora di un principio di continuit: ordine e regole, giustizia e
spirito di sacrificio a favore di una societ ben strutturata. Tiwaz la runa del confronto e del
conflitto nellambito di situazioni che richiedono coraggio. Anche la lotta allillegalit e i
procedimenti legali appartengono al suo raggio dazione. Sotto linflusso di Tiwaz, si pu
formulare un giudizio equo, sulla base di unanalisi obiettiva e precisa dei fatti.
Il sentiero che conduce al successo potrebbe esigere dei sacrifici; nondimeno, scegliendo di agire
con competenza, fiducia, lealt e con uno spirito analitico e metodico, i risultati non si faranno
attendere a lungo.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Tiwaz) una stella,
che mai abbandona la sua rotta,
fra le nebbie della notte,
mai si appanna il suo fulgore...
una boa luminosa per colui che cerca.

Significato divinatorio:
Tiwaz incita ad assumere un atteggiamento combattivo per quanto attiene alla giustizia sociale,
allassistenza, alla legge, ai contratti, allordine e alle regole. Fermezza e perseveranza possono
essere foriere di vittorie in questi settori, le quali faranno s che il consultante divenga un accanito
sostenitore degli interessi dei pi deboli.
Qualora invece egli scelga di trarre vantaggi puramente personali dai risultati prodotti da tanti
sforzi, le conseguenze potrebbero essere ravvisabili in procedimenti legali, rottura di relazioni,
prolungati periodi di solitudine e perfino in risse.
Significato della runa al diritto:
Guida, protezione, punti di riferimento, consigli e sostegno in circostanze avverse, apertura.
Significato della runa al rovescio:
Finalit sbagliate, cattivi consigli, successo illusorio, ingenuit, sentimentalismo.
Corrispondenze:
Tarocchi: Vili arcano maggiore - La Giustizia
Astrologia: Sole in Bilancia/Luna in prima casa
I Ghing: 21 esagramma, ShihHo- Il Morso che spezza

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T YR , T I W, Z I U O T I WAZ
In origine Tyr era il dio della verit. Egli soprintendeva allamministrazione della giustizia,
controllando che le promesse e gli impegni venissero onorati. Presso alcuni ceppi nordici era noto
come Ziu, mentre gli anglofrisoni lo chiamavano Tiw e i germani Tyr.
I soldati frisi, arruolati nella milizia romana, lo adoravano come Things. Per loro, egli era il
dio della rappresentanza popolare e della giurisdizione. Il termine danese-norvegese Thing o
Ting e il termine olandese Geding significano tuttora giurisdizione o dibattimento.
Nella Germania Nord-occidentale, i dibattimenti si svolgevano allinterno di una foresta sacra nel
nome di Tyr, in onore del quale venivano innalzati sacrifici con grande solennit e rispetto. A
nessun imputato era concesso di accedere a questa foresta senza manette; chi cadeva non poteva
rialzarsi ma doveva raggiungere strisciando la lancia di Tyr, situata per terra allingresso del
tribunale. Questa lancia simboleggiava lequit della sentenza. Nel nome di Tyr, un gruppo
composto dagli anziani apriva le udienze di Things, verificando peraltro che tutto procedesse
allinsegna del giusto. Tyr non aveva solo una buona reputazione grazie alla sua rettitudine, ma gli
furono anche attribuiti coraggio e lealt. Sinvocava il suo nome anche nellambito di controversie
su questioni di vita o di morte.
Ecco un aneddoto indicativo del carattere di Tyr: un giorno gli dei stabilirono dincatenare le
caviglie del famelico nonch divoratore di carogne mostro Fenrir (lupo Fenrir), che si trovava nel
regno dei morti di Utgard, nellestrema regione orientale.
A tale scopo, essi incaricarono i nani di fabbricare una fune che nessun essere vivente sarebbe
mai riuscito a sciogliere o a spezzare. I nani ricavarono quella fune dai baffi di un gatto, dalla
peluria di una donna, dal respiro di un pesce e dalla saliva di un uccello. Dopodich, gli dei
cercarono di convincere Fenrir a collaudare lindistruttibilit di questa fune con la sua forza
possente.
Lerculeo e feroce animale, sospettando che questa proposta celasse un tranello, accett a
condizione che uno degli dei mettesse la mano nelle sue fauci spalancate. Poich gli dei erano
persuasi del fatto che il lupo sarebbe divenuto preda di una furia delirante non appena si fosse
accorto dello scherzo che gli era stato giocato, una volta trovatosi stretto da una fune indistruttibile,
nessuno di loro si offr di mettere una mano dentro le sue fauci. Alla fine, si fece avanti Tyr che
mise tranquillamente la mano destra nella bocca del mostro. Non appena Fenrir si rese conto di non
poter distruggere la fune neppure con tutta la sua possente forza e ud le risate canzonatorie degli
dei, stacc la mano di Tyr con il morso. Da allora, Tyr fu soprannominato colui che ha una sola
mano.
Nel caso di accordi o impegni da mantenere in modo coerente, lui il dio che si era soliti
invocare. Egli aveva un ruolo di notevole importanza nellambito della societ dellepoca che si
trovava in una fase di espansione. Al gruppo dei legislatori anziani, a Thing, era dedicato il
marted.













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18. BERKANA - Crescita, gravidanza, sicurezza, la betulla
Sillaba: b
Si tratta perlopi di una runa femminile, che soleva essere associata allinflusso materno della dea
Berchta: una delle forme assunte da Frigg, la silenziosa moglie di Odino. Berchta era la protettrice
delle madri e dei figli, pur non avendo discendenti. Il suo domicilio si trovava nellAde, dove si
prendeva cura di rigogliosi giardini, dedicandosi con abnegazione anche alle anime dei bambini
deceduti in tenera et.
Tanto Berchta quanto Frigg, al pari della runa Berkana, si possono a tratti rinchiudere in un
silenzio carico di segreti e promesse.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
La betulla non d frutti;
sui suoi rami nessun seme si sviluppa rigoglioso,
tuttavia spuntano sui suoi poderosi rami
innumerevoli foglie delicate fino a raggiungere la sua corona
che si protende verso il cielo.

Significato divinatorio:
Berkana, la runa dellenergia femminile e della fecondit, pu annunciare una nascita o un
matrimonio; tuttavia essa pu essere anche indicativa di un nuovo modo di pensare, dellinizio di
unimpresa o della fusione di due diverse mentalit tese al raggiungimento di un obiettivo comune.
Questa forza che d la vita consiglia soprattutto al ricercatore spirituale di non escludere la
sessualit dalla sua esistenza, poich il sentiero che conduce allilluminazione non passa
necessariamente attraverso lascetismo.
Le interferenze familiari riguardo alla realizzazione di progetti a lungo accarezzati dissimulano
un certo squilibrio.
Significato della runa al diritto:
Accadimento, processo di crescita, riservatezza, nascita, casa propria, protezione, amore.
Significato della runa al rovescio:
Desiderio di scatenare passioni irrefrenabili, lussuria, passione non corrisposta, sterilit, ristagno.
Corrispondenze:
Tarocchi: III arcano maggiore - LImperatrice
Astrologia: Sole in Vergine/Luna in dodicesima casa
I Ching: 48 esagramma, Ching- Il Pozzo

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F R I GG, B E R CHT A, HOL L E
Alcuni studiosi di mitologia ritengono che Frigg, Fricka o Freyja fosse una delle figlie di Jrd e
di Odino, il quale un giorno sarebbe diventato suo marito. Essa era la dea delle nuvole, la regina
degli dei e la protettrice delle unioni. Frigg era una donna snella e dallincedere solenne che,
coerente con la sua natura mutevole, si avvolgeva in lunghe tuniche di colore bianco o nero.
Unalta cintura dargento, a cui era appeso un elegante mazzo di chiavi, le fasciava la vita sottile.
Pur essendo a conoscenza di ci che avrebbe riservato il futuro, non fece mai parola con nessuno
delle sue veggenze.
A dispetto delle sue frequenti apparizioni in compagnia del consorte, Frigg amava trattenersi fra
le mura del suo palazzo Fensalir (regione delle paludi) dove, seduta davanti al suo filatoio, tesseva
con grande solerzia fili doro oppure intrecciava lunghe reti di nuvole colorate. Il suo filatoio era
sormontato da pietre preziose che durante la notte rilucevano nel cielo quasi fossero una
costellazione. Nel Nord questa costellazione era conosciuta come il filatoio di Frigg, a differenza
degli abitanti del Sud che designavano queste scintille luminescenti con lappellativo di cintura di
Orione.
Questa dea leggiadra invitava gli spiriti delle coppie che nel corso della vita terrena erano state
felici a trattenersi presso il suo palazzo Fensalir ammantato dalla luce della luna, affinch, anche
dopo la morte, avessero modo di tenersi compagnia senza essere mai pi costretti a separarsi. Frigg
era peraltro considerala la dea delle unioni e dellamore materno.
Nelle sembianze di Berchta (la donna bianca), essa prendeva volentieri sotto la sua protezione le
anime dei bambini non nati e quelle dei bambini morti in tenerissima et. Proteggeva lagricoltura e
lo sviluppo del mondo vegetale, di cui si prendeva cura in modo coscienzioso insieme a una torma
di bambini e driadi (ninfee boscherecce). Le ninfee si potevano scorgere allestremit della coda
delle mucche, poich sporgevano da sotto i loro candidi mantelli. Fintanto che la dea veniva
pregata rispettosamente, essa non avrebbe abbandonato il luogo preposto alla sua adorazione. Narra
comunque la leggenda che abbandon il paese portando con s il suo aratro, lerpice e tutto il suo
seguito di aiutanti, per continuare altrove la sua opera di sostegno.
Poich Berchta, nella sua veste di filatrice, era conosciuta quanto Frigg, era considerata la
protettrice di questo lavoro manuale tipicamente femminile. Era diffusa la credenza secondo cui,
nelle dodici notti precedenti e successive al solstizio dinverno, essa viaggiasse in lungo e in largo
per accertarsi della qualit dei fili tessuti dalle donne. Alle fanciulle che avevano svolto un lavoro
accurato donava un filo doro, tessuto da lei stessa.
In alcune regioni dove la dea era conosciuta come Holle, si credeva che avesse portato il lino agli
uomini, insegnando loro a utilizzarlo. La sua apparizione preannunciava ricchi doni e grande
fortuna.
Inoltre si credeva che di notte, quando la tempesta di neve ululava nelle foreste, essa solcasse
laria a briglia sciolta in sella a un cavallo bianco, insieme a Odino e al suo esercito di anime. A
farle compagnia in questa caccia sfrenata erano anime sotto forma di cani e gatti.











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19. EHWAZ - Cavallo, movimento, progresso
Sillaba: e

In virt del suo enorme potenziale fisico, da lui concesso in prestito al suo cavaliere, il cavallo
era considerato un animale sacro. Nella sequenza del Futhark, Ehwaz assume un significato pi
profondo allinterno di questultimo gruppo composto dalle otto rune della trasformazione. Il
cavallo simboleggia il mezzo di locomozione che conduce il soggetto in un mondo a lui
sconosciuto, senza fargli mancare il suo sostegno una volta approdati laggi. indispensabile
allenare e curare il corpo e lo spirito affinch in seguito il loro lavoro si riveli ottimale.
Nel poema epico anglofrisone si dice che un buon cavallo faccia del suo padrone un principe:
(Il cavallo) procura gioia a principi e gentiluomini;
un cavallo da combattimento, che fiero si regge
sui suoi zoccoli,
incita al dialogo nobili ed eroi;
un buon cavallo infonde coraggio a chi inquieto.


Significato divinatorio:
Questa runa consiglia, alla luce di una serie di sicurezze acquisite, di lavorare per il futuro con
fervore e con la massima fiducia. Siate dinamici; limmobilit sinonimo di regressione. Prestate il
pi possibile attenzione alle circostanze che mutano, cercate dei compagni che condividano il
vostro modo di pensare. Come il cavaliere che stringe unalleanza con il suo cavallo, insieme voi
dovrete superare tutti gli ostacoli che impediscono la crescita di quanto avete intrapreso. Badate a
non attaccarvi al carro di qualcuno, poich siete chiamati a ricoprire il ruolo di colui che trasporta i
pesi.
Significato della runa al diritto:
Lealt, fiducia, societ, trasloco, cambiamento di posizione o un nuovo compagno, rapidi
progressi.
Significato della runa al rovescio:
Inquietudine, ostacoli, avventatezza, problemi di trasporto, partecipazione non ponderata a
imprese rischiose.
Corrispondenze:
Tarocchi: I arcano maggiore - Il Bagatto
Astrologia: Sole in Gemelli/Luna in nona casa
I Ching: 31 esagramma, Hsien - La Stimolazione (la Domanda di matrimonio)

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S VADI L F AR I E S L E I P NI R
Svadilfari era il nome del cavallo dello sconosciuto architetto che era disposto a erigere entro i
tre inverni successivi un muro che cingesse Asgard, esigendo a titolo di ricompensa Freyja, il sole e
la luna. Gli Asi acconsentirono su consiglio di Loki, ponendo tuttavia come unica condizione che il
lavoro venisse ultimato entro linverno stesso. Larchitetto non ebbe nulla da eccepire, purch al
suo cavallo fosse concesso di aiutarlo nellesecuzione dellincarico. Laccordo fu infine suggellato
da un giuramento.
Egli si mise allopera il primo giorno dinverno. Gli Asi stabilirono che il cavallo dovesse
trasportare incredibili quantit di roccia e pietre, galoppando di gran carriera fino ai punti dove il
suo proprietario doveva utilizzarle. Il muro cresceva a vista docchio: esso era solido e possente
come un iceberg nonch liscio e scintillante come acciaio levigato. Verso la fine dellinverno era
quasi ultimato. Solo il portone non era stato ancora costruito, nondimeno larchitetto se ne sarebbe
occupato senza fatica nei tre giorni che gli rimanevano a disposizione.
Gli Asi convocarono unassemblea dove espressero tutta la loro ansia poich, quando larchitetto,
a titolo di ricompensa per il lavoro svolto, si fosse accaparrato Freyja, il sole e la luna, non solo
Asgard sarebbe stata privata di tutta la bellezza affondando nella povert, ma il mondo sarebbe
stato per sempre avvolto dalle tenebre.
Cercarono disperatamente una via duscita, senza comunque scorgere una possibile soluzione, e
cominciarono a meditare sulle circostanze e sulle modalit che li avevano spinti a cacciarsi in un
simile guaio. Tutti sapevano chi fosse listigatore del male: chi altri poteva essere se non il subdolo
e perfido Loki. Essi gli rivolsero la terribile minaccia di mandare allaria laccordo stipulato con
larchitetto. Loki giur sul suo onore che avrebbe fatto in modo dimpedire allarchitetto di
terminare la costruzione del muro entro il termine concordato, cos che gli avrebbero potuto negare
la ricompensa pattuita.
Loki si trasform seduta stante in una giumenta. Lindomani, mentre larchitetto e il suo cavallo
Svadilfari si stavano dirigendo verso le montagne per raccogliere pietre e legna per il muro, una
giumenta and loro incontro nitrendo voluttuosamente. Svadilfari si precipit immediatamente
verso di lei, strappando le briglie e spezzando in due il carro, e lanciandosi in uno sfrenato
inseguimento attraverso campi, monti e valli, mentre larchitetto arrancava dietro di loro.
Linseguimento si protrasse per tutto il giorno e per tutta la notte, e quando finalmente larchitetto
riusc a catturare il cavallo, erano entrambi stremati al punto che non furono in grado di ultimare il
muro neppure il giorno successivo.
Quando scese la sera, lanonimo architetto osserv il muro che ormai non sarebbe riuscito a
completare entro il termine stabilito e and su tutte le furie. Accus gli dei di avergli negato la
ricompensa pattuita con lastuzia e con linganno. Smanioso di vendicarsi ad ogni costo, radun
pietre e ceppi enormi con cui disintegrare Asgard e i suoi abitanti. Fu solo in quel momento che gli
dei si resero conto del fatto che larchitetto era un gigante della montagna, e invocarono a
squarciagola laiuto di Thor. Questultimo, appena tornato da un viaggio, atterr in mezzo alla folla
degli dei con una saetta accecante e impetuosa che scosse la terra in un profondo tremito, colp
liroso architetto sulla testa con il suo martello, e gli fracass il cranio duro come una pietra.
In seguito, Loki sarebbe divenuto padre di un puledro a otto zampe, e con i denti ricoperti di
rune. Questo puledro era Sleipnir, ladorato cavallo di Odino, con cui sfrecciava alla velocit del
vento attraverso laria, il fuoco e le onde del mare.







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20. MANNAZ - Luomo, unit, evoluzione spirituale
Sillaba: m
Le popolazioni dellEuropa Settentrionale attribuivano particolare importanza ai legami di
sangue e allunit del parentado. Ogni individuo apparteneva a un clan, al quale giurava lealt per
tutta la vita. Quantunque si incoraggiasse entro certi limiti lo sviluppo di una propria individualit,
era implicito che nessuno dovesse agire solo nel suo personale interesse, poich tutti i componenti
del clan venivano coinvolti nei risultati delle azioni compiute da un singolo individuo. Lunica
eccezione a questa regola era rappresentata dal patriarca della famiglia al quale, nelle vesti di
intermediario fra il clan e i suoi dei, veniva permesso dimpartire direttive coerenti con le sue
vedute.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Luomo), che si erge nel cuore della vita,
fedele ai suoi familiari,
anche se saranno costretti a separarsi,
poich gli dei nella loro saggezza hanno deciso
di affidare la sua peritura carne alla terra.


Significato divinatorio:
Questa runa pone laccento sul significato del vostro status sociale nonch sullimportanza che
esso riveste per voi e per i vostri simili. Mannaz non simboleggia solo la ricerca di una propria
armonia bens evidenzia anche il bisogno imprescindibile di collaborare con gli altri. La runa
sottintende inoltre il sostegno ricevuto dai propri coetanei. Si possono trovare argomentazioni
valide o superare dure prove.
A prescindere dalla portata dei vostri meriti e dalla validit dei risultati ottenuti, mantenetevi
sempre tolleranti e modesti.
Significato della runa al diritto:
Intelligenza, buon senso, lealt, spirito di adattamento, atteggiamento conciliante, spirito
caritatevole, competenza.
Significato della runa al rovescio:
Astuzia, malizia, calcolo, manipolazione, atteggiamento borioso con la famiglia e il parentado.
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Corrispondenze:
Tarocchi: X arcano maggiore - La Ruota della Fortuna
Astrologia: Sole in Acquario/Luna in quarta casa
I Ching: 8 esagramma, Pi - La Solidariet













































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HEI MDALL
Molti sono i nomi con cui era adorato Heimdall. Talvolta prendeva addirittura il posto di Odino
oppure veniva paragonato a lui. Questo figlio di Odino e di nove gigantesse era comunque noto
perlopi come il custode del ponte iridato Bifrst. Con il nome di Riger, era considerato lantenato
divino dei vari ceppi da cui si costituita la societ degli uomini. Narra il poema epico dellEdda:
Un giorno, camminando lungo la spiaggia di Midgard, Heimdall giunse davanti a una capanna
fatiscente, dove incontr Ai ed Edda (bisnonno e bisnonna), una coppia di poveri vecchietti che lo
invitarono a dividere il loro pasto frugale. Heimdall, che si faceva chiamare Riger, accett di cuore
linvito e fu loro ospite per tre giorni. Trascorse le notti disteso nel letto fra i due coniugi,
insegnando loro molte cose. Dopodich riprese il suo cammino.
Nove mesi pi tardi, Edda diede alla luce un bimbo di carnagione scurissima, goffo e robusto che
chiam Tari. Ben presto Tari mostr di essere dotato di unenorme forza fisica nonch di avere la
stoffa per il lavoro duro. In seguito spos Thyr, una florida fanciulla con mani rese ruvide dal
lavoro e con dei piedi massicci che, al pari del consorte, faticavano dallalba fino a tarda sera. La
coppia ebbe molti figli, i cui discendenti sarebbero stati tutti i braccianti dei paesi nordici.
Dopo aver lasciato la misera capanna riprendendo a girovagare in lungo e in largo, Riger
raggiunse una prospera fattoria. Non appena mise piede in quella luminosa dimora, fu accolto da
Afi e Amma (nonno e nonna), i quali, dando prova di grande ospitalit, lo invitarono a dividere il
loro pasto semplice ma succulento. Riger accett volentieri linvito e soggiorn per tre giorni nella
casa di quelle persone. Trascorse le notti disteso nel letto fra i due coniugi, insegnando loro molte
cose. Dopodich riprese il suo cammino.
Nove mesi pi tardi, Amma partor un robusto maschietto dagli occhi azzurri che chiam Cari.
Una volta cresciuto, si scopr che Cari era un agricoltore nato. Spos Snr, una robusta massaia,
che portava appeso alla cintura della sua gonna confezionata con pelle di capra un grosso mazzo di
chiavi. La coppia gener moki figli, che divennero i capostipiti della stirpe rurale nordica.
Nel frattempo Riger aveva raggiunto un imponente castello situato su un colle. L fu ricevuto da
Fadir e Madir (padre e madre), che indossavano abiti sfarzosi, e che gli riservarono una calorosa
accoglienza. Vennero serviti i vini e i cibi pi pregiati. Anche in questo caso, Riger si trattenne per
tre notti presso la coppia, insegnando loro molte cose prima di incamminarsi verso il suo castello
Himinbjrg, per riprendere lincarico di custode del ponte iridato.
Nove mesi pi tardi, Madir diede alla luce un bimbo esile, con una debole struttura ossea,
scintillanti occhi azzurri e capelli biondi. Lo chiam Jarl. Presto, il giovane mostr una
predilezione per la caccia e per le pi disparate tecniche di combattimento. Riger lo riconobbe
come suo figlio e gli insegn non solo a interpretare le rune, bens anche ad amministrare la sua
eredit. Jarl spos Erna, una bella ed esile fanciulla che gli diede molti figli, tutti destinati a
governare il loro popolo. Come sta scritto nel Rigsml, Konur, il figlio pi giovane, divenne il
primo re di Danimarca.














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21. LAGUZ - Acqua, mare, palude
Sillaba: l

La runa Laguz simboleggia lacqua, nella fattispecie il mare, ma anche i fiumi, le paludi, le fonti
e le cascate. Lacqua un simbolo complesso. Come forza positiva sinonimo di fertilit sotto
forma di pioggia fruttifera e di laghetti scroscianti, mentre nella sua accezione negativa essa
indice di alta marea, inondazioni, grandine, neve e ghiaccio... al pari delle manifestazioni che
turbano il mondo. Lacqua simboleggia anche la paura che suscita lignoto, un luogo dove i marinai
muovevano, senza saperlo, ci che si trovava sotto la superficie.
Nella sfera personale, lacqua corrisponde allineluttabilit delle pulsioni inconsce. Miti e
leggende narrano che splendide sirene, ondine e ninfe di mare stringevano i comuni mortali in un
abbraccio fatale, per poi imprigionarli nel loro regno posto sotto la superficie dellacqua, dove li
avrebbe attesi unumida sepoltura. Non ci si pu comunque sottrarre allacqua, neppure nella sua
forma meno spaventosa, poich la fertilit e la sessualit sono indissolubilmente legate alla vita.
Laguz una runa misteriosa, paragonabile al proverbiale influsso della luna: emozioni, passione,
sbalzi dumore, sensibilit, sogni, esaltazione, sessualit.
Con la runa Laguz, sinvocava laiuto del dio del mare Njrd e della sua consorte Nerthus, dea
della terra. Nerthus veniva adorata in un tempio edificato a Seeland, isolotto danese circondato
dalle acque di un lago.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Un mare tempestoso perennemente appare dinanzi agli occhi
di colui
che naviga a bordo di una rullante imbarcazione;
le alte onde incutono terrore;
il cavallo marino non obbedisce alle sue redini.

Significato divinatorio:
Una tipica qualit della runa Laguz va ricercata nella sua profonda e partecipe solidariet con
tutto ci che avviene intorno a lei. Poich la sua forza tendenzialmente di natura emotiva, essa
subordinata alle pulsioni esterne. Perci il consultante assume un atteggiamento guardingo; si
strugge, interroga, assorbe, indossa una maschera, imprevedibile e lunatico. Bench il suo
giudizio sia puramente soggettivo, non di rado egli dimostra un chiaro intuito in certi contesti, che
lo induce a spingersi a occhi chiusi verso il nocciolo della situazione. Poich in un simile frangente
il ruolo della logica pressoch irrilevante, lesternazione delle deduzioni finali valida quanto
impossibile.

Significato della runa al diritto:
Sensibilit, emotivit, ispirazione, fantasticherie, atteggiamento sognante, attaccamento,
sentimento, entusiasmo.
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Significato della runa al rovescio:
Fraintendimenti, atteggiamento sconcertante, vaga percezione di s, irrealt, delusioni, ricatto
emotivo, tradimento, atteggiamento soffocante.

Corrispondenze:
Tarocchi: XVIII arcano maggiore - La Luna
Astrologia: Luna in Cancro/Sole in Pesci
I Ching: 61 esagramma, ChungFu - La Verit interiore



















































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NJ R D
Al termine della terribile guerra divampata sanguinosamente fra gli Asi e i Vani, vi fu uno
scambio di ostaggi. Hnir, fratello di Odino, si trasfer a Vanaheim, mentre Njrd sinsedi ad
Asgard con i due figli Frey e Freyja.
Si soleva invocare Njrd affinch placasse le tempeste che infuriavano in prossimit del mare; a
tale scopo gli fu messo a disposizione il palazzo Noatun che si ergeva sulla costa: in tal modo, le
sue benefiche intercessioni si sarebbero potute estendere anche al commercio e alla pesca.
Lo si invocava parimenti affinch, come impersonifcazione dei mesi estivi, egli carpisse i raggi
del sole di primavera per estinguere i fuochi dellinverno. Lo si pregava anche affinch contribuisse
a favorire un buon raccolto. Ci si dedicava intensamente allagricoltura durante i tre corti mesi
estivi, specie sui fiordi e nelle baie. Come recitava un proverbio: il benessere arride a colui che
costruisce su Njrd.
Quando fu esiliato ad Asgard, Njrd fu costretto a lasciare la moglie a Vanaheim. Gli fu
assegnato uno dei dodici troni posti nellimmenso salone delle riunioni, affinch presenziasse a tutti
gli incontri e alle sedute consiliari degli Asi. Durante uno di questi incontri, si disquis a lungo circa
una delle peggiori malefatte di Loki in cui anchessi, fino ad un certo grado, erano rimasti coinvolti.
Cosera accaduto?
Il gigante Thiazzi (testa calda) si era trasformato in unaquila e, per ripagarlo del suo
comportamento astuto, afferr Loki con i suoi possenti artigli mentre si stava librando nellaria. In
cambio della sua libert e della sua incolumit, pose come condizione che gli consegnasse Idun, la
dea della primavera nonch custode delle mele delleterna giovinezza, che gli dei regolarmente
mangiavano.
A Loki non rimase altra scelta che tendere un tranello a Idun, lungo la strada del ritorno. Egli le
disse di poterle mostrare delle mele assai pi speciali delle sue. Forte di un simile pretesto, la
rinchiuse insieme alle sue mele in un luogo abbandonato, da dove Thiazzi la prelev conducendola
nella sua fredda e solitaria fortezza di nome Thrymheim, presso cui dimorava con la figlia Skadi.
Notando che mancavano le mele, gli Asi scoprirono subito che Idun era stata rapita e,
formulando terribili minacce, costrinsero Loki a revocare la sua vile azione.
Tramutatosi nel falco di Freyja, Loki vol fino al domicilio di Thiazzi, trasform Idun in una
noce e la riport ad Asgard tenendola stretta nel suo becco. Thiazzi, che a sua volta si era
nuovamente trasformato in unaquila, li insegu. Tuttavia, in prossimit di Asgard, cadde in un fal
acceso appositamente per annientarlo nellardente mare di fiamme, e, mortalmente ferito, precipit
negli abissi.
Non trascorse molto tempo dal ritorno di Idun da Thrymheim e dalla morte di Thiazzi, quando gli
dei riuniti al gran completo furono colti di sorpresa dalla visita di Skadi, la collerica figlia del
gigante di ghiaccio. Essa si era spinta l affinch gli dei riparassero alla morte di suo padre.
Skadi, la dea dellinverno, era molto bella. Indossava un corto costume da caccia e unarmatura
dargento; portava una spada scintillante, frecce appuntite, calzoni bianchi di pelle e scarponi da
neve. Gli dei convennero che la sua collera era legittima. Le indicarono il firmamento, in cui
avevano aggiunto gli occhi di suo padre che erano divenuti stelle scintillanti, per tributargli gli
onori che si era guadagnato. Ma Skadi non era per nulla soddisfatta. Sentendosi colpevoli, gli dei
finirono col dirle che avrebbe potuto scegliersi uno di loro come suo sposo; tuttavia le sarebbe stato
consentito di vedere solo i piedi nudi dei candidati fra cui scegliere, poich le furono bendati gli
occhi. Il suo sguardo cadde su un paio di piedi ben fatti, che lei attribu a Balder, e la scelta fu
presto fatta. Dopo che le fu tolta la benda, non nascose la sua delusione nellaccorgersi di aver
scelto Njrdr. Comunque ci non imped alla coppia di trascorrere alcune piacevoli settimane ad
Asgard.
In seguito, Njrdr condusse la moglie nel suo palazzo di nome Noatun, ma il monotono rumore
del mare, le stridule grida dei gabbiani e le urla delle foche innervosirono a tal punto Skadi da
indurla a supplicare il marito di riportarla a Thrymheim. Njrd, che si sarebbe sacrificato volentieri
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per far piacere alla consorte, accolse la sua preghiera e concordarono di trascorrere nove mesi su
dodici nella dimora di Thrymheim, e i restanti tre mesi presso Noatun, il palazzo del marito.
Tuttavia, a mano a mano che si avvicinavano alle montagne rivestite da fitte foreste dove sorgeva il
castello, il sibilo del vento fra gli abeti, il rombo delle valanghe, lo scricchiolio del ghiaccio e
lululato dei lupi parvero insopportabili a Njrd come il monotono rumore del mare risultava inviso
alla moglie.
Njrd e Skadi, che incarnavano lestate e linverno, sopportarono questi spostamenti per qualche
tempo. Skadi trascorreva a Noatun, ossia al mare, i tre corti mesi estivi, e Njrd soggiornava per i
nove lunghi mesi invernali nel gelido Thrymheim. Alla fine presero la decisione di separarsi,
poich i loro gusti sarebbero stati perennemente inconciliabili. Entrambi fecero ritorno alle
rispettive dimore per riprendere i loro consueti ritmi di vita.
Dopo qualche tempo, Skadi si rispos con Ullr, il dio dellinverno, della caccia e del tiro con
larco, che quasi sempre si spostava pattinando sul ghiaccio. Ebbero un figlio di nome Sming, che
un giorno sarebbe divenuto il primo re di Norvegia.























Odino e il suo cavallo a otto zampe Sleipnir













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22. INGUZ - Compimento, nuovo inizio, ampliamento

Sillaba: ng

Ing era un dio dei danesi. Nei suoi libri, Tacito accenna a una stirpe nordica, quella degli
Ingaevanes, che viveva sxd Mar Baltico. Freyr, dio della fertilit, era noto anche con lappellativo
di Ing. Poich Freyr era il figlio di Nertus (Madre Terra) e al pari di sua madre viaggiava a bordo di
un carro, se ne pu dedurre che Ing fosse un dio della fertilit legato alla casa e al focolare (terra),
colui che si prendeva cura della famiglia. E probabile che proprio per quel motivo fosse ritenuto
laspetto sano e produttivo della vita sessuale.
Se la runa Laguz simboleggia la forza e linflusso dellacqua (emozioni), Inguz esprime la forza
e gli influssi complementari. I ,a runa Inguz strettamente legata alla luna alla parte sensibile
della psiche umana , perch incarna il desiderio di essere desiderati, il bisogno di condividere se
stessi vicendevolmente, nonch la ricerca dellarmonia nellambito dei rapporti interpersonali.
Un aspetto connesso al divenire o alla crescita consiste nel preparare il terreno a una buona fine:
l risiede la motivazione principale di Inguz. Quando esce questa runa, significa che il consultante
possiede lenergia per portare a compimento o padroneggiare una situazione che prelude a un
nuovo inizio.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita alludendo a Inguz:
(Ing) fu il primo danese dellest che videro gli uomini,
finch egli riprese la via dellest (ossia del ritorno) attraverso il golfo, la sua carrozza lo segu,
di lui i soldati dicono che sia un eroe.

Significato divinatorio:
Se in fase divinatoria esce Inguz, significa che il consultante ha raggiunto una condizione di
equilibrio interiore. Sta bene con se stesso, emana sicurezza e ha la sensazione di occupare il posto
che gli spetta nel mondo. Le rune circostanti hanno il compito di svelare se si tratta di uno stato
danimo permanente o transitorio, poich in genere pochissime persone riescono a mantenere
ininterrottamente questo equilibrio interiore durante le piccole, grandi difficolt della vita
quotidiana. Tuttavia, oltre al fatto di prendersi a cuore il benessere della casa e della famiglia, la
runa Inguz preannuncia anche linizio di nuove attivit e aspettative.
Significato della runa al diritto:
Equilibrio, vitalit, buon senso, calore umano, produttivit, cambiamento dei propri valori, nuovo
inizio.
Significato della rima al rovescio:
Lavoro accanito, lavoro duro, carriera instabile, inquietudine, disagio, dubbi, pessimismo.
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Corrispondenze:
Tarocchi: IV arcano maggiore - LImperatore
Astrologia: Luna nera
I Ching: 24 esagramma, Fu - Il Ritorno (la Svolta)













































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F R E YR ( F R E Y O I NG)
Uno dei poemi pi belli racchiusi nel ciclo epico dellEdda narra che un giorno Freyr sal al
trono di Odino, Hlidskialf (questo il nome del trono), e dalla sua sommit percorse con lo sguardo
lampia distesa del mondo. Scrutando il gelido paesaggio nordico, vide in un batter docchio una
splendida fanciulla che stava entrando nella casa del gigante di ghiaccio Gynir; un attimo dopo,
quella creatura leggiadra si chiamava Erdr ed era considerata la personificazione della luce del
Nord si era gi dileguata nellabitazione paterna. Freyr sinnamor dellincantevole fanciullate il
suo cuore si colm del desiderio di prenderla in moglie.
Innamorato nonch in preda alla tristezza e alla malinconia, fece ritorno a casa immerso nei suoi
pensieri. Egli era divenuto cos distratto, che suo padre Njrdr incaric il fido servitore Skirnir di
risalire alla causa di questo comportamento fattosi repentinamente cupo. Dopo lunghi
tentennamenti, Freyr confess il suo amore per Erdr e la sua disperazione dovuta al fatto che
loggetto del suo amore non solo era la figlia del gigante di ghiaccio Gymir e di Angur-Boda, ma
anche una r:irente del gigante di ghiaccio Thiazzi, ucciso dagli Asi. Temeva che lei non lo avrebbe
mai accolto amichevolmente.
Skirnir lo consol offrendosi di presentare una proposta di matrimonio alla fanciulla, a
condizione di prendere con s Blodughofi, limpavido cavallo di Freyr che poteva sfrecciare
attraverso il fuoco e lacqua. Inoltre, come pegno volle la scintillante spada di Freyr. Questultimo
era pi che disposto a sottoscrivere simili condizioni.
Riflettendo sulleventualit di non essersi ancora guadagnato lamore della bella Erdr, Freyr
sprofond di nuovo nella tristezza che, a causa dellinnamoramento, lo proiett nella sua seconda
natura. Perci non si accorse che Skirnir si aggirava poco lontano aspettando loccasione propizia
per creare limmagine riflessa di Freyr con lacqua della superficie del laghetto e per travasarla in
un corno. Con questo ritratto, undici mele doro e Draupnir, lanello magico, Skirnir cavalc fino a
Jtunheim, per assolvere al suo incarico.
Con laiuto del cavallo Blodughofi, irruppe attraverso il muro di fiamme che circondava la casa
di Gymir, e subito dopo incontr la magnifica Erdr. Il ritratto di Freyr non riusc a toccare il suo
cuore, i doni che le porse Skirnir furono rifiutati con alterigia, e la minaccia di essere decapitata
con la spada magica, non le fece la bench minima impressione. Il servitore intagli delle rune in
un ramo a scopo divinatorio e le annunci che, se non avesse accettato la proposta, sarebbe stata
condannata a rimanere per sempre zitella oppure a sposare un orribile gigante di ghiaccio con tre
teste. La descrizione delle sgradevoli prospettive che lattendevano nel caso avesse ribadito il suo
rifiuto la spavent al punto da indurla ad acconsentire di buon grado a diventare la moglie di Freyr.
Skirnir si riprecipit a Ljosslfsheim, il paese degli elfi di luce, dove regnava Freyr, e gli
comunic la lieta novella. Lumore di Freyr miglior; tuttavia quando Skirnir gli disse che avrebbe
dovuto pazientare nove notti prima di poter vedere la sua sposa, il dio ripiomb nella tristezza,
affermando che tutto quel tempo gli sembrava insopportabile. Malgrado la disperazione
dellinnamorato, lattesa si esaur e Freyr corse rinfrancato nella verde terra di Buri, dove ad
attenderlo cera Erdr che indossava labito da sposa. Essa sbocci nel ruolo di moglie, regnando
con orgoglio al fianco di Freyr.









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23. DAGAZ - Luce del giorno, speranza, fiducia, apertura

Sillaba: d

Questa runa annuncia lalba di un nuovo giorno. Lo si considerava un avvenimento lieto nei paesi
dellestremo Nord, specie nei lunghi inverni freddi e bui. Poich si adorava il sole in quanto
simbolo della vita, non si veniva mai meno al rito quotidiano di salutarlo al suo sorgere mattutino.
Laurora e il crepuscolo sono momenti magici, in cui la luce e le tenebre rivelano la stessa lorza
cangiante. La runa Dagaz sintetizza, plasma e fa scaturite un nuovo significato da presunti
contrasti.
Dagaz simboleggia anche la stagione in cui la forza del sole al suo massimo. Perci linflusso di
questa runa associato parimenti al solstizio destate di met giugno.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Il giorno) lamato messaggio degli dei;
leminente luce dellimperatore
dona al povero e al ricco
letizia e speranza
ed utile a tutti.
Significato divinatorio:

Il termine aurora illustra adeguatamente il significato di questa runa. La runa Dagaz il ponte che
conduce a tempi migliori. Le rune che durante la consultazione escono al diritto, possono fornire
dei suggerimenti riguardo alla direzione che occorre imboccare per approdare a questi tempi
migliori. Dagaz pu chiarire anche linflusso esercitato dalle rune, sotto forma di pietre o
bastoncini, uscite a faccia in gi. Essa pu inoltre placare gli influssi circoscritti o gli strali lanciati
da un ambiente ostile. Talvolta annuncia lunghi periodi di notevole impegno e di grande benessere.
Regnano la speranza e la fiducia che allalba i periodi bui ce li saremo lasciati alle spalle!
Significato della runa al diritto:
Discernimento, dinamismo, una fase esistenziale allinsegna dellintraprendenza, ottimismo,
benessere.
Significato della runa al rovescio:
Sbandamento e ambiguit; dubbi fra la luce e le tenebre; il bene e il male, progresso e ristagno.
Corrispondenze:
Tarocchi: XVII arcano maggiore - Le Stelle
Astrologia: Sole in Sagittario/Luna in undicesima casa
I Ching: 49 esagramma, Ko- Il Sovvertimento (la Muta)


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24. OTHIAL- Eredit, terreni, tradizioni
Sillaba: o
Questa runa viene associata al concetto di propriet, poich Othial la runa del profitto e del
guadagno. Non si pu comunque escludere che questi profitti derivino da uneredit che vi
costringa a rinunciare a qualcosa. Potrebbe essere molto difficile, quando ci a cui dovete
rinunciare costituisce una parte del vostro passato, del vostro bagaglio culturale o di ci che finora
avete orgogliosamente posseduto per diritto di nascita. Altrettanto dicasi se, per quanto attiene al
vostro status sociale o allimmagine che avete di voi stessi, ad un certo punto la decisione che
dovrete per forza prendere vi doner la libert di essere ci che siete, come realmente siete.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a proposito di questa runa:
(Il possesso) costa caro,
per colui dal cui godimento pu ricavare il giusto
commisurandolo allutilit;
quasi sempre in casa sua regner il benessere.

Significato divinatorio:

Questa runa simboleggia i beni di famiglia, come immobili e terreni, di cui si entra in possesso
attraverso leredit. Se tuttavia la runa rovesciata, pu essere indice di perdite, litigi e controversie
legali o perfino di cambiamenti apportati alle volont testamentarie. Inoltre, il consultante dovr
fare i conti con una verifica fiscale relativa ai suoi redditi.
Significato della runa al diritto:
Eredit, disposizioni testamentarie, patria e luogo di nascita, status sociale, cambiamento ed
espansione.
Significato della runa al rovescio:
Controversie legate alleredit, procedimenti legali intentati per rivendicare il diritto di possesso
su terreni e beni di famiglia, perdita di propriet, sprechi.
Corrispondenze:
Tarocchi: XXI arcano maggiore - Il Mondo
Astrologia: Sole in Acquario/Luna in Toro
I Ching: 64 esagramma, Wei Chi - Prima del compimento

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R AGNAR K - I L C R E P US C OL O DE GL I DE I
Ragnark il crepuscolo o il tramonto degli dei. la lotta ingaggiata dagli dei contro le forze
demoniache. Uno degli aspetti pi sorprendenti che caratterizza la mitologia norvegese risiede nella
credenza degli uomini alla mortalit dei loro dei. Lorigine degli Asi stata gloriosa e degna di
ammirazione; nondimeno, essendo scaturiti da un miscuglio di elementi divini e demoniaci, essi
recavano in loro il seme della transitoriet. La loro imperfezione ne avrebbe decretato la fine.
Nelle mitologie nordiche si consuma un dramma che lentamente culminer nella gloria e poi nel
declino degli dei. Esse narrano come gli Asi abbiano accolto Loki, lincarnazione del male, nel loro
regno; come abbiano seguito i suoi ipocriti consigli, sopportando di ritrovarsi puntualmente in
situazioni avverse, da cui ne sarebbero usciti solo al prezzo del loro onore e della loro innocenza.
Infine egli divenne cosi potente da non esitare a impossessarsi del loro bene pi prezioso, la
purezza e linnocenza, di cui Balder, il figlio di Odino, costituiva la personificazione.
Dopo la morte di Balder, nuvole grevi si addensarono sul mondo delle divinit scandinave; i
segnali che annunciavano lapprossimarsi dellultima battaglia del mondo divennero sempre pi
inequivocabili. Il sole e la luna furono divorati dai lupi che li inseguivano da sempre e nel cuore
dellestate il mondo fu avvolto dalle tenebre. Grandinate e bufere di neve imperversavano sibilando
da tutte le direzioni dei venti su ci che poco prima erano verdi distese erbose.
Poich tutto il bene sembrava essersi dileguato dal mondo, gli dei sentirono che le antiche
profezie stavano per compiersi e che i segnali che preannunciavano lavvento del Ragnark, il
crepuscolo degli dei, erano gi nettamente riconoscibili. Un atroce vento (Fimbulvetr) prese a
soffiare senza tregua, imperversando per pi di tre stagioni e finendo per congelare ogni essere
vivente. Fra gli uomini regnava disordine e discordia, dal mare sinnalzavano minacciose onde alte
come case, Yggdrasil tremava perch il mostro Nidhggr era riuscito ad azzannare le sue tre radici.
Le tre dee del destino sedevano tutte imbacuccate accanto alla fonte della saggezza, in mezzo ai
loro fili lacerati, rinchiuse in un misterioso silenzio. Per lultima volta, Odino afferr il capo di
Mimir per chiedergli consiglio, prima di montare in sella a Sleipnir, dirigendosi alle vaste pianure
di Vigridr, teatro dellultima battaglia del mondo. Il gallo rosso Fialar, che sorvolava il Walhalla,
diede lallarme, prontamente imitato da Gullin- Kambi, il gallo di Midgard, mentre anche luccello
rosso cupo di Hel annunci a Niflheim limminente pericolo.
Nelludire le urla penetranti dei galli, Heimdall, senza esitare un solo istante, si port alle labbra
la tromba Giallar e suon lallarme tanto atteso, che riecheggi in tutto il mondo.
Il lupo Fenrir sciolse senza fatica i lacci che lo imprigionavano e si apprest a raggiungere
lesercito dei giganti di ghiaccio. Onde impetuose e dense di schiuma sballottavano Nagilfar, la
nave del destino di Ran, costruita con le unghie degli uomini annegati. La nave galleggiava a
malapena, quando Loki, che nel frattempo si era liberato senza nessuno sforzo dalle catene a cui era
imprigionato, salp con i giganti di ghiaccio armati fino ai denti e con i loro cavalli; fu cos che
Nagilfar fece rotta verso le vaste pianure di Vigridr, solcando le tumultuose acque. Allimprovviso
il cupo Surtr fendette laria, e attraverso il varco scintillante che si era aperto sfrecci a cavallo con
la sua spada fiammeggiante, seguito dai suoi violenti compagni di Muspellsheim.
Quando i giganti di ghiaccio si radunarono sul ponte iridato Bifrst per prendere dassalto
Asgard, il ponte, che oscillava pericolosamente, cominci a scricchiolare sotto il peso degli zoccoli
dei cavalli, finendo per cedere.
Durante questultima battaglia del mondo furono regolati molti conti rimasti in sospeso. Thor
sconfisse Jrmungandr, linvincibile drago di Midgard; tuttavia, gli fu fatale aver respirato
lenorme quantit di veleno esalato dal mostro sul campo di battaglia e anche il dio trov la morte.
Heimdall sconfisse lacerrimo nemico Loki, ma durante la battaglia fu mortalmente ferito.
Odino ingaggi una sanguinosa lotta contro il lupo Fenrir, il quale ebbe comunque la meglio.
Vidarr, il figlio taciturno, con la sua scarpa di ferro vendic la morte del padre, secondo quanto
prescritto dal codice donore degli dei. Spezz in due lorribile belva, dopo aver messo la sua
scarpa di ferro dentro le fauci spalancate, e gli strapp la mascella superiore con tutte le sue forze.
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Freyr, il dio della luce, fu ucciso dallarma del cupo Surtr, che con la sua spada infuocata
disintegr e ridusse in cenere i palazzi degli dei. In questa battaglia, le uniche armi di difesa di
Freyr furono le corna di un cervo trovate per terra, poich aveva lasciato in pegno la sua spada che
combatteva da sola al gigante Gymir, quando cerc di conquistare i favori di sua figlia Erdr.
La vita se ne and tra le fiamme e il fumo; mari e fiumi debordarono, finendo per sommergere la
terra. La fine del mondo si stava avvicinando.
Eppure la speranza non si era ancora spenta. Nel mondo degli uomini erano sopravvissuti due
esseri, Lif (vita) e Lifthrasir (desiderio di vita), che sarebbero divenuti i capostipiti di un nuovo
genere umano.
Quelli che sopravvissero allatroce vento (Fimbulvetr), dentro le cavit e le fessure del tronco di
Yggdrasil, riemersero alla luce del giorno e ripopolarono la Terra. Nel mondo rinato sarebbero
riapparsi anche i figli degli antichi dei, Balder e Hdr, Vidarr e Vali, Modi e Magni, che
sinsediarono nei palazzi ricostruiti, dove un tempo lo scettro era nelle mani di Odino e dei suoi.
I loro convegni si sarebbero tenuti a Idavllr, che un tempo era stato Un campo da gioco degli
Asi, dove i convenuti avrebbero rievocato le epiche vicende di cui furono protagonisti i loro padri.
Il termine Ragnark si traduce spesso come crepuscolo degli dei; si tratta comunque di
uninterpretazione errata. Ragna Rk sono due vocaboli islandesi che significano destino
ineluttabile. Nel dodicesimo secolo, gli Scaldi norvegesi vi aggiunsero alcune sillabe, e si ebbe
cos la trasformazione in Ragnarkkr, una parola che venne tradotta ambiguamente come
crepuscolo degli dei. Ragnark una visione profetica del tramonto delluniverso e, per quanto
attiene allatmosfera e ai particolari, presenta molte analogie con lApocalisse del Nuovo
Testamento.





























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IV
Come creare da soli le proprie rune

Le rune, siano esse in forma di pietre, bastoncini o carte, da utilizzare a scopo divinatorio, si
possono acquistare nei negozi specializzati. Tuttavia alcune persone si sentono particolarmente
legate alle pietre o ai bastoncini runici che hanno fabbricato da sole tenendo conto delle loro
preferenze. In linea di massima occorrono solo 24 pezzetti di carta o cartone, su cui tracciare i segni
grafici delle rune. Nondimeno, la maggior parte dei consultanti, in virt del tipo di legame a cui
abbiamo appena accennato, desiderano utilizzare sempre lo stesso set di bastoncini o di pietre.
I bastoncini o le pietre runiche si possono confezionare utilizzando legno, osso, pietre o altro
materiale resistente. Il consultante impiega rune di ogni forma e dimensione.
Allatto pratico, le rune migliori si sono dimostrate quelle di piccole dimensioni, piatte, rotonde o
quadrate, realizzate in ceramica, legno oppure osso e con un diametro di circa 1,5 cm (a tale scopo
si possono ad esempio utilizzare sassolini, gettoni o fagioli).
Molto validi potrebbero dimostrarsi pezzetti di legno stretti e sottili, aventi forma quadrata o
rettangolare, con una lunghezza che oscilla fra 1,5 e 2 cm (va benissimo anche il lato posteriore di
pietre ruvide), oppure dei pezzetti di cartone o cartoncino con una grandezza pari a circa 1 x 2 cm.
Bench il materiale pi comunemente utilizzato per le pietre runiche sia il legno di un albero
da frutta, vanno benissimo anche carte minuscole, sulle quali, per questioni di spazio, pi che il
nome delle rune vengono evidenziati il numero e la sillaba di ogni singola runa.
A prescindere dalla forma o dal materiale prescelto, la runa intagliata, marchiata a fuoco o
disegnata dovr essere colorata. Secondo la tradizione, si soliti optare per il rosso o il blu; ma sar
adatto qualsiasi altro colore, scelto lasciandosi guidare dallintuito o dalle sensazioni.
Sarebbe opportuno evitare di scegliere il bianco come colore che fa da sfondo ai bastoncini, alle
pietre o alle carte, poich il colore tradizionale del tappeto su cui vengono lanciate le rune proprio
di questo colore.
Ma anche in questo caso vale il seguente principio: non fatevi influenzare dalle tradizioni,
quando si tratta di scegliere il vostro personale abbinamento cromatico.
Riponete le rune in un sacchettino (di pelle) che sia sufficientemente proporzionato alla vostra
mano: ci vi consentir di estrarre a occhi chiusi una o pi rune. Per i bastoncini e per le carte
runiche, il contenitore pi adatto sar naturalmente un astuccio.
A seconda della grandezza dei bastoncini o delle pietre runiche utilizzate, le dimensioni del
tappeto saranno mediamente pari a 30 x 30 cm.
Sul tappeto vengono tracciati tre cerchi concentrici: il pi piccolo ha un diametro di circa 5 cm,
quello intermedio di 10 cm, e quello pi grande di 20 cm circa. Il cerchio piccolo in posizione
centrale simboleggia la predisposizione, quello intermedio le circostanze, mentre il cerchio esterno
rappresenta i desideri, le ambizioni e talvolta i risultati.


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IL TAPPETINO DELLE RUNE SUDDIVISO IN TRE CERCHI:
Cerchio A: rappresenta la predisposizione
Cerchio B: rappresenta le circostanze
Cerchio C: rappresenta i desideri e le aspirazioni (ambizioni)
Lanello esterno (c) suddiviso in quattro sezioni:
1. Regno delle realizzazioni pratiche: atteggiamento pratico/realista, materialismo
2. Regno dellintuito: impulsivit; azioni improntate al massimo entusiasmo e alla
passione sfrenata che non di rado svaniscono in un attimo
3. Regno delle emozioni: rappresenta le reazioni e gli atteggiamenti emotivi
4. Regno dellintelletto: atteggiamento razionale e aperto, riflessione


















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V
Metodi di lettura delle rune

La runa di Freyja
Se si desidera valutare velocemente una situazione nelle sue accezioni generiche, il metodo pi
semplice consiste nellestrarre una sola runa. Questunica runa rappresenta tanto il problema e le
attuali circostanze quanto la soluzione. Estrarre la runa di Freyja equivale ad acquisire prontezza di
spirito per quelle situazioni che impongono di prendere una decisione immediata, anche se il
consultante non dispone di dati precisi sullargomento in questione.
Esempio: un mio allievo, che occupava un posto di responsabilit allinterno di unazienda su cui
incombeva la minaccia di uno sciopero del personale, durante lintervallo per il pranzo si trovato
dinanzi allobbligo di scegliere fra la possibilit di licenziare il personale al completo, chiudere
lazienda e cercar fortuna altrove o fra la possibilit di mettersi a capo dellazienda, dirigendola
sotto la sua piena responsabilit. Dopo essersi appartalo con le sue rune, ne ha estratta una ed
ritornato nel giro di un minuto nel ruolo di giovane amministratore dellazienda, per dirla con le
sue parole. Quella da lui estratta era Dagaz, la runa dellapertura di un varco, di un nuovo inizio e
delle possibilit promettenti.
Loracolo delle tre rune
Se vi trovate in una situazione complessa, formulate mentalmente la domanda in modo chiaro.
Scegliete una runa per volta e disponetele a faccia in gi, una accanto allaltra, da destra a sinistra,
rispettando la sequenza in cui le avete scelte. Ecco come appariranno davanti a voi:


Leggendo da destra a sinistra, noterete quindi che la prima runa indica la situazione cos com, la
seconda runa (intermedia) indica il tipo di atteggiamento richiesto; e la terza runa (sinistra)
chiarisce come evolver la situazione.
Naturalmente si possono attribuire anche altri significati alle rune. Per esempio:






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Una mia allieva mi aveva pregato di leggerle le rune perch voleva qualche chiarimento circa il
suo lungo fidanzamento. Queste sono le rune che ha scelto:











Se ne deduce che ha sacrificato la sua indipendenza in nome della lunga relazione con il
compagno e che vorrebbe sposarlo. Sebbene allinizio nutrisse qualche dubbio sul matrimonio, ora
contenta di aver fatto il primo passo. A proposito, nel frattempo rimasta incinta.

Loracolo delle nove rune
Rispetto ai tarocchi, ai Ching e ad altre forme di divinazione, limpiego delle rune presenta
qualche vantaggio, poich il lancio e linterpretazione delle stesse non solo semplicissimo ma
anche sostanzialmente rapido.
Lesperto stende le sue 24 rune sullapposito tappeto ben teso su un piano dappoggio e le
mescola a faccia in gi, come avviene ad esempio con le tessere dello Scrabbk o del domino. 11
consultante sceglie 9 delle 24 rune e, mentre si concentra sulla domanda, le mescola in silenzio
tenendole nellincavo delle sue mani. Dopodich le lancia, n troppo forte n troppo debolmente,
nei tre cerchi concentrici del tappeto.
Perch nove rune? Bella domanda. Alcuni esperti rispettano la tradizione che prevede la scelta di
dodici rune, quando addirittura non le utilizzano tutte e 24; altri invece determinano la quantit di
rune da estrarre avvalendosi di un sistema numerologico. Non esistono regole fisse, poich allatto
pratico si visto che:
1. le nove pietre o i nove bastoncini si adattano anche alle mani pi piccole;
2. si possono mescolare facilmente nellincavo delle mani;
3. contengono abbastanza informazioni da consentire una lettura minuziosa e profonda.
Alla base dellimpiego di nove rune, si pone anche un motivo convincente di matrice
tradizionale: narra la leggenda che Odino si sia appeso a testa in gi a un ramo dellalbero della vita
Yggdrasil, sopra la fonte della saggezza, perch voleva imparare a scrutare nel futuro. Tutto ci gli
costato nove lunghi giorni e nove lunghe notti trascorsi in quella scomoda posizione, senza
mangiare n bere, fino alla scoperta della saggezza delle rune. Se colui che legge le rune desidera
apprendere questa saggezza, dovr sceglierne nove in segno di rispetto nei confronti di questo
gesto: una per ogni giorno in cui Odino rimasto appeso sopra alla fonte della saggezza.
Quanto alluso della numerologia, praticata da molte persone che leggono le rune, bisognerebbe
rifletterci bene, perch si tratta di un metodo di divinazione che, sotto il profilo cronologico, assai
lontano dalle radici culturali delle rune. Perci, grazie a questo metodo (scelta del numero delle
pietre), molti esperti possono aggiungere un tocco personale alla loro interpretazione.
Ai fini di una maggior completezza, indicher qui di seguito il rapporto fra numeri e lettere:





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Il suddetto schema funziona cos: lesperto cerca i numeri che corrispondono a ciascuna lettera
del nome del consultante, e aggiunge i valori che sono stati determinati, senza dimenticare la data
di nascita. Il risultato ottenuto sommando queste cifre dar un numero che non pu essere di due
cifre:
Esempio:
Supponiamo che lesperto desideri determinare la quantit di rune da utilizzare per Frans Silleman,
che nato il 1 febbraio 1960.







Frans Silleman, mentre intento a mescolare lentamente le nove rune, si concentra sulla
domanda che desidera formulare, prima di lanciarle una dopo laltra sul tappeto.
Fatto questo, lesperto controlla la posizione delle rune: ci sono delle rune a faccia in gi, delle
rune cadute sulla superficie laterale, delle rune che si toccano e si sovrappongono? Una forma
strana comunque riconoscibile?
Per esempio, sono cadute pi rune nel regno dellintelletto o delle emozioni, oppure vi una
maggior concentrazione di rune nel regno delle realizzazioni pratiche o dellintuito? Sembra pi
difficile di quanto effettivamente sia; in fondo si tratta solo di osservarle in modo preciso.
In genere, quasi tutte le rune cadono formando un gruppo molto compatto. Queste rune
costituiscono il gruppo principale e rivestono unimportanza maggiore, poich evidenziano le
problematiche pi scottanti e onerose oppure gli interessi del consultante. Basandosi sulla forma
che prende corpo nel punto in cui sono cadute le rune, lesperto legge la struttura delineatasi
attraverso il lancio. Egli riconosce il gruppo principale, il gruppo o i gruppi secondari e/o le singole
rune.
La sequenza in cui bisogna leggere un gruppo o le singole rune si pu quasi sempre determinare
partendo dalla runa pi vicina al consultante e terminando con quella che si trova pi lontana da
questultimo. Il gruppo che contiene la maggior parte delle rune il gruppo principale. La
direzione in cui sono state lanciate le rune fornisce lindicazione corrispondente.
Nel corso di un medesimo lancio si possono formare dei gruppi secondari, che contengono solo
due o tre rune. Esse sono perlopi indicative di fattori di cui il consultante consapevole solo in
parte.
Capita che una singola runa cada sul tappeto completamente staccata dalle altre. Oltre al
significato assunto dalla runa e dalla posizione in cui si trova, essa rimanda a un avvenimento ben
distinto, che tuttavia riveste una notevole importanza per il consultante, poich ha lasciato un segno
profondo dentro di lui.
Le rune a faccia in gi rivelano che il consultante non (ancora) per nulla consapevole del
significato di una situazione simboleggiata dalla runa.
Durante il lancio, pu succedere che una runa cada sulla superficie laterale. La spiegazione pi
semplice va ricercata nella non totale certezza del risultato che rende irrilevante il significato della
runa. Se una runa presente sulla superficie laterale si trova allinterno di un gruppo formato da altre
rune, a seconda del contenuto di questo gruppo essa ne pu sottolineare la forza come pure
annullarla. Perci estremamente importante esaminare attentamente la posizione di questa runa
sul tappeto.
Un ultimo aspetto non meno importante consiste nel fatto che non tutte le rune cadono in modo
ineccepibile in uno dei sei settori. Alcune atterrano per met nelluno e per met nellaltro settore,
oppure un angolo lambisce il confine di un settore. In questi casi, la runa esprime una duplice
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tendenza e la sua posizione deve essere esaminata con la massima precisione affinch la lettura si
armonizzi con le altre rune.
Se la runa Berkana, che influisce peraltro sulla vita familiare, cade per met nel cerchio
della Predisposizione e per met in quello delle Circostanze, potrebbe indicare per
esempio che il consultante potrebbe trarre beneficio dallaccrescimento della famiglia.
Se la runa Naudiz, che simboleggia peraltro un monito sulla direzione presa dal proprio
percorso esistenziale, si trova quasi del tutto nel settore delle emozioni dellanello dei
desideri e delle ambizioni, a eccezione di un angolo che si trova nellanello delle
circostanze, pu voler dire che probabilmente i progetti del consultante sono
irrealizzabili, poich non sono ancora giunti a maturazione.
Esempio di lettura delle rune
Una mia allieva desiderava creare una struttura per ragazze mentalmente ritardate; tuttavia i
mezzi di cui disponeva erano alquanto limitati. Le trattative riguardo alle sovvenzioni e alle licenze
richiedevano un enorme dispendio di tempo, energia e pazienza. La sua nuova iniziativa avrebbe
richiesto anche molto tempo e attenzione. Queste sono le rune che ha lanciato:





















La sequenza in cui sono state lanciate le rune:
1
a
runa: Fehu, runa numero 1
2
a
runa: Uruz, runa numero 2
3
a
runa: Hagalaz, runa numero 9
4
a
runa: Kenaz, runa numero 6
5
a
runa: Sowild, runa numero 16
6
a
runa: Tiwaz, runa numero 17
7
a
runa: Wunjo, runa numero 8
8
a
runa: Ansuz, runa numero 4
9
a
runa: Gebo, runa numero 7

(Le rune che durante il lancio sono cadute sul tappeto a faccia in gi sono evidenziate in grigio)



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Il gruppo principale composto dalle rune 1 - 6


Posizione 1: Fehu (runa numero 1 accumulo di ricchezze) si trova a faccia in gi nel
settore delle realizzazioni pratiche dentro lanello dei desideri e delle ambizioni. Ci
evidenzia il desiderio dintraprendere qualcosa di concreto, che tuttavia non si traduce
necessariamente in risultati visibili. Posizione 2: Uruz (runa numero 2 la forza,
superamento di ostacoli e avversit) si trova sia nel settore delle realizzazioni pratiche dentro
lanello dei desideri e delle ambizioni, sia nellanello delle circostanze. Questo significa che,
pur se ci vorr molto tempo prima che la sua attivit dia qualche risultato, non bisogna
arrendersi e continuare a lavorare sodo.
Posizione 3: Hagalaz (runa numero 9, che simboleggia le influenze avverse incontrollabili) si
trova nellanello delle circostanze. Questo significa che limpegno nel suo ambiente sar
avversato da una serie di sgradevoli imprevisti.
Posizione 4: Kenaz (runa numero 6 ripristino della forza di volont e della fiducia in se
stessi) si trova in parte nellanello delle circostanze e per met nel cerchio della
predisposizione. Ci rafforza la convinzione che il successo le arrider grazie esclusivamente
al suo impegno nonch alla piena fiducia nella bont delle attivit intraprese; questo
atteggiamento scaturisce da una predisposizione interiore.
Posizione 5: Sowild, (runa numero 16 vitalit e contatti sociali favorevoli) si trova nel
cerchio della predisposizione. Questo significa che il suo atteggiamento aperto, brioso e
piacevole la rende simpatica a tutti. Deve comunque guardarsi dallinganno. Posizione 6:
Tiwaz (runa numero 17 opposizione alle avversit e trionfo della giustizia) si trova quasi
del tutto nellanello delle circostanze, a eccezione di una punta che si trova nel cerchio della
predisposizione. Questo fa s che essa difenda con coraggio e tenacia i suoi punti di vista,
eliminando in modo convincente ogni ostacolo dal suo cammino.

Il significato di questo gruppo principale:
Se desidera riscuotere successo con le sue attivit, dovr costantemente meditare sui suoi
progetti. Per questo motivo, indispensabile che il suo atteggiamento sia improntato alla massima
seriet, evitando di essere troppo dispersiva. Dovr anche fare i conti con numerosi ostacoli e
delusioni inaspettate. Tuttavia, grazie al suo spirito pratico, alla perseveranza e allentusiasmo,
riuscir a superare gran parte delle situazioni avverse.
Le singole rune:
7. Wunjo (runa numero 8 gioia e realizzazione dei desideri) si trova per met nel regno
dellintelletto e per met nel regno delle realizzazioni pratiche, dentro lanello dei desideri e
delle ambizioni. Questo significa che nellambito della realizzazione dei suoi progetti viene
fatto buon uso dellintelligenza, senza perdere di vista la realt.
8. Ansuz (runa numero 4, superamento di un esame e acquisizione di conoscenze) a faccia
in gi, oltretutto quasi completamente nel settore dellintuito allinterno dellanello dei
desideri e delle ambizioni, a eccezione di un angolo che si trova nellanello delle circostanze.
Questo significa che, senza esserne consapevole, si lascia sostanzialmente guidare dallintuito
quando si tratta di prendere decisioni importanti. Ci costituisce un fattore di rischio.
9.Gebo (runa numero 7, regali, ospitalit, societ e spirito di sacrificio nonch ricerca
dellarmonia nelle relazioni interpersonali). Questa runa si trova in parte nel settore pratico e
intuitivo dellanello dei desideri e delle ambizioni e in parte nellanello delle circostanze. In
questo caso si direbbe che la struttura oggetto di strenue lotte potrebbe avere un esito
maggiormente positivo qualora optasse per una direzione collettiva o per una societ.
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Riassunto di questa divinazione con le rune
Poich nellimmediato futuro la consultante non raccoglier grandi consensi, si vedr costretta a
superare anche troppe avversit. Ci che intraprender richieder molta determinazione, fermezza e
duro lavoro. Spesso sorgeranno ostacoli, perplessit e preoccupazioni che riuscir a sconfiggere con
abilit e intelligenza. Tuttavia, molte delle sue problematiche contingenti troverebbero una
soluzione se stipulasse un accordo di collaborazione o una societ riguardante la sua nuova
iniziativa.










































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APPENDICE
Breve profilo delle rune














































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La sequenza delle ultime due rune (23 e 24) intercambiabile.





















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I nove mondi

Di seguito troverete una rappresentazione schematica dei nove mondi dellalbero della vita, che
sono strettamente correlali fra loro. Come avrete modo di osservare, cinque di questi mondi creano
un asse cosmico verticale il cui fulcro Midgard. Lasse viene incrociato da quattro punti di forza
molto dinamici. Questi quattro assi ruotano intorno allasse centrale, irradiando il loro flusso ai
restanti mondi. Bench ognuno di questi mondi possedesse una propria identit, un proprio ruolo e
una propria realt, essi agivano congiuntamente dando vita alluniverso delle popolazioni nordiche.
I cinque mondi, che formano lasse verticale dello schema, si chiamano dallalto verso il
basso : Asgard, Ljosslfsheim, Midgard, Svartlfheim e Helheim; Vanaheim, Jtunheim,
Muspellsheim e Niflheim compongono invece i settori dei quattro campi di forza.
Gli dei collocarono la terra al centro delluniverso e la chiamarono Midgard (mondo intermedio).
Essa divenne il domicilio degli uomini. Fecero in modo che fosse circondata dal mare,
proteggendola dallalta marea e dalle invasioni dei giganti con un muro di cinta.
I giganti vivevano tutti nellEst, sulla costa di Jtunheim, che a sua volta fu chiamata Utgard. A
ovest di Midgard e sopra la stessa si trovava Vanaheim, il domicilio dei saggi e luminosi Vani, una
stirpe divina che, al termine di unaspra battaglia con gli Asi, strinse unalleanza permanente con
questi ultimi.
Svartlfheim, il domicilio degli elfi neri, si trovava sotto terra, probabilmente nelle vallate oscure
che conducevano al fiume che separava il regno dei morti dal regno dei vivi. Helheim, cos si
chiamava il regno dei morti, era strettamente legato a Niflheim, il mondo avvolto dal fumo e dalle
nebbie del Nord.
A sud si trovava Muspellsheim, il mondo del fuoco, su cui regnava Surtr con la sua spada
infuocata e in cui vivevano i figli di Muspell. Sopra Midgard, si estendeva Ljosslfsheim, la terra
dei gentili elfi di luce posta nelletere assolato.
Ad altitudini ancora pi elevate di Ljosslfsheim, gli Asi fondarono il potente regno di Asgard,
dove la primavera regnava incontrastata, mentre loro e le pietre preziose scintillavano in tutto il
loro fulgore. Il largo fiume Ifng separava Asgard dalla regione dei giganti (Jtuns), pur se non
garantiva una sufficiente protezione dalle loro continue invasioni; i giganti non si limitavano a
essere aggressivi, ma erano anche dei buoni stregoni, che con i loro incantesimi riuscivano
benissimo a danneggiare gli altri, inguaiandoli a dovere.













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I domicili degli dei
Ad Asgard, posto sulla sommit di Yggdrasil, gli dei edificarono castelli e palazzi che rilucevano
come stelle. Questo significa che esistevano dodici di questi palazzi, la qual cosa, stando alla loro
descrizione, contraddiceva le leggende.
Molto pi in alto di Asgard si stagliava Hildskialf (porta girevole), il trono di Odino che
contemplava lo sguardo del padre supremo, scrutando i mondi nonch le azioni degli uomini, degli
elfi e dei giganti.
Bilskirnir (saetta scintillante), il domicilio di Thor, contava 540 piani e si ergeva sopra il suo
possedimento rurale di nome Thrudvang (campo di forza).
Ydalir (valle del tasso), presso cui viveva Ullr, larciere che sfrecciava sui pattini da ghiaccio.
Valaskialf, largenteo domicilio del luminoso figlio di Odino, Vali, che a poche ore dalla nascita
si trasform in un giovane possente che sconfisse il cieco Hdr, sovrano delle tenebre. Questo gesto
gli permise di vendicare lassassinio del dio del sole Haider, perpetrato da Hdr. In segno di
ringraziamento, gli dei gli fecero dono di un palazzo sormontato da uno sfavillante tetto dargento.
Il palazzo di cristallo Skkvabekk (fluire del tempo) era il domicilio di Saga, dea della storia; il
ciclo epico AcWEdda narra che gelidi e placidi torrenti si snodavano attraverso il verde
possedimento rurale; Odino e Saga sedevano sul loro trono nel silenzio dei saloni del palazzo,
bevendo giorno dopo giorno da calici doro. Saga viveva in questo palazzo e cantava,
accompagnata dal mormorio dellacqua, le valorose gesta di dei ed eroi, finch le fiamme della
spada di Surtr non disintegrarono i nove palazzi e tutti gli altri domicili divini. Allora essa si alz
per tenere compagnia ai superstiti, che erano sfuggiti al fuoco e alla spada, vol con loro dagli
abitanti della Scandinavia e cant, in una lingua a loro sconosciuta, le gloriose e coraggiose gesta di
dei ed eroi. Per fortuna i suoi canti non andarono persi; alcuni furono trascritti nellEdda e sono un
tesoro poetico che non potr mai pi scomparire nel nulla.
Il quinto palazzo si chiamava Gladsheim (casa luminosa); possedeva 500 porte e apparteneva al
padre degli dei; ospitava il Walhalla, il domicilio dei valorosi soldati cadmi. Lo scintillante edificio
era circondato dalla selva Glasir dalle foglie doro.
Il palazzo Thrymheim (casa del tuono) in cui viveva Skadi, la figlia del gigante Thiazzi rimasto
ucciso, si immagin in un primo tempo che si trovasse a Jtunheim; tuttavia, i canti tramandati lo
hanno collocato ad Asgard.
Nel palazzo Breidablick (vasti orizzonti), dove viveva il glorioso Haider, era impossibile pensare
o agire in nome del male.
I Heimdall, il custode degli dei e del ponte iridato che conduceva ad Asgard, risiedeva a
Himinbjrg (sala del cielo), dove gli ilei sorseggiavano il dolce idromele.
Folkvangr (attendente del popolo), il nono castello, apparteneva alla potente dea Freyja, che vi
conduceva met degli eroi i .ululi sul campo di battaglia e curava le loro ferite.
A Glitnir (casa scintillante) viveva Forseti (presidente). Secondo fonti islandesi, egli era un figlio
di Balder e Nanna. Era il pi venerato di tutti i giudici. Pronunciava sentenze in ogni sorta di
processo, fungeva da giudice di pace e contribuiva ad appianare i conflitti.
Noatun (cantiere navale) era il castello delladoratissimo Njrd, uno dei Vani che fu accolto dagli
Asi. Era il protettore della navigazione perlopi idolatrato come dio della tempesta.
Saga decret come dodicesimo domicilio celeste anche il palazzo Landvidi (vasta pianura), dove
viveva Vidarr, il taciturno figlio di Odino, non lontano dalla gigantessa Grid. Vidarr calzava
costantemente al piede destro una scarpa di ferro. Egli avrebbe vendicato la morte del padre
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durante lultima battaglia del inondo (Ragnark), ingaggiando una lotta con il feroce lupo Fenrir, e
schiacciandolo con la scarpa di ferro.
Per quanto attiene al significato dei palazzi celesti appena menzionati, se ne pu dedurre che
corrispondessero alle costellazioni dei segni zodiacali. Ci reso ancor pi verosimile dal fatto che
nessuno di questi palazzi fu assegnato al pur meritevole dio Tyr; non compare neppure Wingolf, il
domicilio delle dee, e manca allappello perfino Fensalir (regione delle paludi), il palazzo della
consorte di Odino, ossia dellamatissima dea Frigg.
Ullr, per esempio, che viveva a Ydalir, non era solo il dio del tiro con larco, bens anche un
accanito pattinatore; lo si incontrava perlopi sullargenteo terreno ghiacciato. Egli regnava come
protettore della caccia, quando dinverno il sole si trovava nel segno del Sagittario.
Freyr era il suo figlioccio, e quando gli spuntarono i primi denti (doro) gli dei gli donarono il
regno di Ljosslfsheim, il domicilio degli elfi di luce posto sopra Midgard; il palazzo di Freyr ad
Asgard non viene comunque menzionato da nessuna parte.
Il dio della luce rinacque durante il solstizio dinverno. Lo Yulefest si celebrava con letizia in
onore delle giornate sempre pi lunghe e dellarrivo della luce, servendo cibi e bevande.
Successivamente veniva sacrificato un cinghiale, lanimale cavalcato da Freyr, che si rinnovava
senza sosta, mentre le corna traboccanti di bevande facevano il giro degli ospiti.
Con il palazzo Valis, sormontato da uno scintillante tetto dargento, si alludeva alla costellazione
dellAcquario, o alla stagione in cui monti e vallate si ammantano di neve e ghiaccio, avvolti da
una luce ancora tenue in un freddo bagliore argenteo.
Comunque sia, lidea che i domicili degli dei corrispondessero alle costellazioni dei segni
zodiacali, parrebbe una teoria illuminante.













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Glossario dei nomi e dei termini mitologici

Nota preliminare: Per semplificare la ricerca dei contenuti e delle corrispondenze, si far
riferimento ad alcune voci gi menzionate nel presente glossario e in altri punti del libro.
gir - il dio del mare che, essendo stato accolto dagli Asi (stirpe divina), ha acquisito una certa
importanza. Sua moglie Ran (saccheggio) era una creatura demoniaca che divorava i cadaveri degli
annegati. Le sue nove figlie incarnavano le onde del mare che, durante le pi terribili burrasche, si
avvinghiavano ai marinai.
Albero della vita Yggdrasil - Dal suolo scatur il grande frassino del mondo, lalbero protettore
degli dei, che con i suoi possenti rami separava il cielo dalla terra e il cui tronco rappresentava
lasse delluniverso. Secondo alcune leggende, il fogliame di Yggdrasil avrebbe celato nientemeno
che nove mondi.
Nessun uomo riusciva a scrutare oltre la sua altezza. Le sue radici erano pi profonde e solide di
quelle delle montagne, mentre la sua cima sempreverde si protendeva fino alle stelle. Delle sue tre
radici, una si estendeva fino a Niflheim il regno delle ombre di Hel, popolato dal mondo degli
spiriti nutrendosi con lacqua della sorgente Hvergelmir, da cui nascevano le dodici correnti
ghiacciate che confluivano a Ginnungagap, nel grande nulla.
La seconda radice si estendeva fino alla sorgente di Mimir a Midgard, mentre la terza attingeva
lacqua dalla fonte della saggezza di Urd ad Asgard. Urd era la pi anziana delle tre Nome o dee
del destino, creature misteriose che guidavano la sorte di tutti gli esseri viventi. Essa dimorava ai
piedi di Yggdrasil, lalbero della vita sempreverde, dove ogni giorno si radunavano gli Asi per i
loro convegni.
Yggdrasil era minacciato da tutte le parti. Quattro cervi divoravano i suoi verdi germogli, il
cavallo di Odino, i cui denti erano sormontati da rune, pascolava ai suoi piedi, e il nano Heidrun,
che produceva senza sosta lidromele, ossia il nettare degli dei, banchettava con le sue foglie. Il pi
accanito era comunque il perfido serpente Nidhggr, un gigantesco mostro che addentava in
continuazione le radici di Yggdrasil. Solamente le cure amorevoli delle dee del destino impedivano
il deperimento dellalbero. Per preservarne laspetto florido, ogni giorno lo innaffiavano con
lacqua della fonte della saggezza di Urd. Vedi Yggdrasil, Ragnark.
Alsvidr (maratoneta) - era uno dei cavalli che trainavano il carro della dea del sole Sunna o Sol
nel suo quotidiano viaggio attraverso il cielo, laltro si chiamava Arvakr (mattiniero). I carri di
Sunna e Mani erano perennemente inseguiti da due giovani lupi, discendenti del lupo Fenrir.
Jarnsaxa, unanziana gigantessa dedita al cannibalismo, li allev a Utgard affinch, una volta
divenuti grandi e grossi, fossero in grado di divorare il sole e la luna. Vedi Ragnark, Fenrir,
Utgard.
Andhrimnir - il cuoco che a Einheriar (esercito delle anime di Odino), nel paradiso dei soldati di
Odino/Wotan chiamato Walhalla, ogni sera cucinava la carne del cinghiale Saehrimnir, che si
rinnovava costantemente. Vedi Odino, Freyr.
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Angrboda (messaggera del male) - moglie di Utgarda-Loki e madre dei demoni divoratori di
cadaveri, come il lupo Fenrir, il perfido serpente Nidhggr nonch i lupi del sole e della luna. Vedi
Loki, Jtunheim/Utgard.
Arvakr - uno dei cavalli che trainava il carro della dea del sole Sunna attraverso il firmamento.
Asi - con questo nome le popolazioni nordiche erano solite designare lolimpo delle loro divinit.
Buona parte dei ceppi venerava in genere tre dei: Odino (Wotan), Thor (Donar) e Tyr (Saxnot). In
seguito, Freyr sarebbe praticamente subentrato a questultimo.
Oltre a queste divinit maschili, venivano adorate anche le dee Freyja e Frigg, considerate
entrambe dee dellamore. Vedi Odino, Thor, Thyr, Freyja, Frigg.
Asgard - il regno degli dei, dove la primavera regnava incontrastata e dove loro e le pietre
preziose scintillavano in tutto il loro fulgore. Era circondato da grandi Fiumi con spade
affilatissiine, mentre le porte di accesso erano sorvegliate da integerrimi galli. Bifrst (ponte
iridato) era il nome del ponte che collegava Asgard a Midgard, il mondo degli uomini, sorvegliato
da Heimdall.
Questo universo pressoch sigillato e sfaccettato simboleggiava il regno dello spirito nei suoi
molteplici aspetti, dalla forma pi elevata della coscienza fino alla personalit magica. Era anche la
sede del Walhalla, dove Odino governava sul regno degli eroi caduti. Vedi Heimdall, Walhalla,
Odino, Freyja, Valkyrijur (Valchirie).
Ask e Embla - il primo uomo e la prima donna furono creati da Odino, Hnir e Lodur (Loki), i
quali utilizzarono due alberi caduti. Narrano altre leggende che il primo uomo e la prima donna,
assopiti nel castello del tempo in attesa di nascere, furono creati con le sopracciglia del gigante Buri
(genitore). Odino vi insuffl la vita, Hnir diede loro lanima e lintelletto, mentre Lodur (Loki)
fece loro dono del sangue e dei colori. Secondo altre fonti, furono Odino e i suoi figli Vili e V ad
occuparsene. Luomo fu chiamato Ask (frassino) e la donna Embla (rampicante). Si presume che da
loro discenda il genere umano. Vedi Odino, Loki.
Audumla - la mucca Audumla era lallegoria dellabbondanza. Si nutriva con la brina che
leccava dalle rocce del baratro Ginnungagap fino al grande Nulla; tali rocce si trovavano cos ad
essere vivificate. Esse contenevano la vita che gener il gigante Buri (genitore), da cui avrebbe
avuto origine la stirpe dei giganti di ghiaccio (Hrimthurses).
Come Ymir, luro gigantesco, anche questo gigante ha creato una discendenza senza
concepimento.
Balder - era uno dei figli di Odino e di Frigg. Il suo carattere poteva essere sostanzialmente
paragonato a quello del dio greco Apollo. Nessuna divinit era in grado di eguagliare la sua
saggezza o la sua bont; chiunque lo udiva o lo vedeva non poteva fare a meno di amarlo. Loki
istig suo fratello Hdr, il dio cieco della notte, a ucciderlo a tradimento. Balder viveva con la
moglie Nanna nel castello Breidablick. Vedi Balder, Loki.
Berchta - dea imparentata con Freyja/Frigg. Era rappresentata come filatrice e con i piedi piatti,
disturbo che colpiva per lappunto le filatrici. Puniva le fanciulle indolenti imbrogliando le loro
matasse di fili e imbrattandole di pece, oppure scaraventando i loro filatoi fuori dalla finestra. Era
nota anche come Dama Bianca. Vedi Frigg, Berchta, Holle.
Bergelmir - figlio delluro gigantesco Ymir. Bergelmir e sua moglie scamparono al diluvio
universale scandinavo trovando rifugio in una barca. Il diluvio universale fu provocato dagli dei
che avevano ucciso limpetuoso gigante Ymir, gettando il suo enorme corpo nelle acque schiumose
di Ginnungagap. Vedi Audumla.
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Bestia - Nuora delluro gigante Ymir e moglie del gigante Brr. Bestia e Brr furono gli unici
superstiti del diluvio universale; furono i capostipiti di una nuova stirpe di giganti insediatasi a
Jtunheim, nellest. Vedi Audumla.
Bifrst (ponte iridato) - il ponte che separava il cielo dalla terra, o il punto di raccordo fra
Asgard e Midgard, su cui vegliava Heimdall con la sua vista acuta e ludito finissimo. Thor non era
autorizzato ad attraversarlo, poich i suoi possenti passi lo avrebbero lesionato; per questo motivo
egli doveva guadare il fiume, al contrario degli Asi che ogni giorno attraversavano il ponte per
recarsi al tribunale situato in prossimit della fonte della saggezza di Urd. Vedi Asgard, Heimdall,
Ragnark.
Bilskirnir - il palazzo di 540 piani, in cui dimorava il dio Thor/Donar, quando non era impegnato
nelle sue incessanti battaglie contro i giganti aggressivi. Vedi Donar/Thor.
Bolthorn (spina del male) - Nonno di Odino nonch padre di Bestia e Mimir. Fu il capostipite
dei giganti della montagna.
Brr o Buri (il genitore) - Figlio delluro gigante Ymir. Vedi Audumla, Bestia.
Bragi - il poeta Bragi era uno dei figli di Odino e della gigantessa Gunnld. Si tratta dello Scaldo
Bragi con larpa doro, che visse alla met del nono secolo d.C. Gli Einheriar (vedi) lo adoravano
come dio della poesia; egli era inoltre il consigliere di Odino nonch uno degli Scaldi che si
esibivano alla sua corte.
Altre fonti lo vogliono sposo di Idun o Iduna, la dea della primavera che custodiva le mele
delleterna giovinezza degli dei. Vedi Idun, Odino, Loki.
Breidablick (vasti orizzonti) - il palazzo del dio del sole Balder, nei cui saloni era impossibile
pensare o agire in nome del male. Vedi Balder.
Brisingamen - la collana di Freyja confezionata dai nani Brok e Sindri, figli del vecchio re dei
nani Iwaldur. Vedi Nani, Loki, Heimdall, Freyja.
Brok - uno dei nani che nella loro fucina sotterranea forgiava gli oggetti sorprendentemente
magici degli dei. Vedi Nani, Loki, Freyr, Donar/Thor.
Buri (genitore) - il gigante Buri fu il primo discendente di Ymir, limpetuoso e caotico uro
gigante. Vedi Audumla.
Caccia sfrenata - Quando la bufera sibilava fra i rami degli alberi, si pensava che Odino e
lEinheriar, il suo esercito di anime, andassero a caccia solcando laria. Era convinzione che fosse
pericoloso rimanere allaperto poich le persone avrebbero potuto essere catturate facilmente
durante la caccia sfrenata. I feroci cacciatori e Holle guidavano lesercito delle anime, mentre i loro
accoliti li seguivano con le sembianze di lupi, gatti o di altri esseri. Vedi Einheriar, Odino, Holle.
Crepuscolo degli dei - la caduta degli dei. Vedi Ragnark.
Donar/Thor - nella sua forma primordiale, il dio del tuono Thor/Donar non era affatto inferiore
al primo Odino/Wotan. In origine, sullintero territorio scandinavo, Thor era venerato almeno
quanto lui. Col tempo, il suo aspetto sarebbe divenuto alquanto rozzo; i suoi lineamenti erano
grossolani, le sue maniere non si potevano certo definire raffinate; la sua chioma selvaggia e gli
occhi, dove balenava lo spirito bellicoso, erano di colore rosso. Utilizzava il martello magico
Mjlnir (sfracellatore) che gli ritornava in mano come un boomerang; in un primo tempo non si pu
escludere che siano state le cadute di meteoriti a ispirare lidea di questo possente martello;
successivamente si prefer credere che fosse stato forgiato dai nani Brok e Sindri. Questarma
tratteggiava peraltro benissimo la forza quasi invincibile del dio. La spada trafigge, la scure taglia, e
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il martello sfracella. Loki, amico-nemico degli Asi nonch loro attendente e persecutore, teneva
spesso compagnia a Thor. Questultimo, che gli era amico, era uno dei pochi dei che riusciva a
esercitare una certa influenza sulla subdola furbizia di Loki; perci lo convinceva spesso a
rimediare alle situazioni difficili che aveva innescato, o a renderle nulle.
Il carro di Thor, con cui egli intraprendeva le spedizioni belliche contro i giganti, era trainato da
due arieti, Tanngnjostr e Tanngrisnir (colui che rompe i denti e colui che li digrigna). Oltre al
martello, Thor possedeva un guanto di ferro, che rendeva il suo pugno pi che mai forte e
corazzato. La cintura Megingjrd, che faceva comunque parte dei suoi effetti personali, accentuava
la sua forza inesauribile.
Thor non si distingueva solo in virt della sua forza straordinaria, ma anche per il suo smodato
appetito e per lo sguardo infuocato che nessuno riusciva a sostenere. Un giorno Thor volle rientrare
in possesso, con un espediente, del suo martello che il vile e perfido Loki aveva consegnato al
gigante Thrymr. Dopo aver assunto le sembianze della dea Freyja, si trasfer alla rocca di
Thrymheim (luogo dei giganti), per unirsi in matrimonio con Thrymr. Loki, che aveva escogitato
questo piano, avrebbe dovuto stare al suo fianco durante la cerimonia, nei panni di una damigella.
Durante il banchetto che si svolse prima dello sposalizio, Thor mangi due buoi, otto salmoni
nonch tutte le pietanze preparate appositamente per le donne; onde innaffiare tutto questo ben di
Dio, si scol tre barili di idromele. Il gigante si stup non poco dello smisurato appetito, a cui
tuttavia lastuta damigella Loki pose subito rimedio con una spiegazione belle pronta: Tanta
era la sua nostalgia per Thrymheim, che durante il viaggio, ossia per otto giorni e otto notti, Freyja
non ha toccato cibo. Commosso, Thrymir volle abbracciare la sposa, ma quando le sollev il velo
e nei suoi occhi incontr lo sguardo infuocalo di Thor, indietreggi di alcuni passi in preda al
terrore. Ancora una volta, la damigella forn una saggia risposta: Freyja non ha dormito per otto
giorni e otto notti per il desiderio, e nei suoi occhi divampa la bramosia. Thrymir abbass quindi il
martello di Thor per suggellare lunione. Tuttavia, poich il martello era a portata di mano della
sposa fasulla, Thor glielo strapp, sopraffacendo Thrymr e lintera stirpe dei giganti.
Sul possedimento rurale di Thrudvang (campo di forza), Thor dimorava nel palazzo Bilskirnir
(saetta scintillante), che contava 540 piani ed era il punto di partenza delle sue spedizioni di guerra
contro i giganti.
Si pu paragonare Thor a Giove, poich entrambe le divinit lucevano riecheggiare sordi tuoni, e
turbinare crepitanti saette. Sostanzialmente, per quanto attiene al carattere, bisogna ammettere che
il dio romano Marte presenta maggiori affinit con lui. Erano entrambi dei della guerra che a stento
reprimevano la loro bellicosit gi alle prime avvisaglie e che permetteva loro di battere
lavversario. Il gioved (da Donartag = giorno di Donar) era dedicato a Thor/Donar.
NellIliade, Zeus rivela ad Ares, nome greco di Marte, che tutti gli dei dellOlimpo lo esecrano
pi di ogni altro, giacch non conosce maggior diletto della lite e del combattimento. Odino, dopo
essere assurto al ruolo di divinit principale, avrebbe potuto formulare lo stesso rimprovero a Thor.
Vedi Loki, Hrungnir, Thrymr.
Draupnir - Dallanello doro di Odino/Wotan, forgiato dai nani, ogni nove notti gocciolavano
otto identici anelli. Vedi Odino, Nani, Balder.
Edda - significa bisnonna. Questo il nome che larcivescovo di Skalholt, Brynjolf Sveinsson,
diede al codice di pergamena da lui ritrovato in Islanda nel 1643 e che a suo parere era redatto nella
forma poetica delle pi antiche saghe dei Normanni. Secondo le stime effettuate, il ritrovamento
dello scritto risale circa ai primi anni del XIV secolo; lo stile riflette comunque lepoca del
massimo splendore della poesia norvegese degli Scaldi, epoca compresa fra il X e lXI secolo,
mentre il contenuto risale a epoche ben pi remote. Gi allora si attribu al letterato Saemund
Sigfusson non solo la raccolta di buona parte dei canti frammentari, bens anche la stesura dei
racconti in prosa.
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Questo Saemund, profondo conoscitore dellantichit norvegese, pare sia vissuto in Islanda fra il
1054 e il 1133. La maggior parte delle saghe non sono peraltro originarie dellIslanda, giacch il
loro contenuto perlopi indogermanico.
La prima met dellEdda racchiude i canti degli dei, che sono evocazioni romanzate di canti
autentici, antichi e dispirazione mitologica, o poemi di Scaldi in una nuova veste lirica con
frammenti mitologici, da cui sono tratti gli antichi miti o i canti, oltre a singoli versi. Nei canti
dellEdda sono tati mantenuti i miti appartenenti alle divinit indogermaniche: i Germani se ne
sono impossessati dopo la scissione dai popoli europei delle trib primitive, da cui si sarebbero
sviluppati alcuni isolati ceppi scandinavi del popolo principale.
Non tutti i canti degli dei, normalmente associati allEdda, erano gi presenti nel Codice Regio
di Sveinsson, di propriet della Regia Biblioteca di Copenhagen. Due nuovi canti derivano invece
da due diversi codici dellEdda pi recente di Snorri Sturluson (1178-1242). Ci significa che in
questa raccolta vengono narrate sia le saghe dei miti pi antichi sia altri miti in prosa altrettanto
antichi, pur se non menzionati nellEdda di Saemund. Oltre ai canti degli dei, compaiono anche i
canti epici, ossia le saghe dei Walsungen e dei Nibelunghi.
Einheriar (alcuni signori) - Lesercito, capeggiato da Odino, delle anime degli eroi caduti sul
campo di battaglia. Dimorava nel Walhalla, dove veniva rifocillato con lidromele, prodotto
incessantemente dalla capra Heidrun, e con le carni del cinghiale selvatico Saehrimnir che si
rinnovava senza posa. Durante il crepuscolo degli dei (Ragnark), si schier con gli dei per
combattere contro i giganti. Vedi Odino, Valchirie.
Elfi - erano entit con cui gli abitanti dei paesi nordici, in pratica, popolavano la natura. Secondo
fonti anglofrisoni, esistevano elfi di terra, dacqua, di mare e daria nonch elfi bianchi e neri. Nella
tradizione folkloristica inglese sono perlopi diffusi in qualit di elfi di luce: spiritelli astuti,
molesti eppure servizievoli (cfr. Puck nel Sogno di una notte di mezza estate e Ariel ne La tempesta
di Shakespeare). Gli elfi di luce erano raffigurati come piccole e graziose fanciulle che si cullavano
al sole del mattino su intricate distese di fiori e piante o che danzavano e cantavano nella nebbia al
sorgere della luna. Potevano tuttavia creare i temporali con la forza dellincantesimo e seminare la
malattia fra gli uomini. Il solare domicilio degli elfi di luce, che si trovava nel mondo ultraterreno,
fu ricevuto in dono da Freyr per festeggiare la sua seconda dentizione.
Elivagar - Dalla sorgente Hvergelmir di Niflheim scaturivano dodici correnti, le Elivagar. Esse
contenevano un liquido velenoso e gelido, che si congelava rapidamente.
Elli - La vecchiaia, che un giorno, nelle fattezze di unanziana signora, combatt contro
Thor/Donar. Il dio oppose resistenza con tutte le sue forze a quel mostruoso essere, ma alla fine si
vide costretto a riconoscere che gli era superiore. Gli dei non potevano addirittura competere con la
forza del tempo e dellet.
Embla - la prima creatura femminile creata dagli dei con il tronco di un albero e svegliata alla
vita. Vedi Audumla, Odino, Ask.
Erdr, Gerdr o Erda - Dea della terra. Amante di Freyr. Vedi Jrd, Freyr.
Fenrir o lupo Fenrir - il famelico lupo nemico degli dei, che viveva nel regno dei morti di
Utgard. Nellultima battaglia del mondo divor Odino e il sole, dopodich fu sconfitto da Vidarr,
figlio di Odino. Vedi Loki, Ragnark, Tyr, Vidarr.
Fensalir (regione delle paludi) - il sontuoso palazzo avvolto nella luce lunare della dea Frigg,
consorte di Odino. Vedi Frigg, Berchta, Holle.
Fimbulvetr - il rigido inverno che si protrasse per tre stagioni e che congel tutti gli esseri
viventi. Annunci lavvento di Ragnark, il crepuscolo degli dei. Vedi Ragnark.
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Firgyn - la madre di Thor. Una delle dee della terra nonch identica a Jrd e Erda, dea della
terra.
Folksvang - il palazzo di Freyja, dea della fertilit, in cui si trovava il grande salone dei
ricevimenti Sessrymnir con oltre mille sedie per gli Einheriar. Al termine di un banchetto
conviviale, Freyja insegn le regole delle arti magiche a met delle anime dei soldati caduti sul
campo di battaglia.
Folletti - vedi Omini della terra.
Forseti (presidente) - secondo fonti islandesi, questo dio della verit, della pace e della
riconciliazione era uno dei figli di Balder e Nanna. Fu il migliore di tutti i giudici. Tutti i processi
avevano luogo nel suo castello Glitnir (scintillio). I Frisoni del Nord lo adoravano con il nome di
Fosete. Lisola Helgoland, ribattezzata Fosetesland in suo onore, era il centro delle preghiere a lui
rivolte; laggi, presso una sorgente sacra, gli venivano dedicati dei sacrifici umani. Grazie ai loro
contatti con i Frisoni, anche i Germani del Nord ebbero modo di conoscere questa divinit,
adattandone il nome alla loro lingua. Solo pi tardi si sarebbe rivelato come figlio di Balder e
Nanna.
Freki - uno dei due lupi che accompagnavano sempre Odino. Vedi Odino.
Freyja (imperatrice) - questo il significato del nome con cui la mitologia nordica designava
questa fiera divinit. Insieme a Frigg, la sposa silenziosa di Odino, Freyja, dea dellamore e della
fertilit nonch originaria di Vanaheim, viene menzionata spessissimo. Al termine delle
scaramucce fra gli Asi e i Vani e una volta sancita la pace, Freyja, suo padre Njrd e suo fratello
Freyr furono presi in ostaggio ad Asgard.
Freyja spos il misterioso Odur, che se ne andava in giro per il mondo suscitandole grandi ansie,
e che non era quasi mai a casa.
Come Odino, essa praticava le arti magiche; inoltre, prendeva sotto la sua protezione le anime dei
caduti, curava le loro ferite e le riceveva nel salone Sessrymnir del suo palazzo Folksvang, dove
veniva organizzato un banchetto. Le Valchirie, che vegliavano su Ireyja e Odino, colmavano
didromele le coppe dei caduti, cantando e danzando per loro.
Al pari di suo fratello Freyr, Freyja cavalcava un cinghiale selvatico, mentre il suo carro era
trainato da gatti. Si era soliti pregarla quando si desiderava trovare un buon marito o una buona
moglie, e se ci si voleva assicurare una discendenza sana.
Come quasi tutte le dee della fertilit della mitologia, anche freyja indulgeva spesso alladulterio.
Durante un allegro banchetto, a cui il geloso Loki non era invitato, gli rivel sgarbatamente in
presenza degli ospiti di avere un animo infedele, perch di sicuro era andata a letto pi volte con
tutti gli dei, non solo con lui!
Si associava Freyja a Venere, la dea dellamore della mitologia latina. Vedi Freyja, Heimdall,
Loki.
Freyr o Frey - In origine, Frey era un dio della fertilit che porgeva ascolto ai Vani. La crescita
tranquilla fino alla maturit costituiva un tratto saliente del paese dei saggi Vani, dove i dubbi non
erano di casa. Letizia e prosperit regnavano incontrastate, quantunque le fonti islandesi abbiano
riferito di una guerra scoppiata fra gli Asi e i Vani. Quando tuttavia ne ebbero abbastanza delle
scaramucce, strinsero unalleanza perenne ed effettuarono uno scambio di ostaggi: i Vani si
privarono del dio Njrd e dei suoi figli Freyr e Freya, mentre gli Asi cedettero il veloce Hnir dai
lunghi piedi nonch Mimir, il custode della Ibnte della saggezza.
Nel corso di questi negoziati non sempre sereni, Mimir fu decapitato a tradimento. La testa di
Mimir fu inviata agli Asi, e ( Mino lo richiam alla vita presso la fonte della saggezza, che
conteneva le rune magiche. Da allora, Odino e la testa di Mimir discussero sul futuro che avrebbe
atteso gli dei. Perci gli Asi accolsero benevolmente Njrd e i suoi figli Freyja e Freyr.
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Fra gli oggetti posseduti da Freyr cera uninvincibile spada magica che combatteva da sola e la
nave luminosa Skidbladnir (legno alato), che faceva rotta autonomamente verso la sua meta, una
volta issate le vele; quando non ne aveva bisogno, egli poteva ripiegarla e riporla nella sua bisaccia.
Non si sa molto del suo aspetto esteriore, se non che era circondato da una luce radiosa e che era un
dio nobile e valoroso.
In Svezia veniva adorato come Fricco, in Norvegia e in Islanda come Freyr. Chi desiderava
ottenere benessere o un buon raccolto, invocava laiuto di suo padre Njrd, dio del mare e della
tempesta, oltre che quello di Freyr. Durante i pasti sacrificali, gli veniva offerto un corno colmo di
dolce idromele, auspicando un anno di pace e prosperit. Poich Njrd veniva adorato anche come
dio della tempesta, i marinai lo invocavano affinch assicurasse loro un vento favorevole e la
protezione delle loro navi.
Nelle saghe norvegesi, Freyr riveste il ruolo pi importante dopo Odino, Thor e Loki. Bench in
origine fosse un simbolo fallico della fertilit, nel corso del tempo si trasform in un dio del sole,
che regnava sulla pioggia, sul vento e sul buon raccolto.
Ogni autunno abbandonava la sua amata (G)Erdr, lasciandola in preda alle lacrime e alla
disperazione, per ricongiungersi a lei nella primavera successiva, quando con il suo carro si trovava
poco lontano.
In occasione del solstizio dinverno (Yule), si soleva sacrificare a Freyr il pi bel cinghiale
selvatico, formulando voti e buoni propositi che ci simpegnava a tener fede nellanno che stava per
cominciare.
Durante lultima battaglia del mondo che annunciava il crepuscolo degli dei, Ragnak, Freyr fu
ucciso dalla spada infuocata del cupo Surtr, uno degli impetuosi figli del mondo di fuoco
Muspellsheim. Freyr si era visto costretto a difendersi con un frammento di corna di cervo caduto
da un muro, poich aveva lasciato in pegno al gigante Gymir la sua invincibile spada magica,
quando volle conquistarsi i favori di sua figlia (G)Erdr. Vedi Ragnark, Surtr, Muspellsheim.
Frigg o Fricka - In quasi tutti i paesi, questa dea era considerata la sposa di Odino. Fryja veniva
spesso scambiata con Frigg, non solo per via dellassonanza fra i due nomi, ma anche per il ruolo
pressoch analogo rivestito dalle due dee.
Nondimeno, Frigg era la dea suprema e conosceva il destino di tutti gli esseri viventi, compreso
quello del figlio Balder, ma non ne fece parola con nessuno. Frigg amava soggiornare nel suo
palazzo Fensalir (regione delle paludi) avvolto dalla luce della luna dove, seduta accanto al filatoio,
si dilettava a tessere le nuvole.
Il suo carattere e quello di Freyja affondano le radici nel medesimo principio: erano le compagne
femminili delle divinit maschili. Tuttavia nei miti dellEdda, Frigg era pi che altro una dea
celeste, attorniata da ancelle. Di queste ancelle, la pi importante era sua sorella Fulla
(abbondanza), che era a conoscenza di tutti i suoi segreti. Vedi Balder, Loki, Frigg/Berchta/ Holle.
Futhark - il nome dellalfabeto runico, composto dalle sillabe delle prime sei rune. Noi
conosciamo il Futhark pi antico, che contava 24 rune, a differenza del Futhark anglofrisone che
ne contava da 29 a 33, e del Futhark pi recente che ne contava 16.
Garmr - il feroce cane infernale con quattro occhi e il petto insanguinato, che sorvegliava
lingresso del regno dei morti Niflheim (cfr. il cerbero della mitologia greca).
Geirrdr - uno dei figli gemelli di re Hrauding, che attent alla vita di suo fratello Agnar. Egli
aveva imprigionato Odino, spacciatosi per un vagabondo, e assistette per otto giorni e otto notti
alle torture che gli aveva inflitto. Odino era legato fra due alti fal, le cui fiamme non lo potevano
raggiungere direttamente. Allinizio del nono giorno, Odino inton a squarciagola una profezia, al
termine della quale un sovrano sarebbe stato ucciso dalla sua stessa spada. Non appena svan leco
delle ultime parole, si sciolsero le catene che bloccavano Odino, le fiamme divennero tremolanti, il
fuoco si spense e il dio si stagli radioso in mezzo alla sala. Geirrdr, che aveva appena udito
linfausta profezia, sfoder subito la sua spada per trafiggere colui che laveva sfacciatamente
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intonata. Ma non appena vide la sua improvvisa metamorfosi, indietreggi terrorizzato, inciamp e
cadde sulla punta affilata della sua spada che, come aveva previsto Odino, gli trapass il cuore.
Gerda, Gerdr o Erdr - era la splendida figlia del gigante di ghiaccio Gynir. Freyr laveva
notata quando un giorno, senza lautorizzazione di Odino, si arrampic sul suo alto trono
Hlidskialf. Egli volle prenderla in moglie ad ogni costo. Mand il suo fedele servitore Skirnir a
casa di Gyrnir, per formulare a nome suo una proposta di matrimonio allamata. Vedi Freyr, Jrd.

Geri - uno dei due vigili lupi che accompagnavano sempre Odino. Vedi Odino.
Giganti - noti anche come ioti, troll o tursi (forza), erano creature con un enorme corpo, un
appetito non comune e una grande forza; talvolta possedevano diverse teste e diverse braccia.
Erano in possesso di tutti i poteri magici e non di rado assumevano laspetto di animali, come ad
esempio nel caso di Grendel, Midgardsormer o Jrmungandr. Li si considerava perlopi nemici
degli uomini e degli dei.
Gli Ioti (divoratori) discendevano dal gigante Brr; lui e sua moglie Bestia furono gli unici
sopravvissuti del diluvio universale, causato dal sangue di Ymir. Gli Ioti vivevano nellest, a
Jtunheim o a Utgard, conosciuto anche come il regno dei morti. Oltre ai giganti della montagna,
abilissimi architetti e costruttori, fra i giganti troviamo anche alcuni Tursi di Hrym, giganti
oltremodo enormi, giganti della brina o giganti del ghiaccio a cui furono insegnate le arti magiche.
Anche tra le manifestazioni della natura come il vento, la tempesta, la grandine e i temporali,
incontriamo regolarmente le entit demoniache sotto forma di giganti. Vedi Audumla, Jtunheim,
Ragnark.
Giganti della montagna - la stirpe dei giganti della montagna (che nellestremo Nord venivano
chiamati anche troll) si sviluppata parallelamente a quella dei giganti di ghiaccio. Erano
abilissimi architetti e costruttori che restaurarono la rocca degli Asi, gravemente lesionata durante
la guerra fra gli Asi e i Vani. Bolthorn fu il capostipite dei giganti della montagna. Vedi Svadilfari.
Ginnungagap - il baratro del grande nulla, che esisteva da quando fu creato il mondo. Vedi
Audumla, Odino.
Gladsheim - luogo di letizia, uno dei palazzi di Odino.
Gleipnir - lindistruttibile fune che i nani confezionarono con i baffi di un gatto, la peluria di una
donna, le radici di un monte, i nervi di un orso, il respiro di un pesce e la saliva di un uccello, per
legare Fenrir, il lupo che divorava tutto. Vedi Tyr, Fenrir.

Grendel - un mostro che si nutriva di cadaveri al seguito della demone divoratrice di carogne
Ran (saccheggio), tratteggiata dallantica mitologia norvegese; questa imperatrice del mare dedita
al cannibalismo di uomini, con la sua rete cercava di catturare i marinai annegati. A lei apparteneva
Nagilfar, la nave della morte costruita con le unghie degli uomini morti.
Nella battaglia di Ragnark, essa fu inviata a combattere contro gli dei; Loki teneva con
disinvoltura il timone fra le onde schiumose; con lui a bordo cerano tutti i giganti di ghiaccio
armati lino ai denti. Vedi Ran, Ragnark, Utgard, Agir.
Gridr - Madre di Vidarr, dio taciturno con la scarpa di ferro. Vedi Vidarr, Ragnark, Odino.
Gullfaxi (luna doro) - il cavallo di Hrungnir, il gigante che sfid Thor/Donar a ingaggiare una
lotta con lui, perch Thor aveva generato un figlio di nome Magni con sua moglie, la gigari tessa
Jarnsaxa. Vedi Thor/Donar.
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Gullinborsti (setole doro) - il cinghiale selvatico avvolto da r aggi di luce che si rinnovava in
continuazione ed era cavalcato da Freyr. Vedi Freyr, Walhalla.
Gulltoppr - Il cavallo di Heimdall. Vedi Heimdall.
Gulveig (minerale aurifero) - la strega incredibilmente bella eppure malefica, che fu mandata
ad Asgard dai Vani per gettare lo scompiglio fra gli Asi. Questi ultimi la scaraventarono per tre
volte nel fuoco, da cui comunque riemerse sempre pi bella e seducente, poich la bellezza era un
dono fattole dalla natura. Le conseguenze della sua visita sono ravvisabili nella guerra fra gli Asi e i
Vani. Vedi Odino.
Gungnir - la lancia di Odino, che non falliva mai lobiettivo, forgiata e rivestita di rune magiche
dai nani Sindri e Brok. Vedi Odino.
Gunnld - la corpulenta figlia del gigante Sutting sorvegliava i tre barili di idromele che
favorivano lispirazione poetica. Chiunque avesse bevuto un sorso di questo idromele, sarebbe
diventato un famoso cantore o poeta. Quando Odino si mise sulle tracce di questa prodigiosa
bevanda, al termine di lunghe peregrinazioni finalmente scopr la caverna dove veniva conservato
ermeticamente chiuso. Riusc a introdursi nella caverna, il cui ingresso era molto angusto,
trasformandosi in un serpente. Trascorse tre giorni e tre notti nella grotta stalagmitica di Gunnld e
fu autorizzato a bere un sorso di idromele da ciascun barile per placare la sua sete.
Abusando dellospitalit di Gunnld, Odino si scol tutti e tre i barili; dopodich indoss le sue
ali daquila e si libr nellaria, volando veloce come il vento fino ad Asgard. Bench Odino si fosse
impossessato del dono della poesia, lo utilizz raramente. Fa eccezione Bragi, il figlio generato con
Gunnld, che ebbe il privilegio di diventare il dio della poesia e della musica, incantando il mondo
con la sua arpa doro e i suoi canti.
Hati e Skll - Odio e Testa calda, i due giovani lupi che inseguivano il sole e provocavano il
maltempo e le eclissi solari, poich non erano ancora abbastanza grossi e robusti da divorarlo in un
solo boccone. Ancora oggi, gli svedesi definiscono questi fenomeni naturali Solulv (lupo del
sole), mentre gli islandesi li chiamano Ulfkreppa (attenti al lupo). Sulla luna incombeva la stessa
sorte, poich era inseguita da Managarmr, il cane della luna. Vedi Sunna.
Heidrun - la capra che forniva ininterrottamente agli dei lidromele, la loro bevanda preferita.
Essa brucava il verde fogliame di Yggdrasil. Vedi Odino, Freyja e Freyr.
Heimdall - fu partorito da nove madri, le nove ondine, figlie del dio del mare Agir e di sua
moglie. Durante una delle sue passeggiate sulla spiaggia, Odino le vide distese e assopite nella
sabbia. Narra il ciclo poetico dellEdda, che tale fu lincanto provato quando il suo sguardo si pos
su quelle bellissime creature, che tutte e nove furono fecondate.
Il giovane dio crebbe con sorprendente rapidit per poi precipitarsi ad Asgard da suo padre. Gli
Asi lo ingaggiarono come custode del ponte iridato Bifrst; viveva nella sua rocca Himinbjrg,
situata in prossimit del ponte. Possedeva una vista e un udito finissimi e aveva fama di essere un
saggio.
Poich aveva denti doro, era soprannominato Gullintanni (colui che possiede denti doro); il suo
cavallo, dalla criniera doro, fu chiamato Gulltrop (macchia doro). Vedi Heimdall, Freyja, Loki,
Ragnark.
Hel - la figlia di Loki e della gigantessa Angrboda. Era la dea della morte. Regnava sulle anime
dei morti provenienti dai nove mondi, e che confluivano nel suo palazzo di ghiaccio situato sotto
terra. L, per esempio, Odino pot svegliare la trapassata Volva dal suo sonno eterno, giacch egli
desiderava interpellare la profetessa deceduta riguardo alla resurrezione di suo figlio Balder.
Questo regno silenzioso e fumoso, dove non splendeva mai il sole, era separato dal regno degli
uomini grazie al gelido fiume Gjll. Vi regnava la dea Hella o Hel. Vedi Niflheim.
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Helheim - nel castello della terra ardeva il fuoco della trasformazione. A ovest di Helheim, i
morti potevano sorseggiare una bevanda delloblio che li avrebbe liberati dal ricordo della vita
appena trascorsa, mentre a est (dove Balder si trattenne per qualche tempo), si sarebbe custodita la
forza del sole. Quel luogo racchiudeva la conoscenza degli antenati. Vedi Balder, Niflheim.
Hermodr - il prode figlio di Odino, che in sella a Sleipnir, il cavallo a otto zampe del padre, si
rec nel regno dei morti di Hel, perorando la causa del rilascio di Balder dallaverno. Vedi Balder,
Odino, Hel.
Hlidskialf (porta girevole) - il magnifico trono da cui Odino, il padre supremo, scrutava i
mondi, osservando quello che succedeva tra gli uomini, gli elfi e i giganti. Vedi Odino, Frigg.
Hlorridi - Poich Thor/Donar aveva una voce potente, veniva chiamato anche Hlorridi (la
ruggente testa calda). Vedi Thor/ Donar.
Hdr - il figlio cieco di Odino e di Frigg che per un vile scherzo di Loki uccise suo fratello
Balder con un ramo di vischio. Vedi Balder, Loki.

Holda, Holde, Holle o Hulla - una compagnia femminile durante la caccia sfrenata di Odino e
del suo esercito di anime. Quando di notte imperversava la tempesta, anche Holle andava a caccia,
solcando laria con la sua schiera di spiriti. Tuttavia la si scambiava anche per Berchta, Harke e
Frigg. Il coleottero del sole di Holda (cfr. lo scarabeo degli Egizi) trasportava le anime dei bambini
dalle nuvole alla terra. Un gallo faceva la guardia davanti alla porta della casa di Holle. Vedi Caccia
sfrenata, Frigg, Berchta.
Hnir o Ldurr - il figlio di Odino tenuto in ostaggio a Vanaheim, che spesso accompagnava
Odino e Loki nelle loro scorribande. Vedi Ask e Embla.
Hrimfaxi (plenilunio) - il nero destriero cavalcato dalla notte; il giorno viaggiava invece in sella
al cavallo bianco Skinfaxi (luna fittizia o luna scintillante). Vedi Sunna, Mani.
Hringhorni - la nave su cui fu innalzato il rogo per lo sconftto Balder. Fu trascinato sulla
terraferma a bordo di una carrucola in modo che lo si potesse adornare con fiori e oggetti preziosi;
tuttavia, senza laiuto della gigantessa Hyrockin di Jtunheim, che spostava le montagne con le
mani, sarebbe stato impossibile gettarlo in acqua. Essa teneva un gigantesco lupo al guinzaglio,
costituito da un orribile serpente che la condusse dove la nave sarebbe salpata per lultimo viaggio
di Balder. Bench la nave fosse sovraccarica, Hyrockin la sospinse con alterigia nel Mar Baltico,
chiamato cos in onore dellamato dio Balder. Vedi Balder.
Hrungnir - il gigante che appoggi il suo enorme piede intriso di una magica forza sul petto di
Thor/Donar, poich questultimo aveva generato un figlio con Jarnsaxa, la moglie di Hrungnir.
Nessuno tranne Magni, il promettente figlio di Thor, sarebbe stato in grado di togliere il piede dal
suo petto. Vedi Donar/Thor, Magni.
Hrym - Il comandante dei giganti, giunti a cavallo dallEst armati fino ai denti, per offrire il loro
contributo alla caduta degli dei nel corso della battaglia di Ragnark. Vedi Ragnark.

Hugin e Munin (pensiero e memoria) - due corvi che accompagnavano Odino nei suoi viaggi e
lo rendevano edotto sui segreti e sugli intrighi orditi nel mondo. Vedi Odino.

Hevergelmir (pentolone che bolle) - una sorgente custodita da lei e da cui nascevano le dodici
correnti Elivagar che scorrevano attraverso tutti i mondi. In questa sorgente vivevano numerosi
serpenti velenosi, e il perfido serpente Nidhggr rosicchiava incessantemente una delle tre radici di
Yggdrasil. Vedi Audumla, Yggdrasil.
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Hymir (lassonnato) - un gigante, padre di Tyr, che viveva al limitare del cielo. Egli possedeva
un pentolone profondo un miglio e largo altrettanto. Thor se ne impadron per fare la birra, poich
il dio del mare Agir aveva invitato gli Asi a un banchetto nelle sue grotte di corallo sul fondo del
mare, affinch dimenticassero la tristezza per la morte di Balder e per il tradimento di Loki. Vedi
Thor.
Idavllr - la regione di Asgard in cui gli Asi organizzavano riunioni e attivit ludiche. Essi vi
costruirono templi e luoghi sacri, conducendo una vita spensierata fino alla visita di Gullveig che
port nel mondo il primo conflitto (la guerra fra gli Asi e i Vani), e alla venuta delle Nome o dee
del destino, che annunci la fine del periodo doro e della spensieratezza. Vedi Gullveig, Norne,
Freyr.
Idromele degli Scaldi - noto anche come Odrerir (idromele dei poeti). I nani lo ricavavano dal
miele e lo mescolavano con il sangue dellonnisciente Kwasir. Gunnld, la figlia di Suttung,
sorvegliava i tre barili di idromele che erano custoditi in una grotta stalagmitica nelle viscere della
terra. Odino riusc ad impossessarsene giocando dastuzia. Vedi Odino, Gunnld.
Idun o Iduna - dea islandese-norvegese, personificazione della primavera nonch custode delle
mele delleterna giovinezza (cfr. le Esperidi della mitologia greca). Viveva ad Asgard con suo
marito, il poeta Bragi. Ogni giorno, gli Asi si recavano da lei a prendere le mele deposte sul suo
magico vassoio di cristallo, che tuttavia, pur essendo elargite in abbondanza, non si esaurivano mai.
evidente che il possesso di queste mele suscitava linvidia degli altri. Loki, che aveva giocato
un tiro mancino al gigante Thiazzi, fu costretto a pagare un riscatto in cambio della libert. Dovette
cedere alla richiesta del gigante, il quale volle per sua soddisfazione le mele delleterna giovinezza
di Idun. Loki cerc di sottrarre le mele con linganno, portando via Idun da Asgard, con il pretesto
di aver visto altrove delle mele molto pi belle. Tuttavia, non appena Idun e le sue mele furono
lontani da Asgard, il perfido Loki labbandon al suo destino. Prima che potesse rifugiarsi nel suo
palazzo celeste, Thiazzi, trasformatosi in unaquila, lagguant con i suoi artigli e la condusse a
Thrymheim, il suo castello freddo e solitario dove egli viveva con la figlia Skadi. Vedi Loki,
Thiazzi, Skadi.

Ivaldi - il re dei nani, padre di Brok e Sindri. Vedi Nani, Loki, Freyja.

Jarnsaxa (ferro) - la moglie del gigante Hrungnir, che con Donar gener il figlio Magni (forza).
Vedi Thor/Donar.

Jrd - dea della terra, spesso considerata la madre di Thor/ Donar. Secondo altre fonti, Hlodyn e
Fjrgyn erano le madri di Thor. Vedi Thor/Donar, Freyr.

Jrmungandr o Midgardsormer - linvincibile serpente che cinse la terra in attesa del momento
propizio per schiacciare Midgard.
Jtunheim - il regno dei giganti dove, secondo quanto riferiscono alcune fonti, si trovava anche
Utgard, il regno dei morti. In contrapposizione con lesistenza tranquilla di Vanaheim, gli abitanti
di Jtunheim rivaleggiavano pressoch forzatamente con altri paesi. A causa del loro spirito
competitivo, gli abitanti di questo territorio opponevano resistenza a tutto ci che incrociava il loro
cammino. Conoscevano la magia e ricercavano perennemente la lotta, mentre la loro societ
rimaneva invece pressoch statica.
Si direbbe che gli abitanti di Jtunheim si accanissero unicamente per contribuire
allinquietudine. Jtunheim era un luogo dominato dalla forza distruttrice, che non di rado precorre
lo sviluppo di nuove idee. Vedi Thiazzi, Geirdr, Utgard.
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Kvasir - Dopo che fu sancita la pace fra gli Asi e i Vani, i due popoli sputarono in un barile per
suggellare larmistizio. Da questa saliva crearono il saggio Kvasir (predicatore). Ma i nani Fjalarr e
Galarr lo uccisero a tradimento; con il suo sangue, che mescolarono al miele, fecero tre barili di
idromele, che stimolava lestro poetico.
Suttungr, il figlio del gigante Gillingr, che i nani fecero ubriacare, ricevette in dono da loro i tre
barili di idromele dei poeti, giacch si sentivano in colpa per come si erano comportati. Suttungr
depose i barili in una grotta stalagmitica in fondo alle montagne, che era sorvegliata da sua figlia
Gunnld. Vedi Odino, Bragi, Gunnld.
Ljosslfsheim - il regno degli elfi di luce. Questo mondo circondato da alte montagne e da
profonde vallate si trovava in unimmensa distesa di candida luce solare. Era il luogo che
simboleggiava la chiarezza dello spirito. L si sviluppavano i ragionamenti e simbastivano progetti.
Su questo dominio regnava l reyr, il dio del sole avvolto dalla luce radiosa. Vedi Freyr, Elfi.
Loki - era una delle divinit pi importanti allinterno dellolimpo scandinavo. In origine viene
raffigurato come un cadavere demoniaco, unentit ctonia (sotterranea), esattamente come
Odino/Wotan. Fu associato in quanto tale anche a entit simili. I .a maggior parte delle fonti
indicano Angrboda (messaggera del male) come sua moglie. Altre fonti sostengono che questa
divinit non era imparentata con la triade del creato Odino, I Hnir e Loki (vedi Ask e Embla), ma
allinizio apparteneva alla stirpe delluro gigante (Ymir), che era molto pi antica rispetto a quella
di Odino. Alcune leggende vogliono che fosse figlio del gigante Farbauti (colui che crea il fuoco),
mentre sua madre sarebbe stata la gigantessa Laufeja (isola boscosa). Col tempo, egli avrebbe
acquisito un ruolo di maggior rilievo, pur rimanendo uninsolita entit doppia, per met dio e per
met demone. Talvolta veniva incontro alle esigenze di altre divinit, e di quando in quando
elargiva loro consigli se gli tornava comodo o se ci gli avrebbe procurato qualche vantaggio. Da
demone rozzo fin per trasformarsi in un dio insidioso che si beava alla prospettiva di ingannare il
prossimo o di mettergli i bastoni fra le ruote.
Un giorno tagli i capelli doro della moglie di Thor, Sif, mentre stava dormendo. Thor pretese,
pronunciando terribili minacce, che egli rimediasse a quel gesto. Dopo alcune riflessioni, Loki si
rec dai nani Brok e Sindri figli di Ivaldi, re dei nani che si distinguevano in virt del loro
grande ingegno. Egli li convinse non solo a confezionare una nuova capigliatura per Sif, ma anche
a forgiare Gungnir, la lancia di Odino, e a costruire Skidbladnir, la nave di Freyr.
Dopodich con altri due nani scommise la sua testa che non sarebbero stati in grado di riprodurre
due oggetti belli come Brok e Sindri. Una volta decisa la scommessa, Loki si trasform in una
vespa invadente, tentando di distogliere i nani dal loro lavoro; essi comunque riuscirono a
terminare lanello doro Draupnir per Odino, il cinghiale selvatico con le setole doro per Freyr e il
martello Mjllnir per Thor.
Quando gli Asi furono chiamati a decretare il migliore fra gli oggetti confezionati dai nani, la
loro scelta cadde su Mjllnir, il martello di Thor. Secondo i termini della scommessa, Loki avrebbe
dovuto essere decapitato, ma riusc a sottrarsi. Fugg calzando scarpe che gli fecero solcare laria
sorvolando il mare; in seguito sostenne di aver scommesso la sua testa ma certamente non il suo
collo.
Anche con il gigante Thiazzi (testa calda), dotato di poteri magici, Loki entr pi volte in
conflitto. Un giorno Thiazzi, che si era trasformato in unaquila, lo afferr e lo trascin ad alta
quota per punirlo a causa della sua prepotenza. Fu disposto a concedergli la libert solo a
condizione che Loki gli portasse la dea Idun insieme alle sue mele delleterna giovinezza. Con il
pretesto che altrove vi fossero mele assai migliori, Loki la rinchiuse con le sue mele in un luogo
sperduto dove laveva condotta per confrontare i due tipi di mele, per poi lasciarla sola. Thiazzi
scese in picchiata dalle nuvole, la gherm con i suoi artigli per condurla a Thrymheim, il castello
freddo e solitario dove viveva con sua figlia Skaldi. Essendo rimasti senza le mele delleterna
giovinezza, gli Asi non tardarono ad accorgersi del rapimento di Idun e costrinsero Loki,
formulando terribili minacce, a porre rimedio al suo perfido gesto. Dopo aver assunto le sembianze
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del falco di Freyja, Loki vol fino al domicilio di Thiazzi, trasform Idun in una noce e la
ricondusse ad Asgard tenendola nel becco. Thiazzi, che si era trasformato in unaquila, li insegu.
Tuttavia, giunto nei pressi di Asgard, precipit nel tempestoso mare di fiamme dove divampava un
fal allestito appositamente a questo scopo dietro le mura di Asgard e, ormai ferito a morte,
sprofond negli abissi.
Egli ebbe un ruolo di primo piano anche in numerose vicende legate a Thor/Donar, di cui era
tanto alleato quanto rivale. Per esempio contribu a liberare il martello del dio dalle grinfie del
gigante Thrymir, quantunque il furto fosse stato tramato da lui stesso. Accompagn Thor nel suo
viaggio nellest inclemente, per punire il terribile gigante Utgarda dopo essersi a sua volta insinuato
nel suo corpo. Loki accompagn Thor sul campo di battaglia che lo avrebbe opposto al gigante
Geirrr, da lui sfidato, aiutandolo con una serie di astuti trucchi. Thor era lunico ad essere tenuto
abbastanza in pugno da Loki.
Nel novero delle discutibili avventure di Loki, oltre alla morte di Balder, rientra anche il furto di
Brisingamen, la preziosa collana di Freyja. Dopo averla nascosta sotto uno scoglio, la sorvegli
assumendo le sembianze di una foca. Heimdall, che aveva assistito al furto, si trasform a sua volta
in una foca e, al termine di un aspro combattimento, strapp a Loki il prezioso gioiello.
Ebbe un ruolo ambiguo anche per quanto attiene alla morte di Balder (vedi ). Dovendosi
sottrarre alle ire degli dei, si trasform in un salmone e si nascose fra le acque di una cascata, dove
fu ripescato da Thor con una rete. A causa del suo esecrabile gesto, gli Asi superstiti lo
incatenarono a una roccia allinterno di una caverna situata in profondit, dove viveva un serpente
che stillava gocce del suo veleno sul volto di Loki. Poich il veleno gli procurava un dolore
insopportabile, sua moglie Sigyn (la consorte di Loki nella societ degli Asi) mise il serpente in un
recipiente chiudendolo bene. Tuttavia, non appena il recipiente si apriva, il veleno gocciolava sul
volto di Loki che si contorceva per il dolore al punto da far tremare la terra.
Rimase incatenato fino al crepuscolo degli dei; allo scoppio dellultima battaglia del mondo
(Ragnark), Loki si liber quasi senza fatica dalle catene ormai consunte e capeggi lesercito dei
giganti.
In uno stadio successivo della mitologia, Loki, come Lucifero, divenne un traditore nonch il
simbolo del male. Il motivo pu essere eventualmente ricercato nella progressiva diffusione del
Cristianesimo, anche se forse si trattato di un epilogo inevitabile.
Egli amava linganno che gli procurava grande diletto. Le sue azioni erano malvagie, poich fare
del male lo rallegrava parecchio. Riguardo a ci che nella credenza popolare si attribuiva al
diavolo, occorre dire che gli abitanti dellestremo Nord associavano questa figura perlopi a Loki.
Il patto di sangue fra Odino e Loki una sorta di alleanza con il diavolo, unalleanza che pi
tardi, nel Medioevo, incontreremo pi spesso, per esempio con il patto che Faust stringe con il
diavolo. Vedi Loki, Balder, Thor/Donar, Freyja, Heimdall, Idun, Sif, Nani, Svadilfari, Ragnark.

Magni - il figlio di Thor/Donar e della gigantessa Jarnsaxa. Magni aveva solo tre giorni di vita
quando, con un gesto noncurante, tolse il pesantissimo piede di Hrungnir che il gigante aveva
appoggiato sul petto di suo padre, il quale aveva ingaggiato un combattimento con lui. Magni era
lunico a essere abbastanza forte da spezzare lincantesimo e togliere il piede. Vedi Thor/Donar,
Hrungnir.
Managarmr - il lupo lunare, un giovane lupo che inseguiva la luna che un giorno, una volta
cresciuto, avrebbe divorato. Vedi Sol/Sunna, Jtunheim/Utgard.
Mani - la luna. Vedi Alsvidr, Sol/Sunna.
Megingjrd - la cintura della forza di Thor/Donar che, quando la indossava, accentuava
ulteriormente il suo enorme vigore. Vedi Thor/Donar.
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Midgard - il regno degli uomini. Era il mondo in cui lo spirito e la materia si sono uniti per
avviare una proficua collaborazione culminata nello sviluppo dellego e dove la realt si trovava al
centro dellinteresse. Il Dio Thor/Donar osservava con indulgenza ci che succedeva in quel
mondo. Vedi Thor/Donar.
Midgardsormer - il verme di Midgard o il serpente di Midgard, noto anche come Jrmungandr.
I grandi mari e gli oceani che lambivano il mondo ispirarono ai Germani la credenza secondo cui
un enorme mostro con le fattezze di un serpente stringesse la terra in una morsa. Quando le
spumeggianti onde del mare sinfrangevano sulle coste, gli uomini immaginavano che il perfido
mostro Jrmungandr, gonfio di collera, stesse cominciando a schiacciare la terra.
Quando il serpente Midgardsormer strisci sulla terraferma per fornire il suo contributo
nellultima battaglia del mondo contro gli dei, fece un tale rumore e scaten cos tante onde da
strappare le gomene di Nagilfar, la nave di Ran, costruita con le unghie dei marinai annegati. Loki
simpossess della nave, che solcava il mare senza una rotta precisa; raccolse i giganti armati fino
ai denti e i loro cavalli, per dirigersi verso la vasta pianura Vigridr dove avrebbe avuto luogo
Ragnark. Vedi Ragnark.
Mimir (ricordo) - il saggio Mimir, che montava la guardia davanti alla fonte della saggezza,
beveva ogni giorno un sorso dellacqua di sorgente che gli permetteva di scrutare meglio nel futuro.
Mimir, che era lo zio materno di Odino, fece bere a questultimo estenuato da un rito sulla
rinascita che lo aveva costretto a rimanere appeso per nove giorni e nove notti a un ramo di
Yggdrasil un sorso dacqua della fonte a condizione che il dio sacrificasse un occhio.
Odino accett questa condizione, ravvisandovi lineluttabilit del destino. Narrano alcune
leggende che da allora Mimir bevve lacqua cristallina della fonte in memoria del sacrificio di
Odino.
Durante un armistizio sopraggiunto in occasione della guerra fra i Vani e gli Asi, il saggio
Mimir, che accompagnava Hnir, il figlio di Odino, a Vanaheim dove ci sarebbe stato uno scambio
di ostaggi, fu decapitato a tradimento. La sua testa fu inviata a Odino e, grazie alle rune magiche e
agli esorcismi, fu richiamata in vita e le fu assegnato un posto in prossimit della fonte della
saggezza.
La testa poteva leggere molto in l nel futuro, quando Odino le parlava attraverso le sue rune
magiche. Poco prima dellultima battaglia del mondo (Ragnark), Odino e la testa di Mimir
discussero ancora a lungo sugli eventi futuri nonch su altri misteriosi fenomeni, senza tralasciare
la caduta e la resurrezione del mondo degli dei. Vedi Odino, Nome, Ragnark.
Mjlnir (sfracellatore) - il martello di Thor/Donar forgiato dai nani, che non falliva mai
lobiettivo e ritornava nella sua mano come un boomerang, quando il dio lo scagliava in preda
allira. Vedi Thor/Donar.
Modi - il figlio minore di Thor/Donar e di sua moglie Sif. Vedi Thor/Donar, Ragnark.
Mundilfari - il padre del sole (Sol) e della luna (Mani). Vedi Alsvidr.
Munin - uno dei due corvi che accompagnavano Odino nei suoi viaggi. Vedi Odino.
Muspellsheim - A sud si trovava il mondo del fuoco di Muspellsheim, un mondo di scintille
luminose e di fiamme ardenti che simboleggiava la fonte di tutte le energie; esso era espansivo,
imprevedibile e intenso. Il sud costituiva la metafora di unenergia proiettata verso lesterno, e
avvolgeva come per incanto linerme regno di Niflheim. Lo scambio intercorso fra questi due
luoghi faceva s che a Midgard, posto nel flusso energetico che li delimitava, ci fosse vita.
A Muspellsheim la vita, cos come la intendiamo noi, era bella quanto impossibile. Si narra che i
giganti di fuoco abbiano popolato le propaggini esterne di questo mondo incandescente, la cui
frontiera di Surtr era sorvegliata dal gigante di fuoco con la spada infuocata. Vedi Audumla,
Ragnark.
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Nagilfar - la nave della morte Nagilfar, costruita con le unghie dei naufraghi di sesso maschile,
apparteneva alla dea Ran, limperatrice del mare che catturava gli uomini. Durante il crepuscolo
degli dei, fece rotta contro di loro. Vedi Ragnark, Ran.
Nani - Con i vermi dello scheletro putrefatto delluro gigante Ymir, gli dei crearono i nani, adatti
a vivere e a lavorare nelle viscere della terra. Essi divennero degli artigiani particolarmente abili.
Poich gli dei li fabbricarono utilizzando frammenti di vario tipo, essi non potevano riprodursi.
Se uno di loro moriva, due cosiddetti principi dei nani specializzati in questo settore
provvedevano a costruirne uno nuovo con terra e pietre.
Al pari di Odino, possedevano una tunica e un berretto o un cappuccio che li rendevano
invisibili. Nani, folletti, gnomi, troll, ecc. erano soprattutto in grado di forgiare degli oggetti
incredibilmente belli. Tutte le armi e gli effetti personali degli dei, come la lancia di Odino e il suo
anello doro Draupnir, il martello di Thor, il cinghiale doro di Freyr e la sua nave pieghevole, per
non parlare della collana di Freyja, erano opera dei nani Brok e Sindri.
Spesso, durante la notte, i nani aiutavano gli uomini a pulire le loro case, mentre altre volte si
trasformavano in spiriti molesti. Leco (nel norvegese antico Dvergmali = voce dei nani,
linguaggio dei nani) comunque associato a loro. In questo magico mondo di forze soprannaturali
trovavano spazio anche le rune. Vedi Omini della terra.
Nanna - la moglie di Balder, che alla sua morte lo segu nellaverno. Vedi Balder, Loki.
Narfi (padre della notte) - uno dei figli di Loki e di Sigyn. Vedi Loki.
Nehalennia - divinit ctonia nonch dea della navigazione. Varie raffigurazioni di questa dea
sono state ritrovate sulle isole situate nellestuario del Reno: la rappresentavano con una cornucopia
fra le braccia, ricolma di frutta, spighe e fiori, mentre ai suoi piedi era accucciato un cane lupo da
guardia. Sono stati ritrovati altri dipinti che la ritraggono con un piede sulla ruota di prora di una
nave e con un braccio proteso sul remo. Anche sullisola di Walcheren (Olanda) sono stati ritrovati
dipinti e oggetti a lei dedicati.
Nerthus - lincarnazione della Madre Terra, una dea molto dignitosa. In una foresta sacra
dellisola danese di Seeland le fu dedicato un tempio. L si trovava il suo carro adornato da il velo
bianco. Era chiamata anche la dea bianca. Quando si spostava a bordo del suo carro velato
trainato da mucche bianche, costeggiando i campi a lei dedicati, si organizzavano ovunque feste
gioiose, tutte le spade restavano inguainate e ogni lotta era considerata irriverente nei confronti di
questa dea.
Dopo i festeggiamenti, la dea velata e quindi invisibile rientrava nel suo tempio. I servitori che
avevano partecipato alle celebrazioni venivano sacrificati alla dea con un rito che imponeva di
gettarli in un lago. Anche il carro della dea veniva scaraventato nel lago; con questi gesti
sinvocava la pioggia abbondante che avrebbe garantito la fertilit della terra. La festa in onore di
Nerthus aveva luogo allinizio dellanno.
Nidhggr - il perfido serpente Nidhggr addentava incessantemente le radici dellalbero della
vita Yggdrasil. Vedi Albero della vita, Yggdrasil.
Niflheim - il mondo delle nebbie e delle ombre. La sorgente delle acque si trovava a Niflheim:
acque freddissime pressoch simili al ghiaccio. Era un luogo che possedeva forze magnetiche in
grado di risucchiare tutto e di ridurre tutto ci che avevano aspirato in dimensioni minuscole. Si
trattava di un mondo in cui il presente, come lo intendiamo noi, era bello quanto impossibile, una
sorta di buco nero. Vedi Audumla, Hel.
Njrd - durante i negoziati di pace avviati dopo la guerra fra gli Asi e i Vani, Njrd nonch i suoi
figli Freyja e Freyr furono presi in ostaggio ed esiliati ad Asgard, dove gli dei li accolsero
benevolmente.
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Njrd era conosciuto come il dio che regnava sul mare e sulla tempesta. Viveva con la seconda
moglie Skadi (malanno, castigo) nel suo grande castello Noatum (cantiere navale), che si ergeva
sulla costa. Lei era la figlia di Thiazzi, il gigante rimasto ucciso in tragiche circostanze, e
trascorreva tre mesi dellanno a Noatum, mentre lui trascorreva i restanti nove mesi a Thrymheim
(casa del tuono), la gelida rocca di propriet della consorte. Skadi impegnava il tempo dedicandosi
alla caccia, alle gare di sci e di pattinaggio nonch ad altri sport invernali (lei incarnava linverno
rigido e lui il clima pi mite). Un errore ha causato questa unione: un giorno, la futura moglie di
Njrd si era recata dagli Asi in preda allira, affinch le fosse risarcita la morte di suo padre. Gli
dei le offrirono di scegliersi uno di loro come marito; tuttavia durante la scelta le fu concesso solo
di osservare i piedi degli Asi chiamati in causa. Dopo unattenta riflessione, la sua scelta cadde su
colui che aveva i piedi pi piccoli, nella convinzione che appartenessero al bellissimo Balder. Si
rivel comunque un errore poich i piedi pi piccoli erano di Njrd. Vedi Loki, Idun.

Nome o dee del destino - dopo la visita ad Asgard della strega del malaugurio Gulveig (minerale
aurifero), culminata nella guerra fra gli Asi e i Vani, comparvero accanto alle radici di Yggdrasil tre
misteriose sorelle avvolte in un velo nero, che sedute ai loro filatoi tessevano la sorte di ogni
individuo e il karma delle famiglie.
Lo sguardo di Skuld, la pi giovane delle tre Nome, era orientato verso il futuro. Era la filatrice
che, quando nasceva un essere umano, ne tesseva i fili della vita. Quando si celebrava un
matrimonio, Verdandi, che scrutava intensamente nel presente, annodava i due fili della vita,
mentre Urdr, la pi anziana delle tre sorelle, che somigliava a una vecchia strega, guardava nel
passato fantasticando su eredi e antenati. Alla morte di qualcuno, essa recideva i fili della vita e
affidava lo spirito del defunto alla dea Hel che governava sul regno delle .ombre di Niflheim. Solo
gli eroi caduti venivano condotti nel Walhalla per combattere al fianco di Odino contro le forze del
male, nellultima battaglia del mondo. Vedi Albero della vita, Yggdrasil.
Odino o Wotan - in origine era unentit ctonia nonch dio della tempesta, che nel cuore della
notte, quando i venti ululavano, andava a caccia solcando il cielo con al seguito linquietante
Einheriar, lesercito delle anime dei soldati caduti.
Il vocabolo tedesco Wut (rabbia) deriva dal suo nome. La rabbia si riflette nel rude potere delle
forze della natura. Quando di notte imperversava la tempesta, nel mugghiarne sibilo del vento, la
gente riconosceva distintamente il rombo degli zoccoli di Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino,
e dei cavalli della schiera di anime che lo seguiva.
In un secondo tempo, quando nel pensiero umano gli dei assunsero un aspetto pi diversificato,
Odino non fu pi considerato il sovrano dei fenomeni naturali bens il sovrano delle forze della
natura. Se ne dedusse che egli dominasse i fenomeni naturali con le sue arti magiche; egli poteva
istigarli o placarli a suo piacimento.
Pur non essendo particolarmente venerato come soldato valoroso, grazie ai suoi poteri magici
riport numerose vittorie, tali da incutere il panico fra le schiere nemiche, anche grazie alla sua
lancia Gungnir, che non falliva mai lobiettivo giacch i nani Brok e Sindri lavevano rivestita di
rune. Egli era peraltro conosciuto in virt della sua capacit di guarire gli ammalati e i feriti nonch
di risvegliare i caduti alla vita.
Spesso si aggirava nei panni di un vagabondo stanco e malinconico, avvolto in una tunica
grigio-blu e con un cappello a tesa larga calcato sulla fronte, per nascondere le sue orbite vuote. Per
la precisione, si era visto costretto a sacrificare locchio destro onde poter avere il privilegio di bere
un sorso di acqua vitale dalla fonte della saggezza su cui vegliava Mimir; questo sorso dacqua gli
aveva donato dei poteri soprannaturali. Odino era conosciuto ovunque anche come colui che ha un
solo occhio.
Odino era perennemente scortato da due lupi, Ceri (famelico) e Freki (vorace); inoltre i suoi due
corvi volavano davanti a lui per raccogliere le novit in ogni angolo del mondo. Il primo si
chiamava Hugin (pensiero) e il secondo Munin (memoria). Per questo motivo, egli non era
alloscuro di nulla e scrutava in tutti i progetti segreti.
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In una fase successiva dellevoluzione umana, Odino fu considerato un saggio legislatore che
guidava le azioni e la staticit degli dei e degli esseri umani. Essendo dotato di notevole eloquenza
nonch di un grande talento poetico, tutti erano estimatori della sua arte (vedi Gunnld).
Nella mitologia norvegese che risale allepoca dei Vichinghi, dominava il concetto legato a un
paradiso dei soldati, il Walhalla, e a un palazzo destinato agli eroi caduti, lEinheriar. Il tetto era
rivestito di oro, e il portale occidentale era sorvegliato da un lupo, sopra il cui capo volava
unaquila. Alle pareti erano appesi scudi e lance, sulle panche erano disseminate armature e
corazze. Centinaia di porte si aprivano su innumerevoli stanze.
Il palazzo era reso inaccessibile al mondo esterno dal portone Valgrind (portone della morte) ed
era circondato dal fiume Valglaumir. Nel salone, Yggdrasil dispiegava le sue foglie sempreverdi e
ai suoi piedi pascolava la capra Heidrun, che produceva senza sosta lidromele per gli abitanti del
Walhalla. Ogni sera il cuoco Andhrimnir (cuoco dellaria) preparava per lEinheriar, cuocendola
nel pentolone Eldhrimnir (pentolone incandescente), la carne del cinghiale selvatico Saehrimnir
(carne tenera), che si rinnovava in continuazione.
L Odino sedeva sul suo trono dorato, i lupi Geri e Freki erano accoccolati ai suoi piedi, mentre i
corvi Hugin e Munin rano appollaiati sulle sue spalle. Ogni mattina Odino e il suo Einheriar
uscivano a divertirsi sullimmenso campo da gioco Idavllr dove simulavano dei combattimenti. Di
sera, prendevano parte a un allegro baccanale, dove le Valchirie riempivano le loro corna che
fungevano da boccali. Le Valchirie erano soldatesse virginee inviate da Odino sui campi di
battaglia per dare il bacio della morte a quegli eroi caduti che lui aveva scelto di ammettere
nellEinheriar e per accompagnarli al Walhalla. In veste di cacciatore, Odino rivolgeva Gungnir, la
sua lancia rivestita di rune che non falliva mai lobiettivo, su colui che voleva sconfiggere. I suoi
adoratori gli offrivano i corpi dei nemici vinti. Ci attesta lorigine demoniaca di Odino rendendo
molto pi accettabile il patto di sangue siglato in epoche remote con Loki, poich lo stesso Odino,
al pari di Loki, talvolta indulgeva alla furbizia e allinganno.
Anche la mancanza di un occhio, che fa parte delle sue caratteristiche maggiormente datate,
connessa alle sue tenebrose origini: i demoni dediti al cannibalismo (cfr. il ciclope Polifemo della
mitologia greca) erano spesso dipinti con un solo occhio. Altre divinit erano peraltro menomate:
Tyr aveva una mano sola e il cranio di Thor era lesionato. In virt dei suoi poteri magici e della sua
saggezza, Odino/Wotan pu essere associato a Mercurio. In origine gli fu dedicato il mercoled (in
inglese Wednesday = giorno di Wotan). Lo si potrebbe paragonare anche a Giove, poich Giove
come Odino fu legislatore e progenitore.
Essendo comunque unentit complessa, Odino si potrebbe benissimo associare anche a Marte, in
quanto dio del Wode (rabbia) nonch imperatore dei campi di battaglia. Secondo il canto della
Vluspa, la prima battaglia divamp sotto le nuvole del mondo anche per il suo intervento.
Un giorno i Vani mandarono Gulveig (metallo aurifero), una strega del malaugurio, ad Asgard,
affinch seminasse lo scompiglio fra gli Asi. Essi la gettarono per tre volte nel fuoco, da cui
puntualmente emergeva pi bella e seducente, instillando nel cuore degli dei e degli uomini invidia,
discordia e cupidigia. Fu allora che il collerico Odino scagli la sua possente lancia in direzione di
Vanaheim, dando inizio alla guerra fra gli Asi e i Vani.
Una volta suggellata la pace, tre misteriose sorelle velate ripresero il loro posto con i rispettivi
filatoi accanto alle radici di Yggdrasil: erano le dee del destino o Norne. Let del candore infantile
era tramontata; neppure gli dei poterono sfuggire al fato. Vedi Gunnld, Freyja, Frigg, Saga, Ullr,
Vidarr, Rindr, Loki, Balder, Norne.
Odur - era il consorte di Freyja. Non essendo quasi mai a casa, Freyja pianse molte lacrime per
lui. Infine si vide costretta a cercarlo in giro per il mondo. Odur era unallegoria del sole estivo, che
risvegliava lamore.
Omini della terra, folletti, nani - secondo le credenze popolari, probabile che fossero gli
spiriti dei trapassati che di notte, mentre tutti dormivano, aiutavano gli uomini, per esempio
facendosi carico di pesanti incombenze; a volte, invece, si manifestavano in qualit di spiriti
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molesti. Quasi sempre, come Odino, indossavano una tunica e una cappa magica che li rendevano
invisibili; potevano inoltre assumere forme diverse o trasformarsi in animali. Cavalcavano topi,
strisciavano nelle abitazioni e nelle stalle e sembravano nutrire una grande predilezione per i cavalli
bianchi. Di quando in quando, rapivano i bambini, il che potrebbe ricondurre alla loro originaria
identit di ladri di anime. Molti omini della terra avevano zampe al posto dei piedi, erano schivi e
uscivano perlopi di notte e in piccoli gruppi.
Detestavano il suono delle campane. A volte gli omini della terra rapivano le donne incinte, per
garantire la sopravvivenza della loro specie, poich secondo le credenze popolari tutti gli omini
della terra erano dei vecchietti raggrinziti che per evitare lestinzione della loro specie avevano
bisogno di una discendenza dallesterno.
Altre fonti li consideravano un popolo primitivo che custodiva la natura archetipica e repressa
delluomo. Vedi Nani.
Orlog - lincarnazione dellineluttabile destino del mondo, la cui valenza non era individuale
bens collettiva. Il destino, intessuto dalle Norne o dee del destino, si costruiva su basi soggettive o
familiari, pur essendo quanto meno altrettanto inevitabile.
Ragnark - il crepuscolo degli dei, la caduta di questi ultimi, lultima battaglia del mondo. Si
tratta dellultima azione bellicadegli dei contro le forze demoniache. Nel corso di questa battaglia,
lintera esistenza sarebbe stata divorata dalle fiamme e dal fumo, mentre i mari e i fiumi sarebbero
debordati sommergendo la terra con le inondazioni. Gli uomini sarebbero rimasti congelati nelle
grandinate e nelle bufere di neve, finendo per essere avvolti dalle tenebre. La fine del mondo si
avvicinava. Eppure la speranza non sarebbe venuta meno.
Bench il termine Ragnark si traduca quasi sempre come crepuscolo degli dei, bisogna
sottolineare che si tratta di uninterpretazione errata. Ragna Rk un neologismo islandese e
significa destino ineluttabile. Nel dodicesimo secolo, gli Scaldi norvegesi vi aggiunsero alcune
sillabe, trasformandolo in Ragnarkkr, una parola che ha ispirato la scintillante traduzione di
crepuscolo degli dei. Ragnark una visione profetica del declino delluniverso e, per quanto
attiene allatmosfera e ai dettagli, presenta molte analogie con lApocalisse del Nuovo Testamento.
Ran - La demone Ran era limperatrice che rapiva gli uomini e governava sul regno dei morti
negli abissi marini. Al seguito di questa demone divoratrice di cadaveri vi era anche il mostro
Grendel, che pi tardi sarebbe stato sconfitto da Beowulf. Chiunque avesse fatto naufragio in mare
e fosse annegato, sarebbe stato catturato dalla rete di Ran e divorato. Quando imperversava la
burrasca, le sue nove figlie, le ondine, offrivano il loro abbraccio ai marinai. Allavvento del
crepuscolo degli dei, Nagilfar, la nave della morte di Ran costruita con le unghie degli uomini
annegati, fece rotta contro di loro. Vedi Ragnark.
Ratatoskr - laquila Vedrfllnir viveva nella corona dellalbero Yggdrasil e scrutava
attentamente i nove mondi. Percorreva con lo sguardo la regione alla ricerca di eventuali assediami,
diramando i suoi comunicati allo scoiattolo Ratatoskr (colui che semina il terrore), che correva su e
gi per il massiccio tronco dellalbero della vita, riferendo a sua volta le novit al perfido serpente
Nidhggr, che rosicchiava le radici di Yggdrasil. Vedi Albero della vita Yggdrasil.
Rindr o Rinda - la profetessa Vaia, morta gi da secoli, fu svegliata dal sonno eterno da Odino
nel regno dei morti di Niflheim, con laiuto di rune magiche e di alcuni incantesimi, poich egli
voleva conoscere ulteriori dettagli sulla morte del figlio Balder. Essa predisse al dio che la morte di
Balder sarebbe stata vendicata da un suo discendente, e precisamente da uno dei figli della
principessa Rindr. Quando venne meno anche lultima speranza di un ritorno di Balder ad Asgard,
Odino si rec da re Billing, il padre di Rindr. Spacciandosi per un valoroso soldato, offr al sovrano
i suoi servigi. Tali furono le gesta eroiche da lui compiute, che re Billing lo nomin generale e gli
offr la mano di sua figlia Rindr. Questultima, tuttavia, lo respinse con alterigia.
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A quel punto egli si trasform in un ricco orefice, ma anche in quel caso ottenne un secco rifiuto.
Allora partecip alla festa organizzata alla corte del duca, in veste di prode cavaliere. Ma quando
dopo un ballo cerc di abbracciare Rindr, la bella e fiera fanciulla gli assest un calcio che lo fece
barcollare e poi cadere.
Infine si trasform in unanziana e fedele ancella, a cui la sua padrona si era molto affezionata.
Sempre nelle vesti di ancella, la fece ammalare gravemente, complici alcune formule magiche.
Dopodich si spacci per un guaritore in grado di lenire la sua sofferenza. Le restitu la salute nel
volgere di pochi giorni, conquistandosi cos il cuore colmo di gratitudine di Rindr.
Dallunione nacque un figlio di nome Vali, che nel volgere di qualche ora divenne un uomo
giovane e forte; a Nu egli era un protettore al pari del dio dellinverno Ullr, che prediligeva
pattinare sul ghiaccio o andare a caccia.
Ma finch non port a termine il suo compito, non ebbe un attimo di pace. Vali, sporco e
spettinato, fece il suo ingresso nel Walhalla e colp con le sue frecce il cieco Hdr, dio delle
tenebre, che aveva ucciso suo fratello Balder su istigazione di Loki.
Cos fu vendicata la morte dellamatissimo dio, e fortunatamente gli Asi fecero costruire il
palazzo Valaskjalf per Vali, il cui tetto era fatto dargento scintillante. Vedi Balder, Ullr, Njrd,
Skadi.
Rune - i segni grafici carichi di misteri che Odino, stremato dopo aver concluso il rito della
rinascita, raccolse sul fondo della fonte della saggezza. Vedi Balder, Ullr, Njrd, Skadi.
Saga - la dea della storia era una delle figlie di Odino. Essa viveva nel suo palazzo di cristallo
Skkvabekk (flusso del tempo), chenon abbandonava quasi mai. Secondo quanto ci viene narrato
dal ciclo epico dellEdda, placidi torrenti dalle acque limpide si aprivano un varco attraverso il
verde terreno assolato, dove gli uccelli cinguettavano e una leggera brezza muoveva appena le
foglie degli alberi. Odino, che ogni giorno faceva visita a sua figlia mettendola al corrente delle sue
imprese, sedeva accanto a Saga sul suo alto trono, scrutando silenziosamente il mondo e
sorseggiando lidromele fresco e spumeggiante versato in calici doro.
In questo palazzo, Saga cantava il presente, il passato e il futuro del mondo nonch le grandi
gesta di dei ed eroi. I torrenti gorgoglianti e il canto degli uccelli laccompagnavano finch, durante
il crepuscolo degli dei, il fuoco della spada infuocata di Surtr disintegr i dodici palazzi degli Asi e
tutti gli altri domicili.
Fu allora che essa si alz per tenere compagnia ai superstiti, scampati al fuoco e alla spada; vol
con loro dagli abitanti della Scandinavia per i quali cant, in una lingua che non conoscevano, le
gesta epiche e valorose di dei ed eroi.
Fortunatamente i suoi canti non sono scomparsi senza lasciare traccia; alcuni sarebbero stati
successivamente trascritti nellEdda per diventare un tesoro poetico che non potr pi andare perso.
Vedi Edda.
Saehrimnir - il cinghiale selvatico che si rinnovava in continuazione e che ogni giorno forniva
carne fresca allEinheriar. Vedi Odino, Walhalla.
Sessrymnir - quando Odino e Freyja ebbero un diverbio sui poteri magici, stabilirono che lei gli
avrebbe trasmesso le sue arti magiche, a condizione che le fosse affidata la met delle anime dei
caduti, per condurle nella sala Sessrymnir del suo palazzo Folksvang. In quella sala che conteneva
pi di mille sedie, sarebbe stato organizzato un allegro banchetto. Vedi Freyja.
Sif - la moglie di Thor/Donar, a cui Loki tagli i lunghi capelli doro. Vedi: Thor/Donar, Loki,
Nani.
Sigyn - La moglie di Loki ad Asgard. Essa raccoglieva in un recipiente il veleno che il serpente
faceva gocciolare sul volto di Loki nella caverna dove il dio era stato incatenato a una roccia. Gli
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dei inflissero questo castigo a Loki, per il suo ruolo estrema mente ambiguo nellepisodio della
morte di Balder. Vedi Loki, Balder.
Sindri - uno dei figli di Ivaldi, re dei nani, che insieme a suo fratello Brok forgiava gli oggetti
sorprendentemente favolosi degli dei. Vedi Freyja, Loki, Freyr, Thor/Donar, Nani.
Skadi - la figlia di Thiazzi, il gigante di ghiaccio rimasto ucciso. Skadi (malanno, castigo) era la
moglie di Njrd, dio del mare. Essa impegnava il tempo con la caccia, il pattinaggio sul ghiaccio e
lo sci. Scelse Njrd come marito per errore e non riusc mai ad acclimatarsi nel palazzo Noatun che
sorgeva in riva al mare, cos come Njrd non super mai il disagio che provava nella di lei rocca di
Thrymheim sperduta fra le alte montagne. Dopo qualche tempo, la coppia decise di separarsi e
Skadi si rispos con Ullr, arciere nonch dio dellinverno, che adorava pattinare. Vedi Njrd, Loki,
Thiazzi, Idun.
Skidbladnir (legno alato) -I nani Brok e Sindri costruirono per il dio Freyr Skidbladnir, la
veloce nave avvolta dalla luce, che faceva rotta da sola verso la destinazione prescelta. Quando
Freyr non ne aveva bisogno, la piegava e la riponeva nella sua bisaccia. Vedi Nani, Freyr, Loki.
Skuld - la pi giovane delle tre Nome (dee del destino), che ogni giorno innaffiava le radici
dellalbero della vita Yggdrasil con lacqua della fonte della saggezza. Cos facendo, le sue foglie
non sarebbero avvizzite, giacch il perfido serpente Nidhggr rosicchiava costantemente le sue
radici. Vedi Nome, Albero della vita, Yggdrasil.
Sleipnir - Il velocissimo cavallo a otto zampe di Odino, che conduceva il dio Nu a destinazione,
accompagnandolo ovunque sfrecciando attraverso laria e lacqua. Sui suoi denti erano incise delle
misteriose rune. Vedi Svadilfari, Hermrodr, Balder, Odino.
Skkvabekk (flusso del tempo) - questo era il nome del palazzo di cristallo della profetessa
Saga, dove la dea della storia cantava le epiche gesta degli eroi. Molti di questi canti non sono
andati persi e sono presenti nel ciclo dellEdda. Vedi Saga.

Sol, Sunna o Summa - la dea del sole, che come Mani, la dea della luna, era inseguita dai
mostri. Fra quasi tutte le popolazioni rurali vigeva la convinzione che durante le eclissi di sole e le
eclissi di luna questi corpi celesti rischiavano di essere divorati da spaventosi demoni con le
fattezze di draghi o serpenti. Per questo motivo, nel corso di tali manifestazioni della natura, si
cercava di fare il pi possibile rumore, scacciando i mostri urlando a squarciagola o percuotendo
barili di ferro.
Nelle saghe scandinave, ognuno di questi demoni ha un nome ben preciso: Managarmr (il lupo
lunare) inseguiva la luna, a differenza di un giovane discendente del lupo Fenrir, che un giorno
avrebbe divorato il sole. Il sole era inoltre inseguito da altri due lupi, Skll, (testa calda) e Hati
(odio). Vedi Alsvidr.
Surtr - il cupo gigante di fuoco di Muspellsheim, che allavvento di Ragnark capeggi la sua
armata impetuosa e invase Asgard. Con la sua spada infuocata, ridusse in cenere tutti i domicili e i
palazzi degli dei. Il ponte Bifrst (arcobaleno) rovin sotto i passi pesanti dellarmata del gigante di
fuoco. Vedi Ragnark.
Svadilfari - questo il nome del cavallo del gigante della montagna che su richiesta degli dei
avrebbe dovuto erigere nel volgere di tre inverni un muro alto fino al cielo che cingesse Asgard.
Tuttavia, non sarebbe trascorso molto tempo prima che gli Asi sperimentassero sulla loro pelle la
facilit con cui Gulveig, la strega del malaugurio, poteva invadere il loro regno. Come se non
bastasse, notarono che a Muspellsheim e a Jtunheim si era radunato un numero impressionante di
giganti del fuoco e del ghiaccio, i quali si accingevano a invadere la luminosa Asgard; oltretutto
avevano fatto irruzione a Midgard in parecchie occasioni.
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Lo sconosciuto architetto, che si era offerto di assolvere a questo incarico, pretese a titolo di
ricompensa la mano della bella Freyja nonch il sole e la luna, in quanto straordinarie sorgenti
luminose per le sue attivit.
Gli Asi tergiversarono dinanzi alle condizioni dettate ma quel briccone di Loki li spinse ad
acconsentire alle richieste dellarchitetto purch ultimasse il lavoro in un solo inverno. Larchitetto
non ebbe nulla da eccepire riguardo alla scadenza fissata, scommettendo di farcela a costruire il
muro entro i termini concordati, a condizione che il suo cavallo fosse autorizzato ad aiutarlo nello
svolgimento dellincarico.
Di nuovo gli Asi tergiversarono dinanzi alle condizioni dettate, ma Loki li convinse ad accettare
poich quello stupido animale non avrebbe influito in alcun modo sul prosieguo del lavoro.
1accordo fu sancito, e tutte le parti in causa giurarono solennemente di attenersi in maniera
scrupolosa alle condizioni stipulate.
Il primo giorno dinverno, larchitetto diede inizio ai lavori. Gli Asi constatarono con orrore che
il cavallo galoppava trascinando incredibili quantit di roccia e pietre nei punti in cui il suo padrone
ne aveva bisogno. Il muro cresceva a vista docchio: era solido e possente come un iceberg, nonch
levigato e scintillante come lacciaio. Verso la fine dellinverno era pressoch finito. Lunico
elemento da fabbricare era il portone dingresso, che tuttavia larchitetto non avrebbe avuto
difficolt a realizzare nei tre giorni di cui ancora disponeva.
Gli Asi si radunarono in preda allansia, poich qualora larchitetto si fosse preso Freyja, il sole e
la luna come ricompensa per il lavoro svolto, non solo si sarebbe impossessato di tutta la bellezza
di Asgard lasciandola in miseria, ma anche il mondo sarebbe rimasto per sempre avvolto dalle
tenebre.
Pur cercando disperatamente una via duscita, non riuscirono a intravedere nessuna soluzione e
ripensarono a come si erano cacciati in questo guaio. Sapevano tutti chi fosse listigatore del male;
e chi altri poteva essere se non il vile e subodolo Loki? Essi gli intimarono, minacciandolo
pesantemente, dinfrangere laccordo stipulato con larchitetto. Loki promise che avrebbe impedito
a questultimo di terminare il muro entro i termini prestabiliti, in modo da potergli negare la
ricompensa pattuita.
Lindomani, Loki si trasform in una giumenta. Mentre larchitetto e il suo cavallo Svadilfari si
stavano dirigendo verso le montagne nellintento di raccogliere pietre e legna per il muro, la
giumenta and loro incontro, galoppando in modo seducente. Svadilfari si lanci immediatamente
al suo inseguimento, strappando le briglie e spezzando in due il carro. La insegu per campi, monti
e valli, mentre larchitetto arrancava dietro a loro. Linseguimento si protrasse per tutto il giorno e
per tutta la notte, e quando finalmente larchitetto riusc a catturare il cavallo, erano entrambi cos
esausti che non riuscirono a terminare il muro neppure il giorno dopo.
La sera, lo sconosciuto architetto osserv il muro che ormai non sarebbe pi stato in grado di
finire per tempo, e and su tutte le furie. Accus gli dei di avergli negato la ricompensa con
lastuzia e con linganno. Smanioso di vendicarsi con tutte le sue forze, radun un numero
imprecisato di rocce e ceppi enormi per schiacciare Asgard e i suoi abitanti. Solo allora gli dei
compresero che larchitetto era un gigante della montagna e implorarono a squarciagola laiuto di
Thor. Questultimo, appena rientrato da un viaggio, atterr con un fulmine accecante che fece
tremare la terra, in mezzo agli dei riuniti al gran completo, e colp la testa delliroso gigante con il
suo martello, fracassandogli il cranio duro come roccia.
Qualche tempo dopo, la giumenta (Loki) che aveva adescato Svadilfari partor un puledro a otto
zampe e con i denti sormontati da rune. Questo puledro era Sleipnir, lamatissimo cavallo di Odino,
che sfrecciava veloce come il vento con il suo padrone attraverso laria, il fuoco e le onde del mare.
Vedi Odino, Thor/Donar, Loki.
Svartlfsheim - il regno degli elfi neri. Gli elfi neri erano dei nani che nelle loro officine
sotterranee forgiavano gli oggetti pi belli e sorprendenti. I nani simboleggiavano laspetto creativo
della societ. Vedi Freyr, Freyja, Loki, Thor/Donar.
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Tanngnjostr e Tanngrisnir (colui che rompe i denti e colui che li digrigna) - gli arieti che
trainavano il carro di Thor/Donar. Vedi Thor/Donar.
Terra - il miracolo della terra che si rinnova ogni anno ha stimolato la fantasia di quasi tutte le
popolazioni dellantichit. Essa era considerata la madre della vita, che ogni primavera permetteva
alla natura di rifiorire in innumerevoli forme. Non sono pochi i riti e i festeggiamenti celebrati in
suo onore che sono stati tramandati per lungo tempo, a riprova della venerazione manifestata nei
confronti della fertilit della terra. Il rituale di mangiare le uova, o di seppellirle sotto terra quando
ha inizio la stagione della semina, dovrebbe infondere forza vitale agli uomini e alla terra (cfr.
acquisto e consumo delle uova di Pasqua). La fertilit della terra ha avuto modo di essere trasferita
anche sulluomo e sugli animali. Allinizio dellanno, durante gli equinozi si soleva percuotere le
fanciulle e le donne con rami freschi, possibilmente sulle parti scoperte del corpo: questo rito
magico era finalizzato a trasferire in loro la fertilit della terra. Ad ogni modo, simili rituali
venivano compiuti in occasione di un matrimonio (cfr. la festa di Luperco celebrata dagli antichi
Romani). Bestiame, alberi da frutta, campi di granoturco e campi di lino venivano sottoposti al
medesimo rituale. Una sferzata con la cosiddetta bacchetta della vita infondeva vigore e teneva alla
larga i demoni della malattia.
La credenza secondo cui gli esseri umani nascessero dal grembo della terra, per farvi ritorno alla
loro morte e per rinascere un giorno o laltro, era assai diffusa, almeno secondo colui che ha
raccolto i testi dellEdda.

Thiazzi - il gigante di ghiaccio che, aprofittando di una scorrettezza del subdolo Loki, fece in
modo che la dea Idun e le mele doro delleterna giovinezza fossero rapite e condotte nella sua
fredda e solitaria rocca di Thrymheim (luogo ghiacciato) dove viveva con la figlia Skadi. Vedi
Loki, Idun.
Thor - vedi Donar.
Tyr, Things, Tiw, Tiwaz o Ziu - poich Odino e Thor presero quasi subito il posto di Tyr, si sa
pochissimo riguardo al suo aspetto. In origine era un dio della guerra che in seguito si sarebbe
trasformato nel dio supremo della giurisprudenza; egli stipulava accordi e controllava che gli
impegni assunti fossero mantenuti. Tyr era il custode dei dodici lupi e quando Odino lo usurp del
suo potere, dopo che egli ebbe sacrificato la mano destra al temibile lupo Fenrir, mantenne
comunque la carica di supremo dio del diritto. Alcuni ceppi nordici lo chiamavano Ziu, gli
anglofrisoni Tiw e i germani Tyr.
Il suo nome deriva dal sanscrito Dyaus e dal greco Zeus.
Se ne dedusse quindi che Tiwaz, questo il nome che probabilmente ha avuto in epoca
preistorica, fosse un dio della luce e del cielo destinato a perdere sempre pi potere nel corso del
tempo, e a cui sarebbero subentrati altri dei (Odino)
Ullr - il dio dellinverno era il figlio di Sif dai capelli doro e il figliastro di Thor/Donar. Suo
padre, il cui nome non compare nelle saghe, devessere stato uno dei pi temibili giganti di
ghiaccio; questo spiegherebbe forse la predilezione di Ullr per la neve e il ghiaccio, specie per
quanto attiene al pattinaggio sul ghiaccio argenteo. Era inoltre un eccezionale arciere e un
appassionato cacciatore che le mugghiami bufere che imperversavano nelle selve oscure o sulle
pianure ammantate di neve non riuscivano a scoraggiare, poich egli si avvolgeva in pesanti
pellicce per proteggersi dal gelo.
Questo dio dellinverno, della caccia e del tiro con larco era solitamente ritratto sui pattini per il
ghiaccio, con una faretra colma di frecce e un grande arco. Giacch il legno del tasso era il pi
indicato per le sue frecce, egli piant la sua tenda a Ydalir, la valle dei tassi, dove il clima era
perennemente freddo e umido.
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Il dio dellinverno Ullr, detto anche Oller, era considerato la divinit pi importante dopo Odino,
di cui prendeva tacitamente il posto durante le sue assenze invernali. In quei periodi diveniva il
sovrano assoluto, tenendo in pugno Asgarcl e Midgard, e secondo alcune fonti anche Frigg, la
moglie di Odino. Poich Ullr era tirchio, Frigg, che non si privava mai di nulla, salutava il ritorno
di Odino con immensa letizia; questultimo costringeva lintruso a cercare nuovamente rifugio
nellestremo Nord.
In Scandinavia si dice che tempo dopo Ullr avrebbe sposato la gigantessa di ghiaccio Skadi
(malanno), lincarnazione femminile del freddo invernale, che nel frattempo aveva divorziato da
Njrd. Tale era la comunanza di interessi fra Ullr e Skadi, che i due coniugi vissero in totale
armonia. Vedi Skadi, Njrd, Loki, Idun.
Urdbrun - la fonte della saggezza, che si trovava ai piedi dellalbero della vita Yggdrasil ed era
custodita dalle tre Nome Urdr, Verdani e Skuld. Vedi Nome, Yggdrasil.
Urdr - la pi anziana delle tre Nome, il passato. Vedi Nome.
Utgard o Utgarda-Loki - nellaverno, Utgard o Jtunheim accoglieva demoni come Jtnar
(divoratore di cadaveri), il perfido serpente Nidhggr, il lupo Fenrir e unanziana gigantessa che
allevava i lupi che avrebbero dovuto divorare il sole e la luna. Laggi regnavano Utgard-Loki, il
demone nemico degli dei, e sua moglie Angrboda (messaggera del male). Vedi Rindr, Odino.
Vaia - la profetessa morta da secoli che, su esortazione di Odino, aveva previsto che la morte di
Balder sarebbe stata vendicata da un suo discendente generato da Rindr, la figlia di re Billing. Vedi
Rindr, Odino.
Valaskjalf - il palazzo edificato dagli dei per Vali, il figlio di Rindr e di Odino, perch aveva
vendicato la morte di Balder, assassinato da Hdr, il dio cieco delle tenebre. Vedi Balder, Loki,
Rindr.
Valchirie - nove virginee fanciulle immortali e bellicose, che Odino o Freyja inviavano sui
campi di battaglia. Esse partecipavano ai combattimenti proteggendo i loro beniamini. Scoccavano
il bacio della morte ai caduti, accompagnandone una met nel Walhalla. Laltra met dei caduti
sarebbe stata da loro condotta da Freyja, nella sala Sessrymnir che contava mille sedie, dove li
attendeva un sontuoso banchetto. Vedi Einheriar, Odino, Freyja, Walhalla.
Vali - il figlio di Rindr e di Odino. Nel volgere di poche ore si svilupp in un giovane possente;
egli era inoltre un provetto tiratore come il dio dellinverno Ullr. Fece il suo ingresso nel Walhalla
tutto spettinato e sporco, e colp Hdr con le sue frecce; con questo gesto pareggi i conti per la
morte di Balder. Il palazzo donatogli dagli dei in segno di gratitudine si notava anche in lontananza
per via del suo scintillante tetto dargento. Vedi Rindr, Balder, Loki.
Valkyrjur/Valchirie - erano una sorta di ancelle belligeranti che Odino o Freyja mandavano a
combattere sui campi di battaglia. Avevano molti elementi in comune con le ninfe, le sirene e altre
creature simili. Il loro compito sul campo di battaglia consisteva nel suggellare la sorte degli eroi
caduti con il bacio della morte, e quindi di condurre i loro spiriti nel Walhalla dove sarebbero stati
arruolati nellEinheriar, lesercito delle anime di Odino.
Questo esercito si dissetava con il frizzante idromele prodotto senza sosta dalla capra Heidrun.
Ogni sera il cuoco Andhrimnir lessava nel pentolone Eldhrirnnir la carne succulenta del cinghiale
selvatico Saehrimnir, che si rinnovava perennemente. Allavvento del crepuscolo degli dei, il
Ragnark, lesercito delle anime combatt al fianco degli dei contro i giganti. Vedi Odino, Freyja.
Vanaheim - il regno dei saggi Vani. Gli abitanti di Vanaheim erano dei e dee della fertilit e
dello sviluppo organico. Il loro mondo era improntato a una ciclica regolarit, che culmin in una
societ ben strutturata. Si assisteva a un perenne avvicendamento delle stagioni, della notte e del
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giorno, delle maree, della semina e del raccolto nonch di tutte le altre manifestazioni cicliche
anche a livello personale che fosse lecito immaginare. La crescita serena era tipica di questo
regno equilibrato che non conosceva il dubbio. Letizia e prosperit regnavano ovunque.
Vanir (Vani) - gli abitanti di Vanaheim che, nel corso di un armistizio durante la guerra contro
gli Asi, effettuarono uno. scambio di ostaggi e sancirono unalleanza permanente. Vedi Gullveig,
Njrd, Freyr, Freyja, Hnir.
V - Un fratello di Odino. Con i suoi fratelli Vili (volont) e V (santit), Odino cre il mondo
dallenorme corpo di Ymir, luro gigante sconfitto. Vedi Odino.
Vedrflnir - il falco dallo sguardo acuto e penetrante che dimorava nella corona di Yggdrasil
scrutando il mondo, affinch potesse segnalare per tempo lapprossimarsi delle sciagure. Vedi
Albero della Vita Yggdrasil, Nome.
Vidarr - il taciturno figlio di Odino e della gigantessa Gricl. Vidarr era un giovane forte, snello e
con una figura gradevole che indossava unarmatura, una spada nonch una scarpa di ferro.
Secondo alcune fonti, per questa particolare calzatura bisognava ringraziare lo sguardo magico e
previdente della madre Grid: sapendo che nellultima battaglia del mondo, egli avrebbe dovuto
fronteggiare il feroce lupo Fenrir, gli diede la scarpa di ferro per proteggersi. La scarpa era in grado
di resistere ai denti aguzzi del mostro rapace contro cui Vidarr avrebbe dovuto combattere per
vendicare la morte di suo padre (Odino). Vedi Ragnark.
Vili - Narra il ciclo epico dellEdda, che Odino, Vili e V crearono la terra, il sole e la luna con
frammenti di scheletro delluro gigante Ymir, plasmando il mondo in modo proporzionato. Vedi
Audumla.
Walhalla - il salone in cui Odino accoglieva gli spiriti dei soldati caduti (Einheriar),
accompagnati l dalle Valchirie dopo il bacio della morte affinch si preparassero allultima
battaglia del mondo. Vedi. Odino, Valkyrjur (Valchirie).
Wotan - vedi Odino.
Yggdrasil - Yggdrasil era lalbero protettore degli dei, ai cui piedi tre dee del destino velate
tessevano i fili del fato. Secondo alcune fonti, nove mondi si celavano nel suo fogliame. Vedi
Albero della vita Yggdrasil.















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I NDI CE
Introduzione
Cap. I - Riti e tradizioni delle popolazioni nordiche
Cap. II - Lorigine delle rune
Cap. III - Il significato delle 24 rune e delle figure mitologiche a cui corrispondono
Cap. IV - Come creare da soli le proprie rune
Cap. V - Metodi di lettura delle rune
Appendice
Breve profilo delle 24 rune
I nove mondi
I domicili degli dei
Glossario dei nomi e dei termini mitologici




















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